Capitolo 7: Le Variabili Organizzative PDF

Summary

Questo capitolo esplora le variabili organizzative chiave per un'impresa, includendo efficacia ed efficienza, struttura organizzativa e stile di comando. Il testo descrive come l'organizzazione dovrebbe essere coerente con le attività, gli obiettivi e l'ambiente aziendale.

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# SETTIMO CAPITOLO ## 1. Le variabili organizzative. L'impresa deve dotarsi di un'organizzazione coerente con le attività da svolgere, gli obiettivi e l'ambiente in cui opera. La gestione organizzativa implica la scelta e la fornitura all'azienda di tutte le risorse necessarie (umane, tecniche, fi...

# SETTIMO CAPITOLO ## 1. Le variabili organizzative. L'impresa deve dotarsi di un'organizzazione coerente con le attività da svolgere, gli obiettivi e l'ambiente in cui opera. La gestione organizzativa implica la scelta e la fornitura all'azienda di tutte le risorse necessarie (umane, tecniche, finanziarie) per funzionare in modo efficiente. L'organizzazione si occupa di definire obiettivi, attività, funzioni e responsabilità, assegnandole a unità operative e coordinando gli sforzi per raggiungere obiettivi funzionali, competitivi e strategici, per massimizzare produttività ed efficacia, raggiungendo un elevato grado di efficienza. * **Efficacia**: indica la capacità del sistema organizzativo di raggiungere obiettivi prefissati, indipendentemente dalle risorse impiegate, misurata dal rapporto tra risultati ottenuti e risultati previsti. * **Efficienza**: si riferisce alla capacità di conseguire risultati ottimizzando l'uso delle risorse, riducendo gli sprechi e controllando i costi, misurata in termini di rapporto tra input e output. La scelta del modello strutturale e delle modalità operative rappresenta un momento cruciale nella progettazione organizzativa. Le variabili organizzative principali includono: * **Struttura organizzativa**: definisce i compiti e le responsabilità. * **Sistemi operativi**: realizzano il coordinamento tra i vari processi aziendali e contribuiscono alla struttura. * **Stile di comando**: riguarda il modo in cui i capi esercitano la loro funzione di guida, influenzando il "clima organizzativo". ## 2. I criteri di divisione del lavoro. La struttura organizzativa di ogni impresa si basa su criteri di divisione del lavoro, distinguendo tra divisione in senso orizzontale e verticale. ### a) Divisione Orizzontale Comporta la suddivisione delle attività aziendali per gruppi di compiti in base agli obiettivi (dette aree funzionali) come produzione, vendite, distribuzione, amministrazione. Questo tipo di divisione garantisce omogeneità e coordinazione tra le unità operative per garantire alti livelli di efficienza produttiva. Le imprese possono essere suddivise in **aree funzionali operative-caratteristiche** (o primarie) e **aree ausiliarie** (o di supporto). Rientrano nella prima categoria le aree funzionali direttamente impegnate nell'attività economica caratteristica dell'impresa; tali sono: la funzione produzione, la funzione marketing, e la funzione ricerca e sviluppo. Le aree ausiliarie, invece, comprendono le aree funzionali che sono strettamente collegate alle prime in quanto a favore di esse gestiscono risorse comuni e prestano servizi di assistenza e consulenza specialistica; tali sono: la funzione finanza, la funzione personale e la funzione amministrazione. La divisione orizzontale del lavoro può essere realizzata secondo diversi criteri: * **Divisione orientata all'input**: Organizza le attività per funzione o processo (es. marketing, finanza). Questo modello consente una maggiore specializzazione, poiché le persone e le risorse sono dedicate a una funzione specifica, migliorando l'efficienza in quell'area. * **Divisione orientata all'output**: Questa divisione si basa su ciò che l'azienda produce o su come si rivolge al mercato. Ci sono diversi modi per implementarla: * Per prodotto o famiglia di prodotti: basata sulle caratteristiche dei prodotti. * Per area geografica: allineata ai mercati regionali o ai territori. * Per cliente/canale distributivo: basata sulle caratteristiche dei clienti o sui canali di distribuzione. * **Divisione combinata input-output**: integra criteri funzionali (input) e di prodotto (output) per aziende che lavorano su progetti specializzati o su commessa. Favorisce un'organizzazione flessibile e adattabile, permettendo all'azienda di rispondere rapidamente a progetti complessi o alle richieste dei clienti. Ogni criterio di divisione corrisponde a modelli organizzativi diversi (struttura plurifunzionale, multidivisionale e a matrice). ### b) Divisione Verticale Riguarda l'attribuzione di autorità e potere decisionale lungo i diversi livelli gerarchici, ai quali competono funzioni differenti (deliberative, direttive, esecutive) rispetto alle quali ne assumono la responsabilità e la relativa autorità decisionale. L'obiettivo principale è rendere efficace la gestione aziendale, assicurando che le decisioni strategiche vengano correttamente implementate a tutti i livelli dell'organizzazione. In base al diverso grado, possiamo classificare gli organi dell'azienda come: * **Organi volitivi**: situati al vertice e coincidenti con il soggetto economico, includono l'imprenditore, il consiglio di amministrazione e l'alta dirigenza. Definiscono gli obiettivi strategici e la strategia generale dell'azienda, stabiliscono politiche e procedure e supervisionano il rapporto con l'ambiente esterno. * **Organi direttivi**: rappresentati dai manager delle unità organizzative. Operano alle dirette dipendenze del vertice aziendale e sono responsabili della traduzione delle direttive strategiche in operazioni concrete e coordinano le risorse e le prestazioni degli organi subordinati. * **Organi esecutivi**: gestiscono le attività operative e concretizzano gli obiettivi stabiliti dai livelli superiori tramite reparti e filiali. * **Organi consultivi (o di staff)**: hanno una funzione di supporto specializzata senza potere decisionale, offrendo consulenza agli organi volitivi e direttivi, soprattutto nelle aziende di medio-grandi dimensioni. La suddivisione degli organi delle funzioni può essere rappresentata graficamente in forma triangolare. ## Esistono due principali modelli organizzativi sui quali si attua la distribuzione del potere decisionale fra i vari livelli della gerarchia: la struttura centralizzata e la struttura decentralizzata ### Strutture Centralizzate Il potere decisionale e la gestione delle politiche aziendali sono concentrati al vertice strategico (proprietario, imprenditore o alta direzione). La delega di responsabilità agli organi intermedi è limitata con poca autonomia decisionale. Ciò garantisce una gestione più unitaria e velocità di esecuzione dei compiti, ma può ridurre la valorizzazione delle risorse e la motivazione dei dipendenti. ### Strutture Decentralizzate Queste strutture si distinguono per una delega più ampia di responsabilità verso i livelli operativi, che ricevono maggiore autonomia nelle decisioni. Ciò permette al vertice di concentrarsi su questioni strategiche, mentre i livelli intermedi gestiscono le attività ordinarie. Il decentramento favorisce una comunicazione e un controllo più efficienti, con flussi di informazioni sia verticali (dal basso verso l'alto e viceversa) che orizzontali tra i vari livelli gerarchici, permettendo un'organizzazione più flessibile e reattiva. ## 3. Gli organigrammi La forma organizzativa adottata dall'azienda e criteri applicati per strutturare il lavoro al suo interno sono raffigurati per mezzo di organigrammi, ovvero rappresentazioni grafiche fatte di caselle e linee, dove le prime rappresentano le varie unità organizzative che compongono la struttura dell'impresa, mentre le seconde esprimono i collegamenti tra le varie unità organizzative.

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