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This document contains information on Italian labor laws, focusing on topics such as worker safety, responsibilities of employers (datori di lavoro) and various related regulations. It details different types of worker roles and specific roles responsible for safety, including safety representatives, and important related legal information.
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Costituzione Italiana ART. 32 - salute = fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività. ART. 41 - L’iniziativa economica è libera ma non può svolgersi in modo da recare danno alla sicurezza e alla dignità umana. Codice Penale ART. 40...
Costituzione Italiana ART. 32 - salute = fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività. ART. 41 - L’iniziativa economica è libera ma non può svolgersi in modo da recare danno alla sicurezza e alla dignità umana. Codice Penale ART. 40 - Rapporto di causalità ART. 41 - Concorso di causa ART. 437 - Rimozione od omissione dolosa ART. 451 - Omissione colposa di cautele o difese contro disastri o infortuni sul lavoro : NEGLIGENZA / IMPRUDENZA / IMPERIZIA STATUTO DEI LAVORATORI = LEGGE 20 MAGGIO 1970 N.300 ART.9 – I lavoratori, mediante loro rappresentanti, hanno diritto di controllare l’applicazione delle norme per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e di promuovere la ricerca, l’elaborazione e l’attuazione di tutte le misure idonee a tutelare la loro salute e la loro integrità sica. TESTO UNICO = D.Lgs.81/08 salute = stato di completo benessere sico, mentale e sociale. Responsabilizzazione dei detentori del potere = La responsabilità sta esattamente dove stanno i poteri e le competenze Principio di e ettività = L’individuazione dei destinatari delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro va e ettuata tenendo conto delle mansioni e delle attività in concreto svolte da ciascun soggetto. (Corte di Cassazione 9.3.2007, art. 299 d.lgs.81/08) fi ff fi ff DATORE DI LAVORO = «la centralità della gura del datore di lavoro» : che è obbligato a dotarsi di una rete organizzativa e gestionale che adesso diventa obbligatoria e la cui mancanza è penalmente sanzionata DIRIGENTE = Persona che attua le direttive del datore di lavoro organizzando l’attività lavorativa e vigilando su di essa. PREPOSTO = Persona che sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa. LAVORATORE = Persona che indipendentemente dalla tipologia di contratto svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un DdL pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo scopo di apprendere un mestiere, un’arte o una professione (esclusi gli addetti ai servizi domestici o familiari). ART. 31 - Servizio di Prevenzione e protezione = Insieme di persone, sistemi e mezzi esterni o interni all’azienda, nalizzati all’attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori. Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) = Persona eletta dai lavoratori o a livello aziendale o territoriale o di sito che rappresenta i lavoratori stessi nella gestione della sicurezza. È incompatibile con il ruolo di R e A SPP. Modalità di elezione: ( in un’unica giornata nazionale indicata con DM ) Per aziende con meno di 15 addetti: - Eletto di norma direttamente dai lavoratori al loro interno - Individuato per più ditte (RLS territoriale o di comparto) Per aziende con più di 15 addetti: - Eletto o designato nell’ambito delle Rappresentanze sindacali aziendali - Eletto dai i lavoratori della azienda al loro interno (in assenza delle rappresentanze sindacali) Quanti sono : - 1 in aziende con meno di 200 dipendenti - 3 in aziende con più di 200 ma meno di 1.000 dipendenti - 6 in aziende con più di 1.000 dipendenti Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale (RLST) = Rappresentate sindacale eletto o designato dai lavoratori per quelle aziende in cui non è stato designato il RLS, in particolare in quelle con meno di 15 addetti. Modalità di elezione: le modalità di elezione o designazione sono individuate da accordo collettivi nazionali interconfederali o di categoria, stipulati dalle associazioni più rappresentative a livello nazionale. INCARICATI DI PRIMO SOCCORSO = Personale dipendente nominato dal DdL, che sceglie in base alle capacità e propensioni di ciascuno, (formato ai sensi del DM n°388 del 15.07.04) Quanti sono : sulla base alla valutazione dei rischi Responsabilità : Non hanno nessun obbligo nella gestione della sicurezza e delle emergenze ai sensi della normativa sulla sicurezza del lavoro. Hanno responsabilità penali per “omissione di soccorso” (C.P. art. 593) fi fi INCARICATI DELLE MISURE ANTINCENDIO = Personale dipendente nominato dal DdL, che sceglie in base alle capacità e propensioni di ciascuno, (formato ai sensi del DM 10.03.98) Quanti sono : in n° su ciente a coprire le esigenze dell’azienda, in base alla valutazione dei rischi Responsabilità : Non hanno nessun obbligo nella gestione della sicurezza e delle emergenze ai sensi della normativa sulla sicurezza del lavoro. Hanno responsabilità penali per “omissione di soccorso” (C.P. art. 593) Sorveglianza: controllo visivo (anche quotidiano) - Porte e vie (libere) - Segnaletica (visibile e integra) - Luci di emergenza (funzionanti) - Mezzi di estinzione (accessibili) Controlli periodici (almeno semestrali) - Funzionalità degli impianti - E cienza dei presidi antincendio MEDICO COMPETENTE (MC) = Requisiti 1. Iscrizione nell’elenco nazionale istituito presso Ministero della Salute 2. Aggiornamento professionale ECM (a partire dal programma triennale successivo al 2008) ffi ffi I RISCHI PROFESSIONALI DELL’INFERMIERE = - BIOLOGICI - DA GAS ANESTETICI - DA RADIAZIONE - DA MOVIMENTAZIONE CHIMICI VALUTAZIONE RISCHIO D’ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI = Titolo VIII “PROTEZIONE DA AGENTI BIOLOGICI” del D.Lgs.626/94 diventa Titolo X “ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI” del D.Lgs.81/08 = composto da : CAPO I CAPO II: obblighi del datore di lavoro CAPO III: sorveglianza sanitaria CAPO I = CLASSIFICAZIONE DEGLI AGENTI BIOLOGICI - Gruppo 1: i microrganismi cha presentano poca probabilità di causare malattie nell’uomo - Gruppo 2: NON si propaga di solito nella comunità, sono disponibili e caci misure pro lattiche o terapeutiche. - Gruppo 3: i microrganismi cha causano malattie gravi nell’uomo; può propagarsi nella comunità, sono disponibili e caci misure pro lattiche o terapeutiche. (rischio x lavoratori) - Gruppo 4: i microrganismi che causano malattie gravi nell’uomo; e presenta un elevato rischio di propagarsi nella comunità, non sono di norma disponibili e caci misure pro lattiche o terapeutiche. (rischio x lavoratori) INFETTIVITÀ = capacità di un microrganismo di entrare e moltiplicarsi nell’ospite PATOGENICITÀ = capacità di produrre malattia a seguito d’infezione TRASMISSIBILITÀ = capacità di un microrganismo di essere trasmesso da un soggetto infetto a uno suscettibile. NEUTRALIZZABILITÀ = disponibilità di e caci misure pro lattiche per prevenire la malattia o terapeutiche. CAPO II = OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO ART. 271 - VALUTAZIONE DEL RISCHIO ART. 272 - MISURE TECNICHE ORGANIZZATIVE E PROCEDURALI ART. 273 - MISURE IGIENICHE ART. 274 - MISURE SPECIFICHE PER LE STRUTTURE SANITARIE E VETERINARIE ART. 275 - MISURE SPECIFICHE PER I LABORATORI ART. 276 - MISURE SPECIFICHE PER I PROCESSI INDUSTRIALI ART. 277 - MISURE D’EMERGENZA ART. 278 - INFORMAZIONE E FORMAZIONE PRECAUZIONI UNIVERSALI / STANDARD = nascono da evidenze epidemiologiche che hanno evidenziato come sistemi di isolamento basati sulla diagnosi di malattia infettiva fossero insu cienti a impedire la trasmissione di patogeni attraverso il sangue; per impedire la trasmissione di queste infezioni è necessario considerare tutti i pazienti ricoverati quali potenzialmente infetti. ffi fi ffi ffi ffi fi fi ffi fi PRECAUZIONI STANDARD / UNIVERSALI = 1)lavaggio delle mani 2)indossare i guanti prima del contatto con sangue o con liquidi biologici, secrezioni, escrezioni, attrezzature contaminate , cute non integra o mucose. I guanti devono essere rimossi immediatamente dopo l’uso , prima di toccare altri oggetti e super ci non contaminati prima di assistere altre persone, e le mani devono essere lavate. 3)maschere ,occhiali, visiere vanno indossati per proteggere occhi, naso, bocca da schizzi di materiale biologici, durante tutte le procedure in cui e’ possibile tale evenienza. 4) camici devono essere indossati per prevenire la contaminazione della divisa; dopo l’uso il camice deve essere rimosso per evitare trasferimenti di microrganismi ad altri pazienti. 5) strumentario maneggiare con attenzione i dispositivi sporchi di sangue , liquidi biologici, secrezioni e escrezioni. Non impiegare su altri pazienti prima delle pulizia e sterilizzazione. 6) manipolare la biancheria sporca in modo da evitare l’esposizione di cute ,mucose, abiti. 7) rischio occupazionale : evitare di rincappucciare gli aghi e di manipolarli; gli aghi usati non vanno rimossi dalle siringhe, piegati o manipolati. I taglienti, le siringhe monouso con ago,vanno gettati nell’apposito contenitore da tenere a disposizione nei locali dove vengono usati questi dispositivi nella manovre di rianimazione utilizzare i palloni AMBU e boccagli in alternativa alla respirazione bocca a bocca. PRECAUZIONI STANDARD SI APPLICANO A TUTTE LE PERSONE ASSISTITE PERCHE’? 1)Aumento dell’HIV 2)Impossibilita’ di identi care a priori i possibili infetti e percio’ la necessita’ di considerare tutti i pazienti come potenziali portatori di patogeni trasmissibili 3)Esigenza di osservare le indicazioni da parte degli operatori per minimizzare i rischi di esposizione a materiale biologico. OBBLIGO = “COMUNICARE IMMEDIATAMENTE ALL’ORGANO PREPOSTO L’ACCIDENTALE ESPOSIZIONE A SANGUE O ALTRI LIQUIDI BIOLOGICI PER L’ADOZIONE DEGLI OPPORTUNI PROVVEDIMENTI. CRITICITÀ = 1. CARENZE NELL’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO: MANCATA ATTENZIONE AD ORGANIZZARE GLI SPAZI DI LAVORO ANCHE IN FUNZIONE DELLA SICUREZZA 2. CONTENITORI PER RIFIUTI TAGLIENTI IDONEI = PROBLEMATICHE LEGATE AL NON CORRETTO UTILIZZO DEL CONTENITORE PER RIFIUTI TAGLIENTI - carrelli in dotazione di grosse dimensioni e di di cile movimentazione; - contenitori per ri uti taglienti di volume troppo piccolo o troppo grande; - contenitore con una nestra d’eliminazione troppo piccola; MALATTIE PROFESSIONALI = la malattia per essere professionale deve essere contratta nell’esercizio e a causa della lavorazione; la causa è lenta e progressiva e può agire anche dopo molto tempo. [ai sensi dell’art. 3 T.U. (D.P.R. 1124/1965) l’assicurazione contro le malattie professionali opera solo quando già sussiste l’obbligo dell’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro] E’ infortunio sul lavoro (art. 2 T.U.) quando avviene : in occasione di lavoro per causa violenta da cui sia derivata un’inabilità (temporanea assoluta o permanente al lavoro o la morte) [nell’infortunio la causa è violenta] [il rapporto tra infortunio e lavoro è di vera occasionalità] [nelle malattie professionali la causa è lenta e progressiva] [MP si tratta di un rapporto di causalità] fi fi fi fi ffi DENUNCIA DI INFORTUNIO = 1- l'infortunato è obbligato a dare immediata notizia di qualsiasi infortunio occorsogli anche se di lieve entità al proprio datore o al preposto all'azienda 2- il datore di lavoro deve denunciare all’INAIL entro 2 giorni da quello in cui ne ha avuto notizia, gli infortuni non guaribili entro 3 giorni, entro 24 ore se l’infortunio ha causato la morte o il pericolo di vita. Per l'assolvimento di tale obbligo è predisposto apposito modello che il datore di lavoro deve compilare in tre copie (le prime 2 da trasmettere all'INAIL, la terza da trattenere agli atti dell'azienda). La denuncia deve essere corredata da certi cazione medica. Il primo certi cato medico deve essere compilato in tre copie (la prima per l'INAIL e le altre due per il datore di lavoro, che ne deve inoltrare una all'autorità locale di pubblica sicurezza). IL SISTEMA DELLE TABELLE = per la mancanza di una de nizione di M. P. il legislatore ha adottato due tabelle (una per l’industria l’altra per l’agricoltura) in cui sono elencate: - le malattie di origine professionale - le lavorazioni che possono provocarle - il periodo massimo entro cui la malattia deve manifestarsi dall’abbandono del lavoro [vengono chiamate MALATTIE TABELLATE] SISTEMA MISTO = dal 1988 la Corte Costituzionale con sentenza 179/88 ha introdotto anche la possibilità per il lavoratore di provare l’origine professionale di malattie non tabellate. In questo caso è il lavoratore a dover dimostrare l’origine professionale della malattia L’APERTURA DELLA MALATTIA PROFESSIONALE = Sono necessari: 1 certi cato medico di malattia professionale redatto dal medico di base o altro specialista. 2 la denuncia di malattia professionale a cura del datore di lavoro. 1- CONTENUTO DEL CERTIFICATO MEDICO Dati identi cativi del lavoratore Tipologia della malattia Datore di lavoro presso cui è stata probabilmente contratta la malattia Anamnesi patologica remota e prossima del lavoratore Eventuali accertamenti e cure praticati Carriera lavorativa dell’assicurato Data e rma del medico e del lavoratore 2- OBBLIGHI A CARICO DEL DATORE DI LAVORO Entro 5 giorni dalla ricezione del primo certi cato di malattia professionale il datore di lavoro è tenuto a inviare all’INAIL la denuncia di malattia professionale allegando il certi cato. L’ISTRUTTORIA DELL’INAIL = L’INAIL ricevuti il certi cato e/o la denuncia di malattia professionale, apre la pratica e inizia l’istruttoria del caso. Se si tratta di malattie tabellate veri ca innanzitutto che il lavoratore sia stato e ettivamente adibito alle mansioni previste dalla tabella. In ogni caso (malattia tabellata o non tabellata) richiede documentazione al datore di lavoro e al lavoratore. QUALI DOCUMENTI = - Copia del documento di valutazione dei rischi e sue modi che - Esiti delle visite mediche preventive e periodiche - Copia della cartella sanitaria personale redatta dal medico competente - Invito a visita medico-legale - Questionari appositi secondo la tipologia di malattia - Relazioni del lavoratore sul proprio mansionario - Eventuale ispezione - Visure incrociate con archivi INAIL/INPS per veri care la carriera lavorativa dell’assicurato - Copia libretto lavoro - Manuali d’uso e manutenzione dei macchinari utilizzati fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi ff fi LA PROVA DEL RISCHIO = la malattia per essere considerata professionale deve essere provocata da quelle lavorazioni e non da altri fattori. La causa lavorativa deve essere adeguata, cioè in modo esclusivo o prevalente di cagionare la malattia. L’esposizione al rischio è desunta dalla tipologia delle lavorazioni svolte, dalla natura dei macchinari presenti nell’ambiente di lavoro e dalla durata della prestazione lavorativa. L’e cienza causale degli agenti patogeni va e ettuata non in astratto ma in concreto, cioè con riferimento alle condizioni siche del singolo lavoratore. Vengono in aiuto i dati delle indagini mirate di igiene industriale, quelli della letteratura scienti ca, le informazioni tecniche rilevabili da situazioni lavorative con caratteristiche analoghe. La valutazione dell’esposizione al rischio è rimessa alla funzione medico-legale e richiede un giudizio di sintesi; una volta accertata la nocività degli agenti patogeni occorre valutare il nesso di causalità con la malattia denunciata. IL PROVVEDIMENTO DI DEFINIZIONE = al termine dell’istruttoria (dopo circa 4 mesi) l’INAIL emette il provvedimento: comunicazione scritta della decisione adottata e spedita per posta all’indirizzo del lavoratore. Entro 60 giorni dal ricevimento del provvedimento il lavoratore che non concorda con la decisione adottata dall’Istituto può fare opposizione al provvedimento (Patronati/Studi Legali). A nchè l’INAIL accetti di riesaminare il caso, la documentazione fornita in sede di opposizione deve contenere elementi probatori nuovi utili a provare la malattia. I PROVVEDIMENTI POSITIVI = Indennizzabile senza pagamento: la M.P. è riconosciuta e non comporta erogazione economica Regolare con indennizzo: la M.P. è riconosciuta e dà diritto al pagamento delle prestazioni economiche (indennizzo in capitale del danno biologico o costituzione della rendita, eventuale pagamento dell’indennità di temporanea in caso di prognosi con assenza dal lavoro) I PROVVEDIMENTI NEGATIVI = ASSENZA DEL RISCHIO = nel ciclo produttivo non è presente il rischio INIDONEITA’ DEL RISCHIO = il rischio, pur se presente nel ciclo produttivo, non è idoneo a provocare la malattia per intensità e frequenza LA DOCUMENTAZIONE ACQUISITA NON CONSENTE IL GIUDIZIO MEDICO-LEGALE = non è stato possibile ricostruire il rischio lavorativo (ditte cessate da molto tempo, fallite) ASSENZA DEL NESSO EZIOLOGICO = la lavorazione esercitata non è la causa della malattia, tra lavorazione e malattia non c’è un legame di causa-e etto CAUSE VARIE = assicurato renitente all’invito, mancanza di consenso dell’interessato all’utilizzo dei dati sensibili, assenza di malattia, mancanza primo certi cato medico. IL CONTENZIOSO = è consentita l’azione legale solo dopo aver inutilmente esperito l’opposizione in via amministrativa SILICOSI E ASBESTOSI = 2 particolari forme di malattia professionale per le quali è previsto il pagamento di un premio assicurativo supplementare in presenza di rischio accertato. SILICOSI = brosi polmonare provocata dall’inalazione di polvere di biossido di silicio ASBESTOSI= brosi polmonare provocata dall’inalazione di polvere di amianto ffi ffi fi fi fi fi ff fi ff MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI (TITOLO 6) = operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o più lavoratori Rischi e patologie muscolo-scheletriche I problemi di salute sul lavoro più frequentemente segnalati sono: - mal di schiena (30%) - stress (28%) - dolori arto-muscolari agli arti (17%) I DETERMINANTI FONDAMENTALI DEL RISCHIO SPECIFICO Cosa determina un aumento della frequenza di posture incongrue/trasferimenti manuali? 1- RAPPORTO NUMERICO PAZIENTI/OPERATORI 2- INADEGUATA FORMAZIONE SPECIFICA 3- ASSENZA/CARENZA AUSILI 4- INADEGUATEZZA ARREDI/AMBIENTE Caratteristiche dell’uomo che in uiscono di cui tenere conto e non modi cabili sono: · sesso, · età, · caratteristiche antropometriche, · costituzione, · aspetto sico e funzione dell’organismo ( siologia) ANTROPOMETRIA = scienza che tratta in modo speci co i caratteri misurabili del corpo umano, ossia le misure e le caratteristiche sico-dimensionali, attraverso la raccolta e l’elaborazione statistica dei dati rilevabili sugli individui all’interno dei diversi gruppi di popolazione. Le caratteristiche antropometriche variano in funzione di: ∙ dell’età ∙ dello stato di salute ∙ del tipo di attività svolta ∙ delle condizioni ambientali ∙ del tipo di alimentazione ∙ del sesso ∙ della provenienza geogra ca FISIOLOGIA = comprende la muscolatura,lo scheletro, l’apparato locomotore, il consumo energetico, il bioritmo. Si può distinguere l’attività muscolare in due tipi: - ATTIVITÀ DINAMICA (ritmica) = caratterizzata da un alternarsi di contrazione e distensione, di tensione e rilassamento della muscolatura attiva. Il muscolo che svolge un lavoro dinamico è dunque irrorato dal sangue, attraverso il quale riceve gli zuccheri altamente energetici e l’ossigeno, eliminando allo stesso tempo i prodotti di ri uto. -ATTIVITÀ STATICA (posturale) = caratterizzata da uno stato prolungato di contrazione dei muscoli, il che implica di solito uno stato posturale. Il muscolo che svolge un pesante lavoro statico invece non riceve dal sangue né zucchero né ossigeno e deve contare solo sulle proprie riserve. EFFETTI SULL’ORGANISMO = ∙ lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee; ∙ lesioni nerveovascolari a livello dorso lombare. E’ stato calcolato che il valore tollerabile che può agire sul disco intervertebrale senza causare danno è di circa 400 Kg nei maschi e 275 Kg nelle femmine. E’ stato calcolato che il valore di rottura delle unità disco-vertebra è di circa 580 Kg nei maschi e 400 Kg nelle femmine. Per età superiori a 40 anni il valore di rottura può essere inferiore ai 300 Kg. fi fi fi fl fi fi fi fi INDICE NIOSH = movimentazione di oggetti INDICE MAPO = (MOVIMENTAZIONE ASSISTITA PAZIENTI OSPEDALIZZATI) la scheda di rilevazione si compone in 2 parti : 1ª PARTE = CARICO ASSISTENZIALE : N° DI LETTI, N° E QUALIFICA DEGLI OPERATORI IN ORGANICO E N° DI OPERATORI ADDETTI ALLA MOVIMENTAZIONE MANUALE NEI TRE TURNI. TIPOLOGIA DI PAZIENTI : (P.C. E N.C.) E MANOVRE ABITUALMENTE EFFETTUATE. 2ª PARTE = DOTAZIONE DI ATTREZZATURE : (SOLLEVAPAZIENTI CARROZZINE, BARELLE ED AUSILI); CARATTERISTICHE DELL’AMBIENTE DI LAVORO : (BAGNI, CAMERE DI DEGENZA); FORMAZIONE DEL PERSONALE SECONDO IL D.Lgs 81/2008. FASCIA VERDE = (INDICE MAPO DA 0 A 1, 5) RISCHIO TRASCURABILE MISURE DA ADOTTARE : - FORMAZIONE - SORVEGLIANZA SANITARIA FASCIA GIALLA = (INDICE MAPO DA 1,51 A 5) ESPOSIZIONE CHE PUO’ COMPORTARE UN AUMENTO DELLE PATOLOGIE A CARICO DELLA RACHIDE-LOMBO- SACRALE MISURE DA ADOTTARE: - FORMAZIONE - SORVEGLIANZA SANITARIA - INTERVENTI DI BONIFICA MEDIO LUNGO TERMINE FASCIA ROSSA = (INDICE MAPO SUPERIORE A 5) ESPOSIZIONE TANTO PIU’ SIGNIFICATIVA QUANTO PIU’ IL VALORE DELL’INDICE AUMENTA MISURE DA ADOTTARE: - FORMAZIONE SPECIFICA - SORVEGLIANZA SANITARIA CON PERIODISMO RAVVICINATO - PIANO DI RIMOZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO A BREVE TERMINE FATTORI DI RISCHIO = CARICO : Pesante, Ingombrante, Di cile da a errare CONTENUTO : Pericoloso o in equilibrio instabile Obbliga movimentazione a distanza, torsione o inclinazione dorso AMBIENTE : Spazio ristretto PAVIMENTO : scivoloso, irregolare, instabile So tto basso Illuminazione ATTIVITÀ : Frequente e ripetuta, Distanze troppo grandi, Ritmo non modulabile LAVORATORE : Inidoneità sica, Non informazione e formazione, Abbigliamento incongruo ffi fi ffi ff RISCHIO DI INCENDIO = FONTI DI RISCHIO : - LOCALI CON ELEVATO CARICO DI INCENDIO = archivi cartacei, depositi di materiale combustibile, depositi prodotti in ammabili - IMPIANTI TECNOLOGICI =centrale termica, impianto di condizionamento, deposito e distribuzione gas combustibili impianti elevatori - TUTTE LE APPARECCHIATURE ELETTRICHE FATTORI DETERMINANTI PER LE CONSEGUENZE DI UN INCENDIO = MANCANZA DI EFFICACI SISTEMI DI PREVENZIONE SEGNALAZIONE NON TEMPESTIVA SCARSA CONOSCENZA DEI LUOGHI MANCANZA DI COMPARTIMENTAZIONE INSUFFICIENZA DELLE VIE DI FUGA CARENZA NELLA PROTEZIONE ATTIVA E PASSIVA MANCANZA DI UN PIANO DI EMERGENZA COME AFFRONTARE IL RISCHIO = - valutazione del rischio - minimizzare il rischio - rischi residui - PIANO D’EMERGENZA : strategia = de nizione dei compiti tattica = modalità con cui svolgerli logistica = strumenti fi fi