Sorveglianza delle infezioni nosocomiali PDF

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Pegaso Università Telematica

Emanuela Santoro

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nosocomial infections healthcare surveillance infection control public health

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This document provides a detailed overview of nosocomial infection surveillance, covering program application, diagnostic indicators, and antimicrobial resistance. It's likely intended for postgraduate-level students in a healthcare-related field. The author, Emanuela Santoro, is associated with PEGASO Università Telematica.

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Emanuela Santoro - Sorveglianza delle infezioni nosocomiali Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore...

Emanuela Santoro - Sorveglianza delle infezioni nosocomiali Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 1 di 15 Emanuela Santoro - Sorveglianza delle infezioni nosocomiali Indice 1. APPLICAZIONE DEL PROGRAMMA DI SORVEGLIANZA........................................................... 3 1.1 MISURE DI SORVEGLIANZA........................................................................................................................................... 3 2. INDICI DIAGNOSTICI.............................................................................................................. 8 2.1 METODOLOGIE DI RACCOLTA DATI................................................................................................................................ 9 2.2 INFORMATIZZAZIONE................................................................................................................................................ 10 2.3 ORGANIZZAZIONE, ANALISI E SINTESI DEI DATI................................................................................................................ 10 3. MICRORGANISMI RESPONSABILI DELLE INFEZIONI NOSOCOMIALI E ANTIBIOTICO- RESISTENZE......................................................................................................................... 12 3.1 ENTEROCOCCHI....................................................................................................................................................... 13 3.2 STAFILOCOCCHI METICILLINO-RESISTENTI (MRSA)......................................................................................................... 13 3.3 BACILLI GRAM-NEGATIVI........................................................................................................................................... 13 3.4 CANDIDA............................................................................................................................................................... 14 3.5 IMPATTO CLINICO DELLE INFEZIONI NOSOCOMIALI.......................................................................................................... 14 BIBLIOGRAFIA............................................................................................................................ 15 Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 2 di 15 Emanuela Santoro - Sorveglianza delle infezioni nosocomiali 1. Applicazione del programma di sorveglianza La sorveglianza delle infezioni nosocomiali è la base di ogni programma di prevenzione della azienda sanitaria. Essa consiste in un processo dinamico di raccolta, organizzazione, analisi e comunicazione dei dati e/o degli avvenimenti specifici su una popolazione definita. Consente, inoltre, di determinare il tasso di infezione di base o delle complicanze insorte, di stabilire variazioni della frequenza o della distribuzione degli avvenimenti, di mettere in atto delle investigazioni per spiegare l’aumento dei tassi, d’instaurare misure di controllo e di determinare l’efficacia dell’assistenza sanitaria. Un programma di sorveglianza può essere finalizzato alle seguenti funzioni: 1. Definizione della strategia di lotta contro le Infezioni Nosocomiali, con particolare riguardo ai seguenti aspetti: organizzazione del sistema di sorveglianza, misure di prevenzione, coinvolgimento appropriato dei servizi laboratoristi, metodo e mezzi per informare il personale ospedaliero sull’andamento delle infezioni. 2. Verifica dell’effettiva applicazione dei programmi di sorveglianza e controllo e la loro efficacia. 3. Cura della formazione culturale e tecnica in materia di personale. 4. Identificazione dei germi responsabili di infezione e loro pattern di antibiotico resistenza; 5. Identificazione di eventuali eventi epidemici. Una attiva sorveglianza delle Infezioni Nosocomiali deve, quindi, garantire un aggiornato report sull’incidenza delle infezioni, sui patogeni in causa e deve permettere di elaborare misure di contenimento del fenomeno, tali da identificare i rischi e di agire al fine di evitare l’infezione, le sue gravi conseguenze e di interrompere la catena epidemiologica che ne facilita l’impianto. Buoni risultati in tal senso sono stati resi noti nello studio SENIC (Study on the Efficacy Nosocomial Infection Control) condotto dal CDC (Centers for disease control and prevention) dove si è verificata una diminuzione media dei tassi d’infezione nosocomiale del 32% in 5 anni. Mentre, contemporaneamente, questo tasso è aumentato del 18 % negli ospedali sprovvisti di un attivo programma di sorveglianza. 1.1 Misure di sorveglianza I metodi applicati alla tecnica di sorveglianza sono vari, la tecnica storicamente e scientificamente usata come referenza consiste in una sorveglianza prospettiva delle infezioni nosocomiali (ogni sito d'infezione) e coinvolge tutti i pazienti ospedalizzati. Questo tipo di sorveglianza, chiamata “sorveglianza Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 3 di 15 Emanuela Santoro - Sorveglianza delle infezioni nosocomiali d'incidenza istituzionale” (cioè che interessa tutto l'istituto-ospedale) è estremamente difficile da effettuare e i mezzi per eseguirla non sono in sempre disponibili. Nessun ospedale al mondo conduce, però, oggi, una sorveglianza di questo tipo a causa degli investimenti troppo elevati che devono essere effettuati. I vantaggi e gli inconvenienti dell'approccio della sorveglianza prospettiva istituzionale sono riassunti nella Tabella 1. Lo stesso approccio può essere condotto periodicamente nei confronti del paziente, per permettere al personale che effettua questo compito di disporre di più tempo per altre attività al di fuori del periodo di sorveglianza, ed è concentrata sui soggetti colpiti. (Tabella 2). Tabella 1 - Sorveglianza prospettiva istituzionale. Vantaggi Svantaggi  Documentazione di tutte le infezioni  Laborioso, costoso in tempo ed energie. oggettivate nell'istituto.  Produzione di una massa importante  Determinazione del tasso di infezione di d'informazioni sovente inutilizzate. base.  Lascia poco tempo per la sintesi delle  Identificazione della modalità di informazioni e la messa in atto delle misure apparizione, e della frequenza e di prevenzione. distribuzione delle infezioni endemiche.  Identificazione di infezioni "difficili"  Identificazione precoce delle epidemie. (impossibili da prevenire).  Migliora l'intuizione degli specialisti in prevenzione e controllo delle infezioni.  Permette in caso di condotta adeguata, di intraprendere delle misure di prevenzione immediate.  Metodo ottimale per l'identificazione dei fattori di rischio. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 4 di 15 Emanuela Santoro - Sorveglianza delle infezioni nosocomiali Tabella 2 - Sorveglianza periodica, istituzionale o meno. Vantaggi Svantaggi  Migliora l'efficienza della sorveglianza.  Nessun dato disponibile al di fuori dei  Permette di concentrare le risorse/forze sui periodi/settori sorvegliati. soggetti d'interesse.  Diminuisce le probabilità di identificare elle  Può essere condotta a rotazione. epidemie.  Permette allo specialista in prevenzione e controllo delle infezioni di diversificare le proprie azioni. Una misura di sorveglianza relativamente ampia, rapida e con l'utilizzo di risorse esclusivamente nei periodi limitati, è la tecnica di prevalenza. Questo approccio è ristretto a un dato periodo di tempo e le infezioni che insorgono al di fuori di questo periodo, non sono chiaramente registrate, è difficile comparare il tasso di prevalenza con il tasso d'incidenza e le indagini di prevalenza mancano in generale dei focolai epidemici (Tabella 3). Tabella 3 - Misura di prevalenza. Vantaggi Svantaggi  Rapida.  Raccolta di molti dati in un periodo limitato.  Relativamente poco costosa.  Deve essere necessariamente effettuata in  Permette di identificare le priorità. un breve lasso di tempo.  Permette di identificare delle tendenze  Dati ristretti al periodo d'osservazione. temporali, se ripetuta.  Comparazione difficile tra tasso d'incidenza  Permette eventualmente di identificare dei e d'infezione. fattori di rischio.  Tasso d'infezione difficilmente comparabile  Identificazione dei settori/pazienti che tra diverse. meritano delle investigazioni particolari.  Istituzioni salvo importante sforzo metodologico e analitico.  Non identifica abitualmente le infezioni epidemiche. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 5 di 15 Emanuela Santoro - Sorveglianza delle infezioni nosocomiali  È soggetta a numerosi "bias": in particolare sovrastima del tasso d'infezione associato a un soggiorno prolungato. L’azione più efficace nel controllo delle I.N. è data dalla sorveglianza mirata, intesa come la raccolta continua di informazioni, analisi dei dati, applicazione di misure di controllo e valutazione dell’efficacia delle stesse. (Tabella 4) Tabella 4 - Sorveglianza mirata. Vantaggi Svantaggi  È ristretta a un  Raccolta unicamente dei dati settore/popolazione definita concernenti i pazienti/settori di pazienti. selezionati per la  Gli sforzi sono concentrati su sorveglianza. un tipo d'infezione,  Mancata identificazione delle generalmente scelta in epidemie infettive che non funzione delle possibilità concernono la popolazione d'instaurare delle misure di sorvegliata. prevenzione mirate.  Identificazione valida di un denominatore adeguato relativamente flessibile e che permette la combinazione con altri metodi di sorveglianza.  Migliora l'efficienza della sorveglianza.  Permette di ridurre il carico di lavoro globale degli specialisti in prevenzione e controllo delle infezioni. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 6 di 15 Emanuela Santoro - Sorveglianza delle infezioni nosocomiali Una forma di sorveglianza che interviene in caso di necessità è quella del controllo delle epidemie. Sono stati proposti numerosi sistemi di identificazione delle epidemie. Essi si basano sui dati del laboratorio di microbiologia, sull'uso di antibiogrammi e sugli indicatori che differiscono da un'istituzione all'altra. Questo approccio non permette di ottenere dei dati sul tasso endemico d'infezione e rende difficile ogni confronto all'interno ed all'esterno dell'Istituto. Generalmente negli ospedali dove le attività di sorveglianza sono più intense è più frequente l'identificazione delle epidemie infettive. È stato stimato che le epidemie rappresentano una proporzione molto ridotta del totale delle infezioni nosocomiali (circa il 2%). Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 7 di 15 Emanuela Santoro - Sorveglianza delle infezioni nosocomiali 2. Indici diagnostici Nel rilevare i pazienti a rischio o vittime di infezioni nosocomiali sono stati proposti numerosi indici diagnostici. I metodi adottati includono, individualmente o in modo combinato, la revisione dei dati di laboratorio, del Kardex infermieristico, della curva termica, dell'uso di antibiotici, della riammissione di un paziente ospedalizzato di recente, dell'analisi del rapporto di autopsia, della collaborazione di infermieri, di collegamento tra i servizi (infermieri che lavorano in servizi designati come "rispondenti" e che hanno ricevuto una formazione introduttiva all'igiene ospedaliera) e dell'approccio basato sul rilevamento di eventi sentinella. Ogni parametro varia notevolmente nel suo grado di efficienza, la scelta dipende dalle risorse, dal tempo messo a disposizione da parte del personale incaricato della sorveglianza e dalle condizioni istituzionali. In generale, maggiore è il tempo investito nell'attività di sorveglianza, migliore è la sensibilità della rilevazione. Nella Tabella 5 viene elencata una serie di metodi che utilizzano diversi approcci e indici di rilevazione delle infezioni nosocomiali, il tempo investito in ogni sorveglianza e la rispettiva sensibilità. Tabella 5 - Metodi d'identificazione dei pazienti con infezioni nosocomiali. Metodi Descrizione Sensibilità Revisione completa del dossier revisione completa di tutte le 74-94% cartelle e dati di laboratorio Referti di laboratorio identifica i pazienti con colture 77-91% positive Revisione del Kardex identifica i pazienti a rischio 75-94% d'infezione Temperatura (curva termica) s'interessa a tutti i pazienti con 9-56% una temperatura >37.8°C Antibiotici rivedere tutti i pazienti che 57% ricevono antibiotici Temperatura + antibiotici rivedere tutti i pazienti con una 70% temperatura >37.8°C e che ricevono antibiotici Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 8 di 15 Emanuela Santoro - Sorveglianza delle infezioni nosocomiali Riammissione rivedere i dossier di tutti i 8% pazienti riammessi Autopsia rivedere i dossier di tutti i 8% pazienti con autopsia Infermiere di collegamento rivedere i pazienti sospetti 62% d'infezioni dichiarate da infermieri di legame nei servizi Laboratorio + personale di pazienti che presentano colture 76-89% collegamento microbiologiche positive e revisione dei dossier con l'aiuto del personale di collegamento nell'unità di cura Fattori di rischio revisione di tutti i dossier 50-89% infermieristici + Kardex per identificare i fattori di rischio d'infezione Dichiarazione sentinella fogli di dichiarazione di pazienti 73% che presentano segni/sintomi d'infezione completati dagli infermieri dell'unità di cura Allarme informatico basati sull'identificazione di Variabile microrganismi patogeni definiti o eventi legati ai pazienti 2.1 Metodologie di raccolta dati I dati raccolti variano in funzione degli obiettivi della sorveglianza e del tipo di infezione controllata. La validazione del sistema o dei metodi di sorveglianza attuati deve essere realizzata in modo particolare al momento della loro messa in atto. È quindi fondamentale definire precisamente gli obiettivi della sorveglianza, in modo da valutare i migliori parametri da seguire e da raccogliere, e attribuire i mezzi adeguati in personale, tempo di lavoro e attrezzatura logistica in funzione degli obiettivi prefissati. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 9 di 15 Emanuela Santoro - Sorveglianza delle infezioni nosocomiali 2.2 Informatizzazione L'introduzione di un sistema di monitoraggio informatizzato contribuisce a ottimizzare il processo di sorveglianza delle infezioni nosocomiali, riducendo lo sforzo impiegato nella raccolta delle informazioni e garantendo una maggiore facilità alla consultazione dei dati. Consegue che l’ausilio dei sistemi informatici, alle misure tradizionali di sorveglianza e prevenzione delle infezioni nosocomiali, migliora l'efficacia a beneficio del paziente, dell'istituto di cura e della comunità in generale. Gli archivi informatici consentono una migliore leggibilità e facilità di accesso ai dati raccolti, più persone, ad esempio, possono consultare le stesse informazioni nello stesso momento in luoghi fisicamente distanti. I CDC hanno realizzato un software per facilitare il trasferimento dei dati relativi alla sorveglianza delle infezioni dai centri al NNIS ai CDC stessi. La tecnologia informatica è ormai un supporto irrinunciabile sia in ambito assistenziale che nella ricerca scientifica. L'introduzione dei DRG (Diagnostic-Related Groups) e l'informatizzazione dei dati in funzione della diagnosi d'entrata, delle principali comorbilità e delle complicazioni, parametri essenziali di misura dei case-mix, sono le priorità assolute per l'interpretazione dei tassi d'infezione nosocomiali. 2.3 Organizzazione, analisi e sintesi dei dati La frequenza delle infezioni può essere misurata mediante studi di prevalenza e di incidenza. Lo studio di prevalenza permette di determinare la frequenza di una o più infezioni in una certa popolazione, in un determinato periodo, ed è condotto sorvegliando una popolazione, più o meno ampia per un periodo limitato (anche un giorno), ed identificando in tale lasso di tempo i pazienti infetti, da rapportare, quindi, a tutti gli individui del gruppo in osservazione. Studi di prevalenza ripetuti, ad intervalli di tempo variabili, consentono di avere una stima più accurata. Lo studio di incidenza, invece, viene condotto seguendo una certa popolazione di pazienti durante il ricovero, in alcuni casi anche dopo la dimissione, registrando i nuovi casi di infezione insorti nel periodo di tempo previsto. Lo studio di incidenza permette di registrare le infezioni appena insorgono. La sintesi della raccolta dati deve essere effettuata, dal personale incaricato della sorveglianza, in tempi brevi in modo tale da intervenire quando necessario, altrimenti il tempo e i mezzi investiti nella sorveglianza sarebbero sprecati. Sono disponibili una grande varietà di metodologie di sorveglianza con diversi gradi di efficienza: il tempo necessario alla raccolta dei dati varia da un istituto all'altro, maggiore è la fase di raccolta e più il metodo è sensibile. L’utilizzo di un sistema di sorveglianza delle infezioni nosocomiali permette di migliorare i percorsi assistenziali, gli schemi terapeutici e di Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 10 di 15 Emanuela Santoro - Sorveglianza delle infezioni nosocomiali conseguenza la qualità della struttura sanitaria. Nella tabella 6 sono ricapitolati i principali elementi delle sorveglianze. Tabella 6 - Principali elementi della sorveglianza. INDICI di SORVEGLIANZA definizione delle infezioni organizzazione dei dati sintesi e interpretazione Raccolta delle informazioni restituzione dei risultati per poter intraprendere delle azioni preventive Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 11 di 15 Emanuela Santoro - Sorveglianza delle infezioni nosocomiali 3. Microrganismi responsabili delle infezioni nosocomiali e antibiotico-resistenze Fino all'inizio degli anni '80, i microrganismi più frequentemente responsabili di infezione ospedaliera erano i gram-negativi. La pressione antibiotica e il maggiore utilizzo di presidi sanitari di materiale plastico, favorevoli alla crescita di alcuni microrganismi, hanno modificato nel tempo l'ecologia batterica in ospedale: negli ultimi anni sono costantemente aumentate le infezioni sostenute da gram- positivi (soprattutto Enterococchi e Staphylococcus epidermidis) e quelle da miceti (soprattutto Candida spp.), mentre sono diminuite quelle sostenute da gram-negativi quali E. coli e Klebsiella pneumoniae. 8% 15% 11% 11% 15% 13% 14% 13% S.aureus E.coli P.aeruginosa Candida sp. Altre Enterobacteriaceae Stafilococchi coagulasi negativa Enterococchi Enterobacter sp FIG.1 - Principali Patogeni responsabili di I.N. Uno dei fenomeni più preoccupanti dell'epidemiologia delle infezioni ospedaliere a livello mondiale è rappresentato dall'emergenza e rapida disseminazione di microrganismi con resistenze antibiotiche. I microrganismi più problematici da questo punto di vista sono gli enterococchi, gli stafilococchi meticillino- resistenti, i gram-negativi, la Candida e i micobatteri tubercolari multiresistenti. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 12 di 15 Emanuela Santoro - Sorveglianza delle infezioni nosocomiali 3.1 Enterococchi Gli enterococchi sono noti per la rapida emergenza di resistenze a molti antibiotici, quali gli aminoglicosidi, le penicilline e, più recentemente, i glicopeptidi. Negli Stati Uniti la percentuale di infezioni sostenute da enterococchi vancomicina-resistenti (EVR) è passata, tra il 1991 e il 1999, da 0,3 a 7,9% e da 0,4 a 13,6% nelle terapie intensive. Gli EVR vengono trasmessi sia per via diretta che indiretta attraverso le mani del personale, superfici o attrezzature contaminate. Un elemento molto preoccupante è rappresentato dal fatto che negli EVR la resistenza è plasmidica e può quindi essere trasferita ad altri microrganismi, quali S. aureus o S. epidermidis. 3.2 Stafilococchi meticillino-resistenti (MRSA) Gli MRSA sono emersi alla fine degli anni '70, diventando endemici in molti ospedali. Recentemente, sono divenuti un problema anche in strutture per lungodegenti, ospizi per anziani e ambulatori. Gli MRSA sono frequentemente introdotti in una struttura sanitaria da un paziente o un operatore colonizzati (soprattutto a livello delle narici) o infetti. La resistenza alla meticillina è comune sia per gli stafilococchi coagulasi-negativi che per lo Staphylococcus aureus. La maggior parte dei ceppi MRSA sono resistenti anche a eritromicina, cefalosporine, imipenem, tetracicline, clindamicina e altri agenti, quali gli aminoglicosidi e i fluorochinoloni. Studi effettuati da Varaldo in Italia hanno dimostrato un costante aumento della frequenza di ceppi di S. aureus meticillino-resistenti (dal 4-6% negli anni '70 al 30% negli anni '90), ma soprattutto di ceppi di stafilococchi coagulasi-negativi resistenti (dal 20% degli anni 90 a più del 40% negli anni '00). 3.3 Bacilli Gram-negativi Alcuni microrganismi gram-negativi (in particolare e. Coli, klebsiella spp., Acinetobacter spp., Enterobacter cloachae, serratia spp., Pseudomonas spp. E citrobacter spp.) Hanno sviluppato resistenza per i nuovi antibiotici betalattamici. È emersa anche resistenza alle cefalosporine di terza generazione, all'imipenem e ai fluorochinoloni. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 13 di 15 Emanuela Santoro - Sorveglianza delle infezioni nosocomiali 3.4 Candida Negli ultimi dieci anni è considerevolmente aumentata l'incidenza di infezioni ospedaliere, soprattutto infezioni sistemiche, sostenute da Candida spp. La segnalazione di ceppi resistenti al chetoconazolo e al fluconazolo rappresenta, quindi, un fenomeno preoccupante. 3.5 Impatto clinico delle infezioni nosocomiali In una significativa proporzione di casi, le infezioni ospedaliere evolvono verso la disabilità temporanea o permanente o la morte del paziente. La mortalità, esclusivamente attribuibile alla insorgenza di una infezione è stata stimata per la sepsi o la polmonite sulla base di studi controllati. Per eliminare l'influenza della patologia di base del paziente sul rischio di morte, un gruppo di pazienti con specifiche infezioni ospedaliere è stato confrontato con un gruppo di pazienti non infetti, ma comparabili ai primi per gravità e complessità delle condizioni cliniche di base. Da questi studi emerge come la mortalità attribuibile alle sepsi vari dal 14 al 38% nei diversi studi, in relazione al tipo di agente causale: la mortalità è elevata soprattutto nelle fungemie (38%) e nelle sepsi da enterococchi (31%), mentre le batteriemie da stafilococchi coagulasi-negativi si associano ad una mortalità attribuibile più bassa (14%). La mortalità attribuibile alle polmoniti è inferiore a quella segnalata per le sepsi ed è stata riportata essere pari al 7% in uno studio a livello ospedaliero ed al 15% in terapia intensiva. Le evidenze esistenti sulla mortalità attribuibile alle infezioni urinarie e della ferita chirurgica sono allo stato attuale troppo frammentarie per poter stimare in modo accurato il rischio di morte, ma tali infezioni sono sicuramente meno gravi rispetto alle due precedenti: meno dell'1% degli infetti con una di queste due localizzazioni, infatti, muore. Le infezioni ospedaliere sono causa, oltre che di decesso, anche di invalidità temporanea o permanente, ma i dati in proposito sono molto scarsi: uno studio del 1991 sulla frequenza di complicanze iatrogene in un campione molto ampio di pazienti ospedalizzati nello Stato di New York, ha evidenziato come le infezioni della ferita chirurgica rappresentassero la complicanza più frequente in seguito ad intervento chirurgico e come nel 22% avessero comportato una grave disabilità (di durata maggiore di un mese) o il decesso del paziente. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 14 di 15 Emanuela Santoro - Sorveglianza delle infezioni nosocomiali Bibliografia  Ippolito G., Nicastri E., Martini L., Petrosillo N. Hospital infection control in Italy. Infection 2003: 31 suppl.2: 4 – 9.  M.L. Moro, Convegno sulle infezioni Ospedaliere, Bergamo 24-25 novembre 2000.  Fanos V., Cataldi L. “Infezioni ospedaliere in terapia intensiva pediatrica e neonatale: un aggiornamento epidemiologico”. Ped Med Chir 2002;24:13-20.  Giornale Italiano delle Infezioni Ospedaliere vol. 8, n. 4, Ottobre-Dicembre 2001. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 15 di 15

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