Basso Medioevo 2 - Riepilogo 3 Ottobre 2024 PDF

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storia medioevale rinascimento società medievale Europa

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Questo documento riassume il Basso Medioevo 2 e si concentra sulla rinascita dell'XI secolo. Discute di aumento degli insediamenti rurali, innovazioni agricole, la figura del mercante, le città e il loro ruolo, e le riforme della Chiesa. Il documento offre un quadro generale di questo periodo storico.

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LA RINASCITA DELL’XI SECOLO L’aumento degli insediamenti rurali (insediamenti rurali e dei terreni messi a coltura grazie a disboscamenti, bonifiche, dissodamenti). Il profitto aumenta grazie all’impiego di tecniche agricole (la rotazione triennale) e strumenti nuovi (quali l’aratro pesante e i...

LA RINASCITA DELL’XI SECOLO L’aumento degli insediamenti rurali (insediamenti rurali e dei terreni messi a coltura grazie a disboscamenti, bonifiche, dissodamenti). Il profitto aumenta grazie all’impiego di tecniche agricole (la rotazione triennale) e strumenti nuovi (quali l’aratro pesante e i mulini). Intorno all’XI secolo: - la città torna a essere il centro della vita economica e politica e polo d’attrazione per la popolazione. - si afferma la nuova figura del mercante, che trasportava e vendeva le eccedenze dei campi ai mercati o alle grandi fiere (fuori dalle mura delle città) I ricchi proprietari terrieri o i guerrieri desideravano possedere prodotti di un artigianato più raffinato di quello disponibile nei villaggi e nei castelli. Cosa cambia dopo il Mille: - aumenta la richiesta di artigiani molto più abili - i mestieri legati all’edilizia riprendono - le chiese in legno dell’Alto Medioevo sono sostituite da chiese di pietra e di marmo bianco meno soggette al rischio di incendi - nasce il BORGO : piccolo nucleo abitato costruito accanto alle mura (dove si stabiliscono anche gli artigiani e i piccoli rivenditori). - Coloro che abitavano all’interno della città erano chiamati cives (= cittadini della città vescovile) - burgenses, borghesi, erano invece i mercanti arrivati da poco, che abitavano fuori dalle mura. Nel XII secolo i due termini si equivalgono: “cittadini” e “borghesi” sono ormai divenuti una cosa sola. A partire dal XII secolo: - la situazione cambia - con lo sviluppo dei commerci, le città ripresero il conio di monete di metalli preziosi, per acquistare i costosissimi oggetti di lusso in circolazione e rendevano, perciò, più agili i pagamenti. - Vengono coniate nuove monete d’argento; poi, nel corso del secolo successivo ricomparvero anche le monete d’oro. I mercanti, dato l’intensificarsi dei commerci in Occidente e verso l’Oriente, cominciarono si riuniscono in società : le corporazioni (offrivano condizioni di maggiore sicurezza nello svolgimento delle attività mercantili). In Italia, nel periodo della crescita economica, fu importantissimo il ruolo di alcuni centri urbani costieri le città marinare: Amalfi, Venezia, Genova e Pisa (che era collegata al mare per mezzo del fiume Arno). Le città marinare, dominatrici con le loro navi dei traffici del Mediterraneo, stabilirono scambi regolari con l’Impero bizantino e i paesi d’Oriente. La prima ad assumere importanza fu la città di Amalfi nell’XI secolo. A Venezia : ai mercanti veneziani venne concesso il diritto di commerciare qualsiasi merce ovunque nell’Impero senza dover pagare alcun dazio. La lenta disgregazione del sistema feudale portò in Europa, alla formazione di due realtà politico-istituzionale diverse: 1-mentre in Italia centro-settentrionale si affermano i Comuni 2- nel resto d'Europa, (in Francia, Spagna ed Inghilterra) si affermano le Monarchie nazionali, in cui il re, diventa una vera autorità politica, in grado di controllare tutto il territorio e di sottoporre, alla sua volontà i potenti locali. LO SCISMA D’ORIENTE DIVIDE LA CRISTIANITÀ Nel corso dei secoli le differenze fra la Chiesa di Roma e quella di Costantinopoli si erano approfondite: il vero problema era che la Chiesa d’Oriente non accettava la supremazia papale e si governava da sé, sotto la guida del suo capo religioso, il patriarca. 1054: ottura tra le due Chiese il papa e il patriarca dell’epoca si scomunicarono a vicenda. La Chiesa di Costantinopoli assume il titolo di Chiesa ortodossa (=custode della vera fede) La Chiesa di Roma si proclama Chiesa cattolica definendo questa divisione Scisma d’Oriente. Per la Chiesa di Roma gestire una grande comunità di fedeli era complicato: perciò essa si diede un’organizzazione efficiente, in vigore ancora oggi. Il papa era la massima autorità religiosa - sotto la sua guida agiva il clero (formato da vescovi, preti, chierici, abati e monaci). I vescovi guidavano le diocesi, territori divisi in parrocchie e ognuna era affidata a un prete, detto parroco o curato. I monaci conducevano nei monasteri una vita di preghiera, di lavoro, di studio, sotto la guida di un abate. Vescovi, preti e chierici formavano il clero secolare perché vivevano “nel secolo”, cioè nel mondo, quotidianamente a contatto con i laici. Abati e monaci formavano il clero regolare perché seguivano una Regola, cioè un regolamento di vita. CORRUZIONE DELLA CHIESA e rinnovamento - Spesso i vescovi – di nomina imperiale - erano corrotti - molti pensano che la causa principale dei mali della Chiesa sia l’intervento delle autorità laiche nella vita religiosa. - era necessario che la Chiesa si liberasse dal potere laico - il movimento per la riforma della Chiesa ha il suo primo centro nel monastero di Cluny, in Borgogna (Francia). - rifiutano l’ingerenza dei signori laici e dei vescovi locali nella nomina dell’abate e nell’amministrazione del patrimonio - il monastero va alle dirette dipendenze del papa. - al centro della vita monastica mettono la preghiera e la pratica della carità cristiana. Questo modello monastico ha un enorme successo e sorgono centinaia di monasteri cluniacensi in tutta Europa. - più energica l’azione riformista di papa Gregorio VII - depone tutti gli ecclesiastici che non rispettavano il celibato o avevano comportamenti disonesti - dichiara illegittime le nomine di vescovi e preti fatte da laici. - con il documento del 1075 Dictatus Papae : afferma la superiorità del papato sull’impero. (dichiarava che l’autorità del pontefice, derivando direttamente da Dio, era superiore a qualsiasi autorità terrena; che il papa aveva il potere di deporre re e imperatori; che solo il papa poteva nominare e rimuovere i vescovi). - l’imperatore Enrico IV decide di ignorare il documento - continua a nominare ecclesiastici. Il pontefice lo scomunicò. LA SCOMUNICA INDEBOLISCE L’IMPERATORE - La persona scomunicata non poteva più ricevere i sacramenti né avere contatti con gli altri cristiani – compresi i suoi familiari – e finiva per essere escluso dalla società. - Nel caso di un re o un imperatore, inoltre, la scomunica aveva gravi conseguenze politiche: liberava i sudditi dall’obbligo di essergli fedeli Per questo motivo i papi usarono spesso la scomunica (che potevano anche revocare) come uno strumento per condizionare le scelte dei regnanti.

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