Attività Motorie Educative per la Scuola Primaria PDF

Summary

Il documento fornisce una panoramica sulle attività motorie educative per la scuola primaria. Contiene una serie di argomenti, come l'introduzione, il potenziamento quantitativo o qualitativo dell'educazione fisica e l'importanza di fornire esperienze motorie di qualità. Il documento analizza la relazione tra attività motoria e sviluppo delle competenze cognitive dei bambini.

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Docente Mario Bellucci Lezione Attività motorie educative per la scuola primaria Mario Bellucci Fonte: R. Casella, M. Bellucci, C. Crova, R. Marchetti, I. Struzzolino, G. Rubini, C. Pesce, Le...

Docente Mario Bellucci Lezione Attività motorie educative per la scuola primaria Mario Bellucci Fonte: R. Casella, M. Bellucci, C. Crova, R. Marchetti, I. Struzzolino, G. Rubini, C. Pesce, Le attività motorie educative negli “skill hungry years”. Indirizzi di ricerca per potenziare l’offerta di esperienze motorie di qualità nella scuola primaria. EFSS/Educazione Fisica e Sport nella Scuola, LXIII, 225-226, 2010, 46-54. Introduzione 1/3 Per promuovere lo sviluppo della salute nei bambini e per prevenire l’accumularsi di fattori di rischio di malattia è necessario garantire sufficienti livelli di attività fisica (AF) (Strong et al., 2005; Andersen et al., 2006). Nel panorama scientifico è andato crescendo il numero di pubblicazioni indicanti che nei paesi industrializzati, siano essi occidentali o quelli orientali delle economie emergenti, esistono trend secolari di involuzione delle prestazioni fisiche legate alla fitness aerobica (Tomkinson et al., 2003, 2007) a fronte di ben poche evidenze contrarie (Moliner-Urdiales et al., 2010). Attività motorie educative per la scuola primaria 2 di 37 Mario Bellucci Introduzione 2/3 Ciò è allarmante ed impone alla società ed alle politiche sociali per la salute di essere all’altezza di quella che è una vera e propria sfida: garantire la salute lungo tutto l’arco della vita, promuovendo un’adeguata AF già a partire dalla giovane età. Infatti l’AF nella fanciullezza sembra essere predittiva della partecipazione ad attività motorie e sportive in età adulta (Kirk, 2005; Kraut et al., 2003; Telama et al., 2005) e l’aumento dei livelli di attività fisica già a partire dall’età pediatrica è un obiettivo esplicito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (2010). Negli ultimi decenni, autorevoli istituzioni internazionali (Health Education Authority of the UK, American College of Sports Medicine) hanno sviluppato linee guida per l’AF giovanile che si sono evolute negli anni in direzione di sempre maggiori quantità raccomandate di attività fisica giornaliera da moderata a vigorosa (MVPA). Attività motorie educative per la scuola primaria 3 di 37 Mario Bellucci Introduzione 3/3 Tali linee guida sono fondate su evidenze empiriche di qual è la risposta di adattamento dell’organismo di bambini e adolescenti a quantità diverse di AF (Andersen et al., 2006; Strong et al., 2005). Concentrarsi solo sulla quantità di AF da far praticare ai bambini per sollecitare lo sviluppo della loro efficienza fisica significa ignorare che in età evolutiva, e particolarmente nella fanciullezza, occorre invece enfatizzare altri aspetti inerenti allo sviluppo ed all’apprendimento motorio. Attività motorie educative per la scuola primaria 4 di 37 Mario Bellucci Potenziamento quantitativo o qualitativo dell’educazione fisica? 1/2 Seguendo l’approccio quantitativo all’AF per la salute, molti studi di intervento in Educazione Fisica (EF) hanno indagato quali sono i benefici, per lo sviluppo dell’efficienza fisica, derivanti dall’aumentare la frequenza o la durata delle lezioni di EF (Stone et al., 1998; Sollerhed and Ejlertsson, 2008; Zenzen and Kridli, 2009). Un approccio complementare per potenziare l’EF senza aumentare la frequenza e la durata delle attività, consiste nel manipolare la qualità delle esperienze motorie durante i tempi di EF curricolari. Numerosi studi mostrano che, così facendo, aumenta il tempo fisicamente attivo all’interno delle ore di EF e, di conseguenza, si hanno effetti benefici sull’efficienza fisica degli allievi (McKenzie et al., 2004; Sallis et al., 1997; Stone et al., 1998). Attività motorie educative per la scuola primaria 5 di 37 Mario Bellucci Potenziamento quantitativo o qualitativo dell’educazione fisica? 2/2 Più scarsi sono invece gli studi volti a verificare se un incremento qualitativo, e non quantitativo, dell’attività motoria offra benefici per lo sviluppo degli aspetti coordinativi del movimento (Di Cagno et al., 2008; Gallotta et al., 2009; McKenzie et al., 1998). Il fatto che la ricerca internazionale si concentri sulla risposta dell’organismo dei bambini a diversi ‘dosaggi’ di esercizio fisico, anziché testare gli effetti di variazioni qualitative delle esperienze motorie, è sorprendente se si considera che i trend secolari di involuzione o stagnazione non investono soltanto lo sviluppo delle prestazioni giovanili legate all’efficienza metabolica, ma anche lo sviluppo coordinativo e degli schemi motori di base (Eggert et al., 2000; Raczek, 2002). Attività motorie educative per la scuola primaria 6 di 37 Mario Bellucci L’importanza di fornire esperienze motorie di qualità nella scuola primaria 1/5 Benché si affermi comunemente l’importanza di offrire ai bambini esperienze motorie di qualità, all’atto pratico l’offerta formativa di attività motorie all’interno dell’EF e dell’avviamento allo sport è problematica. Gli anni della scuola primaria vengono da lungo tempo considerati ‘anni affamati di abilità’ (‘skill hungry years’, Jacks, 1930, citato in Kirk, 2005), cioè anni in cui i bambini dovrebbero saggiare un gran numero di attività motorie e sportive, valorizzando la variabilità, anziché essere direzionati selettivamente verso la pratica continuativa di un solo tipo di attività con finalità prestative. Sfortunatamente l’organizzazione delle società o associazioni sportive è spesso inappropriata sotto questo profilo e le stesse polisportive difficilmente incoraggiano i bambini a praticare una rotazione su vari sport. Attività motorie educative per la scuola primaria 7 di 37 Mario Bellucci L’importanza di fornire esperienze motorie di qualità nella scuola primaria 2/5 L’attività motoria educativa potrebbe rappresentare un contesto più appropriato nel quale consentire ai bambini di fare esperienze motorie multilaterali di qualità, ma la limitata competenza degli insegnanti generalisti della scuola primaria rappresenta una barriera a tal fine (Faucette et al., 1990). L’importanza di introdurre l’insegnante specialista in attività motorie nella scuola primaria è stata sistematicamente dichiarata, in numerosi paesi occidentali, lungo tutta la seconda metà del secolo scorso (Kirk, 2005). In Italia, nell’ultimo decennio sono fiorite - e si sono progressivamente estese ad un sempre maggior numero di scuole - iniziative concrete di consulenza e supporto didattico da parte di diplomati ISEF o laureati in scienze motorie per il potenziamento dell’educazione motoria nella scuola primaria grazie al sostegno finanziario erogato dal governo, dal Ministero dell’Istruzione, da Agenzie Regionali per lo Sport e dal Comitato Olimpico Nazionale (es. progetti MIUR-POGAS, Attività motorie educative per la scuola primaria 8 di 37 Mario Bellucci L’importanza di fornire esperienze motorie di qualità nella scuola primaria 3/5 (progetto nazionale di Alfabetizzazione Motoria). Tali iniziative sono molto diversificate tra loro per obiettivi, contenuti e modalità di intervento. Per quanto riguarda le modalità di intervento, esse possono essere di tre tipologie: (1) Supporto didattico diretto, in compresenza con gli insegnanti; in questo modo gli esperti operano direttamente con gli allievi, ma su un numero relativamente ridotto di classi. (2) Consulenza agli insegnanti, al fine di programmare ed organizzare congiuntamente le lezioni di educazione motoria che vengono poi svolte dai soli insegnanti di classe. In questo modo gli esperti possono contribuire a potenziare la didattica delle attività motorie in molte più classi, ma solo indirettamente. (3) Modello misto di consulenza e di supporto alla didattica, per cui gli esperti vengono utilizzati in parte per attività didattica diretta nelle classi, in parte per fornire consulenza agli insegnanti non esperti in scienze motorie. Attività motorie educative per la scuola primaria 9 di 37 Mario Bellucci L’importanza di fornire esperienze motorie di qualità nella scuola primaria 4/5 Benché lodevoli nel loro intento, tali iniziative rischiano di essere solo parzialmente efficaci e di non garantire uno sfruttamento ottimale degli investimenti di danaro pubblico effettuati, se non vengono definite chiaramente sia linee guida metodologiche comuni, sia procedure di valutazione di efficacia valide e scientificamente fondate. Per arrivare alla realizzazione di indicazioni per la riproducibilità di interventi didattici efficaci, utili ad orientare le politiche per la salute dei giovanissimi, è necessario verificare se le iniziative di potenziamento delle attività motorie nella scuola primaria migliorano, di fatto, la qualità dell’insegnamento. Attività motorie educative per la scuola primaria 10 di 37 Mario Bellucci L’importanza di fornire esperienze motorie di qualità nella scuola primaria 5/5 Perciò qui di seguito vengono presentati sinteticamente i risultati di tre ricerche che analizzano, nella scuola primaria: (1) se le caratteristiche dell’insegnamento motorio messo in atto dagli insegnanti specialisti differiscono da quelle proprie degli insegnanti generalisti; (2) se e come il comportamento didattico degli insegnanti generalisti nelle attività motorie si modifica mediante corsi di formazione in servizio; (3) se la didattica delle attività motorie ad opera di insegnanti specialisti produce maggiori benefici di quella effettuata da insegnanti generalisti, sia sotto il profilo motorio coordinativo che sotto quello dell’efficienza cognitiva dei bambini. Attività motorie educative per la scuola primaria 11 di 37 Mario Bellucci Indirizzi di ricerca sulla qualità dell’insegnamento delle attività motorie nella scuola primaria 1. La verifica sugli insegnanti: differenze fra insegnati specialisti e generalisti ed effetti della formazione in servizio (1a) Che cosa caratterizza un insegnamento efficace? Gli studi sulla qualità dell’insegnamento sono finalizzati ad oggettivare le caratteristiche di un insegnamento efficace basandosi su caratteristiche quali: il tempo effettivo di apprendimento (cosiddetto Academic Learning Time), le capacità manageriali e comunicative degli insegnanti e lo sviluppo di contenuti appropriati all’apprendimento di abilità (Silverman, Devillier & Ramirez, 1991; Siedentop, 2002). Negli studi qui di seguito presentati, numerosi insegnanti di scuola primaria sono stati coinvolti in un processo di integrato di ricerca ed auto-riflessione, centrata sull’assunto che ognuno è un soggetto riflessivo ed elaboratore attivo d’informazione, capace di metter in atto processi percettivi, di attribuzione di casualità, di determinazione di obiettivi e di valutazione (Action Research; Hermes, 1999). Attività motorie educative per la scuola primaria 12 di 37 Mario Bellucci Indirizzi di ricerca sulla qualità dell’insegnamento delle attività motorie nella scuola primaria 1. La verifica sugli insegnanti: differenze fra insegnati specialisti e generalisti ed effetti della formazione in servizio (1b) Il modello di ricerca di riferimento è quello delle cosiddette Teorie Soggettive (TS), cioè quelle teorie che gli insegnanti usano per spiegare il proprio comportamento e quello dei propri alunni (Hanke, 1993). Nato in Germania, questo modello di ricerca ha trovato interessanti campi applicativi sia nel settore clinico (Wagner, 2003), sia nell’ambito dell’insegnamento universitario (Hermes, 1999) e, più specificamente, nell’ambito sportivo (Treutlein, Janalik & Hanke, 1992), mentre l’applicazione nella scuola primaria è recente ed ancora rara (Casella, 2010; Schmitt, Hanke & Casella, 2006). Questo modello di ricerca parte dall’assunto che la teoria soggettiva abbia rilevanza per i processi cognitivi che sottendono l’azione. Attività motorie educative per la scuola primaria 13 di 37 Mario Bellucci Indirizzi di ricerca sulla qualità dell’insegnamento delle attività motorie nella scuola primaria 1. La verifica sugli insegnanti: differenze fra insegnati specialisti e generalisti ed effetti della formazione in servizio (1c) Secondo il RPST (Research Program Subjective Theories), per definire una teoria soggettiva occorrono due fasi integrate, distinte in: 1) comprensione della teoria soggettiva attraverso un’intervista; 2) validazione della teoria soggettiva attraverso l’osservazione del comportamento. Perciò, al fine di identificare la Teoria Soggettiva (TS), questo tipo di ricerca-azione richiede l’utilizzo di un dialogo semi-strutturato e l’osservazione del comportamento degli insegnanti. La validazione della teoria soggettiva si basa proprio sulla congruenza tra ciò che l’insegnante ha descritto e ciò che ha messo in atto nelle proprie lezioni di attività motoria. Nei nostri studi l’analisi combinata dei dati verbali ottenuti con il dialogo semi-strutturato e di quelli ottenuti con l’osservazione di lezioni attività motorie hanno consentito di definire le caratteristiche peculiari dell’insegnamento delle attività motorie da parte di ciascun insegnante. Attività motorie educative per la scuola primaria 14 di 37 Mario Bellucci Indirizzi di ricerca sulla qualità dell’insegnamento delle attività motorie nella scuola primaria Insegnanti specialisti e generalisti a confronto (2a) I primi risultati sono stati ottenuti con uno studio condotto su 43 insegnanti di scuole primarie di diversi distretti di Roma. Essi suggeriscono che sia la qualifica specifica nell’ambito delle scienze motorie, sia gli anni di insegnamento contribuiscono ad ottimizzare la qualità dell’insegnamento (Tabella 1). In particolare gli insegnanti specialisti nelle lezioni di educazione motoria dedicano un maggiore quantità di tempo a dare feedback ai loro allievi, privilegiando, rispetto ai richiami generici rivolti all’intera classe, l’informazione verbale data individualmente ai singoli allievi sul compito motorio che stanno svolgendo. Il feedback è uno dei fattori che contribuisce maggiormente a rendere efficace l’insegnamento motorio (Kyrgyridis, Derri & Kioumourtzoglou, 2006). Attività motorie educative per la scuola primaria 15 di 37 Mario Bellucci Attività motorie educative per la scuola primaria 16 di 37 Mario Bellucci Indirizzi di ricerca sulla qualità dell’insegnamento delle attività motorie nella scuola primaria Insegnanti specialisti e generalisti a confronto (2b) Il feedback è un indice di maestria didattica, se si considera che particolarmente gli allievi più giovani, durante all’acquisizione di abilità motorie, necessitano del feedback specificamente indirizzato all’apprendimento motorio in forma di monitoraggio continuo (Rink, 2006). Altre sono invece le competenze che caratterizzano quegli insegnanti che, a prescindere dall’avere o meno una qualificazione specifica per l’insegnamento delle attività motorie, lo praticano in servizio da numerosi anni. Essi infatti, rispetto a quelli con un minor numero di anni di esperienza didattica, sembrano aver sviluppato un buon grado di organizzazione della lezioni. Nello specifico, sono assertivi, in grado di usare maggiormente strumenti di gestione degli allievi come il contatto visivo e conoscono il valore del rinforzo positivo come supporto all’apprendimento proprio nella fascia d’età nella quale insegnano. Attività motorie educative per la scuola primaria 17 di 37 Mario Bellucci Indirizzi di ricerca sulla qualità dell’insegnamento delle attività motorie nella scuola primaria Insegnanti specialisti e generalisti a confronto (2c) All’atto pratico ottimizzano i tempi organizzativi della lezione delegando ai propri alunni alcuni compiti nella gestione dell’ambiente, come ad es. disporre e riordinare attrezzi. La teoria dell’autodeterminazione (Ryan & Deci, 2000) mette in evidenza quanto sia importante stimolare lo sviluppo dell’autonomia nei bambini al fine di accrescere la motivazioni intrinseca. Perciò, in sintesi, la qualifica specifica e l’esperienza in servizio concorrono a far sviluppare aspetti complementari della maestria didattica nelle attività motorie, la prima sul versante dell’uso di istruzioni e correzioni specificamente attinenti ai compiti motori, la seconda sul versante gestionale ed organizzativo. Attività motorie educative per la scuola primaria 18 di 37 Mario Bellucci Indirizzi di ricerca sulla qualità dell’insegnamento delle attività motorie nella scuola primaria Gli effetti della formazione in servizio (3a) La ricerca educativa mette in evidenza la necessità di un supporto di formazione ricorrente per l’insegnamento delle attività motorie (Armour & Yelling, 2004; Bechtel & O’Sullivan, 2006). Il precedente studio ha consentito di individuare il sistema di credenze, in ambito motorio (Kulinna, Brusseau, Ferry & Cothran, 2010), che possiedono gli insegnanti generalisti di scuola primaria rispetto agli specialisti, al fine di programmare attività di formazione in servizio tarate sulle loro necessità. È seguito, perciò, un secondo studio sugli effetti della formazione in servizio per l’educazione motoria della durata di 10 lezioni al quale hanno partecipato 15 insegnanti generalisti. Tale formazione si è focalizzata sull’ampliamento della gamma degli stili d’insegnamento nelle attività motorie educative. Attività motorie educative per la scuola primaria 19 di 37 Mario Bellucci Indirizzi di ricerca sulla qualità dell’insegnamento delle attività motorie nella scuola primaria Gli effetti della formazione in servizio (3b) Nello “spettro degli stili di conduzione” di Mosston (Mosston, & Ashworth, 2002), gli autori identificano due principali raggruppamenti di stili di conduzione: 1) Stili di tipo ‘riproduttivo’, che permettono agli alunni di riprodurre abilità spiegate e/o dimostrate dagli insegnanti; 2) Stili di tipo ‘produttivo’, che permettono agli alunni di produrre abilità mai sperimentate in passato o con le quali hanno poca familiarità. Un grande numero di ricerche sugli stili di insegnamento di consentono di giungere alla conclusione generale che non esistono stili di insegnamento considerabili ottimali in senso assoluto, poiché la loro efficacia dipende da numerosi fattori di contesto e dai contenuti dell’apprendimento motorio (Byra, 2002). Attività motorie educative per la scuola primaria 20 di 37 Mario Bellucci Indirizzi di ricerca sulla qualità dell’insegnamento delle attività motorie nella scuola primaria Gli effetti della formazione in servizio (3c) Gli stili di insegnamento centrati sull’insegnante, di tipo imitativo-riproduttivo, sembrano essere appropriati ed efficaci per migliorare l’esecuzione di abilità motorie già acquisite. D’altra parte sembra però che si possa generare negli allievi una disposizione motivazionale migliore se gli stili di insegnamento adottati sono maggiormente centrati sull’allievo (Byra, 2002; Papaioannou et al., 2007), sono focalizzati sull’assimilazione, sulla scoperta guidata e sulla produzione creativa anziché sulla riproduzione imitativa (Salvara et al., 2006) e, ancora, se si fa un uso flessibile di più stili differenziati anziché limitarsi a quelli basati sulla decisione dell’insegnante (Goudas et al., 1995), privilegiando quegli stili che supportano lo sviluppo dell’autonomia dell’allievo e la sua capacità di relazionarsi con gli altri (Edmunds et al., 2008). Attività motorie educative per la scuola primaria 21 di 37 Mario Bellucci Indirizzi di ricerca sulla qualità dell’insegnamento delle attività motorie nella scuola primaria Gli effetti della formazione in servizio (3d) I contenuti della formazione in servizio nel presente studio erano perciò principalmente focalizzati sull’utilizzo di stili di insegnamento “produttivi”. La metodologia di ricerca usata è stata la stessa del primo studio, che si fonda sull’analisi combinata di dati verbali e comportamentali derivanti da interviste agli insegnanti e dalla categorizzazione dei loro comportamenti didattici video-filmati durante le lezioni di attività motorie. Dai risultati emerge che gli insegnanti, dopo aver usufruito della formazione in servizio, usano diversi stili per organizzare le lezioni, mentre in precedenza avevano minore consapevolezza del significato di stili d’insegnamento per quanto riguarda specificamente le attività motorie. In particolare, gli insegnanti affermano di avere cominciato ad usare la metodologia euristica di insegnamento, che dà largo spazio alla ricerca di soluzioni motorie divergenti (Pesce, 2002), e mostrano di aver aumentato il lavoro a piccoli gruppi. (6% vs. 24%). Attività motorie educative per la scuola primaria 22 di 37 Mario Bellucci Indirizzi di ricerca sulla qualità dell’insegnamento delle attività motorie nella scuola primaria Gli effetti della formazione in servizio (3e) Gli insegnanti che hanno usufruito del servizio di esperti esterni tendono anche a far minore uso del feedback individuale di quanto facciano gli altri insegnanti, come è logico nell’approccio euristico in cui, per potenziare la ricerca di soluzioni divergenti, l’insegnante si astiene dal giudizio (Tocci & Scibinetti, 2003). Sono emerse anche differenze nel tempo dedicato all’osservazione e all’organizzazione. Il tempo usato per l’organizzazione dell’ambiente è diminuito dopo la formazione in servizio (36%) rispetto a quanto rilevato prima della formazione (55%). Il tempo dedicato all’organizzazione degli studenti, invece, è aumentato (da 37% a 63%), a causa della maggiore varietà di attività proposte didattiche che gli insegnanti hanno messo in atto dopo la formazione. Attività motorie educative per la scuola primaria 23 di 37 Mario Bellucci Indirizzi di ricerca sulla qualità dell’insegnamento delle attività motorie nella scuola primaria Gli effetti della formazione in servizio (3f) La formazione è perciò andata ad incidere da un lato sulla capacità di impiegare meno tempo per organizzare l’ambiente, aumentando così il tempo in cui i bambini lavorano autonomamente e l’insegnante ne osserva l’attività, dall’altro sulla capacità di proporre una gamma più ampia di attività che richiedono una maggiore organizzazione degli studenti rispetto ad attività più monotone protratte nel tempo. Attività motorie educative per la scuola primaria 24 di 37 Mario Bellucci La verifica sugli allievi: effetti dell’insegnamento di qualità sulle abilità motorie e sull’efficienza cognitiva dei bambini L’altra faccia della medaglia è quella di verificare se il servizio di consulenza e supporto alla didattica sortisce effetti ‘mediati’ sugli alunni, per cui migliori abilità didattiche degli insegnanti dovrebbero supportare più fortemente lo sviluppo dei bambini, sia nel dominio delle competenze motorie, sia in quello delle funzioni cognitive. Attività motorie educative per la scuola primaria 25 di 37 Mario Bellucci La verifica sugli allievi: effetti dell’insegnamento di qualità sulle abilità motorie e sull’efficienza cognitiva dei bambini - Effetti sulla coordinazione motoria 1/3 Partendo dall’ipotesi che un lavoro multilaterale con approccio didattico di tipo ‘produttivo’, quale quello promosso dagli esperti in scienze motorie, abbia effetti positivi sullo sviluppo delle capacità coordinative e sulla capacità di apprendimento, abbiamo cercato di evidenziare quali sono le componenti della competenza motoria dei bambini che rispondono in maniera positiva questo tipo di didattica. L’analisi è stata effettuata sui dati rilevati su un campione di convenienza di 88 alunni di 6- 7 anni afferenti a classi con o senza compresenza di un insegnante specialista. Vi erano alcune differenze principali nella didattica degli insegnanti specialisti e generalisti, in quanto i primi consistevano nel fornire stimolazioni che consentissero al bambino di far fronte, in maniera creativa, ai diversi compiti motori, per cui veniva privilegiato uno stile di insegnamento a scoperta divergente, di tipo produttivo e non riproduttivo (Tabella 2). Attività motorie educative per la scuola primaria 26 di 37 Mario Bellucci Attività motorie educative per la scuola primaria 27 di 37 Mario Bellucci La verifica sugli allievi: effetti dell’insegnamento di qualità sulle abilità motorie e sull’efficienza cognitiva dei bambini - Effetti sulla coordinazione motoria 2/3 Come strumento di misura è stato scelto il BCT - The Body Coordination Test for children (Schilling & Kiphard, 1974), composto da quattro test motori: deambulazione all’indietro, salto su dislivello crescente, saltelli laterali, traslazione laterale. I risultati ottenuti hanno evidenziato che la presenza di un insegnante specialista o generalista incide in modo differenziato sui diversi aspetti delle competenze motorie coordinative dei bambini. Attività motorie educative per la scuola primaria 28 di 37 Mario Bellucci La verifica sugli allievi: effetti dell’insegnamento di qualità sulle abilità motorie e sull’efficienza cognitiva dei bambini - Effetti sulla coordinazione motoria 3/3 Se da un lato le prestazioni motorie misurate sono migliorate in tutti i bambini, fatto attribuibile al naturale evolversi della coordinazione ed agli effetti generali della pratica di attività motorie, nei bambini delle classi seguite da insegnanti specialisti è emerso un miglioramento più marcato e selettivo di prestazioni di controllo veloce di movimenti complessi, quale la prestazione nel test di traslazione laterale che richiede di utilizzare diverse componenti coordinative sotto pressione temporale. Perciò la didattica dell’esperto, qualitativamente ricca di componenti coordinative esercitate in forma di ‘problem solving’motorio, sembra favorire soprattutto lo sviluppo delle prestazioni più complesse sotto il profilo coordinativo. Attività motorie educative per la scuola primaria 29 di 37 Mario Bellucci La verifica sugli allievi: effetti dell’insegnamento di qualità sulle abilità motorie e sull’efficienza cognitiva dei bambini - Effetti sull’efficienza cognitiva 1/5 L’EF è basata sull’antichissimo e spesso abusato concetto di mens sana in corpore sano. Negli anni ‘50 e ‘60 ci sono stati numerosi studi sulla relazione tra corpo e mente proprio per giustificare la presenza dell’EF nella scuola, mentre al crescere allarmante delle malattie ipocinetiche già in età pediatrica, l’ottica della ricerca evolutiva è tornata a focalizzarsi, nei successivi decenni, sugli effetti benefici dell’AF per garantire lo sviluppo dell’efficienza fisica per la salute (e.g., Strong et al., 2005). Nonostante ciò, l’EF è vista ancora come una materia extra, da tagliare nel momento del bisogno nel caso di budget ridotti. Importanti studi (Sibley & Etnier 2003) evidenziano che il tempo sottratto agli apprendimenti teorici a favore dell’EF porta dei benefici a livello cognitivo e non comporta alcun cambiamento nel rendimento scolastico, anzi lo facilita. Attività motorie educative per la scuola primaria 30 di 37 Mario Bellucci La verifica sugli allievi: effetti dell’insegnamento di qualità sulle abilità motorie e sull’efficienza cognitiva dei bambini - Effetti sull’efficienza cognitiva 2/5 Benché si stiano accumulando evidenze che lo sviluppo cognitivo dei bambini possa beneficiare degli effetti positivi dell’esercizio fisico regolare (Tomporowski et al., 2008), purtroppo ad oggi non vengono ancora fornite delle linee guida sulla quantità e qualità dell’esercizio fisico da far praticare ai bambini per ottenere benefici congiunti nei domini fisico e cognitivo. Ciò rappresenta un grosso limite per coloro che vogliono, nella scuola primaria, perseguire un obiettivo olistico di salute attraverso le attività motorie, che abbracci sia la salute fisica che quella mentale. Nel presente studio abbiamo perciò valutato gli effetti, sulle funzioni cognitive, del potenziamento qualitativo e quantitativo delle attività motorie nella scuola primaria ad opera di insegnanti specialisti. Attività motorie educative per la scuola primaria 31 di 37 Mario Bellucci La verifica sugli allievi: effetti dell’insegnamento di qualità sulle abilità motorie e sull’efficienza cognitiva dei bambini - Effetti sull’efficienza cognitiva 3/5 Anziché soffermarci su misure di prestazione scolastica, come avviene più frequentemente in letteratura (Tomporowski et al., 2008), abbiamo misurato uno specifico tipo di funzioni di cognitive, dette ‘esecutive’, responsabili del controllo comportamentale e della flessibilità mentale già a partire dall’infanzia (Garon et al., 2008) e particolarmente sensibili a variazioni dell’efficienza fisica (e.g., Davis & Tomporowski, 2006). In particolare ci siamo focalizzati sulle funzioni esecutive di tipo inibitorio, cioè sulla capacità di inibire processi mentali automatici o azioni automatizzate divenuti inadeguati rispetto al compito o al contesto. Questo tipo di funzioni è essenziale a scuola per garantire l’auto-regolazione comportamentale ed un buon livello di apprendimento. Il malfunzionamento delle funzioni inibitorie, viceversa, può compromettere largamente i comportamenti adattativi e, con essi, la convivenza sociale in classe e l’apprendimento scolastico, come avviene nel caso dei bambini affetti da deficit di attenzione con iperattività. Attività motorie educative per la scuola primaria 32 di 37 Mario Bellucci La verifica sugli allievi: effetti dell’insegnamento di qualità sulle abilità motorie e sull’efficienza cognitiva dei bambini - Effetti sull’efficienza cognitiva 4/5 I partecipanti erano 58 bambini di 9-10 anni, reclutati da otto classi di tre diverse scuole. In quattro di queste otto classi era stato realizzato un progetto di potenziamento dell’attività motorie grazie alla compresenza dell’esperto in scienze motorie ed all’aggiunta di un’ora di EF settimanale alla singola ora curricolare. Per verificare gli effetti sulle funzioni inibitorie è stata prescelto un gruppo di indici derivanti dal test Random Number Generation (RNG) Task, cioè compito di generazione casuale di numeri (Towse and McIachlan, 1999). Attività motorie educative per la scuola primaria 33 di 37 Mario Bellucci La verifica sugli allievi: effetti dell’insegnamento di qualità sulle abilità motorie e sull’efficienza cognitiva dei bambini - Effetti sull’efficienza cognitiva 5/5 Le prestazioni cognitive inibitorie sono migliorate sensibilmente, già dopo sei mesi di intervento, solo nel gruppo di bambini che hanno partecipato all’attività motoria potenziata e, fra questi, solo in coloro che partivano con un livello medio-basso di efficienza fisica e cognitiva. Poiché tali effetti benefici emergono soprattutto nei bambini meno efficienti e quindi ‘svantaggiati’ in partenza, l’indicazione che ne deriva è che l’attività motoria potenziata può contribuire a creare i presupposti di ‘pari opportunità’ di sviluppo cognitivo, aiutando i bambini che partono con livelli inferiori di efficienza fisica e cognitiva a raggiungere il livello dei loro compagni più efficienti in partenza (Tsai, 2009). Attività motorie educative per la scuola primaria 34 di 37 Mario Bellucci Conclusioni Gli indirizzi di ricerca descritti dovrebbero essere inclusi nella pianificazione, nazionale o locale, di qualsiasi intervento di potenziamento delle attività motorie nella scuola primaria e dell’infanzia, in cui manca la figura dell’educatore motorio. Soltanto sulla base di reali evidenze scientifiche, infatti, è possibile generare indicazioni per la riproducibilità di interventi didattici efficaci, utili ad orientare le politiche delle Istituzioni che, di volta in volta, realizzano sinergie ed offrono finanziamenti per il potenziamento dell’educazione motoria Attività motorie educative per la scuola primaria 35 di 37 Mario Bellucci Approfondimenti: Rita Casella, Mario Bellucci, Claudia Crova, Rosalba Marchetti, Ilaria Struzzolino, Gabriele Rubini, Caterina Pesce, Le attività motorie educative negli “skill hungry years”. Indirizzi di ricerca per potenziare l’offerta di esperienze motorie di qualità nella scuola primaria, EFSS/Educazione Fisica e Sport nella Scuola, LXIII, 225-226, 2010, 46-54. Ulteriori approfondimenti - Caterina Pesce, Rosalba Marchetti, Anna Motta, Mario Bellucci (A cura di ), Joy of Moving: Movimenti e immaginazione, Calzetti e Mariucci Editori, Torgiano (PG ), 2015. - Pasquale Bellotti, Rosalba Marchetti, Mario Bellucci, Anna Motta, Caterina Pesce (A cura di), Joy of Moving Family: Forza mettiamoci in gioco, Calzetti e Mariucci Editori, Torgiano (PG ), 2021. Attività motorie educative per la scuola primaria 36 di 37 Mario Bellucci Cosa ricordare: 1. Introduzione, accenno alle linee guida 2. Potenziamento quantitativo o qualitativo dell’educazione fisica? 3. L’importanza di fornire esperienze motorie di qualità nella scuola primaria 4. La verifica sugli insegnanti: differenze fra insegnati specialisti e generalisti ed effetti della formazione in servizio 5. Insegnanti specialisti e generalisti a confronto 6. Gli effetti della formazione in servizio 7. La verifica sugli allievi: effetti dell’insegnamento di qualità sulle abilità motorie e sull’efficienza cognitiva dei bambini , effetti sulla coordinazione motoria, effetti sull’efficienza cognitiva 8. Conclusioni Attività motorie educative per la scuola primaria 37 di 37

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