LEZIONE 3 PDF - Epidemiologia 24/10/2024

Document Details

JoyfulMossAgate8498

Uploaded by JoyfulMossAgate8498

2024

V. Musella, Francesca Gallo, Anna Rita Fazio

Tags

epidemiologia parassitologia protozoi microbiologia

Summary

Appunti di epidemiologia e parassitologia sul protozoo. Questi appunti riguardano gli argomenti protozoi, platelminti, nematodi, antropodi, parassiti, monoxeno, eteroxeno, ospiti, vettori e ciclo biologico. Gli appunti riguardano anche il Toxoplasma gondii e altri parassiti.

Full Transcript

EPIDEMIOLOGIA 24/10/2024 Professore V. Musella Sbobinatore: Francesca Gallo Revisionatore: Anna Rita Fazio Argomenti trattati: p...

EPIDEMIOLOGIA 24/10/2024 Professore V. Musella Sbobinatore: Francesca Gallo Revisionatore: Anna Rita Fazio Argomenti trattati: protozoi, platelminti, nematodi, antropodi, endoparassiti ed ectoparassiti, forme di parassitismo, parassita monoxeno ed eteroxeno, tipologie di ospiti, vettori e ciclo biologico Abbiamo già visto che il termine parassitologia indica un rapporto di simbiosi. Nella parassitologia ci devono essere due elementi: un agente eziologico che abbiamo visto essere di diversa tipologia. Sono tutti organismi con cellule eucariotiche che possono essere formati da un'unica cellula, come i protozoi, o più cellule che si possono differenziare in elminti. Gli elminti possono anche essere classificati in base alla loro forma: a sessi separati, quelli tondi, quelli schiacciati, quelli segmentati, quelli a stessi separati e quelli ermafroditi. Ognuno di essi ha delle caratteristiche. In seguito, affronteremo questi vari gruppi di parassiti e impareremo quali sono le caratteristiche per cui si differenziano l’uno dall’altro. GLI ARTROPODI: INSETTI E ARACNIDI Gli artropodi, che sono quelli con gli arti. Distinguiamo due grosse classi di parassiti, in ambito medico sanitario, che sono gli insetti e gli aracnidi. Questi hanno delle differenze molto semplici da ricordare: gli insetti hanno tre paia di arti, mentre gli aracnidi ne hanno quattro; gli insetti hanno il corpo diviso in tre parti, mentre gli aracnidi ce l'hanno diviso in due. Ogni specie ha delle caratteristiche che impareremo quando faremo le singole specie. Esistono però dei principi di base che abbiamo già accennato. 1 PROTOZOI I PROTOZOI sono organismi unicellulari eucarioti, quindi hanno un'unica cellula che all'interno però presenta diverse strutture. Questa che vedete nell’immagine, ad esempio, ha una forma coccica perché appartiene ad una determinata famiglia che sono i coccidi. I COCCIDI I COCCIDI sono una grossa famiglia di parassiti, negli animali da reddito il 90-95% degli animali hanno coccidi. Essi si trovano a livello del tratto gastrointestinale e provocano sintomatologie che vanno dalla semplice diarrea fino alla morte, in alcuni casi quando ci sono delle infezioni o ci sono delle specie particolarmente patogene. Questo varia in funzione degli animali: negli animali da reddito, per esempio gli animali avicoli, sono i parassiti più famosi e più presenti (non c'è azienda avicola, infatti, nella quale non venga affrontato il problema della coccidiosi) mentre invece nei grossi animali quasi tutti hanno coccidi perché sono organismi estremamente resistenti all'ambiente, facili da passare da specie in specie e infettare altri animali. IL TOXOPLASMA A questo grosso gruppo di coccidi appartiene il parassita probabilmente più famoso, la zoonosi più famosa che esiste, cioè la TOXOPLASMOSI. Di toxoplasma esiste un'unica specie, si chiama “Toxoplasma gondii”. L'oocisti, la forma matura di toxoplasma, è simile a quello che possiamo osservare in figura. Gli animali da reddito hanno eimeria, gli animali d'affezione e l'uomo invece hanno isospora, tale e quale ai coccidi. L'unica cosa che li differenzia dai coccidi è che non hanno quattro sporocisti ma ne hanno semplicemente due. Questi due sporocisti stanno all’interno di ogni oocista e ognuno di queste oocisti presenta quattro sporozoiti. Nell’immagine possiamo osservare il l nucleo, gli sporozoiti e sporocisti. Possiamo affermare che una eimeria presenta quattro sporocisti e all'interno di ogni sporocisti ci sono due sporozoiti; quindi, in totale ci sono 8 sporozoiti. Elementi che terminano per “oita” sono gli elementi infettati. Un animale o un uomo che ingerisce questa oocisti (tutta la cellula in figura) che non ha sviluppato gli sporozoiti non è infettivo. Questo aspetto è estremamente importante perché il gatto, ospite completo nella toxoplasmosi, quando elimina questa oocisti (l’unico che la elimina è il gatto o altri felini) attraverso le feci, gli sporocisti e gli sporozoiti non sono ancora sviluppati. Questa maturazione è temperatura dipendente, può avvenire in un paio di giorni, come può avvenire in una settimana. La maturazione di questa oocisti con la formazione di sporocisti e sporozoiti porta alla formazione di questi elementi infettivi che a loro volta andranno ad infettare altre cellule presenti all'interno dell'organismo infettato, e queste poi si moltiplicheranno. Questa eimeria isospora, come abbiamo già detto, ha sempre otto sporozoiti, la differenza è che invece di averne divisi in quattro sporocisti ce li ha distribuiti su due sporocisti. 2 LA LEISHMANIOSI La leishmaniosi è una malattia tipica dei nostri animali d’affezione, in maniera particolare predilige il cane ma anche il gatto. L'uomo purtroppo è anch'esso soggetto all'infezione da parte di questi protozoi. La caratteristica di questi protozoi, come il protozoo di nome giardia, è che sono protozoi flagellati, cioè, hanno flagelli (a differenza delle oocisti che abbiamo visto prima) che permettono il movimento. PLATELMINTI: I VERMI PIATTI Altro gruppo di parassiti sono i platelminti, cioè i vermi piatti, questi vermi cosiddetti schiacciati dorso-ventralmente. I vermi piatti hanno prevalentemente un apparato riproduttivo sia maschile che femminile (sono ermafroditi). Per autofecondazione spesso producono uova. Queste uova fuoriescono dal parassita e poi subiscono un processo di sviluppo e di maturazione sia all'interno di un'ospite che nell'ambiente esterno. Alcuni di questi parassiti sono visibili ad occhio nudo, misurano sui 2-3 cm e gli animali da reddito sono pieni di questi parassiti. Un'altra caratteristica dei platelminti è la presenza di due ventose che, in antichità, furono prese per delle bocche. Perciò questi parassiti vengono comunemente chiamati anche stomi. In realtà queste sono delle ventose che servono per attaccarsi agli organi. Nell’immagine possiamo vedere l’anatomia della Fasciola hepatica. Essa si trova generalmente nel fegato. In figura, quello più grande a destra si dice invece che è a forma lanceolata, quello piccolo a sinistra si dice che è a forma di foglia di salvia. Quest’ultimo è trasparente (si può vedere l'intestino di questo parassita), si chiama di Dicroceolium dendriticum e si trova nel fegato. Entrambi sono agenti di zoonosi, quindi se l'uomo entra in contatto con l'elemento infettivo di questi parassiti, si infetta. I parassiti, a differenza di altri agenti eziologici, hanno un ciclo vitale e non sono quasi mai loro quelli che infettano un altro animale o le persone. Nel senso che, se io mangio il fegato di un animale, mi può capitare di mangiare questo parassita, ma non succede niente perché non mi infetto mangiando il verme. Quindi, molte volte non ci si infetta mangiando il parassita adulto, ma mangiando delle sue forme biologiche. In maniera particolare, di questi parassiti ci si infetta mangiando una loro cosiddetta forma che si chiama metacercaria. 3 LA METACERCARIA: FORMA INFETTIVA DEI PLATELMINTI La metacercaria di questi parassiti si trova sugli steli d’erba (se mangio la verdura probabilmente mangerò anche la metacercaria). La metacercaria si va a sviluppare nelle formiche. L’uomo o l’animale si infettano mangiando la formica. Questi parassiti necessitano di un'ospite intermedio, una piccola lumaca, per completare il ciclo di sviluppo. Sempre nell’immagine, quello al centro a forma di cornetto, si chiama paramphistoma. Esso è un parassita che si trova nella trippa e non è agente di zoonosi, perché si trova nel rumine e nel reticolo e siccome l’uomo non è ruminante non ha quest’organo e questo parassita non può svilupparsi. LE TENIE Le tenie, o cestodi, sono vermi segmentati. La loro forma è sempre la stessa ma possono avere delle differenze, ad esempio, la lunghezza di una tenia rispetto ad un'altra. Se varia la lunghezza, significa che variano i vari segmenti che si chiamano proglottidi. Il numero di proglottidi compone la strobilo di questo parassita. Hanno anche uno scolice o testa e un collo che ha una funzione germinativa perché all'interno di ogni singola proglottide c’è lo sviluppo dell’apparato riproduttore sia maschile che femminile. Nascono, maturano fino a diventare, nell’ultima fase, gravide perché sviluppano il loro apparato riproduttivo, arrivano nella fase terminale e cominciano ad autofecondarsi e a produrre uova. Perciò ogni proglottide contiene centinaia di uova. Quando queste proglottidi diventano gravide, si staccano dal parassita e vengono eliminate dall'animale e dall'uomo nell'ambiente esterno. Queste uova poi si disseminano nell’ambiente e il ciclo continua fino a quando qualcuno non incontra queste uova. Questi parassiti possono cambiare, ci sono tenie che di queste proglottidi ne contengono migliaia. Il verme solitario, ad esempio, ne contiene migliaia e migliaia, può raggiungere i 20 metri. L’infezione di questi parassiti non avviene in maniera diretta, ma avviene in maniera indiretta. Le uova si staccano e vanno nell’ambiente, però non sono infettive per lo stesso ospite che aveva questo parassita. Per farla semplice, se io ho questo parassita ed elimino nell'ambiente queste uova, una persona simile a me non si infetta mangiando le uova che ho appena emesso e disseminato nell'ambiente. Ad infettarsi sarà un ospite intermedio. Nel caso del verme solitario, sono o il maiale o il bovino perché sono due tipologie di tenie: una è Taenia solium e una Taenia saginata. Parlando di Taenia solium, significa che il suino si infetta mangiando quelle uova e si sviluppa una cisti. Se io poi mi mangio la carne di quel suino non cotta mi infetto. Un’altra cosa che questi parassiti hanno sono le ventose, ne hanno quattro. Alcuni parassiti hanno anche una corona radiata: chi ce l’ha lega maggiormente la parete intestinale. Esempio di Cestode: Taenia pomerzia In figura è rappresentato un cestode. Questa tipologia di tenia si chiama Taenia pomerzia. 4 NEMATODI I nematodi hanno delle caratteristiche comuni e altri invece si differenziano. In figura possiamo osservare una femmina. Questi parassiti hanno un sistema boccale completo: hanno l'apertura in una bocca, un esofago, un intestino e anche un ano dove eliminano poi gli elementi. Quindi hanno un sistema digestivo completo. Haemonchus contortus: Il Nematode Ematofago Alcuni parassiti si nutrono di sangue come un parassita caratteristico che si chiama Haemonchus contortus, che gli americani chiamano Barber Pole perché l'intestino ripieno di sangue si attorciglia all'utero. Questo attorcigliamento rosso e bianco ricorda il palo del barbiere che si trova appunto fuori dai barbieri. La femmina termina con la coda appuntita, mentre invece il maschio termina con questa coda aperta che prende il nome di borsa copulatrice. Il parassita usa questa borsa per bloccare la femmina e all’interno di questa borsa ci sono anche due spicoli che sono appendici utili al parassita per riprodursi e fecondare la femmina. Questi sono i cosiddetti nematodi, questi vermi tondi. (→) Questi parassiti sono negli animali da reddito; il gruppo parassitario più importante perché non esiste animale da reddito senza questi estrogeni gastrointestinali ARTROPODI E ARACNIDI: ANATOMIA E TIPOLOGIE Abbiamo poi gli artropodi. Gli artropodi hanno il corpo diviso in tre parti: testa, torace e addome e possiedono due paia di arti. Hanno anche loro dei segmenti e tendenzialmente sul torace di questi insetti possono esserci spesso delle ali. Agli insetti appartengono mosche, zanzare, pappataci ma appartengo anche gruppi parassitari che non hanno ali come per esempio pulci, pidocchi. Agli aracnidi appartengono le zecche e gli acari. Hanno il corpo diviso in due parti: testa e addome. Un’altra caratteristica è che hanno quattro paia di arti. 5 PARASSITI: ENDOPARASSITI ED ECTOPARASSITI Nella definizione di parassita [organismo che vive all'interno o all'esterno di un'ospite, provocandone un danno] questi possono essere classificati in interni ed esterni. Gli interni si chiamano endoparassiti, gli esterni si chiamano ectoparassiti. ENDOPARASSITI Gli endoparassiti sono ovunque all’interno degli organismi. Non tutti i parassiti prediligono la stessa aerea. Altri addirittura effettuano delle migrazioni correlate spesso alla loro fase di sviluppo. Loro proprio per crescere e per maturare hanno la necessità di effettuare queste migrazioni. I parassiti interni si possono trovare in varie aree dell'organismo e spesso migrano tra diversi organi durante il loro ciclo di vita, poiché necessitano di muoversi per svilupparsi. Ad esempio, i parassiti intestinali lasciano tracce nelle feci, utili per la diagnosi parassitologica. Oltre all'intestino, altri organi come il fegato, i polmoni e il cuore sono spesso coinvolti nel loro passaggio. A volte risalgono l’albero respiratorio per poi essere deglutiti nuovamente, raggiungendo di nuovo l’intestino. Altri parassiti si localizzano in organi come la milza, i reni e il sistema nervoso, compreso il cervello, raggiunto grazie all’ampia irrorazione sanguigna. Ci sono dei parassiti che entrano attraverso la cute ma poi non riescono a raggiungere i vari organi e quindi si fermano nel sottocute e provocano dei noduli. Ci sono anche parassiti che si trasmettono per vie genitali (sia ecto che endoparassiti) o vie urinarie. PARASSITI MUSCOLARI E TRASMISSIONE ALIMENTARE: alcuni parassiti, come il toxoplasma e le tenie, possono svilupparsi nei muscoli degli animali e possono essere trasmessi all’uomo tramite il consumo di carne contaminata, ad esempio con insaccati. La cisticercosi è una condizione parassitaria che si sviluppa sia nell’uomo sia nel suino. Quando si manifesta nei muscoli del suino, non causa danni all'animale, ma, se ingerita, può causare infezioni gravi nell’uomo, soprattutto se si sviluppa nel cervello. Un parassita generalmente non uccide l'ospite, poiché la convivenza è essenziale per la sua sopravvivenza. Tuttavia, può diventare pericoloso per l'ospite quando viene attaccato dal sistema immunitario, portando a reazioni potenzialmente dannose. FORME DI PARASSITISMO Ci possono essere varie forme di parassitismo. Possiamo parlare di: parassitismo obbligatorio o obbligato: in riferimento ad un organismo necessariamente legato alla vita parassitaria almeno per un periodo del proprio ciclo biologico. Un esempio è rappresentato dalle tenie, che richiedono un ospite intermedio per completare il proprio sviluppo parassitismo facoltativo: in riferimento ad un organismo non necessariamente legato alla vita parassitaria, comunque capace di adattarsi ad essa. È il caso delle larve di alcune mosche, che in condizioni particolari possono svilupparsi all'interno di un ospite. parassitismo accidentale: in riferimento ad un organismo penetrato in una specie ospita non abituale e che è capace di sopravviverne per qualche tempo in essa. Ad esempio, la Dirofilaria repens è un parassita che solitamente infetta i cani e che circola nel sangue. Tuttavia, può anche infettare l'uomo tramite una zanzara, causando una filariosi. parassitismo erratico: in riferimento ad un organismo in organi o tessuti che non sono sue sedi abituali (Fasciola hepatica a livello di polmoni). 6 Ci sono dei parassiti che hanno una forma di: parassitismo permanente, cioè una forma di parassitismo obbligato, in cui il parassita resta in contatto con l'ospite per tutta la vita. Un esempio è Trichinella spiralis, un parassita zoonotico che infetta l’uomo attraverso il consumo della muscolatura di animali contaminati. Questo tipo di parassitosi è frequente nel settore zootecnico. La Trichinella spiralis non esce mai nell'ambiente esterno, rimanendo in un ciclo chiuso preda-predatore, che richiede un animale (o uomo) come predatore e uno come preda. parassitismo temporaneo: le zanzare, le zecche sono temporaneamente dei parassiti, cioè, fanno il danno solo quando compiono il loro pasto di sangue. parassitismo periodico: hanno una fase della loro vita necessariamente legata ad un ospite. FENOMENI E DEFINIZIONI CHIAVE IN PARASSITOLOGIA Infezioni multiple: spesso si trovano più parassiti nello stesso ospite, specialmente negli animali da reddito, mentre è più raro trovare poliparassitismi nell'uomo o negli animali d'affezione. Un animale con un parassita è malato oppure no? Nella definizione di parassita, un parassita è un organismo che provoca danno. Il danno che può avere una persona, un cane, un animale d’affezione è misurato anche in funzione di una singola infezione parassitaria. Se noi abbiamo un verme dentro, ci curiamo. Se un bovino ha un parassita di 10 cm nel suo organismo o una cisti (la cisticercosi, per esempio, cisti di 1 cm che si sviluppa nella muscolatura) potrà mai essere considerato malato? C'è un parassita che sta provocando un danno, un danno del benessere dell’animale e un danno economico anche non c'è, oltre a quello del benessere dell'animale o altre, ma c'è anche il danno economico sulle produzioni dell’animale perché l’animale avendo quell’organismo sta producendo meno oppure le carni di quell’animale non potrà essere utilizzato. I parassiti spesso li troviamo, anche di specie diverse, negli animali da reddito. Nell'uomo o negli animali d'affezione è più raro trovare poliparassitismi, ne troviamo spesso uno o più elementi ma dello stesso gruppo parassitario (non troviamo più parassiti). Si definisce: iperparassitismo: parassitismo a carico di altri parassiti poliparassitismo: più specie di parassiti possono convivere nello stesso ospite. endoparassitismo ectoparassitismo pseudoparassitismo: parassita di altre specie animali ingerito accidentalmente e perciò di transito e senza attecchimento nell’ospite. CICLO DI VITA DEI PARASSITI I parassiti attraversano diverse fasi vitali: nascono, crescono, si riproducono e muoiono. Alcuni svolgono il loro ciclo in un solo ospite, mentre altri richiedono più ospiti per completare il loro sviluppo. Ci sono alcuni parassiti che hanno una vita più semplice, altri hanno una vita più movimentata. Alcuni lo fanno per scelta, altri per obbligo e necessità perché non si sviluppano se non lo fanno, quindi hanno necessariamente una evoluzione indiretta, cioè, devono raggiungere e devono svilupparsi in altre sedi. In questo caso quando parliamo di sedi parliamo di organismi: ci sono dei parassiti che si riproducono e si sviluppano in un unico organismo, altri invece che hanno bisogno di infettare organismi diversi e solo in questa maniera poi riescono a svilupparsi a adulti. 7 Si chiamano: Monoxeni: i parassiti che hanno un unico ospite e hanno un'evoluzione diretta in un solo ospite, con o senza una fase libera nell'ambiente esterno. Eteroxeni: i parassiti ad evoluzione indiretta, in uno o più ospiti intermedi. Necessariamente loro devono incontrare un altro ospite, fare una loro fase di vita. Solo attraverso il passaggio di questi ospiti poi riescono a raggiungere la loro maturazione definitiva per potersi riprodurre. TIPOLOGIE DI OSPITI Un ospite viene definito: ospite intermedio: l'organismo necessario al completamento del ciclo biologico di un parassita di cui ospita una o più fasi larvali. In alcuni casi vi può essere un primo e un secondo ospite intermedio. Negli ospiti intermedi non troviamo il parassita adulto ma avvengono degli sviluppi larvali. Una volta raggiunta la maturazione larvale, o fuoriescono dall'ospite e si mettono alla ricerca di un altro ospite, oppure aspettano lì che un altro ospite si infetti ingerendole. Una forma larvale spesso può essere una cisti, perché questa crea intorno ad esse una membrana resistente che gli permette di resistere più a lungo nel tempo permettendogli di sopravvivere molto più a lungo all'interno di queste cisti. Se poi un altro ospite ingerisce questa cisti, questa forma larvale si sviluppa stabilendo che sarà l’ospite definitivo. Altri negli ospiti intermedi crescono, si sviluppano e fuoriescono dall’ospite: vanno alla ricerca di un altro ospite che li può ingerire nell’ambiente esterno. Alcuni si vanno ad incistare nell’ambiente esterno (es. sull’erba). Alcuni parassiti nel regno animale hanno evoluto la capacità di incistarsi nella muscolatura dell’ospite, comprendendo che tale strategia non porterà allo sviluppo completo se l’ospite è erbivoro, poiché solo in rari casi (ad esempio, se consumato dall’uomo) l’infezione potrebbe progredire. Per superare questo ostacolo, alcuni parassiti hanno sviluppato meccanismi neurologici che li stimolano a migrare e a spostarsi attraverso il sistema linfatico o sanguigno fino all’esterno dell’ospite. L’espulsione tramite le feci è il metodo più efficiente per raggiungere l’ambiente esterno, dove possono continuare il loro ciclo biologico. Questo processo consente la diagnosi parassitologica, che può essere effettuata proprio grazie all’analisi delle feci. Una volta rilasciati, questi parassiti possono infine infettare l’ospite definitivo, completando così il loro ciclo. ospite definitivo: l'organismo necessario al completamento del ciclo biologico di un parassita di cui ospita la fase adulta, cioè quella capace di riprodursi sessualmente. Questi parassiti si definiscono adulti quando hanno sviluppato il loro apparato riproduttore maschile o femminile, o entrambi. La fase riproduttiva avviene sempre e solo negli ospiti definitivi. Solo gli organismi adulti possono riprodursi, e negli ospiti definitivi si trovano frequentemente questi parassiti in forma adulta, oppure le larve appena prodotte da questi adulti. Le uova possono appartenere a diverse categorie: ovipari, larvipari e ovovivipari. I parassiti ovovivipari, ad esempio, producono uova che schiudono all'interno dell'ospite, dando origine a larve già sviluppate, conosciute come uova larvate. ospite completo: ospite che può fungere sia da ospite intermedio che da ospite definito. Il gatto rappresenta l’esempio più significativo di ospite completo, poiché può svolgere sia il ruolo di ospite intermedio che di ospite definitivo. All'interno del gatto si sviluppano due fasi: una fase asessuata e una fase sessuata. Nella fase sessuata, si forma un particolare tipo di oocisti di cui si è già 8 parlato. Negli esseri umani e negli altri animali, a differenza di quanto avviene nel gatto, si verifica una fase di riproduzione asessuata, durante la quale si formano specifici zoiti che si incistano per poi trasformarsi in tachizoiti ospite intercalare o paratenico: oraganismo nel cui interno il parassita può sopravvivere in attesa di essere infettivo per un altro ospite senza svilupparsi. Nell’ospite intermedio avviene la riproduzione e il parassita cresce, cresce la larva (esistono larve di primo stadio, di secondo stadio, di terzo stadio proprio perché significa che sono maturate e cresciute). Quando invece in un'ospite intermedio non avviene questa maturazione del parassita, ma il parassita resta così com’è si parla di ospite intercalare o paratenico. I VETTORI I vettori sono un argomento estremamente importante perché sono quegli elementi sui quali porre maggiormente l'attenzione per combattere le malattie parassitari o i parassiti. Avere conoscenza del vettore è importante poiché se non c'è il vettore non c’è neanche la malattia e il parassita. I vettori possono essere di varie tipologie: biologico: vettore nel cui interno il parassita compie una parte del suo ciclo biologico (zanzare). Questi parassiti all’interno di questo vettore crescono, maturano e si sviluppano. meccanico: vettore che veicola e trasmette il parassita e nel cui interno il parassita stesso non compie alcuno sviluppo biologico. Il parassita arriva arriva ma a quel punto resta bloccato e non si sviluppa. Serbatoio o reservoir: animale selvatico o domestico capace di albergare un determinato parassita (spesso in forma subclinico ed asintomatica) potenziale fonte di infezione per l’uomo e per gli animali così da provocare la riapparizione di una infezione in una determinata area geografica. Lo studio dell'epidemiologia è estremamente importante in questo contesto, poiché alcuni parassiti sono associati a specifiche aree geografiche. Ad esempio, le filarie, di cui si è parlato in precedenza, sono parassiti frequentemente riscontrati nel Nord Italia. Un altro caso è rappresentato dalla leishmaniosi, che fino a pochi anni fa era prevalente nel Sud Italia. I cani che si spostano dal nord al sud possono fungere da serbatoi o reservoir per questi parassiti. Anche se l'animale viene trattato, molte di queste parassitosi si manifestano in modo asintomatico o sub-clinico, consentendo così al parassita di essere trasportato in aree in cui prima non era presente. Di conseguenza, se inizialmente il parassita non esisteva in una determinata area, ora può circolare e iniziare a riprodursi. CICLO BIOLOGICO DEI PARASSITI Per ciclo biologico si intende il percorso evolutivo che il parassita compie da una generazione a quella successiva. Può essere in tipo diretto o di tipo indiretto. CICLO DIRETTO: si parla di ciclo biologico diretto quando c'è un'ospite definitivo e il parassita arriva direttamente a un altro ospite definitivo. Un esempio di questo fenomeno è rappresentato dai vermi ascaridi, visibili nella figura a livello del tratto gastrointestinale. Questi ascaridi hanno la capacità di compromettere l'integrità dell'intestino. Cosa può succedere in questo caso? I parassiti maschi e femmine si accoppiano, producendo uova che vengono espulse nell'ambiente esterno. Qui, la larva può svilupparsi direttamente nell'uomo. Inoltre, un altro animale, come un vitello, può ingerire questo parassita pascolando e infettarsi. 9 Un esempio specifico è l'Ascaris lumbricoides, che vive nell'intestino umano. Prima di stabilirsi nell'intestino, l'infezione avviene quando l'uomo ingerisce le uova larvate. Queste uova raggiungono l'intestino, dove la larva si libera, perfora la parete intestinale e entra in circolo. Da lì, passa attraverso il fegato, il cuore e raggiunge i polmoni. Qui, viene risospinta verso l'alto nel sistema respiratorio, deglutita e torna nell'esofago, per poi giungere nuovamente all'intestino, dove matura in parassita adulto. A questo punto, il maschio e la femmina si accoppiano e producono uova. Un meccanismo simile si verifica anche nei cani e in altre specie animali. Tuttavia, nel caso del cane, se un essere umano ingerisce le uova eliminate dall'animale, contenenti larve, queste non riescono a seguire il percorso che compie Ascaris lumbricoides nell'uomo. Invece di raggiungere il fegato, il cuore e i polmoni, la larva si sposta all'interno dell'organismo umano e dà origine a una condizione nota come larva migrans viscerale, formando cisti negli occhi e nel cervello, il che può risultare estremamente pericoloso. Le uova larvate possono essere trasmesse in vari modi: gli animali le eliminano al pascolo, dove si disperdono nella vegetazione. Consumando frutta, verdura o altri prodotti coltivati nelle vicinanze di aree pascolate da animali infetti, si può contrarre l'infezione. Inoltre, con i cani, si instaura un rapporto più diretto, poiché condividiamo ambienti e luoghi, anche pubblici, facilitando così la possibile trasmissione delle uova. CICLO INDIRETTO: alcuni parassiti seguono un ciclo biologico indiretto, il che significa che devono necessariamente passare attraverso un altro ospite prima di poter infettare un nuovo ospite. Un esempio è il parassita Dicrocoelium dendriticum, che appare come un organismo lanceolato e trasparente. Questo parassita, che vive nel fegato, è ermafrodita e produce uova che, attraverso la bile, raggiungono l'intestino e vengono espulse come uova larvate. Queste uova si schiudono, liberando una larva chiamata miracidio, che presenta ciglia che ne facilitano il movimento nell'acqua. Il miracidio viene quindi ingerito da un mollusco gasteropode, che può essere acquatico o terrestre. Nel caso specifico di Dicrocoelium dendriticum, il mollusco è terrestre; ad esempio, le lumache che si trovano sugli steli d'erba possono essere mangiate da animali, causando l'infezione. Le lumache producono una scia di bava, nota in inglese come “slime balls”, che viene consumata dalle formiche. Il parassita ha sviluppato la capacità di infettare le lumache per sfruttare questo comportamento. Una volta all'interno della lumaca, la larva si sposta per allontanarsi dalle feci, ma deve infettare anche la lumaca per proseguire il ciclo. Le formiche che mangiano queste “slime balls” si trovano spesso sugli steli d'erba, aumentando le possibilità di essere ingerite da animali pascolatori. La differenza tra bovini e pecore è significativa: mentre le pecore strappano l’erba dal basso, i bovini mangiano in superficie. Le formiche, salendo sugli steli, hanno maggiori probabilità di essere consumate. Inoltre, il parassita ha imparato a sincronizzare la propria presenza con i momenti in cui le formiche si arrampicano, bloccando le mandibole dell’insetto e paralizzandolo, così da impedire la discesa e aumentare le probabilità di essere mangiate. Dicrocoelium dendriticum non si sviluppa in nessun altro animale senza che prima si verifichi l'intero ciclo. La forma larvale presente all'interno della formica è quella che infetta l’ospite successivo. Il parassita evita di essere mangiato da altri animali, poiché ciò porterebbe alla sua morte, in quanto non è in grado di autoriprodursi. Ha, quindi, sviluppato strategie per ottimizzare il proprio ciclo riproduttivo. 10

Use Quizgecko on...
Browser
Browser