Presentazione Politica Economica PDF
Document Details
Uploaded by Deleted User
Università degli Studi di Roma Tre
2024
Silvia Nenci
Tags
Summary
This presentation discusses political economy, focusing on microeconomic failures, public goods, and related concepts. It covers topics such as market failures, externalities, public goods, and the free-rider problem. The content is aimed at undergraduate students.
Full Transcript
D I P A R T I M E N T O D I E C O N O M I A Laurea triennale in ECONOMIA E BIG DATA A:A: 2024-25 POLITICA ECONOMICA Prof. Silvia Nenci [email protected]...
D I P A R T I M E N T O D I E C O N O M I A Laurea triennale in ECONOMIA E BIG DATA A:A: 2024-25 POLITICA ECONOMICA Prof. Silvia Nenci [email protected] Prof. Silvia Nenci Lezione 3 Fallimenti microeconomici (continua) Prof. Silvia Nenci Fallimenti micro Derivano da violazioni del primo teorema dell’Economia del benessere: – Regimi non concorrenziali – Mercati incompleti Esternalità Beni pubblici Costi di transazione e asimmetrie informative Prof. Silvia Nenci Cos’è un bene pubblico? ▪ L’acqua è un bene pubblico? ▪ La risposta è no, si può inquadrare nel caso del monopolio naturale ▪ L’ambiente è un bene pubblico? ▪ Cos’è un bene pubblico? Prof. Silvia Nenci BENI PUBBLICI Un bene pubblico è un bene che gode simultaneamente di due proprietà: è non-rivale nel consumo è non-escludibile NON-RIVALE: può essere consumato contemporaneamente da più soggetti senza che si riduca la disponibilità per gli altri NON-ESCLUDIBILE: non è possibile (o non è conveniente) escludere alcuno dal suo consumo, una volta che il bene sia stato prodotto ▪ Esempi beni pubblici: difesa nazionale, illuminazione strade, segnali di un faro… (utilizzabili da tutti liberamente) ▪ I beni pubblici, a causa delle loro caratteristiche intrinseche di non escludibilità e non rivalità, non hanno un prezzo e, di conseguenza, nessun operatore privato è interessato a produrli! Prof. Silvia Nenci NON ESCLUSIONE E NON RIVALITÀ ▪ La caratteristica di «non-escludibilità» è connaturata al fatto che il costo marginale dell’utilizzazione del bene pubblico è zero (così come il suo prezzo di equilibrio). ▪ La caratteristica di «non rivalità» significa che il bene può essere utilizzato da tutti per l’intero suo valore. ▪ La decisione di produrre un bene da parte di un operatore privato dipende dall’esistenza di un profitto atteso non negativo. L’assenza di tale requisito alimenta tendenze opportunistiche. Prof. Silvia Nenci Free riding Free rider è chi, pur godendo di un bene o servizio, non ne paga il relativo prezzo. Dato che nessuno può essere escluso dal godere dei benefici di un bene pubblico, ciascuno agirà da free rider confidando sul fatto che gli altri pagheranno per la produzione del bene Ma se tutti agiscono così … nessuno paga per il bene, e quindi non esiste alcun incentivo per la produzione privata del bene pubblico Prof. Silvia Nenci Beni pubblici impuri La natura di bene pubblico non è assoluta, ma dipende dalle condizioni dei mercati (come un bene viene gestito e finanziato) e dai livelli tecnologici raggiunti Ad es. in un futuro non troppo lontano, il faro potrebbe diventare un servizio escludibile. I beni possono avere diversi gradi di non rivalità e non escludibilità: si parla di beni pubblici impuri: Ad es., possono esistere: beni rivali, ma non escludibili (le strade di un centro cittadino nelle ore di punta) beni escludibili, ma non rivali (una grande spiaggia) Prof. Silvia Nenci Classificazione dei beni in base alle caratteristiche di escludibilità e di rivalità RIVALE NON-RIVALE ESCLUDIBILE bene privato bene tariffabile o bene di club NON-ESCLUDIBILE bene comune bene pubblico (o common-good) Prof. Silvia Nenci Rivale Non rivale Beni di club Cibo Parchi privati Escludibile Apparecchiature Cinema elettroniche Beni comuni Non escludibile Legname Aria Prof. Silvia Nenci BENI COMUNI Per beni comuni intendiamo un bene che è non-escludibile ma rivale, ossia un bene il cui consumo è aperto a tutti, ma il cui stock viene progressivamente ridotto a causa della rivalità nel consumo. ▪ Esempi concreti: beni naturali ed ambientali Le erbe di un pascolo pubblico o anche le risorse ittiche di un lago. Chiunque può andare a pascolare o a pescare, ma l’erba (o il pesce) mangiato da un soggetto non può essere più mangiato da alcun altro. ▪ Essendo non escludibili chiunque può utilizzarli senza pagare alcunché, ma essendo anche rivali l’uso da parte di ciascuno riduce la possibilità altrui di goderne ▪ Le risorse comuni –proprio perché non escludibili –tendono ad essere usate troppo intensamente l’individuo sarà portato a consumare il bene, senza preoccuparsi di quanto fanno gli altri e tuttavia nel momento in cui tutti procedono a consumare il bene, il consumo risulterà eccessivo rispetto all'ammontare che massimizza il benessere sociale. ▪ Ciò crea un’esternalità negativa che –proprio perché sono beni rivali –ne compromette il godimento altrui. ▪ L’esternalità colpisce soprattutto le generazioni future Prof. Silvia Nenci La «tragedia» dei beni comuni ▪ Tale «tragedia» consiste nel fatto che questi beni sono suscettibili di “sovrasfruttamento” (sovraffollamento) a causa della caratteristica di rivalità (abbinata a difficoltà nell’escludibilità) (Hardin, 1968) ▪ La produzione (conservazione) di beni comuni richiede strategie cooperative (ma non necessariamente la proprietà pubblica) capaci di fornire un’utilità maggiore rispetto alle alternative non cooperative (Ostrom, 2009). ▪ Tali strategie vengono adottate dagli operatori nel momento in cui si comprende che le strategie individuali conducono ad equilibri non ottimali da un punto di vista collettivo (c.d. equilibri di Nash). Si definiscono equilibri di Nash quelli in cui ogni agente economico mira a massimizzare il proprio profitto a prescindere dalle scelte degli altri (Nash, 1950) Prof. Silvia Nenci La «tragedia» dei beni comuni-2 Nel 1968 il biologo Hardin pubblicò su Science un importante articolo, «The tragedy of the commons». La tesi era semplice: se l’umanità non limita la libertà individuale, faremo presto la fine degli abitanti dell’Isola di Pasqua: distruggeremo i beni comuni dai quali dipende la vita della specie umana (e non solo di questa) Quando si ha a che fare con i beni comuni (commons), se ciascuno segue soltanto i propri interessi, rischia, senza volerlo e senza accorgersene, di incidere negativamente sul benessere comune Quando si supera una soglia critica, arriva anche la percezione individuale del problema ma è spesso troppo tardi, poiché accade che aumenti ancor di più lo sfruttamento di quella risorsa Prof. Silvia Nenci Un esempio Anna e Bruno sono due pescatori dello stesso lago. Sono già nella fase in cui si rendono conto di aver superato la soglia critica ed il pesce sta finendo. Cosa decideranno di fare? Analizziamo le scelte possibili ricorrendo allo schema del «dilemma del prigioniero» (Teoria dei giochi) Entrambi sanno: – Che se entrambi limitano la propria pesca, i pesci del lago potranno riprodursi di nuovo e loro avere pesce in futuro (ottenendo ciascuno 3 punti) – Se non limitano la pesca in breve tempo il pesce sarà troppo scarso per tutti (ottenendo ciascuno 2 punti). – Che se l’altro (Anna) non limita la pesca e Bruno la limita, Bruno rinuncia al poco pesce oggi, e non avrà pesce anche domani (perché gli altri nel frattempo lo esauriscono), e Anna avrà un vantaggio individuale di breve (perché pescherà anche il pesce di Bruno) Prof. Silvia Nenci La tragedia dei beni comuni Cosa faranno? Non si limiteranno! Ciascuno dei due pescherà troppo, e con questo si arriverà presto alla fine della risorsa comune. Come rimediare? Prof. Silvia Nenci Rimedi Prima possibilità: il “patto sociale” con sanzioni: creiamo un patto con un sistema di sanzioni che impediscono di scegliere l’opzione “non mi limito” La soluzione offerta da Hardin alla “tragedia” dei commons è quella del Leviatano (Hobbes): prevedere un’autorità pubblica (lo Stato) che, attraverso divieti e sanzioni, provveda alla loro salvaguardia Una seconda soluzione, è la privatizzazione del bene, attraverso l’assegnazione di un diritto di proprietà privata, che attribuisca al titolare l’uso esclusivo della risorsa e la facoltà di impiegare strumenti coercitivi a tutela di un eventuale abuso da parte di terzi. Infine, una terza via non alternativa ma complementare alla prima, consiste nella formazione di un’etica individuale nella quale i soggetti attribuiscono un valore intrinseco alla scelta di limitarsi del consumo dei beni comuni (un valore che si aggiunge nella “matrice” del gioco) Prof. Silvia Nenci L’importanza del gioco nella teoria economica Tutte le situazioni di interdipendenza strategica si configurano come giochi del «dilemma del prigioniero» L’importanza di questo gioco nella teoria economica deriva dal fatto che molte situazioni economiche si strutturano secondo queste caratteristiche (es. oligopolio, scelte di politica monetaria, ecc.) Il gioco dimostra che quando l’individuo (il giocatore) persegue il suo ottimo e si comporta in modo individualmente razionale, si determina una situazione sub-ottimale dal punto di vista sociale Prof. Silvia Nenci Il pensiero di Elinor Ostrom Elinor Ostrom, premio Nobel per l’Economia nel 2009, avanza un’ulteriore proposta: un’autogestione cooperativa delle risorse naturali comuni. In Governing the Commons (1990), Ostrom porta all’attenzione del lettore alcune realtà provenienti da culture molto diverse che hanno trovato una soluzione comunitaria, cioè un accordo sulla base di precise regole di comportamento che i membri della comunità conoscono e rispettano e/o istituzioni già consolidate sul territorio derivanti dal diritto consuetudinario, cui la comunità affida la gestione del bene La Royal Swedish Academy of Sciences ha citato Ostrom "per la sua analisi della governance economica", affermando che il suo lavoro ha dimostrato come la proprietà comune possa essere gestita con successo dai gruppi che la utilizzano: "le risorse comuni - foreste, attività di pesca, giacimenti petroliferi o pascoli - possono essere gestite con successo dalle persone che le usano piuttosto che da governi o società private". In questo senso il lavoro di Ostrom ha dimostrato che le risorse comuni possono essere gestite con successo senza regolamentazione o privatizzazione da parte del governo. Prof. Silvia Nenci Il pensiero di Elinor Ostrom-2 La storia dell’umanità (come ci insegna anche la premio Nobel E. Osborn) è anche la storia dei tentativi, micro e macro, per superare questa tragedia, per riuscire a cooperare e non distruggere le risorse comuni – Ma la storia dell’umanità (e delle comunità, e delle imprese …) ci mostra anche che in molti casi non si è capaci di cooperare e si distruggono i beni comuni. - Oggi la «tragedia dei commons» si chiamano ambiente, clima, ma anche città, suoli pubblici! Prof. Silvia Nenci La tragedia dei beni comuni: esempi attuali Prof. Silvia Nenci Caso studio: il cambiamento climatico Definizione: Variazioni del sistema climatico terrestre determinate prevalentemente da interferenze antropogeniche. Conseguenze/impatti: Temperature più elevate, Tempeste più violente, Aumento della siccità, Riscaldamento e Innalzamento degli oceani, Perdita di biodiversità, Mancanza di cibo, Maggiori rischi per la salute, Povertà e migrazioni Prof. Silvia Nenci Caso studio: il cambiamento climatico-2 La riduzione delle emissioni di CO₂ può essere un esempio di bene pubblico globale. Quali ostacoli? La mancanza di coordinamento tra i paesi può portare al problema del "free riding" e del fallimento del mercato. Quali soluzioni possibili? Politiche o meccanismi per superare i problemi legati ai beni pubblici (trattati internazionali per il clima, tasse sulle emissioni). Prof. Silvia Nenci Fallimenti micro Derivano da violazioni del primo teorema dell’Economia del benessere: – Regimi non concorrenziali – Mercati incompleti Esternalità Beni pubblici Costi di transazione e asimmetrie informative Prof. Silvia Nenci Le asimmetrie informative Si verifica un caso di asimmetria informativa ogni volta che i soggetti coinvolti in scambi economici dispongono di insiemi di informazioni differenti. Le asimmetrie informative sono all’origine dei fallimenti del mercato; in altre parole, le allocazioni derivanti da scambi che avvengono con informazione asimmetrica sono di norma Pareto-inefficienti. Prof. Silvia Nenci La classificazione delle asimmetrie informative ▪ Se l’asimmetria informativa è precedente rispetto alla conclusione dei contratti (e alla realizzazione degli scambi), si viene a determinare una situazione che è detta di “selezione avversa” (adverse selection). ▪ Se invece la differenza fra gli insiemi informativi insorge dopo che il contratto è stato siglato, ci si trova di fronte a situazioni di azzardo morale o rischio morale, in inglese moral hazard (la traduzione italiana più appropriata, probabilmente, è quella di comportamento sleale), quella situazioni in cui un soggetto cambia i propri comportamenti dopo avere siglato un contratto Prof. Silvia Nenci La selezione avversa ▪ Si è in presenza di selezione avversa quando uno dei contraenti possiede un insieme informativo differente rispetto all’altro prima dello scambio Chi possiede maggiori informazioni potrà adottare comportamenti che sono individualmente vantaggiosi, ma che condurranno al fallimento del meccanismo di mercato per quanto riguarda il raggiungimento di allocazioni efficienti. In alcuni casi, la selezione avversa risulta nella scomparsa del mercato Prof. Silvia Nenci Asimmetria informativa: IL MERCATO DELLE AUTO USATE ▪ I venditori sanno se l’auto usata è un «bolide» o «un bidone», i compratori no; ▪ Supponiamo che il prezzo dell’auto sia €5000 e che il 50% delle auto usate siano «bidoni» ▪ I clienti potrebbero provare ad offrire €2.500 (sapendo che hanno il 50% di probabilità di prendere un «bidone»): se l’auto comprata è effettivamente un bidone hanno perso relativamente poco; se è un bolide ci hanno guadagnato molto; ▪ Ma il venditore sa esattamente se l’auto è un bolide o un bidone e non è disposto a cedere un bolide per €2.500… ▪ Risultato 1: I venditori sono disposti a scendere a €2.500 solo se le macchine sono «bidoni». Per poter comprare i George Akerlof ha «bolidi» il compratore deve spendere almeno €5.000; vinto il Premio Nobel ▪ Risultato 2: Nessun compratore è disposto a spendere nel 2001 sul problema €5.000 con il 50% di probabilità di comprare un bidone. delle informazioni ▪ Conseguenza: Non c’è compravendita (fallimento del mercato)!! asimmetriche… ▪ COSA ABBIAMO IMPARATO? L’informazione è centrale per l’equilibrio di mercato Prof. Silvia Nenci La selezione avversa: rimedi ▪ Due possibili strategie d’intervento: si può cercare di rendere più facilmente osservabile la qualità del bene posto sul mercato, in modo da ridurre l’asimmetria (es. richiesta certificazione obbligatoria); si può cercare di fare in modo che l’acquirente che ha comprato un prodotto che si rivela diverso da quel che si attendeva ottenga un indennizzo. Prof. Silvia Nenci L’azzardo morale ▪ I casi in cui l’asimmetria informativa interviene successivamente alla firma di un contratto di scambio danno luogo a comportamenti di azzardo morale Es. il lavoratore che non effettua con impegno una prestazione Es. l’assicurato che non adotta comportamento prudente per evitare il sinistro ✓ Conseguenza: l’assicuratore proporrà quindi solo polizze (costose) per agenti rischiosi; non esiste il mercato delle polizze per agenti poco rischiosi ▪ Per limitare l’inefficienza comportata dal fallimento del mercato legato al moral hazard, è possibile individuare schemi di contratto appositi che inducano l’agente a comportarsi in modo non opportunistico Es. la franchigia nel contratto di assicurazione o una compartecipazione agli utili d’impresa nel caso del lavoratore Prof. Silvia Nenci Quali soluzioni di Politica economica ai fallimenti del mercato dovuti ad asimmetria informativa? Prof. Silvia Nenci Intervento pubblico per correggere l’asimmetria informativa L’intervento pubblico deve avere come finalità ultima quella di rendere l’informazione un bene pubblico, ossia fare in modo che ogni elemento informativo sia non-rivale e non- escludibile: certificazioni obbligatorie, che possono riguardare le competenze personali e professionali degli agenti (per esempio, per l’esercizio di determinate professioni) oppure la qualità dei prodotti venduti (certificazioni di prodotto) o, ancora, l’organizzazione del processo produttivo (certificazione del sistema di qualità); standard qualitativi minimi da rispettare; obbligo a rendere pubbliche specifiche informazioni (per esempio, la composizione degli ingredienti negli alimenti venduti); adozione obbligatoria, in alcuni casi, di forme assicurative. Prof. Silvia Nenci La politica microeconomica Prof. Silvia Nenci La politica microeconomica Mira a realizzare obiettivi di efficienza ed equità operando (a seconda dei casi) per: – Assicurare esistenza e funzionamento dei mercati – Correggere i fallimenti del mercato – Correggere la distribuzione del reddito e fornire i beni meritori* (fallimenti del mercato in senso lato) *un bene meritorio è un bene per il quale il policy maker ritiene appropriato imporre un consumo positivo (o comunque superiore rispetto a quello che l’individuo riterrebbe ottimale): obbligo scolastico, obbligo di allacciare le cinture di sicurezza, obbligo di portare il casco, proibizionismo, conservazione dei beni culturali, … Prof. Silvia Nenci Interventi micro Per il funzionamento/correzione fallimenti del mercato: Imposte e sussidi (disincentivare/incentivare) Regolamentazione Politiche di supporto alla concorrenza Legislazione antimonopolistica In presenza di esternalità … Controllo dei prezzi Produzione pubblica (impresa pubblica) Attribuzione dei diritti di proprietà Prof. Silvia Nenci Interventi micro-2 L’azione pubblica di redistribuzione si attua attraverso: Spesa pubblica, in particolare i trasferimenti alle famiglie e/o alle imprese; Tassazione, in particolare con la progressività delle imposte Politica dei prezzi, con fissazione di prezzi minimi o massimi Prof. Silvia Nenci Un pò di attualità… Rapporti ISTAT, 4 ottobre 2024 L’Istat ha recentemente rivisto le statistiche di contabilità nazionale. Si tratta di una revisione che avviene regolarmente ogni cinque anni, per integrare nuove fonti statistiche e tenere conto dei cambiamenti intervenuti nella struttura produttiva. Cosa comporta questa revisione? Nei primi sei mesi dell’anno l’economia italiana ha acquisito una crescita del +0,4%, e non del +0,6% calcolato finora. La rettifica diffusa dall’Istat sulla revisione dei conti economici trimestrali taglia di due decimali le performance realizzate dal Paese nei primi sei mesi dell’anno: e soprattutto solleva incognite sul +1% di crescita confermato dal Governo nel nuovo Piano strutturale di bilancio ora all’esame del Parlamento (BdI parla di 0,8 %!). Un fatto statistico figlio delle revisioni delle serie storiche, ma con importanti ricadute reali sugli obiettivi del Governo e sulle assunzioni di base del programma pluriennale di finanza pubblica. Rispetto al trimestre precedente, tra i principali aggregati della domanda interna i consumi finali nazionali presentano una crescita dello 0,5%, mentre gli investimenti fissi lordi diminuiscono dello 0,1%. Le importazioni sono cresciute dello 0,2% e le esportazioni sono diminuite dell’1,2%. Prof. Silvia Nenci Prodotto Interno Lordo I trimestre 2012 – II trimestre 2024, valori in miliardi di euro Fonte: Istat, ottobre 2024 Prof. Silvia Nenci Prodotto interno lordo, variazioni percentuali congiunturali Fonte: Istat, ottobre 2024 Prof. Silvia Nenci