La concezione dello Stato per i Keynesiani PDF

Summary

Questo documento presenta la concezione dello Stato secondo gli economisti keynesiani, concentrandosi sul ruolo dello Stato nei casi di fallimento del mercato. L'autore analizza il principio della mano invisibile e le critiche a questa teoria, sottolineando la necessità di un intervento pubblico per garantire la piena occupazione e riequilibrio economico, in particolare in seguito alla crisi del 1929. Il focus centrale è sull'importanza della domanda effettiva e degli strumenti di intervento dello Stato, come la spesa pubblica.

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Professore Lucio Lamberti Argomento La concezione dello Stato per i keynesiani 1 Lucio Lamberti Con gli economisti neoclassici viene teorizzato il ruolo dello Stato nei casi di fallimento del mercato La concezione...

Professore Lucio Lamberti Argomento La concezione dello Stato per i keynesiani 1 Lucio Lamberti Con gli economisti neoclassici viene teorizzato il ruolo dello Stato nei casi di fallimento del mercato La concezione dello Stato per i keynesiani 1 2 di 45 Lucio Lamberti Tuttavia non viene messo in discussione il principio della mano invisibile come regola generale La concezione dello Stato per i keynesiani 1 3 di 45 Lucio Lamberti La libera concorrenza porta inevitabilmente alla piena occupazione di tutte le risorse scarse disponibili La concezione dello Stato per i keynesiani 1 4 di 45 Lucio Lamberti Questo principio viene formalizzato con La legge degli sbocchi di Say L’offerta aggregata crea da sé la propria domanda La concezione dello Stato per i keynesiani 1 5 di 45 Lucio Lamberti Offerta Domanda Il mercato aggiusta i prezzi finché la domanda non e’ capiente La concezione dello Stato per i keynesiani 1 6 di 45 Lucio Lamberti Per questo in un’economia monetaria 1. L’economia raggiunge spontaneamente la piena occupazione 2. Lo stato non può svolgere alcun ruolo attivo di politica economica 3. Aumenti dell’offerta di moneta non producono effetti sulle grandezze reali, ma solo aumenti di prezzo La concezione dello Stato per i keynesiani 1 7 di 45 Lucio Lamberti Questa regola dovrebbe essere vera anche per il lavoro grazie ai meccanismi di riaggiustamento dei prezzi nei mercati del lavoro (salari)e dei capitali (interessi) La concezione dello Stato per i keynesiani 1 8 di 45 Lucio Lamberti In presenza di disoccupazione, si riducono i salari, finché non si giunge alla piena occupazione. La concezione dello Stato per i keynesiani 1 9 di 45 Lucio Lamberti Quando la piena occupazione e raggiunta, la domanda é in grado di assorbire tutta l'offerta. Come? Grazie al mercato dei capitali (Risparmio e investimenti) La concezione dello Stato per i keynesiani 1 10 di 45 Lucio Lamberti La parte di reddito che non viene consumata viene risparmiata. L'aumento dei risparmi abbassa il tasso di Risparmio interesse reale (perche’ aumenta la offerta di capitali) interesse L'abbassamento del tasso di interesse accresce gli investimenti (aumenta la domanda delle imprese) Investimenti Questo continua finché le imprese non domandano tutti i beni che non sono acquistati dai consumatori La concezione dello Stato per i keynesiani 1 11 di 45 Lucio Lamberti Nella visione economica ortodossa prevaleva l’idea che il mercato fosse in grado di auto-equilibrarsi. In caso di squilibri il sistema, come un pendolo, sarebbe tornato da solo in una situazione di equilibrio ottimale grazie al comportamento razionale degli operatori. La concezione dello Stato per i keynesiani 1 12 di 45 Lucio Lamberti Tale impostazione era tuttavia inadeguata a spiegare la crisi del 1929 e i milioni di disoccupati nonostante la caduta dei salari e dei prezzi dei beni La concezione dello Stato per i keynesiani 1 13 di 45 Lucio Lamberti La concezione dello Stato per i keynesiani 1 14 di 45 Lucio Lamberti Il tasso di disoccupazione passò rapidamente dal 4% al 25% La concezione dello Stato per i keynesiani 1 15 di 45 Lucio Lamberti Nonostante un calo estremo di salari e inflazione La concezione dello Stato per i keynesiani 1 16 di 45 Lucio Lamberti Nonostante un calo estremo di salari e inflazione Sia i salari che prezzi scesero in pochi anni di oltre il 25% La concezione dello Stato per i keynesiani 1 17 di 45 Lucio Lamberti I salari piu’ bassi non avevano permesso il riassorbimento dei disoccupati Le imprese non assumevano La concezione dello Stato per i keynesiani 1 18 di 45 Lucio Lamberti La deflazione non aveva determinato un aumento sufficiente delle quantità domandate Il consumo non ripartiva La concezione dello Stato per i keynesiani 1 19 di 45 Lucio Lamberti Di qui la necessità di trovare nuove basi teoriche in grado di giustificare un ruolo piu’ attivo dello Stato nell’economia La concezione dello Stato per i keynesiani 1 20 di 45 Lucio Lamberti Tale compito viene assolto da John Maynard Keynes (1883-1946), un economista inglese allievo di Marshall che abbandonata la tradizione neoclassica, formula un nuovo modello economico, completamente alternativo. Nella sua opera principale, pubblicata a Londra nel 1936, Teoria generale dell'occupazione,dell'interesse e della moneta, Keynes esamina le cause e i rimedi di quello che ritiene essere il principale fallimento del sistema di mercato: la sottoutilizzazione sistematica delle risorse disponibili, e in particolare della forza lavoro. La concezione dello Stato per i keynesiani 1 21 di 45 Lucio Lamberti Si rovescia completamente il presupposto della teoria degli sbocchi di Say (la offerta di beni crea sempre la propria domanda) Principio della domanda effettiva La produzione delle imprese trova un limite nella domanda dei consumatori e delle imprese La concezione dello Stato per i keynesiani 1 22 di 45 Lucio Lamberti Quando la produzione supera la domanda si crea un eccesso di offerta e le imprese saranno costrette a ridurre la attività con effetti sul numero di occupati La concezione dello Stato per i keynesiani 1 23 di 45 Lucio Lamberti Gli attori del mercato (imprese, consumatori, banche, lavoratori) non si comportano sempre Gli operatori secondo “aspettative razionali”. inoltre non si L’economia lasciata a se stessa è dominata dagli comportano in “animal spirits” degli imprenditori che non sono modo razionale in grado di prevedere ogni singola conseguenza della loro azione e pertanto agiscono di istinto o basandosi su previsioni parziali e spesso fuorvianti La concezione dello Stato per i keynesiani 1 24 di 45 Lucio Lamberti Condizione normale dei mercati e’ la sottooccupazione La concezione dello Stato per i keynesiani 1 25 di 45 Lucio Lamberti Nel lungo andare saremo tutti morti E’ inutile (e infondato teoricamente) sostenere che, nel lungo periodo,tutto tornerà alla normalità: “Questo lungo periodo è una guida fallace per gli affari correnti: nel lungo periodo saremo tutti morti”. La concezione dello Stato per i keynesiani 1 26 di 45 Lucio Lamberti Secondo Keynes mercati non si riequilibrano da soli verso il pieno impiego ma e’ necessario un intervento esterno: l’intervento dello Stato. Il pieno impiego deve diventare l’obiettivo prioritario dello Stato e compito della economia é individuare I meccanismi di riequilibrio. La concezione dello Stato per i keynesiani 1 27 di 45 Lucio Lamberti Quali strumenti? Keynes sposta l’attenzione dal micro (tassazione) al macro (spesa pubblica): Se la causa della disoccupazione é la mancanza di domanda, lo Stato puo’ agire aumentando la spesa pubblica. La concezione dello Stato per i keynesiani 1 28 di 45 Lucio Lamberti L’assenza di investimenti privati in periodi di crisi economica può essere compensata da un aumento della spesa pubblica, che grazie all’effetto del moltiplicatore, può stimolare una crescita dell’intero sistema economico del Paese. La concezione dello Stato per i keynesiani 1 29 di 45 Lucio Lamberti La spesa pubblica crea effetti moltiplicati sul sistema: I percettori di nuovi redditi spenderanno parte di tali introiti in beni di consumo (il resto va in risparmi), e quindi creeranno essi stessi nuova domanda Più elevata la propensione al consumo, maggiore sarà la percentuale di reddito che “rientra” nella produzione e il processo moltiplicativo del reddito conseguente a un incremento negli investimenti. La concezione dello Stato per i keynesiani 1 30 di 45 Lucio Lamberti Stato Privati Risparmio Spesa Pubblica Redditi Risparmio Spesa Redditi Spesa La concezione dello Stato per i keynesiani 1 31 di 45 Lucio Lamberti Lo Stato ha un ruolo economico costante nel dominare i cicli e le fluttuazioni economiche. La finanza pubblica deve agire sistematicamente sul sistema economico trasformandosi da semplice attività di raccolta di denaro per affrontare la spesa, in un’attività di direzione politica e sociale. La concezione dello Stato per i keynesiani 1 32 di 45 Lucio Lamberti Per essere efficace l’espansione deve avvenire attraverso l’indebitamento dello Stato. Il finanziamento mediante stampa di moneta invece provocherebbe effetti inflazionistici La concezione dello Stato per i keynesiani 1 33 di 45 Lucio Lamberti In sintesi quindi La concezione dello Stato per i keynesiani 1 34 di 45 Lucio Lamberti Le teorie di Keynes hanno suscitato grandi entusiasmi dopo il 1929 e soprattutto nel periodo di ricostruzione post- bellico hanno contribuito a definire gli aspetti centrali delle policies di alcuni Paesi dell’Europa occidentale, tra i quali l’Italia. La concezione dello Stato per i keynesiani 1 35 di 45 Lucio Lamberti Negli USA Keynes propose i lavori pubblici come antidoto alla crisi del 29: strade, ferrovie, case. E’, in effetti, la ricetta che gli Stati Uniti applicarono per affrontare la Grande Depressione. La concezione dello Stato per i keynesiani 1 36 di 45 Lucio Lamberti In quegli anni una delle figure piu’ Unico presidente degli Stati Uniti a interventiste e essere eletto per più di due mandati influenti del consecutivi, vincendo le elezioni Novecento USA presidenziali per ben quattro volte Franklin Roosvelt (1932, 1936, 1940 e 1944), rimase in carica dal 1933 fino alla sua morte, nell'aprile del 1945. La concezione dello Stato per i keynesiani 1 37 di 45 Lucio Lamberti Larga parte della sua fama è dovuta al vasto e radicale programma di riforme economiche e sociali attuato fra il 1933 e il 1937, conosciuto con il nome di New Deal La concezione dello Stato per i keynesiani 1 38 di 45 Lucio Lamberti Keynes si rivolse direttamente a Roosvelt per supportare una politica economica espansiva. Lettera di keynes a Roosvelt dicembre 1931 La concezione dello Stato per i keynesiani 1 39 di 45 Lucio Lamberti In quegli anni il debito pubblico USA crebbe in effetti a livelli mai toccati storicamente. La concezione dello Stato per i keynesiani 1 40 di 45 Lucio Lamberti Iperinflazione e crisi della teoria keynesiana Negli anni '70 (crisi petrolifera) i sistemi economici sono colpiti dalla continua crescita dei prezzi ( inflazione ). La scuola keynesiana non appare adeguata ad affrontare il problema dell'inflazione La concezione dello Stato per i keynesiani 1 41 di 45 Lucio Lamberti Si afferma la teoria economica monetarista dell'economista statunitense Milton Friedman, secondo cui l'inflazione dei prezzi è un fenomeno monetario ed è causato dall'incremento eccessivo dell'offerta di moneta rispetto alla crescita della produzione. La concezione dello Stato per i keynesiani 1 42 di 45 Lucio Lamberti Secondo Friedman, per frenare l'inflazione dei prezzi i policy maker devono mantenere stabile la massa monetaria (offerta di moneta ) nel sistema Ritorno alle tesi liberiste economico, evitando di intervenire e di influire sul libero gioco delle forze di mercato. La concezione dello Stato per i keynesiani 1 43 di 45 Lucio Lamberti La visione monetarista influenzo’ significativamente la politica monetaria della Federal Reserve e le politiche neoliberaliste del governo Reagan negli Usa e del governo Thatcher nel Regno Unito nel corso degli anni '70-80. La concezione dello Stato per i keynesiani 1 44 di 45 Lucio Lamberti Le tesi di monetaristi e keynesiani hanno influenzato e continuano ad influenzare ancora oggi il dibattito economico sul ruolo dello Stato, sulle funzioni delle Banche Centrali e sugli strumenti da adottare nelle fasi di crisi economica Politiche di bilancio? Spesa Pubblica? Moneta? 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