Metodi di Psicofisiologia PDF
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Il documento presenta una panoramica sui metodi di psicofisiologia, concentrandosi sul metodo sperimentale e sulle tecniche di misurazione, evidenziando i pro e contro dell'approccio. Viene spiegata la distinzione tra riduzionismo e riduttivismo, e presentata una classificazione delle tecniche di misurazione. Analizza anche i diversi livelli di approfondimento della psicofisiologia (base, cognitiva, clinica), nonché la relazione tra variabili psicologiche e fisiologiche.
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Metodi di psicosiologia Esame su slide con domande a scelta multipla (16 domande che producono un voto di 32) Psicosiologia Nasce nella seconda metà dell’Ottocento (ci si rese conto che era possibile misurare fenomeni mediante segnali ele4rici, mediante ele4rodi, anche su componente non pre4ament...
Metodi di psicosiologia Esame su slide con domande a scelta multipla (16 domande che producono un voto di 32) Psicosiologia Nasce nella seconda metà dell’Ottocento (ci si rese conto che era possibile misurare fenomeni mediante segnali ele4rici, mediante ele4rodi, anche su componente non pre4amente fisiologica ma anche psicologica) in un “milleu” favorevole allo sviluppo delle scienze. Studia nell’uomo i segnali siologici che si accompagnano ai processi mentali Usa frequentemente il metodo sperimentale legandosi alla disciplina scientica. →studia segnali di tipo siologico legati a contesti di tipo psicologico Se non c’è misurazione non rientriamo in un contesto di 2po sperimentale Metodo sperimentale manipolazione delle variabili indipendenti se non c’è misurazione non si è in un vero e proprio contesto di approccio scientico Manipolazione controllata delle variabili indipendenti Misura precisa e analisi appropriate delle variabili dipendenti →Misura può non vuol dire nulla se non ha elaborazioni che ne estraggano il signicato Previsione in base a un’ipotesi (metodo sperimentale guidato dalle ipotesi e il procedimento sperimentale è mirato alla falsificazione delle ipotesi) →ma non dimenticarsi dell’approccio “curiosity-driven” legato alla curiosità e non da un’ipotesi precisa (garan9sce le maggiori novità esplorando un’area sperando di trovare qualcosa) viene letto negativamente e sottoposto a scetticismo, equiparato quindi a un approccio di serie B Pro: Rigore Riproducibilità (garanzia di ogge>vità, conce4o necessario non sufficiente) Contro: Riduzionismo/riduttivismo Scarsa ecologicità (approccio di laboratorio non sempre si applica alle condizioni reali) Non tutte le situazioni sono controllabili (variabili indipenden9 anche non controllabili) 1 Riduzionismo e riduttivismo Sono genericamente sinonimi ma: Riduzionismo è una procedura epistemologica (es. riduzione inter-teore9ca) e nanco una posizione concettuale (es. il tu4o è la somma delle par9) Spesso si associa ad una connotazione negativa (es. quell’approccio è troppo ridu>vo) ma è la capacità di tradurre il linguaggio di un certo livello nell’ambito di una disciplina in un linguaggio di un altro livello. Tipicamente da un linguaggio di alto livello (macrolinguggio) a uno di microlivello (es. traduzione da processi mentali a processi fisiologici), ma lavora anche in senso inverso da un linguaggio di microlivello a uno di macrolivello. Il riduzionismo non ha valenza negativa o positiva, anzi la possibilità di usare li velli diversi in maniera intercambiabile è vista come positiva! connotazione negativa al riduzionismo è perché ci stiamo riferendo al: Riduttivismo Il termine riduttivismo (riduzionismo metodologico / semplificazione sperimentale) ci ricorda, più semplicemente, che in un esperimento le variabili in gioco catturano solo una parte della realtà, con la conseguenza frequente di una scarsa ecologicità, ricondurre il mondo a poche variabili, e si avvicina al concetto di “scarsa validità ecologica” (prendiamo una fe>na minuscola di una torta con la pretesa che questa rappresen9 a torta intera). Approcci non sperimentali o quasi sperimentali v Osservazione naturalistica v Ricerca paleontologica v Ricerca d’archivio v Ricerca storica La possibilità di manipolare a comando le variabili indipendenti non c’è →o la natura manipola le variabili indipendenti di per sé (es. gender) o non c’è manipolazione o le variabili indipendenti non sono ovvie (quindi approccio non sperimentale) SI MANIPOLANO LE VARIABILI INDIPENDENTI PER ATTRIBUIRE UN VALORE CAUSALE QUALORA QUESTA PRODUCA DEGLI EFFETTI NELLA VARIABILE DIPENDENTE. v Approccio clinico (ecle>co) Utilizza tutti gli elementi a disposizione (sperimentali o meno) in quanto a volte non è possibile manipolare variabili della vita delle persone a meno che non vi siano elementi di evidenza che però rischiano di essere forvianti 2 Psicosiologia Studio delle variazioni siologiche prodotte a seguito della manipolazione delle variabili psicologiche (es. variazioni del ba>to cardiaco in condizioni di stress) Si può dividere in molteplici sezioni: La psicosiologia di base si focalizza tradizionalmente sulle variabili del SNA (tradizionalmente la psicofisiologia è emersa grazie a questa sezione) La psicosiologia cognitiva si focalizza tradizionalmente sulle variabili del SNC (confini non ne>) La psicosiologia clinica interessata ai contesti clinici →non è in contrapposizione alle altre due La psicologia siologica Lo studio di variazioni psicologiche a seguito del cambiamento di variabili siologiche (es. alterazioni delle emozioni a seguito di lesioni cerebrali) INVERSIONE DEL RUOLO DELLE VARIABILI DIPENDENTI E INDIPENDENTI RISPETTO ALLA PSICOFISIOLOGIA Neuroscienze cognitive come gran parte delle costituenti sia della psicosiologia che della psicologia siologica Anne?ere le neuroimmagini alla psicofisiologia non è molto intui2vo ma si possono usare come componen2 d’indagine psicofisiologica 3 Distinzione tra siologia della vita vegetativa e siologia della vita di relazione Distinzione contestata poiché infondo tutto il sistema nervoso governa il corpo poiché sono comportamenti, riessi e vita di un organismo governati da quest’ultimo ma vi è una distinzione importante: “vita vegetativa” →attiene alla sopravvivenza (senza vita di relazione l’organismo sopravvive ugualmente) “vita di relazione” →è la ricchezza umana (lo psicologo si rivolge preferenzialmente a quest’ul9ma) Misura(zione) La COMMISSIONE FERGUSON (1940) per discutere delle pratiche di misurazione vedendo lo scontro di posizioni estreme che affermano che se non vi sia una misura con la M come, ad esempio, un segnale non vi è una misura. →Critica rivolta alle scienze meno dure (es. psicologia nel misurare il comportamento delle persone) Denizione della metrologia: assegnare un valore a una grandezza mediante una unità di misura. Nelle scienze psicologiche/sociali misurare signica assegnare un valore a un oggetto/evento/fenomeno su una scala appropriata (nominale, ordinale, a intervalli, a rappor9) in base a una regola (STEVENS 1946). Stevens riconosce il valore della misura con la M ma evidenzia come vi siano forme di misura meno for2 e robuste ma non di meno sono da annoverarsi tra le misure Introducendo le “scale di misura” rendendo possibile reintrodurre e salvare le misure non di 2po fisico (es. ques2onari con scale arbitrarie) Che al giorno d’oggi non vengono ancora riconosciute da tu2 come vere e proprie misure Forza di una misurazione in scala nominale è inferiore ad una prodotta su scala ordinale e a sua volta inferiore ad una misurazione prodotta in scale a rapporti In psicosiologia le variabili dipendenti sono normalmente misurate su una scala a rapporti (sono variabili di 9po fisico/fisiologico). →Questo è un bene ma attenzione all’eccessiva ducia nella misura (validità di costru4o) poiché non è che di per se la misura garantisca qualcosa in quanto tale. In psicosiologia le variabili indipendenti possono invece essere di qualunque tipo (sono variabili di 9po psicologico, di qualunque scala). ANDREW GELMAN, uno statistico americano, nel 2016 mostra come la crisi della riproducibilità sia risolvibile solo mediante una buona misurazione e non mediante una buona statistica! FORZA DELL’EVIDENZA PSIOFISIOLOGICA PASSA DALL’ASSOCIAZIONE TRA IL SEGNALE IN SÉ E LA SITUAZIONE 4 Possibili relazioni tra variabili psicologiche e variabili siologiche in psicosiologia L’ideale in psicosiologia è l’invariante= in tutti gli individui una particolare circostanza produca lo stesso medesimo cambiamento siologico In realtà di invarianti non ve ne sono quasi mai! Outcome (risposta semplice) h variazione siologica in QUALCHE individuo e/o in QUALCHE circostanza (risposta aspecifica e non generalizzabile) →Incertezza circa la generalizzazione dei risultati e circa l’attribuzione di causa Correlato variazione siologica in TUTTI gli individui in QUALCHE circostanza (risposta aspecifica ma generalizzabile, es. la risposta cutanea a uno sparo oppure a un’immagine forte) →Incertezza circa l’attribuzione di causa Marker Variazione siologica in QUALCHE individuo in una PRECISA circostanza (risposta specifica ma non generalizzabile, es. arrossire in volto per l’imbarazzo) →incertezza circa la generalizzazione dei risultati Invariante Variazione siologica di TUTTI gli individui in una PRECISA circostanza →invarianti non ci sono quasi mai Non possiamo a,ribuire un segnale psicofisiologico registrato a un determinato costru,o di 7po fisiologico, è un passaggio delicato. Es. Caso condizionale storico giuridico della macchina della verità, segnale di condu?anza cutanea psicofisiologico, assume che ci sia una condizione di invariante per provare colpevolezza o innocenza. Ma non si può a?ribuire un valore oggeKvo di evidenza a una prova psicofisiologica, va ancora consolidata Limite della psicosiologia: I segnali di tipo psicosiologico sono un po’ grossolani, non sono ni articolati con un contenuto informativo così ricco come quelli provenienti dalla neurosiologia, ma la loro semplicità di misurazione permette di sfruttarli Porta con sé la facilità della misura e la portabilità potenziale dei sensori →andare in giro con i sensori addosso (indossabilità dei sensori) 5 Sistema nervoso autonomo (SNA) Sistema (orto)simpatico Sistema dell’emergenza (attacco/fuga, ght or ight) →risposta ergotropa (u9lizza energia) Toraco-lombare neurone pregangliare centrale Ach neurone vicino alla colonna vertebrale colinergico neurone postgangliare NA neruone noradrenergico arrivando in periferia agli organi bersaglio in vari distretti dell’organismo, quindi controllati dal sistema vegetativo Sistema parasimpatico Sistema “del benessere” (rilassamento) →risposta trofotropa (raccolta dell’energia per poter essere u9lizzata eventualmente durante una risposta mediata dall’ortosimpa9co di 9po a4acco-fuga) Cranio-sacrale neurone pregangliare centrale Ach neurone postgangliare Ach Entrambi colinergici È UN SISTEMA PIÙ DECENTRATO (LONTANO E NON CENTRALIZZATO) Sistema nervoso enterico Sistema di controllo automatico dei visceri Intrico di reti neurali che controllano i visceri →vi sono difficoltà di misurazione Maggior centralità dell’ ortosimpa2co con gangli cervicali a breve distanza fisica dalla colonna vertebrale, neurone post gangliare sta nei gangli efferenza/afferenza verso gli organi bersaglio, pre gangliare sta nel midollo più centrale ma subito va in periferia con avampos2 vicini agli organi bersaglio. Colinergico il primo neurone pregangliare e poi noradrenergico ortosimpatico e colinergico parasimpatico. Estensione corporea enorme. Nell’innervazione simpatica alla cute c’è una componente colinergica pur essendo ortosimpatico ha il secondo neurone postgangliare come se fosse parasimpatico! →eccezione dell’ ortosimpatico in un componente postgangliare che non è noradrenergica innervazione alle ghiandole sudoripare che viene sfruttata dalla psicofisiologica 6 Questa distinzione complementare tra ortosimpatico e parasimpatico si rompe quando in presenza di una minaccia il benessere del parasimpatico si trasforma in attivazione anche molto forte dell’ortosimpatico con attivazione delle risorse. Oltre ad attacco-fuga vi è il freezing (immobilizzazione) che è esattamente l’opposto di una risposta alla minaccia di tipo attacco fuga. Un freno motorio che rende immobile l’organismo in presenza di una minaccia forte, sembra paradossale NEL SISTEMA NERVOSO PARASIMPATICO C’È UNA SOTTOCOMPONENTE CHE SEMBREREBBE ESSERE PARTICOLARMENTE COINVOLTA NELLA RISPOSTA DI FREEZING “DORSO-VAGALE” →è mediata dal parasimpatico e non dall’ortosimpatico (situazione paradossale) Nella vita normale c’è un’alternanza regolare tra tranquillità e fronteggiare pericoli non forti, in presenza di pericoli importanti si attiva “attacco-fuga” e quando la minaccia è ritenuta talmente forte da ritenere di non poter fare nulla si passa allo stato di freezing →movimento è una caratteristica degli animali quindi il freezing riduce molto la detectabilità giocando sulla quasi invisibilità di un elemento fermo 7 Azioni sul cuore Il cuore fa fronte soprattutto a richieste metaboliche dei muscoli striati (50% massa corporea), generando il usso sanguigno. DAL RIPOSO AL MASSIMO SFORZO MUSCOLARE, IL FLUSSO SANGUIGNO PASSA DA 5 A 20 L/MIN. Il cuore contribuisce aumentando la frequenza cardiaca e la gittata sistolica (forza di contrazione) Sistema nervoso simpatico controlla entrambi questi due aspetti: EFFETTO CRONOTROPO regolazione della frequenza e battito cardiaco EFFETTO INOTROPO regolazione della forza contrattile, gittata sistolica L’ortosimpatico controlla sia l’effetto cronotropo positivo che inotropo positivo (aumento) Il parasimpatico ha soltanto effetto cronotropo negativo (diminuzione) →inibizione tonica La leva per sostenere il richiamo metabolico in condizioni di emergenza si ritrova nel sistema ortosimpa2co Azioni sul circolo periferico Circolo viene utilizzato come medium del simpatico mediante due componenti della surrenale Controllo anche sui rami dell’irrorazione sanguigna mediante il controllo della muscolatura liscia delle arteriole modicandone il diametro e quindi la resistenza al usso dato dall’ortosimpatico SANGUE ARTERIOSO OSSIGENATO RILASCIA L’OSSIGENO A LIVELLO DEI CAPILLARI PER POI TORNARE COME SANGUE NON OSSIGENATO NELLE VENE, ZONA TRA L’ARTERIA E IL CAPILLARE SI CHIAMA “ARTERIOLA” DOVE SI ESERCITA UN’AZIONE MECCANICA MEDIANTE I NERVI EFFERENTI DELL’ORTOSIMPATICO CHE CHIUDONO QUESTI TUBICINI DIMINUENDONE IL DIAMETRO E QUINDI AUMENTANDO LA RESISTENZA AL FLUSSO LIMITANDO IL PASSAGGIO DEL FLUSSO EMATICO Ortosimpatico= in alcuni casi vasocostrizione in altri vasodilatazione Vasocostrizione= aumenta la resistenza Vasodilatazione= diminuisce la resistenza Quando c’è da ottimizzare l’uso delle risorse in condizioni di emergenza, anche attraverso il usso sanguigno, si privilegiano vasodilatazione coronaria e muscolatura scheletrica →intelligenza sistema ortosimpatico Nel circolo periferico il parasimpatico non è coinvolto →eccetto che per l’effetto vasodilatatorio colinergico sulle coronarie e sui genitali Ghiandola sulla cima dei reni chiamata “SURRENE” la cui parte centrale chiamata “MIDOLLARE” funziona come un neurone post-gangliare del sistema ortosimpatico con la differenza che essendo una ghiandola questa rilascia il suo contenuto di neurotrasmettitori, catecolemine (adrenalina e noradrenalina), in circolo permettendo ma distribuzione generalizzata anziché locale quindi in siti sinaptici specici (quasi di fa4o parte del sistema ortosimpa9co anche se leggermente diversa). →a tutti gli effetti componente dell’ortosimpatico 8 Componente “CORTICALE” della surrenale ha a che fare con situazioni di emergenza in cui si attiva il sistema ortosimpatico controllato dal sistema ipotalamo-iposario che controlla questa ghiandola in situazioni emergenza buttando in circolo il cortisolo (ormone dello stress) →non è un sistema dell’ortosimpatico ma lo complementa Iperattivazione prolungata di cortisolo in circolo è però dannosa Azioni sulla cute Il parasimpatico non è coinvolto! L’azione dell’ortosimpatico determina un aumento della sudorazione con funzione di raffreddamento della supercie cutanea. Le ghiandole sudoripare eccrine Gomitolini negli stra2 profondi della pelle con canale che sbuca sulla superficie cutanea eme?endo un liquido altamente acquoso con funzione termoregolatrice, sono molto concentrate su piedi (pianta) e mano (palmo e falangi). A riposo e a temperatura ambiente eliminano circa 0.5 litri al giorno di sudore Con aumento dell’aKvità ortosimpa2ca aumenta la secrezione da parte delle ghiandole sudoripare Sudorazione apocrina, sgradevole e responsabile del cattivo odore, data da lipidi degradati L’azione adrenergica del sistema simpatico determina un aumento della sudorazione apocrina (odore sgradevole poiché i lipidi vengono degrada9) nelle zone ascellari, pubiche e perianali. →la degradazione dei lipidi contenuti nel secreto a opera dei batteri è causa del forte odore associato a questo tipo di sudorazione. La psicofisiologia si è occupata molto meno di questo 2po di sudorazione Controllo bottom-up: riesso barocettivo Questi sistemi appartengono al sistema nervoso che si occupa della vita vegetativa, meccanismi di tipo vegetativo e in quanto tali la componente psico non è presente. In origine hanno la funzione di vegetazione, sopravvivenza, sono tipicamente controlli automatici: RIFLESSO BAROCETTIVO →fondamentale garantendo la sopravvivenza in quanto controlla la pressione sanguigna Barocettore=recettore di pressione sanguigna soprattutto nell’aorta mandando un segnale ai centri del sistema nervoso autonomo dell’encefalo e mediante gli effettori controlla il cuore Es. aumento o riduzione dell’aKvità cardiaca Funziona come un orologio svizzero ed è fondamentale 9 Controllo top-down In contesti nell’ambito della psicologia si assiste a un cambiamento della sudorazione o battito cardiaco Modalità di funzionamento dei circuiti, centri e meccanismi dell’SNA che hanno a che fare con situazioni psicosiologiche hanno a che fare con il controllo top-down psicosiologia studia il sistema top-down non bottom-up! Centri sottocorticali Coinvolti nelle varie attivazioni di tipo vegetativo, ortosimpatico o parasimpatico o NUCLEI DEL VAGO o NUCLEO PARABRACHIALE o IPOTALAMO o AMIGDALA o CORTECCIA CENTRI PER LA SOPRAVVIVENZA DELL’ORGANISMO MA ATTIVATI ANCHE IN CONTESTI DI RISPOSTE DI TIPO PSICOFISIOLOGICO Regioni corticali Simpatico Associato all’attivazione delle strutture corticali che hanno a che fare con funzioni esecutive, sistema ortosimpatico deve agire in maniera rapida ma vi è comunque una componente più decisionale e lenta. Parasimpatico Associato al “default mode network” →tre strutture che regolano ed entrano in gioco in situazioni in assenza di task da parte dell’organismo Agisce in condizioni di rilassamento. Controllo top-down Esiste per prepararsi all’azione. Signicato del controllo simpatico sul usso cardiaco in contesti psicologici? Preparazione all’azione, si mobilitano le risorse metaboliche («si scalda il motore») Signicato del controllo simpatico sulla sudorazione in contesti psicologici? Preparazione all’azione, si raffredda l’organismo («si a>va il radiatore») Per lo studioso dei processi mentali, il valore di queste risposte è che non sono controllabili volontariamente (tecniche di biofeedback, registrare una variazione delle funzionalità di 9po autonomo ma casi limita9 e non riproducibili) →chi le misura ha accesso non mediato, non bias, a ciò che il soggetto crede o sta pensando Per contro, queste risposte sono piuttosto grossolane e aspeciche, →l’interpretazione non è sempre ovvia 10 Reazione di orientamento (orientamento dei rece?ori visivi e udi2vi verso una corrente verso la quale si deve prestare a?enzione) dove è coinvolto l’SNA Misurare l’attività del SNA Battito Cardiaco Conduttanza Cutanea Diametro Pupillare 11 Attività cardiaca misurata mediante: Fotopletismograa Sensori da dito che misurano la frequenza cardiaca, ci sono due elementi: Si utilizza una piastrina che contiene un emettitore di luce a infrarossi e un sensore a infrarossi, posizionata tipicamente sulla falange distale (A). →Il tessuto sottocutaneo è piuttosto trasparente e ciò viene sfruttato nella fotopletismograa in quanto l’emettitore di luce emette luce che viene trasmessa parzialmente nel tessuto sottocutaneo e il sensore posto in vicinanza ne rileva la quantità che è stata trasmessa. Rilevando la quantità di luce trasmessa, misura le variazioni locali del VOLUME EMATICO periferico (microcircolo) Nel tessuto sottocutaneo ci sono i capillari con un grande volume di sangue che è relativamente trasparente, il passaggio di luce dall’emettitore al rilevatore dipende quindi in buona misura dal volume ematico locale che cambia dato il controllo ortosimpatico sul circolo mediante restringimento o allargamento delle arteriole (tubo quasi a livello dei capillari) Permette quindi di vedere quanto sangue c’è ne popolpastrello al momento di misurazione e ciò dipende dal sistema simpatico e parasimpatico. Segnale in forma di “polso”, sensore non tattile ma basato sulla luce e la quantità di luce che passa è il risultato diretto del volume ematico sottostante che viene determinato dalla pompa cardiaca che immette sangue nel circolo →a ogni contrazione cardiaca emessa una certa quantità di sangue in circolo che arriva in periferia, viene visto il cambiamento dell’onda pressoria conseguente al battito cardiaco che arriva in periferia A ogni contrazione cardiaca i vari distretti del circolo tendono ad allargarsi dove passa più liquido. In occasione di ogni contrazione cardiaca c’è quindi un piccolo ma misurabile aumento del volume ematico anche in periferia L’ONDA SFIGMICA è un’onda pressoria (pressione pulsatoria) originata dall’eiezione del sangue dal ventricolo sinistro che si propaga nell’albero arterioso determinandone la deformazione elastica (solo fino alle arteriole): è il cosiddetto “polso” Soggetto ha un aumento di pressione dovuto alla pressione cardiaca che aumenta no a un massimo e quando si rilascia durante la diastole la pressione diminuisce no a un minimo. Questo alternarsi di massimi e minimi di pressione determina il polso Massima differenza di pressione nel ventricolo sinistro del cuore che si propaga nel’albero arterioso in misura minore, appena fuori dal cuore la pressione è molto alta ma appena raggiunge l’altra diminuisce un po’ (massimi e minimi sono più piccoli) man mano che arriva in periferia dalle arteriole no a capillari massimi e minimi diminuiscono e nché è rilevabile dalla fotopletismograa e rappresenta la contrazione cardiaca. 12 È UN’ONDA PRESSORIA CHE SI PROPAGA LA CUI CONSEGUENZA È UN CAMBIAMENTO MINIMO MISURABILE DI VOLUME EMATICO LOCALE. Polso è solo arterioso Misure temporali-pulsimetria Frequenza cardiaca Variabilità della frequenza cardiaca Non soltanto “dimmi il tuo cuore a quanto va” (es. 70 al minuto) ma anche quanto varia in un minuto o intervallo di tempo che ci interessa (variabilità) Bilancio simpato-vagale Altre misure, qualitative (sconsigliato) Vasocostrizione/vasodilatazione periferica Se ne vedono gli effetti ma la misura è prettamente qualitativa Indirettamente la pressione arteriosa Uno degli effetti dell’attivazione simpatica è anche quello di cambiare la quantità di sangue che passa, ma non si ha acceso alle misure assolute, sfruttiamo questa capacità ma non possiamo dire quanto sia la pressione massima e minima →fotopletismograa da solo un’indicazione di volume ematico quindi non dovrebbe essere utilizzata né per misurare la pressione arteriosa ne il volume ematico assoluto, solo le variazioni per le misure temporali Non è infrequente trovare pubblicità di dispositivi portatili economici che, oltre a fare puls(oss)imetria promettono la misura della pressione arteriosa (ABP). Sebbene sia possibile fornirne delle stime approssimative, la misura afdabile della pressione arteriosa mediante fotopletismograa si basa su dispositivi ben più costosi e di più difcile usabilità (richiedono anche una misura di velocità dell’onda sfigmica). Si può tentare di dare una stima grossolana della pressione arteriosa ma non è afdabile Frequenza cardiaca-Heart Rate Scegliendo un intervallo di tempo arbitrario contando il numero di battiti e si divide nel tempo →misura tipica è il BPM (ba>to per minuto): La misura consiste nel fare la media degli intervalli temporali tra un impulso e l’altro media degli intervalli temporali è una misura di tempo, in media 70 baK2, e la distanza temporale tra un baKto e l’altro con variabilità tra un baKto e quello successivo e poi si fa la media degli intervalli temporali. La misura di frequenza è l’inverso dell’intervallo temporale →tanto più sono distanziati nel tempo più battiti tanto più signica che la frequenza è bassa Tanto è maggiore la distanza temporale tanto è minore la frequenza RAPPORTO DI RECIPROCITÀ TRA LA FREQUENZA CARDIACA E L’INTERVALLO TRA UN BATTITO E L’ALTRO La frequenza cardiaca non è un tempo, è l’inverso dell’intervallo temporale Importante l’unita di misura scelta in quanto se utilizzo la frequenza cardiaca dirò che con gli anni tende ad aumentare, se utilizzo l’intervallo temporale dirò che tende a diminuire! 13 Elettriocardiogramma La frequenza cardiaca si può naturalmente misurare anche con l’ElettroCardioGramma (ECG) ma la PPG è un metodo molto più semplice. Più complicato della fotopletismograa. Frequenza cardiaca dopo uno stimolo uditivo rapido e intenso: Risposta di trasalimento (startle response) difcilmente controllabile a cui si accompagna un cambiamento del battito cardiaco. Ordinate battito cardiaco e nel giro di pochi secondi la frequenza aumenta dopo 2/3 sec. dallo stimolo Spesso le risposte di tipo psicosiologico diminuiscono con la presentazione ripetuta di stimoli, abituazione, risposta iniziale chiara per poi diminuire dopo ripetute presentazioni dello stimolo. NEL GRAFICO A SINISTRA LA MISURA SCELTA È LA FREQUENZA VERA E PROPRIA A DESTRA L’UNITA DI MISURA È DIVERSA: È STATO FATTO UN BASELINE CORRECTION CON INVERSIONE DA POSITIVO A NEGATIVO E UTILIZZANO COME UNITÀ DI MISURA LA MISURA TEMPORALE E NON DI FREQUENZA Variabilità della frequenza cardiaca o aritmia- Heart Rate Variability (HRV) La HRV è un indice di artimia (ARITMIA SINUSALE RESPIRATORIA), ma questa parola non deve preoccupare, c’è un’aritmia siologica. Quando l’aritmia ha cause patologiche o oltre cer2 valori è preoccupante ma una piccola variabilità è normalissima → cuore non batte in maniera ritmica perfetta Se prima la misura di frequenza media si prendeva facendo la media delle distanze temporali tra due battiti cardiaci in questo caso si prende la deviazione standard degli intervalli Tanto maggiore la deviazione standard tanto maggiore è la variabilità cardiaca Facile misura che esprime esa?amente la variabilità di un fenomeno quindi misura molto comoda. Se aumenta la deviazione standard vuol dire che è aumentata la variabilità →se usassi l’inverso della deviazione standard vuol dire che diminuisce questa quantità con l’aumentare della variabilità Più comodo l’u,lizzo di una misura temporale per misurare la variabilità di ba8to cardiaco e per misura di frequenza l’inverso di una misura temporale 14 Bilancio simpato-vagale Tacocgramma Graco che illustra la frequenza cardiaca istantanea da un momento a un altro, in una certa nestra temporale scelta in maniera conveniente entro la quale il cuore che batte varia leggermente. →Distanza temporale tra un battito cardiaco e il successivo Non è la registrazione fotopletismograa ma ne è un derivato Non si ha la misura della distanza temporale del primo baKto poiché inizialmente si usa la distanza tra il primo e il secondo. Frequenza in millisecondi sulle ordinate →Frequenza espressa in misura temporale E questa frequenza varia (flu4uante) esprimendo una variabilità della frequenza cardiaca (non del ba>to cardiaco) C’è una misurazione per ogni battito cardiaco quindi sull’asse delle ascisse viene rappresentato l’ennesimo battito cardiaco a partire dal secondo in poi. È chiaro che coevolvono i battiti cardiaci con il tempo (ba>9 cardiaci avvengono nel tempo) ma in funzione della frequenza dei battiti cardiaci se volessimo illustrare questo graco nel tempo vi sarebbero fenomeni di pressione ed espansione. Tacogramma come misura grafica di espressione dell’evoluzione nel tempo del baKto cardiaco però nella sua y non usa il tempo. La variabilità della frequenza cardiaca ha una certa regolarità (traccia rossa coincide con un certo andamento della traccia blu) →sali-scendi regolare C’è dunque una regolarità nella variabilità della frequenza cardiaca Due variabilità regolari: Differenza tra verde e rosso è ne entrambe sono variabilità della regolarità della frequenza cardiaca ma variabilità verde è lenta e quella rossa è più rapida… Hanno una frequenza diversa! 15 Una cosa è la frequenza cardiaca (misuriamo facilmente dal segnale originale) e l’altra è la frequenza di regolarità della variabilità delle frequenza cardiaca (mediante il tacogramma possiamo estrapolare componen9 più sofis9cate come la compresenza di frequenze di variabilità della frequenza cardiaca). Se al tacogramma (segnale blu) si applica un’analisi di frequenze si scompongono le frequenze che compongono questo segnale. Esa?amente come si fa per l’EEG. Sulla y c’è quantità che rappresenta l’intensità di ogni frequenza, comprese tra 0 e 0.4 Hz in questo caso, dentro il segnale. Tanto più è alto il valore del segnale blu dalle analisi di frequenza tanto più c’è di quella freqeunza dentro il tacogramma! v RANGE LF (low frequency) v RANGE HF (high freqeuncy) Se la potenza di frequenza del segnale blu del tacogramma si può facilmente misurare quanto c’è di LF e quanto di HF (come nell’EEG si misura quanto di beta e quanto di alpha) ottenendo due numeri (uno per LF e uno per HF) che mostrano quanto c’è di HF e quanto c’è di LF divenendo: v POTENZA HF v POTENZA LF come unità di misura si utilizzano i millisecondi quadrati Range HF tra 0.15/0.4 e 0.15/0.3 Sottostanno alla: FREQUENZA RESPIRATORIA Normalmente si calcolano gli atti respiratori al minuti, frequenza respiratoria a riposo è compresa tra un minimo di 9/10 atti al minuto e un massimo di 25 al minuto 0.4Hz= corrisponde a 24 atti respiratori al minuto →massimo della frequenza respiratoria spontanea 0.15Hz= corrisponde a 9 atti respiratori al minuto →minimo della frequenza respiratoria spontanea Controllo parasimpatico sul cuore che tende a tenere le frequenza cardiaca un po’ bassa (parasimpatico rilassa) si esplica mediante il nervo vago che presenta una componente che arriva al cuore che ogni volta che passa vicino ai polmoni essi di espandono e schiacciano il nervo vago che controlla il ritmo cardiaco (azione meccanica) connettendo respirazione e frequenza cardiaca 16 HF=PARASIMPATICO VARIABILITÀ DELLE FREQUENZE IN HF DIPENDONO DAL RITMO RESPIRATORIO CHE PASSA DAL NERVO VAGO IN MANIERA IMPORTANTE! Buona componente di ciò che si trova dentro HF riette l’attività parasimpatica attraverso la modulazione del ritmo respiratorio sul ritmo cardiaco. ABBIAMO DUNQUE UNO STRUMENTO PER IDENTIFICARE LA COMPONENTE PARASIMPATICA ATTRAVERSO L’ANALISI DELLA POTENZA DEL TACOGRAMMA NELLA SUA COMPONENTE HF Bilancio simpato-vagale poiché si usa il rapporto tra LF e HF 𝑳𝑭/𝑯𝑭 LF=MISTO DI PARASIMPATICO E ORTOSIMPATICO Inizialmente si attribuiva alla variabilità LF componenti ortosimpatiche ma in realtà ci sono anche componenti parasimpatiche che rendono più sporco questo indice Stress e bilancio simpato-vagale Errore poiché nella prima parte LF è maggiore di HF quindi il numero dovrebbe essere superiore a uno C’è una relazione tra pratiche contemplative che tendono ad aumentare il rilassamento e diminuire lo stress e il bilancio simpato-vagale Tutti gli studi della metanalisi mostrano una tendenza a mettere in luce una relazione tra stress e una quantità di rapporto simpato-vagale che ha a che fare con l’attività simpatica 5/12 novembre seminari 17 Misura di conduttanza cutanea Si basa sulla presenza molto densa e fitta di ghiandole sudoripare sulla superficie cutanea, →in alcune zone come il palmo delle mani o sui piedi vi è una densità che arriva anche a 200 per cm2. Sistema ghiandolare di ghiandole eccrine con la peculiarità di essere innervate dal sistema nervoso ortosimpatico rispondente al neurotrasmettitore aceticolina (eccezione). L’AZIONE DELL’ORTOSIMPATICO DETERMINA RIEMPIMENTO DEI DOTTI GHIANDOLARI. →L’elevato contenuto acquoso fa aumentare la conduttanza elettrica della cute. Liquido ad alto contenuto acquoso che conduce bene la corrente, quindi si sfrutta questa proprietà per misurare la quantità di sudore emesso che indirettamente sottostà all’attivazione del sistema ortosimpatico. Tubo aggomitolato (microscopico) che si addensa sotto la supercie cutanea e quando questa parte aggomitolata viene “spremuta” esce una quantità innitesimale di liquido sulla supercie cutanea. →stante il numero elevato di ghiandole si produce un fenomeno macroscopico Tubolo parte più distale dal gomitolo, dal glomerulo so?ocutaneo, che sbocca nel poro di sudorazione. Ai picchi di attivazione dell’attività nervosa efferente corrispondono concomitanti aumenti transitori della conduttanza cutanea → come avere un elettrodo impiantato sui nervi efferenti sottocutanei PermeZendo una misurazione con degli apparecchi di misurazione estremamente fruibili e semplici Valore aggiunto della conduttanza cutanea di risposta esclusiva al sistema ortosimpatico →cosa non condivisa da nessun altro effettore che chiama e riprende l’attività del sistema nervoso autonomo 18 Si usa una coppia di elettrodi nella zona prossimale delle falangi sulla supercie volare (B in figura palmo, interna), elettrodi su due dita (non calcolare A nella figura poiché è un sensore di fotople9smografia). Pulire la supercie ed aspettare qualche minuto che si stabilizzi la biochimica della supercie cutanea per evitare una deriva lenta tipica dei segnali, non usare troppa componente abrasiva nel lavare le mani (più si u9lizza più si rimuove uno strato naturale sopra la cute che poi richiede tempo per riequilibrarsi), ambiente non troppo secco né troppo umido e temperatura ideale intorno ai 22º. Per misurare la conduttanza cutanea si sfrutta la: LEGGE DI OHM Riguarda materiale biologico e riguarda situazioni di tipo elettrico, si immagina un circuito, (tubi comunican9 che trasportano acqua come metafora), con un generatore di corrente come batteria che immette nel circuito corrente che gira e ritorna alla batteria. Elettrodi sono componenti metalliche che facilitano la conduzione elettrica e in un mezzo acquoso che abbia dei sali (ioni) dispersi nell’acqua (acqua di per se non perme4e la conduzione, necessita la presenza di ioni) →acqua della nostra composizione corporea ricca di ioni (ada4a alla conduzione) ed è anche ricco di ioni il secreto ghiandolare Un liquido salino conduce corrente Il liquido extracellulare, che è salino, è presente nei tessuti in quantità diversa e dove c’è più liquido extracellulare la corrente passa più facilmente (bassa R). 3 quantità descritte dalla legge di Ohm: V= VOLTAGGIO, DIFFERENZA DI POTENZIALE (udm: Volt) →tensione I= INTENSITÀ DI CORRENTE (udm: Ampere) →quante cariche circolano R= RESISTENZA (udm: Ohm) →quanto più è alta la resistenza in un circuito tanto più difcilmente le cariche passano in un circuito idraulico di liquidi (si oppone al passaggio di corrente) Legge di Ohm vale in condizioni di corrente continua 𝑉 =𝐼∗𝑅 R IMPORTANTE DA RICORDARE POICHÉ SE ABBIAMO UN SISTEMA, COME UNA BATTERIA MOLTO POTENTE IN GRADO DI EROGARE E FAR CIRCOLARE UNA QUANTITÀ DI CORRENTE COSTANTE, LA QUANTITÀ DI CORRENTE CHE CIRCOLA NEL CIRCUITO DIPENDE DA R. 19 Resistenza Potremmo avere 500 R o 1 sola ma poco importa, ciò che importa è la somma delle resistenze per comprendere la condu?anza cutanea Linea è un generatore di corrente (ba4eria), in un circuito governato dalla legge di Ohm le variazioni misurabili di V dipendono unicamente dalle variazioni complessiva di R →tutte le R che la corrente generata da un generatore incontra 𝑉 𝑅= , 𝑑𝑜𝑣𝑒 𝑅 = 𝑅1 + 𝑅2 𝐼 Applicabile quindi questo circuito astra?o al contesto concreto di registrazione della condu?anza cutanea Siamo pertanto nelle condizioni i ricavare la “RESISTENZA CUTANEA”: Generatore di corrente è un pezzo dell’attrezzatura che immette nel circuito corrente, misurazione del voltaggio sono i manicotti e le resistenze sono rappresentate dalla resistenza al passaggio di corrente che offre il tessuto cutaneo (molto liquido ma non offre un completo passaggio di carica). Es. Fotople2smografia perme?e il passaggio della luce ma non completo →Tessuto sottocutaneao ha comunque una certa resistenza Se conosciamo I (a4rezzatura), V (viene misurato quindi si saprà sempre) sappiamo cos’è R essendo in grado di misurare in qualsiasi momento la resistenza R che offre il tessuto sottocutaneo tra i due elettrodi. La resistenza del tessuto sottocutaneo dipende da una proprietà siologica: la quantità di liquido in circolazione in quella zona (acqua che contiene ioni) →tanto più liquido ionizzato tanto più è facile il passaggio di corrente Tanto più il so?ocutaneo è secco tanto meno corrente passa La quantità di liquido dipende dalla quantità di secreto delle ghiandole eccrine →tanto più la ghiandola umidica quella zona mediante il secreto tanto più passa corrente Apparecchiatura per GSR con cavetti ed elettrodi serve per immettere una corrente costante, I, e ricavare variazioni di V. Corrente costante per misurazione delle variazioni di voltaggio per ricavare la resistenza cutanea 20 Conduttanza Si u2lizza la misura di condu?anza per ragioni storiche per calcolare la capacità dell’ortosimpa2co di veicolare la sudorazione ma nessuno impedisce di u2lizzare la resistenza. L’opposto di R è la G= CONDUTTANZA e le due quantità sono una l’inverso dell’altra (se aumenta la resistenza diminuisce la condu4anza e viceversa) § Quando ci si riferisce all’opposizione che un mezzo fa al passaggio di corrente si parla di resistenza (R) § Quando ci si riferisce alla facilità con cui la corrente può passare si parla di conduttanza (G) (udm: Siemens (S) oppure Mho ) 1 𝐺= 𝑅 Stati le quantità di corrente innitesimale in gioco in un sistema di misurazione della conduttanza utilizzano i “microsiemens” (uS) →un milionesimo di Siemens Talvolta si usa il logaritmo di G: log(G): Esempio (fi>zio ma credibile): Condizione Sperimentale 1 (CS1, Meditazione): G = 0.2 μS oppure log(G) = -1.61 logunits. Condizione di Controllo (CC, Riposo): G = 1 μS oppure log(G) = 0 logunits. Condizione Sperimentale 2 (CS2, Stress): G = 5 μS oppure log(G) = +1.61 logunits. Possibile conclusione: La differenza assoluta tra CS1 e CC (0.8 μS) è minore della differenza assoluta tra CS2 e CC (4 μS, dunque la meditazione inuenza il SNA meno dello stress (seppure in senso opposto). Conclusione usando log(G): Il rapporto tra CS1 e CC (un quinto, ovvero -1.61 logunits) è uguale (seppure in senso opposto) al rapporto tra CS2 e CC (cinque volte tanto, ovvero 1.61 logunits), dunque la meditazione inuenza il SNA tanto quanto lo stress. Cambiare unità di misura signica considerare due aspetti diversi, una differenza o un rapporto, e nessuno dei due aspetti è propriamente giusto ma va deciso cos’è importante valutare. In generale, è importante confrontare condizioni sperimentali diverse sia in termini di differenza (es. maggiore/minore in termini di valore assoluto) sia in termini di rapporto (es. N volte tanto). →Sono entrambi confronti corretti, ma esprimono relazioni diverse. È FONDAMENTALE METTERE IN LUCE CHE SONO DUE ASPETTI DIVERSI E COMUNICARLI ENTRAMBI Dietro l’uso del logaritmo c’è la concettualizzazione dell’importanza dei rapporti oltre alle differenze 21 Misurazione conduttanza cutanea o GSR = Galvanic Skin Response (risposta cutanea galvanica) o EDA = Electro-Dermal Activity (a>vità ele4rodermica) o PGR = Psycho-Galvanic Reex (riflesso psico-galvanico) o SCL, SCR = Skin Conductance Level/Response (risposta/livello di condu4anza cutanea) o SRL, SRR = Skin Resistance Level/Response (risposta/livello di resistenza coetanea) o SPL, SPR, = Skin Potential Level/Response (riposta/livello di potenziale cutaneo) La misurazione del POTENZIALE CUTANEO (non è la misurazione di V tra due ele4rodi) fa rifermento al potenziale generato spontaneamente dal tessuto sottocutaneo (spostamento naturale di cariche). → potenziale spontaneo, poco preciso o afdabile Tecnica ad oggi u2lizzata per la misurazione di condu?anza è nata misurando ques2 potenziali Livello/risposta Sono due tipi d’informazioni che possono essere raccolte da queste misure. 300 secondi con 5 minuti di misurazione dove si alternano picchi e cadute, conduttanza in microsiemens (uS) Fluttuazioni più o meno rapide e una caduta lenta nel tempo. Due componenti: v Fasica (rapida) v Tonica (sostenuta lenta) Vanno sotto il nome di risposta/ livello che identicano componenti fasiche e toniche di un segnale registrato di conduttanza cutanea. Componente tonica andamento più grossolano e liscio del segnale nel tempo (componete grigia) Componente fasica Rapida e più specica Scomporre in una componente tonica lenta o fasica rapida un segnale di condu?anza cutanea a seconda di ciò che interessa 22 Misurazione della componente globale tonica In questo caso componente tonica rimane piatta. Segnale di componente tonica costante, in discesa o in salita dipende interamente dalle condizioni e contesti sperimentali che si stanno considerando Media del segnale baseline prima di uno stimolo e poi mettere tutto il segnale dopo lo stimolo in una certa nestra temporale d’interesse facendo la media prima e dopo una certa nestra temporale (altezza delle due linee tra4eggiate rosse). ALLORA DIREMMO CHE QUALUNQUE COSA SIA SUCCESSA AL PRIMO MINUTO DAL TEMPO 0 HA PRODOTTO UN CAMBIAMENTO MEDIO DELLA CONDUTTANZA CUTANEA DA CIRCA 0.3 US PRIMA A CIRCA 2.5 US. 23 Possiamo avere molte più informazioni di cosa sta succedendo in riposta a uno s2molo di tempo 60 secondi. Si può calcolare la pendenza (tasso di salita) del segnale in situazioni sperimentali come confrontando situazioni sperimentali diverse scoprendo che vi sono tassi di salita o pendenza diverse →non più una linea orizzontale ma acquisisce una pendenza Si prendono i valori della componente tonica e si sottopongono ad una REGRESSIONE. Modo per ottenere due informazioni di un fenomeno: o Intercetta (quanto è alta o bassa la re4a) o Coefciente angolare (pendenza) Re?a di regressione in un intervallo di tempo ritenuto interessante o?enendo l’informazione in merito al tasso di salita. 24 Cogliere delle sosticazioni ulteriori identicando momenti di salita o discesa applicando la retta di regressione a momenti diversi scelti arbitrariamente. Flessibilità nell’estrarre descri?ori numerici (numeri in scale a rappor2, vere misurazioni) ma si possono anche mol2plicare le valutazioni (per una valutazione quan2ta2va) Si possono calcolare il valore medio e la pendenza della componente tonica in momenti diversi (offset e coefficiente angolare, 7 componen9). Utilizzo di una REGRESSIONE NON LINEARE, non più quale retta (modello semplice, grossolano, poco fine) ma quale andamento (funzione) coglie meglio l’essenza del fenomeno in studio utilizzabile per descrivere meglio. Vantaggio di utilizzare modelli non lineari è che con pochi parametri descrivono un andamento complesso! →riassume con pochi coefcienti informazioni legate all’andamento (non semplice come la re4a o pia4o come le medie) 25 Misurazione della componente rapida fasica In un tempo molto prolungato è infrequente trovare come misure dell’attivazione della conduttanza cutanea il numero di attivazioni fasiche (non è un gran che ma può discriminare le situazioni in cui c’è ne sono di più o di meno) Non è infrequente trovare delle componenti fasiche (situazioni rela9vamente veloci) in assenza di uno stimolo specico. S2molo produce aKvazione del sistema simpa2co In una situazione reale in cui si registra la conduttanza cutanea per molti minuti somministrando stimoli spesso ci sono deessioni del segnale in assenza di uno stimolo: FLUTTUAZIONI SPONTANEE che seguono un lucubrazioni mentali prodotte dal soggetto al di fuori del controllo sperimentale. 26 Come qualunque riposta di qualunque tipo un elemento sul tempo di risposta/latenza (ubiquitario tra le misure di un qualunque segnale di un qualunque s9molo) Latenza al tempo di risposta alla conduttanza cutanea che va dall’ordine dagli 1/3 secondi (molto lungo come tempo di risposta) e ci mette molto a raggiungere il suo massimo e dura molti secondi Parametri che spesso vengono misurati: v LATENZA tempo che intercorre tra la presentazione dello stimolo e l’inizio della risposta (tempo che molto spesso si prende) v AMPIEZZA entità della risposta (udm: umho o uS) v ABITUAZIONE riduzione dell’ampiezza in funzione di successive presentazioni dello stesso stimolo, con eventuale scomparsa della risposta v TEMPO DI SALITA tempo che impiega la risposta a raggiungere il picco v TEMPO DI RECUPERO tempo che impiega la risposta a ridursi al 50% dell’ampiezza di picco v INTENSITÀ DELLA RISPOSTA comune prendere la distanza del picco massimo rispetto ad una condizione di baseline v TEMPO DI DECADIMENTO quanto impiega la risposta a decadere AMPIEZZA RMS (root minute square) valore quadratico medio che prende i valori in un intervallo di tempo (es. 10 valori) si fa il quadrato del valore (così si evita la dis9nzione tra posi9vo e nega9vo) poi si sommano i quadrati dei valori e si divide per m per poi fare la radice →Misura media dell’ampiezza della risposta da un momento ad un altro Non solo l’ampiezza al picco ma complessivamente (simile a misurare l’area) misura dell’ampiezza di una risposta in un’estensione temporale È u\le usare le stesse unità di misura per fare confron\ 27 SCR va facilmente incontro ad abituazione, come per la startle response ciò accade anche per la conduttanza cutanea, stimolo dato ripetutamente che attiva ma non pericoloso porta ad abituazione. Conseguenza di non dover dare stimoli troppo frequenti nel tempo per misurare la conduttanza cutanea →tra i 10 secondi e 1 minuto è un tempo considerato ottimale per la somministrazione si un intervallo interstimolo Più tempo passa tra uno s\molo e l’altro più si è tranquilli rispeZo all’inquinamento dato da uno s\molo pretendete Buone pratiche Fare attenzione al contatto tra elettrodi, placchette metalliche grossolane di pochi millimetri no ad un cm, a volte hanno un gel conduttore ma nella conduttanza cutanea non è necessario. Ci sono artefatti da movimento dati dal movimento della mano. →Condizioni senza movimento che limita il range di condizioni sperimentali per la conduttanza cutanea. Vi è una piccola quota di persone “unresponsive” che non produce risposte sufcienti da essere registrate 28 **ContaZo degli eleZrodi:** Un buon contaZo degli eleZrodi è essenziale per oZenere da\ di EDA di alta qualità. Si raccomanda di fornire un tempo sufficiente tra l'applicazione degli eleZrodi sulla pelle e la raccolta dei da\. Questo è necessario per permeZere al gel di assorbirsi adeguatamente nell'area di misurazione e per consen\re al partecipante di rilassarsi e prepararsi per l'esperimento. Circa 5 minu\ sono sufficien\ nella maggior parte dei casi. Si consiglia anche di effeZuare alcune misurazioni preliminari per valutare il contaZo degli eleZrodi prima di procedere con le misurazioni sperimentali. Durante questo periodo, i ricercatori possono chiedere al partecipante di fare respiri profondi e decisi per garan\re una buona conne^vità e rea^vità dell'EDA. Una volta completato, se le risposte sono di buona qualità, scartare ques\ da\ e iniziare l'esperimento. **Temperatura ambiente di laboratorio:** È molto importante mantenere, per quanto possibile, una temperatura ambiente di circa 22-24 gradi Celsius. Inoltre, le variazioni stagionali significano che in alcuni casi i partecipan\ potrebbero necessitare di un certo periodo di tempo nel laboratorio per abituarsi alla temperatura più calda (se è inverno) e per consen\re risposte appropriate dell'EDR. Si dovrebbe trovare un equilibrio tra un laboratorio troppo caldo (sudorazione eccessiva) e troppo freddo (sudorazione insufficiente), con una leggera preferenza per la temperatura più calda. **Artefa^ da movimento:** Il movimento di scarpe con suola di gomma può causare picchi improvvisi nel tracciato dell'EDA. Di conseguenza, tu^ i movimen\ dovrebbero essere rido^ al minimo. Ques\ picchi possono normalmente essere filtra\ da algoritmi di smussamento, tuZavia è sempre desiderabile non averli presen\ nei da\ fin dall'inizio. Altri artefa^ da movimento che possono influenzare i pun\ di contaZo degli eleZrodi (\rando i cavi, ecc.) inducono anche picchi ar\ficiali improvvisi nel tracciato. Le variazioni di pressione o di tensione sugli eleZrodi sono altre fon\ di errore da evitare. È buona pra\ca ridurre il potenziale per tali artefa^ quando possibile. **Tosse / sospiri / starnu\ / discorso / ecc:** Azioni fisiologiche del corpo come tossire, movimen\ respiratori profondi (sospiri profondi), starnu\ e conversazioni eccessive possono generare SCR. Ques\ sono artefa^ e dovrebbero essere evita\, specialmente durante i periodi di registrazione di base, per consen\re una misurazione priva di artefa^. È possibile impostare tas\ di scelta rapida per contrassegnare ques\ even\ nel tracciato in modo che possano essere considera\ nell'analisi finale. **Partecipan\:** Si s\ma che circa il 10% dei partecipan\ sia non rispondente (ipo-responsivo) in termini di EDA. Questa cifra può aumentare per studi che coinvolgono alcuni gruppi clinici (circa il 25% e oltre). Inoltre, alcuni partecipan\ potrebbero avere anomalie cardiovascolari che possono, in alcune circostanze, produrre artefa^ ritmici (picchi) nell'EDA. Se tu^ i tenta\vi di oZenere buoni conta^ e un buon segnale falliscono, potrebbe essere che il partecipante sia ipo-responsivo. Potrebbe semplicemente non essere possibile oZenere misurazioni di EDA di alta qualità da alcuni individui. Quartetto di Ansombe Tecniche hanno il loro valore nel sintetizzare i numeri in un fenomeno. Numero più ogge^vo di un racconto. r= quanto bene i dati si adattano e sono descritti dalla retta Fenomeno descri?o solo in un caso anche se i numeri sono gli stessi Senza i graci i numeri non dicono nulla →è importante avere il confronto con il graco 29 Diametro pupillare Nei libri del diametro pupillare in psicofisiologia è relativamente recente, in realtà la misura del diametro pupillare come indicatore dell’attivazione del sistema nervoso autonomo si colloca all’inizio della psicofisiologia (inizi 900) con una precisione minore poiché di misurazione difficile da compiere ad occhio e perlopiù veniva utilizzata una lente d’ingrandimento. È un target usato molto frequentemente per valutare l’andamento del controllo del simpatico. PUPILLA È UN FORO ALL’INTERO DELL’IRIDE CHE VIENE DIVISO DALLA SCLERA (PARTE BIANCA). Due strutture di muscolatura liscia, così come le arteriole venivano stretta dal controllo del sistema nervoso autonomo con una muscolatura liscia anche la pupilla. Vi sono due tipi di controllo a seconda che la pupilla si debba stringere o dilatare: Stimolazione ortosimpatica produce un ingrandimento della pupilla, quindi un aumento diametro pupillare (MIDRIASI) Stimolazione parasimpatica Produce una costrizione della pupilla, quindi del diametro pupillare (MIOSI) →buona complementarietà Pupilla modifica il suo diametro in maniera molto importante passando da un minimo di 1.5mm a un massimo di 8mm La pupilla deve sostenere cambiamen2 di diametro molto importan2 controlla2 da sistema nervoso autonomo simpa2co e parasimpa2co. Parasimpatico più decentrato attraverso il terzo nervo cranico che produce la pupillo costruzione e sistema ortosimpatico più centrato che produce la dilatazione pupillare. Possiamo vedere l’effetto complementare e specico: Es. Possiamo bloccare il parasimpatico con dei farmaci come l’atropina che fa dilatare la pupilla, bloccante del parasimpatico che si oppone all’effetto del simpatico, atropina da il nome all’atropa belladonna (effe4o dell’atropina produce dilatazione pupillare e prodo> o apparenze quando vengono disegna9 dei vol9 occhi dilata9 producono arousal sessuale, se u9lizziamo un farmaco con effe4o di pupilla dilatata s9amo aumentando il valore di un volto). Ottenere l’effetto opposto stimolando il parasimpatico con l’eserina che costringe la pupilla. Nel caso della pupilla entra in gioco il LOCUS COREULEUS, centro sottocorticale noradrenergico attivatore che dilata la pupilla (a>va il sistema ortosimpa9co facendo dilatare la pupilla) generale date le sue molteplici proiezioni. 30 Tipi di risposta pupillare, quindi comportamenti pupillari: 1. Risposta alla luce (PLR, Pupil Light Response, constric9on) riesso pupillare alla luce, più nota è di importanza primaria siologica 2. Risposta all’accomodazione (PAR, Pupil Accommoda9veResponse, constric9on) passaggio del piano focale da un oggetto lontano a un oggetto vicino 3. Risposta al processamento mentale (in psychophysiological contexts, typically dila9on but not only) risposta a stimolazioni di alto livello, utili per valutare una quantità in presenza di stimoli di valenza e interesse psicologico PLR Costrizione pupillare alla luce e dilatazione pupillare al buio per ottimizzare la sensibilità dell’occhio alla luce disponibile. I circuiti sono di tipo riesso (equivalente del riflesso baroce>vo). PUPILLA STIMOLO LUMINOSO SULLA RETINA, SULL’ARE MESENCEFALICA DEL PRETETTO, IN QUESTO CASO SULL’ORTOSIMPATICO PREGANGLIARE POI POSTGANGLIARE ARRIVANDO ALLA MIDRIASI. PUPILLA AL BUIO È LO STESSO MA DIFFERISCE NELL’ATTIVAZIONE DEL PARASIMPATICO PORTANDO ALLA MIOSI. Pupilla è un utile indicatore di valutazione della funzionalità cerebrale in seguito ad eventi traumatici o incidenti, se c’è risposta pupillare alla luce sono preservate le funzionalità dei circuiti di basso livello tronco-encefalici (garan9scono lo stato vegeta9vo funzionale minimo) → non è annoverato tra i comportamenti pupillari di cui si occupa la psicosiologia ma è un elemento d’interesse per valutare funzionalità di tipo psicologico INSIEME AL RIFLESSO OCULOMOTORIO È UN IMPORRATE STRUMENTO DIAGNOSTICO 31 PAR Risposta pupillare all’accomodazione su ottiene nel passaggio dello sguardo da un oggetto lontano ad uno vicino, c’è: CONVERGENZA OCULARE, messa a fuoco dell’oggetto vicino e se gli occhi non convergono si ha visione doppia (in modo che l’immagine di interesse cada sulla fovea di entrambi gli occhi senza provocare diplopia) non mediata dal sistema nervoso autonomo (SNA). ACCOMODAZIONE cambiamento di spessore del cristallino per messa a fuoco a distanze diverse RISPOSTA ACCOMODATIVA PUPILLARE, costrizione pupillare, con ruolo di portare lo sguardo vicino per migliorare le caratteristiche qualitative della visione riducendo le aberrazioni ottiche aumentando la profondità di campo →questa triade viene chiamata “RISPOSTA PER VICINO” Di interesse della psicologia sono le risposte a s2moli non lega2 ad intensità luminosa o piano focale dello sguardo Processi top-down inuenzano il processo pupillare di dilatazione Risposta d’interesse per la psicosiologia è la dilatazione pupillare, quindi intervento dell’ortosimpatico e rilascio del parasimpatico (pupilla viene a>vata durante la dilatazione). Contesti di dilatazione pupillare: o Arousal (sessuale o emo9vo) o Valenza (quanto no s9molo è posi9vo o nega9vo portando ad allontanamento o avvicinamento) o Carico di memoria o Difcoltà cognitiva o Attenzione o Immaginazione (anche senza essere coinvol9 in qualche compito effe>vo) o Incertezza o prendere decisione o Stimoli salienti diversicati da stimoli precedenti o concomitanti o Risposta di orientamento (s9molo interessante o pericoloso) o Preparazione alla risposta o In funzione della difcoltà di un compito o Memoria o familiarità o Sforzo mentale o Attenzione visuospaziale covert Possiamo impallidire quando siamo arrosasti emotivamente ma la pupilla ha un solo comportamento, si dilata (in ambito psicofisiologico) Variazione di altri effe?ori del sistema simpa2co è più complessa! Confound= variabile confondente di agitazione Il livello di dilatazione pupillare rifle?e il livello di sforzo mentale 32 Valenza e arousal Immagini con singoli stimoli di vario tipo dove tendenzialmente si utilizzano stimoli forti con impatto (arousal e valenza) Iniziale restringimento di costrizione pupillare (artefa4o dello s9molo) per poi ritornare al valore originario A noi interessa la differenza tra gli stimoli che viene fuori piano quindi →si sottraggono tutti i segnali e si tiene la differenza. Differenza tra situazione piacevole e spiacevole, differenza di dilatazione pupillare in funzione della valenza dello stimolo.(grafico a sinistra) Quando la pupilla riette la valenza e quando no? (Grafico in basso) Per bassi livelli di arousal (s9moli non impa4an9) la valenza modica il diametro pupillare → per stimoli non impattanti la valenza modica il diametro pupillare! Quando il livello di arousal è estremo la valenza non modica il diametro! VALENZA E AROUSAL INTERAGISCONO NELL’AUMENTO DEL DIAMETRO PUPILLARE SOLO SE AROUSAL BASSO. Stimolo visivo in quanto luminoso porta con se una costrizione pupillare dovuto al riesso della luce comportando un artefatto! →Bisogna quindi pareggiare i livelli di intensità luminosa degli stimoli visivi Attenzione covert Locazione dell’attenzione visuospaziale Soggetto con sguardo su croce di ssazione e poi canalizzare l’attenzione su un punto (paradigma di POSNER). Vengono presentati dischi più chiari o scuri e anche se l’occhio non si muove (luce che arriva sull’occhio è sempre la stessa) a seconda che il soggetto porti l’attenzione nascosta sullo stimolo scuro o chiaro la pupilla risponde come se l’occhio si sia spostato sullo stimolo chiaro o scuro. Come se fosse avvenuta la risposta pupillare alla luce anche se la luce non è cambiata Differenza tra portare l’a?enzione su uno s2molo chiaro o scuro vede una dilatazione pupillare che si man2ene per la durata del compito. Immaginazione mentale Immaginazione potente attivatore dell’aumento del diametro pupillare. Se stimoli chiari o scuri solo solo immaginati compie lo stesso procedimento ma in dimensioni ridotte → se chiaro, anche se solo immaginato, la pupilla più piccola e scura diventa più grande 33 Musica Ascoltare musica rilassante o speed ha effetti diversi sul sistema nervoso autonomo e quindi sul diametro pupillare Dimensione della pupilla è “contagiosa” Diametro pupillare sembra essere “contagioso” se persona che i sta guardando ha un diametro pupillare piuttosto grande o piccolo questo si riette nella persona che la sta guardando. → pupilla diventa uno strumento di valutazione di secondo ordine (valutazione della valutazione che una persona fa di un’altra persona) Visto in bambini di 4/6 mesi Prezioso avere un indicatore oggettivo laddove valutazioni verbali si portano dietro bias o nel caso la valutazione verbale non c’è (es. bambini preverbali) → versatilità della pupilla è comoda Pupillometria Tecniche per misurare il diametro pupillare Apparati per oftalmologia (sofis9ca9 e costosi) Webcam (limi9 di qualità ma meglio della lente sull’occhio) Eyetrackers A metà tra semplicità e sosticatezza e presentano una componente di misurazione di movimenti oculari è una di misurazione del diametro pupillare. →es. videocamera montata vicino allo schermo Talvolta si usa il diametro pupillare e altre volte l’area pupillare →Praticamente equivalenti poiché la pupilla non è un cerchio perfetto, quindi variazioni tra diametro e area non sono sempre sse Risposta pupillare Dato di latenza (a) PUPILLA PIÙ RAPIDA A RISPONDERE PIUTTOSTO CHE LA CONDUTTANZA CUTANEA MA UTILIZZA UNA MANCIATA DI SECONDI PER RAGGIUNGERE IL MASSIMO Diametro (b) Ritorno al valore originale del diametro (d) Nulla di sostanzialmente diverso da ciò che si può fare con un altro segnale come la condu?anza cutanea 34 Sfruttamento della PAR (accomodazione) Il PAR può essere sfruttato in modo affidabile per controllare «volontariamente» la dimensione della pupilla in un contesto di comunicazione assistiva. Situazioni locked-in state (LIS) come “sclerosi naturale metroca”= prigionia nel proprio corpo che non è in grado di esprimere nulla se non qualche movimento oculare Portare lo sguardo su un oggetto vicino o su un oggetto lontano (lontano ritorno della pupilla al valore originale) a comando. C’è una risposta di costrizione pupillare (s2molo vicino) Frecce indicano la richiesta di portare lo sguardo vicino IN CASO DI LIS NON SEMPRE C’È UNA RISPOSTA PUPILLARE QUINDI PAZIENTE NON RIESCE PIÙ A COMUNICARE IN NESSUN MODO. Stabilire una comunicazione mediante l’istruzione del paziente a rispondere a delle domande con un si o un no, se risposta no sguardo sul bersaglio lontano, se si porta lo sguardo sul bersaglio vicino L’occhio rotante Peculiarità di avere un organo in movimento in cui ci sono muscoli extraoculari e non ossa. IL MOVIMENTO OCULARE È UNO DEI RIFLESSI PIÙ ANTICHI DELL’EVOLUZIONE DEI VERTEBRATI, CIRCA MEZZO MILIARDO DI ANNI FA ANIMALI SIMILI A PESCI AVEVANO UN OCCHIO MOBILE MA NUOTANDO QUANDO INCROCIAVANO ALTRI OGGETTI O ANIMALI UN OCCHIO FISSO NELL’ORBITA ERA UN PROBLEMA INFICIANDO LA VISIONE STESSA. Occhio mobile risolve il problema in quanto inizialmente erano movimenti dell’organismo e per stabilizzare il mondo visivo a dispetto dei propri movimenti. Movimenti saccadici Usati per curiosare nel modo denotando il nostro comportamento di interesse e relazionale Gaze-holding reexes: Riesso vestibolo-oculare (VOR) Se ruotiamo la testa verso destra il riesso fa ruotare gli occhi verso sinistra stabilizzando il movimento Riesso opto-cinetico (OKR) Entrambi i riessi hanno la funzione mantenere il mondo visivo stabile a dispetto del movimenti Gaze-shifting movements: Saccadi (saccades) Inseguimento lento (smooth pursuit eye movements) Divergenza/Convergenza (vergence) Spostamento dello sguardo su un piano di profondità Plus: Movimento di ssazione oculare (xational eye movements) quando l’occhio è fermo in ssazione l’occhio non è mai fermo ma ha dei microscopici movimenti oculari. Sguardo (gaze) è la somma di movimento di occhi e testa! 35 Due riessi di stabilizzazione: Riesso vestibolo-oculare Stimolo a cui risponde il riesso vestibolo oculare è la stimolazione dei canali semicricolari →organi di equilibrio che stanno dietro l’orecchio e segnalando la rotazione dell’occhio e dunque di conseguenza la rotazione della testa LO STIMOLO OTTIMALE NON È VISIVO MA VESTIBOLARE Riesso semplice di arco trineuronale dai CANALI SEMICIRCOLARI il NERVO AFFERENTE va sul nucleo della zona del PONTE VESTIBOLARE e attraverso i MOTONEURONI OCULARI viene comandato il movimento dell’occhio in direzione uguale/contraria al movimento della testa Se la testa ruota a destra di 10º il riflesso ruota l’occhio a sinistra di 10º per mantenerlo stabile Riesso opto-cinetico Ha input visivo direttamente dalla retina, e non dai canali semicircolari, attraverso il MESENCEFALO ma passando anche dal CERVELLETTO facendo ruotare l’occhio nella stessa direzione della rotazione visiva. Quando la testa ruota a destra l’occhio deve girare a sinistra ma se la testa ruota a destra il mondo visivo ruota a sinistra se non compensato, l’occhio deve seguire il mondo visivo quindi se stimolo a sinistra l’occhio si deve muovere verso sinistra. Due riessi complementari che lavorano allo stesso scopo 36 Movimento optocinetico di nistagmo Occhio non può seguire indenitavamente il movimento dello stimolo verso destra o sinistra (perché non può avvolgersi su se stesso), nché può segue lo stimolo con la stessa velocità, quando non è più in grado l’occhio torna indietro e ricomincia. § Fase lenta=seguire lo stimolo § Fase rapida= tornare indietro La combinazione di queste due fasi si chiama nistagmo Non solo in seguito a stimolo optocinetico ma anche in seguito a stimolazione vestibolare mediante il buio completo (quando è buio si ruota solo la testa e si a>va solo il riflesso ves9bolare) →ma anche in condizione di buio completo attivando solo il riesso vestibolare in una camera con luce infrarossa e soggetto che ruota su se stesso. Nistagmo associato a segno patologico solo quando questo si ha senza uno stimolo che lo evochi, quando è spontaneo è preoccupante. Di per se è un movimento puramente siologico Misurazione dell’efcienza dei riessi VOR/OKR a velocità costante Si utilizza un parametro di “guadagno” GAIN numero che esprime il rapporto tra output e input: Quanto l’occhio ruota con tendenza compensativa e stabilizzatrice rispetto allo stimolo In condizione ottimale se lo stimolo ruota di 10º anche l’occhio ruota di 10º con guadagno=1 →sistema perfetto Guadagno in funzione d’intervento combinato tra i due riessi non raggiunge mai l’1 ma raggiunge il 90/95% 𝑉𝑜𝑢𝑡 𝐺 (0 − 1 ) = 𝑉𝑖𝑛 Stimolo optocinetico produce un “MOVIMENTO DI SEGA” Si misura la pendenza della fase lenta che esprime la velocità di rotazione dell’occhio! Vout= velocità dell’ occhio Vin= velocità stimolo →si esprime in termini di velocità anziché in rotazione 37 Misurazione dell’efcienza dei riessi VOR/OKR a stimoli sinusoidali Stimoli che vanno un po’ a destra è un po’ a sinistra non in velocità costante L’occhio per compensare dovrebbe andare in direzione opposta allo stimolo Si calcola la distanza tra i picchi massimi e minimi nel caso dell’occhio (outpu) e in quella dello stimolo (in) dove il loro rapporto fornisce il guadagno Si misura l’ampiezza del picco! Fase-phase Se anche ci fosse un sistema di guadagno perfetto ma se non ci fosse il rapporto di fase non si saprebbe se funziona bene. 𝑃 = 𝑇𝑜𝑢𝑡 − 𝑇𝑖𝑛 Si deve tenere conto anche della fase e non solo del guadagno, situazione ottimale a 180º e in caso non lo sia mano che si riduce il sistema funziona meno bene. QUANDO STIMOLO È SINUSOIDALE SI ACCORPA ANCHE LA MISURAZIONE DI FASE. Utilizzo dei due riessi non tanto in psicologia ma come elementi dell’analisi della funzionalità di base (fisiologia, patologia), situazioni in cui si vuole valutare l’adattamento a certe situazioni. Es. Ada?amento ad indossare degli occhiali studiato mediante anche la valutazione di quei riflessi oculari Adattamento a condizioni alterate dello spazio entra nel mondo della psicologia in quanto la realtà virtuale è capace di implementare svariate condizioni tra le quali anche alterazione dei rapporti spaziali Es. Stravolgimento regole dell’oKca e motricità normale, u2lizzo dei riflessi a tes2monianza di una profondità, laddove vi siano effeK, dei fenomeni di ada?amento I riflessi oculari però, in generale oltre all’ada?amento, non interessano più 38 Smooth pursuit eye movement (SPEM) Movimento d’inseguimento lento Movimento oculare che si mette in azione per mantenere lo sguardo sull’obiettivo in movimento, l’occhio quindi segue all’incirca il movimento del bersaglio. Hanno una circuiteria che fonda sulla stesso circuito che permette il funzionamento del movimento optocinetico (parte bassa è la stessa) ma ha anche una componente importante di tipo CORTICALE: dalla CORTECCIA STRIATA, alla CORTECCIA VISIVA, alle AREE TEMPORALI, ai CAMPI OCULARI FRONTALI scendendo al TRONCO DELL’ENCEFALO per controllare la movimentazione dei movimenti d’inseguimento. →Si basa su un riesso più semplice e precedente in termini di funzionalità Entra in gioco in circostanze simili al riesso optocinetico con la differenza fondamentale che per evocare il riesso optocinetico serve uno stimolo che occupi gran parte del mondo visivo mettendolo totalmente in movimento , invece per evocare il movimento d’inseguimento lo stimolo (il bersaglio) in movimento è piccolo. Usa una base quindi parzialmente comune. All’osservazione esterna sarebbe impossibile distinguere i due riessi messi in atto, entrambi movimenti sinusoidali. L’unico elemento che li può diversicare è il conoscere le condizioni dello stimolo! Questa tipologia di movimenti oculari non ha grande importanza in psicoisologia se non perché proprio questo insieme alle saccadi è ritenuto un punto rilevante nella valutazione dello stato vegetativo →anche se non direttamente pertinenza della psicosiologia Divergenza/Convergenza-Vergenza Divergenza→Unico tipo di movimento oculare che non è coniugato (due occhi non si muovono nello stesso modo) Convergenza verso bersaglio vicino i due occhi sono opposti e divergenza verso bersaglio lontano (per questo due occhi sono oppos9 e movimento non oculare) Non è di grande interesse per la psicofisiolgia 39 Miniature eye movements Movimenti in miniatura, talmente piccoli da non essere notati 3 calassi: MICROSACCADI (ono insieme il diametro pupillare e il riflesso corneale ricostruendo con accuratezza la posizione angolare dell’occhio momento per momento 47 Ci sono due tipi di modalità di funzionamento dei sistemi di video-oculograa: Insieme al sistema di eyetracking ci possono essere dei piccoli fasci luminosi infrarossi per illuminare bene la pupilla oppure no Pupilla scura “Effetto occhio rosso” dato dalla riessione delle zone posteriori dell’occhio (re9na) della luce. Effetto indesiderato in fotograa mentre nell’ eyetracking è un effetto utile in quanto aumenta la visibilità della pupilla →funziona meglio la pupilla scura in esterno Pupilla chiara →funziona meglio la pupilla chiara in interno Per riassumere: ELETTRO-OCULOGRAFIA metodo semplice, testa libera, molto economico e di bassa qualità METODI FOTOELETTRICI metodi abbastanza semplici, perlopiù testa libera, economici e di qualità discreta VIDEO-OCULOGRAFIA utilizzo abbastanza semplice, testa semilibera o libera, ampio range di prezzo e di qualità Ad oggi si usa quasi soltanto la video-oculografia che è divenuta lo standard →Tranne che in clinica (sopra,u,o clinica del sonno) Tipo di contorno del montaggio può essere molto diverso, auspicabile per segnale oculare molto preciso è la fermezza della testa del soggetto per due motivi: 1) Se si ha un sistema esterno di rilevazione del movimento oculare ogni, anche piccolo, movimento della testa decentra il puntamento della telecamera introducendo rumore 2) Ogni volta che si muove la testa entrano in gioco il riesso vestibolo oculare o optocinetico (quest’ul9mo se si è alla luce) in modo automatico 48 A testa ssa Testa molto ssa mediante poggiamento o frontalino= chin-rest Oppure una bacchetta (legno usa e ge4a) che il soggetto morde o una bacchetta con calco dentale per tenere fermo il morso= bite-board A testa semilibera Utilizzabile per bambini o neonati sulle gambe della mamma, per chi debba usare il controllo oculare di una tastiera o un sistema di eyetracker a poca distanza dal soggetto= remote eye tracking Sembrerebbe che la testa sia molto libera in quanto non c’è nulla di montato ma eyetracking con video-oculograa richiede che la testa del soggetto e gli occhi ripresi si possano muovere un po’ ma non troppo →se esce dal cono dell’azione dell’eyetracker il segnale è scarso o addirittura scompare QUINDI LA TESTA, CHE SEPPUR LIBERA IN QUANTO NON HA NULLA INDOSSO, È VINCOLATA PARZIALMENTE A NON MUOVERSI PIÙ DI TANTO IN QUANTO IL SEGNALE SI PERDE A testa libera Sistemi con un ingombro sulla testa Come occhiali/ caschetto/ visore di realtà virtuale o vetro riesso= head-mounted eye tracking Testa non è libera in quanto ha indosso qualcosa ma è libera completamente di muoversi Testa libera o meno si riferisce al movimento della testa si può muovere e non a ciò che vi è montato sopra Sistema a caschetto con interesse a sapere come il soggetto esplora il mondo e cosa guarda in un modo esterno e non il un laboratorio→ outdoor. È fondamentale, in quanto non avendo un computer per presentare gli stimoli controllati che si vogliono somministrare, una seconda videocamera che riprende il mondo visivo per conoscere lo stimolo che il soggetto sta guardando VIEW CAMERA/CAMERA DI SCENA (piccolina e simile ad una webcam) 49 Campo visivo=dove il soggetto punta la testa ripreso dalla videocamera ancorata e solidale alla testa. Foveazione= dove la fovea sta momento per momento e rappresentata all’interno del campo visivo con un quadratino fondamentale per studi fuori dal laboratorio In assenza della view camera nessuno saprebbe dove sta guardando il soggeZo è sarebbe a disposizione soltanto il segnale dell’occhio Parametri da considerare Foglio di speciche formato da caratteristiche tecniche: Sampling rate-frequenza di campionamento Non tipico dei soli eyetracker ma di qualunque sistema che rilevi dei segnali di tipo digitale QUINDI NO EOG O METODI FOTOELETTRICI DOVE LA DIGITALIZZAZIONE AVVIENE ALLA FINE DELL’ELABORAZIONE DEL SEGNALE MEDIANTE COMPUTER →Nel caso della video-oculograa il segnale nasce come digitale= “video-frame” Il Sampling è la frequenza nella quale, nel tempo, vengono raccolte le informazioni dell’eyetracker 30/60Hz→ 30/60 fotogrammi al secondo Frequenze 2piche dei videoclip che sono valori al limite inferiore quindi 2pici di sistemi economici Accuracy Accuratezza e precisione non sono la stessa cosa 0.5-1º →denotano un sistema non particolarmente accurato Precision 0.1 (RMS) →denota un sistema non particolarmente accurato Latency