Summary

Questo documento presenta un riepilogo della vita e delle opere di Francesco Petrarca, un importante umanista italiano del XIV secolo. Il documento descrive il contesto storico, i suoi studi e le sue opere principali, tra cui il Canzoniere e L'Africa. Il documento analizza inoltre la figura di Petrarca, la sua visione del mondo e il suo impatto sulla letteratura italiana.

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PETRARCA XIV secolo : “transizione” (clima d’incertezza e di instabilità). - crisi della Chiesa - Crisi delle strutture militari (papato e impero) - la guerra fra i Comuni - crescita della ricchezza (sentimento di ingiustizia) Influiscono sugli orientamenti ideologici e culturali della so...

PETRARCA XIV secolo : “transizione” (clima d’incertezza e di instabilità). - crisi della Chiesa - Crisi delle strutture militari (papato e impero) - la guerra fra i Comuni - crescita della ricchezza (sentimento di ingiustizia) Influiscono sugli orientamenti ideologici e culturali della società del periodo. Umanesimo e Rinascimento - caratterizzati dalla ripresa degli studi classici - basano la loro concezione della vita sulla riscoperta dei valori intellettuali e storici che permettono all’uomo di capire sé stesso e il mondo. Francesco Petrarca: - visse dal 1304 al 1374 : rappresenta la coscienza di quella crisi e l’inizio della civilizzazione moderna. - Petrarca è partecipe del suo tempo soffrendone tutte le conseguenze. - durante gli anni della giovinezza di Petrarca : tramonto di Papato e Impero, la classe mercantile si afferma. secolo XIV: - crisi di vaste proporzioni - carestie e pestilenze - il potere si accentra in magistrature al di sopra delle parti: i podestà e i capitani del popolo oppure alcune famiglie (i Medici a Firenze ad esempio) impongono il loro potere - nascono le Signorie e gli stati regionali. - nasce una nuova figura di intellettuale letterato, non più legato ad una realtà politica: lo scrittore legato ai problemi cittadini viene sostituito dal cortigiano legato agli interessi politici e culturali della corte. Petrarca - nacque ad Arezzo nel 1304. - Il padre, detto Petracco, era un notaio fiorentino, condannato all’esilio. - Petracco trasferì la famiglia ad Avignone (che divenne sede papale nel 1305) dove era stato chiamato ad esercitare la sua professione - Petrarca studia retorica e grammatica; - nel 1316 Petrarca prosegue gli studi a Montpellier. - importante è il suo soggiorno a Bologna (1320-1326) perché viene a contatto con la poesia volgare italiana. - morte del padre (1326) : costretto a tornare ad Avignone, dove durante la Pasqua del 1327 incontra Laura De Sade : la donna amata (ispirazione di gran parte delle sue rime del Canzoniere - Laura muore durante l’epidemia di peste del 1348). - nel 1330 entrò al servizio del cardinale Colonna - tra il 1330 e il 1337 viaggia: Francia, Germania e Roma (affascinato dai resti dell’antica civiltà). - 1341: riceve in Campidoglio la laurea poetica con corona d’alloro a riconoscimento delle sue doti poeta e letterato - l’eternità alla quale la poesia consegna autori e uomini è terrena: non è piu’ quella medievale dantesca (giudizio di Dio). - 1353 lascia definitivamente la curia pontificia ad Avignone e si trasferisce a Milano, presso i Visconti - 1361 a causa della pestilenza, si reca a Venezia e poi si ritira sui colli Euganei dove muore nel 1374. - Petrarca non è legato a nessuna città, a nessun partito e a nessuna fazione. - si muove tra le corti dei signori italiani senza essere un esule - è un letterato che si mette al servizio come oratore e diplomatico. Petrarca - trova nelle parole, nella letteratura, uno sfogo, un modo di esistere e di resistere. - viaggiava parecchio da una corte all’altra cercando di conoscere altri popoli e soprattutto nuovi testi degli scrittori dell’antichità classica. - adotta il latino come lingua di tutte le sue opere tranne per i Trionfi, poemetto in terzine scritto dal 1357 al 1374, mai pubblicato dal poeta e per il Canzoniere - come gli umanisti, capisce che per arricchire lo spirito umano è necessario leggere non solo gli autori cristiani, ma anche i classici che avevano studiato gli uomini e la natura partendo dalle loro necessità di esseri umani. Umanisti: il sapere consisteva nella riscoperta e nella valorizzazione delle passioni umane espresse in ogni modo: nella produzione di Petrarca è presente il senso del dolore, del pessimismo e la coscienza della vanità delle cose terrene. L’Africa (1338-9) - il suo primo poema, in esametri latini (ispirato all’Eneide di Virgilio, mai concluso) - tratta della seconda guerra punica, ma i veri motivi dell’opera sono: l’esaltazione di Roma e la vanità della guerra e di tutti i beni terreni. - manca un’autentica vocazione epica. opere latine: - Bucolicum Carmem (1346-8/1358-64): poesie che cantano la bellezza della campagna per il suo contrasto con la città - De viris ilustribus, presentazione di biografie di uomini illustri della Roma antica, da Romolo a Cesare - Rerum memorabilium libri : episodi storici o aneddoti - De vita solitaria (1346-71) tratta della necessità di restare solo per meditare - De otio religioso, esaltazione dell’isolamento religioso per la pace del convento Epistole: lettere destinate a varie persone famose del passato, del presente e anche del futuro Tutte le lettere hanno una sostanza letteraria, sono scritte cioè da un uomo coltissimo, raccolte e organizzate da lui più tardi, e testimoniano lo svolgimento del suo pensiero. Secretum - l’unica tra le opere latine in cui il Poeta mostra la sua anima e parla per la prima volta del suo amore per Laura. - profondo dialogo fra Petrarca e Agostino in presenza della Verità, allegoricamente rappresentata da una bellissima donna, che tutto ascolta senza dire nulla La donna non è più angelicata, quasi intoccabile, ma fragile e sottoposta all’avanzare del tempo. tre dialoghi in tre libri con tre argomenti precisi: nel primo il Santo rimprovera al Petrarca la sua mancanza di volontà che gli impedisce di lasciare alle spalle i beni terreni per arrivare alla perfezione; nel secondo, Sant’Agostino accusa Petrarca del peccato dell’accidia, la malattia dell’animo; (scontentezza di sé) e gli consiglia di guardare indietro per vedere quanti soffrono più di lui. Il terzo dialogo tratta delle due grandi passioni : l’amore per Laura e il desiderio di gloria. Alla fine: il poeta si riconosce colpevole e confessa di non poter fare a meno dei vani piaceri. - novità dell’opera: non c’è più conciliazione fra il cielo e la terra (Dante credeva alla Provvidenza). L’uomo deve accettare la sua condizione umana con tutti i “peccati” Canzoniere (o Rerum vulgarium fragmenta come le ha chiamate Petrarca) o “rime sparse” - 366 rime divise in 317 sonetti, la forma preferita del Poeta, 29 canzoni, 9 sestine, 7 ballate e 4 madrigali. - cercava sempre la perfezione lessicale. Petrarca lavora con rigore “scientifico”, filologico e torna spesso alle sue opere, rielaborandole : si dedica alle rime con pazienza perché il volgare non aveva, secondo il poeta la bellezza propria del latino; nel tempo definisce le rime, peccati giovanili, “sciocchezzuole” “nugae” , componimenti minori di scarsa importanza, ma in realtà sono state la ragione della sua gloria nella letteratura mondiale. Canzoniere viene diviso in due sezioni: - “IN VITA” e - “IN MORTE DI MADONNA LAURA”, - in realtà Petrarca non segue questa rigida scansione: la prima parte del Canzoniere contiene componimenti sul tema dell’amore, la seconda mette in discussione il valore – mondano – dell’amore stesso. Il Canzoniere si chiude con una canzone invocazione di salvezza alla Vergine e l’opera appare come un viaggio dalla Terra al cielo, dalla mondanità alla trascendenza. Il personaggio principale non è l’amata né Petrarca, ma l’Io lirico del poeta. LAURA gentildonna provenzale amata da Petrarca. Come egli narra nelle Rime e altrove, Laura gli apparve la prima volta il 6 aprile 1327 nella chiesa di S. Chiara in Avignone; l'amore lo tenne "anni vent'uno ardendo", cioè sino alla morte di lei, il 6 aprile 1348, ma continuò sino alla morte di lui. La traccia lasciata dal Petrarca nella nostra letteratura è profonda. Il suo modello poetico condiziona gli autori del XVI secolo, che spesso scelgono di sostituire anche termini del volgare d’appartenenza con toscanismi. Petrarca getta le basi della filologia come disciplina che studia e ricostruisce il testo delle opere antiche, è un instancabile "esploratore" di fondi e biblioteche di conventi dove scopre spesso libri di cui si era persa traccia, ha già un atteggiamento pre- umanistico. Petrarca è diverso da Dante anche per la sua condizione di intellettuale apolide e "sradicato" da un contesto sociale e cittadino che senta come la sua patria, dal momento che nasce ad Arezzo da un esule fiorentino. Nasce con Petrarca un vero e proprio prototipo di poesia d’amore: divisa tra la stilnovistica adorazione della donna-angelo e la contemplazione degli aspetti carnali e terreni della figura femminile. Laura, una donna terrena e umana che non ha più nulla della donna-angelo dello Stilnovo e non è mediatrice tra umano e divino.

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