Appunti di Storia del Design (PDF)

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Questi appunti trattano lo sviluppo della didattica del design, soffermandosi in particolare sull'età vittoriana. Vengono analizzate le figure chiave, le principali manifestazioni e le contraddizioni di quel periodo storico. Il documento si concentra sull'interazione tra arte e industria, sulla promozione del design e sull'evoluzione del gusto.

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epifania dei designer La prima didattica del design si suddivide in: educazione INDIRETTA⇒ alla forma tramite la teoria, copia dell’antico e da modelli. Cole Bachelier educazione DIRETTA⇒ alla forma tramite la pratica, oggettivazione del metodo. Bauhaus(design moderno) L’ETA’ VITTORIANA Gli anni che...

epifania dei designer La prima didattica del design si suddivide in: educazione INDIRETTA⇒ alla forma tramite la teoria, copia dell’antico e da modelli. Cole Bachelier educazione DIRETTA⇒ alla forma tramite la pratica, oggettivazione del metodo. Bauhaus(design moderno) L’ETA’ VITTORIANA Gli anni che seguono la prima rivoluzione industriale vedono ancora la Gran Bretagna al primo posto nel campo delle invenzioni, della tecnica, della meccanizzazione, del commercio e del consumo. Quanto alla componente “produzione”, l’età vittoriana viene considerata come una sorta di involuzione rispetto al periodo della rivoluzione industriale.Accanto ai pionieri dell’industria viene affermatosi una classe di produttori assai meno dotata di spirito imprenditoriale. Benché la ricerca tecnologica proceda con nuove invenzioni, fioriscano e si consolidino gli impianti, sorgono edifici in ogni angolo del paese, in generale l'intero movimento industriale subisce un appiattimento: non è più l'iniziativa di pochi individui eccezionali, ma una professione di routine, che interpreta nel modo più deteriore i principi del liberalismo, cioè produrre molto e nel tempo più breve anche a scapito della qualità dei manufatti. La qualificazione dei prodotti, infatti, veniva richiesta dalle belle arti, anzi addirittura dai « disegni pittorici», quali valore aggiunto a manufatti peraltro considerati tecnicamente soddisfacenti. Nasce su queste basi la questione del rapporto arte-industria che impegno tanta letteratura ottocentesca rimanendo di fatto irrisolta fino a quando non si è delineata una estetica che poco aveva in comune col mondo delle arti tradizionali. Il « progetto» di cui intendiamo parlare va inteso nel senso più ampio: dal modo appunto più appropriato di disegnare gli oggetti fabbricati a macchina, agli organismi didattici in grado di formare i nuovi progettisti. Dopo il Reform Bill, alcuni intellettuali, politici e pubblici amministratori, preoccupati dei risultati a più lunga scadenza della produzione e soprattutto della concorrenza con l'estero, promuovono una serie di iniziative: associazioni artistico-industriali; comitati d'inchiesta per consultare industriali, artigiani, artisti, membri dell'Accademia reale; soprattutto centri didattici. In particolare vengono istituite scuole di disegno a Londra, Birmingham, Manchester, ecc., ed accanto ad esse collezioni di opere d'arte antica e moderna, pura e applicata, affinché costituiscano modelli per gli allievi. Protagonista di molte fra le suddette iniziative è Henry Cole (1808-82), il maggiore esponente della cultura vittoriana nel campo del nascente design. Viceversa, storicista, sia nelle forme che nei contenuti, fu l’altro progetto avanzata qualche anno più tardi dalla cultura vittoriana, quello di William Morris. La componente “vendita” della vicenda del nascente design in età vittoriana trova il suo punto centrale nella Great exhibition del 1851. È proprio grazie al fatto che l'Inghilterra non poneva l’imitazione al commercio con l'estero che si deve il carattere internazionale dell'esposizione di Londra. Queste grandi esposizioni erano il prodotto della concezione liberale dell'economia: Commercio libero, comunicazioni libere e miglioramento della produzione e nell'esecuzione attraverso la libertà di competizione. L'obiettivo principale dell'esibizione di Londra era l'intento di promuovere al massimo l'integrazione fra l'industria e le arti.Rispose perfettamente a questo disegno l'edificio stesso che ospitò la manifestazione: il famoso Crystal Palace di Joseph Paxton prima edificio prefabbricato nella storia dell'architettura. La Great exhibition con tutta la sua complessità e le sue contraddizioni, fu il primo vero incontro fra la “cultura del design” ed il più vasto pubblico, risolvendosi come si è detto in un grande fenomeno di promozione e di vendita: lo attestarono i suoi 6 milioni di visitatori e le sue 186.000 sterline di profitto netto. La componente “consumo” del design relativa alla nazione-azienda Inghilterra nell'età vittoriana. Il gusto nella nazione sarebbe stato caratterizzato da un duplice orientamento dominante. Da un lato si esigeva la presenza della decorazione in ogni sorta di oggetto, anche laddove la fabbricazione meccanica sostanzialmente la negava. Ciò era dovuto non solo al simbolismo che la gente da sempre associava ad ogni tipo di prodotto, ma soprattutto al fatto che ogni nuovo genere merceologico è più favorevolmente accolto se si richiama da un referente già noto. Dall'altro lato è strettamente collegato al decorativismo il gusto del pubblico esisteva che gli oggetti anche se il prodotto industrialmente avessero sempre l'apparenza di essere eseguiti a mano. Nasce in quegli anni di produzione anche il falsificare. Secondo Giedion fra il 1835 e il 1846 l'ufficio inglese dei brevetti ne registra ben 35 per il rivestimento di superficie di vari materiali che imitino e somigliano ad altri. Intervenne poi la produzione galvanoplastica che grazie a un processo elettrolitico consentiva di rivestire forme del materiale economico con altri maggior pregio. Oltre che alle false superfici simili e artifici furono applicati anche alla volumetria degli oggetti: furono inventate macchine per stampare e pressare e preparare matrici atte a riprodurre i nuovi oggetti di materiali Bili e a tutto volume modelli antichi o comunque ritenute di valore. HENRY COLE Nasce a Bath nel 1808. Ex funzionario alle poste appassionato della rivoluzione industriale. Nel 1846 entra a far parte della Society for encouragement of arts ,manufactures and commerce di cui è presidente il principe Albert, consorte della regina Vittoria. Vi opera per organizzare esposizioni di artigianato artistico. Suggerì al principe di far diventare internazionale un’esposizione nazionale che stavano programmando: Nasce così la grande Esposizione Universale di Londra del 1851 che si tenne a Hyde Park. La visitarono sei milioni di persone per ammirare 100.000 oggetti portati da 14.000 espositori provenienti da tutto il mondo. Cole sarà fondamentale anche nel rispondere a un quesito che si presentava da venti anni. perché i prodotti inglesi trovano meno spazio e favore nel mercato rispetto a prodotti di altre nazioni? la risposta fu la mancata istruzione e istituzione del ruolo del design. Cole rimediò nel 1846 costituendo una piccola azienda di prodotti di ceramica incoraggiando gli studenti della scuola di design a fare esperienze nelle manifatture. dal 1849 al 1852 Cole fonda e dirige “The journal of design and manufactures" uno nuovo strumento di divulgazione delle nuove idee sul design, che già dal titolo sottolinea il rapporto tra progettisti e produttori. la rivista si rivolge alla classe media tanto da integrare campioni di tessuti e carte da parati per accrescere l'attrattiva e l’efficacia della rivista. Cole crede in un approccio razionale al design e condanna l’atteggiamento storicistico e imitativo accusandolo di aver determinato lo scollamento di un rapporto fondamentale per loro, quello tra arte e industria. (che come osservò Maldonado, “ad essa si è sempre assegnata una posizione rilevante in tutte le storie del disegno industriale, ma non per il buon disegno degli oggetti che vi erano esposti, bensì per il loro atroce cattivo gusto. In altre parole è stata importante in quanto avrebbe contribuito a renderci consapevoli del degrado estetico degli oggetti...”) Henry Cole divenne il maggiore esponente della cultura vittoriana nel campo del design e il suo programma prevedeva una collaborazione con l’industria e una ricerca di forme geometriche. A lui si attribuisce anche il merito di aver coniato l'espressione "Art Manufacturer", una figura professionale all'interno dell'industria inglese che è possibile tradurre in artista-fabbricante che oggi chiameremmo designer. Riqualifica l’oggetto industriale secondo due principi: - riformulazione del concetto di funzionalità - rivalutazione del disegno come strumento pedagogico e metodologico metodicizza alcuni esempi-guida ai quali uniformare i nuovi criteri di progettazione. inserisce un nuovo orientamento didattico nella school of design - il drawing e il design oltre alla botanica artistica CRYSTAL PALACE: - struttura prefabbricata, montata in opera, in ferro e vetro di 560 X 33 metri. - pianta a croce latina, navata centrale voltata a botte interrotta a metà da un transetto. - prima architettura volutamente provvisoria con montaggio di elementi modulari. OWEN JONES Nasce nel 1809. Nel 1853 inizia a insegnare alla school of design, incaricato da Henry Cole. Pubblicato nel 1856 "The Grammar of Ornament", forse il suo lavoro più famoso, questo libro è uno studio completo del design e dell'ornamentazione provenienti da varie culture e periodi storici. Esso mostra una vasta gamma di motivi decorativi e motivi ornamentali ed è stato una risorsa preziosa per artisti, designer e architetti. quattro punti chiave: - astrazione nell’ornamento - teoria del colore moderno - cromolitografia - definizione delle operazioni fondamentali della simmetria e della modellistica piana Il Crystal Palace (1851): Owen Jones è stato coinvolto nella progettazione e nell'arredamento degli interni del Crystal Palace, una struttura rivoluzionaria costruita nell'Hyde Park di Londra per la Great Exhibition del 1851. L'uso di colori brillanti e audaci, motivi intricati ed elementi di design innovativi all'interno del Crystal Palace è stato influente e ha segnato una rottura dagli stili predominanti dell'epoca. RICHARD REDGRAVE: Richard Redgrave scrisse "A Manual of Design", un importante testo sull'arte e il design pubblicato nel 1849. Questo manuale è stato un contributo significativo nel campo del design e dell'arte durante l'epoca vittoriana. In questo libro, Redgrave trattò numerosi aspetti del design, fornendo istruzioni pratiche e teoriche su come creare opere d'arte e design di alta qualità. Il manuale copre temi come il disegno ornamentale, la teoria del colore, la progettazione di tessuti, la ceramica, la vetreria e l'arredamento d'interni. Importanti anche la promozione della classe Elementary Design, e le leggi e principi geometrici cercati nello studio della simmetria in relazione alla morfologia della natura. Redgrave sottolineò l'importanza dell'arte e del design in vari settori, dall'industria manifatturiera all'arredamento domestico. CHRISTOPHER DRESSER: Christopher Dresser (1834-1904) è stato un noto designer e teorico del design britannico, noto per le sue influenti e innovative opere nell'ambito del design industriale, dell'arte applicata e della teoria del design. È considerato uno dei pionieri del design industriale nell'Inghilterra del XIX secolo. Dresser studiò all'Università di Londra e all'Università di Bonn in Germania. La sua formazione includeva l'arte, la botanica e la scienza. Questa formazione multidisciplinare influenzò notevolmente il suo approccio al design, che incorporava principi scientifici e naturali nelle sue opere. BOTANY⇒ il fiore viene sezionato per sottolineare la costruzione geometrica interna, risulta così il disegno bidimensionale e il colore ricopre la funzione di distinguere le diverse parti. Questo approccio analitico Dresser lo manterrà sempre. Dresser fu un eclettico designer e lavorò in una vasta gamma di discipline, compresi mobili, tessuti, ceramica, vetro, argento e metalli. Le sue creazioni spaziavano da opere altamente decorative a pezzi più funzionali e orientati all'industria. Dresser fu influenzato dalla cultura e dall'arte giapponese, particolarmente popolari in quel periodo in Europa. Questa influenza si riflette nei suoi design, riprendendo caratteristiche giapponesi come: semplicità, simmetria e uso di forme naturali e organiche, bidimensionalità, cura dei dettagli. Molto importante l’attenzione alla rispondenza dell’oggetto al suo scopo, infatti Dresser cerca di semplificare i processi di produzione e rendere i prodotti più accessibili. Con questo meccanismo le sue opere spesso presentavano uno stile semplice ed essenziale, con un'attenzione particolare alla funzionalità. Il meccanismo fu più facile con l’utilizzo innovativo di materiali. Cerca anche di contenere i costi di produzione attraverso la modularità e intercambiabilità di alcuni elementi o componenti. Sostiene l’uguaglianza di status tra produttore e progettista, si adopera perché le arti applicate acquistino la stessa dignità delle arti figurative ed è il primo designer a ottenere di apporre la firma sui prodotti a fianco del marchio della ditta. Christopher Dresser è riconosciuto come uno dei precursori del design industriale moderno e del design funzionale. Le sue idee sulla semplicità, l'uso di materiali innovativi e la fusione tra arte, scienza e natura hanno influenzato molti designer successivi. La sua eredità nel mondo del design e dell'arte applicata è ancora riconosciuta e celebrata oggi. WILLIAM MORRIS 1834 William Morris fu tra i principali fondatori del movimento delle Arts and Crafts ed è considerato precursore dei moderni designer. Contrariamente a Cole, aveva un approccio più storicistico, sia nelle forme che nei contenuti, e il suo stile richiama al Gothic Revival. Erede del pensiero di Pugin e di Ruskin, egli combatte il liberismo, il commercialismo, l'eclettismo della produzione industriale del suo tempo, proponendo una radicale riforma politica che nello specifico settore delle arti applicate, prendeva modello le corporazioni, le lavorazioni, e la morfologia dei prodotti medievali, di un'epoca cioè nettamente antitetica a quella contemporanea in quanto caratterizzata dall'onestà dei rapporti sociali, dal concreto uso dei materiali, dalla pregevole esecuzione artigianale nonché dalla da quella Joy in Labour. Voleva creare un mondo dove il lavoro fosse considerato gioia e creazione artistica; criticava lo strapotere della tecnologia. Secondo Morris c’era bisogno di rivalutare l’ambiente naturale vittima, insieme all’uomo, del degrado e dello sfruttamento capitalistico e sostiene che il gusto della sua epoca per gli oggetti della vita quotidiana appare stravolto, avvelenato dai meccanismi di sfruttamento economico dell’uomo sull’uomo. Questa alterazione del gusto si diffonde in ogni parte della società, poiché i poveri producono per uso personale dei manufatti che sono imitazioni del lusso dei ricchi. Tale deformità nel modo di concepire le cose prodotte, proviene dalla strutturazione del corpo sociale: una classe oziosa di improduttivi che si fa mantenere dagli schiavi. In una società di questo tipo, non si assisterà più al fenomeno dello spreco, da Morris detestato: ovvero la produzione di surrogati per la povera gente che non può permettersi merce di buona qualità, e la produzione di oggetti pacchiani di lusso per i ricchi. Nella concezione di Morris, lo spreco è il volto perverso e malato della ricchezza di pochi, il profitto nato da uno stimolo produttivo insensato e privo di vere ragioni che non siano l’avidità. Morris riponeva le sue speranze in un cambiamento radicale nella struttura della società. Per questo ostacolava ogni forma di compromesso e cercava di formare i socialisti, di creare i presupposti di una coscienza sociale nuova, una coscienza sociale liberata dall’idea stessa di sfruttamento e di dominio. Gli elementi comuni tra Cole e Morris sono: 1. la ricerca stilistica e la produzione di oggetti utili in casa; 2. la ricerca di un grande pubblico 3. propaganda e pubblicità per promuovere la propria idea e i propri prodotti. 4. la preferenza per le arti applicate più che per le altre arti. 5. il desiderio di un artisticità diffusa. Nasce così la Morris & Co. che propone mobili, carte da parati, tessuti, tappeti, vetrate colorate, piastrelle e ceramiche. Tutto l’universo degli oggetti necessari per una visione unitaria dell’abitare. nel suo lavoro Morris mette a punto una sua teoria secondo cui i mobili vanno divisi in due categorie: Necessary work-a-day forniture, cioè mobili per l’uso quotidiano, solidi e ben fatti.nati dalla semplificazione onesta di modelli della tradizione. state-forniture, arredi di gran rilievo di tipologia medievale, intarsiati e dipinti da pittori, pensati per arredare un intero ambiente. Sulla base degli ideali di Morris sorgono in diverse città gruppi di architetti che promuovono in collaborazione con artigiani laboratori definiti guild ( nome dal tedesco medievale “corporazione”). Questi gruppi intendono promuovere un'alternativa al sistema industriale producendo oggetti di qualità per la vita quotidiana. (ARTS AND CRAFT MOVEMENT) Nel 1888 un gruppo di architetti fonda la Arts and Crafts Exhibition Society. Si tratta di un filone critico-progettuale pienamente appartenente alla cultura romantica, che si pone in opposizione alla società industriale accusata di anteporre le macchine agli uomini e il profitto all’etica. I modelli sono le comunità medievali, i villaggi e le corporazioni artigiane, l'architettura gotica esaltata per la sua “onestà costruttiva”, ed esaltano l’arte primitiva cioè gli artisti pre-rinascimentali. in pillole: - utilizzo materiali disponibili in loco - rifiuto della produzione di massa e industriale intesa come di cattiva qualità - promozione di una produzione artigianale, cioè di oggetti “migliori” - considerazione della produzione di massa come responsabile del declino di molti valori tradizionali - motivi celtici⇒ nodi, vortici, croci, disegni intrecciati (Knox) - Giapponismo⇒ colori e pattern - modelli decorativi della ceramica del medio oriente - uso di smalti brillanti e lucidi - usato argento e oro, ma anche rame e peltro (più accessibili) - linee sobrie e pulite. LA CASA VITTORIANA La popolazione si iniziò a dividere in lavoratori e borghesi. La casa vittoriana divenne il simbolo del mondo borghese. Nel 1800 la casa non era più un luogo unicamente per dormire, ma iniziò la progettazione e l'arredamento degli spazi, ogni cosa con il suo proprio spazio e funzione. Vengono inventati nuovi tipi di divani: Modello confident == progettato per un uomo e una donna non sposati, infatti è composto da due sedute non lontane ma che consente di parlare. La casa borghese mette in evidenza oggetti non producibili dall'industria quindi oggetti di qualità fatti a mano e con un elevato prezzo. OGGETTI TECNICI Sono oggetti di uso quotidiano, che passano alla storia per la loro funzionalità e per il modo di uso che ha influenzato usi e costumi dell'epoca. In questa fase il designer è un tecnico che mette le sue conoscenze al servizio della resa funzionale del prodotto, occupandosi dell'aspetto estetico nell'ambito complessivo del progetto. Esempi: graffetta, jeans,coltellino svizzero, lampadina,yacht. Nascono anche treni con vagoni con spazio ottimizzato tipo quelli letto. MOBILI DEL TAPPEZZIERE E DELL INGEGNERE: tendenza nell’arredo alla progettazione di mobili sempre più tecnici e funzionali. la definizione “mobili del tappezziere e dell'ingegnere" viene detta da Sigfried Giedion, il primo è un mobile ricco e agghindato, il secondo va nella direzione opposta cioè quella della semplificazione e riduzione. Biedermeier⇒ Mobile più tecnico e asciutto, di estetica sobria che predilige colori chiari e contiene molto grazie alla presenza di stipi e cassetti; si adatta agli spazi progressivamente ristretti del tipico appartamento cittadino. MOBILI BREVETTATI L'origine del mobile meccanico va ricercata nell'Europa del Settecento, nella sperimentazione che va dagli ingegnosi automi alle prime macchine automatiche, e che portò alla costruzione di mobili quali i lits de voyage o altri elementi d'arredo estremamente maneggevoli, leggeri e pieghevoli, con un ingombro minimo. Ma è in America a partire dal 1850 che questa tipologia di mobili trova il suo maggiore impegno progettuale, la sua più vasta produzione, vendita e consumo. Quanto al loro progetto, va detto che questi mobili nascevano da una duplice esigenza. Da un lato si volevano realizzare sedie, poltrone e letti, il cui comfort non fosse più affidato alle imbottiture tradizionali del tappezzieri, che rendevano statici, non articolabili, soprattutto non pieghevoli, ed inevitabilmente legati al gusto corrente ottocentesco questi mobili, il cui carattere esponente era quello di essere per così dire, chiusi e bloccati. Il mobile meccanico, viceversa, affidava il comfort alla discontinuità degli elementi, in gran parte metallici e articolati secondo l'anatomia umana, il mobile meccanico si giustificava con l'introduzione di nuovi tipi e in definitiva con le esigenze dei nuovi ceti sociali di consumatori. I mobili brevettati sono tipi che i ceti medi hanno saputo inventare per soddisfare i loro più autentici bisogni. I mobili brevettati ebbero la loro origine, almeno in America, dalle necessità del ceto medio, uno strato sociale che pretendeva in uno spazio minimo un certo comfort senza, per questo, doversi riempire la casa di mobili. Comunque, accanto alle altre innovazioni apportate dal mobile meccanico o brevettato esso instaura e sancisce l'idea del mobile singolo completamente svincolato da un contesto. È a questo punto che il mobile diventa un manufatto con una sua propria e specifica concezione e progettazione: l'oggetto di design può prescindere completamente dall'arredamento. MICHAEL THONET 1796 Michael Thonet (1796-1871) è stato un produttore e designer di mobili tedesco-austriaco, noto soprattutto per il suo pionieristico lavoro nel campo del mobile in legno curvato. È nato a Boppard, in Germania, e successivamente si è trasferito a Vienna, dove ha fondato la propria officina di mobili. Le innovazioni di Thonet nel design dei mobili e nei metodi di produzione hanno avuto un impatto significativo sull'industria dei mobili del XIX secolo e continuano a influenzare il design dei mobili moderni. La tecnica pionieristica di Thonet di piegare il legno massello in forme curve utilizzando il vapore ha consentito la produzione di mobili in serie con una combinazione di resistenza ed estetica che non era stata raggiunta prima. Ne fece brevetto nel 1841. La tecnica consiste nel lavorare con quadrelli ( fasci di massello a sezione quadrata da unire dopo) di massello che vengono esposti al vapore, e poi immessi in casseforme di ghisa per assumere la forma definitiva, ed infine levigati. Rende così più duttile il legno. Questa innovazione ha avuto un profondo influsso nello sviluppo del design dei mobili moderni e dei processi di produzione. Si crea un'organizzazione da produzione meccanizzata semi-industriale, con semplificazione dei processi costruttivi,con qualità del dettaglio e eleganza. Uno dei più famosi progetti di Michael Thonet è la sedia numero 14 (1859), conosciuta anche come sedia Thonet o sedia da caffè viennese. Questa sedia era una rivoluzionaria progettazione che utilizza legno curvato a vapore per creare sedute leggere e resistenti. Costituita da sei elementi collegati tra loro in innesti per tangenza mediante otto viti e due perni a bulloni. Del modello n. 9 conserva l'innesto diretto delle gambe anteriori al sedile, di quello n. 8, l'arco curvato all'interno del « nastro » gambe posteriori-spalliera. facile da trasportare perchè smontabile. Presentava un design semplice, elegante e pratico che la rese popolare non solo nelle case, ma anche nei caffè, ristoranti e altri spazi pubblici. L'azienda Thonet, fondata da Michael Thonet nel 1853 e successivamente gestita dai suoi cinque figli, ha continuato a produrre mobili in legno curvato e ha svolto un ruolo significativo nella definizione dell'estetica del design del XIX e del XX secolo. Il lavoro di Thonet è considerato un precursore del movimento modernista ed è molto apprezzato nella storia del design e dell'artigianato. I suoi design sono ancora popolari e ampiamente riconosciuti oggi. Portoghesi parla giustamente di un vero e proprio linguaggio e tenta di cogliere i caratteri invarianti e le loro articolazioni: « I temi più chiaramente separabili di quell'unitaria intenzionalità che è il linguaggio di Thonet sono i seguenti: la scomposizione lineare, la resistenza per forma, la variazione delle sezioni resistenti, le connessioni, le mediazioni tornite, lo spazio diaframmato e la trasparenza delle strutture ». Delle ultime due — che si riferiscono ai risultati prodotti dall'unione degli elementi lineari in faggio curvato e dei piani ottenuti dall'intreccio della cosiddetta paglia di Vienna - mette conto citare quanto scrive ancora Portoghesi: « Con questi due strumenti diventa possibile racchiudere lo spazio senza nasconderlo alla vista e l'arredamento non diventa più ' riempimento di uno spazio ma filtraggio di uno spazio, caratterizzazione dinamica di uno spazio attraverso un sistema equilibrato di linee L’ECONOMIA DELLA GEBRUDER THONET: Economia nell’uso dei MATERIALI: sfruttamento di ogni elemento di produzione (gli elementi di scarto troppo piccoli vengono utilizzati per la produzione di mobili per bambini uguali a quelli per gli adulti). Economia nell’IMBALLAGGIO: invenzione di un imballaggio che consentiva di inviare le sue sedute in pochissimo spazio, smontandole e impilandone in singoli pezzi = moltissimi modelli di sedute in pochi metri quadri. Economia nella PUBBLICITÀ: utilizzo del catalogo realizzato su carta velina, leggera ed economica anche da spedire (prima si usavano i manifesti). Economia nel CATALOGO: catalogo con prezzi di listino sganciabile (ogni paese poteva sviluppare i prezzi di listino secondo la propria valuta). Economia nella CONSEGNA: in ogni paese, accanto ai magazzini vi erano i laboratori di consegna dove i pezzi, consegnati da Vienna, venivano rimontati e venduti (pronta consegna). ART NOUVEAU L'Art Nouveau, noto anche come stile -Liberty in Italia, -Modernista in Spagna, - Modern style in Inghilterra, -Sezessionsstil in Austria, -Jugendstil in Germania, è stato un movimento artistico e di design che emerse alla fine del XIX secolo e durò fino ai primi decenni del XX secolo. Ogni paese europeo ha una declinazione stilistica personalizzata, crea un linguaggio nuovo di ispirazione a motivi naturali e astratti purché liberi, vari e asimmetrici. L'Art Nouveau è caratterizzato da un approccio alla progettazione che abbraccia molti campi artistici e artigianali come gioielleria, grafica, arredo e prodotti in metallo. Fondamentali le -forme organiche, -curve sinuose, -motivi naturali, -decorazioni elaborate. Questo stile è stato ispirato dalla natura, dalle forme floreali, dagli insetti e da altri elementi organici. L'uso di linee curve e arabeschi è una delle sue caratteristiche distintive. Nell'architettura, l'Art Nouveau ha portato all'uso di ferro battuto e vetro artistico in modo innovativo, con facciate ornate, finestre ad arco e torrette. Questo stile ha contribuito a creare edifici unici e iconici, spesso caratterizzati da dettagli elaborati. L'Art Nouveau è stato un movimento internazionale con varianti regionali, ma ha lasciato un'impronta duratura nella storia del design e dell'arte. È stato il precursore di molte delle idee del design moderno del XX secolo e ha influenzato direttamente movimenti come l'Art Déco e il Modernismo. Arthur Lasenby Liberty Arthur Lasenby Liberty (1843-1917) è stato un imprenditore e filantropo inglese noto principalmente per essere il fondatore del famoso grande magazzino Liberty a Londra. Il negozio, aperto nel 1875, divenne rapidamente un'icona del design e del commercio britannico, celebre per le sue stoffe e tessuti esotici, nonché per il suo stile Liberty, associato all'Art Nouveau e allo stile Arts and Crafts. Il negozio di Liberty a Londra, situato a Regent Street, divenne un luogo di ritrovo per artisti, designer e intellettuali dell'epoca. Liberty aveva una visione di offrire prodotti di alta qualità con un forte legame con l'arte e l'artigianato, e questo lo rese un importante sostenitore del movimento Arts and Crafts. La sua tomba fu poi realizzata da Archibald Knox. scuola di nancy- Louis Majorelle Louis Majorelle (1859-1926) è stato un celebre designer e artista francese, noto soprattutto per il suo ruolo chiave nello sviluppo e nell'impulso dello stile Art Nouveau nella Francia della Belle Époque. Era uno dei principali esponenti della scuola di Nancy, un movimento artistico e di design basato a Nancy, Francia, noto per la sua enfasi sulle arti decorative e l'artigianato di qualità. Louis Majorelle ha abbracciato le influenze dell'Art Nouveau, creando mobili e oggetti d'arte caratterizzati da linee curve, motivi naturali, e decorazioni floreali. I suoi mobili spesso presentavano legno curvato, vetro colorato e motivi floreali intarsiati. Una delle creazioni più famose di Majorelle è la sedia Nancy, che presenta curve sinuose e dettagli floreali stilizzati, diventando un'icona dell'Art Nouveau. Diventa membro fondatore della scuola di Nancy. 1926 muore a Nancy. Scuola di nancy- Emile Gallé Émile Gallé (1846-1904) è stato un celebre artista e designer francese, noto soprattutto per il suo ruolo di pioniere nello sviluppo dello stile Art Nouveau in Francia. Gallé è stato uno dei principali esponenti della scuola le di Nancy. La produzione di Émile Gallé spaziava tra diverse discipline artistiche, tra cui la ceramica, la vetrata artistica, la mobilia, e l'arte del vetro. Il suo lavoro è noto per l'uso di motivi floreali, forme organiche, e l'incorporazione di materiali naturali, come legno e vetro, nelle sue creazioni. Una delle caratteristiche più distintive del lavoro di Gallé è la tecnica del "marqueterie de verre", che è un tipo di intarsio in vetro. Questa tecnica permetteva di creare complesse decorazioni in vetro stratificato, spesso ispirate alla natura, ai fiori e agli insetti. Le sue creazioni erano celebri per la loro bellezza e maestria artigianale. Le sue vetrate decorate erano apprezzate per l'uso di colori e motivi riccamente dettagliati. “Le nostre radici sono nelle profondità dei boschi, sulle rive dei torrenti e tra i muschi.” Scuola di Parigi- Hector Guimard Hector Guimard (1867-1942) è stato un celebre architetto e designer francese noto per il suo ruolo chiave nello sviluppo dello stile Art Nouveau in Francia. Guimard è particolarmente famoso per la sua influenza nel design architettonico e nell'arte decorativa del periodo Belle Époque. La sua opera più iconica è la progettazione delle entrate delle stazioni della metropolitana di Parigi, realizzate nel periodo tra il 1899 e il 1905. Queste entrate, spesso chiamate "entrées Guimard," presentano un design Art Nouveau distintivo caratterizzato da linee curve sinuose, motivi floreali, e l'uso di ferro battuto. Queste entrate sono diventate simboli dell'Art Nouveau e sono state considerate tra le più belle stazioni di metropolitana al mondo. Oltre alle stazioni della metropolitana, Guimard ha lavorato su diversi progetti di architettura e design, tra cui edifici residenziali, mobili, lampade, e decorazioni d'interni. Le sue opere erano spesso caratterizzate da una forte attenzione ai dettagli e da un design organico ispirato alla natura, tipico dell'Art Nouveau. “Vogliamo l’unità raggiunta con l’infinità varietà” Scuola di Parigi- René Lalique René Lalique (1860-1945) è stato un famoso gioielliere, vetrario e designer francese noto per le sue eccezionali creazioni in vetro, gioielli e oggetti d'arte. Lalique è considerato uno dei principali artisti e designer dell'Art Nouveau e dell'Art Déco, due importanti movimenti artistici e stilistici dell'inizio del XX secolo. Le opere più iconiche di René Lalique includono gioielli, profumi e vetri soffiati. I suoi gioielli erano caratterizzati da motivi naturali, come fiori, foglie, insetti e animali, spesso realizzati con smalti e pietre preziose. Lalique era noto per la sua maestria nell'incorporare il vetro soffiato nelle sue creazioni di gioielleria, creando pezzi straordinari e innovativi. Oltre ai gioielli, Lalique era un maestro del vetro soffiato e della lavorazione del vetro. Ha creato una vasta gamma di oggetti d'arte in vetro, tra cui vasi, lampade, profumatori e oggetti decorativi. Queste opere presentavano spesso motivi naturali e motivi floreali, dando loro un aspetto elegante e affascinante. René Lalique è anche noto per la sua collaborazione con la casa di profumi francese Coty, per la quale ha progettato flaconi di profumo di grande raffinatezza e bellezza. Questi flaconi, spesso decorati con motivi in vetro intagliato, sono diventati oggetti di collezione molto ricercati. Scuola di Parigi- Victor Horta Victor Horta (1861-1947) è stato un celebre architetto belga e una figura di spicco nell'Art Nouveau, un movimento artistico e stilistico che fiorì alla fine del XIX secolo e all'inizio del XX secolo. Horta è noto soprattutto per la sua influenza nell'architettura e nell'arte decorativa, contribuendo in modo significativo allo sviluppo dello stile Art Nouveau in Belgio e in Europa. Le sue opere architettoniche, tra cui le residenze private e gli edifici pubblici, sono caratterizzate da un design organico che fa ampio uso di linee curve sinuose, ferro battuto, vetrate artistiche e decorazioni floreali. Uno dei suoi lavori più celebri è l'Hôtel Tassel (1893)a Bruxelles, che è considerato uno dei primi esempi di architettura Art Nouveau e un'opera pionieristica per il movimento. Horta è stato anche un maestro nella progettazione di interni e mobili, creando arredi che si fondevano perfettamente con il suo stile architettonico. Le sue creazioni spesso includono elementi di ferro battuto e vetrate artistiche, che riflettono la sua attenzione ai dettagli e il desiderio di unire l'arte e la funzione. progetta anche casa Horta nel 1898 ad oggi patrimonio dell'unesco. Il modernismo spagnolo- Anton Gaudì Antoni Gaudí (1852-1926) è stato uno degli architetti più celebri e innovativi del modernismo catalano e del movimento Art Nouveau. È noto soprattutto per le sue straordinarie opere architettoniche a Barcellona e in altre parti della Catalogna, che hanno reso la città catalana famosa in tutto il mondo. Le opere più iconiche di Antoni Gaudí includono: 1. Basilica della Sagrada Família: Questa è la sua opera più celebre e rappresenta uno dei simboli più riconoscibili di Barcellona. La Sagrada Família è una basilica incompiuta di straordinaria complessità e bellezza. Gaudí dedicò gran parte della sua carriera a questo progetto, combinando elementi gotici con il suo stile unico e organico. Anche se ancora in costruzione, è aperta al pubblico ed è uno dei principali luoghi di interesse turistico di Barcellona. 2. Parco Güell: Questo parco pubblico è un altro importante lavoro di Gaudí a Barcellona. Il parco è caratterizzato da colorate ceramiche e strutture organiche, tra cui il famoso "Drac," una grande statua di un drago, e il salone ipostilo con colonne inclinate. 3. Casa Batlló e Casa Milà: Queste due residenze sono esempi straordinari di edifici modernisti e sono caratterizzate da curve organiche, finestre irregolari, balconi e decorazioni in ceramica. 4. Casa Vicens: Questa è una delle prime opere di Gaudí ed è una casa privata con una facciata eclettica e decorazioni influenzate dalla tradizione moresca. Antoni Gaudí era noto per il suo stile unico, ispirato alla natura e con un forte utilizzo di curve, linee organiche e materiali innovativi. La sua architettura si distingue per l'uso creativo del ferro battuto, delle vetrate artistiche e delle ceramiche. Le sue opere sono caratterizzate da un forte legame tra architettura e natura, con un'attenzione ai dettagli e una profonda spiritualità. Gaudí è considerato uno dei più grandi architetti della storia e il suo lavoro ha influenzato il movimento modernista e il mondo dell'architettura in generale. Nel 1984, la Sagrada Família è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'unesco. L’arte floreale italiana- Carlo Bugatti Carlo Bugatti (1856-1940) è stato un famoso designer e artista italiano, noto per il suo lavoro eclettico e innovativo nel campo del design e dell'arte decorativa alla fine del XIX e all'inizio del XX secolo. È particolarmente conosciuto per le sue creazioni di mobili e oggetti d'arte, che univano uno stile esotico e influenze Art Nouveau con una notevole originalità. Le opere di Carlo Bugatti erano spesso caratterizzate da una combinazione di stile eclettico e influenze orientali, comprese influenze islamiche e moresche. I suoi mobili erano spesso realizzati in legno, con dettagli intagliati e decorazioni in ottone, avorio e cuoio, creando pezzi unici dal design fantastico. OPERA D’ARTE TOTALE - Gesamtkunstwerk 1827-1925 Ideale che verrà esaltato da molti artisti (e in diverse nazioni europee) che progettano, scolpiscono, dipingono e decorano in vista di una fusione idealizzata delle varie arti: ogni stanza è pensata nella sua totalità e presenta coerenza tra architettura e complementi d’arredo. la secessione austriaca In pillole: - Gruppo di 19 artisti che si staccano dall’Accademia di Vienna e si uniscono in un movimento autonomo. - Principali fautori: Gustav Klimt e Egon Schiele (pittori), Koloman Moser, Josef Hoffmann, (architetti-designers), Joseph Maria Olbrich e Otto Wagner (architetti). - Fondano una rivista dal nome VER SACRUM (Primavera Sacra). - Temi principali: la primavera, la giovinezza del nuovo stile che si riferisce, simbolicamente, a una visione sacrale della natura. - Nell’iscrizione in oro: «Ad ogni epoca la sua arte. All’arte la sua libertà». - Nel 1900 invitano alla mostra di Vienna Mackintosh dal quale rimasero fortemente influenzati. - Esaltano l’idea della GESAMTKUNSTWERK, cioè l’opera d’arte totale. Otto Wagner Otto Wagner (1841-1918) è stato un influente architetto e urbanista austriaco noto per il suo ruolo di pioniere nell'architettura moderna e nell'Art Nouveau (noto come Jugendstil in Austria e Germania). Wagner è considerato uno dei padri fondatori dell'architettura moderna e ha lasciato un'impronta duratura nella scena architettonica europea. Le opere e le idee più rilevanti di Otto Wagner includono: 1. Stazione della metropolitana di Karlsplatz: Uno dei suoi progetti più celebri è la stazione della metropolitana di Karlsplatz a Vienna, che è un esempio emblematico dell'Art Nouveau nell'architettura. La stazione è caratterizzata da un design organico, l'uso di ferro battuto e vetrate artistiche, nonché l'attenzione ai dettagli decorativi. Scritti teorici: Wagner ha scritto importanti trattati teorici sull'architettura, tra cui "Modern Architecture" (1896), in cui ha sostenuto l'importanza dell'adattamento dell'architettura alle esigenze e ai materiali moderni. Otto Wagner è stato uno dei primi architetti a riconoscere l'importanza di adattare l'architettura alle necessità della modernità, compresa l'adozione di nuovi materiali e tecniche costruttive. Per lui il linguaggio si basava su tre principi: semplicità, onestà, serietà. Josef Hoffmann Josef Hoffmann (1870-1956) è stato un influente architetto e designer austriaco noto per la sua importanza nel movimento dell'Art Nouveau e nell'architettura moderna del XX secolo. Era una figura chiave nell'ambito dell'arte e dell'architettura dell'epoca, e insieme ad altri artisti come Gustav Klimt, lo scultore Koloman Moser e l'architetto Otto Wagner, fondò la Wiener Werkstätte, un'importante cooperativa di artisti e artigiani dedicata all'artigianato, al design e all'arte decorativa. Le opere: Palais Stoclet a Bruxelles: Questo è uno dei progetti più iconici di Hoffmann ed è considerato uno dei capolavori dell'architettura moderna. Il Palais Stoclet è un edificio residenziale progettato per il banchiere Adolphe Stoclet e si caratterizza per le sue linee geometriche, la simmetria e l'uso di materiali pregiati. L'edificio è considerato un esempio importante del movimento Vienna Secession. Wiener Werkstätte: Hoffmann fu uno dei fondatori della Wiener Werkstätte. sanatorio Il Sanatorio di Purkersdorf fu progettato da Hoffmann tra il 1904 e il 1905 ed è stato costruito come una struttura sanitaria per pazienti affetti da tubercolosi. L'edificio si distingue per il suo design innovativo e progressista, con un'attenzione particolare all'uso della luce naturale, della ventilazione e del comfort dei pazienti. Design organico: L'edificio è noto per il suo design organico e curvilineo, tipico dell'Art Nouveau. Le facciate presentano linee fluide e sinuose, mentre gli interni sono caratterizzati da spazi luminosi e aree comuni aperte. Finestre ampie: Le finestre dell'edificio sono ampie e permettono l'ingresso abbondante di luce naturale. Questo è particolarmente importante in un sanatorio, dove la luce e l'aria fresca erano essenziali per il benessere dei pazienti. Uso di materiali moderni: Hoffmann ha utilizzato materiali moderni come il cemento armato, il ferro e il vetro, in modo innovativo per l'epoca, creando un edificio all'avanguardia dal punto di vista tecnologico. Dettagli artistici: Anche se l'edificio è stato progettato principalmente per scopi medici, presenta anche dettagli artistici e decorazioni, inclusi mosaici, vetrate e decorazioni floreali tipiche dell'Art Nouveau. “Il nostro punto di partenza è l’uso dell’oggetto, la nostra condizione prima è la funzionalità, la nostra forza consisterà nell’armonia delle proporzioni e nell’eccellente qualità della lavorazione” (1903). Basa la sua carriera artistica sul concetto di funzionalismo tipico di Wagner: semplicità, onestà, serietà. Linguaggio geometrico, sobrio, logico, armonioso, predilezione per il bianco e il nero e per la forma a cubo. Wiener Werkstätte La Wiener Werkstätte (in italiano "Officina viennese") è stata una cooperativa di artisti e artigiani fondata a Vienna nel 1903 da Josef Hoffmann, Koloman Moser, e Fritz Waerndorfer. Questa cooperativa giocò un ruolo cruciale nella promozione dell'Art Nouveau e dell'arte decorativa modernista in Austria. La Wiener Werkstätte aveva l'obiettivo di unire arte e artigianato, producendo oggetti di alta qualità che combinavano estetica, funzionalità e artigianato impeccabile. Rielaborando così un nuovo classicismo, portando anche alla nascita il protorazionalismo. L'Officina viennese si impegnava nella produzione di mobili, tessuti, ceramiche, vetro, gioielli e oggetti d'arte, tutti caratterizzati da un design modernista che spesso presentava linee geometriche, motivi floreali e uso di materiali di alta qualità. La cooperativa collaborò con numerosi artisti e designer di spicco, tra cui Gustav Klimt, Egon Schiele e Oskar Kokoschka, oltre a Hoffmann e Moser stessi. Questi artisti contribuirono alla creazione di pezzi eccezionali e innovativi che divennero celebri per il loro stile distintivo e la qualità artigianale. La Wiener Werkstätte ebbe un'enorme influenza sulla produzione di oggetti d'arte e mobili nel corso del XX secolo e fu un importante precursore dei movimenti modernisti successivi, come l'Art Déco e il Bauhaus. La cooperativa resistette fino al 1932, quando fu costretta a chiudere a causa delle difficoltà economiche legate alla Grande Depressione. differenze tra Dresdner Werkstätte e la Wiener Werkstätte sono due cooperative di artisti e artigiani che hanno operato in Germania e Austria, rispettivamente, durante lo stesso periodo storico, ma hanno avuto differenze significative nelle loro operazioni, influenze e focus. Ecco alcune delle principali differenze tra le due: Localizzazione geografica: - Dresdner Werkstätte: Questa cooperativa è stata fondata a Dresda, in Germania, nel 1898. - Wiener Werkstätte: Questa cooperativa è stata fondata a Vienna, in Austria, nel 1903. Influenze artistiche: - DW: La Dresdner Werkstätte era influenzata dalla Arts and Crafts Movement britannico e dal Jugendstil tedesco, noto anche come Art Nouveau. I membri di questa cooperativa spesso integravano elementi floreali e organici nei loro lavori. - WW: La Wiener Werkstätte era strettamente associata alla Secession viennese e all'Art Nouveau austriaco. I membri di questa cooperativa tendevano a enfatizzare linee più geometriche e stilizzate nei loro design. Produzioni e bellezza: - DW:produzione di massa per un mercato di grandi dimensioni poiché la bellezza era riposta nello standard - WW:produzione non di massa per un mercato di piccole dimensioni, l’eccellenza sta nel pezzo unico Prodotti e produzione: - DW: La cooperativa Dresdner Werkstätte si concentrava principalmente sulla produzione di mobili, tessuti e ceramiche. - WW: La Wiener Werkstätte aveva un'ampia gamma di produzione che includeva mobili, tessuti, ceramiche, vetro, gioielli e oggetti d'arte, con una particolare attenzione per l'artigianato di alta qualità. In sintesi, entrambe le cooperative condividevano l'obiettivo di unire arte e artigianato, ma avevano influenze culturali e stilistiche leggermente diverse e operavano in luoghi diversi. Entrambe sono state significative per lo sviluppo del design modernista e delle arti applicate nel loro rispettivo contesto. ADOLF LOOS Adolf Loos (1870-1933) è stato un importante architetto e critico d'arte austriaco noto per il suo ruolo nella definizione dell'architettura moderna e per le sue opinioni forti sul design e la cultura dell'epoca. È considerato uno dei pionieri dell'architettura moderna e dell'Art Deco. principali caratteristiche del lavoro e delle idee di Adolf Loos: Ornamento e decorazione: Loos è noto per la sua famosa affermazione "Ornamento è delitto" ("Ornament ist Verbrechen"). Aveva una visione radicale secondo cui l'ornamento inutile e la decorazione eccessiva erano una forma di spreco e indebolivano la funzione e l'estetica di un edificio o di un oggetto. Sosteneva che l'architettura e il design dovessero essere basati sulla funzionalità e sulla qualità dei materiali. Critica l’idea della casa come opera d’arte totale. Sostiene che l’architetto deve occuparsi solo degli aspetti fissi dell’abitazione, l’interno e le decorazioni spettano a chi abita la casa. A Loos il liberty appare come la manifestazione di una cultura che non sa misurarsi con quel nuovo mondo che ha visto emergere. Dal liberty ne deriva solo l’umiliazione dell’artigianato e dell’affermarsi della presunzione dell’architetto Architettura funzionalista: Loos è stato uno dei primi architetti a sostenere il principio della funzionalità nell'architettura moderna. Credeva che la forma di un edificio dovesse derivare direttamente dalla sua funzione, e i suoi progetti spesso riflettono questa filosofia. Opere principali: Tra le opere più famose di Adolf Loos ci sono la Villa Müller a Praga la Looshaus a Vienna. Questi edifici mostrano la sua aderenza ai principi dell'architettura moderna, con forme geometriche semplici e una pulizia architettonica. Oltre a essere un architetto, Loos era un prolifico scrittore e critico d'arte. Le sue pubblicazioni, come il saggio "Ornament and Crime" (Ornamento e Delitto), hanno avuto un impatto significativo sulla teoria e sulla pratica dell'architettura e del design moderni. Jugendstil tedesco- Hermann Muthesius Hermann Muthesius è nato il 20 aprile 1861 a Großneuhausen, in Prussia (oggi in Germania). Ha studiato architettura presso l'Università Tecnica di Berlino e ha completato la sua formazione in Inghilterra. Durante il suo soggiorno in Inghilterra, ha conosciuto il lavoro di figure di spicco come William Morris e C.F.A. Voysey. Viene così fortemente influenzato dal Movimento Arts and Crafts inglese, che enfatizzava l'integrazione tra arte e artigianato nel design. In questo periodo trascorso in Inghilterra, perché invitato, studiò la progettazione, le architetture e le arti applicate inglesi. Portò queste influenze in Germania e contribuì a diffondere i principi delle arti e dei mestieri nell'ambiente artistico e architettonico tedesco. Scrittura e teoria: Muthesius fu un prolifico scrittore e critico d'arte. Il suo libro più noto è "Das englische Haus" (La casa inglese), pubblicato nel 1904, in cui esaminò e promosse gli ideali dell'Arts and Crafts Movement e l'approccio all'architettura e al design che mettevano l'accento sull'artigianato, la funzionalità e la bellezza nella vita quotidiana. Muthesius sostiene la necessità di un intervento urgente nei prodotti tedeschi per migliorarli (scarsa qualità rispetto a quelli inglesi) attraverso uno stile semplice, sobrio e di qualità. Ebbe così un ruolo importante come direttore del Deutscher Werkbund, un'associazione tedesca fondata nel 1907 per promuovere l'arte. La scuola aveva un programma per raccogliere le forze migliori dell'arte, della produzione, della stampa e del commercio. Per migliorare la qualità delle scuole tedesche, invia i migliori architetti tedeschi a insegnarvi (Van de Velde a Weimar, Peter Behrens a Düsseldorf, Hans Poelzig a Breslau, Bruno Paul a Berlino). L'idea è quella di promuovere la produzione a macchina sotto la guida dei progettisti e sviluppare la comunicazione e la distribuzione relative. All'inizio i soci sono 12, ma l’associazione cresce rapidamente, nel 1914 i soci sono 1870. Si affronta anche il problema del commercio organizzando corsi per i commercianti con conferenze tenute da esperti. Si preparano inoltre elenchi di prodotti di qualità reperibile nei negozi selezionati con l'obiettivo di educare il gusto dei consumatori e degli stessi rivenditori. Pubblicarono anche un libro con le potenzialità dei materiali. Spinge alcuni architetti in accordo con gli imprenditori a migliorare la qualità degli alloggi offerti agli operai (elementi modulari per l’edilizia). «Dal cuscino del divano alla pianificazione urbana» H. Muthesius 1905 Henry Val De Velde Henry Van de Velde è nato il 3 aprile 1863 ad Anversa, in Belgio. Ha studiato pittura presso l'Accademia Reale delle Belle Arti di Anversa e in seguito ha intrapreso studi di architettura. Nel 1902, Van de Velde è stato invitato a dirigere la Scuola Granducale di Arti e Mestieri a Weimar, in Germania, dove ha introdotto l'arte e l'artigianato come parte dell'istruzione artistica. Questa scuola è stata un importante precursore della scuola Bauhaus. Aderisce alle idee della scuola estetica di Vienna: “A ogni epoca la sua arte. All’arte la sua libertà”. e all’idea del Kunstwollen di Alois Riegl, ovvero la volontà d’arte che permette all’artista di cogliere ed esprimere lo spirito del suo tempo (Zeitgeist) senza distinzione tra arti maggiori e minori o riferimenti esclusivi all’arte classica. Ma per far ciò l’artista ha bisogno di essere libero. Henry Van de Velde (1863-1957) è stato un importante designer, architetto e teorico belga noto per il suo ruolo significativo nello sviluppo dell'Art Nouveau e del design moderno. Ecco alcune informazioni sulla sua vita e la sua carriera: Dopo un periodo in Germania, Van de Velde è tornato in Belgio, dove ha continuato a lavorare nel design e nell'architettura. Ha contribuito a progettare e arredare interni di edifici residenziali e commerciali. Negli ultimi anni della sua vita, Van de Velde si è dedicato a scrivere e a riflettere sul design. Ha pubblicato opere teoriche sull'arte e il design, contribuendo alla diffusione delle idee del movimento modernista. Deutsche Werkbund Il "Deutscher Werkbund" (Associazione Tedesca del Lavoro) è stata un'associazione di artisti, designer e architetti fondata in Germania nel 1907. Questo movimento aveva l'obiettivo di promuovere un design moderno, funzionale e di alta qualità, con l'idea di unire arte e industria per migliorare la qualità dei prodotti industriali. in pillole: L'associazione è stata fondata a Monaco di Baviera nel 1907 da un gruppo di artisti, designer e architetti, tra cui Peter Behrens, Richard Riemerschmid e Henry van de Velde. Il Deutsche Werkbund aveva l'obiettivo di migliorare la qualità dei prodotti industriali tedeschi attraverso il design e l'artigianato. Voleva promuovere la collaborazione tra designer, artisti e industria per creare prodotti belli e funzionali. Aveva anche l'obiettivo di trasfondere nella vita economica della Germania elementi di tipo artistico ed etico, strumenti utili all’obiettivo: riformare le arti applicate tedesche attraverso un autentico ravvicinamento tra artisti e produttori, Cercavano di respingere in ogni modo l’eccessivo materialismo e razionalismo della meccanizzazione in atto senza tuttavia rinunciare ai benefici positivi della modernità industriale. Si divise in due correnti 1: Muthesius e l’idea della standardizzazione (Typisierung = tipo) stile nazionale espansione nei mercati internazionali 2: Van de Velde e l’individualismo creativo. pezzo unico (kunstwollen = volontà di forma) esaltazione della figura dell’artista-artigiano recupero dell’arte nazionale Il Werkbund promuoveva il principio del "Gesamtkunstwerk," che significa "opera d'arte totale" o "opera d'arte complessiva." Questo principio incoraggiava la collaborazione tra diverse discipline artistiche e l'integrazione di arte, architettura e design nei prodotti industriali. Il Werkbund organizzò numerose esposizioni e mostre per presentare il design moderno e le nuove idee nell'arte e nell'architettura. Una delle esposizioni più famose è stata la "Werkbund Ausstellung" del 1914 a Colonia. Il Deutsche Werkbund ha avuto un'influenza significativa sulla Bauhaus, la famosa scuola di design e architettura tedesca. Molte delle idee promosse dal Werkbund, come la collaborazione tra artisti e industria, sono state abbracciate dalla Bauhaus. Dopo la Prima Guerra Mondiale, il Werkbund ha affrontato sfide e il suo ruolo si è ridimensionato. Tuttavia, nel corso del XX secolo, l'associazione è stata rivitalizzata e ha continuato a svolgere un ruolo importante nella promozione del design di alta qualità in Germania. Walter Gropius- Officine Fagus (Berlino) 1911-1914 Le Officine Fagus, sono un edificio industriale situato a Alfeld, in Germania. Sono un'icona dell'architettura modernista e sono spesso associati al movimento Deutscher Werkbund. L'edificio è stato progettato dall'architetto Walter Gropius insieme all'architetto Adolf Meyer ed è stato costruito tra il 1911 e il 1914. Le Officine Fagus sono uno dei primi esempi di architettura modernista. L'edificio è caratterizzato da un design innovativo che incorpora elementi di vetro, acciaio e cemento armato. Le pareti sono in gran parte fatte di vetro,grazie all’armatura in cemento armato, consentendo una notevole quantità di luce naturale all'interno dello spazio di produzione. Il tutto appare sospeso Le Officine Fagus furono costruite come sede dell'azienda Fagus, un produttore di suole e scarpe. Gli uffici, le aree di produzione e gli spazi espositivi sono tutti inclusi nell'edificio. Questo edificio rappresenta una pietra miliare nell'evoluzione dell'architettura moderna e del design industriale. Walter Gropius, l'architetto delle Officine Fagus, divenne in seguito il fondatore della scuola di design Bauhaus, e le Officine Fagus hanno influito sulle sue idee pedagogiche e sul concetto di integrazione tra arte e industria. Le Officine Fagus sono state restaurate e sono ora aperte al pubblico come museo. L'edificio è considerato un sito del patrimonio mondiale dell'UNESCO. Le Officine Fagus rappresentano un importante esempio di come l'architettura e il design possono essere utilizzati per creare spazi di lavoro innovativi e funzionali, contribuendo all'evoluzione del modernismo nell'architettura e all'influenza del design industriale. AEG-Peter Behrens AEG è l'abbreviazione di "Allgemeine Elektricitäts-Gesellschaft," che in tedesco significa "Compagnia Generale di Elettricità." AEG è stata un'importante azienda tedesca attiva in diversi settori, tra cui l'ingegneria elettrica, l'elettronica, l'elettrodomestica e le telecomunicazioni. L'ingegnere industriale tedesco Emil Rathenau dopo l'esposizione internazionale dell'Elettricità tenutesi a Parigi nel 1881 ottenne i diritti di sfruttamento per la Germania dei brevetti Edison. Nel 1883 Rathenau da vita alla DEG che riorganizzata quanto al gruppo finanziario e ristrutturata negli impianti edilizi diventa nel 1887 la AEG. In breve tempo l'industria divenne un vero e proprio monopolio-pilota del settore elettrotecnico a fianco di altre due Industrie e in accordo con la General Electric Company americana riuscì ad esportare i suoi prodotti in tutto il mondo. Lo stile: Behrens rivendica alla tradizione culturale tedesca rispondente ad un gusto dell'ordine, della completezza, della razionalità, i sensi innati in ogni uomo per tedesco o meno che sia. Parliamo dell'aspetto del consumo. La positiva risposta del mercato va innanzitutto ricercata nella corretta impostazione del problema del progetto. Behrens superando una concezione individualistica dell'arte riconosce tutto il potenziale della tecnica ma come si è già accennato rifiuta il determinismo dei semperiani. “Vogliamo una tecnica che non percorra la sua strada per sé ma che sappia intendere la volontà artistica del tempo”. “La tecnica e l'arte devono fondersi e non separarsi”. Una seconda causa del loro successo sta nell'immagine unitaria che l'architetto e i dirigenti dell'azienda riuscirono a dare ad ogni espressione di quest'ultima. Si offre al pubblico un microcosmo tanto unitario e stilisticamente coerente, che non è possibile preordinare una maggiore garanzia di ordine, solidità e durata relativamente a tutto ciò che porta quel marchio di fabbrica. Un terzo motivo del successo va con ogni probabilità attribuito al settore merceologico stesso in cui l'azienda operava. Behrens ha per così dire gioco facile a conferire ai prodotti un artisticità completamente nuova, non dovendo tener conto delle mitologie e dei simbolismi che di solito vengono associati al mondo della casa. Svincolati da queste ipotetiche, tali prodotti vengono favorevolmente accolti da tutti e di conseguenza si producono in larga scala diventando sempre più economici e quindi non accessibili ad una sola classe sociale. AEG si è espansa anche nell'industria dell'elettronica e delle telecomunicazioni, producendo apparecchiature radio e televisive, oltre a sistemi di comunicazione. esempi: ventilatore modello GB1 o il bollitore elettrico. Nel corso degli anni, AEG ha avuto attività in diversi settori, tra cui l'aviazione, la produzione di motori elettrici, la tecnologia dei trasporti e altro ancora. Henry Ford- The Universal Car Henry Ford è noto per aver rivoluzionato l'industria automobilistica con l'introduzione della catena di montaggio. Questa innovazione ha reso possibile la produzione di automobili in serie a prezzi più accessibili, contribuendo a rendere l'automobile un bene di consumo di massa. E’ così possibile la nascita di una delle più grandi e storiche aziende automobilistiche al mondo: LA FORD. L’azienda è stata fondata da Henry Ford il 16 giugno 1903 negli Stati Uniti ed è conosciuta per la produzione di veicoli a motore per un ampio mercato. Il Modello T è stato introdotto da Ford nel 1908 ed è stato prodotto fino al 1927, noto anche come "Tin Lizzie" o semplicemente "Modello T Ford," è uno dei veicoli più iconici e influenti mai prodotti da Ford. È stato il primo veicolo di produzione in serie su larga scala, realizzato grazie all'innovazione della catena di montaggio. La catena di montaggio ha permesso di assemblare i veicoli in modo più efficiente e rapido, riducendo significativamente i costi di produzione e consentendo di offrire automobili a prezzi accessibili al grande pubblico. Costituita da un nastro trasportatore che scorre portando pezzi da assemblare in modo che ogni singolo operaio deve compiere una sola ripetitiva operazione, con grande guadagno di tempo. “Il lavoro deve andare dall’operaio, e non l’operaio dal lavoro” Ford introduce i tre turni di lavoro di otto ore, ottenendo così che gli stabilimenti lavorino sulle intere 24 ore. Aumenta i salari agli operai. Grazie alla produzione in serie, il Modello T Ford è diventato noto come "l'auto che ha messo l'America su quattro ruote." Semplice da guidare e manutenere. Questo lo ha reso accessibile alle famiglie americane e ha avuto un impatto significativo sulla vita quotidiana. Nel corso degli anni, il Modello T ha subito varie modifiche e miglioramenti. La sua versatilità lo ha reso adatto a una serie di applicazioni diverse, tra cui veicoli da lavoro, auto da corsa, auto della polizia e molto altro. La produzione del Modello T è terminata nel 1927, quando è stato sostituito dal Modello A Ford. Durante il suo ciclo di produzione, sono stati costruiti milioni di esemplari di Modello T. Ford ha avuto un impatto significativo sulla società, non solo attraverso la sua produzione automobilistica, ma anche per il suo ruolo nella creazione di lavoro e nello sviluppo delle infrastrutture legate all'automobile negli Stati Uniti. Nasce così il fordismo. LA CRISI DELL ACCADEMISMO In pillole: - Nascita dell’istituzione «esposizione pubblica d’arte» per democraticizzarla (arte accessibile ad un pubblico sempre più ampio e illuminato). - 1791 nasce il Salon a Parigi. - 1792 nasce il Louvre come primo Museo d’arte. - Accademismo con accezione negativa (impensabile nel XIX secolo quando l’arte era un mestiere fatto di norme e modelli tradizionali). Nel XIX secolo, l'accademismo era uno stile artistico predominante che faceva riferimento a una serie di regole e convenzioni rigorose. Tuttavia, verso la metà del secolo, molti artisti iniziarono a ribellarsi contro queste regole e convenzioni, cercando maggiore libertà espressiva. Questo portò a una crisi nel l'accademismo artistico, con l'emergere di movimenti come il Realismo, l'Impressionismo e il Post-Impressionismo che sfidavano le norme accademiche - Fine del sistema normativo delle accademie. - Fine del classicismo e delle convenzione rappresentativa basata sulla prospettiva. PRO - libertà dell’artista di produrre opere senza attenersi a specificazioni predeterminate del committente - rapporto dinamico e libero tra artista e pubblico (indistinto) CONTRO - esclusione delle manifestazioni artistiche comunque più di «rottura» con i modelli commerciali ed estetici vigenti - le accademie fissano i criteri di esclusione LE AVANGUARDIE STORICHE Le avanguardie storiche sono un insieme di movimenti artistici e culturali che emersero principalmente tra la fine del XIX secolo e il primo quarto del XX secolo, rivoluzionando radicalmente l'arte, la letteratura, la musica e il pensiero in generale. Nel 1914 con lo scoppio della prima guerra mondiale, nasce in molti una forte posizione critica nei confronti del mondo costituito e dell’arte di cui esso è stato sinora oggetto. La tecnica viene incolpata di aver tradito le speranze in essa riposte, e del suo ruolo distruttivo che ha rivestito. Le avanguardie hanno una serie di punti in comune: - RIFIUTO DELIBERATAMENTE PROVOCATORIO DELLA TRADIZIONE: la tradizione vista sedimentazioni di stereotipi e luoghi comuni che addormentano le coscienze e impediscono de scorgere la realtà - shock estetico: la provocazione tesa a rimuovere la pigrizia intellettuale del pubblico addomesticato dal mercato a favore della riscoperta del mondo con nuovi parametri. - COSTITUZIONE DI GRUPPI: spesso con manifesti d’intenti che dichiarano il rinnovamento sociale e spirituale. - SPERIMENTAZIONE DI TECNICHE - RAPPRESENTAZIONI ALTERNATIVE pittura e scultura. - RIFIUTO di proseguire la tradizione distinzione tra arte e vita, il cui simbolo è la relegazione dell’arte nei musei. Le avanguardie si dividono in due gruppi: correnti astratte, di tipo geometrico e correnti figurative Un’altra distinzione è tra quelle influenzate da sviluppi della riflessione razionale e scientifica e quelle vicine alla riflessione mistico-spiritualistica. DE STIJL–OLANDESE «Vi è una vecchia coscienza del tempo e ve ne è una nuova. La vecchia tende all’individuale. La nuova tende all’universale. La lotta dell’individuale all’universale si manifesta sia nella guerra mondiale, che nell’arte di oggi». Van Doesburg Nasce il 16 giugno del 1917, data riportata in calce all’introduzione della prima rivista di Theo van Doesburg. Oltre a lui importanti pittori sono Mondrian e Huszar, l’architetto Oud e il poeta Kok. nel manifesto sorgono subito importanti passaggi fondamentali del movimento: - aspirazione all’universalità - l’affermazione dell’astrazione come rinuncia a ogni particolarismo Viene proposto l’estetica meccanica che propone uno stile elementare con mezzi elementari. La poetica del movimento ruota sull’idea di sviluppare “L’astrattismo fino alla sua ultima meta: l'espressione della realtà pura". Praticando la ricerca di una dimensione universale nella quale poter includere qualunque espressione del particolare, una sorta di linguaggio macchina per decodificare l’universo passando dalla figurazione all'astrazione. Ecco così che i tre elementi base della pittura vengono tradotti nella loro astrazione estrema: linea (verticale o orizzontale), colore (i tre primari), luce (bianco, penombra del grigioe il nero). Il colore aiuta a sottolinearne la concezione anticubica e astratta: rosso e blu- per i due piani di seduta e schienale sorretti dalla struttura del nero, i cui tasselli sono terminanti con il giallo quasi a suggerire una non delimitazione o chiusura, in senzo visivo ( seduta Rosso.Blu)( Rietveld 1923). I mobili di Rietveld denunciano un'aspirazione alla ripetizione seriale, a “progettare prodotti realizzati meccanicamente, articoli prodotti in serie”, come lui specificò. FUTURISMO–ITALIA Argan: «Il grande mutamento nell’agire umano, anche nell’arte, è appunto questo passaggio dalla contemplazione rappresentazione della natura-modello all’azione che incide sulla realtà sociale e la modifica, e che è reciproca, e obbliga l’individuo ad affrontare situazioni sempre diverse, a regolare il proprio comportamento secondo le circostanze che di volta in volta si presentano». Artisti principali: Balla, Boccioni,Sant’Elia,Marinetti. «Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità». Da Il manifesto del Futurismo, 1909 «Bisogna dunque preparare l’immanente ed inevitabile identificazione dell’uomo col motore, facilitando e perfezionando uno scambio incessante d’intuizione, di ritmo, d’istinto e di disciplina metallica, assolutamente ignorato dalla maggioranza e soltanto indovinato dagli spiriti più lucidi». F. T. Marinetti 1909 Il futurismo è stato un movimento artistico e culturale che è emerso all'inizio del XX secolo, principalmente in Italia, anche se ha avuto un'influenza in altri paesi. È stato fondato dal poeta italiano Filippo Tommaso Marinetti, che ha pubblicato il "Manifesto Futurista" del 1909. Il movimento futurista si è caratterizzato per il suo entusiasmo per la tecnologia, la velocità, la modernità e la reazione alle tradizioni artistiche del passato. Alcune delle caratteristiche e dei principi chiave del futurismo includono: - celebrazione della velocità - macchinolatria - rifiuto del passato - sintesi spazio-temporale - urbanizzazione - Consapevolezza del bisogno di progettare, di garantire a sé e agli altri il rispetto di un destino che non è più provvidenza. - Formulazione di progetti artistici attraverso i quali si vuole cambiare la vita. Celebrazione della modernità: I futuristi hanno abbracciato la velocità e la tecnologia come simboli della nuova era industriale e tecnologica. Erano affascinati dai progressi tecnologici, come automobili, aerei e macchine, e ritenevano che questi rappresentassero una rottura con il passato. Rifiuto della tradizione: I futuristi hanno respinto vigorosamente le tradizioni artistiche e culturali del passato, compreso l'accademismo e l'istorismo. Hanno sostenuto la distruzione di musei e biblioteche, considerandoli obsoleti. Sperimentazione con il linguaggio: In letteratura, i futuristi hanno sviluppato uno stile di scrittura sperimentale, che includeva l'uso di parole in movimento, lettere di diverse dimensioni e forme e una sintassi non convenzionale. Hanno cercato di esprimere la dinamica e l'energia della vita moderna attraverso la parola scritta. Architettura e design futuristici: Il futurismo ha influenzato anche l'architettura e il design, promuovendo strutture e oggetti con linee pulite ed aerodinamiche, ispirate alla tecnologia e alla velocità. Molteplici forme d'arte: Il movimento futurista ha abbracciato diverse discipline artistiche, tra cui pittura, scultura, letteratura, musica, cinema e architettura. Artisti noti associati al futurismo includono Giacomo Balla, Umberto Boccioni e Gino Severini. GIACOMO BALLA 1871-1958 Giacomo Balla è stato un importante pittore italiano associato al movimento futurista. È noto per le sue opere che rappresentano il dinamismo, la velocità e l'energia della vita moderna, caratteristiche distintive del futurismo. Balla è stato uno dei principali artisti futuristi e ha contribuito in modo significativo allo sviluppo di questo movimento. Bambina che corre sul balcone 1912– rappresentazione del movimento nello spazio nel suo divenire e la visione simultanea. Scomposizione in sequenza progressive alla scena, utilizzando tratti pittorici derivati da puntinismo e divisionismo. Balla è stato anche coinvolto nell'applicazione dei principi futuristi in altre forme d'arte, come il design, l'arredamento e la moda. Ha creato oggetti e tessuti che riflettono il suo interesse per la dinamica e l'energia della vita moderna. Gilet futurista (1924)-- la forma resta tradizionale, ma viene proiettata la sua idea di pittura futurista con l’innovazione nei colori. Moda innovativa nei Pattern Paravento 1918 FORTUNATO DEPERO: Fortunato Depero (1892-1960) è stato un artista e designer italiano, noto per i suoi contributi al movimento Futurista e per il suo lavoro in varie discipline artistiche, tra cui pittura, scultura, grafica e design industriale. È nato a Fondo, in Italia. Depero è forse meglio conosciuto per la sua collaborazione con il collega artista e scrittore Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del movimento Futurista. Depero è stato un attivo partecipante al movimento Futurista, che celebrava la modernità, la tecnologia e il dinamismo del primo Novecento. Ha contribuito alle pubblicazioni del movimento e ha creato opere d'arte che riflettevano i suoi principi, spesso utilizzando forme geometriche audaci, colori vivaci e un senso di movimento e velocità. Una delle opere più famose di Depero è il "Libro Bullonato" o "Depero Futurista", un capolavoro di grafica e tipografia innovativo che ha creato nel 1927. Questo libro è noto per il suo design innovativo, poiché utilizzava una serie di bulloni e viti per tenere insieme le pagine, consentendo ai lettori di smontarlo e rimontarlo. È considerato uno dei primi esempi di "libro come oggetto" ed è molto ricercato dai collezionisti e dai designer. 1928 Si trasferisce a New York. 1929 Allestisce la sua prima mostra personale Contemporary Italian Art alla Guarino Gallery e gli verranno commissionate copertine di importanti riviste come Vanity Fair e Vogue. 1932 Disegna la bottiglietta per la Campari, commissionata da Davide Campari nel 1927 e rimasta immutata fino ai giorni nostri. Facilmente riproducibile a livello industriale, rappresenta perfettamente i canoni e modelli futuristi nella dinamica e nell’estetica. La sua forma è costituita da un imbuto con sezioni diagonali, con la sovraimpressione del marchio e del nome direttamente sul vetro. Totalmente trasparente risalta il rosso elettrico della bevanda simbolo del trionfo dell’artificio della macchina sulla natura. Il sodalizio Depero-Campari sena uno dei primi casi italiani di corporate identity e centra perfettamente l’ideale futurista di collaborazione tra arte e industria.Depero progetterà per la bevanda anche tutta la campagna pubblicitaria. «L’arte deve marciare di pari passo all’industria, alla scienza, alla politica, alla moda del tempo, glorificandole – tale arte glorificatrice venne iniziata dal futurismo e dell'arte pubblicitaria – l’arte della pubblicità è un’arte decisamente colorata, obbligata alla sintesi… arte gioconda - spavalda- esilarante - ottimista». F. Depero FRANCESCO CANGIULLO «I mobili oggi sono tristi, funebri, glaciali, cafoneschi e sempre chiusi in un mutismo di sarcofago”, i mobili paroliberi saranno “parlanti, allegri e non romperanno le scatole, oltre ad essere pratici, comodi, utili, eleganti, iridescenti, economici e soprattutto igienici». «Una sedia fatta a scatti e sbalzi, che manderà a gambe all’aria chiunque fa per sedersi. Questa sedia, da offrire a creditori, scocciatori e rompiscatole, potrebbe chiamarsi sedia a sbalzi o sedia nevrastenica; e la sua offerta sarà molto eloquente». I mobili a sorpresa parlanti e paroliberi, fu pubblicato a Roma nel 1920, ma era stato scritto dal poeta napoletano Francesco Cangiullo già nel 1916 ed è proprio la sedia Zang!, uno degli arredi descritti, che diventa l'emblema dell'attuale mostra, anche se di essa non esistono testimonianze grafiche. La sedia Zang! si proponeva come briosa alternativa alle linee retrograde di quegli arredi definiti a caratteristiche funebri, glaciali, cafoneschi e sempre chiusi in un mutismo da sarcofago. RUSSIA VCHUTEMAS: 1918, San Pietroburgo dopo la rivoluzione di ottobre.: studenti chiedono la costituzione di laboratori statali aperti a tutti. Nel 1920 aprono i primi istituti tecnici superiori, ovvero la prima scuola sovietica di design, sorta sotto la spinta delle avanguardie (suprematisti e costruttivisti) Vengono chiamati docenti liberi cioè anche quelli non riconosciuti dall’Accademia tradizionale (suprematisti e costruttivisti). Viene programmato come istituto tecnico-artistico per formare progettisti qualificati per rispondere alle esigenze di sviluppo culturale, economico e sociale del paese. Si mette a punto un metodo di insegnamento oggettivo, fondato sulle teorie del colore e della percezione visiva, valido per tutte le attività progettuali. Grande influenza dalle spinte delle avanguardie: cubismo, suprematismo, futurismo (Marinetti nel 1914 era stato in Russia). Scuola in aperta opposizione all’arte russa tradizionale e alle Accademie tradizionali. Prima vera scuola sovietica di artisti-designer molto simile al Bauhaus. Il dibattito all’interno dell’istituto si sviluppa su due posizioni: - formare artisti-progettisti - procedere abbandonando l’arte per affrontare la reale struttura delle cose Si conia il termine Faktura, concezione secondo cui sono la costruzione dell’oggetto, i materiali e il loro uso a dettarne la forma. Nel 1927 il nome cambia e diventa Vchutein, la didattica viene riorganizzata. Nel 1930 l’istituto viene chiuso e Majakovskij si suicida, così viene al termine l’utopia rivoluzionaria delle avanguardie. SUPREMATISMO- KAZIMIR MALEVIC Il suprematismo è un movimento artistico e un'importante corrente dell'arte astratta sviluppatasi all'inizio del XX secolo, teorizzato dall'artista russo Kazimir Malevič e il poeta Majakovskij. Il suprematismo si sviluppò nel contesto della Russia pre-rivoluzionaria dopo il 1917 quando ci fu la rivoluzione di ottobre e la nascita della Repubblica dei Soviet. Il movimento artistico rifiuta l’imitazione della natura a favore della costruzione astratta fondata su geometrie essenziali. Cercavano di catturare lo "spirito" o l'energia delle forme astratte, spesso attraverso l'uso di colori primari vivaci. Creando così opere d'arte che non avessero alcuna connessione con la realtà oggettiva. (Questo significava che le opere d'arte non rappresentavano oggetti o persone del mondo reale.) Le opere suprematiste sono spesso caratterizzate da uno sfondo neutro o bianco, in modo che le forme astratte geometriche possano risaltare in primo piano. Malevich la definisce «Il mondo della non rappresentazione». Un esempio semplice: Kazimir Malevič è noto per il suo famoso dipinto "Quadrato nero su fondo bianco" (1915), che è considerato uno dei capolavori suprematisti. Questo lavoro rappresenta un'estrema semplificazione e astrazione, con un semplice quadrato nero posizionato su uno sfondo bianco. Questa opera rappresenta l'idea di ridurre l'arte a forme puramente geometriche, eliminando qualsiasi riferimento alla realtà oggettiva. IL COSTRUTTIVISMO- ALEXANDR RODCENKO Il costruttivismo è un movimento artistico e di design che emerse nel periodo della prima metà del XX secolo, principalmente in Russia e nell'Europa dell'Est. Come nel suprematismo, il costruttivismo spesso utilizza forme geometriche astratte, come cerchi, rettangoli e linee. Tuttavia, a differenza del suprematismo, il costruttivismo mirava spesso a una funzionalità e a una utilità più chiare. Spesso facevano uso di materiali industriali, come acciaio, vetro, legno e altri, per creare le loro opere. Questo rifletteva la visione del movimento sulla modernità e l'importanza dell'industrializzazione. Il movimento era orientato verso la funzionalità e il design applicato. Molti costruttivisti vedevano l'arte e il design come mezzi per promuovere il cambiamento sociale e politico. Credevano che le loro opere potessero contribuire a trasformare la società in un mondo migliore. Il costruttivismo è noto anche per i suoi testi teorici, scritti da artisti e teorici come Vladimir Tatlin e Aleksandr Rodčenko, che hanno contribuito a definire le ideologie del movimento. Aleksandr Rodčenko: Nato il 5 dicembre 1891 a San Pietroburgo e deceduto nel 1956, Rodčenko ha avuto un impatto duraturo nel mondo dell'arte e del design. 1918-Insegna al Vchutein (l'Istituto statale di arte e tecnica). Incita studenti e professori ad andare abbandonare l’arte contemplativa, ad andare nelle fabbriche per ideare nuovi progetti, sviluppando così il rapporto arte-industria. INKHUK Rodcenko fonda insieme a kandinsky l’inkhuk, istituto di cultura artistica. Nel 1918 si confrontano due posizioni: - Kandinsky: sostiene la necessità di un’analisi delle opere d’arte che coinvolga tutti i sensi, con particolare riferimento ai rapporti tra pittura, musica, e danza. Sostiene la COMPOSIZIONE perché basata su preferenza estetiche soggettive.(morris) - Rodcenko: ritiene che l’impostazione di K sia troppo soggettivistica e emozionale. Egli propone un metodo di insegnamento su basi scientifiche, fondato sull’analisi dei rapporti tra pittura, scultura e architettura. sostiene COSTRUZIONE insieme a forma e senso perchè si fondano sull’uso dei materiali sui loro rapporti e sulle tecniche costruttive.(dresser) Si arriva a una scissione e K. lascia la russia. Dal conflitto tra composizione e costruzione si inizia ad usare il termine costruzione in riferimento all’architettura, all'arredamento, al design dei tessuti e delle porcellane, e scenografie teatrali. Il termine Produttivismo non si differenzia molto ma è particolarmente attento alla progettazione di oggetti per la produzione di massa. Nasce anche l’arte della propaganda e si sviluppa un’ampia “comunicazione visiva di massa”. BAUHAUS–GERMANIA–1919-1933 La Bauhaus è stata una delle più influenti scuole d'arte, design e architettura del XX secolo. Fondata nel 1919 da Walter Gropius a Weimar, in Germania, la Bauhaus ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo delle moderne teorie dell'arte, del design e dell'architettura. Nel 1919 viene inviato Walter Gropius a Weimar con il compito di fondere la scuola di arti applicate e l’accademia delle belle arti. Il manifesto della scuola presenta una xilografia di Lyonel Feininger e una cattedrale gotica. Il termine Bauhaus richiama il termine medievale “Bauhutte”, la loggia dei muratori costruttori di cattedrali. Le tre stelle rappresentano invece pittura, scultura e architettura cioè le tre arti del disegno secondo Vasari e l’accademia del cinquecento fiorentino. Gropius chiama a insegnare ITTEN, teorico del colore. Itten considera l'artigianato e il fatto a mano come valore. Ritiene che la scuola sia una comunità dove i docenti operano perché gli studenti esprimano la loro interiorità e non per trasferire loro delle nozioni. Una comunità avente come finalità la bellezza che salverà il mondo. Da qui si aprirà un attrito con Gropius che vorrebbe i corsi in rapporto con industrie esterne, mentre Itten rifiuta la decisione, affermando che la bellezza non deve servire come un interesse commerciale. Per affrontare il problema dell’unificazione delle due scuole, si mette a punto un’organizzazione molto innovativa: 1. SEMESTRE PRELIMINARE Grundkurs studio elementare della forma studio dei materiali nel laboratorio propedeutico artigianale 2. TRIENNIO Laboratori sui materiali (pietra, legno, metallo, argilla, vetro, colore, tessuti) diretti da due Meister: un maestro della forma (un artista) e un maestro artigiano Studio della natura Studio dei materiali e degli strumenti Studio dei manufatti Composizione, geometria, colore Studio di interpretazione e rappresentazione 3. ULTIMO ANNO TRIENNIO architettura e cantiere sperimentazione e progetto, scienza delle costruzioni, ingegneria Arrivano nel 1920 Klee e Kandinskij come nuovi docenti che costituiranno motivo di grande prestigio per la storia. Learning by doing: lo studente è protagonista attivo e non ricevente passivo, i docenti sono guida di processi in cui gli allievi imparano tramite l’esperienza pratica. principi: La Bauhaus promuove l'interdisciplinarità, incoraggiando gli studenti a combinare l'arte, il design e l'architettura. Le diverse discipline artistiche erano integrate all'interno della scuola. La Bauhaus cercava di unire l'arte e la tecnologia, sottolineando l'importanza del design funzionale, dell'efficienza e della produzione industriale. Il design era noto per la sua semplicità e per l'uso di forme geometriche come quadrati, rettangoli e cerchi. Questa estetica minimalista è diventata uno dei tratti distintivi del movimento. Alla fine del 1923 la casa di Gropius viene perquisita dall’esercito per il sospetto che si svolgono attività comuniste, e nel 1924 vengono ridotti i finanziamenti della scuola. Gropius decide così di chiudere la scuola, e il consiglio di Dessau, in prevalenza di sinistra si offre di accoglierla. Nel 1925 il Bauhaus si trasferisce a Dessau dove Gropius ha progettato nuovi edifici. Nel 1928 Gropius va via ed insieme molti docenti. Diventa direttore Hannes Meyer che ha orientamento costruttivista e funzionalista. Meyer quando venne costretto a lasciare la scuola disse che si trovò nella paradossale situazione di dover combattere lo stile bauhaus che invece di affrontare i bisogni della vita, si divertiva con oggetti della geometria colorata. 1929, Meyer va via e prende la direzione Mies van der Rohe, il quale dopo un paio di anni a Dessau sposta la sede a berlino. Nel 1932 il bauhaus si sposta a Berlino in alcuni capannoni. Nel 1933 sale la fama di scuola comunista popolata da ebrei, così 32 studenti furono arrestati, e la scuola fu chiusa. nel 1937 i nazisti espongono a Monaco, una mostra itinerante intitolata “Arte Degenerata". WASSILY KANDINSKY: Wassily Kandinsky è stato un pittore e teorico dell'arte russo, considerato uno dei pionieri dell'arte astratta. Nato nel 1866, Kandinsky ha avuto un background eclettico, con studi in legge ed economia. Tuttavia, il suo amore per l'arte lo ha portato a Monaco, dove ha studiato pittura 1909 fonda Der Blaue Reiter - Il cavaliere azzurro e ne diventa presidente 1910 inizia la serie Composizioni, conosce Franz Marc Nel 1911 inizia la serie Impressioni Questa serie riflette la sua transizione dallo stile più figurativo a quello astratto. Le "Impressioni" di Kandinsky, come "Impressione III (Concerto)" e "Impressione V (Sul Tramonto)," mostrano un interesse crescente per l'uso del colore e della forma per esprimere emozioni ed evocare sensazioni, anticipando così il suo futuro lavoro astratto. Nelle "Impressioni," puoi notare una sorta di ponte tra il suo periodo più figurativo e il suo passaggio verso l'astrazione, dove le forme iniziano a perdere la loro concretezza e diventano più espressive. 1912 Pubblica lo Spirituale nell’arte 1918 Fonda e dirige il Dipartimento di Arti figurative di Mosca, conosce Vladimir Tatlin e Rodčenko. Stabilisce contatti con Walter Gropius. 1919 Primo direttore del Museo d’arte di Mosca 1920 Professore dell’Università di Mosca 1921 Contrasti con l’arte di propaganda, si trasferisce a Berlino 1922 Arriva alla Bauhaus come Maestro della forma nell’atelier di pittura murale. Tiene anche il corso propedeutico di teoria della forma. Interessato alla sinestesia delle arti. Privilegia lo studio degli effetti psico-fisiologici prodotti dalle varie arti sullo spettatore. Avverte personalmente la concezione sinestetica dell’arte. Assegna, nel caso dei colori primari, le forme fondamentali. Nelle sue esercitazioni propone il tema del ritmo tra la tensione degli elementi e il piano di fondo. 1923 Duchamp organizza a New York la prima personale di Kandinsky “Il mio libro si proponeva soprattutto di risvegliare la capacità, indispensabile in futuro, di cogliere nelle cose materiali e nelle cose astratte l’elemento spirituale, che rende possibili infinite esperienze”. W. Kandinsky LA’SZLO’ MOHOLY- NAGY: László Moholy-Nagy è stato un artista e designer ungherese, noto per il suo contributo al movimento Bauhaus e per essere un pioniere dell'arte cinetica e della fotografia sperimentale. Nato nel 1895, Moholy-Nagy ha iniziato la sua carriera come pittore e scultore, ma è diventato famoso per il suo lavoro multidisciplinare. Ha insegnato al Bauhaus, la celebre scuola d'arte e design tedesca, dove ha sperimentato con la fotografia, il cinema e l'arte cinetica. La sua filosofia era orientata verso l'integrazione delle arti e dei mestieri, cercando di superare i confini tradizionali tra di esse. Moholy-Nagy è stato anche un teorico dell'arte e ha scritto diversi libri, tra cui "Vision in Motion" e "Malerei Fotografie Film" (Pittura Fotografia Film), nei quali ha esplorato le intersezioni tra l'arte e la tecnologia. Il suo lavoro fotografico è notevole per l'uso innovativo della luce, della trasparenza e delle sovrapposizioni, creando immagini dinamiche e moderne. 1923 Gropius lo chiama al Bauhaus di Weimar (Grundkurs) - Sosteneva l’addestramento sensoriale (ripreso dal corso di Itten) e negli aspetti tecnico-costruttivi del progetto. - Itten proponeva esercitazioni sulle texture per potenziare l’espressività visuale, Moholy-Nagy invita gli allievi ad elaborare delle vere e proprie tavole tattili per la ricerca sistematica e oggettiva sugli effetti sensoriali, sia in termini fisiologici sia psicologici = composizioni astratte in equilibrio nello spazio 1925 Si trasferisce con il Bauhaus a Dessau. 1934 Si trasferisce ad Amsterdam. 1935 Scappa dai nazisti e si trasferisce a Londra. 1937 Nominato direttore della New Bauhaus di Chicago. 1938 Fonda la sua School of Design a Chicago. 1944 Diventa cittadino americano. 1946 Muore a Chicago. MARCEL BREUER: Marcel Breuer è stato un architetto e designer ungherese-americano, noto soprattutto per il suo contributo al movimento Bauhaus e per la sua influenza nel campo del design di mobili moderni. Nato nel 1902, Breuer ha studiato e successivamente insegnato al Bauhaus, una scuola d'arte e design tedesca che ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo del design moderno. Breuer è stato particolarmente influente nel campo del design del mobilio, e la sua sedia in tubolare d'acciaio, chiamata comunemente "Sedia Wassily," è diventata un'icona del design moderno. La sedia prende il nome dal suo amico Wassily Kandinsky. Breuer è stato un pioniere nell'uso di tubi d'acciaio piegati per creare mobili leggeri, funzionali e dal design innovativo. La sua visione del design rifletteva l'idea modernista di combinare forma e funzione, utilizzando materiali industriali per creare oggetti esteticamente gradevoli e accessibili. Dopo la chiusura del Bauhaus nel 1933, Breuer emigrò negli Stati Uniti, dove continuò la sua carriera come architetto. Ha progettato numerose case e edifici, spesso utilizzando il cemento armato e continuando a sperimentare con nuovi materiali e forme. 1937 Emigra negli USA e diventa professore presso la Harvard University (Massachusetts, Boston). 1938 Apre uno studio di architettura con Gropius. 1952 Progetto del Palazzo Unesco a Parigi (con P. Luigi Nervi e Bernhard Zehrfuss). 1981 Muore a New York. «Nei miei studi sulla produzione in serie e la standardizzazione, ho scoperto assai rapidamente che il metallo cromato, le linee luminose, la purezza spaziale sono i nuovi elementi per realizzare i nostri mobili. In queste linee curve e luminose ho visto non soltanto i simboli della tecnica moderna, ma della tecnica in generale». M. Breuer JOSEF ALBERS. «Nella percezione visiva un colore non viene quasi mai visto com’è nella sua realtà fisica. Questo fa sì che sia il mezzo più relativo in campo artistico. Per poter usare il colore efficacemente, è necessario sapere che inganna di continuo». J. Albers Josef Albers è stato un artista e insegnante tedesco, noto soprattutto per il suo contributo all'arte geometrica astratta e per il suo ruolo come insegnante presso la Bauhaus e, successivamente, presso la Black Mountain College negli Stati Uniti. Nato nel 1888, Albers ha studiato all'Accademia Reale delle Belle Arti di Berlino prima di unirsi al corpo docente della Bauhaus nel 1920. Presso la Bauhaus, ha insegnato arte e design, concentrandosi sull'importanza della teoria del colore e della composizione. La sua opera teorica più influente è "Interazione del Colore," un testo che ha esplorato le interazioni visive dei colori. Dopo la chiusura della Bauhaus nel 1933, Albers emigrò negli Stati Uniti e continuò a influenzare l'arte e la pedagogia artistica. Ha insegnato presso la Black Mountain College, dove ha influenzato artisti come Robert Rauschenberg e Cy Twombly. WEISSENHOF SIEDLUNG: La Weissenhof Siedlung è un insediamento residenziale situato a Stoccarda, in Germania, costruito nel 1927 come parte di un'esposizione internazionale sulla moderna architettura abitativa. Questa esposizione, conosciuta anche come "Die Wohnung," era un progetto ambizioso che mirava a presentare soluzioni innovative per le sfide abitative dell'epoca. La Weissenhof Siedlung è diventata un'icona del movimento moderno, poiché ha riunito alcuni dei più grandi architetti dell'epoca, molti dei quali erano associati al movimento Bauhaus. Tra gli architetti partecipanti c'erano Ludwig Mies van der Rohe, Le Corbusier, Walter Gropius, e molti altri. Ogni architetto ha progettato una casa all'interno dell'insediamento, seguendo i principi del movimento moderno, come la funzionalità, la semplicità e l'uso innovativo dei materiali. La Weissenhof Siedlung rappresenta una varietà di stili architettonici moderni, dalla razionalità geometrica della casa di Mies van der Rohe alla Casa di Tugendhat, alla Maison Citrohan di Le Corbusier. L'insediamento ha dimostrato l'efficacia di molte idee moderne nell'architettura residenziale e ha avuto un impatto duraturo sulla progettazione degli spazi abitativi. Oggi, la Weissenhof Siedlung è considerata un sito storico e molte delle case sono state restaurate per preservare il loro valore storico e architettonico. LA CUCINA DI FRANCOFORTE Larga 1,90x3,40 mt di lunghezza, condensa tutte le attrezzature necessarie, diviene uno spazio di servizio, molto funzionale. 1. Porta scorrevole⇒ non sottraeva spazio all’ambiente: se aperta, permetteva di controllare i bambini durante il lavoro in cucina. 2. Ripostiglio⇒ per le scarpe e bidone dell’immondizia. 3. Rubinetto⇒ orientabile per l’acqua fredda. 4. Lavandino⇒ in legno con due vasche rivestite in zinco. Tra il legno e lo zinco vi era uno strato di materiale isolante per evitare il raffreddamento rapido dell’acqua. 5. Piano di lavoro posto a cm. 80 di altezza. Profondità dei pensili calcolata in base al diametro di un piatto di portata. 6. Sgabello girevole⇒ da acquistare separatamente. 7. Piattaia⇒ fissa in legno di faggio. 8. Scolapiatti⇒ ribaltabile in legno rivestito di alluminio. 9. Piano⇒ posto sotto il vano finestra per appoggiare oggetti. 10. Piano di lavoro⇒ in faggio stagionato: ad eccezione del linoleum, non esistevano altri materiali sintetici Sul piano di lavoro era ritagliato lo spazio per una 11. vaschetta incassata in metallo smaltato di bianco (per raccogliere gli scarti della pulizia delle verdure) con maniglia e facilmente svuotabile 12. Cassetti⇒ per posate. 13. Sotto la finestre vi era l’armadio per le provviste⇒ dotato di una bocchetta di ventilazione nella parete esterna; nessuna famiglia possedeva ancora il frigorifero ART DECO’ Il maggiore contributo dato dalla Francia alla storia del design fu un vasto e seguito movimento del gusto, l'Art Déco, e l'apporto teorico del maggiore architetto ivi operante. Impropriamente tale movimento prese nome e notorietà dall'Exposition Internationale des Arts Décoratifs tenutasi a Parigi nel 1925. l'Art Déco appare un fenomeno anacronistico se lo si data al 1925, alla data dell'Expo, che non va considerata come l'inizio della tendenza ma piuttosto come il suo tramonto. Infatti, le persone, le idee, i prodotti, le manifestazioni, che nel loro insieme costituirono il movimento chiamato più tardi Art Déco, si trovano già attive nel primo decennio del secolo e il movimento stesso, come vedremo, fu una sintesi di tutti gli eventi francesi di tale decennio: dalle avanguardie figurative del Cubismo e del Fauvisme ai grandi spettacoli internazionali, segnatamente i balletti russi di Diaghilev, dalle innovazioni tecnologiche in campo automobilistico ed aeronautico all'industria della moda, che proprio in quegli anni raggiungeva la sua fama internazionale. Art Nouveau francese fu inferiore alle tradizioni artistiche del paese, non ebbe i risvolti produttivi dello Jugendstil e della Secessione viennese, tanto che la stessa Esposizione universale tenutasi a Parigi nel 1900 fu considerata da molti come la fine dell'Art Nouveau. Meno tradizionali, nel senso che non provengono da scuole di architettura e di arti applicate, sono le fonti dell'Art Déco ricavate dall'avanguardia figurativa: dal Cubismo, esso deriva la riduzione di oggetti e di immagini alla geometria; dal Fauvisme, il senso esplosivo e decorativo dei colori primari; dal Futurismo, il dinamismo e la velocità, o meglio, i segni che questi lasciano al passaggio di un oggetto in moto; dal-Orphisme, i motivi delle composizioni coloratissime e circolari, ecc. Resta comunque il fatto che l'Art Déco e il Razionalismo ebbero uno dei loro maggiori punti di tangenza proprio nel comune interesse che nutrirono per l'avanguardia figurativa. Un'altra celebrata fonte dell'Art Déco furono i balletti russi di Diaghilev tenuti a Parigi dal 1909 al 1914, e ancor più le loro scenografie ad opera di Léon Bakst. Questi, specie nel balletto Shéhérazade, allestito nel 1910, fa esplodere in tutte le parti della scena un'orgia di colori, accostabile per molti aspetti a quella dei Fauves, che non tardò ad essere ripresa negli oggetti, negli ambienti, negli arredamenti curati dagli artisti francesi più tipicamente legati al gusto Art Déco. Sta di fatto che l'Art Déco presenta un'iconografia assai ricca, e molti suoi stilemi appaiono quasi invarianti al variare delle applicazioni: uno stesso motivo si trova indifferentemente in una conformazione architettonica, nel volume di un mobile, nella forma di un oggetto d'uso, nel tracciato di un giardino, nel disegno di una stoffa, ecc. Che questo momento del gusto facesse parte, nonostante la sua ibrida formazione, di un più generale « progetto » appare indubbio. Lo attestano gli sforzi degli organi ufficiali dell'amministrazione e dell'industria francese per trovare una linea produttiva che consentisse di competere con gli altri paesi, e quelle iniziative private che, accantonando ogni nazionalismo, tentarono almeno di importare in Francia quanto veniva progettandosi e producendosi altrove. Che cosa prevedesse tale progetto è altrettanto evidente: mancando di una struttura produttiva paragonabile a quelle straniere, la Francia, mentre tenta di crearsela, intanto punta sulla forza delle idee, sulla continuità della tradizione, sulle istituzioni personali, in una parola mira più all'artisticità della produzione che non alla sua industrializzazione. Non è facile vincere le resistenze che si oppongono a far rientrare i manufatti dell'arte Decò nel novero del design. E ciò non perché sistemi produttivi degli oggetti informati a questo stile fossero sostanzialmente artigianali ma in quanto, a parte le istituzioni di organizzazioni menzionati, essi generalmente seguirono una logica occasionale e discontinua: i sarti si fecero arredatori, i profumieri produttori di suppellettili, architetti immobiliari e allestitori lavorarono isolatamente e su commissione. D'altra parte senza cadere nelle note di costume è perfettamente comprensibile che, come si è accennato, il movimento delle arti applicate francesi, avendo perduta l'occasione di creare delle strutture produttive simili a quelli del rivale tedesco, cercasse di colmare il divario puntando sulla “modernità” non tanto organizzativo-industriale quanto artistico-inventiva, Non solo, ma ad una quantificazione che non si affidasse alla serialità quanto alla riconoscibilità di uno stile. La componente “vendita” riflette puntualmente i limiti e i pregi che abbiamo visto parlando della produzione. Bisogna dire che accanto ad un mercato ricco di prodotti art decò, ne esistesse un'altro accessibile ai ceti popolari, è provato dall'attività dei grandi magazzini. Abbiamo visto che per la presenza di ateliers specializzata nel produrre mobili ed oggetti, la produzione veniva strettamente legata alla promozione e alla vendita. E se da un lato ciò garantiva alla clientela degli ateliers privati dove si trovavano prodotti esclusivamente fabbricati per ciascuna di essi, dall'altro tali prodotti per l'organizzazione stessa delle ditte, per la concorrenza che esse facevano agli ateliers privati erano necessariamente più economici che altrove. Cosicché tutti i mobili e gli articoli di moda ecc, che non recavano la firma di un famoso disegnatore furono prodotti e venduti nei grandi magazzini. - abbandono delle linee curve dell’Art Nouveau per linee geometriche e angolari. - Abbondante utilizzo del colore oro, spesso in contrasto con altri colori. - Potenti riferimenti all

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