Esame di Diritto Penale PDF

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This document contains notes on criminal law, covering topics such as the concept of crime, types of crimes, principles of legality, and subjects of crime (active and passive).

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DIRITTO PENALE 1. La legge penale: concetto di reato e pena; distinzione tra delitti e contravvenzioni Il diritto penale è l’insieme delle norme che regolano i comportamenti considerati dannosi per la società. Lo Stato usa queste norme per prevenire e punire azioni che...

DIRITTO PENALE 1. La legge penale: concetto di reato e pena; distinzione tra delitti e contravvenzioni Il diritto penale è l’insieme delle norme che regolano i comportamenti considerati dannosi per la società. Lo Stato usa queste norme per prevenire e punire azioni che violano i beni giuridici (es. vita, libertà) considerati fondamentali. Reato è un’azione (o omissione) vietata dalla legge, che prevede una pena come conseguenza. La norma penale è composta da due elementi: il precetto (ordine o divieto di un’azione) e la sanzione (la pena associata alla violazione). Si distinguono due tipi di reati: Delitti: Puniti con pene come ergastolo, reclusione, e multa. Contravvenzioni: Reati meno gravi, puniti con arresto o ammenda. 2. Principio di legalità Il principio di legalità (art. 25 della Costituzione e art. 1 del codice penale) stabilisce che nessuno può essere punito se non per un reato previsto dalla legge. Questo principio evita interpretazioni arbitrarie da parte dei giudici, assicurando che solo le azioni descritte esplicitamente come reato dalla legge siano punibili. 3. Soggetti del reato: soggetto attivo e soggetto passivo Soggetto attivo: Chi compie il reato. Nei reati comuni può essere chiunque, nei reati propri deve essere una persona con una qualifica specifica (es. un pubblico ufficiale). Soggetto passivo: Chi subisce il reato e vede leso un proprio bene giuridico (es. la vittima di un furto). Alcuni reati possono avere più soggetti passivi e ledere più beni giuridici contemporaneamente (reati plurioffensivi). 4. Elementi costitutivi del reato Un reato si compone di due principali elementi: Elemento oggettivo: Riguarda l’azione concreta che causa il danno. Include la condotta, l’evento dannoso, e il nesso di causalità tra azione e conseguenza. Elemento soggettivo: La colpevolezza, che può essere: Dolo: Quando l’autore agisce volontariamente per causare un danno (es. un omicidio premeditato). Colpa: Quando l’autore causa il danno per imprudenza o negligenza, senza volerlo (es. un incidente stradale per distrazione). Preterintenzione: Quando si causa un evento più grave di quello voluto (es. una lite finisce con la morte di uno dei litiganti, anche se l’intento era solo ferire). 5. Imputabilità e cause di esclusione della capacità di intendere e volere Imputabilità è la capacità di essere puniti penalmente, e richiede che l’individuo abbia la capacità di intendere e volere. Alcuni fattori possono escludere l’imputabilità: Minore età: Sotto i 14 anni non si è imputabili; dai 14 ai 18 anni, la capacità va valutata caso per caso. Infermità mentale: Se la persona non era in grado di intendere o volere al momento del reato, non è imputabile. Stati di alterazione (es. ubriachezza o abuso di stupefacenti) che, se involontari, possono ridurre l’imputabilità. 6. Cause di giustificazione: consenso dell’avente diritto, esercizio di un diritto e adempimento di un dovere Cause di giustificazione sono circostanze che rendono lecito un comportamento altrimenti considerato reato: Consenso dell’avente diritto: Quando la vittima acconsente a una certa azione (es. prestare una bicicletta a un amico, evitando l’accusa di furto). Esercizio di un diritto o adempimento di un dovere: Esempi sono l’uso della forza da parte di un poliziotto per adempiere al proprio dovere. 7. Legittima difesa e stato di necessità Legittima difesa: Permette di reagire a un’aggressione per proteggere se stessi o altri, purché la difesa sia proporzionata all’offesa. Stato di necessità: Giustifica azioni compiute per salvaguardare sé o altri da un danno grave e imminente (es. un alpinista che taglia la corda per salvarsi da una caduta). 8. Uso legittimo delle armi e mezzi di coazione fisica Uso legittimo delle armi è riservato a pubblici ufficiali che devono adempiere ai propri doveri, e costituisce l’ultima risorsa possibile. È giustificato solo in caso di violenza o resistenza che non può essere fermata altrimenti. 9. Eccesso nell’uso delle armi L’eccesso di legittima difesa si verifica quando una persona va oltre i limiti necessari per respingere l’aggressione, come quando un agente usa un’arma contro un sospettato in fuga senza pericolo immediato. Anche se l’uso delle armi è legittimo, l’eccesso non è giustificato. 10. Forme di manifestazione del reato: tentativo e circostanze Tentativo: Si ha quando una persona compie atti che potrebbero portare a un reato, ma non riesce a completarlo. La pena per il tentativo è ridotta rispetto a quella del reato compiuto. Circostanze del reato: Fattori che possono aumentare o diminuire la gravità del reato, come la premeditazione o la recidiva (reiterazione di reati). 11. Concorso di reati e concorso di persone nel reato Concorso di reati: Quando una persona compie più reati con la stessa azione o con azioni diverse. Es., un furto e un’aggressione commessi insieme. Concorso di persone: Quando più persone partecipano allo stesso reato, contribuendo all’azione in modi diversi. PARTE SPECIALE DEL DIRITTO PENALE 1. Reati contravvenzionali: Le contravvenzioni sono reati minori puniti con arresto o ammenda. Si differenziano dai delitti per la minore gravità e per l’assenza di tentativo (non è punibile). È sufficiente che siano commesse con colpa per essere punibili, senza necessità di dolo. 2. Reati in materia di stupefacenti: Regolati dal D.P.R. 309/1990, comprendono produzione, detenzione e traffico di sostanze stupefacenti. La pena varia in base alla quantità e alla destinazione della sostanza (per uso personale o cessione a terzi). Reati legati alla vendita sono puniti con reclusione variabile in base alla tipologia di sostanza (droghe pesanti o leggere). Per quantità ridotte e uso personale, si applicano sanzioni amministrative. 3. Violenza di genere e Codice Rosso: La legge “Codice Rosso” (2019) velocizza le procedure giudiziarie in caso di violenza di genere, con pene più severe per reati come stalking e maltrattamenti in famiglia. Introdotte nuove fattispecie di reato, come il revenge porn (diffusione non consensuale di immagini intime) e lo sfregio del volto. 4. Reati con finalità di terrorismo: Si puniscono associazioni che mirano a compiere atti di terrorismo o sovvertire l’ordine democratico (art. 270 bis c.p.), prevedendo pene elevate (7-15 anni per i promotori, 5-10 anni per i partecipanti). 5. Crimini informatici: La Legge 547/1993 e la Convenzione di Budapest (2008) regolano i reati informatici, come accesso abusivo a sistemi informatici, frodi, e diffusione di codici di accesso. PROCEDURA PENALE 1. Profili generali del procedimento e del processo penale Scopo del processo penale: Stabilire la responsabilità di una persona accusata di aver commesso un reato, attraverso un insieme di norme e procedure che garantiscono un giusto processo. Organizzazione: Il processo penale italiano si divide in tre gradi di giudizio: Primo grado: Si svolge presso il Tribunale o la Corte d’Assise a seconda della gravità del reato. Secondo grado (Appello): Possibile se una delle parti non è soddisfatta della sentenza di primo grado e desidera rivedere la decisione. Terzo grado (Cassazione): La Corte di Cassazione non giudica il merito del reato, ma verifica che siano stati rispettati i principi giuridici e costituzionali nei precedenti gradi di giudizio. Principi costituzionali: Presunzione di innocenza: L’imputato è considerato innocente fino a prova contraria. Diritto alla difesa: Ogni accusato ha diritto a essere difeso da un avvocato. Principio di legalità: Nessuna persona può essere giudicata per fatti che non sono previsti come reato dalla legge. 2. I soggetti del procedimento penale Pubblico Ministero (PM):Rappresenta l’accusa nel processo penale e ha il compito di raccogliere prove a favore e contro l’imputato, garantendo l’obiettività. Gli uffici del PM sono organizzati in tre livelli: Procura della Repubblica presso i Tribunali per i reati comuni. Procura Generale presso la Corte d’Appello per i reati in secondo grado. Procura Generale della Corte di Cassazione o la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, che si occupa di coordinare indagini sui reati di criminalità organizzata e terrorismo. Polizia Giudiziaria (PG): La Polizia Giudiziaria collabora con il PM, svolgendo indagini e raccogliendo elementi di prova. Ha competenze sia in ambito di polizia di sicurezza (prevenzione di reati) sia di polizia giudiziaria (repressione di reati già commessi). 3. Procedimento per l’esercizio dell’azione penale: indagini preliminari e udienza preliminare Indagini preliminari: In questa fase iniziale, la Polizia Giudiziaria raccoglie prove sotto la direzione del PM, che decide se ci sono elementi sufficienti per procedere. Le indagini hanno una durata limitata e sono orientate alla ricerca della verità. Udienza preliminare: Serve per valutare se le prove raccolte sono sufficienti a sostenere un processo. Il giudice dell’udienza preliminare può decidere di archiviare il caso o rinviare l’imputato a giudizio. 4. La notizia di reato e condizioni di procedibilità Notizia di reato: È qualsiasi informazione che indica un possibile reato e dà il via all’azione del PM. Questa notizia può provenire da segnalazioni, denunce, o altre fonti. Condizioni di procedibilità: Sono i requisiti necessari per poter procedere con l’azione penale, come la querela per i reati non perseguibili d’ufficio. 5. Attività della Polizia Giudiziaria: Iniziativa e delega; documentazione e mezzi di prova Attività d’iniziativa: La Polizia Giudiziaria può agire autonomamente in caso di flagranza di reato o per svolgere indagini urgenti. Attività delegata: Il PM può delegare alla PG specifiche attività investigative. Documentazione: La PG documenta tutte le attività svolte, utilizzando verbali (come i verbali di sequestro, perquisizione, arresto) e relazioni di servizio. Questi atti sono fondamentali per garantire la validità giuridica delle prove raccolte. 6. Ispezioni, perquisizioni e sequestri Ispezioni: Utilizzate per raccogliere prove visive di un reato. Possono essere ispezioni di luoghi, persone, o cose. Perquisizioni: Consentono di cercare prove in luoghi o su persone, ma richiedono specifici requisiti di legge per evitare abusi. Sequestri: Servono a bloccare beni o documenti rilevanti per l’indagine. Perquisizioni Illegittime Definizione e reato: La perquisizione illegittima si verifica quando un pubblico ufficiale abusa dei suoi poteri eseguendo una perquisizione o un’ispezione personale senza rispettare i requisiti legali. Questo abuso di potere è punito ai sensi dell’art. 609 del Codice Penale, con una pena fino a un anno di reclusione. Elemento costitutivo: Perché si configuri il reato, è necessario che il pubblico ufficiale compia l’azione in modo consapevole e volontario, abusando dei suoi poteri. Condizioni per l’illegittimità: Il reato si consuma quando la perquisizione o l’ispezione viene eseguita al di fuori delle condizioni o formalità previste dalla legge. Il comportamento è considerato arbitrario e include anche la violazione dei diritti personali della persona soggetta alla perquisizione. Consenso della persona: Anche se la persona soggetta alla perquisizione consente, l’illiceità dell’atto non viene esclusa, poiché la libertà personale non è un diritto disponibile. 7. Arresto in flagranza e fermo Arresto in flagranza: Avviene quando una persona viene sorpresa mentre commette un reato. In questi casi, la Polizia può procedere all’arresto immediato. Fermo: È una misura che viene applicata in situazioni di urgenza, quando vi sono gravi indizi di colpevolezza, ma non si è colti in flagranza di reato. Cenni sul Mandato di Arresto Europeo (MAE) Cos’è il MAE: Il Mandato di Arresto Europeo è uno strumento semplificato, operativo dal 1° gennaio 2004, che consente agli Stati membri dell’UE di consegnare una persona richiesta da un altro Stato membro per azioni penali o l’esecuzione di pene. Il MAE ha sostituito le lunghe procedure di estradizione tra Stati europei. Procedura e condizioni: Per l’emissione del MAE, l’autorità giudiziaria di uno Stato membro richiede l’arresto e la consegna di una persona in un altro Stato UE. La procedura si basa sul principio di riconoscimento reciproco delle decisioni giudiziarie tra Stati membri. Tempistiche rigorose: Il paese che arresta la persona deve decidere sull’esecuzione del MAE entro 60 giorni. Se la persona acconsente alla consegna, la decisione deve essere presa entro 10 giorni. Categorie di reati: Per 32 tipi di reati (come traffico di droga, terrorismo), non è richiesta la doppia incriminazione, cioè non è necessario che l’atto sia considerato reato in entrambi i Paesi. Garanzie e diritti: Chi è arrestato in base al MAE ha diritto a essere informato, a un avvocato e a un interprete. Gli Stati membri possono anche chiedere che la persona sconti la pena nel Paese d’arresto se è cittadino o residente abituale di tale Paese. Motivi di rifiuto: Gli Stati possono rifiutare l’esecuzione del MAE solo per motivi tassativi, come il principio del “ne bis in idem” (non si può giudicare una persona due volte per lo stesso reato) o se la persona non ha raggiunto l’età per la responsabilità penale. 13. Gli accompagnamenti fuori dai casi previsti Poteri coercitivi del giudice: Il giudice, per garantire l’ordine durante le attività processuali, può richiedere l’intervento della Polizia Giudiziaria o della forza pubblica per eseguire determinati atti. Accompagnamento coattivo dell’imputato: Il giudice può disporre l’accompagnamento coattivo, ordinando di portare l’imputato alla sua presenza. L’imputato può essere trattenuto solo per il tempo necessario al compimento degli atti previsti e non oltre 24 ore. Accompagnamento coattivo di altre persone: Se testimoni, periti o altre persone coinvolte non si presentano senza giustificato motivo, il giudice può ordinarne l’accompagnamento coattivo e disporre sanzioni pecuniarie a loro carico. 14. Misure cautelari personali e reali Misure cautelari personali: Intese a prevenire rischi come inquinamento delle prove, fuga o reiterazione del reato. Divise in coercitive (es. divieto d’espatrio, arresti domiciliari) e interdittive (es. sospensione da un pubblico ufficio). Misure cautelari reali: Riguardano beni o cose, ad esempio il sequestro conservativo (per garantire il pagamento delle spese di processo) e il sequestro preventivo (per evitare che i beni possano agevolare la commissione di altri reati). Queste misure si applicano solo con gravi indizi di colpevolezza. 15. Le dichiarazioni verbali dell’indagato e dei testimoni Testimonianza in dibattimento: Mezzo di prova acquisito in aula, regolato dal codice di procedura penale. Il testimone deve rispondere secondo verità; in caso di falsità, può essere denunciato. Obbligo di testimoniare e eccezioni: Alcuni soggetti, come i congiunti dell’imputato, possono astenersi, mentre altri sono obbligati a testimoniare. Inoltre, la testimonianza indiretta (de relato) è ammessa solo in casi specifici e con limitazioni rigorose per garantire l’affidabilità delle prove. 16. Procedimenti speciali e riti alternativi Caratteristiche dei riti alternativi: Consentono di saltare alcune fasi del processo. Tra i principali ci sono: Giudizio abbreviato: Si evita il dibattimento, con uno sconto di pena di un terzo. Patteggiamento: L’imputato accetta una pena concordata, evitando il dibattimento. Giudizio direttissimo e giudizio immediato: Evitano l’udienza preliminare, permettendo di procedere più rapidamente. 17. Giustizia riparativa e procedimenti per minori Giustizia riparativa: Include programmi di mediazione tra vittima e reo, con l’obiettivo di riparare il danno subito dalla vittima e favorire la reintegrazione dell’imputato nella comunità. Processo minorile: Prevede la tutela educativa del minore, un processo a porte chiuse, e l’assistenza di servizi sociali. Il minore può beneficiare del perdono giudiziale (se non ha precedenti e il reato è considerato non grave) e della messa alla prova, che, in caso di esito positivo, estingue il reato. La Carta dei Diritti prevista dalla Direttiva 2012/13/UE sul diritto all’informazione nei procedimenti penali 1. Definizione della direttiva: Le direttive dell’Unione Europea, come la 2012/13/UE, sono atti normativi vincolanti che gli Stati membri devono recepire e trasformare in leggi nazionali. La direttiva è stata recepita in Italia nel 2014 con il Decreto Legislativo n. 101 del 1° luglio 2014. Questo decreto ha modificato diversi articoli del codice di procedura penale per allineare le norme italiane con le disposizioni europee sul diritto all’informazione negli arresti e nelle procedure cautelari. 2. Modifiche introdotte nel codice di procedura penale: Il recepimento della direttiva ha aggiornato articoli chiave, tra cui: Art. 293: Obblighi esecutivi per l’ordinanza di custodia cautelare. Art. 294: Interrogatorio della persona sottoposta a misura cautelare. Art. 369 e 369-bis: Informazione di garanzia e informazione sui diritti di difesa. Art. 386 e 391: Doveri della polizia giudiziaria in caso di arresto o fermo e udienza di convalida. 3. Obblighi di informazione: Comunicazione scritta dei diritti: Gli arrestati devono ricevere una comunicazione scritta, redatta in modo chiaro e, se necessario, tradotta in una lingua che comprendono. Gli operatori di polizia hanno l’obbligo di informare la persona limitata nella libertà personale riguardo ai suoi diritti, che includono: Diritto di non rispondere alle domande. Diritto di nominare un difensore di fiducia; se non ne ha, può nominarne uno un parente prossimo. Patrocinio a spese dello Stato per chi ha reddito inferiore a una soglia definita. Diritto di conoscere le accuse e di ottenere traduzione degli atti rilevanti. Diritto all’assistenza medica urgente e a informare familiari e consolati. 4. Ulteriori diritti dell’arrestato o fermato: Diritto di accedere agli atti sui quali si basa l’arresto. Convalida entro 96 ore dell’arresto o fermo: Entro 48 ore dalla notifica al Pubblico Ministero. Entro altre 48 ore per la decisione del Giudice per le Indagini Preliminari (GIP). Facoltà di comparire davanti al giudice per essere interrogato, e di richiedere la revoca o sostituzione della misura cautelare. Questa “Carta dei Diritti” è uno strumento fondamentale per garantire trasparenza e tutela dei diritti per chi è sottoposto a restrizioni della libertà personale durante un procedimento penale, allineando il sistema giudiziario italiano agli standard dell’UE. 18. La testimonianza in giudizio degli ufficiali e agenti di Polizia Giudiziaria Limiti alla testimonianza: Gli agenti di PG non possono testimoniare sulle dichiarazioni rese da indagati, testimoni o persone informate sui fatti, per evitare che elementi acquisiti in modo unilaterale nelle indagini possano influenzare il giudizio senza contraddittorio. Eccezioni al divieto: Gli agenti possono testimoniare solo su informazioni non acquisite tramite la loro funzione investigativa ufficiale. Questo assicura che le dichiarazioni usate come prova siano acquisite rispettando le procedure formali. Atti di Polizia Giudiziaria 1. Documentazione dell’attività di polizia giudiziaria: relazione di servizio, annotazione e verbale Annotazione: Documento che riporta attività investigative non verbalizzate. Serve a informare il PM o il responsabile di servizio della PG. Relazione di servizio: Comunica al dirigente dell’ufficio eventi conosciuti durante il servizio. Diventa rilevante esternamente se contiene notizie di reato. Verbale: Documento ufficiale e vincolato per atti specifici, redatto con formalità precise (denunce, sequestri, perquisizioni). Può essere integrale (completo) o riassuntivo. 2. Modalità di redazione degli atti e verbali Ogni verbale deve avere oggetto, apertura (luogo, data, ora, persone presenti), corpo (descrizione delle azioni, dichiarazioni ricevute) e chiusura (con firma). È nullo se manca la firma del pubblico ufficiale o vi è incertezza sulle persone presenti. 3. Elezione di domicilio e nomina del difensore Nel primo atto con l’indagato, la PG deve invitarlo a dichiarare o eleggere un domicilio per le notifiche e nominare un difensore. L’indagato deve informare di eventuali cambi di domicilio; in caso di rifiuto, le notifiche saranno consegnate al difensore. 4. Accompagnamento per identificazione La PG può accompagnare in ufficio chi rifiuta di identificarsi o fornisce dati dubbi. La persona può essere trattenuta solo per il tempo necessario all’identificazione, fino a un massimo di 24 ore. 5. Identificazione di persone informate sui fatti e sommarie informazioni La PG raccoglie informazioni sommarie da persone a conoscenza dei fatti (non indagati). Le persone convocate devono rispondere, e dichiarazioni false possono configurare reati di favoreggiamento. 6. Verbale di dichiarazioni spontanee dell’indagato L’indagato può rilasciare dichiarazioni spontanee, che la PG è obbligata a verbalizzare. Tali dichiarazioni non costituiscono interrogatorio e non richiedono la presenza di un difensore. 7. Verbali di perquisizione e sequestro Perquisizione: Ricerca di cose o persone con provvedimento autorizzato. Può essere personale o locale, anche senza autorizzazione se in flagranza di reato. Sequestro: Atto di confisca di oggetti rilevanti per il reato. Entrambi i verbali devono riportare dettagli precisi, come motivazioni e risultati. 8. Verbale di accertamenti urgenti In situazioni di urgenza, la PG può effettuare accertamenti su cose o luoghi che rischiano di essere alterati. Questi accertamenti sono documentati per garantire la validità come prova. 9. Verbale di rinvenimento, restituzione e custodia giudiziale Documenta il ritrovamento di oggetti, la loro custodia (affidata a una persona o ente) e le procedure di restituzione se l’oggetto non è più rilevante per le indagini. 10. Verbali di arresto e fermo Verbale di arresto: Descrive i motivi e le circostanze dell’arresto, comprese le dichiarazioni dell’arrestato. Viene redatto in presenza del PM. Verbale di fermo: Riguarda il fermo in caso di grave pericolo di fuga dell’indiziato. Verbale di Notifica Definizione: Atto che documenta la comunicazione di provvedimenti giudiziari all’interessato, ad esempio un’ordinanza o un decreto. Modalità: La notifica avviene tramite consegna di copia dell’atto; se non possibile, è consegnata a una persona autorizzata o notificata digitalmente. Formalità: La notifica è valida solo se seguita dalla firma e registrazione della data di consegna. Verbale di Vane Ricerche Definizione: Documento redatto quando non si riesce a rintracciare una persona per una misura cautelare. Contenuto: Indica le indagini svolte per cercare la persona, e se considerate esaurienti, il giudice può dichiararla latitante. Studio: La sezione richiede uno studio specifico su armi da fuoco come la Beretta 92FS e la mitragliatrice PM12S. Dispense e Moduli: Sono da studiare i materiali di e-learning e la dispensa ufficiale per comprendere l’uso corretto e le caratteristiche delle armi. Percorso Valoriale Contenuto: Comprende circolari ministeriali e moduli di formazione online per comprendere i valori e l’etica professionale. Materiali di Riferimento: Due circolari ministeriali sull’uso dei social e i moduli formativi in e-learning. Primo Soccorso 1. Arresto Cardiaco e Massaggio Cardiaco Riconoscimento: Assenza di movimento toracico e respirazione verificabile tramite la manovra G.A.S. (Guardo, Ascolto, Sento). Procedura: Distendere la persona su una superficie rigida, iniziare compressioni a 100 al minuto per ripristinare la circolazione. 2. Edema Polmonare Acuto Sintomi: Difficoltà respiratoria e spumoso rigurgito. Intervento: Mantenere la persona in posizione semiseduta e richiedere l’intervento immediato dei soccorsi. 3. Crisi Asmatica Sintomi: Respiro sibilante, difficoltà respiratoria. Intervento: Somministrare broncodilatatori e tenere la persona calma. 4. Attacco Cardiaco Sintomi: Dolore toracico, irradiazione del dolore verso il braccio sinistro. Intervento: Far sdraiare il paziente, somministrare eventualmente aspirina, e chiamare soccorsi. 5. Amputazione di un Arto Intervento: Arrestare il sanguinamento, recuperare l’arto e conservarlo correttamente per l’eventuale reimpianto. 6. Avulsioni Dentali Intervento: Recuperare il dente senza toccare la radice e conservarlo in soluzione fisiologica o latte. 7. Annegamento Intervento: Rimuovere la persona dall’acqua, controllare il respiro e iniziare la RCP se necessario. 8. Assideramento e Congelamento Sintomi: Pelle fredda e pallida, perdita di sensibilità. Intervento: Riscaldare lentamente il corpo o la parte congelata. 9. Avvelenamento Intervento: Identificare la sostanza, non provocare il vomito (se sconsigliato) e richiedere il 118. 10. Avvelenamento da Monossido di Carbonio Sintomi: Confusione, mal di testa. Intervento: Portare la persona all’aria aperta e chiamare immediatamente i soccorsi. 11. Colpo di Calore e Colpi di Sole Leggeri Intervento: Portare la persona all’ombra, rinfrescare con acqua e farla riposare. 12. Convulsioni Intervento: Proteggere la persona da lesioni, evitare di inserire oggetti in bocca, aspettare il termine della crisi . 13. Corpi Estranei nell’Occhio, Ingeriti o Schegge Intervento: Non strofinare l’occhio, risciacquare delicatamente; per schegge e oggetti ingeriti, cercare di rimuoverli solo se non pericoloso . 14. Emorragie e Epistassi Emorragia: Applicare pressione diretta per fermare il sanguinamento. Epistassi: Inclinare la testa in avanti e premere le narici per 10 minuti 15. Diabete e Shock Diabete: In caso di crisi ipoglicemica, somministrare zuccheri immediatamente disponibili. Shock: Mantenere la persona sdraiata con le gambe sollevate per favorire la circolazione. 16. Ferite e Ictus Cerebri Ferite: Pulire la ferita e coprirla con una medicazione sterile. Ictus: Riconoscere sintomi come difficoltà nel parlare, e chiamare subito il 118. 17. Lipotimia e Sincope Lipotimia: Far distendere la persona e sollevare le gambe. Sincope: Monitorare il respiro e assicurarsi che riprenda coscienza rapidamente. Posizione laterale di sicurezza e trasporto: Posizione di sicurezza: Previene il soffocamento in persone incoscienti. Trasporto del ferito: Va fatto con attenzione per evitare ulteriori lesioni. 18. Fratture e Traumi alla Colonna Vertebrale Fratture: Immobilizzare e non muovere l’arto colpito. Traumi alla colonna: Non spostare la persona per evitare danni ulteriori. ABCDE dell’emergenza: Priorità agli aspetti Airway (Vie Aeree), Breathing (Respirazione), Circulation (Circolazione), Disability (disfunzionalità neurologica)=schema avpu(allert, verbal,pain,unresponsive) Trauma Cranico Sintomi: Stordimento, perdita di coscienza, sanguinamento da bocca/naso/orecchie, pupille dilatate, vomito, mal di testa. Intervento: Far sdraiare la persona e coprirla; se necessario, metterla in posizione laterale di sicurezza per evitare soffocamento. Applicare una garza sulla testa senza pressione e usare ghiaccio su eventuali gonfiori. Lussazioni Sintomi: Dolore intenso, deformità e impossibilità di muovere l’articolazione. Intervento: Immobilizzare la parte colpita senza cercare di rimettere l’osso in sede; applicare ghiaccio per ridurre il gonfiore. Distorsione Sintomi: Gonfiore, dolore, difficoltà di movimento nell’area interessata. Intervento: Immobilizzare e applicare ghiaccio; evitare il movimento per non aggravare l’infortunio. 20. Morsi e Punture Morsi: Disinfettare la ferita e, se da animale sospetto, consultare un medico. Punture di insetti e zecche: Rimuovere il pungiglione o la zecca e monitorare eventuali reazioni allergiche. Reazioni Allergiche Sintomi: Arrossamento, gonfiore, prurito, fino a difficoltà respiratorie nei casi gravi. Intervento: In caso di sintomi lievi, applicare un antistaminico locale; per reazioni severe con difficoltà respiratorie, somministrare un farmaco specifico (se disponibile) e chiamare immediatamente i soccorsi. 21. Ustioni e Causticazioni Ustioni: Raffreddare con acqua corrente e coprire con medicazioni sterili. Causticazioni Corneo-Congiuntivali: Risciacquare abbondantemente con acqua sterile. 22. Trasporto di un Ferito Procedura: Solo se necessario, trasportare con attenzione mantenendo la persona stabile. Tecniche Operative Procedure di Arresto: Prevedono modalità specifiche per garantire la sicurezza dell’operatore e del sospettato. Gli agenti devono mantenere un approccio calmo e utilizzare tecniche di immobilizzazione proporzionate alla situazione. Perquisizioni: Devono essere svolte rispettando le norme e i diritti della persona. Comprendono sia perquisizioni personali che locali, con documentazione precisa dell’atto. Uso della Forza: È consentito solo in casi di necessità e deve essere proporzionato alla minaccia. Prima dell’uso di armi o forza fisica, si tenta sempre di risolvere la situazione in modo pacifico. Formazione Antincendio (Attività di Livello 2) Prevenzione Antincendio: Include misure per evitare l’innesco di incendi, come l’eliminazione di materiali infiammabili e il controllo delle fonti di calore. Classificazione degli Incendi: Gli incendi si classificano in base al materiale combustibile: Classe A: Materiali solidi (legno, carta). Classe B: Liquidi infiammabili (benzina). Classe C: Gas infiammabili (metano). Classe D: Metalli (alluminio). Classe F: Oli e grassi (cucina). Le 4 Fasi di un Incendio: Inizio: Fase di accensione. Crescita: Aumento delle fiamme e propagazione. Incendio Generalizzato: Massimo sviluppo del fuoco. Declino: Riduzione del fuoco fino allo spegnimento. Prodotti della Combustione: L’incendio produce fumo e gas tossici (monossido di carbonio) che possono causare soffocamento o intossicazione. Reazioni del Corpo Umano in Caso di Incendio: Il corpo può subire ustioni e intossicazione; l’esposizione prolungata al fumo può causare perdita di coscienza e morte. Estinzione e Lotta Antincendio Metodi di Estinzione: Consistono nell’eliminazione di uno dei tre elementi necessari al fuoco (combustibile, calore, ossigeno). Gli estintori utilizzano sostanze specifiche per diversi tipi di incendio (acqua, schiuma, polvere). Intervento in Caso di Incendio: È sicuro intervenire solo in presenza di piccoli focolai; in caso contrario, bisogna evacuare e attendere i soccorsi. Formazione in Materia di Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro DVR (Documento di Valutazione dei Rischi): Documento obbligatorio per identificare e analizzare i rischi presenti sul luogo di lavoro. Include misure preventive per proteggere i lavoratori. Tipi di Rischio: Rischio per la Sicurezza: Rischi legati a possibili incidenti, come cadute o scosse elettriche. Rischio per la Salute: Esposizione a sostanze dannose per la salute, come agenti chimici. Rischio per la Sicurezza e Salute: Situazioni che compromettono sia la salute che la sicurezza fisica dei lavoratori. Soggetti della Prevenzione Datore di Lavoro: Responsabile dell’implementazione delle misure di sicurezza. Servizio di Prevenzione e Protezione: Coordinato da un responsabile che pianifica le attività di prevenzione. RLS (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza): Garantisce la tutela dei diritti dei lavoratori in materia di sicurezza. Vigilanza, Controllo e Assistenza Vigilanza: Verifica che le norme di sicurezza siano rispettate. Assistenza: Offerta agli enti e ai datori di lavoro per promuovere la cultura della sicurezza. Operatori dei Servizi di Prevenzione: Professionisti incaricati della gestione dei rischi e dell’attuazione delle misure preventive. 9. Tipologie di Vigilanza Possibili Controllo complessivo di tutti i rischi: Verifica generale di tutti i rischi presenti nell’ambiente di lavoro. Controllo mirato ad alcuni aspetti: Ad esempio, controllo specifico per rischi di caduta dall’alto in un cantiere o problemi legati al rumore in una fabbrica. Controlli senza preventiva informazione: Ispezioni che avvengono senza preavviso per valutare il rispetto delle norme. Unica eccezione ai controlli senza preavviso: I controlli sugli impianti sono effettuati con preavviso per garantire sicurezza durante l’ispezione. 10. Chi sono gli Organismi Paritetici Gli organismi paritetici sono entità costituite da una o più associazioni di datori di lavoro e prestatori di attività formative. Hanno l’obiettivo di promuovere la sicurezza sul lavoro attraverso: Raccolta di buone prassi: Finalizzata alla prevenzione. Sviluppo di azioni per la sicurezza e salute: Attività orientate alla promozione della sicurezza. Assistenza alle imprese: Supporto alle aziende per applicare le normative in tema di sicurezza e salute sul lavoro. Funzioni stabilite da legge o contratti collettivi: Ogni organismo ha compiti specifici definiti dalla legge o da contratti collettivi. 11. Chi è un Videoterminalista (VDT) Un videoterminalista è un lavoratore che utilizza regolarmente un’attrezzatura munita di videoterminale per almeno 20 ore settimanali. 12. Parametri Importanti dei Luoghi di Lavoro Aerazione: La qualità dell’aria deve essere garantita attraverso un’adeguata ventilazione. Temperatura: Deve essere mantenuta a un livello confortevole per favorire il benessere dei lavoratori. Postazione di Lavoro (ergonomica): Le postazioni devono essere progettate per ridurre il rischio di lesioni muscoloscheletriche. Fattori Stressanti: Elementi che influiscono sul benessere psicofisico, come carico di lavoro o organizzazione. Definizioni Importanti Pronto Soccorso: Assistenza effettuata da personale qualificato (medici, infermieri) con l’uso di attrezzature adeguate e farmaci. Comprende interventi sul luogo, durante il trasporto in ambulanza e presso strutture ospedaliere. Primo Soccorso: Intervento immediato e temporaneo che chiunque può prestare in caso di incidente o malore in attesa di soccorso qualificato. Non richiede attrezzature mediche specializzate. 13. Come Funziona il Primo Soccorso in Azienda Responsabilità del Datore di Lavoro: Organizzare contatti con i servizi di emergenza pubblici. Designare lavoratori addetti al primo soccorso. Definire procedure operative per gli addetti, incluse formazione e addestramento. Requisiti Normativi (decreto 15/07/2003 n. 388): Attrezzature di pronto soccorso: Devono soddisfare criteri minimi per essere efficaci. Personale addetto: Deve avere una formazione adeguata alle specificità del luogo di lavoro, al numero di lavoratori e ai rischi associati. Presidi di Pronto Soccorso nelle Aziende: Gruppo A e B: Cassetta di pronto soccorso. Mezzo di comunicazione per contattare rapidamente il 118. Gruppo C: Pacchetto di medicazione. Mezzo di comunicazione per contattare rapidamente il 118. Organizzazione Interna: Predisporre in ogni reparto il numero del primo soccorritore e del responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP). Gli addetti valutano se chiamare il 118 in base alle condizioni dell’infortunato e redigono documentazione dettagliata dell’incidente.

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