Letteratura Francese del Cinquecento - PDF

Summary

I documenti trattano della letteratura francese del Cinquecento, analizzando i principali movimenti letterari, gli autori più importanti e le influenze della letteratura italiana, con un focus particolare sull'Umanesimo e il Rinascimento. Il testo esplora la diffusione del sonetto e la nascita del concetto di traduzione in Francia, con particolare attenzione alle figure di Petrarca e Marot.

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**LETTERATURA FRANCESE** **CINQUECENTO** Il Cinquecento fu il secolo di **Umanesimo** e **Rinascimento** e la letteratura francese come la intendiamo oggi non inizia prima di questo secolo. Rispetto al Rinascimento italiano (metà del '400), quello francese è in ritardo di un secolo a causa di moti...

**LETTERATURA FRANCESE** **CINQUECENTO** Il Cinquecento fu il secolo di **Umanesimo** e **Rinascimento** e la letteratura francese come la intendiamo oggi non inizia prima di questo secolo. Rispetto al Rinascimento italiano (metà del '400), quello francese è in ritardo di un secolo a causa di motivi politici e sociali. In questo periodo la **poesia** prevale sulla prosa. I francesi prediligono **Petrarca** a Dante, che diventa l'autore più imitato dai poeti francesi all'epoca (si imita soprattutto il suo *Canzoniere*). Durante il Rinascimento il **sonetto** si conosce in Francia grazie a **Marot**, il quale ha passato molto tempo in Italia. Infatti, soggiornò a Ferrara e a Venezia dove conobbe molto bene la letteratura italiana. Il sonetto francese è diverso da quello italiano, infatti i versi del sonetto italiano sono composti da 11 sillabe (*endecasillabi*) mentre i versi del sonetto francese sono composti da 12 sillabe (*versi alessandrini*). La letteratura francese del '500 imita la letteratura italiana, per questo molti poeti francesi vengono chiamati **neopetrarchisti**. Anche il Boccaccio è conosciuto in Francia, come l'Ariosto e il Tasso (vengono tradotti in francese e i loro cognomi vengono francesizzati). Il fenomeno che caratterizza il primo '500 è l'**Umanesimo**, che si ispira al grande umanista Erasmo da Rotterdam. Il '500 è importante perché è il secolo in cui si scopre veramente l'**America**, anche se la Francia non si interessa molto delle Americhe, nonostante ci siano delle eccezioni sia in [America del Nord] (Québec, dove ancora oggi si parla francese) che in [America centrale] (Caraibi - Martinicca/Guadalupa, isole in cui la cultura francese ha prodotto buoni risultati). Grazie a questa scoperta si trovavano nuove rotte per le navi; Bordeaux si attrezza in questo senso. Un altro evento importante è la **riforma di Lutero** (1517) durante la quale nasce una chiesa alternativa a quella di Roma. In Francia questo porta alle *guerre di religione* tra cattolici e protestanti fino alla seconda metà del Cinquecento. Nella prima parte del '500 i re francesi tentano di conquistare varie parti d'Italia (Napoli, Milano); le **guerre d'Italia** che contribuiscono anche a far conoscere la letteratura/civiltà/cultura italiana. La lingua francese nel '500 si matura e prende le caratteristiche tali per cui diventerà una **lingua nazionale** con un suo dizionario. ***PLÉIADE*** Fu il fenomeno più importante a livello poetico. "Pléiade" è il nome di una costellazione (le Pleaidi) che gli antichi greci avevano dato a un gruppo di sette poeti (come quelli della Pléiade francese). I poeti sono giovani studenti che si riuniscono in una sorta di collège che studia le lingue antiche (greco, latino, italiano, a volte anche arabo ed ebraico) -- collège specializzato in lingue e letterature antiche. Gli umanisti sono intellettuali che cercano di possedere tutte le scienze dell'epoca, per esempio vogliono cominciare a leggere i testi sacri nelle lingue originali. Questo collège si trovava in piazza del Pantheon in centro a Parigi. Oggi è una delle sedi della Sorbona e c'è anche una biblioteca (Sainte Généviève). Uno degli esponenti più importanti della Pléiade è Du Bellay, è anche il teorico del gruppo. Nel 1549 Du Bellay scrive e pubblica **« Défense et illustration de la langue Française »** - - - Per scrivere una letteratura importante i francesi imitano gli **antichi** e gli **italiani**, soprattutto **Petrarca**, di cui si imita la *forma* (sonetto) e il *contenuto* (Canzoniere -- libro scritto in onore della donna amata) ***DU BELLAY*** (1522-1560) Nasce in un paesino sulla Loira, rimane presto orfano e viene educato da uno zio. Studia prima all'università di Poitiers e poi a Parigi, nel collège dell'umanista Dorat. Ha anche la possibilità di vivere a Roma per tre anni con suo zio che era un cardinale, scriverà due libri di sonetto su questa esperienza. ***"L'olive"*** (1549): è il canzoniere di Du Bellay, infatti "Olive" è il nome della donna amata. Si tratta di trenta sonetti che vengono raddoppiati nella seconda edizione. Du Bellay traduce il **IV libro dell'Eneide**. In questo periodo infatti si cominciano a **tradurre** in francese le grandi opere dei latini. All'epoca il concetto di traduzione era molto diverso: il traduttore si poteva permettere di intervenire nel testo come se fosse un secondo autore, per questo le traduzioni di questo periodo vengono chiamate *"Belles Infidèles"*. Il soggiorno a **Roma** fu per lui una grande delusione, Du Bellay rimane impressionato dall'incuria dei romani per i monumenti dell'antichità, dalla corruzione della curia romana. A questo proposito nel 1958 scrive due libri in cui traspare questa delusione: - - È stato un poeta importante che ha contribuito a far nascere una letteratura francese che comincia ad essere indipendente da quella latina. ***PIERRE DE RONSARD*** (1524-1585) È stato poeta di corte, chiamato il **principe dei poeti**. Nasce in un paesino sulla Loira, poi si trasferisce a Parigi e studia nel collàge del Pantheon. Viene da una famiglia importante legata al re, suo padre lo vuole destinare alla carriera militare; infatti, riceva un'educazione da paggio ma non continua a causa di una malattia. Si dedica alle arti ottenendo il favore dei potenti dell'epoca, tra cui il re. Ronsard ha una **produzione neopetrarchista** ma anche una **classica** ***"Odes"*** (1550) - - Sia Ronsard che Du Bellay **arricchiscono molto la lingua** inventando nuove parole (da questo punto di vista Ronsard è più importante di Du Bellay). ***"Hymnes"***(1555) - - ***"Les amours de Cassandre"*** (1552) - - - - - - ***"Sonnets pour Hélène"***: scrive un altro canzoniere per un'altra donna (si tratta di una rottura con la tradizione perché normalmente i poeti si dedicavano ad una sola donna) Ronsard si distingue in un genere tipico dell'epoca, i **tombeau** (*poesia funebre*, omaggi poetici per la scomparsa di grandi personaggi). La sua poesia funebre più importante è *"Tombeau de Marguerite de Navarre"*. Le ultime opere dell'autore parlano molto del problema della **morte**, non c'è il terrore della morte ma il tentativo di superarla. In gioventù egli scrisse anche un inno alla vita ispirato a quella di Lorenzo il Magnifico. ***FRANÇOIS RABELAIS*** È stato un grande umanista nato nella Francia centrale a fine del '400 e morto nel 1553. Inizialmente era un monaco ma poi si è allontanato dalla chiesa, prima ha studiato giurisprudenza a Poitiers e poi si è laureato in medicina a Montpellier. I suoi personaggi più conosciuti sono **Gargantua** e **Pantagruel**. ***"Pantagruel"*** (1532) e ***"Gargantua"*** (1534) - - - ***CLÉMENT BAROT*** È stato l'intellettuale/poeta che ha fatto conoscere ai francesi il sonetto, poiché ha passato diversi anni in Italia per sfuggire agli arresti (era molto vicino ai luterani). È figlio di un poeta (Jean Barot) che faceva parte dei **rhétoriqueurs**: poeti che a fine '400/inizio '500 operano all'interno delle *corti*, vengono chiamati così perché usano molte figure retoriche, l'originalità stava nella forma mentre il contenuto era molto banale. Tuttavia, Barot era uno spirito libero e per questo non si mette a servizio di nessuno. ***"L'enfer"***: opera principale che Barot non pubblica in vita perché è una **satira** molto pesante nei confronti dei potenti dell'epoca. Barot scrive **poesie di circostanza** ma non si lega fortemente ai signori dell'epoca e le sue composizioni di circostanza sono spesso un po' critiche/irriverenti. Scrive anche diverse **epistole** (all'epoca era un genere poetico), una delle prime è indirizzata al re, egli gli scrive al momento del suo arresto in modo da chiedergli la grazia e la ottiene. Fra i personaggi che prende di mira ci sono i preti, i mariti cornuti, le donne smaliziate (sono temi presenti nella farsa medievale). I generi letterati che usa sono, oltre all'epistola, anche il **rondò**, gli **epigrammi** e il **sonetto**. ***MICHEL DE MONTAIGNE*** (1533-1592) Fu un grande intellettuale e filosofo nato a Bordeaux da una famiglia nobile di intellettuali in cui si parlava solo il latino. Frequenta un collège laico a Bordeaux, dove impara il francese e poi studia a Tolosa (sud della Francia). ***"Essais"*** - - - Montaigne ha compiuto il **Grand Tour** in Italia, durante il quale scrive il "*Journal de voyage en Italie"*, che non era destinato alla pubblicazione e fu ritrovato solo nel '700 e pubblicato alla fine del secolo. Inoltre è stato anche sindaco di Bordeaux. Era molto tollerante dal punto di vista religioso nei confronti dei protestanti, era anche contro la pena di morte e la schiavitù. ***"Que sais-je?"***: domanda che si faceva spesso Montaigne ed è ancora oggi il titolo di una collana di saggi di un grande editore francese Per quanto riguarda l'educazione Montaigne è in sintonia con Rabelais solo che Montaigne scrive in maniera dotta senza usare l'ironia. Montaigne è contro le idee preconcette. **SEICENTO** Il Seicento è il secolo del **classicismo**, in Francia viene chiamato *Grand siècle*. Nonostante questo, non tutti gli autori sono classici, tuttavia domina l'idea classica che viene trasmessa dal potere politico. È il secolo in cui i re francesi accentrano il potere presso la corte a Parigi, che diventa il centro del paese (vogliono eliminare la concorrenza dei nobili). Questo **accentramento del potere** si verifica anche grazie al cardinale **Richelieu**, che fu primo ministro di Luigi XII. Si afferma nettamente la **lingua francese**, non ci sono più scrittori che scrivono in latino. Comincia a nascere una **borghesia** che diventerà sempre più forte economicamente che porterà alla rivoluzione. Inoltre si assiste al fenomeno dell'**urbanizzazione**. I nobili cominciano ad abbandonare i castelli in provincia e nascono i grandi *hôtel* (all'epoca voleva dire "palazzo signorile") nell'île de la cité; anche parte della servitù che era a servizio dei nobili nei castelli si trasferisce a Parigi. Nascono anche le botteghe degli artigiani (**piccola borghesia**). Nella prima parte del secolo il re è **Luigi XIII**, mentre nella seconda c'è **Luigi XIV**, il re sole. L'**editto di Nantes** (1598) si pone fine alla guerra di religione, il che aiuta l'economia a progredire e i protestanti non sono più perseguitati. Con Luigi XIV nasce il **regime ministeriale**, in cui il re nomina un *primo ministro* (principal ministre) che governa in sua vece. Enrico IV muore prima che Luigi XIV sia maggiorenne e per questo abbiamo la reggenza della madre **Maria de Medici**, la quale fu importante per la cultura poiché fece venire in Francia molti artisti italiani ma soprattutto attori appartenenti alla **Commedia dell'arte**. Quest'ultima influenzerà molto la commedia francese (🡪Molière). **Richelieu** fu il primo ministro di Luigi XIII e colui che diede vita all'*Académie Française* nel 1635, la quale aveva il compito di governare la lingua, unificare il francese dando regole valide in tutto il paese pubblicando il primo dizionario dell'Académie. Nel 1606 **Jean Nicot** pubblica il **primo dizionario bilingue latino-francese** e poi il primo dizionario monolingue, *"Le trésor de la langue française"*. Luigi XIV nasce nel 1638, suo padre muore prima che sia maggiorenne quindi la reggenza passa ad **Anna d'Austria** (la madre). Luigi XIV regna senza primo ministro ottenendo quindi il **potere assoluto**. Nel Seicento abbiamo anche il fenomeno della **letteratura barocca** (opposto del classicismo), che fu importante sia a livello sociale che a livello di produzione artistica. Si cominciano poi a tradurre le opere italiane come l'"Orlando furioso" e "La Gerusalemme liberata". Il **classicismo** si esprime soprattutto in teatro (formato solo da versi, quello in prosa nasce solo alla fine del Settecento). L'ideale mondano del tempo è l'**honnête homme**, sinonimo del cortigiano perfetto, colui che ha il privilegio di vivere a corte e per questo deve sottostare ad alcune regole (essere educato, saper ballare, saper cantare, saper conversare, conoscere la letteratura e servire il re). Nel Settecento gli illuministi opporranno a questo ideale *Monsieur le philosophe*, colui che critica la società e il potere assoluto dei re, le convenzioni e propone una nuova cultura. ***TEATRO*** All'inizio del Seicento a Parigi ci sono solo due compagnie teatrali permanenti (il potere politico gli ha assegnato un luogo dove recitare). Successivamente il successo del teatro aumenta e, grazie a questo nasceranno diversi luoghi dove le varie troupe teatrali avranno la loro sede, a volte anche alternandosi (a volte Molière si alternava con attori italiani). Non esisteva solo il **teatro mondano** ma anche quello **popolare**/**ambulante**. Molière ha cominciato così, poi è stato chiamato a Parigi, prima ha recitato nel *Petit Bourbon* e poi nel *Palais Royal*. Ci sono diversi generi teatrali ma il più nobile è la **tragedia**, scritta in versi alessandrini con le *regole classiche* degli antichi (unità d'azione, di tempo e di luogo -- scena unica). Esistono **nuove regole** imposte dall'**Académie**: - - Il teatro classico è di grande valore letterario ma in questo periodo assume un significato mondano: i grandi teatri hanno i palchi che vengono venduti a famiglie ricche (nobili e borghesi), avere un palco di proprietà era un segno di grande prestigio sociale. Il teatro è un momento in cui le famiglie mostrano la loro **potenza sociale**, **politica** ed **economica**. All'epoca il parterre (platea) era senza sedie e riservata al popolo (costava poco). Lo spettacolo cominciava a metà pomeriggio, veniva rappresentata una tragedia/tragicommedia e poi una farsa (finiva a notte inoltrata). Nei palchi la gente mangiava/cucinava e c'era anche la possibilità di affittare una poltrona sul palco (pochi posti e molto cari). ***PIERRE CORNEILLE*** (1606-1684) Grande drammaturgo francese, nasce in Normandia e viene da una famiglia di avvocati (grande borghesia). Studia diritto presso il **collegio dei Gesuiti**. Alla fine del Cinquecento i gesuiti furono cacciati dalla Francia, hanno sempre avuto un'autonomia particolare dalla Chiesa, è l'ordine ecclesiastico più colto della Chiesa, hanno sempre avuto un particolare interesse per il teatro, mentre la chiesa è stata per molto nettamente contro (nel Seicento attori e attrici erano scomunicati). Il giovane Corneille non ama gli studi giuridici, per questo comincia la professione ma si appassiona al teatro che aveva conosciuto presso i Gesuiti. Egli comincia scrivendo commedie anche se poi si affermerà come scrittore di tragedie. ***"Mélite"***: è stata la prima commedia di Corneille. Viene rappresentata a Rouen, per caso durante la rappresentazione c'è un celebre autore di prosa che apprezza molto la commedia e quindi invita l'autore e rappresentarla a Parigi dove ottiene molto successo, diventando celebre come autore di commedie e tragicommedie. ***"Illusion comique"*** (1636) - - - ***"Le Cid"*** - - ***"Horace"***: è stata la sua prima tragedia classica. Si rifà alla storia romana e la **guerra degli Orazi e dei Curiazi**. Il dramma sta nel fatto che uno degli Orazi è fidanzato con la sorella di uno dei Curiazi. In Corneille l'elemento tragico nasce dal **conflitto tra l'interesse personale e quello della patria**, alla fine vince sempre il secondo, che porta ad un sacrificio. Egli scrisse anche altre tragedie rifacendosi all'antica Roma, come *"Cinna"* (nome di un generale romano). ***MOLIÈRE*** (1622-1673) Fu un grande drammaturgo, scrittore di **commedie**, infatti ha il merito di aver portato la commedia allo stesso grado di nobiltà della tragedia. "Molière" è uno pseudonimo scelto da Jean Baptiste Poquelin, figlio di un borghese. Studia presso i Gesuiti e si laurea in diritto, però decide di darsi al teatro. Egli fu anche un grande attore in quanto spesso recitava nelle sue commedie e aveva una propria troupe che, inizialmente, non potendo recitare in un luogo fisso, aveva una struttura da **teatro itinerante**. Trova successivamente base a Lione, poi passa a Rouen dove ha un colpo di fortuna perché tra gli spettatori c'è il fratello del re che porta Molière e la sua troupe a Parigi. Molière scriveva anche **farse** (genere che deriva da un genere popolare medievale). Egli è molto critico e pungente nelle sue commedie e spesso si fa dei nemici (spesso se la prende coi medici ma critica anche la **chiesa**). Es.: *"Le médecin volant"* (una delle sue prime commedie). ***"Tartuffe"*** (1664) - - - ***"Don Juan"*** (1665) - - ***"Le malade immaginaire"*** - - - ***RACINE*** (1639-1699) Con lui nasce una nuova concezione di tragedia, infatti è considerato l'**autore** **classico** per eccellenza per la *struttura* (ha un rispetto assoluto per le regole classiche), ma anche nella formazione dei versi (usa i *versi alessandrini*). Un altro elemento classico è la *semplicità dell'intreccio* (questo è contrario al barocco). Le tragedie di Racine si aprono con l'**atto tragico già in corso**, mentre quelle di Corneille si aprono con un antefatto non tragico che poi porta all'elemento tragico. Racine fu educato dalle suore del convento di Port-royal che era anche un collegio per orfani (Racine rimase orfano da molto piccolo). Qui andavano a predicare i **sacerdoti giansenisti** -- seguaci di Giansenio, un vescovo olandese e teologo cattolico che però ha una teologia molto vicina a quella dei protestanti. Questi sacerdoti hanno influito sulla formazione religiosa del giovane Racine e anche sul suo teatro dove spesso è evidente il **concetto di predestinazione**. ***"La Tebaide"*** (1664) - - ***"Alexandre"***, la seconda opera di Racine il cui protagonista è Alessandro Magno, ottiene più successo. La maggior parte delle tragedie di Racine si rifanno alla **mitologia greca**. **"*Andromaque"*** è un'altra tragedia che Racine scrive negli anni '60 del Seicento. ***"Berenice"*** (1671)**:** ha un'**ambientazione romana.** Con quest'opera Racine vuole contrapporsi a Corneille, che aveva trattato lo stesso tema nella sua opera *"Tito e Berenice"*. Infatti è la tragedia di Racine che si avvicina di più alla concezione di Corneille. ***"Phèdre"*** (1677) - - ***DESCARTES*** (1596-1650) Fu un **filosofo** francese, il suo nome venne tradotto in italiano (Cartesio). È stato un riferimento per i **filosofi dell'illuminismo** del secolo successivo. Come molti altri filosofi dell'epoca è stato anche un matematico. ***"Discours sur la méthode"*** (1637) - - ***LA FONTAINE*** (1621-1695) Fu un autore celebre per le sue **favole** ampiamente tradotto in tutte le lingue. È uno scrittore borghese nato nella regione della Champagne. Intraprende gli studi di teologia ma poi li abbandona e si trasferisce a Parigi dove inizia a frequentare giovani poeti. Riesce ad entrare nelle corti dei nobili e comincia a guadagnare uno stipendio con i suoi scritti. Conosce bene la letteratura italiana, infatti scrive un libretto in prosa che assomiglia al Decamerone per imitare Boccaccio e anche gli antichi, soprattutto **Fedro** ed **Esopo**, le cui favole sono fonte d'ispirazione per le sue opere. ***"Fables"*** - - - - - ***MADAME DE LA FAYETTE*** (1634-1693) Appartiene al **preziosismo**, un movimento di letterario di donne che nasce a metà del '600 (le componenti sono dette *"précieuses"*. ***"La princesse de Clèves"*** - - - Il preziosismo fu preso in giro da Molière nella comedia *"Les précieuses ridicules"* (le protagoniste sono due donne che appartengono al preziosismo). Questo movimento arriva a **eccessi linguistici** quasi comici poiché le preziose ritenevano volgari le parole comuni per cui cercavano di sostituirli 🡪 questo non avviene nella *"Princesse des Clèves"* che è la prima opera francese in prosa che ha le caratteristiche del romanzo. Nel '700 questo genere di letteratura si ripropone in termini diversi e coinvolgerà scrittori importanti (il romanzo si affermerà nella società francese). **SETTECENTO** Viene chiamato anche il **secolo dei lumi**, si tratta dei lumi della **ragione** (concetto che viene da Descartes -- dovrebbe illuminare la mente umana). Nei primi anni del '700 la Francia conosce un **costante progresso** a livello economico (anche grazie allo sfruttamento delle colonie e alla nascita della piccola borghesia). Si fanno progressi anche in agricoltura grazie agli studi in questo campo (vengono importate nuove culture provenienti dalle Americhe). Alla fine del '700 le cose cambiano e c'è una grave crisi agricola che provoca la **crisi della nobiltà**, la quale aumenta le tasse ai contadini (ritorna la povertà nei campi). Questa grave **crisi economica** sarà un fattore importante per lo scopo della Rivoluzione. Il fenomeno dell'**urbanizzazione** si espande (i nobili lasciano i loro castelli per trasferirsi in città), di conseguenza Parigi diventa il centro non solo politico ma anche economico e letterario del paese. Questo ingresso delle famiglie nobili rivoluziona l'economia della città (i nobili hanno bisogno di servitori e artigiani e ostentano la loro ricchezza anche attraverso il vestiario). Si impone il gusto per l'**esotismo**, per i prodotti delle colonie (cacao, caffè, tè). Si intraprendono anche viaggi in Oriente. Il '700 in Francia è il culmine della tratta degli schiavi (ci sono navi molto attive nel trasporto degli schiavi dalle colonie francesi in Africa all'America). Man mano che l'aristocrazia si indebolisce la **borghesia** si arricchisce e vuole contare anche politicamente. ***"Encyclopédie"***: opera collettiva degli illuministi del '700 - - - - - - - - La parola *"philosophe"* nel '700 vuol dire specificatamente *"filosofo illuminista"*. La cultura dominante del tempo è infatti quella dei philosophes che sono il contrario dell'honnête homme del '600, in quanto sono intellettuali che mettono in discussione tutto il sapere dell'epoca. Nessuno dei philosophes ha visto la Rivoluzione (nessuno la auspicava nemmeno). **Diderot** rinnova il **teatro** del '700 proponendo un teatro in prosa che non parla della mitologia greca ma dei problemi contemporanei. ***MONTESQUIEU*** (1689-1755) È l'unico dei grandi philosophes che appartiene alla **nobiltà** (gli altri sono borghesi), nasce infatti in un castello vicino a Bordeaux in una famiglia di giuristi. Avrà una carica pubblica nel parlamento di Bordeaux. Poi si trasferisce a Parigi e lì entra in contatto con la **cultura illuminista** del tempo. ***"Considérations sur les causes de la grandeur des romans et leur décadence"***: si tratta di un libro di filosofia della storia sulla grandezza e la decadenza degli antichi romani. Collabora con l'**encyclopédie** 🡪 soprattutto con una voce sul gusto artistico. ***"Lettres persaines"*** (1721) - - - - ***"Esprit des lois"*** - - 1. 2. 3. ***VOLTAIRE*** (1694-1778) "Voltaire" è uno pseudonimo forgiato su imitazione di Molière. Egli viene da una **famiglia borghese** di notai e anche lui studia presso i gesuiti. Già da giovanissimo pubblica un **libello** contro il potere regio per cui viene arrestato e imprigionato. Nel 1726 viene nuovamente arrestato e poi va in esilio in **Inghilterra** dove conosce le istituzioni britanniche, qui scrive il suo primo libro importante. ***"Lettres philosophiques"*** (1726) - - Voltaire è stato un grande **polemista** 🡪 ha avuto corrispondenza con molti intellettuali dell'epoca. Ha vissuto presso la corte di **Federico II di Prussia**, che secondo lui era un principe illuminato. Ci fu un importante **polemica tra Voltaire e Rousseau** in cui Voltaire accusa Rousseau di voler tornare indietro nel tempo, andando contro il progresso, uno dei principi dei philosophes, che invece doveva essere attuato attraverso scienza e ragione. Egli partecipa all'**encyclopédie** con diversi articoli. In uno di questi fa un **elogio al lusso** (esprime l'ideologia della grande borghesia del tempo). Voltaire ha scritto in tutti i generi letterari conosciuti. ***"Édipe"*** (1718): tragedia che viene rappresentata con successo e l'ha fatto conoscere come intellettuale. Un'altra tragedia di Voltaire è ***"Zaire"***. La critica non ritiene che le tragedie di Voltaire siano le sue opere migliori (sono ancora legate al classicismo del '600) Voltaire è stato il primo **storiografo moderno**, egli scrisse due opere importanti da questo punto di vista: 1. 2. La novità di Voltaire storiografo è che non parte con un'idea preconcetta ma cerca di poter fornire una visione reale dell'epoca e dei personaggi di cui parla: legge documenti di prima mano, parla con i testimoni, cerca di offre un'opera storia oggettiva 🡪 si dice che con lui nasce la **storia moderna**. Scrive anche **opere poetiche** e poesie di circostanza, chiamate ***poésies fugitives***: poesie legate ad un certo periodo che perdono valore nel tempo, sono infatti legate ad eventi mondani dell'epoca e non vengono ritenute capolavori. Ha tentato anche un **poema epico**: ***"La Henriade"*** su Henri IV, re francese che aveva messo fine alle guerre di religione. Poi ci sono le **opere filosofiche** propriamente dette: - - - ***"Comptes philosophiques"*** - - Il compte philosophique più conosciuto è ***"Candide"*** (1750) - - - Un altro compte philosophique è ***"Zadigue"*** in cui il protagonista, ministro di un re de Medioriente, si innamora della moglie del re. ***DENIS DIDEROT*** (1713-1784) È uno dei philosophes che si occupa dell'encyclopédie. Egli innova il **teatro** del Settecento soprattutto con *scritti teorici*, scrive solo due pièces che all'epoca non ebbero successo: *"Épice naturelle"* e *"père de famille"*. Per queste pièce Diderot è stato accusato di plagio nei confronti di una commedia di **Goldoni**. Nel 1762 **Goldoni** si trasferisce a Parigi perché viene chiamato dal re, in questa occasione scrive pièces in francese e le rappresenta presso la corte. Muore nel 1793, dopo aver assistito alla Rivoluzione e aver rischiato la ghigliottina perché era molto vicino al re. Diderot ha una grande produzione letteraria, scrive anche in prosa. ***"Les bijous indiscrets"*** - - ***"Pensées philosophiques"***: "philosophiques" è un aggettivo che si trova spesso nei titoli delle opere dei philosophes. Diderot è l'unico dei grandi philosophes che si proclama **ateo**. Egli non rispetta i canoni del teatro e vuole scrivere come parla la gente (nobiltà, borghesia), infatti scrive in *prosa* e tratta *argomenti contemporanei* (non miti greci) perché pensa che il teatro debba corrispondere alla vita del tempo. Ritiene che il teatro debba *insegnare*, essere utile a migliorare le idee degli spettatori e la loro concezione del mondo. ***"Le neveu de Rameau"*** - - ***"Jacques le fataliste"***: opera più importante di Diderot, **romanzo filosofico** che si ispira ai dialoghi di Leopardi e contiene le avventure di Jacques ma anche diversi dialoghi, tra cui uno con il lettore stesso. ***JEAN-JACQUES ROUSSEAU*** (1712-1778) Nasce a Ginevra (Svizzera) in una **famiglia calvinista**. A 16 anni scappa di casa, poi si converte al cattolicesimo, anche se molti anni dopo tornerà al calvinismo per convenienza. In gioventù studia musica e scrive anche pezzi musicali (è l'unico a farlo tra i philosophes), soggiorna a Lione dove tiene lezioni come professore di musica nelle case dei nobili. Per un periodo diventa segretario d'ambasciata a Venezia. Durante la sua vita frequenta poco gli ambienti intellettuali, sia in Italia che in Francia. Aderisce in parte alle idee dell'illuminismo, partecipa all'encyclopédie ma allo stesso tempo è contro alcuni concetti fondamentali di questa corrente di pensiero, per esempio non apprezza il progresso poiché sostiene che la civiltà abbia corrotto l'umanità. Nel 1750 ottiene il suo primo successo: all'epoca l'accademia di Digione bandiva dei contesti intellettuali, scegliendo ogni volta un tema diverso. In quell'anno il tema era *"credete che le scienze e le arti abbiano migliorato la vita della gente?"*. Rousseau si distingue dagli altri partecipanti perché nel suo ***"Discours sur les sciences et les arts"*** risponde di no, secondo lui la scienza moderna e la civiltà hanno corrotto l'uomo che invece era stato creato buono. Per la sua originalità, egli vince il primo premio, diventando così una figura di spicco nell'ambiente intellettuale. Nel 1755 l'accademia di Digione presenta un altro concorso, il cui tema è la disuguaglianza tra gli uomini. Rousseau presenta quindi il ***"discours sur l\'origine et les fondements de l\'inégalité parmi les hommes" ***: egli riprende le teorie del *"Discours sur les sciences et les arts"*, sostenendo che la disuguaglianza sociale avviene quando una persona si impadronisce di un terreno, lo recinta e sostiene di esserne il proprietario. Questa volta non vince il primo premio ma suscita diverse polemiche poiché nel Settecento la proprietà privata su cui si basava il potere era la terra. Qualche anno dopo egli riprende queste idee nel ***"Du Contrat social"***: - - - ***"La nouvelle Héloïse"*** (unico romanzo di Rousseau) - - Un altro scritto in prosa di Rousseau è ***"Reveries du promeneur solitaire"***, in cui *"reveries"* sta per sogni ad occhi aperti. Rousseau è stato accusato da Voltaire di voler riportare l'uomo allo stadio primitivo. ***"Les confessions"***: pubblicato dopo la sua morte. È un'**autobiografia** (genere tipico del romanticismo), l'autore parla di sé stesso senza finzione. Egli esprime la sua fobia di essere perseguitato. ***"Émile ou de l'éducation"*** (1762): si tratta di un libro dedito all'educazione di bambini e ragazzi, il titolo rappresenta il nome di un ipotetico allievo. Rousseau è stato l'unico philosophe omaggiato dai rivoluzionari perché ha parlato di repubblica, hanno infatti portato le sue spoglie nel Panthéon dove sono tutt'ora. Nonostante questo, quando era in vita Rousseau non ha mai esaltato la rivoluzione perché pensava che al posto di risolvere i problemi li aggravasse. **OTTOCENTO** È il secolo del **romanticismo**, ma anche quello in cui il **romanzo** trionfa e diventa il genere letterario più importante. Inoltre, vede sorgere la grande **poesia** (nel Settecento la poesia ha avuto un ruolo molto limitato). A inizio secolo il clima politico francese è dominato da **Napoleone** che pone fine alla repubblica: nel 1800 viene eletto primo console e quattro anni dopo si nomina imperatore. L'aristocrazia è il principale avversario dell'impero, poiché Napoleone veniva da una famiglia borghese della Corsica, proprio per questo egli diventa il mito della borghesia. Napoleone riprende i principi della rivoluzione anche se diventa imperatore: porta avanti le novità istituzionali che erano state introdotte dalla rivoluzione (cimiteri fuori dalle città, diritti) e le porta anche nei territori dell'Italia del nord che aveva conquistato. L'Ottocento è stato testimone di tre rivoluzioni: 1. 2. 3. In questo periodo in Germania c'è l'importante movimento letterario dello sturm und drang. Nell'Ottocento gli autori solitamente si specializzano in un solo genere. ***Madame de Staël*** (1766-1817) fu una nobildonna francese che contribuì a far conoscere in Francia la letteratura dei romantici tedeschi e quindi a far nascere il **romanticismo** in Francia. Nel primo Ottocento c'è la rinascita del sentimento religioso che era stato frenato dalla rivoluzione, con Napoleone abbiamo un **concordato** **tra stato e chiesa**. Nascono quindi diversi libri in favore del cattolicesimo e una corrente di intellettuali che va contro i philosophes: la ragione viene accusata di non ascoltare il sentimento delle persone, essere troppo arida e non rispettare l'umanità della gente. Nella seconda parte dell'Ottocento abbiamo la nascita delle **idee socialiste**, che in parte riprendono le idee di Rousseau. Abbiamo molti filosofi presocialisti e nel 1848 esce il manifesto del partito comunista di Marx, il quale ebbe successo anche in Francia, nascono quindi i primi sindacati. Molti romanzieri si pongono il problema del nuovo tipo di povertà dell'Ottocento, che riguardava soprattutto le **condizioni degli operai**. Abbiamo anche la nascita delle **teorie rivoluzionarie antiborghesi**, con cui il proletariato vuole combattere l'immenso potere della borghesia, questo porta alla creazione dei primi giornali operai, dei sindacati e alle prime manifestazioni operaie. Nella letteratura l'**eroe romantico** è un personaggio sognatore, che non riesce a trovare la felicità, che non trova una sua collocazione sociale. Non è un borghese, solitamente è un nobile che ha perso la sua vecchia posizione sociale (nobile decaduto). ***CHATEAUBRIAND*** (1768-1848) Nasce in Bretagna in una famiglia aristocratica decaduta. In gioventù inizia la carriera militare ma poi rinuncia, frequenta invece i salotti letterari nel tempo libero. È un personaggio inquieto che non riesce a trovare una direzione per la sua vita, nel 1791 decide quindi di partire per l'America (va nell'attuale Canada). A livello politico Chateaubriand è piuttosto incoerente: quando torna dalle Americhe sostiene la monarchia, poi Napoleone e poi la restaurazione perché era stato deluso dall'impero. Nonostante questo, rimane sempre un conservatore. Scrive solo in **prosa.** ***"Le génie du Christianisme"*** (1802) - - - I due romanzi *"Réné"* e *"Atalas"* inizialmente facevano parte del "Génie du Christianisme" ma poi furono pubblicati a parte. ***"Atalas"***: Un giovane indiano, di nome Chactas, viene catturato all\'età di vent\'anni da una tribù nemica e condannato a morte. Atala, figlia cristiana del capo tribù, riesce a farlo liberare, ma lui rifiuta di partire senza di lei, cosicché i due partono insieme. Atala ama Chactas, ma per ragioni misteriose non si concede a lui, cerca anzi di allontanarlo e di fuggirgli. I due, errando nella foresta, incontrano un missionario, padre Aubry. È davanti a lui che viene svelato il segreto: la madre di Atala fece un voto alla Vergine, ovvero che se sua figlia fosse nata sana nonostante la difficile gravidanza, quest\'ultima sarebbe rimasta casta. Così, pur di non venir meno al voto fatto, Atala si avvelena e muore per non cedere alla tentazione dell\'amore per Chactas. ***"Réné"***: il titolo riprende il secondo nome dell'autore. Il protagonista decide di lasciare la Francia per le Americhe (Louisiana) dove incontra Chactas, a cui racconta le proprie disavventure. Entrambi questi romanzi hanno in comune il **mal du siècle** che affligge Réné poiché egli non riesce a trovare una posizione sociale, un modo di organizzare la propria vita. È un personaggio sognatore in balia di sé stesso e si trova in condizioni in cui è costretto a subire gli atteggiamenti degli altri. ***"Mémories d'outretombe"***: sono confessioni pubblicate dopo la morte dell'autore, fanno parte del genere romantico in cui l'io dello scrittore appare in prima persona. ***VICTOR HUGO*** (1802-1885) È l'unico autore che ha tentato tutti i generi letterari dell'epoca. Fu poeta, il primo che spicca nella poesia romantica francese. Una delle sue prime opere è ***"Odes et poésies diverses"*.** Inizialmente era legato alla classicità anche se poi diventa romantico. Nel teatro riprende le idee di Diderot. Hugo è stato uno **scrittore impegnato**, per esempio ha scritto ***"Les derniers jours d'un condamné"***, in cui condanna la pena di morte. Inoltre, è stato eletto all'assemblée national come parlamentare progressista e poi è diventato anche senatore. È stato tra quelli che hanno combattuto Napoleone III che voleva imitare Napoleone senza però riuscirci: lo chiama *"Napoléon petit"* e scrive un libello contro di lui che all'epoca girava clandestino per Parigi. La sua prima raccolta di poesia romantica è ***"Les feuilles d'automne"*** ma la sua raccolta poetica più importante è **"Les contemplations"** (1856), che contiene una poesia scritta in morte della figlia Leopoldina. Hugo tenta anche la **poesia epica** (fuori dal tempo), con l'opera ***"La legende des siècles"***, una sorta di epopea sulla Francia e sul genere umano. Fu costretto ad andare in esilio in Inghilterra dopo le produzioni contro Napoleone III, tornerà solo nel 1870, quando fu proclamata la repubblica. Hugo è stato il **poeta vate** della letteratura dell'Ottocento perché ha avuto successo anche tra la piccola borghesia. ***"Notre dame de Paris"*** (1831) - - ***"Les misérables"*** (1862) è un **romanzo storico** che cristica il potere politico dell'epoca. ***"Le roi s'amuse"*** (1831) è il racconto dal quale viene tratta l'opera *"Il rigoletto"* di verdi. ***"Hernanie"***: si tratta di una pièce che si rifà ad un'opera spagnola ed è il trionfo del teatro romantico. ***STENDHAL*** (1783-1842) "Stendhal" è lo pseudonimo di Marie-Henri Beyle, nato a Grenoble in una famiglia borghese, segue il mito di Napoleone (mito della borghesia che da niente arriva al potere). In un primo momento entra nell'esercito francese ma poi decide di darsi alla letteratura: da Grenoble si trasferisce a Parigi, dove conduce una vita da bohémien e inizia a scrivere. Durante la sua vita passa molti anni a Milano, dove frequenta i carbonai, infatti sarà costretto a lasciare la città per sfuggire all'arresto austriaco. Fu frequentatore della scala e scrisse sui grandi musicisti come Mozart ma anche sui grandi del teatro come Racine e Shakespeare (contrapponendo la modernità alla classicità), scrisse anche un libro dedicato a Rossini. L'Italia è quindi molto presente nelle opere di Stendhal. ***"Promenade dans Rome"*** è un'opera che scrive nel 1829, a proposito del suo viaggio a Roma. In parte annuncia il **realismo**, in parte è ancora **romantico**. Fu solo romanziere. Non ha una grande produzione letteraria e viene ricordato per non aver terminato alcuni dei suoi romanzi. ***"Le rouge et le noir"*** (1830) - - - ***"La chartreuse de Parme"*** (1840) - - ***ROMAZO REALISTA*** ***HONORÉ DE BALZAC*** (1799-1850) Egli è a tutti gli effetti un autore **realista**. Nasce a Tours (Francia centrale) da una famiglia della piccola borghesia. Nonostante questo Balzac detesta questa classe sociale e la rivoluzione, è nostalgico della monarchia. Nei suoi romanzi descrive con onestà la **situazione sociale** dell'epoca, mettendo in evidenza una piccola borghesia ignorante, arrogante e legata al denaro. Da giovane egli va a studiare giurisprudenza a Parigi, ma successivamente abbandona la carriera giuridica per dedicarsi alla letteratura. All'inizio scrive una pièce teatrale che però non riscuote successo. In gioventù riesce a pubblicare **racconti brevi** sotto vari pseudonimi. Nella società dell'Ottocento, infatti, c'era una grande spinta alla lettura, non solo da parte della nobiltà ma anche della borghesia, per questo aumenta la richiesta di quotidiani e settimanali che pubblicano a puntate le opere di autori che talvolta diventavano importanti. All'epoca scrivere racconti era un lavoro redditizio, perciò gli autori non avevano più bisogno di un sostegno economico. ***"Les chouans"*** (1829) - - ***"La peau de Chagrin"*** - - Successivamente abbiamo i romanzi più importanti di Honoré de Balzac. ***"Eugénie Grandet"*** - - ***"Père Goriot"*** (1834) - Balzac ha voluto dare un nome collettivo alla propria produzione romanzesca: ***"La comèdie humaine"***. Sono tutti romanzi indipendenti ma Balzac li ha divisi in scene della *vita privata*, scene della *vita di provincia* e scene della *vita parigina* sulla base dell'ambientazione. Il **realismo** di Balzac si manifesta con descrizioni molto accurate sia dei luoghi che dei personaggi. Sono romanzi scritti in terza persona singolare dove c'è un narratore onnisciente che dà al lettore l'idea dell'oggettività del racconto. Inoltre, sono tutte storie **verosimili** e quindi credibili. ***GUSTAV FLAUBERT*** (1821-1880) È lo scrittore **realista** per eccellenza. Nasce in Normandia da una famiglia di **medici positivisti**. Il *positivismo* è un'ideologia che si afferma alla metà dell'Ottocento, predilige una dimostrazione pratica delle proprie tesi che prescinde dalla religione. La sua carriera inizia con **brevi racconti fantastici**. Flaubert non ha una grande produzione poiché curava eccessivamente le sue pagine per evitare le imprecisioni e le ridondanze (curava molto la forma linguistica ma anche le descrizioni, sia di personaggi che di luoghi). Flaubert ha anche **meditato sul romanzo**: in una lettera a Louise Colet (scrittrice dell'epoca) egli dice che gli piacerebbe scrivere un romanzo senza trama che si regge solo grazie alla sua scrittura. In questo modo preannuncia ciò che succederà a metà del Novecento col **nouveau roman** che si propone di scrivere romanzi con pochissima trama. Quest'idea sarà ripresa anche all'inizio del Novecento con Proust. La scrittura di Flaubert è molto **oggettiva** ma è possibile accorgersi che a volte nasconde dell'ironia. ***"Madame Bovary"*** (1856) - - - - - - ***"Salammbô"*** (1862) - - ***"Tentation de Saint Antoine"*** è un romanzo scritto prima di *"Madame Bovary"* che non riscuote successo. ***"L'éducation sentimentale"*** (1869) è un romanzo che si oppone a *"Madame Bovary"*, il personaggio centrale è un uomo. Flaubert è morto mentre scriveva un **romanzo ironico**, *"Bouvard et Pécouchet"* che sarà pubblicato dopo la sua morte. ***NATURALISMO*** Movimento letterario che vuole indicare il **realismo della natura umana**. I romanzi si concentrano sulla descrizione realistica della natura umana. ***ÉMILE ZOLA*** (1840-1902) Egli fu il fondatore del **naturalismo**. Ha un cognome italiano perché il padre era veneziano, il quale muore quando aveva sette anni e la madre ha difficoltà a mantenerlo. Da ragazzino viene assunto da una libreria, in questo modo il giovane Zola comincia ad appassionarsi alla lettura e alla scrittura. Inizialmente scriveva poesie e poi racconti, le poesie non hanno successo ma i racconti vengono pubblicati nel 1864, tra cui ***"Comptes à Ninon"***, alcuni di questi sono racconti fantastici, a volte quasi romantici. ***"Thérèse Raquin"*** (1867) è il primo grande romanzo di Zola. Zola si interessa a studi dell'epoca che cominciano a parlare dell'**ereditarietà** di certe malattie **fisiche** ma anche **psicologiche**. A questo proposito scrive un libro chiamato ***"Les romans sperimentales"*** in cui riprende la medicina sperimentale a cui si era interessato. In questi romanzi Zola studia le turbe che stravolgono i personaggi che hanno ereditato questi problemi dai genitori (spesso derivano dall'uso di alcol e droghe). I romanzi di Zola sono quasi tutti ambientati nei luoghi più bassi della società dell'epoca, cioè le classi più povere. Questo aspetto si ritrova in *"Thérèse Raquin"* ma anche in ***"L'assommoir"***, il cui titolo fa riferimento non solo al manganello usato dalla polizia ma anche ad un luogo dove la gente si suicidava con l'alcol. Zola scrive anche romanzi impegnati a livello **sociale**, come ***"La terre"*** e ***"L'argent"*** che trattano le ingiustizie sociali. Inoltre scrive ***"Lourde"***, un romanzo ambientato in questa città. Zola non è credente. Imitando Balzac, Zola dà un nome collettivo ai suoi romanzi naturalisti: ***"Les Rougon-Macquarts"***, cioè il cognome della famiglia che viene studiata per tre generazioni. Zola si è arricchito coi suoi libri e si è adoperato anche finanziariamente per risolvere il **caso Dreyfus**: alla fine dell'Ottocento un capitano dell'esercito francese (Alfred Dreyfus) viene accusato di aver rivelato segreti militari ai tedeschi. Dreyfus era ebreo e in questo periodo in Francia nasce un gruppo politico che fa propaganda antisemita, inizialmente Dreyfus viene condannato ai lavori forzati in un'isola dell'Atlantico, tuttavia molte persone, tra cui anche Zola, non sono d'accordo e vogliono ottenere una revisione del processo. Egli scrive quindi il ***"J'accuse"***: pubblica sulla prima pagina del quotidiano *"L'horreur"* di Parigi uno scritto che accusava diverse persone, tra cui il presidente della repubblica e i generali dello stato maggiore. Questo fece ottenere una revisione del processo alla fine della quale Dreyfus viene liberato, egli fu infatti graziato, non gli fu riconosciuta subito la piena assoluzione ma questo avvenne qualche anno dopo. La morte di Zola avviene in condizioni anomale: muore a causa di una dispersione della stufa causata dall'otturazione del camino, pare che quest'ultimo sia stato otturato di proposito ma quest'ipotesi non è mai stata confermata. Il suo funerale fu seguito da migliaia di persone. Durante la sua vita, egli fu anche parlamentare socialista all'Assemblée Nationale. ***GUY DE MAUPASSANT*** (1840-1893) Egli fu allievo di **Zola**. Era il figlio di un amico di Flaubert, il quale lo indirizza a Zola che aveva un salotto che riuniva i giovani scrittori. La prima pubblicazione di Maupassant avviene all'interno di un'**iniziativa** **letteraria** di Zola, in cui egli invita gli amici scrittori a scrivere un racconto sulla guerra. Questi racconti vengono pubblicati nel 1880 con il titolo di ***"Les soirées de Médin"*** (fa riferimento alla cittadina in cui si trovavano). Maupassant scrive quindi ***"Boule-de-Suif"***, ambientato durante la guerra Franco-prussiana del 1870, il cui titolo significa *"Palle di sego"* (grasso con cui all'epoca si facevano le candele), è il soprannome che viene dato alla protagonista che è una prostituta. Maupassant scrive moltissimi **racconti molto brevi**. ***"Le horla"*** è un **racconto autobiografico** che racconta gli incubi che Maupassant ha avuto negli ultimi anni della sua vita a causa della malattia. Il titolo è il nome del personaggio fittizio che lo ossessionava. ***POESIA*** ***BAUDELAIRE*** Poeta che si dedica a un solo genere letterario. Rimane orfano di padre da bambino e da adulto conduce una vita da **dandy**, un giovane intellettuale di derivazione romantica che non ha una propria occupazione, vive di espedienti. L'unico lavoro che ha mai fatto è il critico d'arte. Baudelaire è stato anche occasionalmente un **traduttore**, ha infatti tradotto i racconti di Edgar Allan Poe, il quale segna l'inizio del *roman noir* che in Francia ha diversi seguaci. È stato un poeta importante non sono per la Francia ma per tutta l'Europa. Baudelaire è in parte **romantico** ma in parte annuncia il **simbolismo**. Usa ancora le forme consolidate della poesia, come il sonetto, la rima, i versi alessandrini, ecc. Inoltre, la sua descrizione delle **donne** è il contrario di quella dei romantici: la donna talvolta diventa un'assassina sanguinaria, c'è un aspetto quasi diabolico impersonato nella donna. Egli è innovatore soprattutto per quanto riguarda il contenuto e per questo subirà un processo, viene infatti accusato di esaltazione del demonio, negazione di Dio e di non accettare la morale borghese del tempo. ***"Les fleurs du mal"*** (1857) - - Nella sua poesia sono presenti delle tematiche che si oppongono, per esempio il **dualismo** che spesso coinvolge il poeta e che riguarda **spleen** e **idéale**, cioè *amore carnale* e *amore ideale*. Un altro tema centrale è il tentativo di **rivolta contro Dio**, che è ancora uno dei motivi principali per cui è stato condannato. Baudelaire è il grande poeta che nelle sue poesie parla di **Parigi**, infatti c'è una sezione che si chiama *"Tableaux Parisiens"*. Una delle poesie che appartiene a questa sezione è ***"Le Soleil"***, in cui si parla dei sobborghi di Parigi. Il poeta non cerca ispirazione nella natura, ma nelle stradine di periferia e paragona il sole a sé stesso (è il sole che imita il poeta e non viceversa -- il paragone viene rovesciato). ***PAUL VERLAINE*** (1844-1896) Nasce a Metz, nelle Ardenne, da una famiglia borghese che successivamente si trasferisce a Parigi. Egli trova un impiego al comune di Parigi, però è molto attirato dalla letteratura. In questo periodo nasce la corrente letteraria del **Parnasse**: - - Verlaine ha pubblicato una raccolta di versi (suoi e di alcuni poeti contemporanei) intitolata ***"Les poètes maudits"***: sono poeti che vanno controcorrente, innovatori e che hanno una vita complicata. Egli si sposa giovane con la sorella di un suo amico ma poi riceve una lettera da **Rimbaud** che gli manda una sua poesia. I due si incontrano e poi Verlaine lascia la moglie per girare il mondo con l'altro poeta. Verlaine finisce per sparare a Rimbaud dopo un litigio e viene condannato per tentato omicidio, scrive anche una raccolta poetica per esternare il suo pentimento. Tra le sue opere troviamo anche ***"Poèmes saturniens"***, il cui titolo si deve al fatto che all'epoca si diceva che Saturno fosse la stella dei poeti, e ***"Les fêtes galantes"***, in cui compare una grande musicalità (caratteristica fondamentale della sua poesia). Verlaine non è un poeta romantico ma ha annunciato il **decadentismo**. ***RIMBAUD*** (1854-1891) Nasce a Charleville, a Nord di Parigi. Ancora oggi è un mito nella **letteratura mondiale** a causa del fatto che comincia a scrivere in età adolescenziale e smette a vent'anni, in questi quattro o cinque anni scrive delle poesie che rimangono ancora liriche importanti della storia della letteratura francese. Rimbaud teneva moltissimo alla sua poesia, egli scrive a Verlaine per chiedergli aiuto poiché non riusciva a far pubblicare le sue opere. Da giovane egli ha difficoltà a farsi riconoscere come poeta, per molti anni dopo la sua morte le sue poesie non sono state prese in considerazione dalla critica letteraria. Ci sono diverse teorie sul motivo che lo ha portato a smettere di scrivere a soli vent'anni, c'è chi sostiene che il motivo sia stata la mancanza di successo oppure il fatto che abbia ritenuto di aver concluso la sua parabola artistica e di non voler rischiare di ripetersi. Inizialmente si ispira molto a **Baudelaire**, poi scrive sonetti regolari (versi alessandrini) rispettando le rime: sono questi i sonetti che si leggono volentieri ancora oggi. ***"Voyelles"***: sonetto particolare per il contenuto, in questo sonetto l'invenzione del poeta è quella di assegnare un colore alle vocali e a partire da questo in soli due versi definire un aspetto di quella lettera. ***"Lettre du voyant"*** (1871) - - - La grande innovazione di Rimbaud è la **poesia in prosa** (*poème en prose*): una poesia che è scritta come se fosse una prosa ma che è poesia a causa della sua densità di linguaggio. ***"Une saison à l'enfer"*** - - - ***"L'illumination"*** è un altro *poème en prose*. Non viene nemmeno stampato ma è Verlaine che lo fa conoscere dopo la morte dell'altro poeta. ***"Marine"*** e ***"Mouvement"*** sono poesie scritte in versi liberi. Infatti, nonostante lui non ne avesse coscienza, Rimbaud è stato l'inventore del verso libero nella letteratura francese. Oggi i poème en prose sono illeggibili ma restano comunque testimonianza di una grande rivoluzione. ***MALLARMÉ*** (1842-1898) Viene spesso considerato l'**anti-Rimbaud** non per la sua poesia ma per la vita privata: mentre i cosiddetti *"poètes maudits"* hanno avuto tutti una vita disordinata, per Mallarmé non è così. Infatti, egli era insegnante d'inglese, apparteneva alla borghesia, ha viaggiato poco. Nonostante questo, è stato un grande innovatore per la poesia. Egli fa parte della corrente **simbolista**. Mallarmé pubblica le proprie poesie sulla rivista del *"Parnasse contemporain"*. Inizia a scrivere **sonetti** dove non parla di sé stesso, tra cui ***"Brise marine"***. Scrive anche alcuni brevi drammi, tra cui ***"Herodiague"*** che rimane poi incompiuto. L'invenzione di Mallarmé è di inventare un **libro di poesia**: egli, infatti, scrive delle poesie singole ma anche alcuni libri che possono essere definite **poemetti**, non sono raccolte ma brevi libri di venticinque pagine circa. ***"L'après-midi d'un faune"*** (1875): poemetto musicato da **Debussy** (grande musicista francese d'avanguardia dell'epoca). Siamo alla fine dell'Ottocento, c'è una grande collaborazione tra poeti, musicisti e pittori d'avanguardia. ***"Un coup de dés jamais n'abolira le hasard"*** (1897): si tratta di un altro poemetto dal titolo enigmatico (*una giocata di dadi non abolirà il caso*) Un elemento radicale che accomuna entrambi questi poemetti è la **mise en page**, le parole sono disposte come se fossero su un quadro, sono poche ma isolate. All'epoca questi poemi d'avanguardia non ottengono un grande successo, furono poi rivisti dai surrealisti intorno agli anni '20 del Novecento. Tuttavia, l'idea del libro di poesie è continuata nel Novecento, diversi poeti di questo secolo hanno cominciato a scrivere poemetti, non raccolte di poesie. ***PAUL CLAUDEL*** (1868-1955) È stato un **poeta cattolico**, diplomatico di carriera, console e poi ambasciatore, è stato anche un **drammaturgo**. Claudel è stato uno dei primi a rivalutare Rimbaud, egli ha voluto vedere nella sua produzione una sorta di riavvicinamento al cattolicesimo, in questo senso nella prima metà del Novecento scrive la prefazione alla prima stampa completa delle sue poesie. In alcune delle sue poesie egli adotta il **verso libero**. ***"La cantate à trois voix"*** (1911) - - - - Claudel ha una grande **produzione teatrale**, alla fine dell'Ottocento scrive alcune pièce teatrali tra cui ***"La ville"*** e ***"La jeune fille Violaine"***, che ha come protagonista una ragazza. ***"Le soulier de satin"*** - - - Nelle poesie in versi liberi egli usa spesso un verso libero molto lungo, che è stato poi definito dalla critica **verso claudelliano**. Alla fine della sua vita si è dedicato ad una scrittura improntata ai contenuti religiosi e anche ad una propria personale lettura della Bibbia. In quanto diplomatico ha viaggiato molto e ha lasciato traccia di queste sue esperienze in alcune pubblicazioni, tra cui ***"Journal"***. ***ANDRÉ GIDE*** (1869-1951) Gide vince il **premio Nobel** nel 1947. È uno dei grandi autori scomunicati dalla chiesa cattolica, in quest'occasione fu difeso dall'intellettuale italiano Carlo Bo. È stato un personaggio particolare anche nella vita privata in quanto era omosessuale, ma nonostante questo ha deciso di sposarsi comunque, ha vissuto questa situazione molto dolorosamente in quanto veniva da una famiglia protestante molto rigida. Ebbe anche una figlia al di fuori del matrimonio, che ha riconosciuto solo alla morte della moglie. Gide ha rinnovato la **prosa** scrivendo dei **romanzi brevi** che chiama **récits**. Tra questi i più importanti sono ***"Les caves du Vaticain"*** (1913) e ***"La porte étroite"***. Egli ha una grande produzione letteraria. Ha anche viaggiato in Africa, in Congo e ha scritto un libro su questa esperienza. ***"Les faux-monayeurs"*** (1926) - - - In questo periodo abbiamo molti autori che rinnovano il romanzo oppure la poesia. Questo rinnovamento viene un po' alla volta, gli autori curano a lungo le loro opere anche dal punto di vista della forma, al contrario di Rimbaud e Mallarmé che sono stati molto bruschi. ***PAUL VALÉRY*** (1871-1945) È stato **poeta** e **romanziere**, distinguendosi soprattutto in quest'ultima veste. Egli viene definito dalla critica **simbolista** nelle proprie poesie. Inizia scrivendo poesie, frequenta Mallarmé, ma poi, ancora giovane, abbandona la poesia per la prosa. Nelle sue prose vuole principalmente rappresentare l'**attività intellettuale** dell'uomo e compie studi sulla **funzione mentale**, su come funziona il cervello. ***"Introduction à la méthode de Léonard De Vinci"***: prosa che scrive a proposito del metodo di Leonardo Da Vinci. ***"La soirée avec monsieur Teste"*** (1896) - - ***"La jeune Parque"*** - - - Successivamente pubblica una raccolta di poesie intitolata ***"Charmes"***. ***"Le cimetière marin"*** è una lunga poesia formata da 24 strofe rimate di sei versi l'una. È stato un innovatore anche a livello **teorico**, anticipando Proust anche da questo punto di vista, affermando che la letteratura deve essere giudicata di per sé, come opera artistica e non in rapporto alla vita dell'autore. Questo concetto è molto importante e negli anni '50 del Novecento sarà la bandiera della cosiddetta **nouvelle critique**, cioè la *nuova critica*. ***MARCEL PROUST*** (1871-1922) Apparteneva all'alta borghesia, da giovane fa una vita da dandy facendosi mantenere dalla famiglia e frequentando salotti mondani. Comincia a scrivere alcune prose da giovane che però non ottengono alcun riscontro. In questo periodo inizia un romanzo ***"Jean Santeuil"*** che rimarrà incompiuto e che verrà pubblicato per la prima volta trent'anni dopo la sua morte. Grazie a questa esperienza fallimentare riesce a trovare l'idea della sua serie di romanzi: ***"À la recherche du temps perdu"*** ***"Du côté de chez Swann"*** (1913) - - - - - - - ***"À l'ombre des jeunes filles en fleur"*** (1919) - - Proust è gravemente malato di tisi e negli ultimi anni lavora intensamente in modo da terminare il suo progetto. ***"Le temps retrouvé"*** è l'ultimo libro di *"À la recherche du temps perdu"* che Proust riesce a scrivere prima di morire ma viene pubblicato solo dopo la sua morte. ***"Contre Sainte-Beuve"***: - - - - Proust di occupa del problema della **memoria**, sia volontaria che involontaria, cioè quella che viene all'io senza essere richiesta attraverso un sapore o un odore. Per esempio, il brano in cui le madeleine che fanno ricordare al protagonista la sua infanzia. Nel Novecento si propone una letteratura che si opponga a quella di Stendhal, Flaubert e del realismo dell'Ottocento, una letteratura più libera e meno soggetta alle leggi della realtà, che dà più spazio alle sensazioni dei personaggi. La fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento è il periodo delle avanguardie. ***APOLLINAIRE*** (1880-1918) Egli nasce in Italia, a Roma, è il figlio di una ragazza polacca e di un ufficiale militare italiano che però non riconosce il figlio. La madre, rimasta sola, si trasferisce prima nel principato di Monaco, poi a Nizza e infine a Parigi. Apollinaire è costretto a lavorare fin da piccolo per aiutare la madre, egli viene a contatto con i libri e inizia a scrivere racconti di appendice per i giornali. Scrive anche racconti scandalistici ed erotici che girano di contrabbando, siamo in un'epoca in cui scrivere certi tipi di romanzo rendeva. A Parigi egli frequenta gli ambienti letterari del tempo, le varie avanguardie e si appassiona alla **poesia**, che diventerà il suo genere prediletto. La sua prima raccolta di poesie si intitola ***"Alcools"***. Egli scrive sia in **versi liberi** che **rimati** (tradizionali). È l'inventore dei **calligrammes**, una raccolta di poesie in cui i versi sono sistemati nella pagina in modo da disegnare l'elemento principale di cui si parla nel componimento. ***DADAISMO*** Si tratta di un movimento di **estrema avanguardia**. Nasce a **Zurigo**, in Svizzera ad opera di un poeta rumeno, **Tristan Zara**. La parola *"dada"* ricorda il balbettio dei neonati. A parte il suo fondatore, questo movimento non ebbe grandi esponenti. Nonostante questo, aiuta il francese **Breton** a concepire un'ulteriore illusione che egli chiama **surrealismo**. Il messaggio del poeta visionario, cioè Rimbaud viene quindi colto dalle avanguardie, le quali cominciano a prenderlo come maestro, soprattutto per la sua *"Lettre du voyant"* e i suoi *poèmes en prose*. ***SURREALISMO*** Il primo **manifesto del surrealismo** viene scritto da ***Breton*** nel 1924. Attorno a lui si crea un gruppo di poeti, alcuni dei quali ottengono successo. Si tratta di un **movimento provocatore** in quanto cerca di combattere le ingiustizie della società, è contro il colonialismo e il capitalismo. Inizialmente Breton si iscrive al partito comunista. Una delle invenzioni di Breton è il concetto di **poesie automatica**, cioè una poesia che si crea inconsapevolmente, non viene creata dall'io ma dall'inconscio (siamo in un'epoca in cui in Francia cominciano a diffondersi le idee di Freud): il poeta dovrebbe abbandonarsi al proprio inconscio e scrivere ciò che quest'ultimo gli suggerisce, è l'opposto della letteratura razionale. Breton detestava il romanzo, nonostante questo ne scrisse uno intitolato ***"nadja"*** che la critica ritiene una delle sue opere migliori. Nasce la pratica del **cadavre exquis**, una specie di "gioco poetico" in cui ognuno scrive un solo verso, senza conoscere quello precedente o successivo. Un altro poeta surrealista è ***Élouard*** (1895-1952) era il meno surrealista del gruppo di Breton. La sua poesia risulta comprensibile, parla dell'amore e condanna la guerra. È un autore che ha avuto un certo successo anche in Italia, è stato chiamato a tenere conferenze in tutto il mondo. Il titolo di una sua raccolta di poesie è ***"Poésies et verités"***, i temi principali sono la fratellanza e la fusione dei popoli. Tutti i poeti surrealisti hanno partecipato alla **resistenza francese** durante la Seconda guerra mondiale. Due importanti scrittori di questo periodo vengono definiti **romanzieri cattolici** perché i loro romanzi sono improntati all'insegna del cattolicesimo, anche se sono romanzi di critica nei confronti dei cattolici che non seguono la dottrina che dicono di professare. ***FRANÇOIS MAURIAC*** (1885-1970) È il primo **romanziere cattolico**. Nasce a Bordeaux in una tenuta familiare, inizia a scrivere poesie ma pi abbandona questo genere per dedicarsi al romanzo. Ha ricevuto il **premio Nobel** nel 1952. Nei suoi romanzi egli critica la grande borghesia del tempo, quella altezzosa che sfrutta i lavoratori. Il romanzo ritenuto il suo capolavoro è ***"Thérèse Desqueyroux"*** (il titolo è tradizionale poiché corrisponde al nome della protagonista. Mauriac viene da una famiglia cattolica molto rigida, questo incide molto sulla sua giovinezza e ritroviamo questo aspetto nei suoi personaggi. Thérèse assomiglia molto a uno dei personaggi di Zola. Il messaggio dei suoi romanzi è che non si può colpevolizzare certi peccatori perché probabilmente sono indotti dalla loro educazione a una vita di peccato. Nei suoi primi scritti Mauriac è più duro nei confronti dei propri personaggi, mentre negli ultimi romanzi si dimostra più comprensivo. Egli durante la sua vita di avvicina al **giansenismo**, soprattutto per la questione della predestinazione. ***GEORGES BERNANOS*** (1888-1948) È stato un grande **romanziere cattolico**. Da giovane egli era un cattolico di destra, frequenta ambienti monarchici e scrive in una rivista monarchica del tempo dove pubblica i suoi primi racconti. Ha un giudizio molto duro anche verso la chiesa di Roma e rischia addirittura di essere scomunicato. Il suo primo romanzo esce nel 1926 e ha come titolo ***"Sous le soleil de Satin"***, Satana è visto come nemico, soprattutto delle persone religione, al contrario di Baudelaire che vedeva satana come un grande ribelle che liberava l'uomo. Bernanos è ancora oggi il solo scrittore francese che in tutti suoi romanzi ha come protagonista un **sacerdote**. Questi sacerdoti vivono spesso la loro vocazione in maniera tragica e sofferta, a volte vedono le ingiustizie all'interno della loro diocesi ma non possono combatterle perché sono intralciati dal vescovo, altre volte hanno perso la fede ma continuano il loro sacerdozio per paura della società. Un altro romanzo che ha avuto grande successo è ***"Journal d'un curé de champagne"***. Per quanto riguarda la politica Bernanos cambia idea durante la guerra civile spagnola. A quei tempi egli si trovava in Spagna e ha assistito alle atrocità della guerra, cambiando idea sul Franchismo. Prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale egli si esilia in America del Sud e rimane lì fino a quando, dopo la fine della guerra, De Gaule lo richiama in Francia. Nella seconda metà della sua vita egli scrive diversi **romanzi gialli**, soprattutto per motivi economici. La sua ultima opera importante doveva essere una sceneggiatura per un film che non è mai stato realizzato ed è quindi diventata un'opera teatrale, si intitola ***"Dialogue des Carmelités"*** ed è ambientato durante la Rivoluzione Francese: i rivoluzionari uccidono le suore.

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