Storia Sociale Contemporanea 2024/2025 PDF

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These notes cover some key topics within 2024/2025 social studies course in Italy. Material covered includes the features of mass societies, the development of industrialization and organizations, nationalization of the masses, mass parties, and labor reforms.

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MATERIA: STORIA SOCIALE CONTEMPORANEA ANNO: 2024/2025 CAPITOLO: 7-LA SOCIETA’ DI MASSA PARAGRAFO: 7.1-LA MOLTITUDINE SI E’ FATTA VISIBILE 7.2-SVILUPPO INDUSTRIALE E...

MATERIA: STORIA SOCIALE CONTEMPORANEA ANNO: 2024/2025 CAPITOLO: 7-LA SOCIETA’ DI MASSA PARAGRAFO: 7.1-LA MOLTITUDINE SI E’ FATTA VISIBILE 7.2-SVILUPPO INDUSTRIALE E ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO 1 Nella società di massa la maggioranza dei cittadini vive in grandi e medi agglomerati urbani, quindi gli uomini sono a stretto contatto gli uni con gli altri ed entrano in rapporto con loro anche tramite i mezzi di trasporto, di comunicazione, di informazione e di svago. Gli esordi della società di massa hanno come conseguenza negativa la stratificazione sociale2 sempre più netta. Dagli ultimi anni dell’800 fino allo scoppio della Prima guerra mondiale ci fu un forte sviluppo industriale e una crescita del mercato con nuovi canali di vendita. Le industrie produttrici di beni di consumo e di servizi si trovarono a dover soddisfare la richiesta di una società sempre più ampia, cominciarono quindi a produrre e vendere prodotti in serie attraverso una rete commerciale sempre più estesa. Nel 1911, Frederick W. Taylor teorizza uno studio sull’organizzazione del lavoro: la catena di montaggio, metodo basato su uno studio sistematico del lavoro in fabbrica, sulla rilevazione dei tempi standard necessari per compiere le singole operazioni e sulla fissazione di regole e ritmi cui gli operai avrebbero dovuto uniformarsi, eliminando gli sprechi di tempo. Nel 1913, nelle industrie Ford di Detroit, fu introdotto il metodo di Taylor, questo portò a ridurre i tempi, ma rendeva per l’operaio il lavoro ripetitivo e spersonalizzato. PARAGRAFO: 7.3-LA NAZIONALIZZAZIONE DELLE MASSE: SCUOLA, ESERCITO E SUFFRAGIO UNIVERSALE 7.4-PARTITI DI MASSA, SINDACATI E RIFORME SOCIALI Nel corso dell’800 si cercò di diffondere a tutta la popolazione principi e obiettivi politici delle classi dirigenti al potere tramite il ruolo svolto da: Scuola→ l'istruzione non doveva essere un bene riservato all'élite sociale ma costituiva un’opportunità da cui nessuno doveva essere escluso rappresentando non solo uno strumento pacifico di promozione sociale ma anche un mezzo per educare il popolo e ridurre la criminalità. A partire quindi dagli anni ‘70 tutti i governi d’Europa si impegnano per rendere l'istruzione elementare obbligatoria e gratuita e per portare l’insegnamento sotto il controllo pubblico, questo sviluppo determinò una rapida diminuzione del tasso di analfabetismo, portando le persone ad interessarsi di più alla cultura (giornali, spettacoli). Esercito→ in tutta Europa, fu riformato il servizio militare obbligatorio per la popolazione maschile, costituendo degli eserciti formati da cittadini armati e non professionisti. La disponibilità di grandi masse consentiva agli Stati di dotarsi di eserciti abbastanza numerosi, inoltre le tecnologie e le industrie consentivano la produzione in serie di armi, munizioni ed equipaggiamenti in misura tale da coprire le esigenze di grandi eserciti. Suffragio→ la coscrizione obbligatoria si legava all’estensione del suffragio, perchè non si poteva negare a chi perdeva la vita per il proprio paese di votare. Nel 1890 il 1 Società caratterizzate da un significativo ruolo delle masse (moltitudine di persone) nello svolgimento della vita politica e sociale. 2 condizione delle classi sociali, composte da individui o gruppi, collocati vicini o sovrapposti in una scala di superiorità o inferiorità relativa a seconda di ciò che la società in cui vivono ritiene rilevante ai fini della distinzione sociale. suffragio universale maschile fu adottato in Francia, Germania e Svizzera. In pochi decenni poi fu adottato in tutto il mondo, in Italia a partire dal 1912. L’allargamento del diritto di voto alle grandi masse determinò mutamenti nei meccanismi della lotta politica: tutti i gruppi furono costretti a sperimentare nuove tecniche per conquistare e mantenere il consenso popolare, si affermò il nuovo modello del partito di massa (organizzazioni che nascono ed operano con l'obiettivo di rappresentare vaste fasci e della società e di collegare con le istituzioni.) In questo contesto si erano andate a sviluppare organizzazioni sindacali: In Gran Bretagna c’erano le Trade Unions mentre in Italia nacque la CGL nel 1906 (Confederazione generale del lavoro). Grazie a questi sindacati:furono introdotti sistemi di assicurazione contro gli infortuni e di previdenza per la vecchiaia, oltre a sussidi per i disoccupati, si stabilirono controlli sull’igiene nelle fabbriche, si cercò di impedire il lavoro dei fanciulli in età scolare, furono introdotte limitazioni agli orari giornalieri degli operai e venne introdotto il principio della progressività del carico fiscale in relazione all’aumento del reddito. PARAGRAFO: 7.5-IL MOVIMENTO OPERAIO E LA SECONDA INTERNAZIONALE Alla fine del’800 in tutti i più importanti paesi europei nacquero partiti socialisti che cercavano di organizzarsi sul piano nazionale, partecipavano alle elezioni inviando loro rappresentanti nei Parlamenti: Il Primo e il più importante di questi partiti fu quello socialdemocratico tedesco (SPD) nato nel 1875, in Francia nacque nel 1905 la Sezione francese dell’internazionale operaia (SFIO), in Inghilterra nel 1906 nacque il Partito laburista (ideologie diverse insieme). All’inizio del ‘900 i partiti operai europei avevano programmi simili (superamento del sistema capitalistico, ideali nazionalistici e pacifisti), questo comportò la nascita della Seconda Internazionale del 1889: alcuni rappresentanti dei partiti europei si riunirono a Parigi e deliberarono come obiettivo primario la giornata lavorativa di 8 ore, proclamando una giornata mondiale di lotta per il 1° maggio. La seconda Internazionale ebbe nel marxismo la sua dottrina ufficiale, ed era una federazione di partiti nazionali autonomi e sovrani. da cui, nella versione divulgata da Engels e Kautsky. Ma è proprio sulla dottrinamarxista, che in questo periodo iniziano a vedersi interpretazioni diverse, suddivisibili principalmente in riformisti e rivoluzionari. L’interprete più noto della prima corrente è il tedesco Bernstein, le sue teorie partono dall’osservazione di fenomeni incoerenti con le previsioni di Marx, come il miglioramento della situazione del proletariato, per questo Bernstein diviene noto come revisionista. Le posizioni riformiste suscitano molto sdegno tra i ranghi dei marxisti più ortodossi, che si traducono in numerosi movimenti dissidenti. Un’altra notevole dissidenza si sviluppa in seno alla socialdemocrazia russa, con Vladimir Lenin, propositore di un partito primariamente orientato alla lotta di classe3. Le tesi di Lenin ottengono la maggioranza, portando ad una scissione interna al partito: Bolscevichi→ maggioranza, guidati da Lenin Menscevichi→ minoranza In Francia invece, l’intellettuale Georges Sorel si fa promotore di un movimento detto sindacalismo rivoluzionario, convinto che lo sciopero sia la miglior “ginnastica” per preparare i lavoratori allo sciopero generale che farà cadere il capitale. PARAGRAFO: 7.6-I PRIMI MOVIMENTI FEMMINISTI 3 conflitto tra la classe sociale della borghesia e quella del proletariato Negli anni fra ‘800 e ‘900 cominciò a emergere la questione femminile, ovvero il problema dell’inferiorità delle donne negli ambiti economici, politici e giuridici. In Inghilterra Emmeline Pankhurst fondò nel 1903 la Women’s social and political Union, un movimento che si concentrava sul diritto di suffragio anche alle donne. Le "suffragette" (nome deriva da suffragio) ricorrevano a dimostrazioni in piazza, marce sul parlamento, scioperi della fame e anche assalti alle istituzioni e nel 1918 riuscirono a ottenere il diritto di voto. Nel complesso però, i movimenti femministi vengono lasciati soli a combattere le proprie battaglie, senza che neanche il movimento operaio li degni di grande considerazione. In effetti, molti dirigenti socialisti temono che il voto alle donne possa avere, nel breve termine, un effetto positivo sugli schieramenti cattolici, ritenuti più capaci di attirare l’attenzione femminile. PARAGRAFO: 7.7-LA CHIESA E LA SOCIETA’ DI MASSA Di fronte a tutto ciò la Chiesa di Roma e il mondo cattolico volevano agire per rilanciare la missione della Chiesa. La Chiesa aveva una struttura organizzativa capillare e collaudata (parrocchie). L’esistenza di queste strutture permetteva di inserire nel mondo del lavoro i lavoratori. In questo contesto, con Leone XIII, nacquero partiti cattolici in politica e ci fu un riavvicinamento fra cattolici e classi dirigenti riqualificando il ruolo della chiesa nella società. Con il documento Rerum Novarum, Leone XIII ribadiva la condanna al socialismo e afferma l'ideale della concordia fra le classi. La Rerum Novarum aveva nostalgia della società preindustriale e vedeva nelle associazioni cattoliche uno strumento di collaborazione fra le classi. In Francia e in Italia nacquero partiti definiti della “Democrazia cristiana” che si impegnano a conciliare la dottrina cattolica con la prassi e gli istituti della democrazia. PAROLA CHIAVE: SECOLARIZZAZIONE Chiesa→ il passaggio allo stato laicale di chi ha ricevuto gli ordini religiosi oppure la destinazione all’uso profano di beni già destinati al culto. Scienze sociali contemporanee→ processo di emancipazione della società dal condizionamento e dal controllo delle autorità religiose. Una società secolarizzata non è necessariamente una società irreligiosa ma è una società laica in cui le pratiche religiose non si traducono in norme vincolanti per tutti. PARAGRAFO: 7.8-NAZIONALISMO, RAZZISMO E ANTISEMITISMO Dopo l’unificazione tedesca del 1871 il nazionalismo prese un altro significato: la grandezza nazionale era legata alle guerre di conquista a danno di altri popoli ritenuti inferiori. Il nazionalismo si legava al razzismo: stabilire una gerarchia tra “razze superiori” e “razze inferiori”. In Francia il nazionalismo coniugava lo spirito di rivincita nei confronti della Germania, con la polemica contro una classe dirigente mediocre e corrotta. In Germania vi era una forte componente antiebraica, l’antisemitismo si basava su presupposti razzisti. Per il resto, il nazionalismo tedesco si basa sul mito del popolo (volk), come figlio della terra; idee di origine e propagandata da Wagner. Nasce quindi un’importante corrente pangermanista (chi sperava nel ricongiungimento di uno Stato unico tedesco). Parallelamente, in Russia si sviluppa il panslavismo (ideologia antisemita), infatti gli ebrei versano in condizioni peggiori, discriminati da leggi imperiali e periodicamente vittime dei pogrom, utilizzati come mezzo per distrarre il disagio delle classi subalterne. Per reazione, ma anche in consonanza con l’attitudine diffusa, nasce il sionismo fondato nel 1897 da Theodor Herzl. Si tratta di un movimento finalizzato a creare un’identità nazionale in Palestina, restituendo agli ebrei le terre abbandonate. PARAGRAFO: 7.9-LA CRISI DEL POSITIVISMO E LE NUOVE SCIENZE Alla fine dell'800 il positivismo appare inadeguato non solo a spiegare i fenomeni politici, economici e sociali, ma anche a tener dietro all'evoluzione delle scienze. Nacquero allora nuove correnti filosofiche irrazionalistiche e vitalistiche, di cui il principale interprete fu Nietzsche. In Germania la reazione al positivismo si espresse in una ripresa della filosofia kantiana e idealistica e in una più approfondita riflessione sui problemi della conoscenza storica. Anche in Italia, a partire dall'inizio del '900, vi fu una rinascita idealistica, che ebbe per protagonisti Croce e Gentile. In Francia, intanto, divenne popolare la filosofia di Bergson, mentre nei paesi anglosassoni si affermò il pragmatismo. Anche gli sviluppi del pensiero scientifico misero in crisi il quadro di certezze della cultura positivista: le teorie di Einstein demolirono i fondamenti della fisica classica e le idee di Freud rivoluzionarono la terapia delle malattie nervose. Profonde trasformazioni avvennero anche nelle scienze umane, dalla sociologia alla scienza politica, condizionando la stessa vita politica europea. Gli scienziati politici, in particolare, analizzarono i processi di formazione delle classi dirigenti e la tendenza alla crescita degli apparati burocratici.

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