Programma Traduzione Dall'Italiano All'Arabo 2024-2025 PDF

Summary

This document provides a program for the translation from Italian to Arabic, for the second year, first semester at the University of Ain Shams. The program is for the 2024-2025 academic year and includes information on the course content and professor.

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Università di Ain Shams Facoltà Al-Alsun Dipartimento di Italianistica PROGRAMMA TRADUZIONE DALL’ITALIANO ALL’ARABO Dott.ssa MAI MORSY TAWFIK SECONDO ANNO PRIMO SEMESTRE A.A. 2024/2025...

Università di Ain Shams Facoltà Al-Alsun Dipartimento di Italianistica PROGRAMMA TRADUZIONE DALL’ITALIANO ALL’ARABO Dott.ssa MAI MORSY TAWFIK SECONDO ANNO PRIMO SEMESTRE A.A. 2024/2025 1 Caldo estremo, il capo dell'Onu Guterres lancia un appello all'azione contro la crisi climatica Il segretario generale delle Nazioni Unite ha espresso la sua preoccupazione per il riscaldamento globale e gli altri effetti del cambiamento climatico dopo che lunedì il mondo ha registrato il giorno più caldo di sempre. La temperatura della Terra ha superato un nuovo record. Carlo Buontempo, direttore del servizio europeo per i cambiamenti climatici Copernicus, ha sottolineato la gravità della situazione: “Prima domenica e poi lunedì, la temperatura media globale ha raggiunto un nuovo record, che ha superato quello stabilito dall'anno del 2023. Siamo quindi in un territorio inesplorato”. In una conferenza stampa, mercoledì, Guterres ha dichiarato che le ondate di calore estremo stanno aumentando in termini di scala, intensità, frequenza e durata e ha avvertito che la Terra sta diventando più calda e più pericolosa per tutti, ovunque. “Le temperature estreme non sono più un fenomeno di un giorno, una settimana o un mese. Se c'è una cosa che unisce il nostro mondo diviso, è che tutti noi sentiamo sempre più il caldo”, ha detto Guterres. Il capo delle Nazioni Unite chiede ai leader mondiali uno sforzo internazionale congiunto per affrontare il caldo estremo ed esorta i Paesi a lavorare per raggiungere gli obiettivi globali concordati alla Cop28. L'appello è rivolto soprattutto ai Paesi più ricchi del mondo, a cui chiede di guidare l'abbandono graduale dei combustibili fossili e proteggere le comunità più vulnerabili al cambiamento climatico. “Il G20 deve spostare i sussidi ai combustibili fossili verso le energie rinnovabili e sostenere i paesi e le comunità vulnerabili. E i piani d'azione nazionali per il clima devono mostrare come ogni paese contribuirà agli obiettivi globali concordati alla Cop28”, ha detto Guterres. 2 Sciopero generale in Israele per chiedere un accordo sugli ostaggi Il 2 settembre gli israeliani sono chiamati a partecipare a uno sciopero generale il cui obiettivo è spingere il governo a raggiungere un accordo per la liberazione degli ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza, dopo che l’esercito ha scoperto i corpi di sei ostaggi in un tunnel. “Lo sciopero comincerà alle 6 di mattina”, ha affermato il 1 settembre Arnon Bar- David, capo dell’Histadrut, la federazione dei sindacati israeliani. “Il governo non può continuare a ignorare gli ostaggi”. “Alle 8 l’aeroporto sarà chiuso e cesseranno decolli e atterraggi”, ha precisato l’Histadrut in un comunicato. Il 1 settembre decine di migliaia di israeliani hanno partecipato alle manifestazioni in varie città per chiedere un accordo sugli ostaggi. A Tel Aviv i manifestanti hanno bloccato un’autostrada. La mobilitazione arriva dopo che il 1 settembre l’esercito israeliano ha annunciato il ritrovamento dei corpi di sei ostaggi nella Striscia di Gaza, causando un’ondata di shock e rabbia in Israele. I corpi sono stati recuperati da un tunnel nella città meridionale di Gaza, Rafah, a circa un chilometro dal luogo in cui un altro ostaggio, Qaid Farhan Alkadi, 52 anni, è stato salvato vivo la settimana scorsa. 3 Almeno quattro ostaggi sono già stati sepolti. “Sei stato abbandonato per 331 giorni, sacrificato in nome della distruzione di Hamas”, ha dichiarato Nira Sarusi nell’elogio funebre del figlio Almog. Si riferiva alle dichiarazioni del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, che ha più volte promesso di proseguire la guerra fino alla distruzione di Hamas, che Israele considera un gruppo terroristico, come gli Stati Uniti e l’Unione europea. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha espresso dolore per la morte dei sei ostaggi, affermando che le uccisioni dimostrano che Hamas non vuole un accordo di cessate il fuoco. Netanyahu ha minacciato il 1 settembre “una dura risposta contro Hamas”. Secondo il ministero della salute israeliano, gli ostaggi sono stati uccisi da colpi di arma da fuoco esplosi “a distanza ravvicinata tra il 29 e il 30 agosto”. Netanyahu: "Sciopero è una vergogna: così sostenete Hamas". "Lo sciopero è una vergogna. State dicendo a Sinwar: avete ucciso sei persone, qui noi vi sosteniamo". Lo ha detto durante la riunione di governo il premier, Netanyahu, nella sua prima dichiarazione dopo la proclamazione dello sciopero generale, come riferisce Ynet. Il primo ministro ha attaccato duramente i dimostranti scesi in strada e si è opposto alla richiesta del ministro della difesa, Yoav Gallant, di annullare la decisione del governo di restare nell'asse di Filadelfia. L'estrema destra al governo ha attaccato la decisione del sindacato Histadrut, sostenendo che si tratti di uno sciopero politico e quindi illegale dal momento che non riguarda un tema legato al mondo del lavoro. Il ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, ha detto che lo sciopero «esaudisce i desideri di Sinwar» (leader di Hamas) e ha invitato i lavoratori a recarsi sul posto di lavoro, chiedendo alla procuratrice generale di emettere un’ingiunzione per fermarlo. 4 Cos’è il Corridoio Filadelfia: la striscia di terra tra Egitto e Gaza occupata da Israele che Netanyahu non vuole abbandonare Attacchi di Israele contro il sud della Striscia di Gaza-/Getty Images Ancora una volta la trattativa di cessate il fuoco tra Israele e Hamas è bloccata sulla questione del Corridoio Filadelfia. Il 21 agosto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha incontrato un gruppo di famiglie di ostaggi e vittime dell'attentato di Hamas del 7 ottobre, e ha detto loro di non essere certo che un compromesso verrà raggiunto. Il Corridoio Filadelfia è una striscia di terra di 14 chilometri al confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto. È l’unica via terrestre di entrata e di uscita non direttamente sotto il controllo di Israele, ma delle autorità egiziane. Si estende dal Mediterraneo fino al valico di Kerem Shalom. È stato occupato da Israele nell’operazione via terra e via aerea che lo Stato Ebraico ha lanciato in risposta agli attacchi di Hamas lo scorso 7 ottobre. Sia Hamas che l’Egitto – tra i principali mediatori tra le parti nei negoziati – non accettano la presenza di Israele nell’area. Israele vuole “mantenere una presenza” in questa area perché sostiene che Hamas abbia utilizzato questo corridoio per ricevere armi, munizioni e cibo attraverso tunnel sotterranei e con l’aiuto degli egiziani. 5 Il Corridoio Filadelfia nacque con il trattato del 1979 tra Israele ed Egitto, in seguito agli accordi di Camp David del 1978, che affidava all'Egitto il controllo del Corridoio. Nel 2004, Israele decise di ritirarsi unilateralmente da Gaza, e nel settembre 2005 fu stipulato l'Accordo Philadelphi, che permise all'Egitto di schierare guardie di confine per prevenire il contrabbando e le infiltrazioni. L'accordo stabiliva che le forze egiziane potevano utilizzare solo armi leggere, mantenendo così il corridoio come una zona smilitarizzata, come prevedevano gli accordi del 79. Dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato che Israele avrebbe ripreso il controllo del corridoio Philadelphia. Così il 7 maggio 2024, Israele ha assunto il controllo del valico di Rafah, violando così le disposizioni dell'Accordo di Camp David che prevedevano che il controllo della zona rimanesse con l'Egitto. Ora Netanyahu definisce il controllo del corridoio come una "linea rossa" nei negoziati. Questa posizione sta generando tensioni sia a livello internazionale che interno. Il compromesso attualmente in discussione nei negoziati prevede che l’Idf sorvegli i primi tre chilometri del corridoio, quelli più vicini al valico israeliano di Kerem Shalom. Il resto della strada sarebbe monitorato dall’Egitto con l'assistenza di alcuni uomini dell’Autorità nazionale palestinese.Tuttavia questa proposta non ha trovato accettazione da parte di nessuna delle due parti. 6 Francia, vietato l'uso di smartphone in 200 scuole medie Il governo ha annunciato la sperimentazione, che prevede un divieto totale di utilizzo di telefoni cellulari, alla fine di agosto. È previsto estendere la regola a tutte le scuole medie nel 2025 Quasi 200 scuole medie francesi hanno iniziato a sperimentare quella che è stata definita dal governo di Parigi la "pausa digitale", ovvero il divieto assoluto di utilizzare i telefoni cellulari in classe. L'obiettivo è ridurre il tempo trascorso davanti agli schermi e combattere al contempo gli episodi di cyberbullismo: si tratta di un'iniziativa accolta con favore sia dal personale scolastico che dagli studenti. Se la sperimentazione avrà successo, il divieto sarà esteso a tutte le scuole a partire dal gennaio 2025. Nella scuola media Claudine Hermann, nella periferia sud di Parigi, gli studenti hanno perciò iniziato la mattinata consegnando agli insegnanti i loro cellulari. "In questo modo gli studenti si abituano a stare senza telefono tutto il giorno e imparano a vivere in modo diverso anche durante la ricreazione, invece di stare sempre attaccati agli schermi", ha spiegato Fabien Leroux, dirigente della scuola. La decisione arriva a seguito di un approfondito studio commissionato dal presidente Macron a un gruppo di esperti, incaricati di analizzare l’impatto dei dispositivi digitali sui bambini. Il rapporto, pubblicato lo scorso marzo, ha evidenziato i rischi connessi all’abuso di smartphone e tablet, tra cui disturbi del sonno, obesità, problemi alla vista e dipendenza. 7 A livello internazionale il consenso scientifico sugli effetti degli schermi sull’apprendimento è ancora incerto, il rapporto comunque è molto netto nel cercare di proporre regole chiare. Prima dei 3 anni, divieto di tutti gli schermi, tv compresa. Tra i 3 e i 6 anni, tv e tablet autorizzati, ma solo in presenza di un adulto. Niente telefonino prima degli 11 anni. Tra gli 11 e i 13 sì, ma senza connessione a Internet. Smartphone ammesso, sotto sorveglianza e con limiti, a partire dai 13 anni. Il divieto di utilizzo degli smartphone a scuola è un tema ampiamente dibattuto in Europa. La Germania non ha ancora adottato misure specifiche, ma la maggior parte degli istituti scolastici ne vieta l’uso in classe. L’Italia, con la recente circolare del ministro Valditara, ha introdotto il divieto di utilizzo dei cellulari a scuola fino alle scuole medie. Regno Unito ha lasciato maggiore autonomia decisionale ai singoli dirigenti scolastici. 8 Vladimir Putin in visita a Ulan Bator nonostante il mandato d’arresto della Cpi Il 3 settembre il presidente russo ha incontrato il suo omologo mongolo a Ulan Bator nella sua prima visita ufficiale in un paese membro della Corte penale internazionale dopo l’emissione di un mandato d’arresto nei suoi confronti. Il viaggio di Putin costituisce una sfida alla Cpi, all’Ucraina, a molti paesi occidentali e alle organizzazioni per i diritti umani, che nei giorni scorsi avevano chiesto alla Mongolia di arrestarlo, cosa che Ulan Bator non è disposta a fare. La Cpi ha spiccato un mandato d’arresto contro Putin nel marzo 2023 per la deportazione illegale di bambini ucraini in Russia. La Mongolia, paese membro, è obbligata ad arrestarlo in base allo statuto di Roma, il trattato istitutivo della corte. Il governo ucraino ha reagito con rabbia al mancato arresto di Putin. Il ministero degli esteri di Kiev ha accusato la Mongolia di “permettere al criminale Putin di sfuggire alla giustizia, condividendo così la responsabilità dei suoi crimini di guerra”. La settimana scorsa la Cpi, che ha sede all’Aja, in Olanda, aveva ribadito che i paesi membri hanno l’obbligo di arrestare le persone per le quali sono stati emessi mandati 9 d’arresto. Nella pratica, però, non può costringerli a farlo. Quando un paese membro non adempie ai propri obblighi nei confronti della Cpi, quest’ultima può deferirlo all’Assemblea degli Stati parte, che si riunisce una volta all’anno, ma le cui sanzioni si limitano essenzialmente a un rimprovero verbale. In passato altre persone per le quali la Cpi aveva emesso mandati d’arresto, tra cui l’ex presidente sudanese Omar al Bashir, hanno visitato paesi firmatari dello statuto di Roma senza subire conseguenze. La Mongolia ha ratificato lo statuto di Roma nel 2002. Paese senza sbocco sul mare, stretto tra due stati autoritari, la Russia e la Cina, la Mongolia ha forti legami culturali con Mosca e commerciali con Pechino. Entrambe le potenze ambiscono alle sue risorse naturali e puntano ad aumentare la loro influenza, così come gli Stati Uniti. La Mongolia non ha mai condannato l’invasione russa dell’Ucraina e si è astenuta in ogni votazione in merito in tutte le sedi delle Nazioni Unite. La scorsa settimana il Cremlino aveva assicurato di non avere “alcuna preoccupazione” per un possibile arresto di Vladimir Putin a Ulan Bator, dove piazza Genghis Khan è stata decorata con enormi bandiere dei due Paesi per celebrare il ritorno del capo di Stato russo a cinque anni dalla sua ultima visita ufficiale. 10 Ue, Josep Borrell propone sanzioni a due ministri israeliani per crimini d'odio L’alto Rappresentante per la Politica Estera della Eu non ha fatto nomi, ma ha recentemente condannato le frasi e le azioni dei ministri israeliani Itamar Ben Gvir e Bezalel Smotrich. L’Alto Rappresentante Ue , Josep Borrell, ha proposto di sanzionare i ministri israeliani per incitamento all'odio e ai crimini di guerra, per spingere Tel Aviv ad accettare un cessate il fuoco a Gaza. "Ho avviato la procedura per chiedere agli Stati membri se vogliono includere nella nostra lista di sanzioni alcuni ministri israeliani che hanno lanciato messaggi di odio inaccettabili contro i palestinesi e che propongono cose che vanno chiaramente contro il diritto internazionale e sono un'incitazione a commettere crimini di guerra", ha detto Borrell giovedì mattina. La proposta arriva prima di una riunione informale dei 27 ministri degli Esteri a Bruxelles, dove una decisione sulle sanzioni ai ministri israeliani non può essere presa formalmente ed è comunque improbabile che ottenga il sostegno unanime. Sebbene non abbia fatto i nomi dei ministri in questione, Borrell da poco ha condannato le dichiarazioni e le azioni del ministro della sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir e del ministro delle finanze Bezalel Smotrich, entrambi appartenenti all'estrema destra del governo di coalizione del premier Benjamin Netanyahu. Ben-Gvir ha scatenato la condanna internazionale con una recente visita alla moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme, nota agli ebrei come il Monte del Tempio, andando contro lo status quo mantenuto dalle autorità israeliane. Ha anche proposto di costruire una sinagoga nel luogo sacro."L'Ue condanna fermamente le provocazioni del ministro israeliano Ben-Gvir che, durante la sua visita ai Luoghi Santi, ha sostenuto la violazione dello Status Quo", ha scritto Borrell su X il 13 agosto. Smotrich è stato ripetutamente condannato per i piani volti a promuovere insediamenti illegali nella Cisgiordania occupata e per le dichiarazioni 11 in cui affermava che potrebbe essere 'morale' far morire di fame due milioni di palestinesi nella Striscia di Gaza. "Mentre il mondo preme per un cessate il fuoco a Gaza, il ministro Ben Gvir chiede di tagliare il carburante e gli aiuti ai civili. Come le sinistre dichiarazioni del ministro Smotrich, si tratta di un incitamento ai crimini di guerra", ha scritto ancora Borrell su X. Le sanzioni proposte da Borrell sono destinate anche a colpire i ministri israeliani che hanno promosso o consentito la violenza da parte dei coloni israeliani contro i palestinesi in Cisgiordania. L'Ue ha sanzionato diversi individui ed entità responsabili degli attacchi contro i palestinesi ad aprile, ma la violenza in Cisgiordania è continuata. A giugno, Smotrich ha respinto la preoccupazione internazionale sulla continua costruzione di insediamenti in Cisgiordania e ha continuato a fornire sostegno governativo ai progetti di insediamento. Ha inoltre trattenuto le entrate fiscali destinate all'Autorità palestinese, l'ente governativo che amministra in parte la Cisgiordania occupata. Un gruppo che promuove la creazione di insediamenti illegali nei Territori palestinesi occupati, Hashomer Yosh, è stato sanzionato dagli Usa mercoledì con il conseguente divieto per aziende e cittadini statunitensi di rappotarsi con il gruppo o con i suoi membri. La decisione (che ha riguardato anche una persona specifica, il coordinatore per la sicurezza dell'insedimaneto di Yitzar, a sud di Nablus) ha suscitato la reazione del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, il cui ufficio ha dichiarato di considerarla “con la massima severità” e che la questione era già stata oggetto di “discussione approfondita” con Washington. 12 Vaiolo delle scimmie, l'epidemia si espande in Africa orientale e meridionale e colpisce i bambini, oltre 200 casi in Burundi, Ruanda, Uganda, Kenya e Sudafrica I bambini e gli adolescenti di età inferiore ai 20 anni costituiscono quasi il 60% dei casi rilevati, mentre i piccoli sotto i 5 anni sono il 21% ROMA – È il Burundi il Paese africano che sta registrando il maggior numero di infezioni in tutta la regione. Al 20 agosto 2024, sono stati rilevati 170 casi confermati di Mpox (la sigla che identifica il cosiddetto vaiolo delle scimmie). I bambini e gli adolescenti di età inferiore ai 20 anni costituiscono quasi il 60% dei casi rilevati, mentre i bambini sotto i 5 anni rappresentano il 21% dei casi. Insomma, come sempre, sono le persone più vulnerabili che sono al centro di questa epidemia in aumento nell'Africa orientale e meridionale. Come riferito dall’UNICEF, più di 200 casi confermati sono stati rilevati in cinque paesi (Burundi, Ruanda, Uganda, Kenya e Sudafrica). La nuova variante del virus dell'Mpox è stata identificata in tutti i paesi colpiti, tranne il Sudafrica, e desta preoccupazione per il suo potenziale di trasmissione a gruppi di età più ampi, in particolare ai bambini piccoli. Il Burundi è il paese al momento più colpito con 170 casi confermati: il 45% sono donne. I rischi per i bambini in Burundi sono maggiori a causa del verificarsi simultaneo di focolai di morbillo dovuti alla scarsa immunizzazione infantile di routine e agli alti tassi di malnutrizione. Sebbene la risposta sia in corso, il paese continua a dover affrontare molteplici sfide, tra cui la carenza di farmaci, la scarsa consapevolezza della 13 comunità, gli alti costi operativi e il rischio di interruzione della continuità dei servizi sanitari essenziali. È ormai una grave minaccia. “Il nuovo ceppo di Mpox – dice la direttrice regionale dell'UNICEF per l'Africa orientale e meridionale, Etleva Kadilli – rappresenta una grave minaccia per i bambini e le famiglie vulnerabili. Oltre all'immediata risposta salvavita, agli sforzi di comunicazione del rischio e alla collaborazione transfrontaliera, è necessario dare priorità agli investimenti per il rafforzamento del sistema sanitario, la continuità dei servizi essenziali e l'attenzione mirata ai programmi che sostengono il benessere generale dei bambini”. Il vaiolo delle scimmie è stato dichiarato per la seconda volta un'emergenza sanitaria globale a causa della diffusione dell'epidemia nella Repubblica Democratica del Congo e nei Paesi africani limitrofi. Secondo gli esperti, che hanno messo in guardia sull'importanza di un intervento tempestivo, la decisione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità porterà a una maggiore conoscenza dell'Mpox e aumenterà le misure di risposta. Ecco cosa c'è da sapere sul vaiolo delle scimmie e sulla recente crisi sanitaria. Il vaiolo delle scimmie è causato dall'omonimo virus ed è stato scoperto per la prima volta nelle scimmie utilizzate per la ricerca nel 1958, secondo l'OMS Il primo caso umano è stato segnalato nel 1970 in Congo. Il virus è ora endemico nei paesi dell'Africa centrale e occidentale, ma nel 2022 ha causato un'epidemia globale in paesi che non avevano segnalato casi in precedenza, come l'Europa. 14 Pozzallo, i sopravvissuti dell’ultima tragedia nel Mediterraneo “Dopo aver visto morire le persone, ci siamo chiesti quando sarebbe arrivato il nostro turno” Lo scorso 12 settembre un team di Medici Senza Frontiere, formato da due infermiere, una psicologa e tre mediatori interculturali, ha fornito in questi giorni supporto psicologico ai migranti ROMA - Hanno visto morire di fame e di sete sei compagni di viaggio i 26 naufraghi, siriani e afghani, arrivati a Pozzallo lo scorso 12 settembre ai quali un team di Medici senza frontiere, formato da due infermiere, una psicologa e tre mediatori interculturali, ha fornito in questi giorni supporto psicologico. Sono partiti dalla Turchia il 28 agosto e sono rimasti in mare per 15 giorni a causa di un guasto al motore dell’imbarcazione sulla quale viaggiavano, senza bere né mangiare per oltre una settimana. Sono morti tre bambini, tra cui un undicenne in viaggio senza genitori, e tre adulti. “Quando siamo arrivati nell’hotspot di Pozzallo molti dei sopravvissuti erano ancora in stato confusionale, sotto shock, altri non riuscivano ancora a realizzare di non essere più in mare” racconta Mara Tunno, psicologa di MSF. 15 “Dopo tutto questo orrore, ho il terrore che sarò respinto indietro e che tutta questa sofferenza sia stata un viaggio inutile” ha confessato un ragazzo di 17 anni. A bordo, dopo aver visto morire diverse persone, “ci chiedevamo tutti quando sarebbe arrivato il nostro turno” racconta una delle persone sopravvissute. “Abbiamo iniziato a pregare aspettando la morte. Uno di noi si è coperto il viso. Si preparava a morire. Ci ha dato i pochi soldi che aveva in tasca, chiedendoci di donarli a chi ne avesse avuto davvero bisogno. Gli abbiamo scoperto il volto e gli abbiamo detto: ‘Tu ce la farai, non moriremo’”. A bordo c’era anche una ragazza siriana che viveva in Turchia da diversi anni. Lavorava come infermiera in ospedale. Il padre aveva bisogno di un intervento medico ma in Turchia non riusciva nemmeno a vedere un medico e così hanno deciso di partire. Lui è morto durante il viaggio. “Dopo tre o quattro ore i corpi delle persone che non ce l’hanno fatta iniziavano a emanare un cattivo odore a causa del sole e del caldo. Abbiamo pregato, abbiamo lavato i loro corpi con l’acqua di mare, cercando di coprirli con quello che avevamo per seguire la tradizione e li abbiamo lasciati andare in mare” racconta un sopravvissuto. 16

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