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Strategie di controllo sulla selezione dei partecipanti PDF

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CleanestBiography

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Universitas Mercatorum

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sampling methods research methods psychology methodology

Summary

This document discusses various sampling strategies important for research control, focusing on participant selection principles. It differentiates between target populations, accessible populations, and samples, highlighting concepts of representativeness. The document also details random sampling, stratified random sampling, and ad hoc sampling, emphasizing that samples should reflect the population characteristics to generalize results accurately.

Full Transcript

Strategie di controllo sulla selezione dei partecipanti ======================================================= 1. Aspetti generali ------------------- L'accurata selezione dei partecipanti garantisce due aspetti fondamentali della ricerca: - - Bisogna sottolineare il fatto che il processo...

Strategie di controllo sulla selezione dei partecipanti ======================================================= 1. Aspetti generali ------------------- L'accurata selezione dei partecipanti garantisce due aspetti fondamentali della ricerca: - - Bisogna sottolineare il fatto che il processo di selezione dei partecipanti per un esperimento comprende sempre due fasi successive: - - Per comprendere al meglio i principi su cui si basano i metodi di campionamento, è necessario distinguere tra i concetti di: - - - Ad esempio, si supponga che un ricercatore sia interessato ad esaminare lo sviluppo della memoria in bambini di 6 anni. In questo caso, la popolazione bersaglio potrebbe essere costituita da tutti i bambini di 6 anni che vivono nella regione (o addirittura nella nazione) in cui risiede il ricercatore. Verosimilmente, lo studioso non potrà sottoporre all\'esperimento tutti i bambini che costituiscono tale popolazione. Tuttavia, potrebbe accedere a 800 ragazzi di 6 anni che frequentano alcune scuole pubbliche in una determinata città: costoro diventano la popolazione accessibile, dalla quale il ricercatore estrarrà il campione finale di 100 bambini. La possibilità di generalizzare dei risultati ottenuti alla popolazione di riferimento richiede che il campione sia **rappresentativo** della popolazione, ovvero che ne rifletta adeguatamente le caratteristiche. Il concetto di rappresentatività è piuttosto semplice e consiste nel fatto che le caratteristiche della popolazione (cioè le distribuzioni di sesso, età, intelligenza, classe socioeconomica, ecc.) devono essere presenti nel campione **in proporzioni uguali** a quelle della popolazione. Tuttavia, la sua applicazione pratica può essere difficoltosa, in quanto richiede due passaggi distinti: - - È importante ricordare che la possibilità di generalizzare i risultati alla popolazione di riferimento dipende dalla numerosità del campione. Infatti, più numeroso è il campione, e maggiore sarà la sua rappresentatività rispetto alla popolazione accessibile. Ciò è dovuto al fatto che [l'errore standard della media è inversamente proporzionale all'ampiezza del campione:] quindi, avere un gran numero di soggetti corrisponde ad una riduzione della differenza tra i valori osservati e i valori veri della variabile dipendente. A causa di queste due difficoltà, lo psicologo deve essere sempre molto cauto nel generalizzare i risultati di un esperimento dal campione alla popolazione di riferimento. 2. Metodi di campionamento -------------------------- Il primo passo nel processo di selezione dei partecipanti consiste nel **campionamento**, ovvero nell'estrazione dei soggetti dalla popolazione accessibile per formare un campione di una certa numerosità. I tre metodi più usati in psicologia sono: a\) **Il campionamento casuale**; b\) **Il campionamento casuale stratificato**; c\) **Il campionamento «ad hoc»**. Si ha un **campionamento casuale** di ampiezza n quando [ ] **ogni elemento di un insieme di N elementi,** appartenenti ad una popolazione **accessibile**, ha la **stessa probabilità** di essere scelto per formare il campione. Questo è il metodo con cui in genere avvengono i sorteggi, ad esempio attraverso l\'estrazione di n palline da un'urna contenente N palline. Il campionamento casuale può essere di due tipi: - - Il **campionamento casuale stratificato** richiede una preliminare suddivisione della popolazione in [strati o sub-popolazioni, definite sulla base di una o più variabili critiche] dei soggetti che si suppone possano influenzare i risultati dell'esperimento. Ad esempio, se la variabile rilevante è il sesso, la popolazione originaria dovrà essere divisa in due sub-popolazioni: maschi e femmine. Successivamente, si procede ad estrarre da [ogni sub-popolazione un campione casuale] di ampiezza n. La scelta di tale ampiezza deve seguire una regola ben precisa, la quale prevede che [le proporzioni con cui i vari sottogruppi sono rappresentati all'interno della popolazione devono essere mantenute nel campione.] Ad esempio, si supponga che la popolazione originaria sia composta per il 65% da maschi e per il 35% da femmine. In questo caso, l\'applicazione del metodo del campionamento casuale stratificato dovrebbe risultare nella formazione di un campione con un 65% di uomini, estratti casualmente dalla sub-popolazione maschile, e un 35% di donne, estratte a caso dalla sub-popolazione femminile. Infine, il **campionamento ad hoc** è una procedura molto frequente in psicologia, in quanto i ricercatori spesso si accontentano di eseguire gli **esperimenti su soggetti facilmente reperibili**, ovvero studenti universitari invitati a collaborare in cambio di crediti. È chiaro, quindi, che tali soggetti non sono scelti in modo casuale dalla popolazione. In tal caso, [il ricercatore può generalizzare i risultati soltanto a persone che hanno caratteristiche simili a quelle del campione.] Ciò significa, in altre parole, che la popolazione alla quale si possono generalizzare i risultati è strettamente definita dalle caratteristiche del campione (ad esempio, studenti universitari di psicologia tra 18 e 30 anni). 3. Metodi di campionamento -------------------------- L'**assegnazione dei soggetti selezionati ai gruppi** o alle condizioni è un passaggio fondamentale in quanto consente di eliminare la maggior parte delle minacce alla validità di una ricerca. I metodi più utilizzati sono: - - - - Con il **metodo dell'assegnazione casuale**, ogni soggetto deve avere la stessa probabilità di entrare a far parte di ciascun gruppo. Questa tecnica, che è sicuramente la più diffusa in campo psicologico, offre numerosi vantaggi: - - - Quando l'assegnazione casuale non è realizzabile, si può ricorrere al **pareggiamento (o appaiamento)**: Le condizioni necessarie per la sua applicazione sono di tre tipi: 1. 2. 3. Nello specifico, la procedura da seguire per realizzare un pareggiamento in un ipotetico esperimento che includa un gruppo di controllo (Gruppo A) e un gruppo sperimentale (Gruppo B) è la seguente: 1. 2. 3. 4. Un\'altra procedura per assegnare i soggetti ai gruppi (o alle condizioni) è il **metodo dei blocchi**, il quale consiste nell[']introdurre una variabile di disturbo nell'esperimento e considerarla come una **variabile indipendente**. Anche in questo caso sono previsti diversi passaggi, in cui lo sperimentatore deve: 1. 2. 3. 4. Infine, un metodo di controllo molto efficace consiste nel **sottoporre ciascun soggetto a tutte le condizioni sperimentali**, ovvero nell'adottare un disegno **entro i soggetti.** In questo modo, i soggetti agiscono come controllo di sé stessi: [il vantaggio che ne deriva è una sostanziale riduzione della variabilità dovuta alle differenze individuali]. Vi sono, tuttavia, delle condizioni che devono essere soddisfatte per l'applicazione di questo metodo: 1. 2. 3. - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Strategie di controllo sugli effetti dell'ordine e della sequenza ================================================================= 1. Effetti dell'ordine e della sequenza --------------------------------------- Negli esperimenti che utilizzano un **disegno entro i soggetti**, ciascun partecipante viene sottoposto a tutte le condizioni sperimentali. In questi casi, lo sperimentatore deve controllare gli effetti dell\'ordine e della sequenza. **Gli effetti dell'ordine** [si realizzano tutte le volte in cui il soggetto viene sottoposto a una prova all'interno di altre prove e la sua prestazione viene influenzata dalla posizione piuttosto che dalla prova in sé], per motivi legati a fattori quali l'affaticamento, la stanchezza, la noia, l'apprendimento, la pratica, ecc. In altre parole, questi effetti sono dovuti all\'ordine delle condizioni, indipendentemente dalla specificità delle stesse. Ad esempio, supponiamo che ai partecipanti a un esperimento sia richiesto di apprendere dieci liste di sillabe senza senso, ciascuna delle quali viene presentata per 2 secondi. In questa situazione, il risultato più probabile è che l\'apprendimento delle ultime liste sia migliore rispetto all\'apprendimento delle prime liste, poiché la pratica e la familiarità acquisite nelle prime prove aumentano la prestazione dei partecipanti nelle prove successive. In generale, il controllo degli effetti dell'ordine consiste nel far sì che ogni prova si realizzi lo stesso numero di volte in ogni posizione, in modo che gli errori dovuti a questa variabile si distribuiscano uniformemente su tutte le prove. Pertanto, se un esperimento comprende quattro prove (A, B, C, D), ognuna di esse deve essere presentata lo stesso numero di volte per prima, per seconda, per terza e per quarta. **Gli effetti della sequenza** [si realizzano tutte le volte in cui il comportamento del soggetto in una determinata prova viene modificato dalla specifica esposizione a una prova (o trattamento) precedente. ] In altre parole, la prova precedente lascia un «residuo» che influenza la prova successiva, non a causa del fatto che c'è stata una prova prima, ma a causa del fatto che ci sia stata quella specifica prova. Se un soggetto compie la prova B dopo la prova A, l'effetto della sequenza non è dovuto al fatto che B sia somministrata in seconda posizione (che sarebbe un effetto dell'ordine), ma dal fatto che la sequenza sia AB, piuttosto che AC o AD. Esempi molto chiari di effetti dovuti alla sequenza provengono da tutte le condizioni in cui vi sono effetti di contrasto. Ad esempio, se una persona, dopo aver sollevato un oggetto pesante, deve stimare la pesantezza di un oggetto molto più leggero, percepirà quest'ultimo come più leggero di quanto sia in realtà. Analogamente, se si somministrano dei flash abbaglianti luminosi, il soggetto non sarà immediatamente disponibile per una prova successiva, in quanto si dovrà attendere che la sua vista torni in condizioni normali. In sintesi, si può affermare che gli effetti della sequenza riguardano le interazioni tra specifiche condizioni sperimentali, mentre gli effetti dell'ordine dipendono da fattori generali quali la pratica o l'affaticamento. Il controllo degli effetti della sequenza consiste nel far sì che ciascuna prova sia preceduta lo stesso numero di volte da qualsiasi altra prova. Pertanto, se un esperimento comprende quattro prove (A, B, C, D), lo sperimentatore deve far in modo che ogni sequenza tra due prove capiti lo stesso numero di volte: ad esempio, la sequenza AB deve capitare lo stesso numero di volte della sequenza AC, BC, AD, BD, ecc. 2. Il controbilanciamento tra i soggetti ---------------------------------------- Gli effetti dell\'ordine e della sequenza possono essere controllati attraverso il **controbilanciamento delle prove** (o delle condizioni), che può essere effettuato entro i soggetti o tra i soggetti. Il **controbilanciamento tra i soggetti** prevede che le prove siano combinate in tutti i modi possibili e che **a ciascun partecipante (o gruppo) venga somministrata una specifica combinazione.** Se si utilizzano **tutte** le possibili combinazioni di prove, si parla di **controbilanciamento completo**; al contrario, se si utilizzano solo alcune combinazioni di prove, si parla di **controbilanciamento incompleto**. Il **controbilanciamento completo** è il disegno tra i soggetti più efficace, in quanto realizza [tutte le combinazioni possibili e somministra ciascuna combinazione a un soggetto] (o gruppo) diverso. Ad esempio, se abbiamo due prove (A e B) e il campione include 30 soggetti, il controbilanciamento completo prevede che la combinazione AB sia somministrata a 15 soggetti, mentre la combinazione BA sarà somministrata agli altri 15 partecipanti. Se ci sono tre prove, le combinazioni possibili diventano 6 (ABC, BCA, CBA, ACB, BAC, CAB). Quindi, considerando sempre un campione totale di 30 soggetti, ciascuna combinazione sarà somministrata a 5 partecipanti. ![](media/image5.png) Tuttavia, all\'aumentare del numero di prove, il numero di combinazioni cresce in maniera **esponenziale.** Ad esempio, con sole 5 prove si hanno 120 combinazioni possibili, rendendo il controbilanciamento completo proibitivo nella maggior parte dei casi. Figura 1. Esempio di controbilanciamento completo con tre prove Nel **controbilanciamento incompleto**, come detto, non si utilizzano tutte le combinazioni di prove. Una tecnica molto usata in psicologia è il cosiddetto **quadrato latino**, in quanto le prove sono disposte in una **matrice** in modo tale che ciascuna prova compaia **una sola volta in ciascuna riga e in ciascuna colonna.** Questo metodo ha il vantaggio di ridurre in maniera notevole il numero di combinazioni tra le prove: infatti, tale numero sarà **uguale al numero delle prove stesse** (ovvero, se ci sono 4 prove, il quadrato latino prevede 4 differenti combinazioni: si veda la Figura 2). ![](media/image2.png) Figure 2. Esempio di quadrato latino con quattro condizioni Tecnicamente, la tecnica del quadrato latino deve soddisfare due criteri: ** ciascuna prova deve comparire in ogni posizione lo stesso numero di volte;** ** ogni prova deve precedere un tipo di prova e seguire un altro tipo di prova un uguale** numero di volte (nella Figura 2, ad esempio, A è seguita da B 3 volte, B è seguita da C 3 volte, C è seguita da D 3 volte, e D è seguita da A 3 volte). Il difetto più importante del quadrato latino è che la tecnica **controlla gli effetti dell\'ordine, ma non controlla gli effetti della sequenza.** Infatti, dalla Figura 2, è possibile notare che B segue sempre A, C segue sempre B e così via. Quindi, se la prova A ha un **effetto di contrasto**, questo viene esercitato soltanto su B. Questo limite può essere superato utilizzando particolari disegni, detti **quadrati latini bilanciati.** Nel quadrato latino bilanciato, **ciascuna condizione è immediatamente preceduta per una sola volta da ogni altra condizione**, come è possibile osservare nella Figura 3 (ad esempio, la condizione B è preceduta una volta dalla condizione A, una volta dalla condizione D e una volta dalla condizione C). Figure 3. Esempio di quadrato latino bilanciato con quattro condizioni 3. Il controbilanciamento entro i soggetti ------------------------------------------ Nel **controbilanciamento tra i soggetti**, il controllo sugli effetti dell'ordine e della sequenza si ottiene sottoponendo **gruppi diversi a differenti combinazioni di prove**. D'altra parte, **nel controbilanciamento entro i soggetti**, il controllo si ottiene sottoponendo **ciascun** soggetto a **tutte le prove più volte, secondo combinazioni diverse**. Ad esempio, se l'esperimento prevede due sole prove (A e B), ogni soggetto dovrà essere sottoposto prima alla combinazione AB e poi alla combinazione BA. ![](media/image7.png) Esistono tre principali metodi di controbilanciamento entro i soggetti: 1. - - - 2. - - - 3. - - -. L\'effetto dell\'ordine dipende dal fatto che la prestazione del soggetto è influenzata: A. dalla posizione della prova B. dalla qualità della prova C. da una specifica combinazione di prove D. dalla difficoltà della prova 2\. Gli effetti della sequenza riguardano: A. le posizioni di specifiche condizioni sperimentali B. fattori generali quali la fatica o la pratica C. le interazioni tra specifiche condizioni sperimentali D. le differenze tra specifiche condizioni sperimentali 3\. Gli effetti di contrasto sono un esempio di: A. effetti dell\'ordine B. effetti della pratica C. effetti dell\'apprendimento D. effetti della sequenza 4\. Nel controbilanciamento tra i soggetti, il numero di gruppi è: A. inferiore al numero di combinazioni tra le prove B. uguale al numero di combinazioni tra le prove C. superiore al numero di combinazioni tra le prove D. scelto in modo arbitrario dallo sperimentatore 5\. Se si esegue un controbilanciamento completo in un esperimento che prevede 5 prove, il numero delle combinazioni tra le prove sarà pari a: A. 5 B. 120 C. 50 D. 20 6\. Nel quadrato latino, ciascuna prova deve: A. comparire una sola volta in ciascuna riga B. comparire una sola volta in ciascuna colonna C. comparire una sola volta in ciascuna diagonale D. comparire una sola volta in ciascuna riga e in ciascuna colonna 7\. Il quadrato latino bilanciato: A. controlla solo gli effetti dell\'ordine B. controlla solo gli effetti della sequenza C. controlla sia gli effetti dell\'ordine che quelli della sequenza D. non controlla né gli effetti dell\'ordine né quelli della sequenza 8\. Nel controbilanciamento entro i soggetti, si controllano: A. i singoli soggetti B. i singoli gruppi C. le singole condizioni D. le singole prove 9\. In un esperimento con 3 prove, il controbilanciamento inverso prevede che ciascun soggetto sia sottoposto: A. a due combinazioni di prove nello stesso ordine B. a due combinazioni di prove in ordine inverso C. a tre combinazioni di prove in ordine casuale D. a tre combinazioni di prove nello stesso ordine 10\. Quando si utilizza la randomizzazione a blocchi, il numero dei blocchi: A. è uguale al numero delle prove B. è sempre 2 C. è diverso per ogni soggetto D. può essere più di 2 Ricerca non sperimentale: l'osservazione naturalistica ====================================================== 1. Distinzione tra ricerca sperimentale e non sperimentale ---------------------------------------------------------- In linea teorica, gli esperimenti rappresentano il mezzo più potente per studiare il comportamento, poiché offrono il massimo controllo sulla situazione sperimentale e permettono di applicare i metodi descritti da Mill per determinare le cause degli eventi o dei comportamenti. Tuttavia, esistono problemi che non possono essere affrontati in laboratorio: per esempio, sarebbe difficile o impossibile riprodurre una rivolta studentesca in condizioni controllate, o sarebbe eticamente scorretto richiedere ai partecipanti di aggredire altri soggetti per studiare le cause dell'aggressività. In tali casi, lo sperimentatore deve ricorrere alla **ricerca non sperimentale**[,] come la ricerca **osservazionale.** La distinzione tra ricerca sperimentale e non sperimentale si basa **sul grado di controllo che il ricercatore ha sui soggetti e sulle condizioni.** Le parole chiave in questa distinzione sono **manipolazione delle variabili** e **assegnazione dei soggetti alle condizioni**. In una ricerca sperimentale, lo studioso ha il massimo controllo possibile, manipolando attivamente le variabili indipendenti e decidendo quali soggetti sono sottoposti a quali condizioni. Al contrario, una ricerca non sperimentale è caratterizzata dall\'impossibilità di manipolare le variabili indipendenti e/o di assegnare i soggetti ai gruppi; il ricercatore osserva semplicemente il comportamento di gruppi già preesisten[ti.] *Ad esempio, un ricercatore interessato a studiare le differenze di apprendimento tra studenti in funzione di due metodi di insegnamento potrebbe limitarsi a osservare quanto imparano gli studenti iscritti a due corsi, già esistenti in una scuola o università, in cui i docenti utilizzano spontaneamente due tecniche di insegnamento diverse.* La ricerca non sperimentale è spesso chiamata **ricerca correlazionale** perché [esamina le relazioni tra variabili osservate senza la possibilità di stabilire un rapporto di causa-effetto, che richiede necessariamente la manipolazione diretta delle variabili]. Tuttavia, la ricerca sperimentale e quella non sperimentale non sono tecniche opposte, ma rappresentano **estremi di un continuum graduale.** In effetti, la ricerca sperimentale spesso si sviluppa come una continuazione di osservazioni non sperimentali precedenti. Di conseguenza, la ricerca non sperimentale può costituire il [primo passo per rispondere a questioni teoriche attraverso metodi empirici.] Tra i vari tipi di ricerca non sperimentale, possiamo ricordare: - - - -. 2. Osservazione naturalistica ----------------------------- La ricerca osservazionale comporta la registrazione del corso del comportamento in assenza di tentativi di influenzarlo. In particolare, si possono distinguere due forme generali: - - Essenzialmente, l'osservazione naturalistica si riferisce a una ricerca condotta in modo tale che il comportamento **sia disturbato il meno possibile** dal processo di osservazione. Nelle scienze sociali, l'osservazione naturalistica è spesso chiamata **ricerca non intrusiva**, in quanto il ricercatore si propone di non influenzare né di intromettersi nel comportamento studiato. Un esempio molto famoso riguarda l'uso dello specchio unidirezionale nelle ricerche di psicologia dello sviluppo, il quale consente al ricercatore di osservare il comportamento del bambino o l'interazione tra il bambino e la madre senza essere visto. Un'altra definizione è **ricerca non reattiva**, in quanto i soggetti sono inconsapevoli di essere sotto osservazione e pertanto **non reagiscono alla presenza dell'osservatore.** [ ] Si ricorda che spesso i soggetti si comportano in modo diverso da come farebbero in condizioni normali quando si accorgono di essere osservati o di partecipare a un esperimento scientifico. *Tradizionalmente, l'uso della ricerca osservazionale è stato piuttosto scarso nell'ambito della psicologia. Ciò è dovuto al fatto che le persone tendono a ritenere, spesso ingiustamente, di avere una ottima comprensione delle dinamiche legate al comportamento umano e alle cause che lo hanno generato. Al contrario, in molti casi, l'osservazione accurata dei comportamenti naturali potrebbe suggerire ipotesi da sottoporre a verifica e potrebbe anche evitare di fare esperimenti mal congegnati*. Spesso, la ricerca osservazionale si basa su misure della traccia fisica, le quali comportano l'esame delle prove fisiche di qualche comportamento. *Ad esempio, un ricercatore potrebbe analizzare le scritte nei bagni delle scuole per scoprire gli atteggiamenti degli studenti verso l'integrazione razziale, oppure potrebbe contare le macchie sulle pagine dei libri per capire quali sono le più lette.* Nella ricerca osservazionale è inoltre fondamentale avere a disposizione o sviluppare un **sistema di codifica che consenta di associare determinate categorie (nominali o ordinali) al ricorrere di specifici eventi comportamentali** secondo regole precise. In genere, questi sistemi producono dei **dati sotto forma di frequenze**. *Quindi, un ricercatore potrebbe osservare un campione di neonati allo scopo di stabilire la frequenza dei comportamenti di "pianto" e di "riso".* Un esempio molto famoso di sistema di codifica è quello sviluppato da *Ekman & Friesen (1975) per codificare i movimenti facciali prodotti dalle emozioni*. Questi ricercatori passarono più di un anno di fronte a uno specchio armati di testi di anatomia e di macchine fotografiche, nel tentativo di muovere ogni singolo muscolo facciale e fotografare l'effetto che esso produceva sull'aspetto della faccia. Il risultato fu un sistema di codifica che permette di identificare e studiare dozzine di "unità di azione", le quali corrispondono al movimento di singoli muscoli. L'osservazione naturalistica ha tre regole fondamentali: 1. 2. 3. 3. Osservazione partecipante ---------------------------- **Nella ricerca da parte di osservatori partecipanti**, [lo studioso si mescola a gruppi in condizioni naturali per fare le proprie osservazioni.] Celebre in tal senso è la ricerca condotta da **Festinger, Riecken e Schacter** (1956), durante la quale i ricercatori entrarono a far parte di un gruppo che riteneva prossima la **fine del mondo.** I ricercatori osservarono accuratamente le interazioni tra i partecipanti e le reazioni che essi manifestarono nel momento in cui si resero conto che le loro previsioni non erano confermate. Questo studio ebbe un'enorme importanza nello sviluppo della **teoria della dissonanza cognitiva,** la quale ebbe una notevole diffusione in campo psicologico. Occorre sottolineare che, data l'aumentata possibilità di giudizi soggettivi, **l'uso di verbali e/o diari** da parte dell'osservatore partecipante è di fondamentale importanza. La ricerca da parte di osservatori partecipanti è **utile** per studiare piccoli gruppi separati dalla popolazione complessiva, soprattutto quando si verificano le seguenti condizioni: **a) si sa poco o nulla sul gruppo;\ b) le attività del gruppo non sono aperte al pubblico** La metodologia deve necessariamente essere **flessibile e opportunistica,** e lo studioso dovrebbe concentrarsi sull'**interpretazione e sulla comprensione** dei comportamenti, [ ] piuttosto che sulla loro spiegazione in termini di **causa-effetto**. Per definizione, l'osservazione partecipante è caratterizzata dallo [sforzo di vedere gli eventi esterni dal punto di vista di coloro che stanno all'interno della situazione.] È chiaro, quindi, che questo tipo di ricerca comporta inevitabilmente problemi di obiettività: [il ricercatore deve sempre fare un bilancio tra il prendere il punto di vista dei membri del gruppo e il mantenere l'obiettività scientifica.] *Ad esempio, uno studioso che stia svolgendo una ricerca su funzionari di polizia potrebbe accorgersi di aver sviluppato degli atteggiamenti verso i criminali molto simili a quelli diffusi all'interno della polizia (che in genere sono più sfavorevoli e autoritari). In tal senso, sono molto utili colloqui di debriefing con altri ricercatori allo scopo di discutere le esperienze vissute.* I **problemi dell'osservazione partecipante** sono essenzialmente due: **In primo luogo**, [l'atto di osservare il comportamento può cambiare il comportamento osservato:] entrando in un gruppo, per definizione lo sperimentatore lo cambia in una certa misura. Questo effetto è ridotto nel caso di gruppi ampi, ma può essere considerevole nel caso di gruppi ristretti. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, l'osservazione partecipante svolge all'interno di gruppi atipici che possono tollerare la presenza dell'osservatore senza grossi problemi. **In secondo luogo**, questo tipo di ricerca comporta [l'invasione della sfera privata] e non sempre gli osservatori possono [ottenere il consenso dei loro partecipanti.] È per questo che alcuni ricercatori ritengono che l'osservazione partecipante sia sempre un metodo di ricerca poco etico. Naturalmente, questo problema è più evidente quando lo studioso deve mascherare la sua posizione di osservatore partecipante (ovvero, quando gli altri membri del gruppo non conoscono la sua vera identità). In taluni casi, l'osservazione può richiedere la registrazione di comportamenti che, pur svolgendosi in pubblico, hanno tuttavia carattere privato: in questo caso, il ricercatore dovrebbe sempre assicurare l'anonimato dei partecipanti. Ricerca d'archivio e studio di casi singoli =========================================== 1. Ricerca d'archivio --------------------- **Il termine 'ricerca d'archivio'** si riferisce ad un tipo di ricerca non sperimentale eseguita su **dati che il ricercatore non ha contribuito a raccogliere**. In genere, tali dati sono depositati in registri o archivi pubblici: in tal caso, il ricercatore si limita ad esaminare oppure a scegliere i dati per l'analisi. Questa forma di ricerca è utile quando: i **dati rilevanti per l'analisi sono già disponibili** e raccoglierne dei nuovi costituirebbe uno spreco di tempo;\ la **realizzazione di un esperimento in laboratorio è impossibile** per ragioni etiche (ad esempio, ricerche sulle cause dei suicidi o sulla frequenza di reati sessuali). La ricerca d'archivio viene in genere condotta per due scopi: primo, per **descrivere un particolare fenomeno** (cambiamenti nella crescita della popolazione, nella frequenza dei divorzi, nella diffusione di certe malattie, ecc.);\ secondo, per **delineare possibili relazioni tra variabili**, senza la pretesa di stabilire un rapporto causale. **I vantaggi della ricerca d'archivio sono molteplici**: in primo luogo, queste ricerche **non sono soggette all'effetto di reattività**, ovvero il fatto che le persone tendono a comportarsi in modo diverso dal normale quando sanno di essere osservate o di partecipare ad un esperimento.\ in secondo luogo, è l'unico metodo per **verificare ipotesi relative a fenomeni avvenuti nel passato;\ ** infine, adotta una **metodologia povera**[:] non ha bisogno di molte risorse, di apparecchiature sofisticate o di laboratori attrezzati. **D'altra parte, questo tipo di ricerca non sperimentale presenta anche notevoli svantaggi**: il primo problema è legato alla **selettività dell'archivio**: il fatto che gli archivi **non contengono tutte le informazioni utili** al ricercatore, ma solo quelle raccolte per altri fini. È chiaro che, se per un problema non vi sono dati registrati, esso non può essere affrontato tramite la ricerca d'archivio. Di fatto, la selettività dell'archivio limita in maniera importante il range di fenomeni che possono essere studiati. Inoltre, i governi e le istituzioni private spesso raccolgono i dati in una forma inadatta alle esigenze scientifiche, in quanto non si pongono le stesse domande che si porrebbe un ricercatore.\ il secondo problema riguarda la **sopravvivenza selettiva**: [soltanto una parte dei dati raccolti viene conservata] per lungo tempo e molte informazioni sono deliberatamente distrutte dopo un determinato periodo di tempo. Il problema della sopravvivenza selettiva comprende anche il fatto che molte informazioni non vengono dichiarate e quindi non sono riportate negli archivi pubblici: ad esempio, è ben noto che solo 1 stupro su 4 viene denunciato alla polizia.\ il terzo problema è che la ricerca d'archivio viene eseguita **dopo che i fatti sono avvenuti,** il che può rendere difficile l'**interpretazione delle correlazioni osservate**.\ infine, il quarto problema riguarda **[la scarsa affidabilità]:** questo tipo di ricerca è infatti soggetta a tutti gli [errori che possono essere accaduti durante la raccolta dei dati], in quanto la precisione con cui altre persone hanno eseguito le registrazioni non è nota al ricercatore. 2. Studio di casi singoli ------------------------- **Lo studio di casi singoli** rappresenta una categoria di ricerche che è difficile caratterizzare con una definizione semplice, in quanto essa [può richiedere il ricorso alla ricerca osservazionale o alla ricerca d'archivio]: pertanto, la distinzione tra queste diverse forme di ricerca non sperimentale è spesso poco chiara. In generale, comunque, è possibile affermare che lo studio di casi singoli implica **una situazione che è in evoluzione nel momento in cui viene osservata** dallo sperimentatore. Di solito, l'oggetto di studio è una **singola persona** (ad esempio, casi psichiatrici o individui con specifiche lesioni cerebrali), ma può anche essere **un particolare fenomeno che si verifica raramente** (ad esempio, l'isterismo da catena di montaggio). È importante ricordare che lo studio di casi singoli non va confuso con gli esperimenti su casi singoli, i quali fanno parte a tutti gli effetti della ricerca sperimentale. +-----------------------------------------------------------------------+ | Secondo la definizione di Yin (1989), lo studio di casi singoli | | rappresenta una indagine empirica in cui: | | | | il ricercatore esamina un fenomeno attuale nel suo contesto | | naturale;\ | | i confini tra il fenomeno e il contesto sono imprecisi;\ | | si utilizzano molteplici fonti di dati empirici (lo stesso fenomeno | | viene studiato attraverso l'impiego di metodi e strumenti | | differenti): la **multidisciplinarietà** è, secondo questo autore, la | | caratteristica peculiare rispetto alle altre forme di ricerca non | | sperimentale. | +-----------------------------------------------------------------------+ Nella maggior parte dei casi, lo studio di casi singoli viene applicato a **situazioni che si presentano in maniera imprevedibile e che devono essere affrontate immediatamente oppure vanno perdute**. Ciò implica che la ricerca deve essere spesso condotta in situazioni ambientali difficili e può esserci poco tempo disponibile per pianificare la **metodologia,** la quale dovrebbe essere **flessibile e soprattutto orientata alla comprensione dei fenomeni in gioco** (piuttosto che alla loro spiegazione causale). *Un esempio molto noto è la **ricerca condotta da Smith, Colligan e Hurrell** (1978) sull'isterismo da catena di montaggio. Si tratta di un fenomeno raro che accade talvolta all'interno di fabbriche o scuole pubbliche, e in cui molte persone accusano improvvisamente sintomi fisici quali cefalea, nausea e offuscamento della vista. Smith e colleghi studiarono attentamente vari incidenti di questo tipo, avvalendosi spesso dell'aiuto di medici, e giunsero alla conclusione che i sintomi erano dovuti allo stress fisico o psicologico nell'ambiente di lavoro.* In altri casi, lo studio di casi singoli consiste nell'**analisi intensiva del comportamento di una singola persona**, attraverso colloqui in cui il ricercatore, o il terapeuta, appunta le osservazioni a mano a mano che il soggetto manifesta sentimenti e comportamenti. Questa tecnica è certamente utile quando il caso da studiare è unico, ad esempio un individuo affetto da personalità multipla: in genere, è molto difficile reclutare un campione di soggetti con le medesime caratteristiche, per cui lo studio del caso singolo può rappresentare l'unica alternativa disponibile. **Il principale vantaggio dello studio di casi singoli** è dovuto al fatto che questo metodo consente una [descrizione del comportamento in profondità]: in genere, tali studi riportano una enorme quantità di informazioni che possono rivelarsi utili allo scopo di elaborare nuove ipotesi che possono successivamente diventare oggetto di verifica sperimentale. D\'altra parte, vi sono diversi svantaggi connessi allo studio di casi singoli: **In primo luogo**, **non** si possono trarre conclusioni **generalizzabili,** in quanto ogni individuo è unico: questo significa che le osservazioni raccolte su un singolo individuo possono non essere adeguate a descrivere il comportamento di altri soggetti.\ **In secondo luogo**, esiste il problema della **selettività del ricercatore**: ovvero, il fatto che è impossibile, per il ricercatore, riportare ogni parola e ogni gesto del soggetto studiato. Ciò implica che le osservazioni codificate dallo studioso devono essere sempre considerate come una selezione, potenzialmente distorta, di tutti i comportamenti mostrati dal soggetto 3. Altre forme di ricerca non sperimentale ------------------------------------------ Spesso**, la ricerca non sperimentale è anche chiamata "correlazionale"**. Come indicato dal nome, gli studi correlazionali sono volti a **determinare il grado di relazione tra due variabili**, che tuttavia non sono **né manipolate né controllate** dallo sperimentatore. L\'esistenza di una correlazione **consente al ricercatore di fare delle previsioni**, che tuttavia **non dipendono dal legame causale tra due variabili.** In altre parole, dato il valore di una prima variabile, il ricercatore **può prevedere il valore** di una seconda variabile ad essa correlata, ma non potrà **mai** fare alcuna **affermazione relativa** all\'eventuale **rapporto di causa-effetto** tra le due variabili. Gli studi correlazionali sono molto **utili nelle fasi pre-sperimentali** della ricerca, in quanto consentono di **identificare delle variabili rilevanti** che possono essere successivamente manipolate in laboratorio. Inoltre, è una delle poche opzioni disponibili **quando l'esecuzione di veri esperimenti è inammissibile a causa di problemi pratici o etici.** Ad esempio, è noto che il QI dei bambini è correlato con il QI dei genitori. Tuttavia, il ricercatore non può indurre persone con alti livelli di intelligenza a sposare persone con bassi livelli di intelligenza allo scopo di verificare l'influenza sul QI dei figli. È chiaro che lo studio di questa problematica richiede un approccio correlazionale non sperimentale. **Tuttavia, gli studi correlazionali presentano diversi problemi**. - - Ad esempio, negli Stati Uniti d\'America è noto che gli studenti migliori provengono dalle università più prestigiose. Tuttavia, questa correlazione non consente di capire se sono le università che rendono gli studenti più bravi, oppure se sono gli studenti più bravi che scelgono le università più rinomate. **Gli studi longitudinali e trasversali** analizzano i cambiamenti di sviluppo che si manifestano con il passare del tempo e possono essere utilizzati sia nelle ricerche non sperimentali che in quelle sperimentali. - - Queste due tecniche sono state ampiamente utilizzate nelle ricerche sullo sviluppo, anche se il loro impiego ha suscitato notevoli polemiche. Infatti, i risultati ottenuti con questi metodi sono spesso **discordanti.** Ad esempio, in molti studi trasversali si registra un decremento dell'intelligenza dopo i 30 anni; tuttavia, questo stesso decremento tende ad essere assente quando si utilizzano metodi longitudinali. **La differenza tra le due tecniche è stata attribuita al cosiddetto effetto della coorte di età.** Negli **studi longitudinali** viene esaminato **un singolo gruppo di soggetti (ovvero una sola coorte)**, **i quali sono stati verosimilmente esposti ad esperienze simili e pertanto mostrano uno sviluppo omogeneo.** Al contrario, negli **studi trasversali si usano gruppi di soggetti (o coorti) con età differenti, i quali tuttavia possono essere stati esposti ad esperienze molto diverse.** *Nel caso dell\'intelligenza, è plausibile ritenere che i soggetti più giovani siano esposti a stimolazioni ambientali e tecnologiche più avanzate, per cui tendono a mostrare livelli di intelligenza più alti rispetto ai soggetti più anziani. In altre parole, la differenza di intelligenza riscontrata negli studi trasversali sarebbe causata dal diverso impatto di esperienze culturali differenti.* **Infine, un'altra forma di ricerca non sperimentale è la meta-analisi (Glass, 1976)**. Si tratta di un approccio quantitativo che consente di **integrare i risultati di numerosi esperimenti, relativi alla stessa tematica, eseguiti da ricercatori differenti.** [ ] In psicologia, su quasi tutti gli argomenti, vi è una proliferazione di studi che utilizzano campioni, variabili e procedure alquanto differenti tra di loro: pertanto**, si pone il problema di come confrontare i risultati di tali studi.** Il metodo proposto da **Glass** (1976) si basa sul **calcolo dell'ampiezza dell'effetto**: ovvero, una misura che quantifica l'intensità dell\'effetto prodotto da una **variabile indipendente** (ad esempio, un trattamento terapeutico). Il punto di arrivo della **meta-analisi** è sempre rappresentato da una **stima combinata dell'ampiezza dell'effetto**. Ad esempio, Smith e Glass (1977) esaminarono quasi 400 studi sull'efficacia di diversi tipi di psicoterapia -- psicodinamica, comportamentale e desensibilizzazione sistematica. In contrasto con le conclusioni raggiunte da una precedente rassegna qualitativa, Smith e Glass (1977) trovarono che, in media, coloro che si erano sottoposti ad una psicoterapia stavano meglio del 75% rispetto a quelli che non l'avevano avuta; inoltre, trovarono che differenti tipi di terapia avevano pressappoco la stessa grandezza dell'effetto con i soggetti nevrotici. Moderatori : variabili che modificano o meno l'ampiezza di un effetto **Nella ricerca d\'archivio, lo studioso:** - - - - **2. Il concetto di sopravvivenza selettiva si riferisce al fatto che:** - - - - **3. La ricerca d\'archivio consente di:** - - - - **4. Gli esperimenti su casi singoli sono classificati come:** - - - - **5. La caratteristica distintiva degli studi su casi singoli è:** - - - - **6. In genere, le situazioni trattate negli studi di casi singoli:** - - - - **7. Lo studio di casi singoli è utile quando il caso da esaminare:** - - - - **8. La meta-analisi integra:** - - - - **9. Negli studi longitudinali si esamina:** - - - - **10. L\'effetto della coorte di età è dovuto al fatto che:** - - - - L'inchiesta: formulazione degli item ==================================== 1. Aspetti generali ------------------- [**L'inchiesta** è una tecnica non sperimentale e descrittiva che consiste nel porre un certo numero di domande a un campione di persone rappresentativo della popolazione generale.] Le domande possono essere presentate in diversi modi: mediante un questionario postale, oralmente da un intervistatore, per telefono o per e-mail. Le inchieste sono uno strumento largamente utilizzato per raccogliere informazioni scientifiche. Gli obiettivi possono essere molteplici: - - - Le caratteristiche fondamentali dell'inchiesta sono: - - - **I vantaggi dell'inchiesta** sono: - - **Lo svantaggio principale** è invece [la superficialità e la schematicità delle risposte,] che non consentono una comprensione approfondita delle opinioni e dei comportamenti della gente. Di conseguenza, i risultati delle inchieste possono essere talvolta assimilabili a delle semplici descrizioni, privi di elementi di comprensione profondi. 2. Preparazione del questionario: scelta del tipo di domanda ------------------------------------------------------------ Quando predispone un questionario, **la prima cosa che uno studioso dovrebbe sempre chiedersi** è che cosa ci si aspetta di stabilire. Anche se può sembrare sorprendente, i **ricercatori principianti** spesso preparano dei questionari senza riflettere troppo sui loro scopi e sulla formulazione delle domande. È invece necessario stabilire con precisione **quali informazioni potrebbero essere più utili** ai fini della ricerca. Ad esempio, sapere che gli studenti universitari sono preoccupati per la sicurezza del campus è molto meno utile rispetto al sapere quali potrebbero essere, secondo loro, gli interventi più adatti a migliorare la situazione (ad esempio, aumentare la frequenza dei passaggi delle pattuglie di polizia). Inoltre, lo studioso dovrebbe **provare ad anticipare** le [domande che potrebbero emergere durante l\'analisi dei dati.] Così, se vi sono buoni motivi per ritenere che le opinioni delle donne su un determinato argomento potrebbero essere diverse rispetto a quelle dei maschi, allora il ricercatore dovrebbe includere nel questionario domande che siano in grado di evidenziare tali differenze. Le domande incluse nei questionari possono essere di **due tipi**: domande aperte o domande chiuse. ### **Domande Aperte** Le **domande aperte** permettono agli interlocutori di rispondere con **maggiore completezza** utilizzando le proprie parole, e di **rivelare i ragionamenti su cui si basano le loro rispost**e. Inoltre, l\'uso di queste domande aumenta la p**robabilità di scoprire elementi che non erano stati previsti** in anticipo da chi ha costruito il questionario. D\'altra parte, le domande aperte presentano diversi **svantaggi**: - - - I vantaggi e gli svantaggi di questo tipo di domande le rendono particolarmente adatte per ricerche su **piccola scala** e **indagini preliminari**. Infatti, **codificare** un piccolo numero di questionari a domande aperte può essere una cosa fattibile, mentre codificarne diverse centinaia sarebbe estremamente faticoso. Cosa più importante, l\'uso di domande aperte nelle indagini preliminari può servire a determinare la gamma delle risposte più probabili (le quali possono poi essere utilizzate per creare delle alternative di risposta nel caso in cui il ricercatore intenda sviluppare un questionario con domande chiuse da somministrare ad una popolazione più ampia). ### **Domande Chiuse** A differenza delle domande aperte, le **domande chiuse** limitano le risposte degli intervistati ad un piccolo numero di alternative determinate in anticipo da chi ha preparato il questionario. I vantaggi sono numerosi: - - - Per quanto riguarda gli **svantaggi**, occorre ricordare che: - - - - Nel complesso, l'elevata standardizzazione delle risposte rende le **domande chiuse** particolarmente utili negli **studi su larga scala** -- ovvero, negli studi in cui si prevede di raggiungere un numero di partecipanti molto alto. Va notato, comunque, che spesso i due tipi di domande (aperte e chiuse) **coesistono in una singola ricerca**. Questo tipo di **inchieste 'miste'** permettono di combinare i vantaggi associati a ciascuna modalità di risposta: da una parte, consentono di codificare e analizzare i dati con relativa facilità; dall'altra parte, consentono di approfondire, se necessario, le ragioni che hanno condotto i soggetti intervistati a scegliere una determinata risposta. 3. Preparazione del questionario: scrivere gli item --------------------------------------------------- Scrivere gli item in maniera ottimale è probabilmente la fase più difficile nella preparazione di un questionario. A questo proposito, vi sono alcuni principi fondamentali che è necessario conoscere: ### ** Affrontare un solo argomento per volta** **Ogni item dovrebbe essere formulato in modo tale da affrontare una singola questione in modo chiaro e non ambiguo**. Un esempio di item ambiguo (in quanto doppio) è il seguente: "Gli studenti universitari dovrebbero essere valutati con dei voti perché questo li prepara per il mondo competitivo del lavoro". Questo item contiene sia un'opinione sui voti, sia una loro giustificazione. Quindi, sarebbe opportuno riscrivere l'item in modo tale da separare i due argomenti. Un esempio potrebbe essere il seguente: "Gli studenti universitari dovrebbero essere valutati con dei voti durante il corso". ### ** Evitare di influenzare i soggetti** Ogni domanda dovrebbe essere **formulata in modo tale da non influenzare le risposte** dei soggetti intervistati. Ad esempio, se un ricercatore è interessato a conoscere le opinioni sull'aborto, dovrebbe evitare di includere nel questionario le seguenti domande: "Pensate che sia giusto uccidere i bambini prima della nascita?", oppure "È giusto che le donne siano forzate a mettere al mondo bambini non desiderati?". La prima domanda include un verbo (uccidere) che ha una chiara connotazione negativa e che pertanto potrebbe indurre i partecipanti ad esprimere un giudizio negativo sull'aborto. D'altra parte, la seconda domanda suggerisce l'idea che la gravidanza potrebbe essere indesiderata: questa considerazione potrebbe indurre i partecipanti a fornire un giudizio positivo sull'aborto. ### ** Rendere le alternative chiare** Le alternative di risposta dovrebbero essere diverse le une dalle altre e dovrebbero coprire tutte le possibilità. In particolare, le categorie di risposta **devono escludersi a vicenda**, nel senso che nessun caso deve appartenere a più di una categoria per volta. Inoltre, le categorie di risposta devono essere **esaustive**: tutti i casi devono cadere in una o nell'altra delle alternative. ### ** Fare attenzione alla desiderabilità sociale** **L'effetto di desiderabilità sociale si verifica quando il soggetto intervistato percepisce che una alternativa è socialmente più accettabile dell'altra**. Tale effetto può essere evitato se le varie alternative sono formulate in modo tale da avere la stessa desiderabilità sociale. Un metodo per verificare se l'effetto di desiderabilità sociale ha influenzato la risposta ad un item consiste nell'**includere un\'altra domanda che presenti lo stesso problema in termini leggermente diversi.** *Ad esempio, se il ricercatore sospetta che la risposta all'item "Alle donne dovrebbe essere permesso di decidere da sole se continuare la gravidanza o meno" sia stata influenzata dalla desiderabilità sociale, potrebbe formulare una seconda domanda che indaghi la stessa opinione in modo diverso -- ad esempio, "L'aborto dovrebbe essere limitato dalla legge".* Un secondo metodo consiste nell'inserire nel questionario una **chiave di verifica**, ovvero un insieme di domande volte a scoprire se la persona è molto influenzata dalla **desiderabilità sociale**. *Questa scala potrebbe includere un item come il seguente: "Non hai mai rubato niente, neanche qualcosa di molto piccolo?". L'assunto è che la maggior parte delle persone ha commesso piccoli furti, per cui le persone che dicono che non l'hanno mai fatto possono far nascere dei dubbi.* ### ** Determinare il formato di risposta** Le risposte possono avere vari formati (vero/falso, a scelta multipla, o a valutazione). Le **Scale di Likert** rappresentano un formato di risposta molto utilizzato in ambito psicologico. Si tratta essenzialmente di un item di valutazione in cui il soggetto deve indicare [il suo grado di accordo o disaccordo] con una affermazione utilizzando una scala a 7 punti (dove, ad esempio, 1 indica totale disaccordo e 7 indica totale accordo). Spesso è utile prevedere **item ramificati** che permettano al soggetto di evitare le domande non appropriate e di muoversi attraverso il questionario in modo più efficiente. ### ** Stabilire la sequenza delle risposte** **Le risposte ad alcune domande possono essere influenzate dalle risposte fornite alle domande precedenti.** Ad esempio, se si vuole un'opinione spontanea sulla soddisfazione nel lavoro è bene non anteporre domande sulle caratteristiche specifiche del lavoro svolto che potrebbero focalizzare l'attenzione su alcuni aspetti particolarmente gradevoli o sgradevoli. Per aiutare i rispondenti nel loro compito è importante tenere presenti due stili nell'ordinamento dei quesiti: **a) la successione a imbuto**, in cui si passa da **domande generali a domande più particolari** allo scopo di dare tempo al soggetto intervistato **di focalizzare l'attenzione sul tema proposto;** **b)** **la successione ad imbuto rovesciato**, in cui si passa dalle **domande specifiche a quelle più generali,** allo scopo di raccogliere **opinioni meditate** su un determinato argomento. **1. Lo svantaggio principale dell\'inchiesta è:** - - - - **2. Gli studi di trend valutano:** - - - - **3. Lo studio di Rubin (1979) è un esempio di come l\'inchiesta possa essere utilizzata per:** - - - - **4. Le domande aperte sono:** - - - - **5. Le domande chiuse sono utili:** - - - - **6. La codifica delle domande aperte deve essere effettuata:** - - - - **7. Le categorie di risposta di un item si escludono a vicenda se:** - - - - **8. La chiave di verifica è un insieme di domande volto a verificare:** - - - - **9. Un item con formato a Scala Likert valuta:** - - - - **10. La successione ad imbuto permette a chi risponde di:** - - - - Il campionamento casuale è una tecnica statistica in cui ogni elemento di una popolazione ha la stessa probabilità di essere selezionato per far parte di un campione. Questo metodo garantisce che il campione sia rappresentativo dell\'intera popolazione, riducendo così il rischio di bias o pregiudizi nella selezione dei dati. Esistono diverse varianti del campionamento casuale, tra cui: 1. 2. 3. 4.

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