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Manifesto per l'uguaglianza Diritti Umani Università di Torino (UNITO) 19 pag. Document shared on https://www.docsity.com/it/manifesto-per-l-uguaglianza-3/5597125/ Downloaded by: Anna-00 (...

Manifesto per l'uguaglianza Diritti Umani Università di Torino (UNITO) 19 pag. Document shared on https://www.docsity.com/it/manifesto-per-l-uguaglianza-3/5597125/ Downloaded by: Anna-00 ([email protected]) Manifesto per l’uguaglianza – Luigi Ferrajoli Capitolo 1: Il principio di uguaglianza Per quali ragioni il principio di uguaglianza è sancito in tutti gli ordinamenti avanzati come norma di rango costituzionale a fondamento del loro carattere democratico? Per due ragioni: - Perché siamo differenti -> “differenza” è inteso nel senso di diversità delle identità personali. - Perché siamo diseguali -> “disuguaglianza” inteso come diversità delle condizioni di vita materiali. Differenza e disuguaglianza sono termini opposti, come ben espresso dai commi dell’art. 3 Costituzione: - Differenze (diversità nelle nostre identità individuali) -> distinzioni di sesso, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali. - Disuguaglianze (diversità delle nostre condizioni economiche e materiali) -> ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana. ➔ Tutelare e valorizzare le differenze e rimuovere o ridurre le disuguaglianze. ➔ Il principio di uguaglianza consiste nell’uguale valore associato a tutte le differenze che fanno di ciascuna persona un individuo differente da tutti gli altri e di ciascun individuo una persona uguale a tutte le altre. ➔ Prescrizione che le disuguaglianze eccessive siano rimosse o quanto meno ridotte. ➔ L’uguaglianza è un’égalité en droits: “gli uomini nascono liberi e uguali nei diritti” dice l’art. 1 della Declaration del 1789. ➔ È tramite i diritti che viene garantita l’uguaglianza. Quali sono questi diritti che formano la base dell’uguaglianza? Sono i diritti fondamentali, diritti conferiti normativamente a tutti: diritti di libertà, diritti civili, diritti politici (tutti diritti al rispetto delle proprie differenze, quindi di sesso, lingua, religione, opinioni…) e nei diritti sociali (alla salute, istruzione, sussistenza) che sono tutti diritti alla riduzione delle disuguaglianze. Distinguiamo infatti tra: - Diritti fondamentali: universali e uguali; - Diritti patrimoniali: singolari e disuguali; E tra: - Diritti individuali di libertà: consistono in aspettative negative di non lesioni né discriminazioni, valgono a tutelare le differenze di identità; - Diritti sociali: consistono in aspettative positive di prestazioni, rimuovere o ridurre le disuguaglianze materiali. Document shared on https://www.docsity.com/it/manifesto-per-l-uguaglianza-3/5597125/ Downloaded by: Anna-00 ([email protected]) ➔ L’uguaglianza giuridica si identifica con l’universalismo dei diritti fondamentali (universalismo non certo), diritti spettanti universalmente e ugualmente a tutti. 4 valori politici che dell’uguaglianza formano altrettanti fondamenti assiologici: - Dignità di tutti gli esseri umani solo perché persone; - Democrazia e i suoi contenuti diritti politici, civili, di libertà e sociali; - Pace; - Tutela dei più deboli. Nesso tra uguaglianza e dignità delle persone: Le differenze vanno tutelate e valorizzate perché sono tutt’uno con il valore e l’identità delle persone -> l’uguale valore ad esse associato è la “pari dignità sociale” (art. 3 Cost). i diritti fondamentali sono per loro natura inalienabili e indisponibili perché immediatamente disposti da norme generali -> formano la base, oltre che dell’uguaglianza, della dignità delle persone. Uguaglianza è costitutiva della dignità delle persone - Formale o liberale: espressa dall’uguale valore delle differenze; - Sostanziale o sociale: espressa dalla riduzione delle disuguaglianze economiche; Nesso tra uguaglianza e democrazia: L’uguaglianza è costitutiva del pluralismo politico e dell’unità politica: è sull’uguale titolarità in capo a tutti di quei diritti universali che sono i diritti fondamentali che si fondano la percezione degli altri come uguali e perciò il senso di appartenenza a una medesima comunità che fa di questa un popolo. “La sovranità appartiene al popolo” (art. 1 Cost.): significa che la sovranità appartiene soltanto al popolo (garanzia negativa) e che la sovranità appartiene a tutti e a ciascuno (garanzia positiva) quindi l’uguaglianza colloca le persone in carne ed ossa al di sopra dell’intero artificio istituzionale. ➔ L’uguaglianza si rivela come la condizione giuridica sia della dimensione formale che della dimensione sostanziale della democrazia. Nesso tra uguaglianza e pace I diritti fondamentali formano i tramiti e i parametri dell’uguaglianza dalla cui garanzia dipende la pace: diritto alla vita e libertà fondamentali (dalla cui garanzia dipende la pacifica convivenza delle differenze) ma anche i diritti sociali alla salute, istruzione (da cui dipende la riduzione della tensione e dei conflitti). L’uguaglianza è una condizione indispensabile della pace e la pace è il superamento dello stato naturale di guerra e indispensabile alla garanzia dell’uguaglianza (Hobbes). La convivenza pacifica è oggi minacciata dall’esplosione delle disuguaglianze sostanziali: la crescita della povertà assoluta e di ricchezze sterminate logora il senso di appartenenza ad una comunità ed è fonte inevitabile di tensioni e conflitti. Anche uguaglianza formale è aggredita da discriminazioni, separatismi, conflitti identitari che compromettono la pacifica convivenza. Document shared on https://www.docsity.com/it/manifesto-per-l-uguaglianza-3/5597125/ Downloaded by: Anna-00 ([email protected]) Nesso tra uguaglianza e legge del più debole Legge del più debole contro la legge del più forte che è propria dello stato di natura, cioè dell’assenza di diritto. I diritti non sono caduti dal cielo, ma sono stati conquistati a seguito di lotte di soggetti deboli che con la loro rivendicazione in nome dell’uguaglianza hanno contestato precedenti oppressioni o discriminazioni fino ad allora percepite come normali. La causa della distanza tra diritti fondamentali e realtà, tra normatività e ineffettività è la colpevole assenza delle loro garanzie, cioè dei corrispondenti obblighi e divieti. 800 111103 servizio clienti Internazionale Garanzie dell’uguaglianza Il principio di uguaglianza è una norma, diversamente dalle differenze e disuguaglianze che invece sono fatti, quindi è una prescrizione la cui effettività richiede di essere assicurata da adeguate garanzie; che però esso è contro la realtà, nella quale le differenze di identità, di fatto sono discriminate e si sviluppano disuguaglianze materiali e sociali. Mutamento dell’uguaglianza da tesi descrittiva a principio normativo è stato una grande conquista della modernità -> innovazione introdotta dalla Dichiarazione del 1789. L’uguaglianza essendo una norma richiede di essere attuata tramite garanzie poste a tutela delle differenze e contro le eccessive disuguaglianze che sono invece fatti. Il principio di uguaglianza formale può essere violato nei diritti di libertà all’uguale valore delle differenze (discriminazioni) e quello sostanziale nei diritti sociali (disuguaglianze). Discriminazioni: - Giuridiche o di diritto: escludono taluni soggetti dalla titolarità di taluni diritti fondamentali, in particolare diritti politici, civili, libertà. - Discriminazioni di fatto: si sviluppano effettivamente, a dispetto dell’uguaglianza giuridica delle differenze e in contrasto con il principio di uguaglianza nelle opportunità. La cittadinanza svolge oggi un ruolo di esclusione -> è entrata in contraddizione con l’uguaglianza giuridica anche solo formale di tutti gli esseri umani, pur stabilita dalle carte costituzionali e dalle convenzioni internazionali. La cittadinanza si è trasformata nell’ultimo privilegio di status legato a un accident de naissance. Disuguaglianze: Le eccessive disuguaglianze, quali si manifestano in eccessive povertà, dipendono anche dall’ineffettività dei diritti fondamentali e in particolare dei diritti sociali. Dipendono dalla debolezza o mancanza a loro sostegno di adeguate garanzie. La stipulazione dei diritti fondamentali e dei diritti sociali consistenti in aspettative positive di prestazioni volte a ridurre le disuguaglianze materiali, non comporta da sola l’introduzione di relative garanzie, ma solo l’obbligo di introdurle mediante adeguate leggi di attuazione. In assenza di garanzie, sono strutturalmente ineffettivi. Possono ricorrere violazioni del principio di uguaglianza nei diritti che si manifestano in lacune, cioè vizi per omissione, oppure in antinomie, vizi per commissione. Problema: se la democrazia si fonda su classi di diritti fondamentali allora le garanzie di tali diritti, quindi dell’uguaglianza, sono garanzie della Document shared on https://www.docsity.com/it/manifesto-per-l-uguaglianza-3/5597125/ Downloaded by: Anna-00 ([email protected]) democrazia, la quale consiste perciò in una costruzione giuridica che è tutt’uno con l’introduzione delle relative garanzie. Negli ordinamenti statali avanzati le violazioni a tali diritti si manifestano in antinomie, cioè nella produzione di norme in contrasto con il principio costituzionale di uguaglianza, che possono essere rimosse grazie alla garanzia secondaria del giudizio di incostituzionalità. Al contrario, nelle carte e convenzioni internazionali, il principale problema è quello delle lacune, cioè dell’omissione di leggi di attuazione. Oggi -> vuoto illegittimo di diritto pubblico e di garanzie in una società globale sempre più fragile e interdipendente. Tratto caratteristico del principio di uguaglianza è l’indivisibilità che ne impone volta per volta l’allargamento a tutti gli esseri umani. Intrinseca e originaria ambivalenza del principio di uguaglianza: chi lo proclamava pensava con esso a contestare solo le discriminazioni di cui lui stesso era stato fino ad allora vittima. È dalla lotta degli esclusi che dipende l’inveramento dell’uguaglianza e della democrazia. Capitolo 2: Uguaglianza e differenze. Diritti di libertà e laicità. Tutti i sistemi normativi, le culture, le pratiche di tipo autoritario si basano su discriminazioni o sopraffazioni di differenze personali tramite soppressioni o limitazioni delle libertà fondamentali. I sistemi politici autoritari o totalitari si basano sull’intolleranza e repressione del dissenso; i sistemi teocratici si basano sull’intolleranza e la repressione di eresie o differenze di religione; i sistemi autoritari di carattere domestico si fondano sulla subordinazione delle donne a padri o mariti; le culture e pratiche razziste teorizzano e promuovono svalutazioni e discriminazioni delle differenze di carattere etnico. ➔ Qualunque forma di autoritarismo o dispotismo si manifesta nella riduzione delle libertà di quanti sono differenti, inversamente, solo i diritti di libertà garantiscono l’uguale valore e la pacifica convivenza di tutte le differenze di identità personale. ➔ Nesso tra uguaglianza formale nelle libertà fondamentali e convivenza pacifica delle differenze consente di impostare e risolvere, sul piano teorico, la questione dei presupposti del diritto dei popoli all’autodeterminazione. ➔ Il diritto ad autodeterminarsi si fonda e giustifica solo nel caso dei popoli oppressi e discriminati in ragione delle loro differenze etniche, linguistiche, culturali in quanto misconosciute, o represse, o svalutate o negate insieme ai relativi diritti all’espressione delle loro identità differenti. ➔ Non ricorre invece nessun diritto all’autodeterminazione, né tantomeno alla secessione, nei paesi nei quali l’uguaglianza formale, il rispetto delle differenze e i diritti di libertà sono garantiti a tutti. Le differenze costituiscono le identità individuali (in questo caso le differenze individuali sono garantite dalle libertà individuali) e le identità collettive (in questo caso le differenze collettive sono costituite da libertà collettive). ➔ La democrazia è il sistema politico che garantisce la tutela, il rispetto e la convivenza pacifica di tutte le differenze di identità e insieme il conflitto diretto a rimuovere le discriminazioni e ridurre le disuguaglianze economiche e sociali. Document shared on https://www.docsity.com/it/manifesto-per-l-uguaglianza-3/5597125/ Downloaded by: Anna-00 ([email protected]) Universalismo dei diritti e multiculturalismo: una contrapposizione fallace Quando si parla di multiculturalismo si allude al confronto tra la cultura occidentale, entro la quale i diritti fondamentali sono stati teorizzati e giuridicamente stipulati, e le altre culture; come se esistesse una monocultura occidentale indifferenziata e le culture “altre” indifferenziate. La critica rivolta da molti difensori del multiculturalismo a tale universalismo – da essi interpretato come un’ennesima forma di imperialismo dell’Occidente – è infatti generata da un equivoco di coloro che pretendono, in nome dell’universalismo, l’omologazione alla cultura occidentale delle altre culture. ➔ Tutti costoro associano all’universalismo l’idea etico-cognitivista di una qualche oggettività o intersoggettività dei valori di libertà e di uguaglianza nell’Occidente. L’universalismo consisterebbe nel fatto che tutti si riconoscono o dovrebbero riconoscersi in questi valori. ➔ I valori espressi dal principio di uguaglianza e dai diritti fondamentali non hanno nulla di oggettivo, né tantomeno di naturale. ➔ Dobbiamo riconoscere che il diritto di uguaglianza, quale è stabilito di solito in norme costituzionali, è appunto una norma, ossia una convenzione stipulata proprio a tutela dell’uguale valore di tutte le differenze di identità. ➔ Non riflette la realtà, ma è contro la realtà. Non è una descrizione, ma una prescrizione. Ed è spesso violato, come lo sono i diritti fondamentali, a causa della divaricazione che sempre sussiste tra norme e fatti. Non viviamo e mai vivremo in un mondo deonticamente perfetto. Fallacia ontologica -> idea che la stipulazione giuridica dei diritti fondamentali quali diritti universali supponga la tesi assertiva che essi siano valori oggettivi e universalmente condivisi o la tesi assiologica che essi debbano essere condivisi perché ritenuti in qualche senso oggettivi, assoluti, veri, auto-evidenti. ➔ Il significato logico e puramente formale dell’universalità dei diritti fondamentali, consistente nella quantificazione universale dei loro titolari, cioè nel fatto che essi sono conferiti universalmente a classi di persone da norme generali e astratte. ➔ L’universalità dei diritti fondamentali e il suo corollario dell’uguaglianza non soltanto sono compatibili con il rispetto delle differenze culturali rivendicate dal multiculturalismo, ma ne rappresentano la principale garanzia -> per il nesso che lega individualismo e universalismo e in quanto legge del più debole in alternativa alla legge del più forte che vigerebbe in loro assenza. ➔ Proprio grazie al loro universalismo tali diritti valgono a tutelare il più debole nei confronti di chiunque, anche delle culture dominanti. Fallacia -> idea che l’universalismo dei diritti fondamentali sia in capo alle culture e religioni e non agli individui. Si entra quindi in conflitto con le libertà individuali. Idea che le culture possano prevalere sui diritti delle persone. In questo modo si dissolve la laicità del diritto e delle istituzioni, la quale consiste nel rifiuto che il diritto possa essere usato come strumento di affermazione o di rafforzamento di una determinata morale o di una determinata religione o cultura. Nesso tra laicità e libertà Sia la laicità del diritto che la laicità della morale equivalgono ad altrettante forme di libertà e garanzia delle differenze di religione, opinioni politiche e culture e che perciò non c’è laicità senza Document shared on https://www.docsity.com/it/manifesto-per-l-uguaglianza-3/5597125/ Downloaded by: Anna-00 ([email protected]) garanzia dei diritti di libertà e dell’uguale valore delle differenze di religione e di culture, né c’è libertà né uguale valore di tali differenze senza laicità. Nel lessico filosofico, la nozione di laicità può essere espressa con la tesi della separazione tra diritto e morale, ovvero tra validità giuridica e giustizia. - Senso assertivo o teorico: la tesi della separazione è un corollario del positivismo giuridico, cioè dell’affermazione del principio di legalità come norma di riconoscimento del diritto esistente -> vuol dire che una cosa è il diritto, una cosa è la morale. (distinzione) ➔ Il diritto, essa afferma, non è (derivabile da) ciò che è (ritenuto) giusto, ovvero conforme a una data morale, ma consiste nell’insieme di tutte e solo le norme prodotte da chi, dal diritto medesimo, è abilitato a produrle. Inversamente, la morale non è (derivabile da) ciò che è stabilito dal diritto, ma si fonda al contrario sull’autonomia della coscienza. ➔ Ne deriva la negazione dell’identificazione del diritto con la giustizia, operata dalle diverse versioni del giusnaturalismo e dell’identificazione inversa della giustizia con il diritto operata dalle diverse forme di legalismo etico. - Senso prescrittivo e assiologico: tesi corollario del liberalismo politico, cioè dell’affermazione del principio di offensività e quindi del danno recato a terzi come ragione giustificante e condizione necessaria di qualunque limitazione, da parte del diritto, delle libertà individuali. (separazione). Il diritto e lo Stato non sono legittimati a imporre i precetti di una data morale o religione e quindi immischiarsi nella vita privata dei cittadini, ma hanno il solo compito di tutelare le persone da offese di terzi e perciò di garantirne la convivenza pacifica. ➔ Rifiuto del diritto di tradurre in norme giuridiche le regole di una data morale solo perché tali e il rifiuto della morale di pretendere o anche solo di accettare il sostegno del braccio armato dello Stato. Laicità del diritto: si basa sull’autonomia del diritto dalla morale e sul rifiuto del primo di essere strumento di sostegno o rafforzamento della morale. Laicità della morale: si basa sull’autonomia della morale dal diritto e sul rifiuto della prima di accettare il sostegno eteronomo del secondo. ➔ Nesso tra laicità e libertà: la laicità consiste nella libertà di autodeterminazione ugualmente garantita a tutti dalla neutralità del diritto sulle questioni puramente morali. Autonomia: è quella il cui esercizio produce effetti nella sfera pubblica dello Stato o in quella privata del mercato. È un potere normativo. Autodeterminazione: libertà di decidere su sé medesimi. È una libertà-immunità. Può essere: - Autodeterminazione come facoltà: è la libertà giuridica - Autodeterminazione come capacità: è la libertà morale ➔ Ciascuna delle due può esserci senza l’altra. Document shared on https://www.docsity.com/it/manifesto-per-l-uguaglianza-3/5597125/ Downloaded by: Anna-00 ([email protected]) Stato laico e libertà giuridica Libertà giuridica come fondamento e garanzia della laicità del diritto -> la garanzia si garantisce per il tramite della libertà giuridica, cioè dei diritti fondamentali di libertà. La garanzia della laicità equivale infatti alla garanzia delle libertà quali facoltà, universalmente attribuite a tutti, di autodeterminarsi. È questo carattere universale ed uguale della libertà giuridica che vale a fondare la laicità del diritto e dello Stato. La garanzia dei diritti di libertà equivale infatti a un passo indietro del diritto e dello Stato di fronte alle libere opinioni e all’uguale valore di tutte le differenti identità, che non cagioni danni a terzi. Neutralità di fronte alle diverse concezioni morali che convivono in una società. Un comportamento sarà tanto più moralmente valido ed autentico quanto più sarà autonomo e spontaneo e non prescritto dalla legge dello Stato. Etica laica e libertà morale Autonomia della morale quale capacità di autodeterminarsi e perciò sul rifiuto del sostegno eteronomo del diritto. - Concezione meta-etica delle gerarchie cattoliche: esiste ontologicamente la morale perché voluta da Dio o iscritta nella natura -> prescrizioni morali come verità morali. - Concezione meta-etica della morale delle posizioni laiche: esclude che dei valori morali sia predicabile la verità o falsità. ➔ Opposizione tra oggettivismo e antioggettivismo etico e tra cognitivismo e anticognitivismo etico - Eteronomia della morale: morale è vera poiché dettata da Dio ed espressione di una qualche ontologia di valori, equivale a un sistema di norme oggettivo ed eteronomo non diverso dal diritto. - Autonomia della morale: capacità della persona di autodeterminarsi in base alle sue autonome scelte. ➔ L’etica laica non pretende ed anzi esclude il sostegno eteronomo del diritto, dato che la sua autenticità dipende dall’autonomia delle coscienze. ➔ Cognitivismo etico ed eteronomia morale da un lato e anticognitivismo etico ed autonomia morale dall’altro sono i due opposti fondamenti meta-etici della concezione confessionale e di quella laica così del diritto come della morale. Due etiche e due meta-etiche Sul piano meta-etico e meta-giuridico si rivelano profonde differenze tra etica laica ed etica confessionale: etica religiosa fondano i loro principi sulla “verità” mentre l’etica laica risiede nella scelta e autodeterminazione della persona. ➔ Incompatibilità tra filosofie morali oggettivistiche e cognitivistiche e principio di laicità: l’oggettivismo morale, ove associato ai principi morali di giustizia stabiliti nelle costituzioni, rischia di apparire come l’ennesima pretesa imperialistica dell’Occidente di imporre a tutti la propria cultura. ➔ Meta-etica laica implica la tolleranza, richiede perciò un passo indietro del diritto, in accordo con il principio della loro uguaglianza liberale e non discriminazione Document shared on https://www.docsity.com/it/manifesto-per-l-uguaglianza-3/5597125/ Downloaded by: Anna-00 ([email protected]) Capitolo 3: Uguaglianza e disuguaglianze. Diritti sociali ed economia. Disuguaglianza -> oggi il principio di uguaglianza sostanziale, consistente nella massima riduzione delle disuguaglianze materiali, è quello violato più massicciamente. “I ricchi sono sempre più ricchi, i poveri sono sempre più poveri”. Critica delle teorie economiche liberiste che anziché produrre un generale aumento della ricchezza, hanno provocato un peggioramento di tutti gli indicatori del benessere economico, dalla diminuzione del PIL alla crescita dei debiti pubblici, dall’aumento della disoccupazione alla povertà. Impotenza della politica è dovuta alla perdita della sua capacità di direzione e controllo sui mercati globali -> oggi non è più la politica che governa l’economia imponendole regole, limiti e controlli, ma sono i poteri dell’economia e della finanza che dettano ai governi politiche antisociali a sostegno dei loro interessi. Il linguaggio dell’economia, che ignora totalmente termini come uguaglianza, dignità della persona e diritti fondamentali, ha completamente spodestato il linguaggio del diritto nella formulazione dei problemi sociali e delle loro soluzioni. E la politica si è tendenzialmente trasformata in tecnocrazia, cioè nell’applicazione tecnica delle leggi dell’economia da parte dei governi. ➔ Crisi della ragione politica, ovvero la cura dell’interesse generale, che della ragione giuridica, ovvero il progetto costituzionale dell’uguaglianza, sostituite entrambe dalla ragione economica il cui unico criterio di razionalità è l’efficienza nello sviluppo economico e nella crescita della ricchezza, a vantaggio di una piccola minoranza di ricchi. ➔ Il risultato di questa abdicazione della politica in favore dei mercati è stato l’esplosione delle disuguaglianze sostanziali. Quattro nessi che legano al grado di uguaglianza sostanziale: 1. Il grado dell’uguaglianza formale delle differenze: le garanzie dei diritti sociali alla salute e all’istruzione, attraverso le quali si rimuovono o si riducono le disuguaglianze sostanziali, formano il necessario presupposto dell’uguaglianza formale, cioè dell’effettività dei diritti di libertà, che è a sua volta la necessaria condizione dell’esercizio consapevole dei diritti civili e politici. Inversamente, le disuguaglianze sostanziali sono immancabilmente un prodotto di discriminazioni che a loro volta sono un veicolo di disuguaglianze. Le disuguaglianze si ereditano, dipendono dalle differenze di condizioni personali e sociali, dalle opportunità offerte dalle relazioni familiari… 2. Il grado di democrazia: la crescita dell’uguaglianza sostanziale è presupposto sociale della democrazia, la quale richiede livelli minimi e massimi di ricchezza. Nesso inverso tra disuguaglianze e crisi della democrazia sostanziale -> restrizioni delle prestazioni dello stato sociale, crescita della disoccupazione, riduzione dei salari e delle pensioni. 3. Il grado di benessere collettivo: progresso civile generato, oltre che dalla sicurezza della sopravvivenza, dal senso di appartenenza a una comunità di uguali nei diritti e dallo sviluppo dello spirito pubblico e dei sentimenti civici che, grazie alla percezione dell’uguaglianza, formano il necessario sostegno di qualunque democrazia. Il senso di solidarietà genera la fiducia dei cittadini, inversamente, le disuguaglianze materiali sono all’origine di tutte le patologie sociali: esse producono la rottura della coesione sociale che viene sostituita dalla paura, odio, disprezzo per la politica, terreno di coltura per i populismi e patologie sociali. Document shared on https://www.docsity.com/it/manifesto-per-l-uguaglianza-3/5597125/ Downloaded by: Anna-00 ([email protected]) 4. Il grado di sviluppo dell’economia: la soddisfazione dei diritti all’istruzione, alla salute, alla sussistenza non è soltanto l’adempimento di un obbligo costituzionale ma è anche un fattore decisivo della crescita economica perché riduce le disuguaglianze sociali elevando le condizioni di vita e le capacità di lavoro delle persone e la redistribuzione della ricchezza da essa prodotta comporta un aumento della domanda di beni e servizi e quindi di investimenti e occupazione. Nesso tra disuguaglianza, riduzione delle garanzie dei diritti sociali e recessione economica: l’eccessiva povertà determina una riduzione dei consumi e perciò degli investimenti e dell’occupazione, depressione dello spirito pubblico e sfiducia nel futuro. L’alternativa democratica: una politica dell’uguaglianza basata sulle garanzie dei diritti sociali La prima condizione per superare i fallimenti delle odierne politiche anti-egualitarie è l’abbandono delle tesi che affermano che a tali politiche non esistano alternative. Esistono infatti due tipi opposti di ideologie politiche: ideologia idealistica di chi ritiene possibile e realizzabile ciò che è impossibile e l’ideologia realistica di chi ritiene necessario e inevitabile ciò che è contingente -> entrambe fallaci. Alternative possibili: restituzione ai principi costituzionali, in particolare diritti sociali e lavoro, dell’assoluta rigidità normativa proveniente dal loro rango costituzionale e oggi usurpata illegittimamente dalle leggi del mercato. Uguaglianza formale è un principio statico e regolativo, cioè una regola consistente nel divieto di discriminazioni delle tante differenze: è necessario uno sviluppo dell’uguaglianza sostanziale, perciò redistribuzione della ricchezza mediante un serio prelievo fiscale e un’effettiva garanzia dei diritti sociali e del lavoro -> dettata da ragioni morali, giuridiche, politiche, sociali, economiche. Riabilitazione del ruolo di governo della politica rispetto all’economia. Attivare il processo ricostituente, attraverso la riaffermazione e il rafforzamento negli ordinamenti statali delle funzioni e tecniche di garanzia dei diritti sociali e il processo costituente, attraverso l’allargamento del paradigma costituzionale oltre lo Stato, all’ordinamento europeo e internazionale. Per un processo ricostituente degli ordinamenti statali - Attuazione giuridicamente dovuta dei progetti normativi formulati nelle Costituzioni - Sviluppo delle garanzie dei diritti sociali e delle relative funzioni e istituzioni di garanzia - Restaurazione dei diritti e attuazione dell’uguaglianza nei diritti di tutti i lavoratori - Spostamento di potere dalla sfera pubblica ai cittadini ➔ Principio teorico che caratterizza lo Stato sociale di diritto rispetto allo Stato sociale burocratico: trasformazione delle prestazioni sociali da scelte progressiste affidate a logiche clientelari e spartitorie del ceto politico e amministrativo ad adempimenti obbligatori di forma universale e gratuita. ➔ Soddisfazione ex lege in forma universale e gratuita dei diritti sociali all’istruzione, alla previdenza, salute. ➔ Imposta sui redditi progressiva. Document shared on https://www.docsity.com/it/manifesto-per-l-uguaglianza-3/5597125/ Downloaded by: Anna-00 ([email protected]) Per un processo costituente dell’Unione Europea - Le politiche antisociali imposte dagli organi comunitari hanno trasformato il sogno di un’Europa unita in un incubo: aumento povertà, disoccupazione, senso di mortificazione, antieuropeismo di massa. - Necessità di una rifondazione costituzionale di un’Europa federale e sociale attraverso un vero e serio processo costituente. - Non esiste un governo europeo finalizzato e vincolato alla cura degli interessi generali dell’Unione -> l’Europa si configura come una federazione sul piano giuridico ma non anche sul piano politico, a causa dell’assenza di unità e solidarietà: al venir meno delle sovranità nazionali non ha corrisposto né la formazione di una sovranità politica dell’Unione, né la creazione di istituzioni europee di garanzia. - Alternativa: politica che faccia propria il progetto dell’uguaglianza delle costituzioni degli stati membri e della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione -> si richiede un’unificazione giuridica dell’Unione: unificazione del diritto del lavoro onde evitare trasferimenti delle imprese in Paesi dove è maggiore la possibilità di sfruttamento; unificazione delle garanzie dei diritti sociali all’istruzione, salute, previdenza, assistenza per raggiungere il massimo livello di uguaglianza sociale.; unificazione giuridica dei codici e legislazione di base; unificazione dei regimi fiscali. - Necessità di un ordine politico -> istituzione di un’assemblea costituente europea per raggiungere la forma costituzionale. Per un processo costituente di un nuovo ordine internazionale - Prospettiva del costituzionalismo internazionale - Tesi scettiche -> non sarebbe realizzabile a causa dell’assenza dei presupposti che l’hanno reso possibile all’interno degli stati nazionali. - Tesi teorica anti-scettica -> le Costituzioni sono patti di convivenza tanto più necessari quanto maggiori sono le differenze personali e collettive che sono chiamate a tutelare e le disuguaglianze economiche e sociali che hanno il compito di ridurre: i diritti in esse stabiliti valgono non perché voluti da tutti, ma perché garantiscono tutti. Decretare l’impossibilità di un costituzionalismo oltre lo stato equivale a decretare l’ineffettività e l’irrilevanza di tutti i diritti fondamentali stabiliti a livello sovranazionale. - Tesi meta-teorica anti-scettica -> legata al carattere formale del paradigma garantista e costituzionale. Struttura in forza della quale le norme sopra ordinate implicano ed impongono il loro rispetto alle norme ad esse subordinate. Ai fini della sua espansione a livello globale, si richiede semplicemente che si prendano sul serio e si garantiscano i diritti fondamentali stabiliti in tante carte e convenzioni internazionali. Ai fini dell’attuazione dei diritti sociali e della riduzione delle disuguaglianze sostanziali, ciò che si richiede è l’istituzione di adeguate funzioni e istituzioni di garanzia legittimate dall’applicazione della legge e del principio della pace e dei diritti fondamentali. ➔ Possono risultare utopistiche, ma sono la sola alternativa realistica e razionale alla generale regressione economica, civile, politica, sviluppo di guerre, terrorismi e catastrofi ambientali. Alternativa dettata dal principio di uguaglianza, diritti umani, principio di equità e redistribuzione equa della ricchezza. Document shared on https://www.docsity.com/it/manifesto-per-l-uguaglianza-3/5597125/ Downloaded by: Anna-00 ([email protected]) Capitolo 4: L’uguaglianza e i suoi nemici Nemici dell’uguaglianza: 1) Razzismo e integralismo ideologico: non accettano ma contestano l’uguaglianza formale o liberale, cioè l’uguale valore delle differenze, talune delle quali vengono oggettivate come inferiori, intollerabili, pericolose o nemiche. Violato sul piano morale e culturale da due diversi atteggiamenti: Svalutazione e disprezzo di differenze legate all’identità fisica -> è alla base di tutte le diverse forme di razzismo (razzismo, sessismo, omofobia, classismo) basate sull’idea del diverso come inferiore e comunque sul disvalore antropologico. Intolleranza per differenze relative all’identità culturale: alla base di tutti i fondamentalismi e gli integralismi di carattere religioso e di tutti i sistemi politici autoritari e illiberali. ➔ Modello della differenziazione giuridica delle differenze: si esprime nella gerarchizzazione delle differenti identità sulla base della valorizzazione di alcune e delle svalutazioni di altre. Alcune identità vengono assunte come status privilegiati, fonti di diritti e poteri; altri vengono assunti come status discriminanti, fonti di esclusioni, soggezioni o persecuzioni. La forma più estrema di questa differenziazione giuridica delle differenze è la persecuzione delle identità differenti. ➔ Modello dell’omologazione giuridica delle differenze: le differenze vengono svalutate o ignorate in nome di un’astratta affermazione di uguaglianza. Anziché trasformati in status privilegiati o discriminati, esse vengono rimosse, represse o manomesse nel quadro di una loro generale omologazione, neutralizzazione, integrazione. Es. modello dell’uguaglianza come assimilazione -> assume il soggetto privilegiato come parametro “normale” della classe degli uguali, idoneo ad includere tutti gli altri solo in quanto ad essi omologati. Es. penalizzazione delle differenze (rientra a volte nel primo a volte nel secondo modello) -> previsione normativa da parte del diritto penale di figure soggettive devianti. 2) Liberismo economico: contesta l’uguaglianza sostanziale o sociale e concepisce come inevitabile, naturale, giustificato e perfino fecondo lo sviluppo delle disuguaglianze materiali. Enormi disparità di ricchezza e crescita esponenziale della povertà. Postulato ideologico delle teorie liberiste -> giustificazione delle disuguaglianze in nome del valore associato alla libertà. La libertà viene a configurarsi come il secondo nemico dell’uguaglianza e precisamente dell’uguaglianza sociale o sostanziale. Confusione che risale a John Locke, dogma della cultura liberale: confusione tra proprietà e libertà, identificate indistintamente come la vita, salute, integrità fisica come “beni civili” alla cui conservazione è finalizzato lo Stato. Locke -> libertà come libera disposizione di sé medesimi e della proprietà come diritto sulla propria persona: in questo senso la proprietà è chiaramente un tutt’uno con la libertà e l’identità personale. Confusione: “se ciascuno è proprietario del proprio corpo, allora il Document shared on https://www.docsity.com/it/manifesto-per-l-uguaglianza-3/5597125/ Downloaded by: Anna-00 ([email protected]) lavoro del suo corpo e l’opera delle sue mani possiamo dire che sono propriamente suoi” -> idea della propria persona come proprietà di sé medesimo. Proprietà come secondo nemico dell’uguaglianza -> il diritto di proprietà forma la base e il veicolo delle disuguaglianze sostanziali e dei rapporti di dominio e soggezione nella sfera del mercato. Libertà e proprietà sono concetti strutturalmente diversi: - Diritti fondamentali di libertà: i primi spettanti ugualmente a tutti solo perché persone e inalienabili e inviolabili; - Diritti patrimoniali di proprietà: spettanti singolarmente a ciascuno con esclusione degli altri, disponibili, alienabili, trasferibili. Una ridefinizione di sinistra e di destra Possiamo identificare la differenza di fondo tra sinistra e destra nella diversa concezione del rapporto tra uguaglianza e libertà. - Per la sinistra, uguaglianza, libertà e fratellanza si implicano a vicenda; - Per la destra, la libertà e l’uguaglianza non si implicano, ma sono tra loro in rapporto di opposizione, in forza del quale la libertà può affermarsi solo con il sacrificio dell’uguaglianza. Identità della sinistra: consiste nel nesso tra uguaglianza, libertà, diritti sociali e può essere identificata nella congiunzione di Stato liberale minimo e di Stato sociale massimo, consistenti l’uno in un passo indietro della sfera pubblica a garanzia delle libertà individuali e l’altro in un suo passo avanti a garanzia dei diritti sociali. La destra sostiene esattamente l’opposto: da un lato il diritto penale massimo invocato dalle sue componenti reazionarie le quali chiedono un passo avanti dello Stato a tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza contro immigrati e piccola delinquenza, nonché la massima invadenza del diritto nelle questioni bioetiche; dall’altro lo Stato sociale minimo le quali chiedono un passo indietro dello Stato a tutela dell’esercizio sregolato dei diritti patrimoniali e di autonomia: - Destra reazionaria i cui valori sono l’ordine e la tradizione; - Destra liberista i cui valori distintivi sono la proprietà privata e il mercato. L’identità della sinistra è assai più in accordo di quella della destra con l’insieme dei valori espressi dalle odierne Costituzioni. ➔ Artificialismo della sinistra in opposizione al naturalismo della destra; ➔ Bobbio: “per l’egualitario di sinistra, la maggior parte delle disuguaglianze che lo indignano e vorrebbe far sparire, sono sociali e in quanto tali eliminabili, al contrario per l’inegualitario di destra, le medesime disuguaglianze sono naturali e in quanto tali ineliminabili”. ➔ Ruolo decisivo che la sinistra affida al diritto nell’attuazione dell’uguale valore delle differenze mediante le garanzie dei diritti di libertà come nella rimozione degli ostacoli che limitano la libertà e l’uguaglianza sostanziale mediante la garanzia dei diritti sociali. ➔ Le politiche di destra tendono ad abbandonare le disuguaglianze al libero gioco dei rapporti naturali di forza. Document shared on https://www.docsity.com/it/manifesto-per-l-uguaglianza-3/5597125/ Downloaded by: Anna-00 ([email protected]) ➔ Per la destra la giustizia si basa sul riconoscimento, valorizzazione e garanzia di ciò che è naturale o tramandato dalla tradizione: giustizia e politica si fondano sulla naturalizzazione sia delle discriminazioni che delle disuguaglianze. ➔ Per la sinistra la giustizia è un prodotto artificiale generato dal diritto e dalla politica: tutti i diritti fondamentali sono leggi del più debole prodotte contro la legge del più forte. Capitolo 5: lavoro e sovranità popolare Art. 1 Costituzione: l’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro -> dimensione sociale espressa dal fondamento della Repubblica sul lavoro e dimensione politica espressa dal principio della sovranità popolare. Compromesso tra culture cattolica, social comunista, liberale. - Lavoro come valore costitutivo della dignità della persona. - Sovranità appartiene al popolo: garanzia negativa (non appartiene a nessun altro e nessuno può usurparla), garanzia positiva (la sovranità popolare equivale all’uguaglianza) Costituzionalismo rigido e garantista, la nostra Costituzione disegna: - La sfera del non decidibile che -> cioè di ciò che nessuna maggioranza può decidere a garanzia dei diritti di libertà; la Costituzione impone un passo indietro delle istituzioni pubbliche a garanzia dei diritti di libertà; - La sfera del non decidibile che non -> ciò che qualunque maggioranza non può non decidere, cioè deve decidere in attuazione e a garanzia dei diritti sociali; la Costituzione impone un passo in avanti delle medesime istituzioni a garanzia dei diritti sociali. Crisi della sovranità popolare e dei diritti dei lavoratori -> è in crisi la sovranità popolare a causa del crollo della rappresentanza politica. È in crisi il valore e la dignità del lavoro, che le politiche liberiste di questi anni hanno nuovamente trasformato in merce. Le due crisi sono tra loro in larga parte connesse e sono connesse anche al ribaltamento della gerarchia democratica: non più il ruolo di governo della politica sull’economia, bensì il primato dell’economia. Svalutazione del lavoro: si è aggiunta alla riduzione delle garanzie di tutti i diritti sociali ed è stata provocata dalla crescita della disoccupazione e dalla concorrenza dei prodotti importati dai paesi poveri. Causa: capovolgimento del rapporto tra politica ed economia. - Dagli anni ’80-’90 declino dei diritti dei lavoratori simultaneo al declino dell’economia e alla crescita della disoccupazione. - Nuova parola d’ordine: flessibilità -> es. legge Fornero, Jobs act, abbandono del modello di lavoro a tempo indeterminato, licenziamenti. Risultato: svalutazione dei lavoratori, ridotti a merci in concorrenza tra loro, senso di insicurezza e mortificazione della dignità. - Sfruttamento selvaggio del lavoro, incertezza per il futuro, dissipazione di talenti e competenze. Vanificazione della sovranità popolare: riduzione delle garanzie nei diritti sociali e lavoro, inoltre crollo della rappresentatività del sistema politico. - Svuotamento della sovranità popolare quale uguaglianza nei diritti -> destrutturazione delle democrazie, dislocazione dei poteri fuori dal territorio nazionale, restrizione delle politiche Document shared on https://www.docsity.com/it/manifesto-per-l-uguaglianza-3/5597125/ Downloaded by: Anna-00 ([email protected]) sociali per l’obbligo dei pareggi di bilancio, proibizione di politiche pubbliche di intervento nell’economia, subalternità della politica ai poteri globali di economia e finanza. - Crollo del rapporto di rappresentanza tra sistema politico e società, partiti sono diventati l’istituzione più screditata, distanza dei partiti dalla società misurata dalla crescita dell’astensione al voto, cambiamento della qualità del voto (per esclusione) e di conseguenza abbassamento della qualità della democrazia. - Spoliticizzazione di massa, apatia e disimpegno politico, declino del senso civico. Fronteggiare queste crisi -> Lavoro - Restituzione ai lavoratori del maltolto - Restaurazione di tutte le garanzie dei diritti dei lavoratori conquistate in un secolo di lotte - Uguaglianza nei diritti di tutti i lavoratori dipendenti, quindi unificazione di tutti i rapporti di lavoro - Unificazione del diritto del lavoro a livello sovranazionale - Divieto di licenziamento senza giusta causa Rifondare la sovranità popolare -> 2 ordini di garanzie: - Rifondare la rappresentanza politica -> sistema parlamentare che implica il metodo elettorale proporzionale: solo la democrazia parlamentare, rappresentativa del pluralismo politico grazie al sistema elettorale proporzionale, è in grado di assicurare l’attuazione del progetto costituzionale dell’uguaglianza e della garanzia dei diritti sociali e vitali. Il metodo elettorale proporzionale, senza premi di maggioranza né sbarramenti alle minoranze, garantisce l’uguaglianza di voto e la rappresentanza di tutti. - Rifondare i partiti sulla base di un loro rinnovato ancoraggio alla società -> solo la ricostruzione dei partiti dal basso può favorire la rifondazione di soggettività politiche differenti, perché basate sulle differenze degli interessi. Democrazia attiva o partecipativa: i cittadini concorrono attivamente a determinare la politica ai diversi livelli dell’ordinamento; partiti come luoghi di affermazione delle molte differenze politiche e come luoghi nei quali i cittadini concorrono alla formazione della volontà popolare. Democrazia passiva o consensuale: i cittadini si limitano ad assistere ai confronti in televisione tra i vari esponenti politici che si contendono il loro voto. Capitolo 6: L’utopia concreta del reddito minimo garantito Esplosione della disuguaglianza e crescita della povertà -> torna a riproporsi la questione del diritto alla vita, sulla cui garanzia si basa la ragion d’essere dello Stato e delle pubbliche istituzioni. ➔ Il diritto alla vita richiede, quale sua essenziale garanzia, l’introduzione di un reddito minimo di base. Si possono distinguere due tipi di reddito minimo garantito: - Ai soli bisognosi: previo accertamento della mancanza di un reddito sufficiente a sopravvivere. Modello già largamente sperimentato in Europa. Document shared on https://www.docsity.com/it/manifesto-per-l-uguaglianza-3/5597125/ Downloaded by: Anna-00 ([email protected]) - Conferito a tutti: quale oggetto di un diritto fondamentale e universale, recuperato poi dalle persone abbienti con un adeguato prelievo fiscale. Attribuzione del reddito minimo a tutti, dalla maggiore età in poi, finanziata mediante adeguate imposte sui redditi, a garanzia della dignità personale. È utopia o concretamente realizzabile? ➔ Ferrajoli: nelle condizioni di precarietà che caratterizzano il lavoro e la vita di massa crescenti di persone, il reddito di base garantito a tutti, unitamente a riforme fiscali in senso realmente progressivo, è la sola misura in grado di fronteggiare la crisi sociale ed economica in atto e la sola alternativa a un futuro di disuguaglianze crescenti, crescente povertà e tensioni sociali. Tre fondamenti o ragioni del reddito minimo di base: a) Fondamento etico-politico: reddito minimo di base come garanzia della vita contro la libertà selvaggia e violenta che è propria di quello specifico stato di natura che è oggi il mercato. Accesso al lavoro ed emigrazione, che in passato erano possibili, oggi stanno diventando impossibili; inoltre è in atto una rivoluzione che renderà sempre più marginale il lavoro umano. Nelle società odierne, anche la sopravvivenza, non meno della difesa della vita da indebite aggressioni, è sempre meno un fenomeno naturale ed è sempre più un fenomeno artificiale e sociale. Diritto fondamentale all’esistenza, in presenza di quella che è ormai una disoccupazione strutturale, di essere garantito dalla sfera pubblica attraverso quella sola garanzia possibile che è precisamente il reddito di base. b) Fondamento giuridico e costituzionale: art. 38 Cost. “diritto al mantenimento e all’assistenza sociale ad ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere” e “i lavoratori hanno diritto che siano preveduti e assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita non solo in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia ma anche in caso di disoccupazione involontaria” -> nessuna di queste norme è stata realmente attuata in Italia. Alcune soluzioni: pensione sociale o cassa integrazione, ma nessun tipo di reddito di base. Art. 42. Cost. dedicato alla proprietà privata -> “la legge determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti della proprietà allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti” -> la legge deve rendere possibile a tutti l’accesso alla proprietà, quanto meno ai beni elementari necessari alla sussistenza. Vedi anche art. 2 e 3 Cost, art. 34 Carta dei diritti UE, art. 25 Dichiarazione universale 1948, art. 11 Patti sui diritti economici 1966. c) Fondamento economico e sociale: luogo comune che il costo di tale diritto sia antieconomico -> costa molto di più lo stato di indigenza provocato dalla sua mancata garanzia. È un investimento primario: assicura la sopravvivenza e aumenta il benessere delle persone, accresce le loro capacità produttive. La crisi economica colpisce soprattutto le giovani generazioni che sono le più penalizzate dalla precarizzazione di massa, dalla disoccupazione, essa mette in pericolo le generazioni future -> sono soprattutto i giovani che trarrebbero giovamento dal reddito minimo garantito. Document shared on https://www.docsity.com/it/manifesto-per-l-uguaglianza-3/5597125/ Downloaded by: Anna-00 ([email protected]) Sei ragioni a sostegno del reddito di base universale e incondizionato Reddito di base nella sua versione universalistica: reddito minimo attribuito a tutti in una misura non troppo bassa, dovendo essere sufficiente ad assicurare una vita decorosa, e non troppo alta, per non demotivare la ricerca di un’occupazione; erogato dalla maggiore età in poi, senza accertamento dello stato di bisogno e recuperato dai non bisognosi mediante il gettito fiscale. 1) È il modello che meglio si accorda con il costituzionalismo profondo delle nostre democrazie e che più di tutti garantirebbe il diritto all’esistenza. Riflette al meglio l’universalismo dei diritti fondamentali. 2) Rimangono esclusi dalla sua forma universale qualunque connotato caritatevole o assistenziale e quindi lo stigma sociale e la connessa discriminazione che conseguirebbero da un’indennità legata al non lavoro e alla povertà. Fattore di identità e dignità dell’individuo in quanto persona o cittadino. 3) Riduzione della mediazione burocratica, che è invece richiesta dall’accertamento di esistenza di altri redditi, che è una fonte di costi, inefficienze, di possibili iniquità, abusi ecc. 4) I lavoratori verrebbero sottratti al ricatto del massimo sfruttamento. 5) Vantaggio soprattutto per i soggetti più deboli, giovani e donne, perché ne favorirebbe la liberazione da vincoli domestici. 6) Equivale a un’equa distribuzione del reddito nazionale. ➔ Profonda riforma del welfare all’insegna della trasparenza, uguaglianza, universalismo dei diritti. Accrescere la sicurezza del futuro, produttività e qualità del lavoro, incrementerebbe la domanda e quindi i consumi, produzioni ed investimenti. ➔ Costi andrebbero recuperati dal prelievo fiscale che dovrebbe essere riformato sulla base di un’effettiva progressività del sistema tributario. ➔ Introduzione del reddito minimo garantito è stata osteggiata anche da sinistra dall’ideologia lavoristica -> come se potesse andare a scapito del valore e delle garanzie del lavoro. La garanzia del reddito minimo di sussistenza, sottraendo i lavoratori al ricatto padronale della disoccupazione e perciò della non sopravvivenza, non solo non esclude ma favorisce la lotta alla precarietà e la restaurazione delle garanzie del lavoro. Inoltre, dignità del lavoro -> lavoro come autodeterminazione e sviluppo. Liberazione dal lavoro e liberazione del lavoro; liberazione dai bisogni elementari della sopravvivenza, ma anche rafforzamento della libertà contrattuale e della dignità di tutti i lavoratori. Capitolo 7: Persone senza diritti: i migranti Novità dei nostri tempi: - Clandestinizzazione e penalizzazione dell’immigrazione irregolare -> nuova figura sociale della persona illegale, priva di diritti perché giuridicamente invisibile. - Dimensioni di massa del fenomeno -> ragioni più che mai terribilmente vitali. Il fenomeno migratorio non è un’emergenza, ma un fatto strutturale inarrestabile, che coinvolge ormai centinaia di milioni di persone. Document shared on https://www.docsity.com/it/manifesto-per-l-uguaglianza-3/5597125/ Downloaded by: Anna-00 ([email protected]) Ius migrandi configurato da Francisco de Vitoria nelle Relectiones de indis del 1539 come diritto naturale e universale e come fondamento del nascente diritto internazionale. Ne derivavano lo ius communicationis ac societatis (diritto di comunicare con tutti), ius commercii…ecc. Sul piano pratico era chiaramente finalizzata alla legittimazione della conquista spagnola del Nuovo Mondo. Fu vista con carattere asimmetrico: era di fatto ad uso esclusivo degli occidentali. Razzismo in Italia, a livello della legislazione e a livello dell’amministrazione e delle prassi: Legislazione - Legge n. 94 del 15 luglio 2009 -> criminalizzazione degli immigrati clandestini e la creazione della figura della persona illegale, reato di immigrazione. Violazione di tutti i principi basilari dello Stato di diritto in materia penale: principio di legalità (essere puniti solo per ciò che si è fatto e non per ciò che si è), principio di uguaglianza. Competenza del reato ai giudici di pace. - Reg. UE n. 603 del 26 giugno 2013: sottoposizione di tutti gli immigrati alle impronte digitali. - Art. 6 Decreto Minniti n. 13 del 2017 ha eliminato il grado di appello. - Legge Turco Napolitano n. 40 del 1998 sui centri di accoglienza, vengono denominati centri di permanenza per i rimpatri -> luoghi di detenzione e segregazione. Amministrazione - Sottobosco amministrativo di norme e prassi persecutorie, da un lato circolari del Ministero dell’Interno, dall’altro “patti territoriali per la sicurezza”. - Codice di condotta per le operazioni di salvataggio in mare elaborato da Minniti nell’agosto 2017 a seguito di una campagna di denigrazione delle ONG impegnate nel salvataggio dei migranti. ➔ Tendenza a stigmatizzare come pericolosi e potenziali criminali non singoli individui sulla base dei reati commessi, ma intere categorie di persone sulla base della loro identità e differenza etnica. ➔ Tali politiche e leggi non saranno mai in grado di fermare l’immigrazione, hanno come unico effetto l’aumento esponenziale del numero di clandestini e della loro emarginazione sociale. ➔ Una politica a garanzia della sicurezza richiede l’opposto dell’emarginazione sociale, ovvero politiche di inclusione in attuazione del principio di uguaglianza in entrambe le sue dimensioni e sulla base della garanzia agli immigrati di tutti i diritti fondamentali. ➔ Sfida: raggiungimento di un sistema politico che neghi la cittadinanza, sopprimendola come status privilegiato cui conseguono diritti non riconosciuti ai cittadini, o istituendo una cittadinanza universale, superando la dicotomia “diritti dell’uomo/diritti del cittadino”. ➔ Il popolo dei migranti è oggi il soggetto costituente di un nuovo ordine mondiale e dell’umanità come soggetto giuridico. Document shared on https://www.docsity.com/it/manifesto-per-l-uguaglianza-3/5597125/ Downloaded by: Anna-00 ([email protected]) Cap. 8: Beni fondamentali e beni illeciti. Il costituzionalismo del futuro. Un fattore costitutivo dell’uguaglianza sostanziale consiste nel diritto fondamentale di accedere a taluni beni vitali, quindi beni universali: 1) Beni comuni: la comunanza si estende all’intera umanità: aria, acqua, ambiente… 2) Beni vitali: farmaci e cibo, necessari all’alimentazione di base 3) Beni micidiali: permanente minaccia per la vita di tutti: armi, armi nucleari ➔ Il linguaggio dei diritti è sufficiente ad assicurare una garanzia adeguata a tutti i bisogni vitali? ➔ Necessità di espansione del paradigma costituzionale attraverso lo sviluppo di un costituzionalismo dei beni, in aggiunta al costituzionalismo dei diritti. ➔ Il rapporto tra uomo e natura è cambiato attraverso: 1) la produzione di beni vitali artificiali, 2) la distruzione di beni vitali naturali, 3) la produzione di beni micidiali artificiali. Insieme dei beni vitali -> è necessario designarli in una categoria più ampia: beni fondamentali, ovvero che formano oggetto dei diritti fondamentali, in opposizione ai beni patrimoniali. ➔ Beni fondamentali: beni dei quali si richiede, in forza del loro carattere vitale, l’uguale garanzia a tutela di tutti e perciò la sottrazione alle logiche del mercato -> - beni comuni (l’uso o l’accesso ai quali è vitale per tutti), - beni personalissimi (parti del corpo, oggetto di altrettanti diritti di immunità), - beni sociali (oggetto di aspettative positive che sono i diritti sociali alla salute e alla sussistenza). ➔ Devono essere resi inviolabili e indisponibili ed essere garantiti a tutti. ➔ Auspicabile l’introduzione di carte costituzionali e internazionali a fondamento delle garanzie tramite divieti e controlli imposti al mercato e sviluppo industriale. Necessario intervento del diritto: - l’indisponibilità dei beni fondamentali può essere violata da atti di alienazione o privatizzazione - beni comuni continuano a non avere propriamente un valore di scambio -> non si è liberi di non comprarli. -> la garanzia di tali beni consiste nell’obbligo della loro prestazione gratuita, per i beni sociali, e nel divieto della loro lesione o mercificazione per i beni personalissimi o beni comuni. -> si richiede l’istituzione di demani sovrastatali, di livello europeo o globale e la loro costituzionalizzazione di beni demaniali (demanio pubblico) come beni demaniali costituzionali e beni demaniali planetari. Beni illeciti - Convenzione internazionale che proibisca la costruzione di nuove centrali nucleari e metta in moto una disattivazione progressiva di quelle esistenti. Document shared on https://www.docsity.com/it/manifesto-per-l-uguaglianza-3/5597125/ Downloaded by: Anna-00 ([email protected]) - Armi -> metterne al bando commercio e detenzione, senza possibilità di porto d’armi. Prima garanzia della pace, generale sicurezza contro guerre, terrorismi, crimine organizzato. Tema della sicurezza: politica razionale richiede una serie di garanzie: 1. Messa al bando delle armi 2. Asimmetria tra civiltà del diritto e civiltà criminale -> la differenza e asimmetria tra forze garantiste dello Stato di diritto e le forme selvagge del crimine organizzato sono in grado di delegittimare moralmente, depotenziare politicamente e isolare socialmente la violenza del terrorismo. 3. Risposta poliziesca e collaborazione tra Stati 4. Spazio dato dai media ai crimini del terrorismo 5. Demonizzazione dell’islam, contrapposizione identitaria e politiche di esclusione ➔ Il solo rimedio ai beni illeciti è il disarmo degli Stati: voto di 122 Stati con cui il 7 luglio 2017 è stato approvato il Trattato sul disarmo nucleare che mette al bando le armi nucleari proibendone la produzione, il possesso e la dislocazione sul proprio territorio. ➔ Seconda catastrofe: distruzione dell’ecosistema, alquanto irrimediabile. ➔ Terza catastrofe rischia di essere provocata dall’ossessione per la crescita economica: la crescita infinita del PIL è incompatibile con un pianeta finito. Inadeguatezza della politica dipende in gran parte dalla sua subalternità all’economia e da altre due gravi aporie: - Rapporto tra democrazia e spazio -> limitata agli spazi ristretti dei confini territoriali degli Stati nazionali - Rapporto tra democrazia e tempo -> sta perdendo la memoria del passato e la prospettiva del futuro Soluzione -> - costituzionalismo oltre lo stato, allargato ai beni fondamentali, ai tempi lunghi, agli spazi globali. - Limitare i poteri economici privati e i poteri extra o sovra statali. - Istituire un costituzionalismo di diritto privato (sistema costituzionale di regole, limiti, vincoli nei confronti dei poteri economici privati). - Istituzione di un costituzionalismo di diritto internazionale (norme a livello planetario) -> costituzionalizzazione della globalizzazione. Document shared on https://www.docsity.com/it/manifesto-per-l-uguaglianza-3/5597125/ Downloaded by: Anna-00 ([email protected])

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