Miglioramento dell'Efficienza Fisica con Più Ore di EFS PDF

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Università San Raffaele

1997

Mario Bellucci

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physical education physical fitness sports health

Summary

This document is a research analysis focusing on enhancing physical efficiency through increased physical education hours at Scuola Media Statale G. Mameli of Rome in 1991/93. The study involved various metrics and data analysis, aiming to provide indicators of physical well-being and scholastic performance.

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Docente Mario Bellucci Lezione Miglioramento dell'efficienza fisica con più ore di EFS Mario Bellucci Fonte della ricerca: Analisi del miglioramento dell’efficienza fisica...

Docente Mario Bellucci Lezione Miglioramento dell'efficienza fisica con più ore di EFS Mario Bellucci Fonte della ricerca: Analisi del miglioramento dell’efficienza fisica mediante l’incremento delle ore scolastiche di educazione fisica Autori: Giuseppe Cilia, Mario Bellucci, Marco Riva, Carmelo Bazzano Alcmeone, rivista ufficiale dell’ISEF-IUSM di Roma, Anno 10 numero 2, 1997 Introduzione 1/2 Il progetto sperimentale della Scuola Media Statale G. Mameli è stato realizzato dai Professori Bruna Sardella e Stefano Buattini approvato dal Collegio Docenti e dal Ministero della Pubblica Istruzione. Esso consisteva nell'ampliamento dell'orario scolastico in modo tale che gli alunni frequentassero giornalmente 6 ore di lezioni antimeridiane per complessive 36 ore settimanali (dalle ore 8.00 alle ore 14.00), confermando gli insegnamenti, orari e programmi curricolari, secondo la normativa vigente per le classi a tempo normale. Miglioramento dell'efficienza fisica con più ore di EFS 2 di 27 Mario Bellucci Introduzione 2/2 La proposta di innovazione si realizzava, in sintesi, nel potenziamento dell'orario di educazione fisica e nell'insegnamento di una seconda lingua straniera (francese). Da sempre si afferma che il movimento costituisce, se effettuato nelle intensità, durate e frequenze appropriate all'individuo, la medicina migliore per il raggiungimento di un buon livello di efficienza fisica e per una migliore qualità della vita stessa. È stato scientificamente dimostrato (A.C.S.M., 1995), tanto per citare un esempio, che il mantenimento ed il miglioramento dell'efficienza cardiorespiratoria è ottenibile attraverso tre sedute allenanti a settimana (in giorni non consecutivi) con intensità appropriate al livello individuale di V02max. ln Italia, purtroppo, sono pochissimi gli studi, condotti nell'ambito dell'educazione fisica, che attestino con evidenza scientifica il livello di efficienza fisica delle popolazioni scolastiche. Il nostro obiettivo è di aggiungere delle indicazioni atte a colmare tali lacune, permettendo di supportare la valenza educativa dell'educazione fisica con indicazioni precise e fornendo cosi delle possibilità di ampliamento della stessa in ambito scolastico. Miglioramento dell'efficienza fisica con più ore di EFS 3 di 27 Mario Bellucci Materiali e metodi 1/3 Nel corso degli anni scolastici 1991/92 e 1992/93 il prof. Bellucci, su incarico del Capo dell'Ispettorato per l'Educazione Fisica e Sportiva Dott. Giancarlo Cerreto, ha ottenuto il distacco semestrale (ex art. 65 DP R 31/5/1974 n. 417) per effettuare delle ricerche scolastiche con i test EUROFIT di valutazione dell'efficienza fisica. La sperimentazione EUROFIT appartiene ad una delle ricerche di Istituto dell'I.S.E.F. di Roma. Titolare di detta ricerca è il Prof. Giuseppe Cilia e supervisore tecnico per la Sovrintendenza Scolastica di Roma del M.P.I. è l'Ispettore Marco Riva. Nell'anno scolastico 1991/92 la sperimentazione si è indirizzata a circa 1.600 studenti delle scuole medie (12- 14 anni) mentre, in quello successivo, sono stati misurati circa 1.200 studenti delle scuole superiori (15-19 anni). In entrambi i casi gli studenti appartenevano alla città di Roma. Miglioramento dell'efficienza fisica con più ore di EFS 4 di 27 Mario Bellucci Materiali e metodi 2/3 È parso interessante confrontare la banca dati della prima sperimentazione, attinente ad alunni della scuola dell'obbligo e che effettuano due ore di educazione fisica settimanali, con quella di alcuni coetanei appartenenti alla Scuola Mameli in cui era in vigore il citato progetto sperimentale di 5 ore dieducazione fisica a settimana, per verificare se l'aumento delle attività programmatiche di tale materia influisse nelle prestazioni legate all'efficienza fisica. Si ipotizza, in altri termini, che lo svolgimento di più ore di educazione fisica a settimana determini negli alunni degli incrementi di efficienza fisica di base e di efficienza fisica collegata alla prestazione, con maggiore influsso positivo: - nello sviluppo auxologico; - nella riduzione dei fattori di rischio per la salute; - nell'avviamento alla pratica sportiva. Miglioramento dell'efficienza fisica con più ore di EFS 5 di 27 Mario Bellucci Materiali e metodi 3/3 Lo studio è stato condotto nell'anno scolastico 1993/94. Hanno collaborato alla ricerca il Prof. Giuseppe Annino e due studenti che hanno utilizzato parte dei dati per la loro tesi di diploma ISEF. Le attrezzature necessarie per i test sono state interamente fornite dall'ISEF di Roma. Grande disponibilità è stata dimostrata dal Preside della Scuola G. Mameli, dai Docenti di Educazione Fisica, dal personale ausiliario ed infine dagli alunni stessi. I dati sono stati raccolti in meno di una settimana, alla fine del mese di aprile, in accordo con i tempi della ricerca di controllo. Il protocollo EUROFIT non viene dettagliatamente approfondito in quanto è stato presentato in altri lavori (Cilia G. et al., 1996). Miglioramento dell'efficienza fisica con più ore di EFS 6 di 27 Mario Bellucci Risultati Vengono riportati i dati relativi a circa 150 alunni dai 12 ai 14 anni e di entrambi i sessi, appartenenti a due sezioni, per un totale di sei classi, ai quali sono stati somministrati i test di valutazione dell'efficienza fisica (composizione corporea, efficienza cardiovascolare, forza e resistenza muscolare, flessibilità1) e per la prestazione (agilità, velocità, potenza, equilibrio). I risultati sono confrontati con quelli derivanti dalla sperimentazione EUROFIT effettuata nell'anno scolastico 1991/92 in cui sono stati misurati circa 1.600 studenti delle medesime età precedentemente descritte. Tale analisi è di estremo interesse dal momento che il gruppo preso come termine di paragone praticava le due ore curricolari di educazione fisica a settimana. 1Accanto a questo termine ve ne sono molti altri (mobilità articolare; motilità articolare; scioltezza; elasticità; estensibilità: ecc.). L'analisi dettagliata terminologica e Strutturale sia di questa che delle altre qualità motorie esula da questo contesto Miglioramento dell'efficienza fisica con più ore di EFS 7 di 27 Mario Bellucci Discussione 1/7 Non si è a conoscenza dell'effettuazione di altre sperimentazioni, sia sul territorio laziale che in quello nazionale, che considerino lo svolgimento di cinque ore curricolari di educazione fisica a settimana. I valori, pertanto, costituiscono una realtà pilota, a sé stante e non si possono confrontare con altri studi italiani vista la loro inesistenza. Al contrario, la bibliografia internazionale è ricca di ricerche e di analisi epidemiologiche riguardanti, in particolare, la valutazione delle correlazioni esistenti fra l'efficienza fisica, la sedentarietà ed i fattori di rischio ad essa collegati. L'andamento del peso (Grafico l) tende ad essere crescente sia nei maschi che nelle femmine di entrambi i campionamenti. Il peso di tutti i raggruppamenti degli alunni appartenenti al progetto sperimentale — unica eccezione per i tredicenni — è superiore a quello dei loro coetanei. Miglioramento dell'efficienza fisica con più ore di EFS 8 di 27 Mario Bellucci Discussione 2/7 Lo spessore della plica tricipitale (Grafico 2) è minore nei maschi e nelle dodicenni della Mameli. L'andamento della presenza di grasso sottocutaneo è decrescente negli alunni romani ed altalenante in quelli della Mameli, mentre tende ad essere crescente in entrambi i gruppi delle alunne, con maggior rilevanza nelle due ultime classi sperimentali. Lo spessore della plica sottoscapolare (Grafico 3) è minore nei maschi e nelle dodicenni della Mameli. Il suo andamento è altalenante nei raggruppamenti maschili e lievemente crescente in quelli femminili. La significatività statistica tende ad attribuire agli studenti della Mameli una ridotta presenza di grasso. Sono state elaborate le pliche del tricipite e del sottoscapolare attraverso la formula di Lohman (Lohman T.G., 1992) per verificare la percentuale di grasso corporeo nei raggruppamenti esaminati nella S.NI.S. G. Mameli. Da ciò si evince che nei raggruppamenti maschili i risultati ottenuti sono positivi, in quanto i ragazzi si collocano nei limiti ponderali normali. Dei 16 maschi di 12 anni, ben 12 (corrispondente 75%) rientrano nel campo di normalità. Miglioramento dell'efficienza fisica con più ore di EFS 9 di 27 Mario Bellucci Miglioramento dell'efficienza fisica con più ore di EFS 10 di 27 Mario Bellucci Discussione 3/7 Dei IO maschi di 13 anni, 9 (90%) si collocano nella normalità, così come IO individui (53%) dei 19 ragazzi di 14 anni. Anche nelle alunne di 12, 13 e 14 anni si riscontra un'analoga tendenza. Infatti rientrano nel campo di normalità: 18 dodicenni su 20 (corrispondente 90%); 19 tredicenni su 24 (62%); 7 quattordicenni su IO (70%). Tali valori, confrontati con le percentuali dei soggetti appartenenti al gruppo di controllo (Bazzano C. et al., 1995) che falliscono il criterium reference denotano una notevole differenza a vantaggio degli alunni della Mameli (Grafico 3A). La statura aumenta con l'avanzare dell'età. Gli studenti della scuola Mameli, sia per sesso che per età, sono più alti (Grafico 4). Miglioramento dell'efficienza fisica con più ore di EFS 11 di 27 Mario Bellucci Miglioramento dell'efficienza fisica con più ore di EFS 12 di 27 Mario Bellucci Miglioramento dell'efficienza fisica con più ore di EFS 13 di 27 Mario Bellucci Discussione 4/7 L'equilibrio è risultato migliore nei soggetti della sperimentazione in entrambi i sessi ed in tutti i raggruppamenti di età (Grafico 5). Tutte le differenze, ad eccezione dei maschi di 13 anni, presentano un'alta significatività. La velocità di movimento dell'arto superiore, misurata con il test di battuta sui dischi, evidenzia gli ottimi risultati degli studenti della Scuola Mameli, sia maschi che femmine nelle varie età (Grafico 6). Miglioramento dell'efficienza fisica con più ore di EFS 14 di 27 Mario Bellucci Miglioramento dell'efficienza fisica con più ore di EFS 15 di 27 Mario Bellucci Discussione 5/7 La flessibilità tende ad avere un andamento pressoché uguale in tutti i raggruppamenti, con leggera superiorità, in alcuni casi, degli alunni e delle alunne appartenenti alla sperimentazione (Grafico 7). L'assenza di significatività potrebbe attribuire al caso tale differenze. l criterium reference stabilisce una soglia, oltrepassata la quale, la percentuale di grasso diviene nociva alla salute. Lo standard discriminativo è costituito dal 25% di grasso per i maschi e dal 32% di grasso per le femmine (Bazzano C. et 1995). La forza esplosiva degli arti inferiori, analizzata con il test di salto in lungo da fermo, è più marcata in ogni età ed in entrambi i sessi nei giovani della Scuola Mameli rispetto al gruppo di riferimento EUROFIT (Grafico 8). Tutte le differenze, ad eccezione dei quattordicenni, presentano un'alta significatività. Miglioramento dell'efficienza fisica con più ore di EFS 16 di 27 Mario Bellucci Miglioramento dell'efficienza fisica con più ore di EFS 17 di 27 Mario Bellucci Discussione 6/7 L'andamento della forza statica, valutato attraverso il test della dinamometria manuale, ha destato molte perplessità, in quanto il risultato è stato nettamente a sfavore degli alunni della Scuola Mameli, sia maschi che femmine, in tutte le fasce d'età considerate (Grafico 9). Anche in questo test, come in quello precedente, le differenze sono caratterizzate da alta significatività, con la solita eccezione dei quattordicenni. I valori negativi possono essere motivati da due differenti ipotesi. La prima è che il campione fosse effettivamente meno capace in questa prova, rispetto al gruppo di controllo. La seconda è che la prova sia stata eseguita con qualche vizio: l'attrezzo forse tarato male; la possibilità che l'attrezzo fosse semplicemente rovinato o usurato. La seconda ipotesi sembrerebbe la più credibile, mentre è difficile avvalorare la prima poiché un risultato negativo sempre presente e così omogeneo non è ragionevolmente ammissibile in un campione di giovani che ha già dimostrato, nell'apposita batteria di test, di avere mediamente una migliore efficienza fisica sul gruppo di riferimento EUROFIT. Miglioramento dell'efficienza fisica con più ore di EFS 18 di 27 Mario Bellucci Miglioramento dell'efficienza fisica con più ore di EFS 19 di 27 Mario Bellucci Discussione 7/7 La resistenza muscolare addominale è maggiore nei soggetti di tutti e tre i raggruppamenti di età, sia maschi che femmine, appartenenti alla Mameli rispetto al campione del 1992 (Grafico 10). La significatività dei risultati presenta le stesse caratteristiche nei test di salto in lungo e di dinamometria, La valutazione della sospensione a braccia flesse presenta un andamento dei dati piuttosto vario, con ridotta significatività. Gli alunni della Mameli realizzano prestazioni superiori in tutti i campionamenti, ad eccezione dei quattordicenni e delle tredicenni (Grafico 11). La velocità e la coordinazione, valutate con il test di corsa a navetta IO x 5 mt., risultano essere i in cui tutti gli studenti della Scuola Mameli hanno nel compleso dimostrato la propria supremazia a qualunque età ed in entrambi i sessi (Grafico 12). Elevati valori di significatività accompagnano queste prestazioni. La corsa di resistenza, sia per secondi (Grafico 13) che per tratti (Grafico 14), è risultata essere migliore in tutti gli alunni della Mameli, per fasce d'età e per sesso. Miglioramento dell'efficienza fisica con più ore di EFS 20 di 27 Mario Bellucci Miglioramento dell'efficienza fisica con più ore di EFS 21 di 27 Mario Bellucci Miglioramento dell'efficienza fisica con più ore di EFS 22 di 27 Mario Bellucci Conclusioni 1/3 Questo studio costituisce un progetto pilota nell'ambito dell'educazione fisica, sulla valutazione delle correlazioni esistenti fra l'efficienza fisica, la sedentarietà ed i fattori di rischio ad essa collegati, nella popolazione studentesca italiana. Le analisi effettuate confermano l'ipotesi formulata che lo svolgimento di più ore di educazione fisica a settimana determina negli alunni degli incrementi: 1. di efficienza fisica (composizione corporea, funzionalità cardiovascolare, forza e resistenza muscolare, flessibilità); 2. di efficienza fisica collegata alla prestazione (agilità, velocità, potenza, equilibrio); 3. nello sviluppo auxologico; 4. nella riduzione dei fattori di rischio per la salute; 5.nella partecipazione alla pratica sportiva. La mancanza di significatività in alcuni valori dei test somministrati non pregiudica l'importanza nel raggiungimento di risultati che denotano sempre una diversificazione fra i due campionamenti, a vantaggio degli alunni appartenenti alla sperimentazione. Sarebbe stato interessante, in questo caso ripetere alcune valutazioni. Miglioramento dell'efficienza fisica con più ore di EFS 23 di 27 Mario Bellucci Conclusioni 2/3 Per necessità burocratiche ed amministrative la sperimentazione di cinque ore settimanali di educazione fisica non è più in vigore, in quanto la Mameli è stata accorpata ad un'altra scuola, a causa del numero ridotto di alunni. Un progetto cosi importante, in attuazione da diversi anni, è stato soppresso. Con il presente lavoro, al quale seguiranno ulteriori analisi, si vuole sottolineare la validità dell'aumento delle ore curricolari di educazione fisica. L'evidenza scientifica ha dimostrato che il movimento costituisce un ottimo rimedio contro i fattori di rischio per la salute ed è determinante alla contribuzione del raggiungimento di una maggiore qualità della vita. L'esigenza quindi di un ampliamento di tale orario, non è vista in una mera ottica assunzionale ma, al contrario, parte dal presupposto che, essendo gli alunni di oggi la società del futuro, solo attuando una prevenzione primaria si possono allontanare, ed in certi casi debellare, i fattori di rischio associati ad erronei stili di vita. Miglioramento dell'efficienza fisica con più ore di EFS 24 di 27 Mario Bellucci Conclusioni 3/3 È da tener presente che questo studio evidenzia la necessità di identificare gli studenti nella loro condizione fisica. Da ciò si evince che gli alunni a rischio possono migliorare la loro condizione fisica mediante più ore di educazione fisica settimanali. I dati ottenuti costituiscono un'evidenza obiettiva a tal proposito. Miglioramento dell'efficienza fisica con più ore di EFS 25 di 27 Mario Bellucci Approfondimenti: - Giuseppe Cilia, Mario Bellucci, Marco Riva, Carmelo Bazzano, Analisi del miglioramento dell’efficienza fisica mediante l’incremento delle ore scolastiche di educazione fisica, Alcmeone, rivista ufficiale dell’ISEF-IUSM di Roma, Anno 10 numero 2, 1997. Ulteriori approfondimenti - Giuseppe Cilia, Mario Bellucci, Marco Riva, Italia Venerucci, EUROFIT 1995, Istituto Superiore Statale di Educazione Fisica, Roma 1996. Miglioramento dell'efficienza fisica con più ore di EFS 26 di 27 Mario Bellucci Cosa ricordare: 1. Caratteristiche del progetto sperimentale 2. Materiali e metodi 3. Risultati 4. Discussione 5. Conclusioni Miglioramento dell'efficienza fisica con più ore di EFS 27 di 27

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