Summary

This document analyzes classic Hollywood cinema, specifically focusing on films from 1951 to 1967 and adaptations of theatrical works or novels, with particular attention to the works of Tennessee Williams. It examines Williams's relationship with Italian intellectuals and the impact of films like *A Streetcar Named Desire* on the portrayal of characters and societal values in 1950s and 1960s American cinema. The study also explores the cultural context surrounding the themes and motivations of the actors.

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Hollywood periodo classico: dall’avvento del sonoro alla fine degli anni ‘50 > - I film presi in questione vanno dal 1951 al 1967, con un focus sul cinema nordamericano, soprattutto sugli adattamenti di opere teatrali o romanzi. Partico...

Hollywood periodo classico: dall’avvento del sonoro alla fine degli anni ‘50 > - I film presi in questione vanno dal 1951 al 1967, con un focus sul cinema nordamericano, soprattutto sugli adattamenti di opere teatrali o romanzi. Particolare rilevanza viene data alle opere del drammaturgo Tennessee Williams, attivo dopo i so - principalmente nella prima metà degli anni& ’40 e O’50. Durante gli anni ‘60, la sua produzione si intreccia con la storia & culturale italiana. Williams, insoddisfatto del clima moralista degli Stati Uniti dell’epoca, cercò rifugio a Roma, dove trovò un - ambiente più aperto e recettivo. Tennessee Williams e il legame con l’Italia Negli anni ‘50, Williams entrò in contatto con importanti intellettuali italiani del dopoguerra, stringendo forti legami con - Anna Magnani e Luchino Visconti. Magnani, celebre attrice protagonista di “Roma città aperta”, divenne per lui una figura - ispiratrice. La loro amicizia fu così profonda che Williams scrisse per lei il ruolo principale in La rosa tatuata. Visconti, - invece, fu un innovatore del linguaggio cinematografico italiano e, oltre a essere regista, mise in scena opere di Tennessee Williams a teatro durante il periodo dell’Italia fascista. Fuga dal moralismo americano Tennessee Williams, insofferente al moralismo americano e alle restrizioni che sentiva imposte dalla sua provenienza dal & Sud degli Stati Uniti, trovò in Italia una nuova fonte di ispirazione. In questo periodo di creatività intensa, nacquero opere - come The - Rose Tattoo e The Fugitive Kind, entrambe interpretate da Anna Magnani. Il legame con l’Italia e con artisti come Magnani e Visconti rappresentò per Williams un momento di grande rinascita personale e artistica. L’impatto di “Un tram che si chiama Desiderio” e Marlon Brando Un tram che si chiama Desiderio (A Streetcar Named Desire), rese => Marlon Brando una star cinematografica. Brando, con la sua interpretazione, portò sullo schermo una nuova fisicità e intensità emotiva, ridefinendo l’archetipo dell’& - antieroe. Williams, con la sua esplorazione di temi come l’omosessualità e la sofferenza interiore, rifletteva il disagio che provava nei - confronti della società americana del tempo. Paul Newman e altre star del periodo Oltre a Brando, un altro grande attore dell’epoca fu Paul Newman, che recitò in diversi adattamenti di opere teatrali e - romanzi trasformati in film. Il cinema nordamericano del periodo vede il fiorire di diverse icone, tra cui la protagonista di Breakfast at Tiffany’s, Audrey Hepburn, basato sul romanzo di Truman Capote. Capote, con la sua capacità di descrivere > e rielaborare l’ambiente del mondo dello spettacolo e di Hollywood, offriva un ritratto critico della società dell’élite allo I sbando, parallelo alla decadenza dell’ambiente hollywoodiano dell’epoca. Autori e temi del corso L’autore principale del corso è Tennessee Williams, seguito da Truman Capote e Steimbeck. Non ci fermeremo sui testi I - letterari in sé, ma è consigliata la lettura di alcuni testi fondamentali, in particolare La valle dell’Eden di John Steinbeck. Questo romanzo rappresenta il realismo degli anni ’50, un nuovo modo di vedere il mondo e di trattare il soggetto umano, che ha origine nella seconda metà degli anni ’40. Le discussioni e l’esame non si concentreranno sulle differenze tra testo scritto e adattamento cinematografico, ma piuttosto sulla costruzione dei personaggi. Si analizzerà cosa significa essere un essere umano negli Stati Uniti degli anni ’50 e ‘60, con riferimento alle categorie morali, sociali, di genere e di comportamento da cui derivano i personaggi. Tennessee Williams, in particolare, portò in scena un sovvertimento dei valori dell’epoca, provocando risposte ambigue da parte del pubblico. Non ci occuperemo di confrontare i testi letterari, ma di come i personaggi siano costruiti dalle radici culturali e dalle circostanze storiche dell’autore, oltre che dagli attori. Infatti, lo stesso personaggio cambia a seconda dell’attore che lo interpreta. Questo fenomeno, l’incontro traDo scrittore, autore e attore, è centrale nella creazione di un personaggio. Tutto ciò che incide sulla costruzione dei personaggi è legato al contesto culturale e al pubblico dell’epoca. Bisogna chiedersi se il pubblico di quel tempo fosse pronto o meno a ricevere certi messaggi. Larger Than Life: Movie Stars of The 1950s di R. Barton Palmer e altri capitolo descrittivo del contesto culturale e delle vicende dell’industria cinematografica degli anni ’50, tratto dal libro Larger Than Life: Movie Stars of The 1950s di R. Barton Palmer e altri. Questo testo è importante per comprendere a fondo il A cinema di quel decennio e verrà utilizzato come materiale di studio. La lettura di queste 17 pagine, disponibili anche nel sistema bibliotecario di ateneo (SBA), sarà utile per collocare storicamente i film rispetto alla storia di Hollywood e per comprendere il contesto socio-culturale che influenzava la creazione dei personaggi e il cinema di quel periodo. Periodizzazioni di Hollywood 1. Il cinema prima di Hollywood & Il cinema nasce nel XIX secolo, principalmente negli Stati Uniti e in Europa. La prima proiezione pubblica fu realizzata da O > - Edison nel 1896. Inizialmente, i centri produttivi erano situati sulla East Coast, come a New York e Chicago. Dal 1900 si inizia a parlare di cinema narrativo con un’organizzazione più definita della messa in scena.All Dopo il 1905, con l’avvento dei nickelodeons (locali dedicati al cinema), inizia una grande produzione di massa (serie comiche).Il Dal 1910, con la & & Biograph, si assiste al trasferimento della > - produzione cinematografica sulla West Coast, in California, dove si consolidano gli studios hollywoodiani dal 1915 in poi. - ⑨ 2. Periodo del cinema muto (Metà anni ’10 - Fine anni ’20) - In questo periodo, la creazione dei personaggi si basa su un’interpretazione che esclude la voce. Tuttavia, il cinema muto I le immagini erano spesso accompagnate da narratori (imbonitori) che commentavano le non era mai davvero silenzioso: - scene e da un accompagnamento - musicale. In Europa, il cinema muto prosegue fino ai primi anni ’30. - & 3. Il passaggio al sonoro (1926-1929) Il passaggio dal cinema muto al sonoro segna il primo grande mutamento nella storia del cinema. Cambiano le tecnologie e le modalità di produzione: sul set si lavora in modo diverso. Questo cambiamento viene celebrato in film come Singin’ in the Rain, che racconta come Hollywood si adattò alla nuova era del sonoro. 4. Periodo classico di Hollywood (Dall’avvento del sonoro alla fine degli anni ’50) ⑨ - Dopo il consolidamento delle tecnologie sonore, inizia il cosiddetto periodo classico di Hollywood. Questo periodo si caratterizza per una narrazione razionale e funzionale, in cui il racconto cinematografico si sviluppa& - linearmente, senza ritorni al passato, anche se alcuni film utilizzano espedienti come il flashback. -30-10 L’apice del periodo classico: La Golden Age (1933-1948) La Golden Age è considerata l’apice del periodo classico. Il cinema hollywoodiano prospera grazie alla sua capacità di narrare = storie avvincenti (fabulazione) e alla sua solida struttura produttiva. Apogeo scrittura classica. - Crisi Tuttavia, nel 1948, con la causa antitrust Paramount vs. U.S., si mette fine al A - monopolio delle grandi case di produzione che controllavano anche la distribuzione e l’esercizio delle sale cinematografiche. Le case perdono il controllo dei loro teatri, costringendo Hollywood a produrre film senza la garanzia che vengano visti per forza. Questo porta alla crisi degli anni - ‘50, che, pur essendo fruttuosa dal punto di vista artistico, rappresenta una sfida per l’industria. 6. Il sistema di & censura di Hollywood Durante il periodo classico, Hollywood stabilisce un sistema di & censura interna per garantire che i contenuti dei film fossero coerenti con le regole sociali e morali dell’epoca. Negli anni ’20, le regole erano non scritte, ma dal & 1934 vengono formalizzate. I film dovevano rispettare un codice morale che, ad esempio, vietava la rappresentazione esplicita del - desiderio sessuale e imponeva che i personaggi malvagi fossero puniti. Tuttavia, anche in questo sistema rigido esistevano - ambivalenze e contraddizioni, poiché la società stessa era piena di norme in conflitto. Quando una storia piace a un pubblico vasto deve per forza contenere & contraddizioni rispetto alla norma proprio perché la società è piena di contraddizioni alla norma 7. Modelli di soggettività e contraddizioni nel cinema classico Ridimensionamento morale: valori tradizionali (matrimonio e famiglia) vs nuovi “valori” = I modelli di soggettività rappresentati nel cinema - classico erano normativi: il protagonista ideale era un uomo bianco - eterosessuale che desiderava una moglie devota. Tuttavia, già dalla metà degli anni ‘30, emergono figure come la femme fatale, che fa commettere peccati all’eroe. La femme & fatale viene punita alla fine del film, ma il pubblico spesso si identifica con il suo fascino seducente. Questo tipo di contraddizione era intrinseca al cinema classico. Il cinema classico: caratteristiche principali (seconda metà anni 30) V. Pravadelli, La grande Holliwood -> pilastri del classico - 1. Narrazione forte · Il cinema classico si basa su una narrazione forte, fondata sul dominio dell’a& - zione e della parola. Si tratta di una narrazione logocentrica, in cui la& parola e la razionalità hanno un ruolo primario. I& - l dialogo è l’elemento più importante e la - - struttura visiva del film è organizzata in modo da supportare e seguire il dialogo. la narrazione classica è mutoverbosa e affida alla parola la nostra attenzione, segue un percorso logico deduttivo razionale che rimanda al controllo della razionalità sul mondo. Poi l’aspetto verbale crollerà e non sarà più così affidabile nel post classico. - 2. Trasparenza, razionalità e funzionalità del racconto & = La scrittura filmica classica è improntata alla trasparenza, con una narrativa& lineare e funzionale. La trama si sviluppa in modo razionale e ordinato, senza deviazioni o salti temporali. Se occulta elementi in un punto, in un altro gli chiarisce. = Tuttavia, nella seconda metà degli anni ’30 si assiste a un cambiamento: mentre continuano a prevalere modelli di soggettività normativi, emergono anche elementi &anti-narrativi e spettacolari. IL CLASSICO È PIÙ UN’IDEA CHE UNA PRATICA. La crisi degli anni ’50 e la fine del classico - Con la crisi dell’antitrust del 1948 e la conseguente perdita del monopolio da parte delle case di produzione, il cinema classico inizia a entrare in crisi. Tuttavia, questa crisi stimola anche la & = creatività artistica, portando all’emergere di nuovi stili e modalità di rappresentazione che influenzeranno il cinema del periodo post-classico. Tecniche Formali Innovative negli Anni '40: Gli anni della guerra! = Generi che ci interessano: aNoir (punto di vista maschile) tipo di narrazione incentrato sull’eroe maschile che ha una fragilità fondamentale, uomo - sedotto da una femme fatale, uomo che non ha più ruolo di leadership, si svolge in un ambiente metropolitano - notturno, chiamato così per questo - &Woman’s film (punto di vista femminile), eroina che ha desideri non normativi, non si vuole sposare, si veste in modo - attraente, vuole sposare uomini già sposati Caratteristiche generali: 2 2 Flash back e voice over - - & 3 Personaggi marginalizati dalla società; storie di sesso e violenza , S Traiettorie del desiderio trasgressive - Il Noir e l'Evoluzione del Cinema Negli anni '40, il cinema americano cominciò ad adottare tecniche formali innovative che contribuirono a ridefinire i generi - cinematografici. Il *film noir* è un esempio paradigmatico di questa evoluzione, caratterizzato da un uso drammatico delle - ombre e dall'impiego del *voice-over*. & & Il protagonista rivede le proprie azioni e si pente di ciò che ha fatto, non ha più NO integrità morale che caratterizzava gli eroi.A Le ombre, spesso utilizzate per sottolineare la natura oscura e ambigua dei = - l’- personaggi e delle situazioni, diventarono una cifra stilistica importante per creare tensione e mistero.I Il *voice-over*, invece, forniva una prospettiva soggettiva, permettendo di accedere ai& pensieri e alle riflessioni interiori dei personaggi, aggiungendo profondità psicologica alla narrazione. Cambiamenti Sociali e la Crisi dell’Esperienza Soggettiva Durante gli anni& '40 e '50, il cinema rispecchiò i profondi cambiamenti - sociali in corso, in particolare una crescente crisi dell’esperienza soggettiva. Si abbandona il racconto oggettivo. Questo tema è centrale nel corso e si riflette in un - interesse sempre più marcato per la rappresentazione della => psiche umana. L'influenza della psicoanalisi - freudiana, che diventò popolare in questo periodo, portò i registi a esplorare le contraddizioni interne dei personaggi. Non si trattava & più solo di ciò che i personaggi facevano, ma di ciò che sentivano e pensavano. Questa attenzione alla psiche introdusse nuove modalità narrative: Crepe e tensioni interne: i personaggi mostrano contraddizioni psicologiche, riflettendo la complessità dell’esperienza interiore. Necessità di esprimere stati emotivi e psichici -> Intensità visiva ed emotiva: l’espressione degli stati & emotivi e psichici veniva rappresentata attraverso **codici & visivi** e **musicali**, S relegando il linguaggio verbale a un ruolo secondario. Le &immagini e la musica & diventano strumenti per trasmettere il dramma interiore dei personaggi, superando il potere esplicativo del dialogo. Un uso consapevole dello stile cinematografico iniziò a fungere da significato in sé, rendendo l’esperienza dello spettatore un’occasione per una **presa di coscienza critica** dei valori espressi dal film. La Contraddizione nei Woman's Films Un esempio chiaro di questa evoluzione stilistica è la **strategia della contraddizione** nei *woman's films*. Questi film, dominati dalla soggettività della protagonista * - femminile (soggetto non razionale (definito dall’azione)) sfidavano la narrazione oggettiva e lineare. Il soggetto femminile, rappresentato come un’entità duplice e ambigua, rivelava difficoltà a far - emergere il desiderio, mentre i rapporti interpersonali o intersoggettivi risultavano ⑤ ambigui e non trasparenti. In questi film, la donna era spesso presentata come un & **enigma**, una figura complessa da decifrare. Le tecniche cinematografiche utilizzate includevano: - **Voice-over** per esprimere pensieri interiori e nascondere l'oggettività del racconto. - - **Piani - ravvicinati sul volto pensieroso** della protagonista, accentuando la sua introspezione. - **Corpi frammentati** o smembrati attraverso l’uso del fuori campo, lasciando allo spettatore l'interpretazione dei - desideri e delle azioni dei personaggi. La transizione dall’i- nvisibilità femminile alla visibilità è evidente in questi film, dove la **cultura materiale moderna** (moda, make-up, cultura della bellezza) gioca un ruolo importante. L'ideale spettatore di questi film era, infatti, la **spettatrice**, che poteva & identificarsi con queste rappresentazioni ambigue e soggettive. Gli Anni '50: Melodramma Familiare e Stilizzazioni Estreme Negli anni '50, il **melodramma familiare** divenne un genere dominante, esplorato da registi come Douglas Sirk e & influenzato dalle opere teatrali di Tennessee Williams. Questo genere trattava soprattutto di conflitti - - generazionali e di genere all'interno dell’ambiente domestico, con un’attenzione particolare alla dimensione interiore dei personaggi e all’accentuazione patemica. Le& passioni venivano enfatizzate e rappresentate visivamente attraverso un uso esagerato del colore& (colorismo) e della luce. Elementi stilistici distintivi di questo periodo includono: * - **Acceso colorismo** o forti contrasti tra luci e ombre, che accentuavano i conflitti interiori. - - ② - **Elementi di arredo** utilizzati per creare tensione visiva e narrativa: ad esempio, personaggi separati da oggetti di a - - scena o mobili. & -e **Costumi stilizzati**, come una donna vestita di rosso in una stanza bianca, per simbolizzare le passioni represse o i - conflitti emotivi. -> stilizzazioni estreme - In questi film, **azione e parola** passano spesso in secondo piano, poiché non sono considerate del tutto affidabili per rappresentare la verità interiore dei personaggi. * Immagine Le Star e il Passaggio agli Anni '50 (Nuovi divi) Un altro elemento importante del cinema degli anni '50 fu l’evoluzione delle star del cinema. Con il passaggio dal cinema classico a nuove forme narrative e stilistiche, anche il ruolo delle star subì dei cambiamenti. Le star del cinema non erano più solo dei volti carismatici sullo schermo, ma divennero &simboli di nuove forme di soggettività, incarnando i conflitti sociali e personali dell'epoca. Questi cambiamenti sono trattati in modo approfondito nel testo di 17 pagine disponibile I sulla piattaforma virtuale, che esamina il ruolo delle star nel cinema degli anni '50 e il loro impatto sulla cultura cinematografica. In sintesi, gli anni& '40 e '50 segnarono un periodo di trasformazione nel cinema, caratterizzato da innovazioni tecniche e stilistiche, e da un crescente interesse per la complessità della psiche umana e la crisi dell’esperienza soggettiva. 27/09/24 “Larger Than Life: Movie Stars of the 1950s” e l’Influenza di Hollywood sulla Società Nel libro viene esplorato l’impatto delle star cinematografiche degli anni ’50, insieme alla crescente influenza di Hollywood sulla società americana e globale. Durante questo periodo, Hollywood mantenne il suo fascino glamour, rappresentando non solo i suoi attori e prodotti, ma uno stile di vita lussuoso e inaccessibile, quasi sopra le istituzioni. Le star non erano più solo interpreti di ruoli cinematografici, ma cominciarono a essere coinvolte in eventi => pubblici, diventando testimonial per cause politiche & e sociali. & Il Cinema come Forma di Escapismo e L’Idealismo di Hollywood & Una delle funzioni chiave di Hollywood, soprattutto negli anni ‘50, era l’escapismo. Il cinema offriva al pubblico un momento di fuga dalla realtà > &quotidiana, proponendo mondi di fantasia in cui rifugiarsi. L’industria si concentrava su film che potessero intrattenere grandi masse, permettendo agli spettatori di identificarsi con personaggi idealizzati, pur mantenendo l’idealismo che aveva definito il mito hollywoodiano che mantiene la sua folgorante rappresentazione di sé. Con il cambiamento sociale degli &anni ’50, tuttavia, Hollywood dovette adattarsi. Mentre continuava a essere la “fabbrica dei sogni”, alcuni film cominciarono a confrontarsi con le contraddizioni sociali della & realtà postbellica. Un piccolo numero di prodotti cinematografici iniziò ad affrontare questioni legate alle=> ingiustizie sociali e alla realtà americana del dopoguerra, cercando di trovare un equilibrio tra il bisogno di escapismo e il crescente desiderio di un confronto con& problemi reali. & Il Ruolo delle Donne nella Società e il Woman’s Film Con la fine della Seconda Guerra Mondiale, gli Stati Uniti affrontarono un importante contraccolpo sociale. Durante la guerra, le donne avevano assunto ruoli significativi nel mondo del lavoro e nella sfera pubblica (Homefront). & & Tuttavia, con il ritorno degli uomini dal fronte, vi fu una pressione per ristabilire un ordine patriarcale, portando a una profonda G e a tensioni latenti. Questa situazione si riflette nei & insoddisfazione woman’s films, un genere che metteva in scena figure femminili con desideri sovversivi. Questi film trattavano spesso di donne intrappolate in ruoli tradizionali, ma che - lottavano per esprimere la loro & autonomia e i loro desideri interiori. * Tennessee Williams e la Rappresentazione del Femminile Lo scrittore Tennessee Williams, che iniziò a farsi un nome negli anni ‘40, è celebre per aver dato voce alle figure femminili * tormentate nei suoi testi. La sua biografia è significativa in questo senso: nella sua famiglia, le donne => occupavano una posizione centrale, influenzandolo profondamente. La & madre e la E sorella, quest’ultima con problemi psichici, furono fonti di ispirazione per le sue rappresentazioni teatrali, dove portò in scena donne complesse e - profondamente segnate. Queste figure rivelavano spesso un’interiorità - & dolorosa e incomprensibile, in conflitto con le > - aspettative sociali. Williams si concentrava nel mostrare questa interiorità senza offrire spiegazioni, lasciando al pubblico la libertà di interpretare e affrontare le ambiguità. !!! - Conflitti Sociali e Razziali negli Anni ’50 Gli anni ‘50 furono segnati da profondi conflitti sociali e razziali, in particolare legati alla lotta per i & - - diritti civili e alla & paura del comunismo. La segregazione razziale era un problema enorme negli Stati Uniti, e le lotte per i diritti civili - cominciarono a prendere piede. Parallelamente, il clima di paura della Guerra Fredda portò a una caccia alle streghe contro - gli intellettuali di sinistra, sospettati di comunismo. Molti sceneggiatori e registi di Hollywood, tra cui Dalton Trumbo, - => furono perseguitati e banditi dall’industria. Per continuare a lavorare, alcuni di loro furono costretti a denunciare colleghi e amici, come accadde nel caso di Elia Kazan, celebre regista e attore. Kazan, formatosi nel teatro newyorkese con influenze russe come quelle di Stanislavskij, - fu un maestro nel - rappresentare il conflitto sociale nel cinema. I suoi film, noti come social problem films, trattavano di temi come la = disuguaglianza di classe e le tensioni razziali. Anche Williams, sebbene non al centro della lotta per i diritti civili, integrava spesso personaggi afroamericani sullo sfondo delle sue opere, segnalando le profonde contraddizioni morali e sociali della - società americana. La Famiglia e le Tensioni Sotterranee ⑨ Un tema cruciale nei film e nel teatro degli anni ’50 è la rappresentazione della famiglia. Si rafforzava l’immagine della famiglia americana di classe media, ma con forti tensioni sotterranee. Questi conflitti erano spesso tra l’ordine patriarcale => in superficie e le crepe che emergevano nella vita domestica. Williams, attraverso il suo teatro e le sue storie, mise in luce come il reale fosse spesso nascosto8 sotto la superficie normativa della società. I suoi personaggi cercavano di vivere in conformità con i valori sociali, ma erano costantemente in lotta con le proprie verità interiori. Il Metodo Stanislavskij e l’Actor’s Studio 1947 & Elia Kazan, oltre ad essere un regista di grande impatto, fu anche uno dei fondatori del celebre Actor’s Studio di New York, insieme a Lee Strasberg. Questo centro di formazione attoriale, influenzato dal metodo Stanislavskij, divenne un - = punto di riferimento per molti attori famosi, come Robert De Niro e Marilyn Monroe. Non era una scuola nel senso tradizionale, ma una comunità di artisti che sperimentavano nuove modalità di recitazione e interpretazione. - - - &russo Il metodo Stanislavskij, sviluppato nel Teatro d’Arte di Mosca nel corso del primo Novecento dal drammaturgo Konstantin Stanislavskij, ha rivoluzionato il mondo della recitazione, influenzando profondamente il teatro occidentale. Questo sistema, che puntava sulla verosimiglianza e sulla rappresentazione & autentica delle emozioni, fu adottato da molti attori e registi negli Stati Uniti, dove avrebbe poi dato origine al cosiddetto “metodo” di recitazione, in seguito conosciuto come method acting. - - PROVENIENCI DA GROUP THEATRE Nel 1947, Elia Kazan, insieme a Cheryl Crawford e Robert Lewis, fondò l’Actor’s Studio, che sarebbe diventato il centro nevralgico per la formazione degli attori americani. Di questo studio fa parte anche & Stella Adler (punto di riferimento di Brando) Il teatro e la recitazione, in questa fase, si concentravano non solo sull’azione fisica, ma anche su un’intensa esplorazione interiore. Lee Strasberg, che divenne direttore dell’Actor’s Studio nel 1951, continuò a sviluppare il metodo, focalizzandosi sull’uso della memoria e della fantasia dell’attore per creare interpretazioni autentiche e sentite. Il metodo - Stanislavskij, quindi, si trasformò in una ricerca personale dell’attore, che doveva attingere alle proprie esperienze interiori per incarnare pienamente i personaggi. Group theatre (30-41) & Nasce prima dell’actor studio, con sede a NY. = Negli anni ’30, il Group Theatre di New York, fondato da Elia Kazan, Lee Strasberg, e altri, fu uno dei primi gruppi a introdurre il metodo Stanislavskij negli Stati Uniti. Il teatro di New York, in quel periodo, era un ambiente fortemente - politicizzato, in particolare orientato verso la & sinistra, e cercava di utilizzare il realismo per rappresentare i conflitti sociali e di classe. Questo approccio interessava molto anche Tennessee Williams, che esplorava temi sociali nelle sue - opere. Marlon Brando e il Metodo: Dall’Esperienza alla Spontaneità Marlon Brando (1924-2004) è uno degli attori più celebri ad aver utilizzato il metodo Stanislavskij, influenzato in - particolare dagli insegnamenti di Stella Adler. Brando, prima di affermarsi a Hollywood, aveva iniziato a formarsi nel Dramatic Workshop di Erwin Piscator a New York, un ambiente teatrale politicizzato di sinistra, orientato verso la = rappresentazione dei conflitti sociali e della working class. (Brando proletario) Stella Adler, una delle allieve di Stanislavskij, fu una delle figure chiave nella formazione di Brando. Adler enfatizzava il principio di verità nella recitazione, incoraggiando gli attori a non “fingere” le emozioni, ma a basare le loro interpretazioni su esperienze autentiche. Questo approccio ebbe un’influenza cruciale su Brando, che portò la ricerca dell’autenticità su - un nuovo livello. Brando si concentrava sull’azione fisica, trasformando la psicologia interiore in comportamenti visibili e tangibili. La sua recitazione diventava una fusione di emozioni interiori ed espressioni fisiche, un “diapason” sensibile che reagiva all’ambiente e alle situazioni del personaggio. Doß Brando aggiunse alla recitazione una spontaneità unica, combinando il verbale con gesti improvvisi, balbettii e incertezze, che rendevano i suoi personaggi più reali e profondamente umani. La sua interpretazione di Stanley Kowalski in A - Streetcar Named Desire (1947), diretto da Elia Kazan, è un esempio perfetto di questo stile. In quel ruolo, Brando ha saputo unire un’intensa & fisicità a una psicologia & complessa, mostrando come il metodo possa far emergere l’interiorità dei personaggi attraverso espressioni corporee e gesti. L’Actor’s Studio e L’Improvvisazione Con il passaggio degli attori dall’Actor’s Studio al cinema, la tecnica del metodo si diffuse anche sul grande schermo. Attori come Marlon Brando, che iniziarono la loro carriera teatrale a Broadway, portarono con sé l’intensità e la profondità della recitazione dell’Actor’s Studio nei loro ruoli cinematografici. L’& improvvisazione divenne un aspetto centrale del loro lavoro: gli attori erano incoraggiati a reagire in modo autentico a ogni situazione, facendo emergere la spontaneità anche nei contesti più strutturati. Psicoanalisi e Interiorità Il metodo Stanislavskij, attraverso l’interpretazione americana di & Strasberg e Kazan, attingeva anche alle teorie della psicoanalisi, che avevano avuto un impatto crescente negli anni ’40 e ‘50. L’idea era che gli attori dovessero scavare nel - proprio inconscio e nei propri ricordi per accedere a emozioni profonde e complesse. Questo avvicinamento tra recitazione - e psicoanalisi permetteva agli attori di portare sulla scena emozioni autentiche, facendo emergere non solo il comportamento esteriore, ma anche la complessità interiore dei loro personaggi. L’influenza del metodo Stanislavskij, quindi, non si limitava a una rappresentazione superficiale del personaggio, ma cercava di esplorare la profondità psicologica e l’esperienza soggettiva, un approccio che rifletteva anche i cambiamenti sociali e culturali del periodo. Marlon Brando, con la sua attenzione ai dettagli psicologici e alla spontaneità fisica, rimane uno degli esempi più potenti dell’applicazione di questo metodo, capace di rivoluzionare non solo il teatro, ma anche il cinema di Hollywood. In sintesi, l’evoluzione del metodo Stanislavskij, attraverso il lavoro di Lee Strasberg e Elia Kazan al Group Theatre e all’Actor’s Studio, ha segnato una svolta fondamentale nel mondo della recitazione, aprendo nuove strade per la comprensione dell’interiorità e della soggettività del personaggio. Marlon Brando, uno dei più illustri discepoli di questo approccio, ha contribuito a rendere questo metodo una pietra miliare del cinema e del teatro americani. > - Go & = - - = - & - · A livello del SOUND teniamo sotto controllo: suoni (oggetti o essere umano) voce (tono/frequenza, & pronuncia delle parole, se gli attori fanno suoni che non sono parole - -> L’attore classico faceva PAROLE e molto difficilmente faceva & SUONI, che nel post classico sono ovunque musica SPAZIO relazione tra: spazio => circostante e personaggio posizione nello spazio - personaggi - tra personaggio e macchina da presa MDP - - CORPO quanta parte del corpo vedo (quando l’inquadratura mostra dalla cintola in su, mostra la parte nobile dell’uomo, mentre la parte inferiore è la parte più terrena e erotica, proibita da mostrare -> parte del movimento, più cinetica, parte dell’azione) L’UOMO CHE AMAVA LE DONNE, nel film ci sono molte gambe e scarpe di donne, corpo femminile erotico e difficilmente identificabile rispetto al viso. Chi guarda l’attore (camera, - 9- fuori camera, personaggio) gesti - sfera simbolica dei costumi - & Cos’è il piano profilmico di un’inquadratura o sequenza? É tutto ciò che esiste prima che si accenda la MDP, tutto ciò che non è filmico, oggetti animati e inanimati che si trasformeranno in filmico quando vengono ripresi e montati assieme. A Streetcar Named Desire: Un Dramma Tra Psiche e Corpo Un tram che si chiama Desiderio (titolo originale: A Streetcar Named Desire), adattamento cinematografico del ⑤ 1951 diretto da - Elia Kazan e prodotto - dalla Warner Bros, è una pietra miliare del cinema e del teatro americano. Basato sull’omonima opera teatrale di Tennessee Williams, che vinse il Premio Pulitzer, il film è un’esplorazione della tensione tra classi & sociali, & desiderio sessuale, decadimento morale e &fragilità psicologica. Al centro del film c’è la figura di Blanche DuBois, interpretata - da Vivien Leigh, un’aristocratica decaduta che si rifugia dalla sorella Stella (Kim Hunter) e dal marito di lei, Stanley & - - Kowalski, un proletario brutale interpretato da Marlon Brando. Il Sud degli Stati Uniti: New Orleans come Ambiente Sociale Ambientato a - New Orleans, una città famosa per la sua musica e i suoi quartieri popolari, il film usa lo sfondo culturale del Sud degli Stati Uniti come metafora per l’= aristocrazia decadente rappresentata da & Blanche. La città, con il suo vivace ambiente musicale, diventa un elemento chiave nell’aumentare la tensione emotiva del film, soprattutto attraverso l’uso & della musica jazz e del rumore dei tram che sottolineano i momenti di maggiore angoscia o tensione sessuale (gatto che - urla). Il titolo stesso, A Streetcar Named Desire, fa riferimento a un vecchio tram di New Orleans che diventa una metafora per il destino e il viaggio emotivo dei personaggi. Williams usa il suono assordante del tram e il caos della città per far convergere l’emotività di Blanche con l’ambiente esterno, creando una sinfonia di suoni e rumori che & amplificano la sua instabilità mentale. Tensione Sessuale e Classe Sociale Blanche è un personaggio complesso, segnato dal suo & passato e dal suo senso di superiorità & sociale. Proveniente da una famiglia aristocratica del Sud, ha perso tutto e cerca rifugio presso la sorella, che ha sposato Stanley, un operaio & polacco-americano. Il conflitto tra Blanche e Stanley è tanto di classe quanto sessuale. Stanley, spesso descritto come - “polacco” con una punta di disprezzo da Blanche e Stella, rappresenta la working class americana, feroce nella sua - - condizione di marginalizzazione. Il personaggio di Blanche è al centro del dramma di Williams, un mix di dramma personale e sociale. Fragile e tormentata dal = suo passato, vive in un mondo fatto di & illusioni e bugie, incapace di accettare la realtà della sua situazione. Stanley, al - contrario, è radicato nel presente,&fisico e brutale nella sua onestà. Questa opposizione si riflette in ogni interazione tra i due, culminando in una tensione sessuale palpabile che esplode nella & violenza. Marlon Brando e Vivien Leigh: Corpi, Voci e Interpretazione Il ruolo di Stanley Kowalski fu interpretato da Marlon Brando, che già lo aveva portato in scena a teatro, dove aveva suscitato scalpore per la sua rappresentazione fisica del personaggio. Brando portò una corporeità = scandalosa al ruolo, mostrandosi spesso a torso nudo, con una fisicità muscolare che trasmetteva forza, aggressività e sessualità. Il corpo di Brando è centrale: sudato, massiccio, con muscoli tesi, rappresenta un uomo => viscerale, lontano dalle raffinatezze - dell’aristocrazia di Blanche. La presenza fisica di Brando ribalta la dinamica tradizionale del cinema classico, dove - solitamente era la * donna a essere =l’oggetto dello sguardo; qui è Stanley, il maschio, a essere “guardato” da Blanche, ma anche dal pubblico. No ! Vivien Leigh, che interpreta Blanche, proviene da una formazione teatrale & - classica inglese, e la sua performance riflette una precisione S vocale e un controllo emotivo straordinari. Inizialmente, Blanche utilizza una voce lamentosa, quasi da - => vittima, ma nel momento in cui incontra Stanley, cambia tono, adottando una voce più => flautata, seducente e manipolatrice. Questo cambiamento vocale rappresenta il tentativo di Blanche di adattarsi e di controllare la situazione, ma al tempo stesso riflette la sua fragilità e il suo bisogno disperato di approvazione. - Leigh era una star affermata, celebre per il suo ruolo in- Via col vento, e la sua presenza nel film era vista come un requisito fondamentale per il successo commerciale dell’opera. Nonostante fosse & - esterna all’ambiente dell’Actor’s Studio, la - sua abilità di passare rapidamente da un’emozione all’altra le permise di offrire una performance indimenticabile, bilanciando la brutalità di Brando con una raffinatezza e una vulnerabilità strazianti. * La Regia di Elia Kazan: Sguardo Soggettivo e Psichico Elia Kazan utilizza tecniche di regia innovative per immergere il pubblico nel punto di vista soggettivo di Blanche. Attraverso l’uso di &inquadrature soggettive, lo spettatore è costretto a vedere il mondo attraverso gli occhi della protagonista, compreso il suo stato mentale fragile e i suoi desideri repressi. Il - jazz sensuale e le distorsioni sonore diventano simboli della sua decadenza mentale, creando una sinergia tra il suono e la & - psiche dei personaggi. Kazan si concentra inoltre sull’importanza dei & primi piani, spesso utilizzati per catturare le espressioni facciali di Brando e Leigh. In particolare, il corpo di Brando è oggetto di attenzione visiva, un ribaltamento rispetto al cinema classico in cui la donna era solitamente estetizzata come oggetto di desiderio.& Brando non ha una voce maschile baritonale tradizionale, ma una voce più stridula e graffiante, un suono che rafforza la sua immagine di uomo - - grezzo e viscerale, in contrasto con la fragile eleganza di Blanche. Un Rovesciamento dei Ruoli di Genere Nel film, si assiste a un ribaltamento delle dinamiche di genere. Tradizionalmente, la donna era l’oggetto del desiderio e dello sguardo nel cinema classico. In A Streetcar Named Desire, invece, è Stanley &a essere al centro dello sguardo, sia di Blanche - che dello spettatore. La macchina da presa segue i suoi movimenti con una fisicità palpabile, rendendo Brando una - presenza dominante sullo schermo. Questo rovesciamento era particolarmente& audace per l’epoca e contribuì a cementare la fama di Brando come attore innovativo e - icona sessuale. La regia di Elia Kazan e l’interpretazione di Marlon Brando rompono molte convenzioni del cinema classico hollywoodiano, soprattutto per quanto riguarda la rappresentazione del corpo maschile e la sua relazione con lo sguardo dello spettatore. Brando porta sullo schermo una & fisicità mai vista prima: si gratta, beve con disinvoltura, mette il dito nel = > bicchiere di whiskey, mastica in scena con le guance piene, rendendo il suo personaggio& - materico, corporeo, ma non riducibile a ciò. Questi gesti quotidiani, apparentemente banali, diventano strumenti per trasmettere lo stato d’animo di Stanley Kowalski, creando una presenza fisica e mentale che invade lo spazio scenico e la percezione degli altri personaggi. Il Corpo di Brando: Oggetto dello Sguardo Uno degli aspetti più rivoluzionari del film è come Brando, nei panni di Stanley, diventa oggetto dello sguardo, soprattutto di Blanche (Vivien Leigh). Gli occhi di Blanche sono incollati - al corpo di Stanley, incapace di distogliere lo sguardo dalla sua fisicità. Anche la macchina da presa segue Brando con un’attenzione che raramente era riservata ai personaggi maschili del cinema classico, evidenziando i suoi gesti, il suo corpo sudato e la sua espressività animale. Questa inversione dei ruoli - tradizionali — in cui solitamente è la donna a essere “guardata” — rompe gli schemi della Hollywood classica. In una scena famosa, Brando compie una sorta di striptease & informale, togliendosi la camicia con una sensualità implicita, che diventa una provocazione visiva per Blanche e per lo spettatore. Questo tipo di esposizione del corpo maschile è inusuale per l’epoca, soprattutto perché si prolunga nel tempo e attribuisce al corpo di Brando lo stesso potere- seduttivo che normalmente veniva riservato ai corpi femminili. => Suoni e Versi: Brando come “Animale” & Brando non solo si espone visivamente, ma anche sonoramente. Oltre ai dialoghi, usa suoni gutturali, grugniti e mormorii - - che aggiungono una dimensione animale al suo personaggio. In alcuni momenti, Brando produce versi simili a quelli di un > - gatto che strilla, quasi come se Stanley si esprimesse anche attraverso una lingua primitiva, irrazionale, che rafforza la & - sua brutalità e il suo distacco dalle convenzioni sociali. - Questa fisicità animalesca è ulteriormente accentuata dalla masticazione ostentata del cibo, un gesto che sottolinea la => # sua distanza dalle raffinatezze sociali rappresentate da Blanche. Brando, con le guance piene, si presenta come un uomo immerso nei bisogni materiali, in contrasto con l’apparente sofisticatezza e delicatezza di Blanche. L’Importanza degli Oggetti di Scena Gli oggetti di scena, come il bicchiere - di whiskey o i vestiti di Blanche, sono strumenti attraverso i quali Kazan e Brando delineano il conflitto interiore ed esteriore dei personaggi. Brando interagisce con gli oggetti in modo informale e spontaneo, & segnando l’azione scenica con un realismo che riflette il suo stato d’animo e le implicazioni sociali del suo comportamento. - & Blanche, al contrario, usa i costumi e i gioielli per costruire una facciata, un’immagine di sé legata al passato aristocratico - e opulento. Le sue perle e la pelliccia bianca evocano un mondo di glamour ormai decaduto, che non appartiene più alla realtà brutale in cui si trova. Quando Stanley vede questi oggetti, li interpreta come prova che Blanche sta nascondendo qualcosa, forse la verità sul suo passato. L’incontro tra l’e= ccesso di materialità di Stanley > e l’opulenza illusoria di Blanche crea un conflitto visivo e simbolico che attraversa tutto il film. La Fragilità del Divo e il Ribaltamento dei Ruoli Marlon Brando rompe un’altra convenzione del cinema classico con la sua rappresentazione della - vulnerabilità maschile. Nella celebre scena in cui Stanley, disperato, urla il nome di Stella, Brando si lascia andare a un -pianto scomposto, togliendosi qualsiasi traccia di dignità che normalmente veniva associata agli eroi maschili del cinema hollywoodiano. Questo gesto di vulnerabilità è un ulteriore segnale del passaggio dal “divo” classico, sempre composto e forte, a un nuovo tipo di star, più emotivo e irregolare. Allo stesso modo, il comportamento di& Stella (Kim Hunter), che urla al marito di stare zitto, rappresenta un ribaltamento - dei ruoli tradizionali di genere. & Le donne del cinema classico raramente erano rappresentate in modo così diretto e brutale - nelle loro emozioni, mentre il pianto e l’emotività eccessiva erano spesso riservati ai personaggi femminili. - - * In A Streetcar Named Desire, però, vediamo entrambi i sessi esprimere emozioni in modo incontrollato, rompendo le convenzioni di genere - che avevano dominato il cinema fino a quel momento. Un Nuovo e un Vecchio Tipo di Star Brando e Leigh rappresentano due mondi diversi anche dal punto di vista dell’a&rchetipo della star. Vivien Leigh, con il suo. passato da diva del cinema classico, incarna un tipo di femminilità ormai passato, - & un’eleganza artificiosa che Williams stesso sembra voler compatire e criticare. Blanche è una figura tragica, una donna che si aggrappa a un passato di glamour e successo, ma che ora è solo un’ombra di se stessa. Dall’altra parte, & Brando rappresenta un nuovo tipo di star maschile, che rifiuta le regole e le convenzioni, sia nella sua - interpretazione sia nel suo comportamento fisico. La sua brutalità materiale e il suo rifiuto di conformarsi agli standard hollywoodiani classici lo rendono un pioniere di un nuovo => tipo di attore, più autentico, più vulnerabile, più reale. In A Streetcar Named Desire, Marlon Brando come Stanley Kowalski incarna un'energia primitiva e cruda, accentuata dalla = sua fisicità sporca e sudata. Kazan utilizza questa fisicità per rappresentare il conflitto di classe e di potere che si consuma tra Stanley e le due sorelle, Blanche e Stella. Il Contrasto tra Realismo e Illusione Blanche, interpretata da Vivien Leigh, è un personaggio complesso, intrappolato in un mondo di illusioni. Il suo rifiuto della & - realtà si manifesta attraverso l'uso del linguaggio e dei toni. Dice chiaramente: "I don't want realism, I want magic", - = - esprimendo il suo desiderio di sfuggire alla brutale verità della sua vita. Blanche cerca conforto in fantasie di un passato glorioso e in bugie che racconta a sé stessa e agli altri, come la storia inventata di un & milionario che la invita a una crociera. Tuttavia, & - Stanley, realistico e pragmatico, smaschera queste illusioni, rivelando che i suoi vestiti lussuosi sono - probabilmente presi in affitto e che il milionario non esiste. Stanley rappresenta la realtà brutale che distrugge i sogni di Blanche. La Relazione tra Blanche e Stella La relazione tra Blanche e Stella è caratterizzata da una tensione profonda. & Stella, pur avendo sposato Stanley e accettato la vita nella classe operaia, si sente comunque attratta dalle radici aristocratiche condivise con la& - sorella. Blanche rappresenta il passato di Stella, una vita più raffinata e idealizzata, ma Stella non può tornare indietro. Blanche, - d'altra parte, si rifugia nel passato, cercando un sostegno emotivo dalla sorella. Tuttavia, tra le due cresce una distanza: Blanche guarda con disprezzo la vita semplice di Stella e non capisce come possa aver accettato un uomo come Stanley. & & = & Stella, invece, sembra divisa tra il fascino selvaggio di Stanley e la lealtà verso la sorella. Stanley percepisce che, con l'arrivo di Blanche, Stella ha cominciato a vederlo in modo diverso, quasi come un "animale" & - una scimmia o un'ape - e si ribella a questo. La rabbia& di Stanley esplode quando scopre che Blanche lo disprezza e lo chiama "polacco" e "maiale", definendo la sua identità attraverso un filtro di superiorità sociale. - - - - - - La Memoria di Blanche e i Lati Oscuri dei Personaggi Uno dei temi centrali del film è la memoria e come essa tormenta i personaggi, in particolare Blanche. La musica della - memoria - quel motivo simile a un suono& di giostra - rappresenta i ricordi traumatici che la perseguitano. Questo motivo musicale è legato alla morte del giovane uomo con cui Blanche aveva una relazione, che si è suicidato dopo che lei gli ha = - detto "I despise you". La sua morte, con la pistola in bocca, è uno degli eventi che segna il declino psicologico di Blanche e si manifesta visivamente quando lei copre le lampadine nude con lanterne - - & cinesi, cercando di addolcire la luce cruda della verità. ! Blanche usa diverse tonalità di voce, quasi come se dentro di lei coesistessero - - più persone. Quando si confronta con il passato e i suoi traumi, la sua voce cambia, diventa più fragile, più isterica. Questo si riflette anche nei suoi rapporti - con gli uomini, come con &Mitch. Inizialmente, Mitch crede che Blanche sia una donna rispettabile, ma quando Mitch scopre la verità su Blanche — che ha avuto relazioni con diversi uomini e che si prostituiva - il suo atteggiamento cambia - drasticamente. Mitch, che inizialmente la vedeva come una donna rispettabile, si sente tradito e non riesce più a X considerarla come una possibile moglie. => In una scena emblematica, Blanche rivela di aver nascosto la cruda realtà della sua vita sotto un velo di menzogne, I dicendo: & è il tentativo disperato di Blanche di "Non voglio il realismo, voglio la magia". Questo desiderio di evadere nella fantasia preservare un'immagine di sé che non corrisponde più alla sua & realtà. La Musica e la Psiche di Blanche La musica gioca un ruolo cruciale nella rappresentazione dello stato psicologico di Blanche. Il motivo musicale che richiama il suono di una giostra - una melodia - stridente, dissonante - appare come simbolo della sua memoria ossessiva e della sua caduta nella follia. Solo Blanche può sentire questa musica, un richiamo alla notte in cui il giovane uomo che amava si è => suicidato. Lo sparo della pistola, un momento traumatico per lei, è un evento che rivive attraverso i suoni e le visioni che solo lei percepisce. Questo aspetto rende evidente la frattura tra il mondo interiore di Blanche e la realtà esterna. Il Conflitto tra Falso e Reale Uno dei temi centrali di A Streetcar Named Desire è il conflitto tra illusione e realtà. It Blanche si aggrappa a un mondo fatto di sogni e menzogne, mentre Stanley rappresenta una verità brutale e ineluttabile. - Per Blanche, mentire non è solo un modo per manipolare chi le sta intorno, ma una difesa contro un mondo che la - & respinge. I suoi vestiti eleganti, i racconti di- amori passati e di un milionario & che la invita in crociera sono tutti elementi della sua illusione di essere ancora una donna desiderabile e benestante. Tuttavia, Stanley smonta pezzo per pezzo queste bugie, rivelando che Blanche non ha più nulla: né denaro, né prestigio, né stabilità emotiva. - Stanley, con la sua fisicità brutale e il suo realismo & implacabile, smaschera Blanche, mostrando che i suoi vestiti lussuosi sono probabilmente noleggiati e che non esiste nessun milionario che la salverà. In questa dinamica, Stanley e Blanche => incarnano due mondi in collisione: quello della materialità e della &brutalità, contro quello delle illusioni e del desiderio di & "magia". L'Esplorazione dei Lati Oscuri dei Personaggi Sia Tennessee Williams che Elia Kazan, lavorando insieme, danno vita a personaggi profondamente complessi e oscuri. Blanche non è solo una vittima delle circostanze, ma anche una figura ambigua, con lati manipolatori e comportamenti > - moralmente discutibili. E un'i&nsegnante che è stata licenziata a causa delle sue Irelazioni inappropriate,& tra cui una con un - - - diciassettenne, e il suo comportamento passato, che include la #I prostituzione, la rende vulnerabile agli attacchi di Stanley. Stanley, d'altra parte, non è solo il rappresentante brutale della working class, ma è anche un uomo con un bisogno disperato di affermare il proprio valore e la propria dignità. Quando Stella e Blanche lo definiscono "polacco" o "maiale", => Stanley reagisce con una rabbia viscerale, & rifiutando l'idea di essere inferiore. La sua ribellione è tanto sociale quanto personale, e il suo conflitto con Blanche è anche una battaglia per il potere all'interno della casa, ma soprattutto una lotta per il controllo della narrativa: la sua verità contro le bugie di Blanche. - Il Realismo Brutale di Stanley Stanley, incarnato perfettamente da Marlon Brando, è un personaggio che rappresenta il nuovo tipo di star hollywoodiana. La sua presenza fisica, spesso sporca o sudata, il modo in cui si comporta sullo schermo — leccandosi le dita mentre mangia, grugnendo, compiendo gesti quotidiani senza filtri - rompe con l'immagine idealizzata degli attori maschili dell'epoca. Stanley è brutale, & materico, e sfida apertamente le convenzioni sociali e morali. Quando si ribella contro Stella e Blanche che lo vedono come un animale, non sta solo difendendo la sua identità personale, ma anche la sua classe sociale, = rifiutando di essere sottomesso alla loro visione aristocratica e disprezzante. Le Scene Edulcorate nella Versione Cinematografica Nonostante la potenza del film, alcune scene del testo teatrale originale di Tennessee Williams furono edulcorate nella versione cinematografica per conformarsi alle rigide norme di & censura dell'epoca. Temi come la sessualità di Blanche, il suo - passato oscuro e le dinamiche più violente tra Stanley e Stella furono attenuati per evitare di scandalizzare il pubblico. - - - Tuttavia, anche con queste limitazioni, il film riesce a esplorare profondamente i temi- della sessualità, della violenza e del desiderio in modo innovativo per l'epoca. A In definitiva, A Streetcar Named Desire è una battaglia tra il falso e il reale, tra l'illusione di Blanche e la brutalità di Stanley. Il film esplora il conflitto tra un passato romantico e un presente duro e inesorabile, rivelando la fragilità umana e l'ineluttabilità della verità. 03/10/24 Il Sistema di Elia Kazan e Stanislavski Nel definire le dinamiche tra i personaggi, Elia Kazan utilizza il sistema che ha appreso da Stanislavski. Ogni personaggio - ha una motivazione fondamentale, una spinta interiore che rappresenta il suo & & desiderio più profondo. Questa tecnica, nota come Metodo Stanislavski, permette al regista di decidere le motivazioni dei personaggi, e l’attore deve muoversi di conseguenza, indipendentemente da cosa accada sul set. Le Motivazioni dei Personaggi in Un Tram che si chiama Desiderio Blanche Dubois Blanche, il personaggio centrale, è guidata dal desiderio di essere ammirata, di sentirsi giovane e bella. La scena finale = - chiarisce il suo bisogno di & dipendenza: le donne nei drammi di Tennessee Williams non possono esistere senza un uomo su cui fare affidamento. Blanche, come simbolo di femminilità fragile, cerca costantemente di attirare l’attenzione e di essere - oggetto dello sguardo maschile, un tema che ricorre nel cinema classico (inquadrature intere sulla diva classica, ne - ammiriamo i gesti e i movimenti con inquadrature oggettive e soggettive, cioè che corrispondono allo sguardo di un soggetto che molto spesso é maschile). La sua relazione con Stanley è ambigua: è attratta & da lui, ma è anche terrorizzata. & Kazan crea uno spazio oppressivo senza privacy per rappresentare questa dinamica di potere, dove Blanche cerca disperatamente di essere al centro - dell’attenzione, ma Stanley domina sempre lo spazio. La MDP segue sempre Stanley Stanley Kowalski Stanley é un personaggio maschile autorevole che vuole rispetto (no polack o pig) e vuole essere riconosciuto come - “l’uomo della casa”. Cerca di mantenere il suo ruolo di dominatore, controllando Stella e opponendosi alla presenza di - Blanche, che rappresenta una & minaccia al suo status. L’ingresso di Stanley provoca contemporaneamente paura e = - seduzione. Stanley è disposto a mostrarsi & - vulnerabile pur di mantenere il controllo, come nella famosa scena in cui piange - e supplica Stella (ci riporta a una certa seduzione erotica), un comportamento che sfida le convenzioni del cinema classico. Stanley ha stabilito il regime: casa popolare, niente raffinatezze, infatti distrugge & tutto ciò che è delicato e = raffinato -> Blanche va contro a tutto ciò.& - Kazan ci dice che Stanley vuole mantenere le cose “come Dio vuole”, - => Stella Kowalski Stella, come Blanche, desidera protezione e cerca di restaurare una famiglia - &che ha perso. Tuttavia, è in bilico tra Blanche => e Stanley, non schierandosi apertamente con nessuno dei due. Kazan sottolinea che, pur condividendo alcune insicurezze - con Blanche, Stella è più disposta ad accettare la realtà & brutale di Stanley. - Mitch Mitch, infine, è un personaggio in cerca di & amore. Dipende molto da sua madre, ma Kazan suggerisce che desidera & = liberarsi da questa dipendenza. Secondo il Metodo Stanislavski, la spina dorsale (motivo profondo) del personaggio di Mitch è la sua necessità di 8 affetto e libertà dalle figure materne. ((Nel corso ci concentreremo di più su Blanche e Stanley)) Il Realismo Psicologico e il “Method Acting” Negli anni ‘50, Hollywood comincia ad assorbire le & tensioni sociali legate a razza, classe, genere e sessualità, elementi che - - - - alterano profondamente la rappresentazione cinematografica dopo la seconda guerra mondiale. Che immagini incarnano le star dell’epoca? Le &star, come Marlon Brando, James Dean, Monroe, Cliff, Newman é Taylor incarnano questo nuovo realismo psicologico, con immagini ricche di significato e contraddittorie, mostrando una verità - interiore complessa sotto la superficie dei loro personaggi ->& realismo. Holliwood racconta la realtà interiore dei personaggi con motivi spesso ambivalenti. Blanche rappresenta l’ambivalenza di questo realismo: vuole=> essere protetta, ma si mostra superiore. A Stanley vuole & dominare, ma allo stesso tempo si rivela - vulnerabile &e fragile, come dimostrato dalle sue esplosioni emotive. Il Melodramma Familiare Negli anni& ‘40, il melodramma familiare esplode come genere, concentrandosi sui conflitti emotivi, su desideri inespressi, - - sull’intensificazione emotiva e sulle dinamiche interne ai personaggi. Il dramma sull’identità si esprime attraverso questi conflitti familiari e sentimentali. In questo contesto, ciò che emerge è il personaggio & stesso, con le sue crepe e contraddizioni. -> nel melodramma trova sfogo uno scontento generale, i modelli di relazione interpersonale cambiano e tramite il personaggio viene narrata l’& esperienza umana. (Il personaggio più importante dell’intreccio) Il Metodo Stanislavski e l’Actor Studio Il Metodo Stanislavski, sviluppato a & Mosca e portato negli Stati Uniti, promuove l’esplorazione dell’interiorità dell’attore, liberandolo dalle convenzioni e dai codici. Gli attori diventano strumenti per esprimere verità psicologiche attraverso il proprio vissuto emotivo e fisico. -> principio ultranaturalistico di provenienza russa « bando ai codici, prendiamo interiorità dell’attore » l’attore è lo strumento,=> utilizza se stesso. Secondo Stalisvasky la sostanza umana (corpo, muscoli, gesti) sono la risorsa dell’espressione. Elia Kazan, utilizzando questo metodo, lascia & libertà ai suoi attori, come Marlon Brando, di scegliere dettagli del - - personaggio, come i vestiti e gli oggetti di scena, per aiutarli ad entrare nello stato - S psichico giusto. Brando, per esempio, sceglie di masticare &costantemente per esprimere la brutalità di Stanley. Questo approccio fa emergere una performance che trascende il testo scritto, trasformando il personaggio. Negli Stati Uniti degli anni ‘50, emerge un impulso verso la liberazione dei codici cinematografici e teatrali. Questa liberazione non riguarda solo un allentamento delle regole formali, ma una maggiore espressione delle sofferenze nascoste e di ciò che fino a quel momento non era considerato lecito rappresentare. No ! Cambia anche la concezione di cosa sia l’i& ntrattenimento: non è più sinonimo di leggerezza o di evasione dalle contingenze - quotidiane. Mentre in precedenza il cinema classico aveva offerto uno spazio catartico, che permetteva al pubblico di = sognare e di staccarsi dalla realtà, negli anni ’50 inizia a prendere piede un intrattenimento che affronta temi dolorosi e => irrisolti. => Questo si riflette, ad esempio, nel finale di Un Tram che si chiama Desiderio: nessuno vince, né Blanche né Stanley. * Blanche viene portata via, Stella è distrutta, e Stanley non riesce a mantenere il controllo come vorrebbe. O - Questo cinema non garantisce più un ritorno a casa sereno per il pubblico: si esce 03 scossi o interdetti. Nel caso di Blanche, lo spettatore è chiamato a sentire simpatia e compassione per lei, nonostante il suo comportamento ambiguo. Stanley, d’altra parte, la vede come una minaccia & &perché percepisce in lei uno status sociale che lui non potrà mai - raggiungere. Questo conflitto lascia lo spettatore a interrogarsi su chi meritava veramente il suo appoggio, senza fornire soluzioni chiare. => Il melodramma degli anni ‘50 si distingue in quanto pone questioni irrisolvibili, senza offrire una risoluzione. Se la A commedia - & lascia spazio all’ambivalenza e all’incertezza. Questo è in tende a risolvere i conflitti e ripristinare l’ordine, il melodramma - linea con la concezione di Stanislavski, secondo cui il personaggio deve essere guidato non da risposte semplici, ma dalla complessità psicologica e dalle contraddizioni. È il carattere dell’attore, la sua sensibilità e la sua interiorità a diventare lo - strumento primario per estrarre la verità psicologica del personaggio. L’ego e la personalità dell’attore diventa una miniera in cui scavare per estrarre la verità psicologica. Solo quell’attore può ottenere queste verità. Il vedi ppt metodo Actor studio LIBRO (raccoglie scambi di lettere e informazioni su Kazan) Il - NB: Williams scrive a Kazan una lettera per spiegare la sua play, è proprio qui che troviamo la sintesi del realismo. Non c’è bene o male né buoni o cattivi, ma ci sono misunderstanding. Marlon Brando, estremamente sensibile e intuitivo, ha dato a Stanley Kowalski una profondità & che andava oltre quanto - scritto da Tennessee Williams. L’interpretazione di Brando ha trasformato Stanley in qualcosa di più complesso, - & lontano dalla pura brutalità. Elia Kazan, attraverso il Method Acting, ha consentito agli attori di esplorare il proprio vissuto per portare in scena emozioni autentiche. Williams e Kazan si scambiarono lettere che esploravano questa metodologia: Williams credeva fermamente che i personaggi non riuscissero mai a comprendere veramente l’interiorità dell’altro. Ad esempio, Stanley & vede Blanche solo come una manipolatrice, ignorando il suo passato di disperazione. Questo è un tema caro a Williams, che era - più interessato a mostrare come ciascun personaggio fosse spinto da un motivo che l’altro non poteva capire, perché troppo concentrato sulle proprie ossessioni, sulle furie del proprio ego. Il pubblico deve provare & pietà per Blanche nonostante i suoi difetti, attraverso la catarsi suscitata dal suo orrore e dalla sua sofferenza. Il metodo attoriale non mira a dare risposte nette, ma a coinvolgere lo spettatore a un livello emotivo più profondo, non decodificabile razionalmente. Vivien Leigh, l’interprete di Blanche, veniva dalla tradizione del cinema classico, e il suo stile recitativo non era in grado di coinvolgere il pubblico come invece faceva & - Brando con il suo approccio più moderno e visceralmente emotivo. Nel film, la regia e le scelte visive sono altrettanto fondamentali. Blanche è spesso ripresa nell’ombra, cercando - costantemente di mantenere il suo volto in una & penombra che simboleggia la sua fragilità psichica (morte dell’innamorato - ad esempio) e sociale. Questo è un richiamo all’eredità del cinema impressionista e russo, dove il conflitto tra l’esterno e - l’interno si esprime visivamente attraverso l’uso delle & - luci e delle ombre. Blanche, che nasconde il suo vero sé dietro una facciata fragile e illusoria, rappresenta una classe sociale aristocratica del Sud, distrutta dalla Guerra di Secessione e dall’& industrializzazione. Come in Via col vento, i personaggi aristocratici del Sud rappresentano un mondo ormai decaduto, spazzato via dal progresso capitalista del Novecento. L’ombra che Blanche porta con sé è anche l’ombra della storia americana, un passato che non può essere facilmente cancellato. (vedi Anna & Magnani che rappresenta l’& Italia in Roma città aperta). Il femminile spesso é simbolico di intere nazioni. Williams insiste sui temi del ricordo e del passato, elementi centrali nelle sue opere. I ricordi di Blanche sono la sua difesa contro la volgarità della realtà quotidiana e della famiglia, che non è più un rifugio sicuro ma un luogo di & - brutalità e violenza. Nel caso di Un tram che si chiama Desiderio, la & casa diventa il teatro di una violenza che non è solo· - fisica ma anche psicologica. & Blanche si aggrappa al suo passato ideale e romantico, cercando di fuggire dall’ordinarietà volgare che Stanley rappresenta. => In questo contesto, Stanislavskij e il Method Acting introducono una nuova ricerca di realismo, principio di verosimiglianza, che si affida all’attore come artista creativo, capace di scavare dentro di sé per trovare verità interiori e psichiche da mettere in scena. Stanislavskij parla della reminiscenza dell’attore, un meccanismo in cui l’attore attinge al proprio vissuto per richiamare emozioni autentiche in una certa scena. Kazan permette a & Brando di esplorare questa tecnica, lasciandogli scegliere elementi come i vestiti => o oggetti di scena (Brando, ad esempio, sceglie di indossare una maglietta aderente e di svolgere azioni fisiche, come togliersi e rimettersi la maglietta, per entrare nello stato psichico giusto). Questi dettagli fisici non sono meri accessori, ma veri e propri strumenti per attivare la - brutalità e l’irritazione di Stanley. (piatto o bicchiere (mangiare = primitivo)) Lee Strasberg, che guida l’Actor Studio, propone una versione del metodo ancora più introspettiva, concentrata sul lavoro emotivo e psicologico dell’attore, piuttosto che solo sulle azioni fisiche. Anche se& Brando non era un suo allievo diretto, ha attraversato diverse influenze e approcci, creando una identità artistica forte e complessa che ha fatto di Stanley Kowalski un personaggio iconico e sfaccettato. -> molti attori passano attraverso l’Actor studio ma poi si creano il loro percorso. Identità artistica forte e compositaE - (gli attori e l’actor studio, leggi su virtuale)8 Tennessee Williams, nato nel Mississippi nel 1911, attinge al Sud degli Stati Uniti come sfondo per molte delle sue opere. Le donne radicate in questo contesto sono una presenza fondamentale, come si vede in opere come The Glass Menagerie (1944) e The Rose Tattoo (1950) e The fugitive Kind. Queste donne affrontano le difficoltà e le frustrazioni della loro => condizione, rappresentando l’anima tormentata del Sud. = donne Temi generali Nei suoi testi, Williams esplora temi gotici e opprimenti, con una realtà interiore che è sempre al centro delle vicende. I suoi personaggi, pur segnati da A traumi e orrori, non si lasciano abbattere: hanno uno slancio vitale, come Blanche, che - nonostante tutto continua a sperare e a cercare di sedurre Stanley. In Williams, c’è sempre un eroismo dei personaggi - femminili che fronteggiano & la violenza e la brutalità del mondo. (violenza sessuale in Streetcar named Desire lasciata fuori - campo, tagliata per via delle regole del cinema Holliwoodiano, specchio rotto -> nel libro c’è ma nel film viene tagliato) - Il suo realismo racconta non solo la disparità sociale, ma anche la crisi& di identità e la disgregazione - della famiglia americana (tipica di Williams, vd Blanche). Non vediamo storie collettive o di massa, ma piuttosto storie individuali che contengono tutte le contraddizioni del mondo. Blanche, per esempio, non rappresenta solo una donna alla deriva, ma un simbolo delle sconfitte della storia americana, del crollo delle gerarchie sociali, e dell’incomprensione tra classi e generi. Williams scrive di & - - personaggi mossi da forze interiori complesse, la cui realtà psichica si scontra con il mondo esterno, senza trovare - alcuna risoluzione definitiva. Nei suoi personaggi si vede la & migrazione verso la California delle persone che non sono sopravvissute alla crisi, il - racconto di ciò che è occulto, cioè la psiche - umana, ma anche la figura femminile o omosessuale. Si vede il peso della storia e delle sconfitte, il peso dello schiavismo, le differenze di genere, di& - classe, la crisi economica, la gran depressione, la cultura conservatrice del& - sud, il razzismo (si vede in alcune figure marginali in baby-doll) TE FUGIZIE KIND Attraverso un linguaggio che richiama il & teatro classico, (categorie aristoteliche, miti, creature mitologiche) la violenza => - permette di affondare e riemergere: si arriva ad una & catarsi. (Williams parla di catarsi nella lettera scritta a Kazan) 11/10/24 Il test scritto dura circa un’ora. Il 17 ottobre si terrà l’evento “CelebrETA” sul divismo in classe, dalle 16 alle 18, giovedì. Si prenderà la firma all’inizio e alla fine dell’evento. Luogo: piazza Pasolini, vicino casa della bea Carriera Cinematografica di - Anna Magnani a Hollywood Anna Magnani arriva a Hollywood con tre film principali: The Rose Tattoo (1955) di & - Daniel Mann Wild is the Wind (1957) di George Cukor The Fugitive Kind (1959) di- - Sidney Lumet Il primo e l’ultimo di questi film sono basati su opere di Tennessee - Williams. In particolare, The Rose Tattoo le procura un - Oscar. In questo film recita in inglese senza essere doppiata, grazie alla sua idiosincrasia e unicità nell’uso della parola e dei & - toni. Doppiare Anna Magnani avrebbe significato ridurre drasticamente il suo impatto espressivo. Williams si impegna personalmente ad insegnarle l’inglese proprio per evitare che venisse doppiata. Gli Inizi di Anna Magnani nel Teatro Anna Magnani inizia la sua carriera a teatro, & lavorando con& Totò nel teatro di rivista e in commedie. Il suo legame diretto - - con il pubblico, unito alla sua capacità di interpretare ruoli comici, la rendono una figura amata. A partire dal 1934, - comincia a lavorare nel cinema, prima della Seconda Guerra Mondiale. Tuttavia, è con Roma città aperta (1945) di Rossellini - che diventa un fenomeno riconosciuto a livello internazionale. => La Fine della Guerra e il Cambiamento dei Modelli di Divismo La fine della Seconda Guerra Mondiale porta a un crollo dei modelli precedenti, generando un vuoto nel & - - divismo italiano. Le dive italiane, prima della guerra, erano emblemi di una femminilità efebica, delicata e irraggiungibile, tipiche del cinema muto fino agli anni ’30. Con l’avvento del sonoro, si affermano nuove dive: donne eleganti, modelli di stile e comportamento. Tuttavia, la Seconda Guerra Mondiale distrugge questi modelli sociali e, con il dopoguerra, emergono nuove figure che incarnano la necessità di rappresentare la nuova realtà italiana. Rossellini e Visconti, attraverso il loro cinema, contribuiscono a questa trasformazione, abbandonando i film & fascisti dei “telefoni bianchi”, che ritraevano un’Italia borghese - e agiata, per rappresentare realtà e classi sociali diverse. = Anna >- Magnani, un’Anti-Diva Nel panorama del cinema italiano del dopoguerra, Anna Magnani si distingue come una figura atipica, con una forte - autoironia che rompe il modello della donna elegante e ammirata. Non è una figura glamour, e nel 1945, con la caduta dei - precedenti modelli di dive fragili o borghesi, emerge come una nuova personalità difficile da controllare. Questo la rende - - perfetta per registi come & Rossellini e Visconti. Il Neorealismo e Roma città aperta Una delle scene più iconiche di Magnani è nel film Roma città aperta, dove interpreta& Pina, un’eroina che rappresenta il cuore dell’Italia sotto l’occupazione nazista. Il A - neorealismo, di cui il film è un esempio, si concentra su situazioni quotidiane, spazi e figure umane ordinarie, in contrasto con il cinema pre-bellico. Rossellini, con un budget ridotto, utilizza ambienti - reali e attori come Magnani per raccontare storie di persone comuni, rappresentando le & sofferenze della popolazione durante la guerra. - Pina è la figura simbolica della &madre che si sacrifica per proteggere la famiglia e la comunità. Questo simbolismo la rende - un’icona collettiva dell’innocenza e del dolore del popolo italiano. Magnani, attraverso gesti potenti come le mani - & giunte o il gesto di accoglienza, e l’uso di abiti popolari, incarna una femminilità combattiva e popolare. Questi elementi creano una - forte empatia con lo spettatore, che si sente coinvolto nel suo dolore e nella sua lotta. - Gli Elementi Fisici e Simbolici di Magnani Il corpo di Anna Magnani, sia ordinario che eroico, viene enfatizzato attraverso i gesti e i costumi. I suoi gesti, come - l’a& bbraccio o la mano & aperta sul cuore, sottolineano il pathos e la sua capacità di comunicare empatia e => sofferenza. I suoi abiti, spesso casuali o disordinati, riflettono una condizione umana sempre in prima linea, pronta ad affrontare la vita e i suoi conflitti. Il Corpo & Cinetico di Anna Magnani e la Manipolazione dei Codici Gestuali Anna Magnani conosce profondamente i codici gestuali del teatro e del cinema, e li manipola abilmente. Un esempio è il gesto delle mani sui fianchi, che esprime decisione e autorità. Nei suoi ruoli, emerge un mix di⑤ - stizza e violenza che # raramente si trovava nei personaggi femminili dell’epoca. Prima di lei, la violenza era spesso limitata a piccoli gesti, come - una madre che dava uno scappellotto al figlio. Invece, Magnani porta una fisicità incontrollata e viscerale: in una scena - iconica, arriva a schiaffeggiare un nazista, un atto che sottolinea la sua intensità e il coraggio dei suoi personaggi. Il suo corpo cinetico, sempre in movimento, incarna una forza& travolgente, quasi un fuoco interiore. Il pubblico fatica a distinguere l’attrice dai suoi personaggi, poiché le sue interpretazioni risultano così autentiche - & e potenti. Tuttavia, Magnani A stessa inizialmente esitava ad abbracciare questa fusione tra vita e arte, poiché nella realtà era una donna di classe media - · eS colta, mentre i suoi ruoli la presentavano come una popolana istintiva e appassionata. - - La Morte di Pina e il Simbolismo Sacro Nel celebre film Roma città aperta, la & morte del personaggio di Pina, interpretata da Anna Magnani, viene inquadrata in una - composizione che richiama fortemente l’iconografia cristiana della “Pietà”. Rossellini utilizza questo riferimento sacro = sostituendo Cristo con la figura di Magnani, evidenziando il corpo della diva come un corpo ① sacro, simbolo del sacrificio e - del dolore collettivo. - Questa scena ha un impatto profondo anche a livello internazionale, poiché il film viene distribuito e accolto con entusiasmo anche a& Hollywood, consolidando l’immagine di Magnani come un’attrice simbolo del neorealismo e del sacrificio. “Bellissima” di Luchino Visconti e la Rappresentazione della Mater Dolorosa Nel film Bellissima di Luchino Visconti, Anna Magnani interpreta Maddalena, una& - madre che desidera che sua figlia venga scelta per una produzione cinematografica. Visconti apre il film con una ripresa - & dall’alto che mostra il caos della folla a Cinecittà. Nonostante Maddalena appartenga a questa massa, & Magnani emerge con forza grazie alla sua gestualità e alla - sua presenza scenica. Maddalena è una madre dolorosa che ha perso una figlia e proietta su quella rimasta il sogno di un’ascesa sociale. La sua & - = figura, avvolta in &abiti neri che contrastano con i colori vivaci della folla, esprime il suo legame con il popolo, ma anche il suo desiderio di elevarsi. È una popolana, ma fa uno sforzo per vestirsi bene, simbolo di quel tentativo di realizzare un = sogno, tipico delle donne del dopoguerra. & La Contraddizione dell’Eleganza e della Povertà In Bellissima, la Magnani incarna una donna che cerca di mantenere una& parvenza di eleganza nonostante la povertà che la - => circonda. Questo contrasto emerge chiaramente nel suo abbigliamento: & sottoveste, grembiule, scarpe con& - tacco ma slacciate. C’è un accenno di eleganza, ma è inevitabilmente sprofondata nella povertà del suo ambiente domestico. Il - movimento del suo corpo &è altrettanto significativo: salire- e scendere le scale diventa un elemento cinetico che rivela - senza dialoghi la personalità & del personaggio. Mentre scende le scale, discute animatamente con le altre donne, sottolineando la sua ambizione e il suo desiderio di = miglioramento sociale. Il Parlar Romalesco e l’Energia Verbale Un altro aspetto distintivo di Maddalena è il suo modo di parlare. Utilizza un dialetto romanesco, e spesso grida più che - parlare, creando una distanza dal parlato standard - e scandito del cinema tradizionale. Questo tipo di recitazione riflette

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