Lezione 25 (La Subordinazione) - Slide PDF
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This document is a lecture on labor law, specifically focusing on the concept of subordination. It discusses the relevant Italian civil code articles and the jurisprudence related to the topic.
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Corso di Laurea: #corso# Servizi giuridici Insegnamento: #insegnamento# Diritto del lavoro (L-Z) Lezione n°: #lezione# Lezione n. 25 Titolo: #titolo# La subo...
Corso di Laurea: #corso# Servizi giuridici Insegnamento: #insegnamento# Diritto del lavoro (L-Z) Lezione n°: #lezione# Lezione n. 25 Titolo: #titolo# La subordinazione Attività n°: #attività# 1 La subordinazione Corso di Laurea: #corso# Servizi giuridici Insegnamento: #insegnamento# Diritto del lavoro (L-Z) Lezione n°: #lezione# Lezione n. 25 Titolo: #titolo# La subordinazione Attività n°: #attività# 1 La subordinazione Nel codice civile del 1942 il diritto del lavoro viene configurato essenzialmente come diritto del lavoro subordinato, per cui è alla subordinazione che viene assegnato il ruolo di individuazione del rapporto oggetto della disciplina di quel diritto del lavoro; È in altri termini la fattispecie di accesso alla normativa protettiva nella quale si concreta il diritto del lavoro; La necessità di predisporre un sistema normativo protettivo si è posta in conseguenza della debolezza contrattuale del lavoratore; Il favor accordato dall’ordinamento al lavoratore può giustificarsi solo se finalizzato alla compensazione della disparità sostanziale esistente nei confronti del datore di lavoro. Corso di Laurea: #corso# Servizi giuridici Insegnamento: #insegnamento# Diritto del lavoro (L-Z) Lezione n°: #lezione# Lezione n. 25 Titolo: #titolo# La subordinazione Attività n°: #attività# 1 La subordinazione Ai sensi dell’art. 2094 c.c. «è prestatore di lavoro subordinato chi si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell’impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell’imprenditore»; La definizione fa riferimento al lavoratore subordinato e non al contratto di lavoro subordinato, per cui a prima vista sembra non far emergere la contrapposizione di interessi tipica dei contratti di scambio, valorizzando piuttosto il ruolo di collaborazione del lavoratore con l’imprenditore per realizzare l’interesse dell’impresa; In realtà, l’art. 2094 c.c., secondo la dottrina e la giurisprudenza prevalenti, non nega la natura contrattuale del rapporto di lavoro subordinato e di contratto a prestazioni corrispettive. Corso di Laurea: #corso# Servizi giuridici Insegnamento: #insegnamento# Diritto del lavoro (L-Z) Lezione n°: #lezione# Lezione n. 25 Titolo: #titolo# La subordinazione Attività n°: #attività# 1 La subordinazione «è prestatore di lavoro subordinato chi si obbliga […] a collaborare nell’impresa»; La fattispecie individuata dall’art. 2094 c.c. esalta il profilo organizzativo del contratto di lavoro subordinato, che diventa fonte dei poteri del datore di lavoro e degli obblighi del lavoratore; Il lavoratore si obbliga a collaborare non con l’imprenditore ma nell’impresa, per cui la collaborazione del prestatore di lavoro e l’organizzazione dell’imprenditore sono due elementi tra di loro collegati. «prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale»; L’art. 2094 c.c., facendo riferimento al lavoro intellettuale o manuale ha proceduto all’unificazione normativa del lavoro operaio, impiegatizio e dirigenziale. Corso di Laurea: #corso# Servizi giuridici Insegnamento: #insegnamento# Diritto del lavoro (L-Z) Lezione n°: #lezione# Lezione n. 25 Titolo: #titolo# La subordinazione Attività n°: #attività# 1 La subordinazione «alle dipendenze e sotto la direzione dell’imprenditore»; L’espressione «alle dipendenze» non ha puntuale valenza qualificatoria della sussistenza della subordinazione, come, invece, assume l’altra espressione «sotto la direzione»; Quest’ultima espressione rivela il potere dell’imprenditore di individuare tanto al momento della costituzione del rapporto, quanto nel corso dello stesso in via unilaterale, le modalità di esecuzione della prestazione; Il lavoratore mette a disposizione del datore di lavoro le proprie energie lavorative, ma è l’imprenditore che nell’esercizio del proprio potere direttivo indica le modalità di esecuzione della prestazione. Qui si rivela funzione organizzativa, oltre che di scambio, del contratto di lavoro, nella misura in cui consente all’imprenditore di coordinare la prestazione dedotta nel contratto con le prestazioni di altri lavoratori e con altri fattori della produzione, in vista del raggiungimento di un risultato produttivo. Corso di Laurea: #corso# Servizi giuridici Insegnamento: #insegnamento# Diritto del lavoro (L-Z) Lezione n°: #lezione# Lezione n. 25 Titolo: #titolo# La subordinazione Attività n°: #attività# 1 La subordinazione «imprenditore» Il riferimento compiuto dall’art. 2094 c.c. all’imprenditore si spiega con il fatto che l’articolo è inserito nel titolo II del libro V del codice civile dedicato al lavoro nell’impresa; L’art. 2239 c.c. estende ai datori di lavoro non imprenditori le disposizioni normative, tra cui l’art. 2094 c.c., dedicate al lavoro subordinato nell’impresa in quanto compatibili con la specialità del rapporto. «mediante retribuzione» Indica il principale obbligo del datore di lavoro nei confronti del lavoratore, ossia quello di corrispondere a titolo di controprestazione dell’attività lavorativa prestata la retribuzione. Corso di Laurea: #corso# Servizi giuridici Insegnamento: #insegnamento# Diritto del lavoro (L-Z) Lezione n°: #lezione# Lezione n. 25 Titolo: #titolo# La subordinazione Attività n°: #attività# 2 La subordinazione Operazioni di qualificazione Corso di Laurea: #corso# Servizi giuridici Insegnamento: #insegnamento# Diritto del lavoro (L-Z) Lezione n°: #lezione# Lezione n. 25 Titolo: #titolo# La subordinazione Attività n°: #attività# 2 La subordinazione La nozione di subordinazione che si desume dall’art. 2094 c.c. presenta, tuttavia, molti limiti; Non solo, infatti, l’elemento dell’eterodirezione («sotto la direzione») può manifestarsi anche nell’ambito di altre tipologie di rapporti di lavoro; Ma anche l’elemento dell’eterodeterminazione, in alcuni particolari rapporti di lavoro subordinato, come quello dirigenziale o altamente qualificato, può risultare assai attenuato. Si può comprendere, quindi, l’importanza delle operazioni di qualificazione del rapporto se si considera che l’individuazione della fattispecie del lavoro subordinato consente di distinguerlo da altre fattispecie di attività lavorativa e di ricondurre a esso il rapporto lavorativo concreto da qualificare. Corso di Laurea: #corso# Servizi giuridici Insegnamento: #insegnamento# Diritto del lavoro (L-Z) Lezione n°: #lezione# Lezione n. 25 Titolo: #titolo# La subordinazione Attività n°: #attività# 2 La subordinazione: la dottrina In origine, nel codice civile del 1865, il rapporto di lavoro veniva inquadrato nello schema della locazione, per cui si distingueva tra: rapporti di lavoro che avevano ad oggetto un’attività lavorativa in quanto tale, ossia una obbligazione di mezzi, ai quali era estraneo il risultato perseguito dal creditore (locatio operarum); rapporti di lavoro che implicano uno specifico risultato lavorativo, ossia una obbligazione di risultato, consistente nella realizzazione di un’opera o di un servizio (locatio operis); La distinzione tra attività e risultato del lavoro si è, tuttavia, rivelata inadeguata a fondare la distinzione tra la subordinazione e le altre attività lavorative, perché ogni obbligazione implica un risultato idoneo a soddisfare l’interesse del creditore. Corso di Laurea: #corso# Servizi giuridici Insegnamento: #insegnamento# Diritto del lavoro (L-Z) Lezione n°: #lezione# Lezione n. 25 Titolo: #titolo# La subordinazione Attività n°: #attività# 2 La subordinazione: la dottrina La dottrina successiva ha cercato di elaborare ulteriori criteri per individuare la fattispecie della subordinazione. Si è, quindi, da alcuni valorizzato l’elemento socio-economico della prestazione lavorativa, cercando di individuare la caratteristica della subordinazione su aspetti esterni come l’estraneità ai mezzi di produzione, l’inerenza dell’attività lavorativa al ciclo produttivo, la debolezza economica; Altri hanno, invece, posto l’accento sull’aspetto organizzativo: il contratto di lavoro subordinato rappresenta lo strumento attraverso cui un soggetto, il datore di lavoro, si avvale della collaborazione di un altro soggetto, il lavoratore, al fine di soddisfare l’interesse del primo all’organizzazione del lavoro. Corso di Laurea: #corso# Servizi giuridici Insegnamento: #insegnamento# Diritto del lavoro (L-Z) Lezione n°: #lezione# Lezione n. 25 Titolo: #titolo# La subordinazione Attività n°: #attività# 2 La subordinazione: la giurisprudenza I criteri elaborati dalla dottrina non si sono rivelati adeguati per individuare la distinzione tra lavoro subordinato e lavoro autonomo, per cui l’attenzione è stata posta maggiormente sulle operazioni di qualificazione effettuate dalla giurisprudenza; Quest’ultima ha proceduto operando un raffronto tra le caratteristiche dello specifico rapporto da qualificare e le caratteristiche di un rapporto modello che presenta gli indici del rapporto di lavoro subordinato, sulla base di due metodi: Metodo sussuntivo – un rapporto può qualificarsi come subordinato solo se la fattispecie concreta risulti perfettamente riconducibile in tutti i suoi elementi alla fattispecie astratta; Metodo tipologico – si risolve in un giudizio di approssimazione, essendo sufficiente, ai fini della qualificazione in termini di subordinazione, che la fattispecie concreta oltrepassi una certa soglia di avvicinamento alla fattispecie astratta. A risultare prevalente oggi è, tuttavia, il solo metodo tipologico, essendo impossibile assicurare una completa coincidenza tra fattispecie astratta e concreta. Corso di Laurea: #corso# Servizi giuridici Insegnamento: #insegnamento# Diritto del lavoro (L-Z) Lezione n°: #lezione# Lezione n. 25 Titolo: #titolo# La subordinazione Attività n°: #attività# 2 La subordinazione: la giurisprudenza Gli indici elaborati dalla giurisprudenza, rivelatori della natura subordinata del rapporto, sono stati gerarchicamente ordinati in base alla loro maggiore o minore idoneità a esprimere la subordinazione: l’inserimento del lavoratore nell’organizzazione predisposta dal datore di lavoro; la sottoposizione alle direttive tecniche, al controllo e al potere disciplinare dell’imprenditore; l’esclusività della dipendenza da un solo datore; le modalità della retribuzione, generalmente a tempo e indipendente dal risultato; il vincolo dell’orario di lavoro; l’assenza di rischio. Corso di Laurea: #corso# Servizi giuridici Insegnamento: #insegnamento# Diritto del lavoro (L-Z) Lezione n°: #lezione# Lezione n. 25 Titolo: #titolo# La subordinazione Attività n°: #attività# 2 La subordinazione: la giurisprudenza «Ai fini della distinzione tra lavoro autonomo e subordinato in caso di prestazioni di natura intellettuale o professionale, l'elemento dell'assoggettamento del lavoratore alle direttive altrui si presenta in forma attenuata in quanto non agevolmente apprezzabile a causa dell'atteggiarsi del rapporto, sicché occorre fare riferimento a criteri complementari e sussidiari, come quelli della collaborazione, della continuità delle prestazioni, dell'osservanza di un orario determinato, del versamento a cadenze fisse di una retribuzione prestabilita, del coordinamento dell'attività lavorativa all'assetto organizzativo dato dal datore di lavoro, dell'assenza in capo al lavoratore di una sia pur minima struttura imprenditoriale, la cui valutazione di fatto, rimessa al giudice del merito, se immune da vizi giuridici ed adeguatamente motivata, è insindacabile in sede di legittimità, ove è censurabile soltanto la determinazione dei criteri generali ed astratti da applicare al caso concreto». Cass., ord. 5436/2019 Corso di Laurea: #corso# Servizi giuridici Insegnamento: #insegnamento# Diritto del lavoro (L-Z) Lezione n°: #lezione# Lezione n. 25 Titolo: #titolo# La subordinazione Attività n°: #attività# 2 La subordinazione: la giurisprudenza Il giudizio di approssimazione (c.d. metodo tipologico) condotto dalla giurisprudenza mira a stabilire se il rapporto concreto presenti in prevalenza gli indici tipici della subordinazione, malgrado l’assenza o l’attenuazione di alcuni di essi; È possibile, quindi, qualificare come subordinato anche un rapporto che presenta elementi che in connessione con altri e in situazioni diverse, potrebbero rivelare l’assenza della subordinazione, come l’aleatorietà della retribuzione; la prestazione di attività lavorativa alle dipendenze di altri datori; la mancanza di continuità reale nello svolgimento delle mansioni. Corso di Laurea: #corso# Servizi giuridici Insegnamento: #insegnamento# Diritto del lavoro (L-Z) Lezione n°: #lezione# Lezione n. 25 Titolo: #titolo# La subordinazione Attività n°: #attività# 2 La subordinazione: la giurisprudenza Le difficoltà di qualificazione del rapporto hanno portato la giurisprudenza anche a valorizzare, in via sussidiaria, anche il nomen iuris dato dalle parti al rapporto, ossia come le parti hanno qualificato il rapporto nel contratto di lavoro; L’utilizzo di tale criterio non contraddice il principio della tassatività del tipo, perché viene utilizzato solo in via sussidiaria, quando la volontà delle parti indicata nel contratto non risulti contrastante con le caratteristiche concrete del rapporto emerse nel suo svolgimento. Il principio della tassatività del tipo o dell’indisponibilità del tipo, oltre che nei confronti delle parti del contratto individuale, è stata ribadita anche nei confronti del legislatore dalla Corte costituzionale; Il legislatore non può, infatti, qualificare a priori per legge la natura di un rapporto di lavoro (Corte cost. 121/1993, 115/1994, 30/1996, 76/2015). Corso di Laurea: #corso# Servizi giuridici Insegnamento: #insegnamento# Diritto del lavoro (L-Z) Lezione n°: #lezione# Lezione n. 25 Titolo: #titolo# La subordinazione Attività n°: #attività# 2 La subordinazione: la giurisprudenza «Ai fini della distinzione tra lavoro autonomo e subordinato non deve prescindersi dalla volontà delle parti contraenti e, sotto questo profilo, va tenuto presente il «nomen juris» utilizzato, il quale però non ha un rilievo assorbente, poiché deve tenersi altresì conto, sul piano della interpretazione della volontà delle stesse parti, del comportamento complessivo delle medesime, anche posteriore alla conclusione del contratto, ai sensi dell'art. 1362 c.c., secondo comma, e, in caso di contrasto fra dati formali e dati fattuali relativi alle caratteristiche e modalità della prestazione, è necessario dare prevalente rilievo ai secondi. Tuttavia, quando sia proprio la conformazione fattuale del rapporto ad apparire dubbia, non ben definita o non decisiva, l'indagine deve essere svolta in modo tanto più accurato sulla volontà espressa in sede di costituzione del rapporto». Cass. 13884/2004 Corso di Laurea: #corso# Servizi giuridici Insegnamento: #insegnamento# Diritto del lavoro (L-Z) Lezione n°: #lezione# Lezione n. 25 Titolo: #titolo# Ripasso IV nucleo tematico Attività n°: #attività# 3 TEST DI AUTOVALUTAZIONE (DIDATTICA INTERATTIVA) Verificate le conoscenze fin qui acquisite svolgendo il test a risposta multipla proposto in questa sessione. Tempo previsto: 30 minuti