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Economia Completo Domande PDF

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Summary

This document contains a set of exam-style questions focusing on economics, with a clear emphasis on business strategy and innovation. The questions cover topics such as business model canvases, technology disruption, and the role of collaboration in the economy.

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1. Tra i vantaggi della prima mossa è possibile annovare: a- La possibilità di sfruttare l’incertezza della domanda b- Il diritto di opzione sulle risorse scarse c- La possibilità di applicare una strategia “wait & see” 2. Si individuino correttamente quali sono le 9 dimensioni del business model ca...

1. Tra i vantaggi della prima mossa è possibile annovare: a- La possibilità di sfruttare l’incertezza della domanda b- Il diritto di opzione sulle risorse scarse c- La possibilità di applicare una strategia “wait & see” 2. Si individuino correttamente quali sono le 9 dimensioni del business model canvas: a- Clienti, value proposition, manutentori, relazione con i clienti, ricavi, risorse chiave, attività primarie e secondarie, costi, patner chiave. b- Clienti, value proposition, canali, relazione con i clienti, ricavi, risorse chiave, attività chiave, costi patner chiave. c- Nessuna delle precedenti è vera 3. Le tecnologie discontinue sono quelle che: a- Non hanno effetti sulla performace tecnologica delle tecnologie presistenti b- Cambiano continuamente all’interno del mercato c- Utilizzano una base di conoscenza del tutto nuova per rispondere ad una richiesta di mercato già soddisfatta precedentemente 4. La collaborazione può essere: a- Orizzontale e verticale all’interno di un settore b- Un modo per proteggere la propria tecnologia c- Solo verticale all’interno di un settore 5. Le innovazioni incrementali: a- Stravolgono le logiche del mercato in cui vengono collocate b- Non presentano caratteristiche particolarmente nuove e consistono in cambiamenti marginali o adattamenti di soluzioni preesistenti c- Nessuna delle precedenti risposte è vera 6. La creatività individuale è frutto di: a- Dell’educazione familiare e degli studi conseguiti b- Della sola conoscenza c- Conoscenza, intelletto, forma mentis, personalità e ambiente circostante 7. Il valore percepito: a- È irrilevante nella disamina del processo innovativo b- È oggettivo, soggettivo, atteso c- Dipende dal settore di appartenenza dell’innovazione generata 8. Come si definisce una strategia blue ocean: a- Valorizzando gli attuali clienti b- Analizzando coloro che non sono attuali clienti target c- Analizzando i clienti dei competitors 9. La reputazione dell’impresa a- Non impatta sulla genesi del processo innovativo b- Può arrivare a condizionare le preferenze del mercato c- Va a collocarsi all’interno delle esternalità di rete 10. I mercati blue ocean si creano esclusivamente attraverso: a- Lo sviluppo di nuovi modelli di business b- L’azione di imprese di nuova costituzione c- Massicci investimenti in r&s 11. Le attività di ricerca e sviluppo si suddividono in: a- Ricerca di base, ricerca applicata, sviluppo b- Ricerca, sviluppo, vendite c- Ricerca, vendite 12. Il tasso di apprendimento è funzionali di: a- Esperienza e capacità di explotation b- Esperienza e propensione all’innovazione c- Esperienza e capacità di assorbimento 13. Quali tra i seguenti sono obiettivi che si propone lo sviluppo di un business model canvas a supporto di una strategia blue ocean? a- Identificare in forma grafica le caratteristiche fondamentali del comportamento di un’impresa b- Prevalere sui concetti tramite strategie di prezzo c- Ampliare il portafoglio prodotti 14. Gli utilizzatori: a- Non sono da considerare nel processo di creazione e sviluppo delle innovazioni b- Possiedono una profonda conoscenza dei propri bisogni sia l’incentivo che scogitare soluzioni capaci di soddisfarli c- Sono pericolosi per la buona riuscita del processo 15. Il valore di una tecnologia è sommatoria logica di: a- Esperienza e capacità di assorbimento b- Basi di clienti e beni complementari c- Valore stand-alone e valore delle esternalità di rete 16. Le innovazione di processo: a- Sono orientate al miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza dei sistemi di produzione b- Sono orientate alla creazione di nuovi prodotti c- Non possono mai essere applicate al mondo dei servizi 17. Come si crea una strategia blu ocean? a- Aumentando il valore per il cliente b- Analizzando i cluster strategici c- Applicando innovazioni incrementali 18. Nella teoria delle EXO ( Exponential organizations): a- Crowd e crowdfunding coincidono b- Il crowdfounding rientra nella più ampia eccezione di crowd c- Solo il crowdfounding è menzionato 19. Il four actions framework aiuta ad identificare quali fattori: a- Creano un offerta nuova che il settore non ha mai generato b- Agevolano la collaborazione tra imprese c- Cambiano il modello di business 20. In quali casi si ha un alto valore di leva operativa? a- Quando i costi variabili sono alti b- Quando i ricavi di vendita sono alti c- Quando i costi fissi sono elevati 21. L’impresa viene definita sistema quando: a- È un complesso di parti correlate tra loro per il raggiungimento di un obiettivo b- È finalizzata a soddisfare bisogni attraverso l’impiego di risorse limitate c- Intrattiene rapporti di scambio con gli altri soggetti dell’ambiente esterno ricevendo come imput fattori produttivi e gli influssi ambientali 22. Qual è l’obbiettivo della vrio analysis? a- Definire l’attrattività del settore attraverso lo studio di 5 forze competitive b- Valutare le risorse e le competenze a disposizione dell’impresa c- Suddividere il mercato in segmneti omogenei per identificare il target dell’iniziativa imprenditoriale 23. I mercati winner take all: a- Sono caratterizzati da path dependency b- Si generano ogni qualvolta si gemma una innovazione c- Non sono caratterizzati da path dependency 24. L’identificazione di diversi gruppi di clienti e di diverse funzioni, che permette di individuare sottoinsiemi omogenei è detta: a- Benchmarking b- Segmentazione strategica c- Fattore critico di successo 25. Secondo michael porter, l’efficacia operativa corrisponde: a- Al saper svolgere attività simili a quelle dei concorrenti, ma in modo migliore rispetto a quanto essi facciano b- Al saper svolgere attività diverse da quelle dei rivali o a saper svolgere attività simili in modo diverso c- A saper svolgere attività diverse da quelle dei correnti, ottenendone una remunerazione maggiore del capitale investito 26. La funzione approvvigionamenti realizza la massima efficacia: a- Orientandosi alla minimizzazione dei costi transazionali b- Adottando una visione internazionale c- Valorizzando le competenze distintive delle diverse imprese 27. L’impresa alfa opera in un contesto altamente competitivo, dove gli spazi di differenziazione sono limitati e uno dei fattori critici di successo è rappresentato dall’efficienza a livello produttivo. Quale tra i seguenti indicatori ritieni maggiormente adatto al monitoraggio di questo obiettivo strategico? a- Time to market del periodo/time to market del periodo precedente. b- N° di reclami ricevuti nel periodo/n. di reclami ricevuti nel periodo precedente c- Scostamento dei materiali dello standard 28. Si può identificare un separato segmento di mercato quando (indicare l’affermazione non corretta): a- Quando i clienti richiedono differenti modalità di relazione con il fornitore b- Quando i clienti utilizzano canali differenti c- Quando i clienti sono in zone geografiche differenti d- Quando i clienti hanno bisogni differenti 29. Quali possono essere i drivers del revenue streams(indicare l’affermazione non corretta): a- Advertising b- Asset sale c- Cost sharing d- Subscription fees 30. Il ROI: a- È dato dal rapporto tra il reddito operativo caratteristico al netto delle imposte e il capitale investito netto tipico b- Viene valutato positivamente, quando è inferiore a quello dei principali concorrenti c- Misura la capacità dell’impresa di produrre ricchezza attraverso la gestione operativa 31. Quale dei seguenti fattori non ha impatto sulla creazione di barriere all’entrata di un mercato? a- Accesso ai canali distributivi b- Differenziazione di prodotto c- Incidenza degli acquisti sul fatturato dei venditori 32. Beta è un gestore di telefonia mobile che sta investendo molte risorse in una campagna pubblicitaria tesa all’acquisizione di nuovi clienti. Data l’elevata saturazione del mercato, è soprattutto ai clienti già affiliati ad altri gestori che vengono offerte condizioni molto vantaggiose per il passaggio a beta. Scegliere tra i seguenti indicatori quello che potrebbe risultare più adeguato per monitorare l’efficacia dell’iniziativa a- Tasso di fedeltà della clientela b- Ammontare di traffico generato da clienti esistenti c- Contratti di portabilità attivati all’inizio della campagna pubblicitaria 33. La customer relationship può avere i seguenti obiettivi (indicare l’affermazione non correta) a- Upselling b- Custommer retention c- Customer sharing d- Customer acquisition 34. La gap analysis individua il divario dell’impresa attuale con: a- La posizione desiderata b- Il competitor medio nel mercato c- Il benchmark di mercato 35. Quale dei seguenti fattori non ha impatto sulla creazione di barriere all’entrata di un mercato? a- Differenziazione di prodotto b- Accesso ai canali distribuiti c- Incidenza degli acquisti sul fatturato dei ventitori 36. Il valore creato dall’azienda è quantificabile come: a- Il prezzo di vendita del prodotto finale nell’ultimo stadio della filiera distributiva b- La differenza tra il prezzo massimo che l’acquirente di un dato bene o servizio è disposto a pagare e l’ammontare minimo a cui un fornitore è disposto a cedere un bene o un servizio c- Nessuna delle altre risposte 37. Secondo la catena del valore il margine corrisponde a : a- Il valore creato dalla combinazione delle attività dell’impresa al netto degli oneri e dei costi b- Il valore comulativo creato dalla combinazione delle imprese della filierea produttiva c- Il valore creato dalla combinazione delle attività dell’impresa 38. Le key questions per definire la value proposition sono (indicare la non corretta) a- Quali bisogni il prodotto intercetta? b- Quali necessità il prodotto crea? c- Qual è il posizionamento del prezzo? d- Quali problemi il prodotto risolve? 39. Le possibili tipologie di jey resources sono (indicare non corretta) a- Finanziarie b- Qualitative c- Fisiche d- Umane 40. Tra i diversi blocchi del business models canvas ci sono (indicare non corretta) a- Revenues stream e cost structure b- Key activities e key resources c- Customer relationship e customer segment d- Key partners e key value 41. Quale dei seguenti fattori non ha impatto sulla creazione di barriere all’entrata di un mercato: a- Accesso ai canali distribuiti b- Incidenza degli acquisti sul fatturato dei venditori c- Differenziazione di prodotto 42. Capitolo I Q: La scuola di Harvard [...] riduce la possibilità di ottenere profitti superiori alla media: V: Alla struttura del settore F: Alla capacità dell'impresa nel selezionare i mercati F: Alla presenza di barriere all'entrata del mercato Q: Dagli anni '70 l'impostazione "struttura-comportamenti-risultati" riduce la possibilità di ottenere profitti superiori alla media: V: al paradigma delle cinque forze competitive F: alla diversità di risorse e competenze F: alla relazione tra elevate barriere d'entrata e profittabilità del settore Q: a partire dagli anni '80 la "resource-based view" riduce la possibilità di ottenere profitti superiori alla media: V:al superiore posizionamento dei profitti e al possesso di risorse scarse F: alla diversità di risorse e competenze F: alla relazione tra elevate barriere d'entrata e profittabilità del settore Q: L'Industrial Organization, che opera negli anni '50, riduce la possibilità di ottenere profitti superiori alla media: V: alla relazione tra elevate barriere d'entrata e profittabilità del settore F: al paradigma delle 5 forze competitive F: alla struttura del settore Q: Quale di queste correnti di studio pone enfasi sulle "competenze innovative" dell'impresa: V: la resource-based view of the firm F: l'industrial Organization (I.O.). F: la scuola di Harvard Q: La catena del valore è: V: la rappresentazione sintetica delle attività di una singola area d'affari di un'impresa o dell'intera attività di un'impresa specializzata o in un monoprodotto F: la rappresentazione sintetica delle attività delle aree d'affari di un'impresa F: la rappresentazione sintetica dei rapporti che legano l'impresa con gli altri partner, a monte e a valle dalla filiera produttiva Q: Le imprese appartenenti al medesimo settore: V: possono avere catene del valore simili F: è probabile che possano avere la stessa catena del valore F: è impossibile che abbiano catene del valore simili Q: secondo lo schema della catena del valore, il “margine” corrisponde a: V: il valore creato dalla combinazione delle attività al netto degli oneri e dei costi F: il valore creato dalla combinazione delle attività dell'impresa F: il valore cumulativo creato dalla combinazione delle imprese della filiera produttiva Q: Quale di queste fasi non fa parte del processo di costruzione della catena del valore? V: Definizione della catena del valore del principale competitor nel settore. F: Identificazione delle attività che generano valore. F: Definizione della catena del valore per il particolare settore in cui opera l'impresa. Q: Quale di queste attività non fa parte dell'insieme delle attività primarie della catena del valore ? V: Gestione delle risorse umane. F: Marketing. F: Logistica in entrata. Q: Quale di queste attività non fa parte dell'insieme delle attività di supporto della catena del valore V: Operations F: Approvvigionamento F: Sviluppo della tecnologia Q: Il valore di un'attività all'interno della catena del valore dipende: V: dall'abilità di svolgere una determinata attività e dall'abilità di gestire i legami fra le varie attività F: dalla percezione oggettivamente rilevata negli stakeholder. F: dal costo relativo della suddetta attività Q: Nella catena del valore possono esistere legami esclusivamente tra: V: attività primarie e attività a supporto, o tra le diverse attività primarie F: attività primarie e attività a supporto, o tra le diverse attività supporto F: attività primarie Q: le informazioni sono: V: configurate per rispondere a quesiti precisi e richiedono elaborazioni successive F: gnoseologicamente pesante e segnalano i generatori del valore F: accessibili presso fonti interne o esterne, con un minimo di conoscenza della loro esistenza Q: Il valore creato dall'azienda è quantificabile come: V: la differenza tra il prezzo massimo che l'acquirente di un dato bene o servizio è disposto a pagare e l'ammontare minimo a cui un fornitore è disposto a cedere un bene o un servizio F: il prezzo di vendita del prodotto finale nell'ultimo stadio della filiera produttiva F: nessuna delle risposte precedenti Q: Quale delle seguenti affermazioni è falsa V: I caratteri di unicità e di non facile replicabilità di un prodotto sono condizioni che si possono potenzialmente realizzare in via permanente F: la strategia competitiva è il tentativo di differenziarsi attraverso la scelta deliberata di un diverso insieme di attività F: l'ampiezza del divario tra un prezzo di vendita e costo produzione aumenta il valore generato, se tale valore è superiora a quello generato dai concorrenti Q: Le imprese effettuano una strategia di differenziazione quando: V: riescono ad aumentare la propensione a pagare un prezzo superiore, con limitato incremento dei costi F: riescono ad aumentare la propensione a pagare un prezzo superiore, indipendentemente dall'incremento dei costi F: riescono a essere gli unici soggetti a fornire un determinato bene o servizio, distruggendo il potere dei prodotti sostitutivi Q: La catena del valore è il risultato di due processi distinti: V: 1 la selezione fra le varie alternative di investimento; 2 l'implementazione delle decisioni di investimento F: 1 la selezione fra le varie alternative di investimento; 2 il controllo dei costi F: 1 l'appropriazione delle risorse scarse ; 2 l'implementazione delle decisioni di investimento Q: Qual È il primo stadio che ha interessato l'implementazione delle tecnologie informatiche nella catena del valore V: l'automazione delle singole transazioni F: l'integrazione tra le diverse attività della catena del valore F: l'automazione e il miglioramento funzionale delle singole attività Q: Secondo Michael Porter, l'efficacia operativa corrisponde: V: al saper svolgere attività simili a quelle dei concorrenti, ma in modo migliore rispetto a quanto essi facciano. F:al saper svolgere attività diverse da quelle dei rivali o saper svolgere attività simili in modo diverso F: a saper svolgere attività simili a quelle dei concorrenti, ottenendo una remunerazione maggiore del capitale investito Q: il vantaggio competitivo di un'impresa è maggiormente sostenibile se il sistema di attività si basa su fit: V: di secondo e terzo tipo F: di primo tipo F: di primo e secondo tipo Q: Il sistema del valore: V: prospetta la possibilità di influenzare altre catene del valore senza la condizione di proprietà dei mezzi di produzione sottostanti F:prospetta la possibilità di controllare altre catene del valore, attraverso l'acquisto o la fusione F:prospetta di riunire la molteplicità delle catene del valore del settore, sotto un'unica grande impresa Capitolo II Q: l'obiettivo della massimizzazione del profitto: V: può essere perseguito a seconda del contesto in cui opera l'impresa F: dev'essere sempre perseguito F: nessuna delle risposte precedenti Q: L'affermazione "creare valore" dev'essere interpretata in senso: V: economico F: contabile F: nessuna delle risposte precedenti Q: Il valore economico di un'attività: V: esprime l'ammontare dei benefici che da questa possono essere tratti F: indica quanto denaro è stato investito F: nessuna delle risposte precedenti Q: Un mercato è liquido quando: V: le transazione sono molto numerose F: non esistono asimmetrie informative F: nessuna delle risposte precedenti Q: Un mercato è efficiente: V: se i prezzi delle azioni riflettono tutte le informazioni rilevanti disponibili F: se non esistono costi di transazione F: non è previsto il pagamento di imposte Q: Il valore di liquidazione di un'attività: V: coincide con il valore che si ottiene vendendo gli asset che la compongono F: coincide con il valore del funzionamento F: entrambe le risposte precedenti Q: In relazione al possesso di un'azione, il capital gain è: V: la differenza tra il prezzo di vendita e quello di acquisto F: la differenza tra il dividendo atteso e il dividendo corrente F: la differenza tra il valore contabile e quello di mercato Q: Il corretto ROE è un indice di redditività: V: del capitale netto F: del capitale circolante netto F: delle attività Q: Per ottenere i cosiddetti flussi di cassa disponibili è necessario sottrarre dai flussi di cassa: V: entrambe le risposte precedenti F: uscite per investimenti in capitale fisso F: uscite per investimenti in capitale fisso Q: Il termine shareholder indica: V: gli azionisti F: i creditori F: i manager Q: Nel caso in cui il ROE di un'azienda sia pari al 10% e il tasso di distribuzione degli utili sia pari al 40%, il tasso di crescita dei dividendi è pari a: V: 0.06 F: 0.04 F: i dati a disposizione non sono sufficienti per calcolare per calcolare il tasso di crescita dei dividendi Q: Il cosiddetto ROS è un indice di redditività: V: delle vendite F: delle attività F: dell'investimento Q: In mercati perfetti (Modigliani e Miller), la leva finanziaria non influenza: V: il rischio e il rendimento delle attività dell'impresa F: il rischio e il rendimento delle azioni F: entrambe le risposte precedenti Capitolo III Q: Il Market-to-Book Ratio è costituito da: V: il rapporto tra il valore contabile e il valore di mercato. F: il valore contabile. F: il valore di mercato. Q: I competency modeling confrontano: V: ogni singolo dipendente con le skills, le attitudini e i valori dei top performer. F: i processi aziendali con quelli dei benchmark. F: il tasso di innovazione interno con quello dei principali competitor. Q: Secondo la Resource based view, il vantaggio competitivo è ricondotto a rendite che afferiscono all'impresa: V: da una maggiore efficienza e dal possesso di risorse scarse. F: in seguito a investimenti volti a scoraggiare l'entrata dei concorrenti. F: da nessuna delle altre opzioni citate. Q: Nel caso di profitti scaturenti da una mancata competizione si parla di: V: rendite ricardiane. F: rendite monopolistiche. F: rendite oligopolistiche. Q: Quale delle seguenti correnti di studio presenta un vantaggio competitivo nell'adattamento ai cambiamenti esterni? V: La Resource Based View. F: L'Industrial Organization. F: Il Taylorismo. Q: Quali sono, secondo Pakaj Ghemawat, i due modi per costruire una posizione di vantaggio competitivo sostenibile? V: 1) Creare commitment sulle risorse. 2) Sviluppare competenze nell'orchestrare le attività dell'impresa. F: 1) Ridurre i costi. 2) Aumentare i profitti. F: 1) Sviluppare risorse competitive. 2) Esternalizzare le competenze non necessarie. Q: Che cosa viene definito come “un insieme ridotto di decisioni che determinano cambiamenti significativi nella dotazione delle risorse”? V: Il commitment. F: L'asset. F: Il turnaround. Q: Secondo il paradigma delle capacità dinamiche, quale di queste caratteristiche non è propria delle aziende dinamiche? V: Il contenimento dei costi. F: I ridotti time-to-market. F: La rapidità di manovra strategica. Q: Una strategia che fa emergere uno scollamento tra le risorse attuali e le ambizioni di sviluppo è definita: V: strategia come Stretch. F: strategia come Leverage. F: strategia come Slack. Q: La strategia di focalizzazione sulle risorse interne e le competenze chiave verrà perseguita dalle aziende con un approccio: V: Stretch and leverage. F: Stretch and slack. F: Stretch. Q: Recuperi di efficienza, basati sulla leva delle risorse, fanno riferimento: V: alla continua ricerca di nuovi modi a minore intensità di risorse. F: al taglio delle risorse stesse. F: alla capacità gestionale del top management. Q: Quale delle seguenti coppie di modalità non fa parte della leva sulle risorse? V: Developing and marketing. F: Concentrating and complementing. F: Conserving e accumulating. Q: Di qual modo di far leva sulle risorse fa parte la possibilità di accedere a risorse esterne attraverso licensing? V: Accumulating. F: Complementing. F: Recovering. Q: All'interno della strategia che fa leva sulle risorse, la riduzione del tempo di pay-back è parte della modalità: V: di recupero. F: di concentrazione. F: di complementarietà. Q: La competenza centrale, secondo Hamel e Prahalad, deve: V: consentire l'entrata in un ampio numero di nuovi mercati. F: diminuire i costi di produzione. F: ridurre il time-to-market. Q: Secondo l'architettura delle competenze organizzative di Lipparini e Grant, le competenze needed-to-play devono avere: V: alto valore e bassa unicità oppure basso valore e alta unicità. F: esclusivamente alta unicità e basso valore. F: nessuna delle altre risposte precedenti. Q: Secondo Lipparini e Grant, lo sviluppo di alleanze è idoneo per: V: competenze ad alta firm specificity e basso valore per il cliente. F: competenze ad alto valore per il cliente e alta firm specificity. F: basse competenze e firm specificity e alto valore per il cliente. Q: Secondo Lipparini e Grant, il Ricorso al Mercato è idoneo alle competenze: V: Needed-to-play. F: Needed-to-win. F: Needed-to-lose. Q: Quale delle seguenti teorie ritiene appropriata l'internalizzazione delle competenze, nel momento in cui questa permette un controllo efficace sulla performance degli addetti e lo sviluppo corretto ed efficiente delle loro capacità? V: La teoria dei costi di transazione. F: La teoria del capitale umano. F: La teoria della Resouce Based View. Q: La lista delle risorse e competenze chiave dovrebbe essere fatta: V: dal lato della domanda e dell'offerta. F: dal lato dei competitor e dei fornitori. F: nessuna delle altre risposte precedenti. Q: Le risorse e le competenze non vengono valutate per quale dei seguenti fattori: V: incidenza sui costi. F: importanza. F: forza relativa. Q: La gap analysis individua il divario dell'impresa attuale con: V: la posizione desiderata. F: il benchmark di mercato. F: il competitor medio del mercato. Capitolo IV: Q: Quale delle seguenti affermazioni riguardanti il concetto di strategia non è corretta? V: La strategia mira a sviluppare un vantaggio competitivo nel breve o medio periodo. F: La strategia di un’impresa è il risultato di un insieme di decisioni che devono essere tra loro coerenti, ma che spesso possono presentarsi in contrasto F: La strategia è un insieme integrato di decisioni volte a costruire un vantaggio competitivo Q: La creatività imprenditoriale basata su idee innovative, che poi si concretizzano in attività di impresa, è definita: V: Strategic Thinking F: Strategic Planning F:Opportunistic decision making Q: Quali sono i due sistemi di variabili secondo le quali si devono basare , e ? V: 1) Mercato 2) Risorse e competenze acquisite. F: 1) Mercato 2) Competitor F: 1) Fornitori 2) Clienti Q: Quali dei seguenti punti non accomuna necessariamente le strategie di successo? V: Decisione rilevante della struttura aziendale, volta a perseguire economie di scala F: Obiettivi semplici, coerenti tra loro e pensati nel lungo termine F: Comprensione approfondita dell’ambiente competitivo Q: I client e gli utenti: V: potrebbero coincidere in alcuni casi F: sono considerabili genitori F: nessuna delle altre risposte precedenti Q: Le sono caratteristiche: V: Dinamiche F: Statiche F: nessuna delle altre risposte precedenti Q: Quali delle seguenti dimensioni non serve nel modello di ? V: Budget F: Funzionalità F: Modalità Q: L’identificazione di diversi gruppi di clienti e di diverse funzioni, che permette di individuare sottoinsiemi omogenei, è detta: V: Segmentazione strategica F: Benchmarking F: Fattore critico di successo Q: I fattori ambientali: V: possono essere influenti e immodificabili F: sono sempre modificabili F: sono sempre influenti Q: Il modello di realizzato da Micheal Porter nel 1980, parte da una prospettiva di: V: Industrial Organization F: Network analysis F:Resource Based View of the firm Q: La valutazione del di ogni singolo concorrente si conclude con l’analisi di: V: Possibili manovre dei concorrenti F: strategia attuale F: valutazioni e ipotesi guida su di sé e sul mercato Q: Quale dei seguenti fattori non ha impatto sulla creazione di barriere all’entrata di un mercato? V: Incidenza degli acquisti sul fatturato dei venditori F: Differenziazione di prodotto F: Accesso ai canali distributivi Q: La sensibilità al prezzo degli acquirenti non viene generalmente condizionata dal seguente fattore: V: Costi di conversione F: Livello di differenziazione del prodotto F: Situazione finanziaria degli acquirenti Q: Le due tipologie di vantaggi competitivi sono: V: 1) Vantaggi di costo 2) Vantaggio di differenziazione F: 1) vantaggio di costo 2) Vantaggio finanziario F: 1) vantaggio di prezzo 2) Vantaggio di tempo Q: La trasformazione della catena del valore, a seguito di una strategia di leadership di costo, dovrebbe comportare: V: Riduzione dei costi e incremento del margine F: Incremento dei costi e incremento del margine F: Riduzione dei costi e riduzione del margine Q: Per essere efficace la differenziazione deve essere: V: Essere percepita dal cliente F: Essere associata a una parallela leadership di costo F: Legata ad attributi tangibili Q: La trasformazione della catena del valore, a seguito di una strategia di differenziazione, dovrebbe comportare: V: Aumento dei ricavi e aumento del margine F: Aumento dei ricavi e diminuzione del margine F: Diminuzione dei ricavi e aumento del margine Q: Il è: V: La più piccola somma che un fornitore è disposto ad accettare per i servizi e le risorse richieste per produrre un bene o servizio F: Il prezzo massimo che un acquirente è disposto a pagare per ottenere un determinato prodotto o servizio F: nessuna delle risposte precedenti Q: Secondo la SWOT analysis, quali sono le variabili interne? V: Forza e debolezze F: Opportunità e minacce F: Forza e opportunità Q: I fattori critici di successo sono: V: I fattori che occorre presidiare per avere successo in un segmento di mercato F: I punti di forza dell’impresa F: I punti di forza dei concorrenti Q: Il dott. Giulio de Cesari deve andare da Milano a Roma e decide di andare in treno, perché costa meno che in aereo. Il prezzo del biglietto: V: è il criterio che ritiene determinante per la sua decisione d’acquisto F: soddisfa il suo bisogno di spendere meno F: soddisfa il suo bisogno di andare a Roma Q: Per osservare chi compete nel mercato in cui opera, l’impresa A deve analizzare: V: chi soddisfa le stesse funzioni agli stessi gruppi di clienti a cui si rivolge l’impresa A, anche con modalità diverse F: tutti i gruppi di clienti e tutti i bisogni soddisfabili F: chi soddisfa le stesse funzioni agli stessi gruppi di clienti a cui si rivolge l’impresa A con le sue stesse modalità Q: La SWOT analysis è V: Uno strumento per rappresentare in modo sintetico fattori interni ed esterni, che intervengono nelle scelte strategiche delle imprese F: uno strumento per valutare l’efficacia dei collegamenti esterni tra catene del valore F: uno strumento per valutare l’efficacia delle attività interne della catena del valore Q: La differenziazione intangibile è più importante quando le presentazioni del prodotto non si possono misurare? V: VERO F: falso F: dipende Q: Quando un'impresa ottiene economia di scala produttive, significa che è riuscita a diminuire i costi totali di produzione? V: FALSO F: vero F:dipende Q: A parità di altre condizioni, la rivalità tra le imprese consolidate all’interno di un settore è maggiore, se le barriere all’uscita sono basse? V: FALSO F: vero F: Dipende dalla natura delle barriere all’uscita Q: Il concetto di funzione indica: V: Quali bisogni l’impresa soddisfa a determinati gruppi di clienti F: come l’impresa soddisfa determinati bisogni a determinati gruppi di clienti F: quali sono i criteri d’acquisto con sui i clienti decidono Q: Quali tra i seguenti concetti si riferiscono più specificamente all’impresa? V: Il Business F: il mercato F: i fattori di successo Q: La strategia di un'impresa: V: Riguarda tutte le funzioni dell’impresa F: è un processo razionale che scaturisce in modo automatico, se si comprendono bene tutte le variabili ambientali F: non si deve occupare della parte di realizzazione, che compete ai livelli inferiori Q: Indica quale delle seguenti affermazioni NON è corretta, relativamente al processo di segmentazione. V: Facilita la capacità di dare risposte efficaci a problemi inattesi F: facilità l’identificazione di fattori critici di successo diversi F: permette di individuare sottoinsiemi omogenei di gruppi di clienti e di funzioni Capitolo V Q: Quando Kotler distingue tra bisogni, desideri e domanda, implica che le imprese abbiano interesse: V: ad agire al livello della domanda, cercando di far diventare "domanda"(reali consumatori-acquirenti), con la leva del prezzo e della logistica, quei clienti che hanno in testa una marca e una decisione già presa; così come implica che le imprese cerchino giustamente di agire al livello del “desiderio”, cercando di far preferire (con la comunicazione, con l’innovazione di prodotto e di servizio, con il lavoro sulla marca) una marca ad atre o ad altre tipologie di prodotti che possono soddisfare un certo bisogno, Ma lo stesso Kotler sembra più o meno implicitamente descrivere il livello dei “bisogni” come quello al quale le imprese hanno poca possibilità di convenienza ad agire: F: ad agire al livello al livello dell’offerta, modificando prodotti e servizi per cercare di spingere i clienti a comprare prodotti dell’impresa, in modo da soddisfare i bisogni del prodotto, i desideri di affermazione sociale e la domanda familiare di beni e servizi, ma lo stesso Kotler sembra più o meno implicitamente descrivere il livello dei “bisogni”, come quello al quale le imprese hanno possibilità di convenienza ad agire, dato che in tal caso il cliente diventa fidelizzato. F: ad agire a livello della domanda, cercando di far diventare “domanda”(reali consumatori-acquirenti), con la leva del prezzo, quei clienti che hanno in testa una marca e una decisione già presa, ma che hanno pochi soldi da spendere; così come implica che le imprese cerchino giustamente di agire a livello del “desiderio” e dei “bisogni”, cercando di far preferire (specialmente con promozioni e comunicazioni) una marca ad altre o ad altre tipologie di prodotti che possono soddisfare un certo bisogno. Lo stesso Kotler sembra più o meno implicante descrivere il livello dei +” bisogni” come quello al quale le imprese hanno più possibilità di convenienza ad agire. Q: Le mappe di posizionamento: V: Sono visualizzazioni grafiche, di solito rappresentate come assi cartesiani, su cui vengono mostrate le posizioni che i clienti assegnano alle singole marche. F: Sono visualizzazioni grafiche, di solito rappresentate come assi cartesiani, su cui vengono mostrate le posizioni che i clienti hanno nella segmentazione del mercato. F: Sono visualizzazioni grafiche, di solito rappresentate come assi cartesiani, su cui vengono mostrate le posizioni che i concorrenti assegnano alle singole marche. Q: In una mappa di posizionamento, le variabili analizzate sono qualità e prezzo? V: E’ possibile. F: si, ma solo a condizione che il prodotto sia molto semplice. F: No. Q: Tra le differenze che esistono tra prodotti e servizi, vi sono alcune caratteristiche della domanda e della relazione con il cliente, che provocano conseguenze nella gestione: V: quali la non immagazzinabilità del servizio e una variabilità che intrinseca e difficile da controllare del servizio “puro”. F: quali la non immagazzinabilità del servizio, la sua capacità produttiva cronicamente in eccesso, una variabilità intrinseca e difficile da controllare del servizio “puro”. F: quali la non immagazzinabilità del servizio, la sua domanda non elastica al prezzo, la capacità produttiva cronicamente in eccesso del servizio. Q: La marca commerciale è il: V: marca del distributore. F: nome che caratterizza l’insegna di un negozio. F: marca di proprietà del produttore, ma venduta attraverso negozi indipendenti. Q: Ipotizzando che il prezzo di un prodotto sia 30, che il suo costo variabile unitario sia 18, che i costi fissi aziendali siano 144: V: il punto di pareggio è 12. (30 – 18) F: il margine di contribuzione è 14. F: il punto di pareggio è 14. Q: La definizione del prezzo di vendita di un prodotto, a seguito della stima della funzione di domanda, senza una corretta analisi dei costi: V: potrebbe portare l’impresa a fissare un prezzo che massimizza le vendite totali, ma che non massimizza i profitti. F: potrebbe portare l’impresa a fissare un prezzo che massimizza le vendite totali, ma che non minimizza i profitti. F: potrebbe portare l’impresa a fissare un prezzo che massimizza i profitti unitari, ma che non massimizza i profitti finali. Q: La definizione del prezzo di vendita deve essere effettuata tenendo conto: V: della funzione di domanda (relazione tra prezzo e quantità acquistata dai clienti, vale a dire quanti prodotti i clienti sono disposti ad acquistare a ogni possibile prezzo), della concorrenza, dei costi aziendali. F: della funzione di domanda (relazione tra prezzo e quantità acquistata dai clienti, vale a dire quanti prodotti i clienti sono disposti ad acquistare a ogni possibile prezzo), della concorrenza. F: della funzione di domanda (relazione tra prezzo e quantità acquistata dai clienti, vale a dire quanti prodotti i clienti sono disposti ad acquistare a ogni possibile prezzo), della concorrenza, dei costi fissi aziendali. Q: Un sistema verticale di marketing ha lo scopo di: V: coordinare le attività distributive con quelle di produzione e di gestione della marca. F: diminuire i conflitti tra produttori concorrenti: ognuno in tal modo ha un proprio canale distributivo. F: coordinare le attività distributive con quelle di produzione. Q: La quota numerica di punti vendita è: V: la percentuale di punti vendita che vendono la marca rispetto a tutti i potenziali punti vendita di un certo territorio per quella categoria di prodotto: esprime una misura della capillarità dei costi di logistica del nostro canale. F: la percentuale di punti vendita che vendono la marca rispetto a tutti i potenziali punti vendita di un certo territorio per quella categoria di prodotto: esprime una misura di performance dei distributori. F: la percentuale di punti vendita che vendono la categoria di prodotto nella quale opera il produttore; esprime una misura della capillarità dei costi di logistica e della distribuzione di un certo settore. Q: In quale stadio del comportamento d’acquisto il consumatore effettua il confronto fra le caratteristiche possedute dai vari produttori disponibili sul mercato capaci di soddisfare il medesimo bisogno? V: valutazione delle alternative. F: ricerca di informazioni. F: decisione d’acquisto. Q: In quale stadio del comportamento d’acquisto il consumatore matura il concetto di soddisfazione o, in alternativa, di insoddisfazione? V: Impressioni del dopo acquisto. F: Valutazione delle alternative. F: Decisione d’acquisto. Q: In chiave di analisi del comportamento di consumo il coinvolgimento misura il livello di attenzione rivolta all’atto di acquisto, attenzione a sua volta legata al rischio percepito a esso associato. Quali tipi di rischio sono rilevanti per il consumatore? V: Entrambi. F: Rischio fisico. F: Rischio sociale. Q: Quali caratteristiche deve presentare un segmento affinché la stessa procedura di segmentazione sia utile ed efficace? V: Accessibilità. F: Praticabilità. F: Anzianità. Q: Vi sono svariati criteri che vengono comunemente chiamati in causa quali metri di giudizio dell’efficacia e profittabilità di un processo di segmentazione. Uno di questi è relativo alla rapidità e sistematicità con cui il segmento reagisce agli stimoli di marketing messi a punto dall’impresa e indirizzati in modo specifico al segmento stesso. Qual è il nome di questo criterio? V: Reattività. F: Rilevanza. F: Stabilità. Q: Le “basi di segmentazione” identificano l’insieme di variabili rispetto alle quali è possibile od opportuno misurare il grado di eterogeneità nelle funzioni di domanda dei consumatori. La frequenza di utilizzo di un prodotto rappresenta una base della segmentazione di quale tipo? V: Osservabile e specifica. F: Osservabile e generale. F: Non osservabile e generale. Q: Quale di queste caratteristiche è suscettibile di aumentare la credibilità di una fonte di comunicazione? V: Esperienza. F: Humor. F: Bellezza. Q: Un forte contributo al progresso della teoria e della prassi del comportamento di consumo è associabile all’approfondimento, condotto con strumenti comunque rigorosi sul piano scientifico, degli aspetti per così dire estetici, e certamente più intangibili e soggettivi, del processo di acquisto ed uso di un prodotto. Questa dimensione del fenomeno, che si affianca senza contrapporsi alla più tradizionale visione utilitaristica, è nota come: V: Consumo edenico. F: Consumo affluente. F: Consumo intangibile. Capitolo VI Q: Le innovazioni modulari comportano V: cambiamenti sostanziali della tecnologia del prodotto, ma nessun cambiamento dell’architettura del prodotto F: cambiamenti sostanziali dell’architettura del prodotto, ma nessun cambiamento sostanziale della tecnologia del prodotto F: cambiamenti sostanziali sia dell’architettura, sia della tecnologia del prodotto Q: Le innovazioni architetturali comportano: V: cambiamenti sostanziali dell’architettura del prodotto, ma nessun cambiamento sostanziale della tecnologia del prodotto F: cambiamenti sostanziali sia dell’architettura, sia della tecnologia del prodotto F: cambiamenti sostanziali della tecnologia del prodotto, ma nessun cambiamento dell’architettura del prodotto Q: La rete del valore è: V: un sistema di produttori, fornitori e utilizzatori di una determinata innovazione F: una forma di organizzazione del processo innovativo F: un sistema di innovazioni complementari Q: La fonte funzionale di un’innovazione può essere individuata: V: identificando i soggetti (individui o organizzazioni) che hanno maggiori incentivi a investire nel processo F: identificando i soggetti che hanno compreso una nuova opportunità di mercato F: identificando i soggetti che hanno compreso una nuova opportunità tecnologica Q: Il valore di un’opzione reale è maggiore quando: V: l’incertezza che circonda l’investimento in una tecnologia è elevata F: l’incertezza che circonda l’investimento in una nuova tecnologia è bassa F: è possibile utilizzare metodi tradizionali di valutazione di investimenti, quali il VAN e il TIR Q: In mercati caratterizzati dalla tendenza all’affermarsi in standard tecnici: V: chi entra prima ha il vantaggio della prima mossa F: non è conveniente entrare per primi nel mercato F: è molto difficile per i follower recuperare terreno nei confronti dei leader Q: In presenza di forti esternalità di rete, V: quando una tecnologia raggiunge una ‘massa critica’ di utilizzatori, diventa molto attraente per nuovi utilizzatori F:quando una tecnologia raggiunge una ‘massa critica’, non diventa più attraente per nuovi utilizzatori F: gli utilizzatori possono facilmente rivedere le loro scelte di acquisto Q: I brevetti rappresentano uno strumento efficace di protezione dell’innovazione V: in pochi settori F: in tutti i settori F: in nessun settore Q: Quando la commercializzazione di un’innovazione richiede risorse complementari co-specializzate (M/A): V: dipendere da fornitori esterni può ridurre i profitti dell’impresa F: all’impresa innovatrice conviene rivolgersi a fornitori esterni F: l’impresa innovatrice può facilmente reperire le risorse sul mercato Q: Quando la commercializzazione di un’innovazione richiede risorse complementari generiche: V: l’impresa innovatrice può specializzarsi nella R&S e vendere la propria tecnologia alle imprese dotate di risorse complementari F: l’impresa innovatrice dovrebbe integrarsi verticalmente F: l’impresa innovatrice non ha bisogno di un forte regime di tutela legale dell’innovazione Q: Perché l’innovazione è importante per un impresa? V: Perché aumenta il valore di mercato delle imprese F: Perché aumenta le economie di scala F: Perché aiuta a recuperare risorse finanziarie dall’esterno Q: Per l’intero sistema universitario statunitense, le entrare dalle attività di trasferimento tecnologico rappresentano: V: il 7,5% del budget della ricerca in media F: oltre il 40% del budget della ricerca F: la principale fonte di finanziamento della ricerca Q: Le spese R&S costituiscono: V: l’input del processo innovativo F: l’output del processo innovativo F: l’unica fonte di innovazione per l’impresa Q: Le innovazioni di prodotto radicali comportano: V: cambiamenti sostanziali sia dell’architettura, che della tecnologia del prodotto F: cambiamenti sostanziali dell’architettura del prodotto, ma nessun cambiamento sostanziale della sua tecnologia F: cambiamenti della tecnologia del prodotto, ma nessun cambiamento della sua architettura Q: Le innovazioni di prodotto incrementali comportano: V: nessun cambiamento sostanziale né dell’architettura, né della tecnologia del prodotto F: cambiamenti sostanziali sia dell’architettura, che della tecnologia del prodotto F: cambiamenti sostanziali dell’architettura del prodotto, ma nessun cambiamento sostanziale della tecnologia del prodotto Capitolo VII Q: Qualora il portafoglio risultante dall'analisi condotta con la matrice rischio rendimento non fosse soddisfacente, si può intervenire: V: ridefinendo le caratteristiche dei progetti F: riducendo le risorse da investire F: nessuna delle precedenti Q: il tipico percorso di sviluppo di un'unità di R&S prevede quale fra le seguenti sequenze ? V: Da Transfer Technology Unit a Indigenous Technology Unit, infine Global Technology Unit F: Da Manufacturing Technology Unit a Transfer Technology Unit, infine Global Technology Unit F: Da Indigenous Technology Unit a Corporate Technology Unit, infine Global Technology Unit Q: Quale tra i seguenti settori è un esempio di settore a 'scale intensive'? V: Elettrodomestici F: Alimentare F: Impianti Industriali Q: prendendo come riferimento il settore farmaceutico, quale delle seguenti attività può essere assimilata alla ricerca applicata? V: La sintesi di una molecola, che riproduce le caratteristiche di un principio attivo naturale risultato efficace per una determinata patologia F: Le attività di sperimentazione clinica per studiare l'efficacia terapeutica di una nuova molecola F: Lo studio della sequenza di amminoacidi di una molecola avente proprietà di anticorpo Q: in quali delle seguenti tipologie di settori le relazioni con i fornitori sono tipicamente la principale fonte esterna di innovazione? V: Scale intensive F: Specialized Supplier F: Science based Q: l'organizzazione e la gestione della R&S sono soggette a 2 esigenze principali tra loro in parte contrastanti: V: ricerca dell'eccellenza tecnico-scientifica e finalizzazione a obiettivi di innovazione F: finalizzazione a obiettivi di innovazione e massimizzazione dell'efficacia operativa. F: ricerca dell'eccellenza tecnico-scientifica e capacità di risposta ai bisogni del mercato. Q: Nella matrice portafoglio rischio-rendimento, ciascun progetto è valutato rispetto a: V: valore generato, grado di variabilità del rendimento atteso, ammontare di risorse investite F: incertezza dei risultati, innovatività tecnico-scientifica, rendimento economico finanziario F: rischio tecnico-scientifico, valore economico finanziario apportato Q: le strutture organizzative per progetto sono generalmente utilizzate per progetti di innovazione: V: il cui successo è critico per l'impresa F: a elevato contenuto tecnico-scientifico F: quando gli aspetti di efficienza nella conduzione del progetto sono critici Q: in linea generale le strutture organizzative per dipartimenti funzionali: V: favoriscono la comunicazione e l'integrazione fra i ricercatori di una stessa disciplina F: favoriscono il contenimento dei tempi di realizzazione di un nuovo prodotto F: sono particolarmente appropriate in presenza di elevata incertezza tecnico-scientifica Q: secondo le definizioni adottate dall'OCSE, la ricerca di base si distingue in: V: ricerca di base pura e orientata F: ricerca di base pura e applicata F: ricerca di base fondamentale e applicata Q: nella struttura organizzativa per dipartimenti funzionali, i progetti di R&S sono: V: suddivisi in sotto progetti e affidati ai dipartimenti funzionali per la parte di competenza F: gestiti in modo informale F: gestiti da un project manager Q: quale tra i seguenti fenomeni non può essere considerato una caratteristica evolutiva dell'attuale scenario scientifico tecnologico? V: crescente settorializzazione degli ambiti tecnico scientifici F: scientificazione dell'attività innovativa F: Orientamento delle autorità di governo verso la collaborazione interorganizzativa nella R&S Q: Le collaborazioni orizzontali tra imprese nella R&S, che riguardano problemi di sicurezza dei prodotti e dei processi e/o di adeguamento alla regolamentazione di settore, sono dette : V: collaborazioni orizzontali non competitive F: collaborazioni orizzontali pre-competitive F: collaborazioni orizzontali non profit Q: quale delle seguenti attività non è tipica di un unità di R&S di corporate? V: Sviluppo sperimentale per una specifica linea di prodotti F: Ricerca a lungo termine a supporto di nuove linee di prodotto F: Ricerca in aree comuni a diverse aree di business Q: prendendo come riferimento il settore assicurativo, quale delle seguenti attività può essere assimilata alla ricerca di base ? V: Concettualizzazione di nuove teorie sul rischio F: studio di nuove forme contrattuali per coprire nuovi rischi F: studio di nuovi strumenti di risparmio collegati a prodotti assicurativi Capitolo VIII: Q: i cinque principi del Learn Thinking sono: V: value, value stream, flow, pull, perfection F: value, Kaizen, kanban, just in time, muda F: just in time, kaizen, flow, pull, muda Q: lo SMED è una tecnica per: V: ridurre il tempo di attrezzaggio delle macchine F: alimentare il materiale a una linea di produzione F: ridurre le difettosità di produzione Q: la logica Pull prevede che il materiale venga ordinato: V: in base all’ordine del cliente F: in base al piano di produzione F: molto spesso Q: il value stream mapping è una tecnica che permette di: V: analizzare congiuntamente il flusso dei materiali delle informazioni F: ridurre il tempo di ciclo di lavorazione F: analizzare i trasporti Q: il kanban è uno strumento con il materiale V: viene ordinato in base al consumo F: viene ordinato solo a cadenze fisse F: viene ordinato solo a quantità fisse Q: la movimentazione dei materiali è V: muda riducibile F: valore aggiunto F: muda eliminabile Q: un controllo di fine linea è: V: muda eliminabile F: valore aggiunto F: muda riducibile Q: il just in sequence è una tecnica di: V: legata alla manifestazione del bisogno F: non legata alla manifestazione del bisogno F: nessuna delle precedenti Q: il lotto economico, nel caso in cui si abbiano un costo di emissione unitario dell’ordine pari a 15? un fabbisogno totale pari a 2000 pezzi, un costo totale di mantenimento pari a 20000? una scorta media pari a 5000 pezzi, una scorta di sicurezza pari a 500 pezzi, è pari a: V: 122 F: 622 F: 128 Q: supponendo che il consumo del particolare A sia al minimo 20 pezzi / giorno, mediamente 50 pezzi /giorno al massimo 100 pezzi/giorno, che il lead time di riordino sia pari a due settimane lavorative che il numero di pezzi per contenitore sia pari a 50, il numero di kanban necessari per garantire il rifornimento del particolare è pari a: V: 20 F: 10 F: 4 Q: un approccio kaizen prevede: V: entrambe le risposte precedenti F: la partecipazione alle attività di miglioramento di tutti i livelli della struttura F: l’attuazione di miglioramenti che non prevedano rilevanti investimenti Q: l’indice di flusso di un sistema produttivo avente lead time complessivo pari a 15 giorni lavorativi su turno normale, composto di due processi aventi tempo ciclo pari a 40 minuti e tempo di setup 1 ora il primo, tempo ciclo 10 minuti e tempo di setup 2 ore il secondo è pari a: V: 144 F: 288 F: 62 Q: la creazione di celle di lavoro è finalizzata a: V: entrambe le precedenti F: ridurre le superfici occupate F: ridurre i lead time Q: un’organizzazione per flussi della produzione richiede da parte degli operatori un ‘elevata: V: polivalenza F: specializzazione F: esperienza Q: è importante che i processi produttivi abbiano bassi lead time produttivi allo scopo di: V: entrambe le precedenti F: favorire lo sviluppo di tecniche che operino per prevenire i problemi qualitativi F: aumentare la flessibilità di risposte al mercato Q: la manutenzione su guasto: V: è l’unica applicazione in determinati contesti F: deve sempre essere evitata F: richiede un forte coinvolgimento degli operatori che lavorano sulle macchine Q: a livello di riordino è un metodo di gestione delle scorte: V: a quantità fissa F: a fabbisogno F: a tempo fisso Q: nella gestione delle scorte è opportuno: V: differenziare le tecniche adottate in funzione delle caratteristiche dei prodotti e dei processi F: adottare strumenti software dedicati F: scegliere una tecnica di gestione uniforme per tutti i flussi produttivo-logistici aziendali Capitolo IX : Q:Nell’analisi delle attività presenti nel processo d’acquisto, quali delle seguenti affermazioni è corretta ? F:Le attività di supply implicano decisioni di tipo tattico F: Le attività di acquisto comprendono tutte le attività, dalla definizione delle specifiche del prodotto alle azioni correttive per il miglioramento delle performance dei fornitori V:La valutazione di pre-qualifica dei fornitori è una delle attività di sourcing Q:Nella formulazone delle richieste d’offerta è importante : F: Ottenere una risposta sintetica che permetta una valutazione complessiva del prezzo d’acquisto V:Formulare la richiesta in modo tale da consentire il confronto delle offerte F:Coinvolgere il maggior numero possibile di fornitori Q:Quale dei seguenti elementi non è opportuno mettere in discussione in sede di negoziazione ? V: La puntualità delle consegne F: La programmazione delle attività e gli aspetti logistici F:Le specifiche tecniche del prodotto Q:Tra i contributi diretti che gli approvvigionatori possono dare allo sviluppo della competitività delle imprese, si segnala: V:la riduzione del fabbisogno di capitale F:lo sviluppo del fatturato F:l’aumento della quota di mercato Q: quale delle seguenti categorie di acquisti rientra tra gli “indiretti” ? F: componenti V: materiali per manutenzioni e riparazioni F:semilavorati Q:Per poter comprendere i processi decisionali dell’impresa acquirente, che cosa è più importante conoscere ? V:L’impatto degli acquisti sul fatturato e la loro composizione qualitativa(corretta) F:I livelli di crescita del fabbisogno da reperire sul mercato d’acquisto F:La localizzazione delle fonti di approvigionamento Q:Le linee guida dell’impresa acquirente, per decidere le modalità da seguire nell’approcciare il mercato di fornitura, sono condizionate da : V:valore d’acquisto F:numerosità dei fornitori F:localizzazione dei fornitori Q:Il portafoglio degli acquisti, finalizzato alla definizione delle politiche di approvvigionamento, viene costruito utilizzando parametri in grado di stabilire: F:il contenuto innovativo dei prodotti V:la rischiosità dei mercati F:Il livello di esternalizzazione dell’impresa Q:Il portafoglio degli acquisti finalizzato alla definizione delle politiche di approvvigionamento, prevedere un gruppo di prodotti chiamato : F:commodities F:prodotti di fase V:prodotti leva Q: Nella fase di maturità del ciclo di vita del prodotto è trascurabile svolgere iniziative nei confronti dei fornitori per : F:migliorare i processi di acquisto F:stabilizzare i fabbisogni V:ottenere flessibilità Q: Nella situazione in cui è realizzato un rapporto di partnership con i fornitori: F:i criteri di selezione privilegiano l’affidabilità e le possibilità di integrazione operativa F:gli impegni sottoscritti dai partner riguardano volumi di attività predefiniti e programmati V:l’obiettivo perseguito congiuntamente è l’incremento del valore dell’offerta al cliente finale Q:La funzione approvvigionamenti realizza la massima efficacia: F:adottando una visione interfunzionale F:orientandosi alla minimizzazione dei costi transazionali V:valorizzando le competenze distintive delle diverse imprese presenti nella supply chain Q: Tra i fattori ambientali che più hanno spinto le imprese a esternalizzare quote sempre maggiori di attività, sono rilevanti: F:le variazioni del costo del capitale V:l’instabilità dei mercati in cui vengono collocati i prodotti finali F:il consolidamento delle caratteristiche tecnologiche dei prodotti Q:Per le imprese che hanno fatto un ricorso sistematico e strutturale ai fornitori, è essenziale : F: attivare meccanismi di ricerca di mercato continui, volti anche a una sostituzione delle fonti, che permetta di ottenere le condizioni d’acquisto più competitive F:aumentare il proprio potere contrattuale utilizzabile in sede di negoziazione per spuntare le condizioni più favorevoli V:realizzare forme di collaborazione nel lungo periodo, che consentano processi di miglioramento continuo Q: Tra i drivers che hanno spinto le imprese a internazionalizzare i processi di approvvigionamento, sono riscontrabili : F: la crescita del livello culturale degli operatori, che ha facilitato i rapporti internazionali V:la maggior pressione competitiva, che ha costretto a ridurre i costi F:a stabilità dei cambi tra le monete Q:Tra i rischi tipici che si verificano a seguito dei processi di internazionalizzazione degli acquisti, ci sono: V:i maggiori problemi da superare nella definizione delle specifiche contrattuali F:le difficoltà di comunicazione e di trasmissione delle informazioni dovute alle distanze F:le diversità esistenti tra i sistemi di misura Q:L’evoluzione delle applicazioni delle tecnologie ICT non ha avuto alcun effetto rilevante : F:sull’efficacia del processo di approvvigionamento V:sulle clausole negoziate tra le imprese e inserite nei contratti d’acquisto F:sull’efficienza del processo di approvvigionamento Q:Tra le attività solitamente inserite nell’e-procurement non figurano quelle di: F:negoziazione F:acquisti da catalogo elettronico V:supporto alla gestione integrata del ciclo ordine-consegna-fatturazione Capitolo X Q: qual è il valore di una vendita perpetua in crescita costante con un flusso di cassa iniziale pari a 5, un tasso di crescita costante (g) pari al 7.5% di attuazione pari al 10%? V: 200 F: 50 F: 66.665 Q: qual è il valore attuale della rendita della precedente domanda se il primo flusso di cassa viene percepito nell'anno 6? V: 124.18 F: 112.89 F: 200 Q: il principio di coerenza nelle valutazioni delle decisioni di investimento richiede che, in presenza di inflazione: V: i flussi di cassa nominali siano scontati a un tasso di rendimento nominale F: i flussi di cassa reali siano scontati a un tasso di rendimento nominale F: i flussi di cassa nominali siano scontati a un tasso di rendimento reale Q: la gamma company sta valutando l'opportunità di intraprendere una nuova linea-prodotto. La società ha già pagato, lo scorso anno, la somma di 100.000 a una impresa esterna di consulenza, come compenso di un'indagine di mercato. Tale somma: V: in quanto costo sommerso, non deve essere computata nel calcolare il VAN del progetto F: in quanto componente negativa dei flussi di cassa, deve essere computata ai fini del calcolo del VAN del progetto, ma capitalizzata a oggi al costo opportunità del capitale aziendale F: in quanto componente il primo flusso di cassa (negativo), deve essere computata nel calcolare il VAN del progetto. Q: un progetto può avere più di un TIR se: V: si registra più di un cambiamento di segno nei suoi flussi di cassa F: il VAN dello stesso è pari a zero F: il VAN dello stesso è positivo Q: se il rendimento annuo dell'indice di mercato è 13% e il rendimento medio dei titoli di stato è pari a 3.8%, qual è il premio atteso per il rischio di mercato in base al CAPM? V: 9.2% F: 3.8% F: 13% Q: in un mondo perfetto senza costi di transazione di fallimento e senza imposte quale sarebbe la struttura finanziaria ottimale? V: qualsiasi struttura finanziaria F: una struttura di solo capitale netto F: una struttura composta per metà da debito e metà da capitale netto Q: se una società modifica la propria struttura finanziaria: V: il rendimento atteso delle attività non varia F: il rendimento atteso dell’equity non varia F: il rendimento atteso del debito non varia Q: quale delle seguenti affermazioni caratterizza le azioni di risparmio? V: gli azionisti di risparmio non hanno diritti di voto F: i dividendi sono deducibili dalle imposte, a differenza di quelli delle azioni ordinarie F: un’impresa che non paga dividendi agli azionisti di risparmio è considerata insolvente Q: secondo la teoria del trade-off della struttura finanziaria, dovrebbero indebitarsi di più le imprese: V: con elevate attività tangibili F: con scarso reddito imponibile F: con elevati valori di avviamento Q: quali tra i seguenti fattori possono ridurre i costi di agenzia tra azionisti e manager di una public company? V: la contendibilità dell’impresa F: l’assenza di investitori attivi F: la presenza di Poison pills Q: quali effetti può generare un importante piano di stock options per il management di una public company? V: ricerca del rischio F: maggiore attenzione ai risultati di lungo periodo F: maggiore attenzione nella fedeltà dei bilanci Q: i gruppi piramidali, in presenza di azionisti di maggioranza, producono l’effetto di: V: disallineare gli interessi degli azionisti di maggioranza da quelli di minoranza F: disallineare gli interessi dei manager da quelli degli azionisti F: disallineare gli interessi dei manager da quelli degli azionisti di maggioranza Q: se un azionista di maggioranza possiede il 40% di un'impresa A, che possiede il 50% delle azioni ordinarie di un’altra impresa B, il cui capitale è costituito per la metà da azioni di risparmio, qual è la quota effettiva di partecipazione al capitale della società B da parte dell’azionista di maggioranza? V: 10% F: 20% F: 40% Q: il debito genera un beneficio fiscale rispetto al capitale netto se: V: Fintanto, infatti, che il debito dell'impresa è contenuto e privo di rischio, il suo vantaggio fiscale è quello individuato dal 3° modello di Miller Quando le aliquote personali di tassazione dei redditi da interesse e da equity COINCIDONO, il vantaggio complessivo del debito continua ad essere il beneficio fiscale generato dal risparmio di imposte societarie (Modigliani, Miller - 1963) Capitolo XI: Q: Dopo quale fenomeno storico/economico, il problema organizzativo assume rilevanza tale da spingere gli studiosi a occuparsi delle risorse umane ? F: Dopo la prima rivoluzione industriale V:Dopo la seconda rivoluzione industriale F:Dopo il boom produttivo della Ford Q:Il frazionamento delle attività in compiti elementari che vedono le persone interagire sempre più con le macchine, consente : F:una riduzione dei costi V:una massimizzazione della produttività individuale F:un aumento distribuito della qualità Q:Quale dei seguenti punti non è parte della proposta da Taylor ? F:Sostituzione di conoscenze scientifiche alle opinioni personali dell’operaio F:Selezione e preparazione scientifica della manodopera V:Separazione collaborativi tra dirigenti e manodopera Q:La produzione di massa non consente: F:l’annullamento della variabilità e dell’incertezza V:una produzione differenziata nella gamma e personalizzata alle esigenze della domanda F:la drastica diminuzione dei costi di produzione Q:Secondo il paradigma tayloristico, quale fattore rende i lavoratori dei soggetti contrattualmente “deboli” ? V: la loro elevata sostituibilità F: Il loro basso livello di istruzione F: la loro alienazione dal resto delle strutture aziendali Q:Secondo gli studi condotti dalla Scuola delle ( Human Relations ), avviata da Elton Mayo, la presenza di un osservatore: V: migliora la performance produttive dei lavoratori F:peggiora le performance produttive dei lavoratori F:non ha influenza sulle performance produttive dei lavoratori Q:Quali delle seguenti correnti di studi si occupò delle variabili individuali e socali dell’organizzazione ? F: Taylorismo V: Scuola delle Relazioni Umane F: Contigentismo Q: Per il Funzionalismo, quali delle seguenti variabili non influenza la produttività individuale ? V: il grado di soddisfazione dei dipendenti F: L’organizzazione dei sistemi produttivi F: L’efficienza tecnica Q: Quali delle seguenti correnti di studi considera determinante per l’impresa l’adattamento alle variabili esterne ? F: Fordismo V:Contigentismo F: Funzionalismo Q:Quale dei seguenti movimenti di pensiero riconosce unicamente una razionalità ex post, interpretando cioè la realtà come un , che può essere rappresentato solo dagli individui che hanno contribuito a generarlo ? F: Funzionalismo F: Contigentismo V: Costruttivismo Q: l’aspetto innovativo della teoria della Razionalità Limitata riguarda la constatazione che l’output del processo decisionale possa essere una soluzione: F: Sufficiente e parzialmente ottimale F: ottimale V: sufficiente e ottimale Q: La teoria dell’equilibrio organizzativo afferma che la relazione è in equilibrio ed è destinata a proseguire se : F: esistono incentivi sfidanti ma raggiungibili F: gli incentivi sono altri V: esiste percezione di equità da ambo le parti Q: I partecipanti accettano il vincolo associativo, quando esiste la possibilità di: V: realizzare direttamente o indirettamente i loro scopi individuali F: realizzare gli obiettivi preposti dall’impresa F: vedere riconosciuto il loro valore aggiunto in ambito professionale Q: Il desiderio di restare con l’rganizzazione non si forma sulla base: F: della compatibilità della mansione con altri ruoli F: della prevedibilità dei rapporti legati alla mansione V: della coerenza professionale con le precedenti esperienze Q: gli psicologi sostengono che il processo, mediante il quale un individuo entra a far parte di un gruppo, si compone di tre fasi: V: 1) osservazione iniziale del gruppo; 2)cambiamenti nel concetto di sé 3)l’iniziazione F: 1) osservazione iniziale del gruppo 2) la valutazione delle alternative 3)la scelta F: 1) la valutazione delle alternative 2)cambiamenti nel concetto di sé 3)iniziazione Q: Secondo la teoria dell’aspettativa-valenza la decisione di un individuo può essere spiegata come una funzione moltiplicativa : F: della strumentalità e dell’aspettativa F: della valenza e delle strumentalità V: nessuna delle altre risposte presenti Q: la social identity suggerisce una suddivisione dell’identità in: F: identità sociale e identità collettiva V: identità sociale e identità personale F: identità personale e identità impersonale Q: Un elevato livello di identificazione con l’organizzazione non implica : F:comportamenti cooperativi verso gli ingroup F:comportamenti discriminanti verso gli outgroup V: diminuzione del livello di commitment Q: Il commitment può essere: V: affettivo calcolativo e strumentale F: affettivo, personale, economico F: personale, economico, strumentale Capitolo XII : Q: Il controllo strategico: F: è finalizzato al monitoraggio del grado di attuazione della strategia aziendale F: è collegato solo alla strategia in corso di realizzazione V: permettere anche di cogliere segnali relativi a minacce e opportunità e fattori di criticità sia interni che esterni all’impresa Q: Ai fini della predisposizione di efficaci sistemi di misurazione del grado di attuazione della strategia (SDM), quali tra i seguenti elementi non assumono rilievo ? F:Esplicitazione della strategia aziendale F:La specificiazione degli orizzonti temporali di riferimento V: il calcolo dei bonus per i dirigenti Q: Le mappe strategiche : F:sono un elenco di indicatori di performance V: sono utili ai fini dell’esplicitazione della strategia aziendale F: non individuano sequenze di relazioni di causa effetto tra gli obiettivi strategici definiti Q: Quale, tra i seguenti, è un indicatore reddituale ? F: riduzione delle scorte V economic value added F: time to market Q: Il ROI F: è dato dal rapporto tra il reddito operativo caratteristico al netto delle imposte e il capitale investito netto tipico F:viene valutato positivamente, quando è inferiore a quello dei principali concorrenti V: misura la capacità dell’impresa di produrre ricchezza attraverso la gestione operativa Q: Quale tra i seguenti indicatori risulta più adeguato ai fini del monitoraggio del proceso di evasione dell’ordine ? V: N. ordini non conformi/totale di ordini consegnati F: ROE F: il numero di nuovi prodotti Q: Gli indicatori di attività o funzionali: V: sono utili per rilevare il risultato di iniziative/progetti specifici, posti in essere per il raggiungimento di obiettivi aziendali di natura complessa F: sono di natura economico/finanziaria F: tutte e precedenti Q: Il balanced score card: F: è fortemente compatibile con organizzazioni di tipo funzionale F: permette sempre di associare un parametro a un’unica responsabilità organizzativa V: classifica le misure di prestazione in quattro principali prospettive: economicofinanziaria del cliente, dei processi interni, dell’apprendimento e dello sviluppo organizzativo Q: L’impresa alfa opera in un contesto altamente competitivo, dove gli spazi di differenziazione sono limitati e uno dei fattori critici di successo è rappresentato dall’efficienza a livello produttivo. Quale tra i seguenti indicatori ritieni maggiormente adatto al monitoraggio di questo obiettivo strategico ? F: time to market del periodo/time to market del period precedente F:N di reclami ricevuti nel periodo/n. di reclami ricevuti nel periodo precedente V: Scostamento dei materiali dallo standard Q:Quale tra le seguenti è una finalità dei sistemi di visibilità strategica (SDV)? F: Monitorare la strategia in corso di attuazione V: Supportare il management nelle scelte della tipologia di clienti da servire F: Guidare il management verso la realizzazione dei piani e programmi strategici Q: Beta è un gestore di telefonia mobile che sta investendo molte risorse in una campagna pubblicitaria tesa all’acquisizione di nuovi clienti. Data l’elevata saturazione del mercato …. F: tasso di fedeltà della clientela F: ammontare di traffico generato da clienti esistenti V: n. contratti di portabilità attivati dall’inizio della campagna pubblicitaria Q: Ai fini del monitoraggio del grado di rischiosità finanziaria del cliente risulta opportuno valutare : V: il rapporto di indebitamento del cliente F: il ROI del cliente F: il tasso di crescita dei ricavi generati dal cliente Q: Un efficace sistema di controllo della dimensione “fornitore” dovrebbe considerare: F: solo il costo di acquisto dei fattori produttivi V: anche i costi di mantenimento delle scorte del fattore produttivo F: solo la qualità delle forniture Q: L’utilizzo degli strumenti di analisi economico finanziaria per la gestione dei rapporti con i fornitori non risulta utile per: F: valutare possibili alternative di approvvigionamento F: prevedere eventuali variazioni nei costi di fornitura V: definire le nuove campagne pubblicitarie Q: Quali tra i seguenti aspetti non risulta rilevante ai fini della definizione del spporto informativo dei sistemi di controllo strategico ? F: Realizzazione della mappa strategica F: definizione della mappa economico-finanziaria V: definizione di un organigramma a matrice Q: Il controllo della dimensione innovazione : F: è riferibile solamente ai risultati dell’azione innovativa dell’impresa V: viene realizzato anche attraverso indicatori di carattere economico finanziario F: non considera la prospettiva del cliente Q: Quale tra i seguenti indicatori potrebbe essere utilizzato per valutare il grado di soddisfazione delle risorse umane ? V:turnover del personale F: n. di ore di formazione F: ammontare di risorse spese in formazione Q: L’azienda Kappa …… lunghissima F: n.consegne puntuali/totale consegne F: tasso di soddisfazione del cliente per il servizio di progettazione V: Tutte le precedenti Q:Nice Kitchen è una impresa italiana che realizza cucine componibili di alta gamma. L’obbiettivo dell’azienda è l’incremento della redditività … F: Quota mercato italiano F: Scostamento maniera diretta dallo standard V: tutte le precedenti Q: Il principale concorrente di Delta, azienda operante nel settore degli elettrodomestici … V: Quota di mercato nei nuovi mercati serviti F: N. di linee realizzate F: età media per addetto Capitolo XIII : Q:Quale dei seguenti comportamenti ha favorito lo sviluppo di reti interne di imprese ? V:lo spin-off di singoli business consolidati o di nuovi business F:L’accentramento organizzativo e il ricorso a strutture burocratizzate F:Il ricorso ad accordi di sub-fornitura Q:Rispetto allo schema di Roberts e Berry, in tema di modalità di ingresso in nuove aree d’affari, quale affermazione è corretta ? F:Nelle aree nuove e non familiari (sia per tecnologia che per mercati), lo sviluppo interno appare più corretto F:Nelle aree in cui sia la tecnologia che il mercato sono completamente conosciuti, l’unica modalità da adottare è l’acquisizione V: Nelle aree nuove e non familiari (sia per tecnologia che per mercato), appaiono più coerenti strategie quali il venture capital e le “acquisizioni educative”. Q:Quale delle seguenti affermazioni trovate corretta relativamente ai legami deboli ? F: Si basano sulla fiducia V: sono i più soggetti a comportamenti opportunistici F:Si instaurano generalmente tra attori che si conoscono da tempo Q: In quale dei seguenti casi è corretto parlare di crescita interna ? V: Quando l’impresa cresce attraverso investimenti pianificati e realizzati internamente F: Quando l’impresa si affida a imprese terze per la produzione di componenti F: Quando l’impresa si affida a imprese terze per la distribuzione dei propri prodotti Q: Indicare in quale dei seguenti casi siamo in presenza di una relazione interorganizzativa verticale: F:un accordo di licencing tra l’impresa e un suo concorrente F:una joint venture tra l’impresa e un produttore di beni complementari V: un accordo di sub-fornitura tra l’impresa e un suo fornitore Q:Le imprese ricorrono alle relazioni inter-organizzative orizzontali per : V: aumentare la quota di mercato in tempi brevi F: garantire un mercato di sbocco ai propri prodotti F: assicurarsi l’approvvigionamento di input Q: La relazione inter-organizzativa è definita asimmetrica quando: F: coinvolge imprese della stessa dimensione V:coinvolge imprese di diversa dimensione F: coinvolge un’impresa e il suo fornitore Q:Quale di queste affermazioni non è una determinante delle relazioni inter-organizzative ? F: la ricerca di sinergie V: la riduzione della quota di mercato dell’impresa F: la coercizione Q: che cosa può spingere un’impresa a concedere in licenza il proprio brevetto ? V: la mancanza di capacità tecniche e finanziarie per poter produrre e commercializzare il prodotto F: la paura di creare un nuovo concorrente F:la necessità di completare la propria gamma Q: Quale dei seguenti fattori è in grado di spiegare la diffusione del franchising ? V: L’intermediario commerciale è diventato un elemento chiave di creazione di valore F: La necessità di sfruttare economicamente una proprietà intellettuale F:La volontà di aumentare l’attrattività del proprio prodotto Q: La diffusione di accordi inter-organizzativi e reti cambia la competizione in quanto: F: accresce la centralità dell’impresa rispetto alla rete F:riduce la competizione tra diverse forme organizzative V: crea una competizione tra reti d’impresa Q: La rete “realizzata” è caratterizzata da : F: una bi-direzionalità delle relazioni tra impresa “guida” e fornitori V: da una rotazione molto elevata dei fornitori F: dal ruolo propositivo assunto dai fornitori Q: Rispetto alle varie forme di relazione inter-organizzativa, quale di queste affermazioni è corretta ? F: Le relazioni inter-organizzative con controllo proprietario durano sempre di più di quelle senza controllo proprietario F:Le relazioni inter-organizzative senza controllo proprietario hanno sempre durata breve V: Le relazioni inter-organizzative con controllo proprietario generalmente comportano un rischio finanziario maggiore rispetto alle relazioni inter-organizzative senza controllo proprietario Q:L’outsourcing: F:consiste in una internalizzazione di una o più attività aziendali V: consiste in una esternalizzazione di una o più attività aziendali F: non riguarda mai attività che contribuiscono in modo determinante alla creazione del vantaggio competitivo Q: Quale dei seguenti stadi di sviluppo della rete si caratterizza per la presenza di relazioni inter-organizzative tra i fornitori ? V: la rete pianificata F: la rete realizzata F: la rete razionalizzata

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