Schemi Primo Semestre Org. Az. PDF

Summary

Questo documento fornisce una panoramica generale sull'organizzazione aziendale, coprendo le teorie organizzative e l'architettura produttiva. Vengono esaminati diversi approcci teorici alla gestione delle organizzazioni, includendo la prospettiva normativa e un'analisi dei concetti come astrazione e chunking. Il documento spiega anche l'importanza della teoria nell'analizzare e comprendere le dinamiche organizzative.

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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE Capitolo 1 – Introduzione Teoria Organizzativa ORGANIZZAZIONE = modo in cui un organismo/istituto/ente è predisposto, cioè il suo ordinamento strutturale e funzionale. L’azienda è infatti un complesso organico in cui processi, materiali e persone che...

ORGANIZZAZIONE AZIENDALE Capitolo 1 – Introduzione Teoria Organizzativa ORGANIZZAZIONE = modo in cui un organismo/istituto/ente è predisposto, cioè il suo ordinamento strutturale e funzionale. L’azienda è infatti un complesso organico in cui processi, materiali e persone che li gestiscono sono coordinati per conseguire uno scopo comune. ARCHITETTURA PRODUTTIVA: Individui organizzati secondo una gerarchia formata da livelli→poteri diversi Individui + struttura→ obiettivi. Organizzazione ha obiettivi, missioni che creano una cultura organizzativa (per es formare gruppi piuttosto che singoli individui). Individui Struttura Obiettivi TEORIA = insieme di concetti le cui relazioni ipotizzate consentono la spiegazione e l’interpretazione di un certo FENOMENO DI INTERESSE. E’ la strumentazione usata dagli esseri umani per dare un senso alla realtà→ che non ha senso di per sé, non può essere costruita senza teoria, che nasce dall’astrazione/generalizzazione. Forma modello di pensiero Dà schemi di studio - Dinamiche della pratica - Aspetto della realtà - Soggettivo - Può avere diversi approcci su come essere studiato Teoria Concetti Dal fenomeno (tangibile) si va verso i concetti (astrazione) e infine la teoria (analisi ed associazione) Fenomeno di interesse CONCETTI = elementi che forniscono categorie mentali che permettono di classificare e organizzare nella memoria le idee→ i concetti si formano grazie all’ASTRAZIONE = processo che comporta separazione mentale di un’idea specifica dai suoi casi particolari: una volta filtrata l’idea (ovvero sono stati selezionati gli aspetti comuni, oggettivi di quel concetto), la si può etichettare e si può parlare del concetto in termini generali (in base alle proprie esperienze riguardo a un certo concetto per esempio). L’astrazione è garantita dall’eliminazione dei dettagli specifici di determinati esempi. I concetti sono soggettivi e dipendono dall’esperienza, quindi potrebbero non essere identici. L’astrazione è la distillazione degli aspetti comuni da una serie di esempi e l’assegnazione loro di un posto nella struttura cognitiva della memoria. È utile perché quando si incontra un nuovo esempio di un concreto già noto e chiaramente definito, si può applicare istantaneamente le conoscenze pregresse. Quando i concetti su cui si basa una teoria vengono definiti ai massimi livelli di astrazione, la teoria potrebbe acquisire GENERALIZZABILITA’→ tale teoria si applica in tante situazioni con pochissime o inesistenti condizioni limitanti, come la teoria di Einstein. VANTAGGIO = più generale è la teoria, più numerosi sono i casi a cui si può applicare. SVANTAGGIO = pensare che le proprie conoscenze siano più generalizzabili di quanto non lo siano e quindi applicarle alle situazioni sbagliate o imporre convinzioni agli altri in maniera errata. L’astrazione permette anche di inglobare vaste quantità di contenuti in un singolo concreto e quindi di processare in maniera efficace ciò che già si conosce. L’importanza di questo processo la si vede in un fenomeno cognitivo denominato chunking. CHUNKING = Il chunk in psicologia cognitiva è un'unità di informazione. L'operazione di acquisizione di queste unità è chiamata chunking→ manipolare grossi blocchi di conoscenze filtrandoli in concetti grazie all’astrazione = si traduce nel fatto che si può pensare a massimo sette unità di informazione; Nessuna teoria è completa, non si applica in ogni situazione e non è una descrizione accurata di un’org→ sono lenti per leggere i fenomeni organizzativi. Vi sono poi dettagli cruciali specifici all’org a cui si vuole applicare la teoria. TEORIA ORGANIZZATIVA: →Ogni manager fa uso di teorie organizzative (insiemi di teorie) ogni volta che pensa a come: Dividere il lavoro, Coordinare il lavoro, Creare una cultura collaborativa. Fenomeno d’interesse teoria organizzativa = organizzazione (punto focale). Le organizzazioni operano in ambienti complessi, incerti, contraddittori. C’è una questione di etica e responsabilità sociale ed organizzativa delle imprese. TEORIA ORGANIZZATIVA - Temi: (schema pag 33) Ambiente (comprende tutto il resto) Struttura Tecnologia Cultura Apprendimento Potere 3 GRANDI PROSPETTIVE TEORICHE PER CAPIRE LE ORGANIZZAZIONI: Correlando le teorie si formano le PROSPETTIVE TEORICHE, le quali derivano da affinità nel modo in cui vengono definiti, teorizzati e studiati i fenomeni. L’aspetto in comune tra le 3 è l’ESIGENZA NORMATIVA su come arrivare al successo mediante organizzazione e processi→ desiderio di collegare la teoria alla pratica non svanirà mai. PROSPETTIVA NORMATIVA = definire una teoria in base alle sue applicazioni pratiche, valutare un fenomeno sulla base di un modello di come dovrebbe essere la realtà (es di atteggiamento normativo è suggerire la tecnologia e la struttura sociale più affine per un’organizzazione). BEST PRACTICES e BENCHMARKING→ emulando metodi di successo si emula anche il risultato. Pericolo = convinzione che successo di un’org avvenga anche per un’altra. MODERNA SIMBOLICA POST-MODERNA PERIODO: PERIODO: PERIODO: Più antica, da inizi ‘800. Post WW2. Più recente, post anni ’60 (Francia). ONTOLOGIA: ONTOLOGIA: ONTOLOGIA: OGGETTIVISMO→ esiste una realtà SOGGETTIVISMO→ non si può POSTMODERNISMO→ il mondo ci esterna e oggettiva, data, la cui conoscere un’esistenza esterna o appare mediante il linguaggio ed è esistenza è indipendente dalla sua soggettività senza averne una inserito in un Discorso conoscenza. L’osservatore è consapevolezza soggettiva; ciò che (comunicazione grande tema); ciò di oggettivo. esiste è quello che noi crediamo di cui si parla esiste e quindi ogni cosa essere. L’osservatore è soggettivo. che esiste è un testo letto o rappresentato. EPISTEMOLOGIA: EPISTEMOLOGIA: EPISTEMOLOGIA: POSITIVISMO→ verità può essere INTERPRETATIVISMO→ conoscenza POSTMODERNISMO→ conoscenza conosciuta mediante una corretta dipende dal soggetto che la non può costituire una concettualizzazione e un’affidabile conosce e si può creare e capire rappresentazione fedele della applicazione di metodi e solo all’interno dei contesti che verità, dato che i significati non misurazioni, che ci permettano di coinvolgono la nostra esperienza. possono essere definiti con testare la conoscenza che abbiamo Verità = costruzione sociale, frutto certezza. Non esiste una realtà di un mondo oggettivo; conoscenza della molteplicità di interpretazioni indipendente e non esistono fatti, è accumulabile e replicabile, il che sociali. Quindi muta nel tempo. ma solo interpretazioni. La consente all’umanità di progredire Bisogna comprendere in modo conoscenza è una questione di ed evolversi. approfondito il fenomeno e capire potere = arma. La realtà non esiste, legame con contesto storico, è solo frutto del linguaggio usato spaziale, temporale. PERCHE’, per esercitare il potere. Ciò che si COME SI SVOLGE IL FENOMENO? dice è reale, non le cose LE ORGANIZZAZIONI SONO: LE ORGANIZZAZIONI SONO: LE ORGANIZZAZIONI SONO: Entità reali oggettive→ operano Entità costruite e ricostruite dai Siti in cui si sviluppano i rapporti in un mondo reale. Se sono ben loro membri→ caratterizzate da di potere→ arene discorsive, progettate e gestite sono dei interazioni fra membri situate in luoghi di potere, tensione, sistemi di decisione e azione uno specifico contesto sociale, oppressione ma possono diventare governate da principi di razionalità, culturale e temporale. Sono realtà luoghi di emancipazione; si efficienza ed efficacia con obiettivi costruite socialmente nelle quali i manifestano fenomeni di definiti (relazioni causa-effetto). La significati emergono dalla irrazionalità, cattiva comunicazione base è sempre il metodo scientifico comprensione di sé e degli altri o divertimento e ironia. con le sue misurazioni trasparenti. all’interno dei contesti organizzativi. Organizzazioni sono testi prodotti Analizzare come i membri da e nel linguaggio. interpretano i loro ruoli. FOCUS TEORIA ORGANIZZATIVA: FOCUS TEORIA ORGANIZZATIVA: FOCUS TEORIA ORGANIZZATIVA: →Trovare leggi universali, metodi e →Descrivere il modo in cui i →Decostruire i testi organizzativi. tecniche per controllare e soggetti attribuiscono un →Destabilizzare le ideologie organizzare. significato e ordinano le proprie manageriali e i modelli modernisti →Promuovere strutture razionali, esperienze in contesti specifici, con di organizzare e teorizzare. regole, standardizzazione delle azioni e processi simbolici →Dare voce ai punti di vista procedure e la routinizzazione delle interpretativi. marginali e soffocati. pratiche tecniche. L’osservanza di →Incoraggiare le forme di quella teoria deve portare uguali teorizzazione e organizzazione risultati. riflessive e comprensive. →Spiegare il fenomeno d’interesse. →Criticare fenomeno d’interesse →Conclusione = teoria come conoscenza generale. TEORIA COME: TEORIA COME: TEORIA COME: Spiegazione causale→ Comprensione profonda del Valutazione critica. Approccio presuppone la definizione degli fenomeno. Etnografia (uno dei critico e estetico nei confronti di antefatti e delle conseguenze del metodi qualitativi per descrivere)→ teorie e modelli moderni. fenomeno. preferita ai metodi della Esprimendo un giudizio come spiegazione causale perché riesce a alternativa a spiegazione e comunicare l’esperienza soggettiva comprensione, stimolano e anche perché è troppo difficile riflessione. Con l’apprezzamento rappresentare oggettivamente del potere, dei suoi usi e abusi, un’esperienza soggettiva puntano a promuovere l’emancipazione dal predominio di pratiche moderniste come la gerarchia. Scopo = fare leva sull’empatia emotiva per accrescere la resistenza a ogni restrizione che limiti la libertà. COME DISTINGUERE LE 3 PROSPETTIVE? Anche tramite le seguenti branche della filosofia… ONTOLOGIA = studia esistenza e definizione della REALTÀ→ COSA SONO LE ORGANIZZAZIONI? ➔ OGGETTIVA, esterna al soggetto che osserva e indipendente da esso (OBIETTIVA, cose esistono indipendentemente dalla conoscenza che ne abbiamo) oppure ➔ DIPENDENTE da chi osserva, e da una rete complessa di significati e azioni individuali e sociali (SOGGETTIVA, fenomeni sarebbero inconoscibili se non si scoprissero e se si usasse solo ontologia oggettiva). EPISTEMOLOGIA = studia criteri e contenuti della CONOSCENZA, come si conosce la realtà→ COME SONO LE ORGANIZZAZIONI? ➔ POSITIVISTA, cioè scoprire verità con l’applicazione del metodo scientifico (trasparenza e replicabilità) che permette di ottenere conclusioni sempre valide oppure ➔ INTEPRETATIVISTA, cioè comprendere a fondo un fenomeno, scoprire ed apprezzare i legami con lo specifico contesto di osservazione e con chi osserva La conoscenza ha carattere cumulativo: i risultati ottenuti si cumulano→ ogni teoria è il superamento di un’altra: fa tesoro di un’esperienza precedente e anticipa un’esperienza futura. NB: LA SVOLTA LINGUISTICA (POSTMODERNISMO): I postmodernisti negano che le parole rappresentino oggetti. Sostengono invece che ciò che si dice è reale, almeno in quando non ci sono discorsi che contraddicono. HEIDEGGER, nell’affermare L’ESIGENZA DI DEFINIRE LA REALTÀ IN TERMINI LINGUISTICI (SVOLTA LINGUISTICA) voleva capire come si sostanzia l’essere nelle cose e sosteneva che il linguaggio dava una veste all’essere→ punto di partenza del postmodernismo: l’idea che il mondo sia costituito dal linguaggio, anziché riflettersi in esso. I postmodernisti rivelano gli errori modernisti. Nel linguaggio le cose esistono all’interno di un discorso unitario. Tutto si riduce a un testo inserito in uno o più discorsi, ed è impossibile sottrarsi agli effetti del linguaggio. POSTMODERNISMO→ tra le sue parole chiave vi è il SOGGETTIVISMO = la realtà non è né oggettiva (modernismo) né socialmente costruita (simbolismo)→ non esiste LA realtà, ogni soggetto ha la sua e la esprime con il linguaggio. Ogni soggetto rappresenta un mondo a sé. Scopo = dar voce a chi non ce l’ha. Postmodernista critica, porta alla luce reti di potere, MA NON OFFRE SOLUZIONI! PER RIASSUMERE: Organizzazioni: struttura e obiettivi Teorie: spiegano un fenomeno (realtà di interesse), descrivendo/analizzando concetti e le loro relazioni Realtà: può essere oggettiva o soggettiva (ontologia) Conoscenza: può essere generale e basata su misurazioni oggettive e replicabili, oppure dipendente da chi osserva e da interpretazioni individuali e sociali (epistemologia). Capitolo 2 – Panoramica storica e prospettive teoriche SVILUPPO SCIENZE SULLA TEORIA ORGANIZZATIVA: →ALBORI (00-50) = Smith, Marx, Taylor… – MODERNISMO (60-70) – SIMBOLICA (80) – POSTMODERNISMO (90), si va →Fonti di ispirazione della Teoria Organizzativa = dall’Economia alla Filosofia estetica Tra fine 800 e inizio 900, mentre l’era industriale prendeva piede in Europa e USA, vi era una forte esigenza di conoscenze, derivante principalmente da due fonti: INTERESSI NORMATIVI→ da parte di dirigenti e consulenti industriali che si concentravano su come progettare al meglio le organizzazioni favorendo un incremento della produttività. INTERESSI ACCADEMICI→ da parte di economisti e sociologi che si concentravano sulle forme e sui ruoli sulla via del cambiamento delle organizzazioni di società prossime all’industrializzazione. Nel complesso, questi vari interessi hanno dato vita alla teoria dell’organizzazione come materia di studio. Interessi normativi e accademici hanno creato una contrapposizione teoria-pratica (pratica della teoria sempre al centro). Teoria organizzativa come disciplina solo post WW2. Secondo James G March, EVENTI IMPORTANTI PER LO SVILUPPO DELLA TEORIA ORGANIZZATIVA sono: - WW2, espansione del dopoguerra e immigrazione di accademici europei negli USA - Movimenti di protesta negli anni 60/70 che hanno portato alla nascita di prospettive critiche. - Crollo dell’URSS, espansione dell’ideologia di mercato e globalizzazione: le teorie formulate nel mondo occidentale si espandono in nuovi Paesi come India e Cina. La TEORIA ORGANIZZATIVA come disciplina attinge principalmente a due discipline: SOCIOLOGIA (Durkheim, Weber, Marx) MANAGEMENT (Taylor, Follet, Fayol) Tra i suoi fondatori vi sono accademici, ricercatori, ingegneri e professionisti di vari settori produttivi. SCOPO TEORIA ORGANIZZATIVA = sviluppare principi, regole, schemi in cerca della soluzione migliore per il funzionamento delle organizzazioni. TEORIA E PROSPETTIVA MODERNISTA RADICI FILOSOFICHE→ ILLUMINISMO (Kant, Cartesio, Locke) SUPREMAZIA RAGIONE CONTROLLO AMBIENTE TRAMITE CONOSCENZE SCIENTIFICHE SCIENZE CAUSA DEL PROGRESSO UMANO ➔ Organizzazione moderna incorpora queste 3 idee soprastanti. AUTORI E FONDAMENTI TEORIA ORGANIZZATIVA MODERNISTA: DIVISIONE DEL LAVORO: ADAM SMITH (1723) Primo in assoluto a pubblicare una teoria dell’organizzazione→ 1776 = Saggio sulla natura e sulle cause della ricchezza delle nazioni→ spiega la divisione del lavoro crea efficienza economica. Descrive pratiche di management industriale che avrebbero portato all’uso diffuso di tecniche come la semplificazione della produzione e l’analisi di tempi e metodi. Divisione lavoro→ differenziazione mansioni→ specializzazione manodopera nelle loro specifiche mansioni. Sicuro che l’industrializzazione avrebbe assicurato successo economico e progresso sociale (Marx NO). CONFLITTO LAVORO-CAPITALE: KARL MARX (1818) Teoria del capitale→ bisogno di sopravvivere e desiderio di benessere una volta soddisfatti i bisogni di sopravvivenza. Efficienza economica finisce per creare surplus di materie prime e tempo che si potrebbero investire nel progresso culturale per appagare i desideri di avanzamento sociale. Problema del potere→ secondo la teoria marxiana, la base economica su cui gli individui costruiscono la propria cultura è influenzata dalle relazioni di potere che si creano tra capitale e lavoro→ capitalisti che possiedono mezzi di produzione VS lavoratori che producono = antagonismo alla base del capitalismo. Conflitto sociale si inasprisce con la RICERCA DELLA PROFITTABILITA’→ antagonismo che si manifesta quando si ha un profitto (che deriva da combinazione tra capitale e lavoro)→ secondo Marx entrambi le parti hanno diritto di rivendicare questo surplus dato che è stato prodotto dal contributo di entrambi (lavoratori = pretesa sulla base di aver eseguito il lavoro VS capitalisti = senza il loro investimento lavoratori non avrebbero avuto lavoro e reddito). Focus su conflitto sociale è un capovolgimento sociale diverso dalle visioni di Durkheim e Weber, in cerca di soluzioni più armoniose e meno rivoluzionarie. Profittabilità deriva da una situazione di continua concorrenza→ ridurre costi di produzione Manodopera = costo di produzione maggiore quindi→ capitalisti pretendono lavoro impeccabile che risponda però ai criteri di efficienza (max obiettivo min costi), uso anche di tecniche di controllo manageriali. MERCIFICAZIONE DELLA MANODOPERA→ sorte dei lavoratori ancora più triste se equiparati a un costo di produzione nel tentativo di aumentare l’efficienza. Dunque il lavoro è uguale a qualsiasi altra merce che si acquista e si vende sul mercato = lavoro come materia prima, viene sfruttata per il suo valore economico. LOGICA ECONOMICA DEL LAVORO prevale su benessere di lavoratori e società→ mercificazione porta a sfruttamento da parte dei capitalisti e all’alienazione degli operai→ lavoratori considerano il loro lavoro come una merce da vendere, si auto sfruttano accettando condizioni che favoriscono gli interessi del capitale. Se i lavoratori non organizzano forme di protesta o resistenza al controllo manageriale (sindacati), alienazione e sfruttamento della manodopera sotto il capitalismo sono inevitabili. Crollo dell’URSS = sostiene la convinzione di coloro che erano contrari alla filosofia di Marx, anche se in alcune realtà si sono formate perturbazioni sociali e con loro la nascita di simili sottoculture che criticano la distribuzione della ricchezza prodotta sotto capitalismo (Indignados, Primavera Araba, Occupy W. Street). ORGANIZZAZIONE INFORMALE - EMIL DURKHEIM (1858) Pubblica nel 1893 La divisone del lavoro sociale→ spiega cambiamento strutturale avvenuto con passaggio da società agricola a società industriale con gli effetti della specializzazione sempre maggiore della manodopera derivante dall’industrializzazione. Teoria simile a quella di Smith ma aggiunge gerarchia e interdipendenza di ruoli e compiti alla divisione del lavoro→ idee che si inquadrano nella STRUTTURA SOCIALE. Propone concetto di ORGANIZZAZIONE INFORMALE oltre all’organizzazione formale (divisione, gerarchia, interdipendenza)→ OVVERO enfatizza i bisogni dei lavoratori→ nascita scienza del comportamento organizzativo, psicologia industriale e organizzativa, primi accenni alla cultura organizzativa nella T.O. Tensioni tra interessi economici (hard) vs interessi umanistici (soft) = difficile unificare teoria e pratica. BUROCRAZIA IDEALE: MAX WEBER (1864) Interessato a come l’industrializzazione incide sulla società come Marx e Durkheim→prima di questa teoria società organizzate sulla base del potere tradizionale o del carismatico: - POTERE TRADIZIONALE = fondato su condizione ereditaria e mantenuta da aspetti come legami di sangue o titolarità giuridica beni - POTERE CARISMATICO = il fascino personale di certi individui legittima l’influenza esercitata sugli altri (Gandhi, M.L. King…le cui morti disorientano società) Con questa teoria di Weber si afferma il potere razionale-legale: POTERE RAZIONALE-LEGALE (Weber) = selezione meritocratica ispirata da regole e leggi formulate razionalmente→ società basate su questo potere garantiscono il comportamento giusto di chi comanda vincolandoli alle stesse regole che ne definiscono il diritto di comandare. Weber però si rese conto che la promessa di questo potere non si sarebbe mai realizzata perché le norme col tempo diventano obsolete* e perché alcune norme anche se razionali non vengono rispettate, condivise. Weber ne descrisse i rischi nel libro La teoria dell’organizzazione sociale ed economica→ prime ipotesi che burocrazia potesse estendere l’efficienza delle organizzazioni industriali all’intera società con razionalizzazione dell’ordine sociale. *Popper sosteneva che il progresso della scienza avviene tramite falsificazione di ciò che si è pensato prima! Specializzazione del lavoro Secondo Weber, BUROCRAZIA = ultima tappa evoluzione umana. Così tanto potente perché basata sulla RAZIONALITA’ (burocrate sopprime politico perché usa strumenti tecnici→ mondo tecnocratico) Regole e procedure formalizzate (più efficienza)→ RAZIONALITÀ FORMALE (uso di tecniche di calcolo) e RAZIONALITÀ SOSTANZIALE (propone gli scopi desiderati che orientano l’uso delle tecniche di calcolo). Utili tutte e 2. Se si tralasciasse quella sostanziale, si creerebbe una gabbia di ferro dove ogni persona è “una rotella all’interno di un ingranaggio in continuo movimento”. Impersonalità (membri indifferenti per ricoprire un ruolo, più importanza al ruolo). Struttura di autorità→ basata sulla Gerarchia (piramidale) Possibile avanzamento di carriera basato sul merito (tramite lo studio)→ idea già prima di Weber, affermatasi con molta fatica Weber offre tecniche del tutto innovative NB: con la sua teoria della burocrazia ideale, Weber contribuisce anche alla prospettiva simbolica! PRINCIPI AMMINISTRATIVI: HENRI FAYOL (1856), ingegnere. Famoso per aver ristrutturato nel ruolo di CEO un’azienda francese del settore minerario in fallimento. Decise di codificare e tramandare i principi amministrativi da lui seguiti nella sua carriera→ “Direzione generale e industriale” in cui sono presenti i principi universali applicabili all’amministrazione razionale delle organizzazioni. Divisione del lavoro→ maggior specializzazione ed efficienza. Autorità e responsabilità basata su expertise Centralizzazione autorità Delega = assegnare ai subordinati mansioni routinarie e procedure standard per permettere ai manager di avere più tempo e spazio per eventuali eccezioni e problemi. Spazio di controllo = ogni manager ha un numero massimo ottimale di subordinati da supervisionare Unità di comando = ogni lavoratore ha un solo capo (tantiuno) Linea/catena di comando = chiara e trasparente a ogni livello Unità direzionale = un solo piano di azione (o insieme di obiettivi) che orientano l’intera organizzazione Dipartimentalizzazione→ unire attività simili in un dipartimento affinché ogni dipartimento si faccia carico di una parte e contribuisca all’attività complessiva. Equità = trattamento leale e imparziale di tutti i membri Disciplina = necessità di attenersi a delle regole Spirito di corpo (Esprit de Corps) = unità d’intenti tra tutti, armonia, reciproco supporto ed entusiasmo nell’organizzazione (concetto di cultura fortemente teorizzato dai modernisti) MANAGEMENT SCIENTIFICO: FREDERICK W. TAYLOR (1841), improntato all’efficienza, ingegnere. - Sicuro che i suoi principi avrebbero ridotto i costi di produzione consentendo ai manager di pagare comunque salari elevati - Sicuro che questo sistema avrebbe massimizzato i benefici apportati dalle fabbriche alla società - Sicuro che questo sistema avrebbe favorito elevati livelli di cooperazione tra manager e lavoratori. Ispirò un movimento generale internazionale per l’efficienza. Gli enormi incrementi di produttività spinsero vari capi di stato e leader aziendali (Lenin, Stalin, Ford) ad adottare il cd MANAGEMENT SCIENTIFICO = TAYLORISMO (se pratiche tayloristiche applicate alla linea di montaggio = Fordismo→ adozione totale del taylorismo da Ford). Uso di standard lavorativi per avere un target di performance, metodi uniformi per garantire raggiungimento target (schede di lavorazione, sequenza operazioni, sistemi controllo…) Osservare ed analizzare in dettaglio ogni singolo passaggio di un compito specifico, per minimizzare i tempi (introduzione metodo scientifico nel management) Selezionare ed educare lavoratori cosi che svolgano la mansione nel modo indicato e corretto Assicurarsi che i lavoratori seguano scrupolosamente il metodo insegnato. Predilige metodi di supervisione. Applicare una chiara suddivisione del lavoro e delle responsabilità. Mansioni in base a competenze. Costruire catena di montaggio, ognuno fa la sua parte, minimizzo i tempi→ processo di standardizzazione che ha abbassato i costi di produzione All’inizio management scientifico considerato pericoloso e rivoluzionario→ operai e industriali temevano peggioramento del rapporto di fiducia e cooperazione tra manager e lavoratori. Tentativi di introduzione del taylorismo incontrarono opposizione sindacato provocando sciopero→ inchiesta vs taylorismo. Oggi, anche le società che in passato avevano aderito alle linee marxiane, si affidano al taylorismo, vista l’inevitabilità dell’efficienza tecnica e della razionalità formale, essenziali nell’odierna economia globalizzata. L’ossessione di Taylor per la misurazione obiettiva e la scoperta di leggi per governare l’efficienza del lavoro operaio sono alla base della prospettiva moderna in cui le tecniche del management scientifico giustificano ogni forma di razionalizzazione. I postmodernisti critici invece considerano il taylorismo una base razionale per giustificare il potere senza precedenti di cui oggi godono capitalisti e dirigenti. Limiti del Taylorismo: Alienazione degli operai→ orari lunghi, mansione monotone, effetti negativi psico-fisici Uomo diventa macchina Non-preoccupazione dello stato fisiologico del lavoratore EFFETTO HAWTHORNE (Mayo 1927)→ Studio di Mayo e del suo team, Attenzione e cura particolare verso i lavoratori inducono i lavoratori a mutare il loro comportamento (un ricercatore li osserva per raccogliere dati e trarne conclusioni con diverse metodologie, es cambiare illuminazione ambiente). Dopo anni di osservazioni; studi in uffici, centrali elettriche…→ la sola presenza di ricercatori supervisori aveva effetti positivi sulla produttività→ ma alla lunga di queste supervisioni, per il sostenimento di prestazioni più intense e qualitative del solito per la presenza dei ricercatori, aveva effetti negativi sui lavoratori. DEMOCRAZIA INDUSTRIALE: MARY PARKER FOLLET (1868) Lavorando come consulente per comunità, uffici governativi e imprese, si rese conto che i principi alla base delle comunità sociali si possono applicare anche ad enti pubblici e altre organizzazioni. Idee applicate anche oggi in attività collettive, di gruppo, condivisione Teoria manageriale dell’Autogoverno dell’organizzazione = interagendo direttamente tra loro, i membri di un gruppo si accordano sugli obiettivi da raggiungere e realizzano se stessi con lo sviluppo di questo gruppo (anticipazione della democrazia industriale e i network non gerarchici di gruppi auto-organizzati). Lavoro come espressione. Organizzazione come comunità di conoscenze, pratica e apprendimento. Secondo lei il potere non è imposto, gerarchia non deve essere centralizzata, organizzazioni di una società democratica devono adottare ideali democratici→ potere esercitato CON le persone e non SULLE persone→ così: potere = fonte di energia creativa, coinvolgente (in opposizione a MARX). Altra idea era l’integrazione nel senso di potere congiunto come metodo privilegiato per risolvere conflitti (dato che per lei il conflitto era inevitabile in un’organizzazione). Ritiene quindi esistano 3 metodi di risoluzione del conflitto: 1. Potere come forza competitiva basata sul dominio (da lei non prediletto)  2. Il compromesso (negativo quanto il dominio perché alla fine non soddisfa nessun interesse)  3. Integrazione (capace di rispondere agli interessi di tutti, ridefinizione creativa del problema). ☺ ” POSDCoRB” e PUBBLICA AMMINISTRAZIONE - LUTHER GULICK (1892) EFFICIENZA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE può essere incrementata dividendo il lavoro in unità molto piccole e specializzate→ ogni unità va assegnata agli individui con competenze adatte. Poi coordinare lavoro mediante supervisione, chiara suddivisione delle mansioni e istruzioni e indicazioni formalizzate. Secondo lui la scienza dell’amministrazione poteva essere un modo per ottimizzare e rendere più professionale il management e la PA, proponendo 7 funzioni per raggiungere tale obiettivo (chiara ispirazione ai 5 PRINCIPI DI FAYOL ossia Pianificazione, Organizzazione, Comando, Coordinamento, Controllo) sintetizzate nel celebre acronimo: POSDCoRB (Planning, Organizing, Staffing, Directing, Coordinating, Reporting, Budgeting) ATTENZIONE AI VALORI E SENTIMENTI – CHESTER BARNARD (1886) Nel suo Le funzioni del dirigente (1938) afferma che gestire L’ORGANIZZAZIONE INFORMALE come sosteneva Durkheim era una funzione chiave per il successo, simbolo dei dirigenti di successo Forniva consigli normativi per l’evoluzione delle organizzazioni in SISTEMI SOCIALI DI COOPERAZIONE concentrandosi sull’INTEGRAZIONE degli sforzi lavorativi→ attraverso la COMUNICAZIONE DEGLI OBIETTIVI a tutti e l’ATTENZIONE ALLA MOTIVAZIONE della linea operativa, così come Follett e Taylor. Postmodernisti lo criticano per aver dato troppa importanza agli aspetti coordinativi del lavoro facendo perdere di vista agli studiosi l’importanza del conflitto lavoro-capitale, aspetto chiave nella concezione di Marx e fondamentale per lui in tutte le organizzazioni→ TUTTAVIA, l’attenzione di Barnard ai valori e sentimenti nei contesti lavorativi identificano temi che ricompaiono nelle ricerche della prospettiva simbolica sulla CULTURA organizzativa, sulla RICERCA DI SIGNIFICATO e sul SIMBOLISMO. ALTRE TEORIE MODERNISTE: Adottare oggi la prospettiva moderna significa cercare la maniera per diagnosticare e risolvere problemi organizzativi in modo da creare vantaggio competitivo e profittabilità→ mettere in equilibrio pressioni interne ed esterne, sviluppare competenze distintive, adattarsi al cambiamento, ottimizzare la struttura per essere efficienti e minimizzare l’uso di risorse. Le seguenti sono 3 idee moderniste molto popolari: 1) TEORIA GENERALE DEI SISTEMI (von Bertalanffy, 1968): →Fenomeni scientifici come sistemi formati da una gerarchia di sub sistemi che si relazionano tra loro. Von B. studiò la possibilità di ricondurre a unità la base teorica di tutte le scienze. Questa sua teoria si basava infatti sulla constatazione che le società sono composte da gruppi→ gruppi sono composti da individui→ individui composti da cellule e così via fino all’atomo e alle sue parti. Von B. considerava ognuno di questi fenomeni un sistema e voleva identificare le LEGGI E PRINCIPI COMUNI a ciascuno di essi. Uno dei seguaci di Von B., Kenneth BOULDING, costruì una GERARCHIA DEI SISTEMI: questo schema sollevava una domanda che all’epoca ha sempre messo in difficoltà i teorici: QUAL È IL LIVELLO DI ANALISI ADEGUATO PER STUDIARE LE ORGANIZZAZIONI? Bisogna prima identificare il fenomeno come sistema di riferimento→ poi analizzare il livello superiore del sistema e le entità correlate che formano il livello inferiore→ ESSENZIALI LE RELAZIONI fra livello superiore e inferiore→ Per studiare un’organizzazione bisogna quindi unire studi dei livelli e relazioni fra loro. Se si vuole studiare un’organizzazione nel suo complesso: si dovranno studiare i suoi reparti e unità, che diverranno dei sottosistemi e l’ambiente diverrà sovrasistema. Stessa cosa nello studio di un reparto: i gruppi di suddivisione diventano sottosistemi e il reparto sovrasistema. ANALISI DEI SISTEMI permette di isolare elementi specifici, col rischio di creare confusione tra gli elementi. La teoria afferma che non si può definire un sistema solo spiegandone i sottosistemi con “il tutto è maggiore della somma delle parti che lo compongono”, ma non si può nemmeno ignorare il sovrasistema nonostante la conoscenza del contesto non darà un’analisi delle specificità. Un’implicazione della teoria dei sistemi è che l’uomo non troverà mai soluzioni a problemi tanto complessi. 2) TEORIA DEI SISTEMI SOCIOTECNICI→ Tavistock Institute: →Studio delle relazioni tra essere umano e tecnologia (assume la possibilità di trovare un modello ottimale di organizzazione del lavoro)→ deriva da interesse per interazione tra STRUTTURA SOCIALE E TECNOLOGIA! In GB, questo istituto sosteneva che ogni cambiamento tecnologico incide sulle relazioni sociali, atteggiamenti e sentimenti connessi al lavoro→ incidono a loro volta sulla tecnologia. Dunque i ricercatori del Tavistock raccomandavano di trovare la COMBINAZIONE MIGLIORE TRA SISTEMI TECNICI E SOCIALI per raggiungere un fine. Trist e Banforth scoprirono che sebbene i metodi di lavoro sviluppati da gruppi di lavoro autonomo non fossero tecnicamente efficienti come quelli progettati dagli ingegneri→ la produzione era comunque maggiore e i lavoratori erano più soddisfatti. Emery studiò impatto dei sistemi tecnici e sociali sui bisogni psicologici degli individui→ suggerì di riprogettare i metodi produttivi per lasciare spazio a TEAMWORK, POLIVALENZA e AUTOGESTIONE→ per lui la performance di un’organizzazione dipende dalla capacità di ogni gruppo/sottosistema di adattarsi ai problemi e di integrarsi con gli altri gruppi e con l’ambiente nel complesso. Il lavoro svolto dagli studiosi del TI si concentrava su PROBLEMI UMANISTICI→ organizzazioni come sistemi sociali, conseguenze sociali e psicologiche della progettazione del lavoro, prevalenza del teamwork, esigenza di divisione del lavoro finalizzata ad accrescere varietà competenze e mansioni. Suggerivano inoltre di→ fondare progettazione organizzativa sui team autogestiti in modo da RIDURRE PESO E IMPORTANZA DELLE GERARCHIE. →Teoria che racchiude anche forme di organizzazione moderne come STRUTTURE A MATRICE E NETWORK e supporta idee della FOLLETT sulla DEMOCRAZIA INDUSTRIALE e di DURKHEIM sull’ORGANIZZAZIONE INFORMALE 3) TEORIA DELLA CONTINGENZA (Fiedler 1967, Scott 1981, Morgan 1987) → Si occupa dello studio di come un’organizzazione si adatta alle caratteristiche dell’ambiente esterno (PER I MODERNISTI, AMBIENTE è qualcosa da CONTROLLARE, perché pieno di cose imprevedibili) FINO AGLI ANNI ’60→ interessi normativi spinsero studiosi a ricorrere alla scienza per scoprire la struttura organizzativa migliore per ottimizzare le performance, MA→ SCIENZA NON ERA IDONEA A DETTARE UN’ORGANIZZAZIONE MIGLIORE PER OTTIMIZZARE PERFORMANCE→ ricercatori presto si convinsero che la SOLUZIONE + EFFICACE è legata a fattori come AMBIENTE, OBIETTIVI, TECNOLOGIA, PERSONE COINVOLTE→ Per questo dunque si sviluppò la teoria delle contingenze (estende le due precedenti) Ci sono contingenze particolari (parti dell’ambiente in cui è situata l’org) che aiutano a far nascere org Tutte le org devono affrontare e integrare queste situazioni (contingenze) che sono prevedibili Successo delle organizzazioni passa da→ struttura che riesce ad adattarsi alle contingenze esterne e che armonizza più sottosistemi per massimizzare le performance in base alla situazione [Esempio di frase contingentistica = Se un’azienda opera in un mercato competitivo, allora i processi produttivi dovrebbero essere altamente standardizzati, ci dovrebbero essere target di produzione chiari, standard ufficiali e procedure formalizzate, oltre a una supervisione costante→ soluzioni per risolvere problema definitivamente] Studi delle prime osservazioni = aziende nello stesso identico mercato e ambiente presentano diversi profili di profitto. Perché? Secondo Scott (1981) per questa ragione: Il modo migliore di organizzare dipende dalla natura dell’ambiente con cui l’organizzazione si relaziona quindi→ Struttura organizzativa più appropriata (BEST FIT) dipende da contesto dell’org (Obiettivi, Ambiente, Tecnologia, Cultura) Nella prospettiva moderna, questa teoria ha una posizione dominante sulle altre MA basandosi solo su criteri di razionalità tecnica ed efficienza, ha un approccio mentale restrittivo rispetto ad altre prospettive. ASSUNTI TEORIA CONTINGENZE: DIMENSIONE = grandi organizzazioni sono spesso burocratiche/meccanicistiche con alti livelli di formalizzazione; AMBIENTE = più ambiente è certo e prevedibile, più le organizzazioni assumeranno una forma burocratica TECNOLOGIA = più si adottano tecnologie di routine, più le organizzazioni assumono forme burocratiche. Quindi se ho certezza = ho regole formalizzate. Slide revisione: TEORIA DELLE CONTINGENZE IN BREVE Azienda dipende da: ambiente, tecnologia, dimensioni→ che determinano la struttura→ SE STRUTTURA HA UN BUON FIT con ambiente = alta performance; SE STRUTTURA NON HA UN BUON FIT (MISFIT) = bassa performance. PUNTO CHIAVE: LEGAME STRUTTURA ORGANIZZATIVA→ AMBIENTE ESTERNO Contingenze = ogni organizzazione deve gestire delle contingenze dell’ambiente esterno (prevedibili). Diverse strutture meglio rispondono a vari tipi di contingenze (più tipi di struttura organizzativa; Mintzberg). Il successo passa dall’individuare queste contingenze e farle proprie. TEORIA E PROSPETTIVA SIMBOLICA NASCITA→ Prospettiva basata sulla convinzione del COSTRUZIONISMO SOCIALE→ realtà e conoscenze nostre sono costruite con le interazioni che caratterizzano la nostra vita quotidiana. PARADIGMA DI ISAAC THOMAS (1928) = “Se gli uomini definiscono le situazioni “reali”, esse lo diventano nelle proprie conseguenze”→ sono le conseguenze ad avere un impatto, NON la tesi = se le convinzioni soggettive incidono sul comportamento come fa la realtà, allora i fatti sociali sono reali, sul piano ontologico, come i fatti obbiettivi (se non credo al Covid, io e il gruppo che la pensa come me dobbiamo fare attività che abbiano conseguenze valide per supportare la tesi)→ si applica bene alle relazioni di gruppi sociali. ▪ Si propone come ALTERNATIVA AL MODERNISMO→ basata su soggettività e interpretazione, la quale modifica la realtà→ questa visione della realtà attraeva studiosi della teoria organizz insoddisfatti dei confini oggettivi che delimitavano i concetti di org e prog organizzativa: pensavano che una comprensione arricchita dall’interpretazione integrasse la spiegazione positivista trovando altri aspetti dell’organizzazione e dei suoi processi, soprattutto i fenomeni carichi di simboli e significato che si accompagnano all’interpretazione. ▪ Privilegia l’utilizzo di APPROCCI QUALITATIVI ED ETNOGRAFICI allo studio delle organizzazioni ▪ Organizzazioni si riproducono grazie alle continue INTERAZIONI DEI LORO MEMBRI ed a COME QUESTI MEMBRI INTERPRETANO EVENTI ED ESPERIENZE ▪ Comprende le MOLTEPLICI INTERPRETAZIONI che caratterizzano la VITA DI UN’ORG E DEI PROPRI MEMBRI ▪ Sottolinea il RUOLO DEL CONTESTO (culturale, spaziale, temporale) nei processi interpretativi ALCUNE TEORIE SIMBOLISTE: (secondo cui ciò che esiste è COLLETTIVO) 1) TEORIA DELLA COSTRUZIONE SOCIALE (Berger & Luckmann, 1966) →La realtà non è oggettiva, ma oggettivata attraverso le nostre interpretazioni del mondo sociale. Teoria cardine della prospettiva simbolica. I due sociologi tedeschi sostenevano che: Il mondo sia negoziato, organizzato e costruito mediante le nostre interpretazioni di oggetti, parole, azioni, eventi (cose che si comunicano con i simboli)→ nella realtà socialmente costruita è il simbolismo (E NON LA STRUTTURA) a creare e mantenere l’ordine sociale Interpretazioni si basano su negoziazioni interpersonali e accordi sottintesi che si formano condividendo certe esperienze e un certo passato. INTERSOGGETTIVITA’→ ambito dell’esperienza soggettiva che accomuna le persone producendo una storia e cultura condivise. La collocazione del processo di costruzione sociale nell’intersoggettività rende questa teoria una teoria SOCIALE→ approccio in contrasto con definizioni moderniste = separano realtà oggettiva da esperienza umana. Per Berger e Luckmann, la costruzione sociale opera con 3 meccanismi: 1. ESTERIORIZZAZIONE = quando il significato viene rappresentato e comunicato con dei simboli, perché cosi esce dall’ambito ristretto del Sé. Queste percezioni che derivano dall’intersoggettività sembrano obiettivamente reali pur essendo delle oggettivazioni. Imparando a usare i simboli (oggetti, azioni, parole pieni di significato)→ persone possono esteriorizzare i significati. 2. OGGETTIVAZIONE = dare oggettività a ciò che non è oggettivo. 3. INTERIORIZZAZIONE = si accettano come realtà le interpretazioni intersoggettivamente esteriorizzate e oggettivate di un determinato gruppo sociale. → Tre processi duraturi che danno origine a costruzioni sociali condivise della realtà trasmettendole nel tempo. Nelle realtà socialmente costruite CAMBIAMENTO = oggetto/evento viene esteriorizzato (inventando o prendendo in prestito un simbolo), oggettivato (con il riconoscimento e l’utilizzo) ed infine interiorizzato. Slide revisione: Concetti chiave = COME AVVIENE LA COSTRUZIONE SOCIALE: - Simboli (attraverso cui si costruisce la realtà esterna. Linguaggio è un insieme di simboli. Elemento imprescindibile della realtà. Linguaggio è il sistema per eccellenza di simboli, senza casca tutto). Permettono di esteriorizzare (1) realtà (parlare di un argomento), sulla base dei simboli creare realtà oggettive (2) (esempio fare libri scritti), da qua partire a interiorizzare (3) conoscenze (renderle proprie). - Intersoggettività (base della condivisione sociale→ capacità di relazionarsi con gli altri, altri con cui negoziare, discutere. Capacità di individuare soggetti simili a noi per esigenze e caratteristiche). Studio su bambini→ Intersoggettività si sviluppa quando abbiamo 6-9 mesi di età, ovvero si sviluppa in noi la capacità di individuare persone simili a noi. Processo di esteriorizzazione, oggettivazione e interiorizzazione→ attraverso cui si danno per scontate (vere) realtà socialmente costruite, intrise di significati appartenenti a determinati gruppi sociali. 2) TEORIA DEL SENSEMAKING THEORY & ENACTMENT (Weick, 1979, 1995) →Le organizzazioni esistono come risposta alla nostra esigenza di “mettere ordine” nelle nostre vite. Psicologo sociale americano WEICK: Realtà = PRODOTTO DELLA RAPPRESENTAZIONE MENTALE→Organizzazione = PROCESSO COGNITIVO. Organizzazioni esistono solo nella mente dei loro membri e nella mente le organizzazioni assumono la forma di mappe cognitive della realtà socialmente costruita. Metafora CARTOGRAFIA→ umani creano delle mappe mentali per muoversi dentro ciò che pensano esista. Definiva le organizzazioni “UTILI FINZIONI”, create dalle descrizioni dei membri ORGANIZZARE al posto di ORGANIZZAZIONE come fenomeno d’interesse→ verbi a ispirare la sua teoria. PROCESSO DI REIFICAZIONE→ processo cognitivo in cui Weick combinava esteriorizzazione e oggettivazione di Berger e Luckmann = scambiando una mappa cognitiva (astratto) per il territorio (concreto), gli esseri umani reificano l’organizzazione e ordinano di conseguenza le proprie interazioni. - REIFICARE = Prendere per concreto l’astratto, considerare concetti, idee astratti come oggetti concreti ORGANIZZAZIONI = prodotto di una ricerca collettiva di significato con cui si ordina l’esperienza. Con le nozioni di EN-ACTMENT (attivazione) e di SENSEMAKING (creazione di senso)→ Weick abbandona una visione delle organizzazioni come entità statiche caratterizzate da proprietà “oggettive”, per abbracciare una visione delle organizzazioni come entità continuamente costruite e ricostruite dagli attori organizzativi. Questi attori organizzativi agiscono sul proprio ambiente (enactment) guidati da mappe cognitive (processi cognitivi di creazione di senso) che vengono incessantemente modificate dai risultati dell’azione. SENSEMAKING→ Secondo Weick è possibile affermare che le organizzazioni esistono essenzialmente nella mente dei loro membri, che facendo ordine nel flusso caotico di informazioni ed esperienze che provengono dall’ambiente, creano mappe cognitive e producono senso reificando (oggettivando) le organizzazioni. ENACTMENT→ processo di attivazione (costruzione) della realtà organizzativa che dà senso sia alle esperienze passate che a quelle presenti e che permette di agire sulla base dell’attribuzione di senso. In questo processo, l’ambiente di una organizzazione non esiste indipendentemente dall’organizzazione ed è continuamente costruito e ricostruito da chi raccoglie informazioni, prende decisioni, agisce. In una sua opera Weick spiega di aver selezionato con cura il termine ENACTMENT per sottolineare che i manager costruiscono, sistemano, selezionano e distruggono gran parte degli elementi oggettivi dell’ambiente circostante→ quando le persone agiscono, riducono la casualità delle variabili inserendo filtri d’ordine e creando delle loro limitazioni. Weick sfruttò la teoria dell’enactment per interpretare fenomeni come l’effetto imitativo/emulativo che si crea nel mercato azionario (enactment si verifica facilmente in comunità di investitori finanziari, es pag 54 in basso)→ MOLTI ANNI PRIMA che la crisi del 2008 dimostrasse come l’enactment può trasformare gli ambienti. Slide revisione Processi di interpretazione di situazioni quotidiane (sensemaking)danno luogo a delle strutture / modelli di significato→ a loro volta queste strutture/modelli «creano» il mondo con delle azioni che conseguono a queste interpretazioni(enactment). Strutture stabili→ danno SENSO-COERENZA alle nostre attività. 3) TEORIA DELL’ISTITUZIONALISMO E NEO-ISTITUZIONALISMO (Selznick, 1949) →Studio dei processi con cui le org si adattano (ma anche influenzano) ai bisogni dei propri stakeholders SELZNICK (sociologo americano) fondò la sua teoria dell’istituzionalismo osservando le attività della Tennessee Valley Authority (TVA), impresa finanziata dal governo USA per costruire dighe per produrre elettricità e controllare le esondazioni nella valle del Tennessee (regione agricola importante). In un suo Libro, Selznick spiegava che la TVA, nata come un progetto partecipativo desinato a produrre benefici per la società, si prestò agli interessi di attori esterni (scuole professionali agricole, grandi proprietari terrieri, politici e imprenditori locali)→ affermava che la COOPTAZIONE (aggregazione di attività diverse) aveva trasformato la TVA da distributore di risorse e coordinatore di attività in un’ISTITUZIONE UNICA E TIPICA nel panorama americano→ ISTITUZIONALIZZANDOSI, la TVA smise di lavorare per le finalità per cui nacque. In un altro suo libro, mostra il paradosso della legittimazione istituzionale che osservò nel caso della TVA e distingue organizzazione e istituzione: ORGANIZZAZIONE→ strumento razionale per conseguire efficienza economica. Se un’altra org assicura più efficienza, questa sostituirà la prima. Per lui quindi le organizzazioni dovrebbero essere FUNGIBILI, nel senso che una soluzione migliore va sempre preferita. Come si spiega allora la perpetuità di organizzazioni NON razionali come la TVA? Risposta nel concetto di istituzionalizzazione e spiegava che: ISTITUZIONI→ si rendono a prima vista indispensabili per il valore che possono apportare in società (come la TVA in origine che si presentò come emblema della democrazia partecipativa), nonostante il comportamento incoerente/irrazionale con le aspettative create dalla sua legittimazione sociale. Altri sociologi americani (Meyer e Rowan, fine anni 70: NEOISTITUZIONALISMO) osservarono che l’ISTITUZIONALIZZAZIONE propone un mito che nasconde il comportamento di un’organizzazione alla vista dell’opinione pubblica di modo che la cooptazione di risorse passi inosservata per lunghi periodi di tempo. Esempio più recente di come un mito istituzionale possa proteggere un comportamento organizzativo inefficiente o disonesto = “è troppo grande per fallire”. Istituzioni si appellano così a miti e valori per crearsi una legittimazione istituzionale (miti e valori sono essenza della cultura organizzativa). ✓ Meyer e Rowan rifiutano alcuni aspetti delle teorie di Selznick, come la visione pessimistica e la visione della singola organizzazione. ✓ Sottolineano quanto l’ambiente sia decisivo per capire il comportamento e altri aspetti delle singole org. ✓ Non considerano le singole organizzazioni ma i “campi organizzativi” ovvero insiemi di organizzazioni che fanno la stessa cosa e sono influenzati dallo stesso ambiente. Il processo principale di studio è L’ISOMORFISMO = processo diffuso nelle nostre società che rende le organizzazioni facenti parte di uno stesso campo organizzativo e simili le une dalle altre ESEMPIO: sistema universitario: popolato da organizzazioni che fanno la stessa cosa, le uni tendono ad assomigliarsi sia per gli aspetti formali (e obbligatori) sia per le proposte culturali che fanno. L’isomorfismo si riferisce alla mimesi: anche se non si comprende il motivo del successo di altre organizzazioni, ci si uniforma e le si imita. Il problema delle organizzazioni è l’incertezza: deficit della razionalità. Non si conoscono le conseguenze delle proprie azioni (razionalità limitata). Nell’incertezza si imita per non dare l’impressione di non essere al passo con i tempi. Si dovrebbe invece procedere per continui tentativi ed errori e dagli errori si impara a proteggersi. Slide Meyer e Rowan revisione: Regole istituzionalizzate sono spesso date per scontate, supportate da opinione pubblica o legge, istituzioni hanno una base normativa o legislativa. Si rifanno a Berger e Luckmann. Segno “non fumare”→ POTERE ISTITUZIONALIZZANTE = REGOLA UN COMPORTAMENTO. Oggi base razionale su queste regole perché ci sono studi appositi su conseguenze del fumo, ma all’epoca no→ processi di istituzionalizzazione sono ampi, coinvolgono diversi attori e diverse realtà. Le istituzioni non sono strutturate come le organizzazioni (che hanno base razionale e obiettivi comuni con comuni tecniche d’azione), hanno base irrazionale, non hanno momenti di monitoraggio e valutazione della performance, si basano su costruzione sociale, interpretano la realtà a loro modo. TEORIA E PROSPETTIVA POST-MODERNA + DA PAG 59 A 70 Forte sfida ai concetti di realtà, razionalità e oggettività come concepiti dal modernismo SI PONE COME CRITICA DI: - PROGETTO ILLUMINISTA (conoscenza universale, oggettiva, razionale) - MITO DEL PROGRESSO→ secondo i postmodernisti, la fiducia nel progresso legittima ABUSI DI POTERE come quelli coloniali; per loro il progresso NON è prodotto di una verità scientifica. POST-STRUTTURALISMO = critica del linguaggio come strumento che accuratamente rappresenta la realtà PREROGATIVE DEL POSTMODERNISMO: ▪ GIOCHI LINGUISTICI (WITTGENSTEIN): Ogni singola comunità ha le PROPRIE REGOLE “LINGUISTICHE”, il modo in cui si usano le parole varia a seconda del GIOCO LINGUISTICO nel quale si è coinvolti. L’adesione a un gioco linguistico rende difficile la comunicazione con altre comunità. La nascita dei giochi linguistici è causa dell’uso quotidiano delle parole. Il linguaggio NON E’ UNIVOCA rappresentazione della realtà→ il SENSO DELLE PAROLE dipende dal CONTESTO nel quale sono inserite. ▪ NARRATIVE E “DAR VOCE” (LYOTARD) Sulla base dei giochi linguistici di W., Lyotard interpretava i fatti scientifici come accordi tra gruppi di scienziati per esprimere con fermezza la veridicità delle loro affermazioni→ secondo lui NON C’E’ VERITA’ MA SOLO AFFERMAZIONI DI VERITA’ = coloro che hanno il diritto di stabilire quali affermazioni sono da prendere per vere possono DOMINARE LA COMUNITA’. Le affermazioni di verità vengono meno quando ne nascano altre con una più ampia accettazione o quando viene coinvolta un’altra comunità→ NESSUNA VERITA’ DURA PER SEMPRE. Lyotard si preoccupava dell’USO DEL POTERE PER SILENZIARE/ELIMINARE I DISSENZIENTI. Totalitarismo avviene anche quando una comunità non consente la libera espressione del dissenso. Unico ANTIDOTO AL TOTALITARISMO = DAR VOCE AL SILENZIO. Postmodernisti però dicono che ribaltare del tutto tendenze totalitarie si arriva a creare una Grande narrazione che si limita a privilegiare un altro gruppo. CONCLUSIONE = postmodernisti consigliano vivamente la TOLLERANZA DI TUTTE LE INTERPRETAZIONI. ▪ DISCORSO, PRATICHE DISCORSIVE, POTERE E NORMATIVITÀ (FOUCAULT) L’idea di Lyotard ispira Foucault il quale studia gli EFFETTI DEL POTERE ESERCITATO CON LA NORMATIVITA’: ovvero studia come le persone vengono imprigionate dal potere. Decidere chi può parlare e cosa può dire = stabilire un COMPORTAMENTO NORMALE→ chi non si conforma viene EMARGINATO. Studia casi di ospedali psichiatrici e prigioni→ presentando FOLLIA E DELINQUENZA come problemi principali della società che lei stessa doveva risolvere, gli operatori sociali consolidavano le proprie posizioni di potere! Stabilendo il “NORMALE”, scienze sociali hanno creato un LEGAME TRA POTERE E CONOSCENZA = legame che si esercita con PRATICHE DISCORSIVE che emergono dal DISCORSO per comunicare ciò che sarà percepito normale. Pratiche discorsive derivano dal linguaggio che si usa, legate quindi ai giochi linguistici. Pratiche discorsive hanno però un RUOLO NORMATIVO PIU’ FORTE dei giochi→ chi non conosce queste pratiche NON PUO’ DIFENDERSI! Quando le persone si impegnano in un certo discorso, le loro identità si adattano alle formazioni del discorso→ IDENTITA’ E’ CAUSA DELL’USO DEL LINGUAGGIO nella comunità. Quando si parla infatti lo si fa pensando a noi stessi o a quello che gli altri potrebbero pensare di me o di chi/cosa sto parlando→ linguaggio forma la mia identità. Per Foucault, la parola uomo scomparirà con la stessa facilità con cui è nata (esempio: nel marketing, c’è sempre più un focus verso il cliente piuttosto che all’importanza della figura del manager). ▪ DECOSTRUZIONE (DERRIDA) Secondo Derrida, il linguaggio NON HA SIGNIFICATO FISSO, DIPENDE SOPRATTUTTO DA ALTRE PAROLE. Se i contesti sono intercambiabili, nessuno è più adeguato di altri, quindi tutti i significati di un testo in senso lato sono corretti. DECOSTRUZIONE = modo di lettura dei testi basandosi su più contesti per individuare le MOLTEPLICI INTEPRETAZIONI E SCOPI. Obiettivo della decostruzione non è rilevare quale sia la verità giusta, ma solo mostrare che ESISTONO MOLTEPLICI CONTRADDIZIONI per cui un testo non può intendere veramente ciò che dice e basta. Ci mostra che la REALTA’ E’ COSTRUITA e ci libera dal basarci su di essa nel modo di pensare e agire. Derrida conia il termine “DIFFERANCE” (differire, rinviare) = il SIGNIFICATO di una parola ESISTE DALLE DIFFERENZE DEL SUO OPPOSTO→ usando una parola automaticamente si evoca il suo opposto. Quindi da questo capiamo che quando i modernisti attribuivano all’org il suo valore, esso derivava dalla capacità dell’org di tenere a bada la disorganizzazione. Il significato di qualsiasi parola fa riferimento ad altri significati: dato che quando si spiega il significato di una parola usiamo termini che anch’essi andranno spiegati e così via. ▪ SIMULACRI E IPER REALTÀ (BRAUDILLARD) Tema suo centrale: CONFUSIONE TRA REALTA’ E SIMULAZIONE. Nell’era postmoderna l’immagine non è più simulazione della realtà ma SIMULACRO = REALTA’ TOTALMENTE IMMAGINATA (con la produzione industriale avvenne la proliferazione delle copie, infinite simulazioni indistinguibili). Nel postmodernismo i poli opposti implodono creando una IPERREALTA’: in questa L’ILLUSIONE NON E’ POSSIBILE→ IL REALE NON E’ POSSIBILE. Siamo immersi in simulazioni e cerchiamo di riprodurre ciò che sembra reale ma in realtà che non è mai stato altro che un’immagine. Per lui DISNEYLAND = SIMULACRO→ ricrea architettura e valori di famiglia di un’America rurale MAI ESISTITA. Nella teoria organizzativa ciò si riflette nel fatto che aziende che si definiscono ORIENTATE AL CONSUMATORE ci spingono ad acquistare i loro prodotti con immagine seduttive del brand e con pubblicità a volte ingannevoli. LA REALTÀ SECONDO I POST MODERNI È: FRAMMENTATA = priva di forma (simbolici dicono che invece ha un’unitarietà di base) SIMULACRO = prodotto dell’immaginazione IMPOSTA CON IL LINGUAGGIO) = prestabilita, ogni comunità ha il proprio linguaggio che le caratterizza→ esclusione di altri gruppi (lingua come elemento di esclusione, es quando si parla apposta in dialetto). L’ORGANIZZAZIONE SECONDO I POST MODERNI: Decostruire l’organizzazione→ non ci sono narrative e pratiche condivise Un’org ha i propri giochi linguistici e anche più comunità→ ognuna con le proprie caratteristiche Strutture gerarchiche presuppongono razionalità, ma in realtà sono strumento di controllo, sfruttamento, emarginazione→ tolgono voce agli individui, post modernisti vorrebbero il contrario = DAR VOCE A CHI NON LA HA Si può criticare ma non proporre, altrimenti si impone (dice il post modernista) !!! MODERNA SIMBOLICA POSTMODERNA La diversità costruita Sempre mutevole, La realtà è… Unità preesistente socialmente fluida, plurale La realtà si riconosce La convergenza, causa- L’incoerenza e la La coerenza con… effetto frammentazione La conoscenza è… Universale Specifica Provvisoria La conoscenze si Significato e Il rifiuto e la Fatti e informazioni sviluppa con… interpretazioni decostruzione Modello per le relazioni Gerarchia Comunità Autodeterminazione umane… Obiettivi Comprensione e Predizione e controllo Libertà e giudizio critico sovraordinati… tolleranza Capitolo 3 – Ambiente Alcuni punti chiave delle scorse lezioni: ✓ Legame struttura organizzativa – ambiente esterno ✓ Contingenze: ogni organizzazione deve gestire delle contingenze dell’ambiente esterno. ✓ Queste contingenze sono prevedibili. Diverse strutture meglio rispondono a diversi tipi di contingenze ✓ In ambienti prevedibili→ consigliabile struttura burocratica ✓ In ambienti imprevedibili→ non consigliabile struttura burocratica PROSPETTIVA MODERNA AMBIENTE = ENTITA’ OBETTIVA, PULL DI RISORSE MATERIALI (non forza lavoro), ma può anche creare problemi, incertezze, perché vi sono anche i competitors o perché non riesco a trovare le risorse di cui ho bisogno. Ambiente è ciò che circonda l’org. Successo→ passa da controllo e gestione dell’ambiente, prevederlo. MODERNISTA→ non gli piace ambiente, può creare incertezza AMBIENTE ORGANIZZATIVO: L’ambiente organizzativo è costituito da forze ed elementi che esistono al di fuori delle organizzazioni, ma che possono influenzarne, direttamente o indirettamente, la sopravvivenza e le normali attività Dal punto di vista dell’ambiente→ organizzazioni creano prodotti e servizi richiesti dall’ambiente stesso. Dal punto di vista dell’organizzazione→ ambiente fornisce i fattori di cui l’org necessita per produrre output. Vi sono DIVERSI LIVELLI DI ANALISI dell’ambiente (secondo TEORIA DEI SISTEMI): 1. NETWORK INTER-ORGANIZZATIVO→ organizzazione parte di un network costituito dalle relazioni con i suoi stakeholder, non esiste di per sé: Org deve collaborare con tutti i suoi STAKEHOLDERS = attori che interagiscono per creare l’ambiente in cui opera l’org (clienti, investitori, concorrenti, fornitori, partner…), quindi chiunque sia fondamentale per la sopravvivenza e il successo dell’org. Un’org che tiene conto degli interessi degli stakeholder vuole coinvolgerli nelle decisioni. I nodi del network rappresentano canali di risorse, di opportunità e di influenza. L’analisi del network può dirci: LA CENTRALITA’ DELL’ORG NEL NETWORK, misurando quantità e importanza dei legami; LA DENSITA’ DEL NETWORK, misurando la concentrazione complessiva dei nodi; EVENTUALE VUOTO STRUTTURALE, in caso di assenza di collegamenti. Una forma di network inter-organizzativo è la SUPPLY CHAIN: →Flusso di materie prime: dalla fornitura di materie prime di base, attraverso intermediari, fino agli utilizzatori finali. Oppure nel caso dei servizi, il focus è sulle attività che formano la catena di valore. →L’analisi della supply chain aiuta le org a tenere in conto tutte le relazioni di un processo produttivo/erogativo promuovendo efficienza grazie ai vantaggi della divisione del lavoro senza costi di burocratizzazione. 2. AMBIENTE GENERALE→ per quanto riguarda le condizioni/trend dell’ambiente, le organizzazioni devono confrontarsi con tutti i settori presenti in quell’ambiente/società e con i loro problemi od opportunità, senza dimenticare i competitors. È la realtà più ampia in cui inserire l’organizzazione. INFLUENZE derivano dunque da vari settori, forze esterne che incidono sugli agenti e non possono essere captati con l’analisi del network, ma vanno rilevate con un’analisi che suddivida l’ambiente in settori interagenti e sono 7: SETTORE SOCIALE = struttura delle classi, situazione demografica, mobilità e istituzioni sociali tradizionali (conoscere persone dei gruppi di riferimento, ovvero il target di clientela a cui rivolgersi a livello demografico, sensibilizzare su temi etici, sostenibilità…); SETTORE CULTURALE = storia, tradizioni, norme, convinzioni, valori (conosco tendenze, gusti, abitudini dei gruppi); SETTORE LEGALE = Costituzioni, leggi e prassi giuridiche dell’ambiente (norme e regolamenti da seguire); SETTORE POLITICO = in base alla distribuzione e concentrazione del potere e alla natura del sistema (democratico o autoritario, come funziona il sistema politico. Avvenimenti politici influenzano economia, es crollo URSS e borsa!) SETTORE TECNOLOGICO = conoscenze e info sotto forma di sviluppi scientifici e di applicazioni pratiche per le org. Ambiente possiede conoscenze e le fornisce all’org per produrre output a beneficio di altre parti dell’org (conoscere sviluppo e trend tecnologici, strutture a disposizione…) SETTORE ECONOMICO = mercato del lavoro, finanziari, di beni e servizi, conoscere trend di indicatori economici come il pil, grado di privatizzazione dell’economica, politiche fiscali, sistema bancario, alleanze e accordi eco… SETTORE FISICO = risorse naturali e effetti causati da fenomeni naturali; alcune org ne sono dipendenti, vedi carbone, petrolio, inquinamento… (vera e propria geografia dell’organizzazione, per esempio dove sono situato influisce sulla mia azienda in particolar modo su logistica, fornitori…) 3. AMBIENTE INTERNAZIONALE→ tipico di aziende multinazionali che decentralizzano le loro funzioni in diversi Paesi. Porta costantemente nuove questioni e parametri (settore legale è diverso nei vari Paesi→ maggior coordinazione e sempre in aggiornamento→ dinamicità è essenziale in questi casi. Zone grigie = zone non regolamentate su cui aziende prevedono successo e quindi per prime ci operano, credono che presentino opportunità uniche e promettenti Quando le azienda interagiscono al di fuori dei confini nazionali la loro INTERNAZIONALIZZAZIONE genera nuove complessità ambientali (nuovi concorrenti, maggiori risorse…). Accanto c’è la REGIONALIZZAZIONE, cioè quando i governi sponsorizzano programmi e normative (es NAFTA: accordo americano per libero scambio). I cambiamenti nelle regioni e l’internazionalizzazione creano effetti a catena poiché org di più regioni contribuiscono all’economia globale. La GLOBALIZZAZIONE designa scambi e relazioni fra org e i loro network, fino a rendere transitori i confini che li separano. Incide su ogni ambito→ GLOBALIZZARSI = riconoscere un nuovo livello di complessità e interdipendenza. Org nate nella globalizzazione per promuovere l’interdipendenza globale: ONU, OMC, OMS, FMI e molte ONG. COMPRENDERE L’AMBIENTE = fare previsioni per strategie su come muoversi in anticipo e cercare di controllare ambiente (alcuni dati sono pubblici, altri no→ accesso all’informazione sempre alla base)! ➔ WEF Global Competitiveness Report www.weforum.org/reports/the-global-competitiveness-report-2020 questa fa analisi e previsioni su indicatori demografici e altri ➔ Deloitte TMT Predictions 2021 www2.deloitte.com/us/en/insights/industry/technology/technology-media- and-telecom-predictions.html questa ogni anno prevede andamento sull’uso delle nuove tecnologie INFORMAZIONI E RISORSE: Le tre dimensioni dell’ambiente che hanno la maggiore influenza sulle organizzazioni: In merito alla Ricchezza→ essa viene intesa sia fisica che umana (FORZA LAVORO). Risorse per definizione sono limitate, problema quando le risorse CHIAVE lo sono e se sono anche costose→ successo = individuare quali sono quelle chiave e cercare di mantenerle e saperle controllare e gestire. Difficile reclutare risorse umane che rispondano a esigenze dell’organizzazione→ dunque si ricorre al training interno per coltivare e mantenere personale. Preferenza Europa = attirare potenziale e coltivarlo all’interno - Preferenza USA = trovare persona pronta perché training costa e porta via tempo. BUFFERING: come gestire risorse→ Strategie per creare cuscinetti di risorse a cui attingere. In merito alle Informazioni→ manager percepiscono incertezza se non hanno informazioni di cui necessitano per prendere decisioni in ambito organizzativo. Manager considerano ambienti stabili e poco complessi quando le informazioni di cui hanno bisogno sono note e disponibili, quindi ci sono bassi livelli di incertezza. BOUNDARY SPANNING: gruppi che fanno da ponte per più organizzazioni per raccogliere sempre più info velocemente, hanno la funzione di ridurre l’incertezza, gestire complessità dell’ambiente; mettono in contatto organizzazioni con esigenze simili. RISCHIOSO→ perché i competitors sono sullo stesso mercato; OPPORTUNITA’→ perché offre condivisione di risorse per poi creare prodotti comunque diversi. Esempio boundary spanning = mercato dei broker assicurativi. La figura del broker fa questo per eccellenza→ dato che ha legami privilegiati con più organizzazioni, ha expertise avanzate e ricopre una posizione privilegiata: vantaggiosa per il broker perché posizione di potere; rischiosa per l’azienda perché broker ha conoscenze e competenze particolarmente strategiche e sa info sulle organizzazioni. →Broker prima = ricercatori attivi nell’ambito di ricerca e sviluppo: ricercatore interno al laboratorio faceva da ponte con azienda con cui commercializzare i prodotti; →Broker oggi = collocati principalmente nel mercato finanziario. Broker rompe i confini organizzativi per legare più realtà. →Idea macro = creare attività di BS che non coincidano sempre col broker singolo, perché sarebbe troppo rischioso→ gruppi e non persone singole, oppure organizzazioni terze che fanno BS. →Tramite il broker conosco meglio ambiente esterno. Alla ine degli anni 70 l’interesse si era spostato sul tentativo di spiegare come opera l’influenza ambientale. Nascono le prime teorie sulla relazione tra organizzazione e ambiente. BURNS E STALKER - L’INCERTEZZA ORGANIZZATIVA = è il risultato di: COMPLESSITÀ E STABILITÀ ambientale: Burns e Stalker fanno una delle prime teorizzazioni della teorie delle contingenze dove per loro l’incertezza ambientale è la variabile principale ed è l’interazione tra COMPLESSITA’ AMBIENTALE (numero e diversità degli elementi, attori) e TASSO DI CAMBIAMENTO DELL’AMBIENTE (rapidità con cui ambiente e suoi elementi cambiano). Il problema di questa teoria è che non iene conto del fatto che non tutti percepiscono l’ambiente nello stesso modo. Con aggiunta di modello sotto: Alta incertezza→ gruppi che fanno R & S. ATTIVITA’ DI CONFINE = BOUNDARY SPANNING. IL CONTRIBUTO DI BURNS E STALKER (1961) = hanno interpretato così l’incertezza organizzativa: Secondo loro, l’ambiente esterno è correlato alla struttura di controllo e di formalità del management interno: (BASSA INCERTEZZA) AMBIENTE STABILE = STRUTTURA MECCANICA→ compiti divisi e rigidamente definiti con procedure standard, routine, controllo in cima (c’è rigida gerarchia), conoscenza e controllo accentrati al vertice, la comunicazione è verticale→ tipico del Taylorismo, burocratico (ma mercato era meno esigente, meno competitors e stakeholders, meno parametri ambientali da rispettare), bisogno di tracciare ogni piccola decisione presa (settore sanitario)→ [CASO CIMBALI→ ambiente e mercato sono cambiati, si passa da sistema meccanico a organico, con operai con più indipendenza per quanto riguarda i processi]. (DA COLLEGARE A WOODWARD!) (ALTA INCERTEZZA) AMBIENTE DINAMICO = STRUTTURA ORGANICA→ compiti comuni adattati e ridefiniti nei team, decentramento e responsabilizzazione ai livelli inferiori, c’è meno gerarchia e meno regole, conoscenza e controllo localizzati in più livelli dell’org, la comunicazione è orizzontale, invenzione e capacità di adattamento (learning organization, strutture orizzontali e strutture a rete) BURNS e STALKER→ COLLEGABILE A PERROW: Compiti ad alta variabilità (cambiano) e poco analizzabili (non spezzettabili) = STRUTTURA ORGANICA Compiti a bassa variabilità (monotoni) e molto analizzabili (spezzettabili) = STRUTTURA MECCANICA NB: secondo Lawrence e Lorsch, le organizzazioni hanno più successo quando i livelli di differenziazione e integrazione corrispondono ai livelli di incertezza ambientale! LA TEORIA DELLA DIPENDENZA DALLE RISORSE (PFEFFER E SALANCICK): La dipendenza dalle risorse è il risultato della scarsità delle risorse materiali e finanziarie di cui l’organizzazione ha bisogno. Le organizzazioni cercano quindi di ottenere un controllo sulle risorse per minimizzare tale loro dipendenza EQUILIBRIO RISORSE-AUTONOMIA = per ridurre la propria vulnerabilità, le organizzazioni collaborano con altre ma allo stesso tempo cercano di essere autonome. L’interdipendenza diminuisce la libertà, quindi organizzazioni che detengono risorse chiave cercheranno di minimizzare i collegamenti. 1) Spesso aziende comprano fornitori o fanno accordi specifici per assicurarsi input di risorse (accordi formali). La disponibilità di numerosi fornitori aiuta a gestire la dipendenza in quanto diminuisce potere negoziale del singolo fornitore; avendo più fornitori vi sono più possibilità: ricorso ad appalti esterni, la creazione di joint ventures o fusione con clienti fornitori, la creazione di alleanze con i concorrenti ecc. 2) Oppure vi sono strategie con cui controllo collegamenti organizzativi e ambiente→ network informali e attività illecite per controllare ambiente, attività politica di lobbying è popolare soprattutto imprese petrolifere per il rispetto dell’ambiente che per loro ha costi ingenti – conoscere prima norme ambientali = vantaggio. (Apple per esempio da anni ormai cambia abitudini ed esigenze nel tempo mutando anche l’ambiente!) 3) Se le altre strategie falliscono, un’organizzazione può sottrarsi ad una dipendenza modificando il proprio ambiente (con entrata o uscita da una linea di business) o con il proprio mix di prodotti/servizi (diversificazione o riduzione dei costi ecc.) TEORIA DELL’ECOLOGIA DELLA POPOLAZIONE: Principi di Darwin applicati in una «popolazione di organizzazioni» (Hannah & Freeman 1977). Teoria che si focalizza sui meccanismi di successo per le org che competono in una NICCHIA ECOLOGICA ✓ Selezione NICCHIA ECOLOGICA = ✓ Variazione specifico complesso di risorse a cui attingono più ✓ Ritenzione (idoneità a stare in un ambiente, fitness) organizzazioni SELEZIONE = ambiente induce le organizzazioni ad adattarsi a lui nel tempo→ le organizzazioni che riescono ad adattarsi sopravvivono nel lungo periodo, acquisendo risorse, mentre quelle che non si adattano scompariranno. VARIAZIONE = comparsa di nuovi modelli organizzativi, alcuni concepiti per far fronte alle esigenze dell’ambiente. RITENZIONE = preservazione ed istituzionalizzazione dei modelli selezionati Modelli organizzativi che emergono e che sono riusciti quindi ad adattarsi all’ambiente sono definiti: GENERALISTI (organizzazioni più competitive): nicchia/sfera di influenza più ampia, quindi molti prodotti/servizi in un ampio mercato SPECIALISTI (organizzazioni più flessibili): gamma più ristretta che serve un mercato più ristretto Es Amazon: iniziato con tecnica specialistica, ora vende ogni tipo di prodotto (generalista). La teoria presenta delle osservazioni da fare: Non si può prevedere la sopravvivenza in base ad una valutazione indipendente del grado di adattamento all’ambiente, ma la si può riconoscere solo nel momento in cui si verifica; La teoria inoltre si applica più immediatamente a popolazioni altamente competitive, e non tute lo sono. Le popolazioni con poche org o con barriere all’ingresso o all’uscita, non si prestano a questa teoria. Studiosi si ispirano ai principi di Darwin sulla selezione naturale. In un ambiente, più specie che competono per le stesse risorse→ chi è più “fit” sopravvive. Nicchia = bacino di risorse. Teoria utile per vedere sviluppo delle piccole imprese→problema per loro è trovare il fit preciso tra la loro attività e il mercato ➔ Questi 3 requisiti spiegano le dinamiche della selezione naturale in una “popolazione di organizzazioni” ➔ Applicabile a piccole/medie organizzazioni, che possono facilmente risentire delle decisioni di enti regolatori, e caratterizzate da barriere basse all’entrata e all’uscita. ORGANIZZAZIONI A RETE: “Le forme a rete sono forme di cooperazione tra due o più aziende autonome e indipendenti sotto il profilo proprietario che sono legate tra loro da interdipendenza e le cui relazioni sono governate da meccanismi di coordinamento multipli” (Isotta 2010, p. 285) RETI ESTERNE - Livelli di analisi delle relazioni: 1. Relazioni diadiche→ DI A CON B 2. Ego network→ SOLO DI A EGONETWORK = PARTENDO DA A (evidenziata) disegno le relazioni dirette con le altre = HANNO UN COLLEGAMENTO DIRETTO (quindi solo quelle che partono da A e vanno direttamente a un’altra, non che passano prima per altre). 3. Overall network→ DI A CON TUTTE + Reti (stakeholders)→ + complessità: ELEMENTI = nodi, attori RELAZIONI DIREZIONALI = contributo solo da parte di un’organizzazione verso un’altra RELAZIONI NON DIREZIONALI = contributi reciproci fra due organizzazioni RETI VERTICALI – SUPPLY CHAIN (la più banale): C’è dipendenza da un elemento (es dal fornitore di materie prime, per es Samsung che dipende da imprese coreane per materie prime)→ relazioni direzionali. A MONTE ci sono i fornitori che arricchiscono l’IMPRESA FOCALE (fulcro)→ controllo tramite accordi A VALLE ci sono i distributori (D, negozi) che arricchiscono i CLIENTI→ controllo diretto sul target/nicchia La presenza di fornitori è collegata al mantenimento dei clienti (se cade F, cade D)→ controllo ambiente passa dall’avere controllo sia a monte che a valle (cioè controllo sia sui fornitori che sui clienti)! Vi sono poi delle ZONE GRIGIE DA CUI AVERE ALTRE POSSIBILI FONTI DI RISORSE. RETI ORIZZONTALI - TRA PARI (settore e livello omogeneo), più interessanti per la complessità ambientale: ✓ RETI CON IMPRESE CONCORRENTI ✓ RESOURCE POOLING→ accordi tra organizzazioni (anche concorrenti) per condivisione di: obiettivi, conoscenze, informazioni, brevetti… → Es di resource pooling sono i distretti di innovazione tecnologica: PARC (Palo Alto Resource Center, California)→ nel 1979 attua una CORPORATE ETHNOGRAPHY (anche se in USA questo non è un metodo di ricerca molto apprezzato). Grazie a PARC si espande novità innovazione. KM ROSSO→ Condivisione come metodo per innovare e competere a livello mondiale. Sviluppo di sinergie tra competenze diverse permette di ridurre tempi di sviluppo e dare soluzioni innovative nel mercato→ dinamicità, fluidità, predisposizione al cambiamento. ✓ FORMALI→ consorzi (difesa del marchio, R&S), associazioni di imprese, JOINT VENTURE→ esempi lampanti di joint venture: oggi STELLANTIS, nel passato NUMMI (azienda automobilistica che ora non esiste più, acquistata da Tesla. Accordo tra General Motor e Toyota, ambiente ha avuto un ruolo sul perché di questo accordo→ risposta alla crisi energetica negli anni 70, Toyota doveva aiutare General Motor a produrre auto che richiedevano meno energia. Non ebbe successo). ✓ INFORMALI→ rapporti interpersonali e condivisione di informazioni (con clienti o collaboratori) RETI E COLLABORAZIONI – Classificazioni: Ad alta connettività→ distretti industriali Ad alta centralità→ azienda broker (bs, informazione e innovazione) Forme equity→ coordinamento tramite cessione di diritti di proprietà (incentivo) = Joint-venture, Minority holding, Capital venture Forme non equity→ coordinamento tramite meccanismi laterali e standard informali (relazioni interpersonali); obblighi reciproci e autorità (burocrazia, franchising, contracting out) PUNTI CHIAVE – AMBIENTE, PROSPETTIVA MODERNISTA: Ambiente come elemento complesso e di incertezza – da capire, controllare (ruolo delle «previsioni») Risorse chiave per l’organizzazione vengono dall’ambiente concettualizzazione più flessibile («rete») Da una separazione rigida ambiente-organizzazione a una Tipicamente, è l’organizzazione ad adattarsi all’ambiente. Successo = chi capisce e si adatta prima. PROSPETTIVA SIMBOLICA Ambiente come costruzione sociale Org “costruiscono” elementi e caratteristiche dell’ambiente che sostengono rilevanti Org costruiscono il loro ambiente diversamente (anche se attive nello stesso contesto) e quindi le relazioni con esso, secondo le interpretazioni dei loro manager o proprietari (livello decisionale). Es Steve Jobs con Apple, si riferisce ad aspetto culturale, abitudinario. HA CREATO UN NUOVO AMBIENTE. AMBIENTE E TEORIA DELL’ENACTMENT ENACTMENT = agire ma creare un’altra realtà di conseguenza alle mie azioni: I processi di creazione del significato danno luogo a delle «realtà» Interpretazioni condivise a livello sociale, credenze ed aspettative sull’ambiente danno luogo all’ambiente stesso, ed hanno conseguenze tangibili Secondo Weick, l’analisi crea un ambiente in cui l’org tenta di rispondere. Quando reagiscono alle proprie percezioni, i decision-maker attivano l’ambiente che immaginano: Se i decision-maker credono che l’ambiente sia reale, raccoglieranno e analizzeranno informazioni per effettuare delle previsioni accurate e decisioni razionali. Se credono che l’ambiente sia complesso e non analizzabile, raccolgono altri dati e useranno altri approcci. Le persone interpretano l’incertezza come carenza di informazioni dovute alla complessità e al cambiamento ambientale ma invece le informazioni derivano dal tentativo delle persone di controllare l’ambiente→ paradosso che crea opportunità a organizzazioni, come Apple di Steve Jobs, il quale interpretava il contesto in rapido cambiamento come un’opportunità di successo per i propri prodotti. Enactment è collegabile al Paradigma di Thomas→ realtà diventa reale nelle sue conseguenze. ➔ Dal punto di vista organizzativo, manager può influenzare dei corsi d’azione e creare delle realtà in cui altri credano, con effetti sull’organizzazione. Tema centrale: Vittima inconsapevole (dell’ambiente esterno, passivo) oppure Attore protagonista (prendere in mano il destino, attivo)? Non c’è una risposta specifica. TEORIA ISTITUZIONALE (POWELL E DI MAGGIO): La teoria istituzionale afferma che oltre ad aver bisogno di fattori produttivi, le organizzazioni devono poter contare sull’accettazione delle società in cui operano. Partendo dall’idea di Selznick che le organizzazioni si adattano alla società in cui operano e ne riflettono i valori, Powell e DiMaggio affermavano che le organizzazioni competono tra loro per ottenere non solo risorse e clienti, ma anche potere politico e legittimità istituzionale, per conseguire benessere economico ma anche sociale. Gli ambienti sottopongono alle organizzazioni richieste tecniche, economiche e fisiche (che impongono alle organizzazioni di produrre e scambiare i prodotti/servizi in un mercato), le richieste sociali, culturali, legali e/o politiche (che impongono alle organizzazioni di svolgere determinati ruoli e responsabilità all’interno di una società). Gli ambienti poi ricompensano le organizzazioni per, nel primo caso, la fornitura efficiente ed efficace di beni e servizi e, nel secondo, per la conformazione ai valori di cui si fanno portavoce le istituzioni. La ricompensa per quest’ultimo caso è la legittimazione sociale, che può essere decisiva per la sopravvivenza dell’organizzazione. ISTITUZIONALIZZAZIONE (Scott 1992): Processo con il quale azioni ed attività vengono ripetute e viene riconosciuto loro un significato collettivo. Alcune strutture, procedure, pratiche, diventano dei “modelli da imitare”. Le organizzazioni tendono a proporre / o ad adattarsi a ciò che è culturalmente e socialmente accettato Importanza dei fattori culturali e sociali: LEGITTIMAZIONE NEOISTITUZIONALISMO (Powell e DiMaggio, più recenti) Non solo dipendenza da risorse e successo economico, ma anche dipendenza da legittimazione sociale, Legittimazione sociale come risorsa per le organizzazioni, come la si può acquisire Attraverso quali meccanismi le azioni diventano istituzionalizzate ed acquisiscono legittimazione sociale? →ISOMORFISMO: Strutture/pratiche organizzative in diverse organizzazioni tendono a uniformarsi. In base a da dove viene pressione: NORMATIVO→ pressione derivante da aspettative culturali (più interessante, deriva da aspetti culturali, sociali, causando alla lunga strutture più stabili, creando vere e proprie norme a livello professionale; non sono quindi norme vincolanti come leggi, ma comunque devono essere rispettate). Sono norme, non obbligatore, ma che è meglio che l’org adotti anche per fidelizzare la clientela, dare un valore in più all’org. COERCITIVO→ pressione derivante da leggi e regolamenti vincolanti (più semplice). Org diverse trovano un modo uniforme di rispettare queste leggi; MIMETICO→ pressione derivante dalle aziende ritenute «modelli» in un settore (copiare pratiche dei migliori, come modello di riferimento). In un’ambiente complesso, cerco di imitare pratiche dei modelli nel mio settore→ importanti i benchmark (dati che permettono comparazioni)→ interpretarli per imitare. Obiettivo finale = legittimazione sociale FOCUS SULL ISOMORFISMO NORMATIVO: Base morale = cosa è giusto e cosa è sbagliato. Legittimazione sociale→ fondamentale per le aziende. CERTIFICAZIONI = volontarie→ organizzazione decide di farle perché viste come qualcosa di eticamente positivo, da un attributo in più rispetto alla media. Può influenzare anche competitors. Certificazioni danno sicurezza per chi osserva dall’esterno (certificazioni su rispetto ambientale, della pesca, dei lavoratori oggi hanno molta importanza. ➔ Danno un forte contributo alla Mission e Vision aziendale. Possedere una certificazione→ in caso di scandali futuri posso dire di darmi da fare in quell’argomento, il che permette di differenziarsi. ETICHETTE→ etichette dei prodotti quotidiani sensibilizzano su argomenti e problematiche attuali, anche tecnica di marketing. Slogan per trasmettere impegno ambientale. Lo fanno perché si tratta di temi a cuore ai clienti di queste aziende, le quali commercializzano in mercati maturi, non hanno di fronte a se opportunità di espansione, quindi devono mantenere e consolidare la propria posizione. Ciò porta all’ottenimento di una struttura stabile. PROSPETTIVA POST-MODERNA (e fase post-industriale) L’ambiente post-industriale FRAMMENTATO è caratterizzato da (PM si muove su CONCETTI, non teorie): - Globalizzazione - Frammentazione dei mercati e decentralizzazione della produzione - Deconcentrazione del capitale rispetto allo stato→ stato perde importanza, perché reti vanno oltre confine. - Economia dei servizi ed enfasi su innovazione - Nuove esigenze dei consumatori: beni su misura→ personalizzazione, customizzazione di massa (prodotto in grande quantità, ma clienti richiedono varianti→ adattamento culturale, territoriale, linguistico…) - Crescita dei movimenti sociali - Pluralismo e diversità→ di attori e pratiche organizzative, ambiente dinamico I postmodernisti definiscono le teorie organizzative moderniste delle Grandi narrazioni e, tramite la decostruzione, mirano a mostrare la loro complicità con i valori dell’egemonia capitalistica. I valori delle popolazioni indigene possono essere utili a tal senso es. proteggere l’ambiente. NETWORK E STAKEHOLDERS: Org che non accentuano i loro confini→ BOUNDARYLESS ORGANIZATION, assenza dei confini organizzativi→ problematico per studi, tutti sono stakeholders. STAKEHOLDERS = tutti coloro che hanno un interesse nei confronti dell’organizzazione; interni o esterni. - Impiegati, lavoratori - Clienti - Sindacati - Altre organizzazioni (fornitori, distributori) - Concorrenti - Autorità locali - Media… → Rete così densa da non trattenerla CONTRO LA CONCETTUALIZZAZIONE MODERNISTA DI AMBIENTE: SHRIVASTAVA (1995): Le teorizzazioni moderniste sull’ambiente non danno spazio al tema della sostenibilità, salute Mancanza di attenzione verso l’ambiente naturale. Eccessivo focus su mercato, concorrenza, capitali… L’ambiente è stato ridotto ad un insieme di risorse pronte allo sfruttamento→ organizzazioni partecipano a distruzione di ambienti lontani (per esempio da dove si prendono risorse)→ questo tema non viene considerato, è scontato che l’ambiente esista per essere sfruttato. Focus sulla performance finale. Tematiche su benessere forza-lavoro solo per interessi dell’organizzazione sul risultato finale. Maggior parte di queste teorie = nate in nord-America e Europa. LOTTA CONTRO L’EGEMONIA: concetto ripreso da Marx ➔ Pratica attraverso cui gli interessi della classe dominante sono definiti come universali (Marx) 1 Decostruzione 2 Utilizzo del linguaggio e scelte lessicali TECNICHE PER COMBATTERE EGEMONIA E DAR VOCE AGLI EMARGINATI 3 Ambiente frammentato →Postmodernista riconosce che esiste gruppo dominante e lo critica. Si appoggiano su testi della critica letteraria. →DECOSTRUZIONE = metodo per analizzare testi (scritti e non) che racchiudono senso di potere. Dalla decostruzione derivano utilizzo del linguaggio e scelte lessicali e ambiente frammentato. →UTILIZZO DEL LINGUAGGIO E SCELTE LESSICALI = scegliere statement di aziende con essi. CASO DI DONNA INCINTA - JOAN MARTIN (FILOSOFA)→ questa filosofa ha analizzato caso di una manager prossima alla nascita del figlio; nell’ultimo periodo si occupa molto sul lancio di un nuovo prodotto, in concomitanza col termine della gravidanza, prendendo parte al lancio del nuovo prodotto. Viene creata un’apposita camera in ospedale per lei in cui poteva essere connessa all’evento di lancio del nuovo prodotto. Questo è un esempio che la filosofia Martin va a decostruire→ capire le interpretazioni attorno a questo caso: duplice interpretazione: Da un lato Discorso di successo legato all’innovazione tecnologica→ tecnologia le ha permesso di partorire e presenziare al lancio del prodotto di cui si sente responsabile. Ha conciliato due sfere della vita. Dall’altro lato concetto di sfruttamento→ azienda si è appropriata di tempo e corpo di questa manager, che non è stata libera di occuparsi principalmente della nascita del figlio con la sua famiglia. Quello che interessa al post modernista non è quale discorso sia normativamente migliore→ vuole dimostrare che ci siano discorsi che sottolineano sfruttamento. Qualcuno si è preoccupato di cosa voleva di più la manager (prodotto o gravidanza)?→ un caso (una realtà) può essere decostruita e analizzata con più discorsi, per far vedere come alcuni discorsi mostrino dinamiche di sfruttamento. Nessuno di questi discorsi dà voce a TUTTI gli attori coinvolti. Ogni discorso è SEMPRE PARZIALE. Se siamo di fronte a un ambiente indubbiamente frammentato, l’ambiente si può capire solo con la decostruzione→ capire quali voci vengono evidenziate e quali no. In questo modo si potrebbero analizzare diverse realtà, cioè cosa le aziende ci vogliono far credere. Quelli di cui non sentiamo voce dove sono e perché vengono messi a tacere? Aziende si comportano in un modo perché sanno di essere su un palcoscenico sociale→ ci sono dei retroscena nascosti che vanno contro l’etica che le aziende sponsorizzano e dicono di avere. SINTESI GENERALE: MODERNISMO PROSP. SIMBOLICA POSTMODERNISMO Ambiente = entità esterna Ambiente = socialmente costruito Ambiente = frammentato all’organizzazione, da studiare, Organizzazioni si adattano Assenza di confini tra controllare e prevedere all’ambiente, e cercano di organizzazione e ambiente Bacino di risorse DA SFRUTTARE influenzarlo Combattere egemonia e dar voce Org nello stesso ambiente sono Importanza della legittimazione a coloro che sono ai margini «concorrenti» per risorse da usare sociale Capitolo 4 – Struttura sociale organizzativa STRUTTURA ORGANIZZATIVA: = INSIEME DI COMPITI, ATTIVITA’, RELAZIONI (più o meno stabili) E CANALI DI COMUNICAZIONE CHE CARATTERIZZANO IL LAVORO DEI COMPONENTI IN UN’ORGANIZZAZIONE/SISTEMA/ENTITA’ Strumento per raggiungere gli obiettivi Strumento utile per i manager per gestire al meglio le risorse disponibili Teorici dell’organizzazione sono interessati principalmente a due categorie di struttura: STRUTTURA FISICA = designa le relazioni spazio-temporali tra gli elementi materiali dell’organizzazione (edifici, posizioni geografiche, tradizione e altri significati simbolici che incorpora); STRUTTURA SOCIALE = designa le relazioni tra le persone e i ruoli e le responsabilità che esse assumono all’interno dell’org (gruppi o unità a cui appartengono, dipartimenti funzionali, divisioni). È OGGETTIVA e si dà per scontato sia STABILE a meno che il management non decreta il suo cambiamento! →Se un cambiamento di struttura produce un cambiamento organizzativo, anche a un cambiamento

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