Infermieristica Clinica PDF

Summary

Questo documento presenta un'analisi dell'infermieristica clinica, focalizzandosi sul metaparadigma dell'uomo, ambiente, salute e assistenza. Si esplora la dimensione olistica dell'essere umano e il suo rapporto con l'ambiente, ponendo l'accento sull'importanza di una visione completa e integrale della salute.

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INFERMIERISTICA CLINICA METAPARADIGMA Quindi “oltre le teorie e i modelli” = valori concettuali è stanno alla base di teorie/modelli UOMO – AMBIENTE – SALUTE – ASSISTENZA Qualche filosofo della scienza preciserebbe che metaparadigma e paradigmi, in chiave filosofica, sono concetti più precisi e tec...

INFERMIERISTICA CLINICA METAPARADIGMA Quindi “oltre le teorie e i modelli” = valori concettuali è stanno alla base di teorie/modelli UOMO – AMBIENTE – SALUTE – ASSISTENZA Qualche filosofo della scienza preciserebbe che metaparadigma e paradigmi, in chiave filosofica, sono concetti più precisi e tecnicamente diversi da ciò che in modo di?uso nell’ambito dell’infermieristica, da molto tempo, vengono identificati come tali. Qualcuno propone di chiamarli valori fondanti, principi, fondamenti… Il punto focale è comunque, per la professione, avere dei riferimenti cui ispirarsi e in cui identificarsi. UOMO L’uomo rappresenta la ragione fondamentale dell’esistenza del nursing. Uomo come essere responsabile, in grado di scegliere liberamente il significato che sta vivendo. SISTEMA è l’insieme come “maggiore della somma delle sue parti costituenti” APERTO è scambia stimoli ed energia con l’esterno, è in relazione ed interdipendenza con il contesto esterno. o globalità (olismo); o multidimensionalità; o sistema: un sistema non può essere spiegato esclusivamente tramite le sue componenti. è il tutto è più della somma delle sue parti. La persona è un sistema aperto ed è integrata in altri sistemi più ampi (famiglia, istituzioni, comunità…) Ogni essere umano presenta dei bisogni, alcuni assolutamente comuni/trasversali (es. acqua, cibo…) ma che possono “colorarsi” di sfumature diverse a seconda delle persone e nella stessa persona a seconda del momento. OLISMO è come opposizione al riduzionismo biologico, alla “materializzazione” proposta dal Positivismo (a partire dall’epoca illuminista). L’uomo non può essere ridotto alla malattia e/o disfunzione di cui è a?etto e l’infermiere entra nella dimensione esperienziale della malattia. o processo di medicalizzazione della salute, disgregazione del corpo nelle sue componenti fisiche specialistiche; 1 o attuale dibattito tra medicina u?iciale e medicine alternative/complementari; o contrapposizione tra medicina occidentale (allopatica) e medicine alternative/complementari UOMO: MODELLO BIOPSICOSOCIALE o è modello: orienta alla comprensione, fornisce chiavi di lettura, ma non deve ingabbiare la comprensione del singolo; o è integrato; o è fondato-orientato alla realizzazione del sé (di cui la salute è una delle componenti). Necessità di ripensare alla medicina: o forte tensione al recupero della soggettività, che non vuol dire “al posto dell’oggettività” ma integrata ad essa; o dal corpo osservato al corpo ascoltato e vissuto LA SFIDA AD UNA CURA INTEGRATA ED INTEGRALE Per curare, agire non solo sul corpo, ma “entrare” nella sfera esistenziale (la biografia della persona e non solo la sua fisicità); Non è che l’infermiere diventa filosofo, ma deve sviluppare attenzione e sensibilità a queste dimensioni della persona. Una attenzione da dimostrare nei gesti ma anche nelle parole. Attenzione anche ai nostri modi di pensare/esprimerci. ESEMPIO: può essere intento apparente di attenzione alla persona reale: “paziente in carne ed ossa” … ma implicitamente indica enfasi alla corporeità e non alla dimensione cognitiva/spirituale (cioè ancora una volta orientata ad una visione biochimico organicistica). AMBIENTE/CONTESTO Cosa si può intendere per ambiente, per contesto? Non è un termine specifico, abbiamo bisogno di definirlo con più precisione, per capire in quale dimensione, con quale focus vogliamo considerarlo. ESEMPIO: 1. AMBIENTE COME CONTESTO DI VITA (inquinamento, clima, cibo, rischi per la salute, ecc…) 2. AMBIENTE COME SOCIETÀ- COMUNITÀ in cui la persona è inserita (compreso le istituzioni, il sistema sanitario presente e servizi sanitari disponibili. Quale collegamento tra contesto e salute? Cosa emerge dal documento: 2 o migliorato l’accesso ai servizi sanitari di base in tutte le regioni e per tutte le fasce di reddito (in particolare nei paesi a basso reddito), il ritmo con cui si progredisce sta rallentando e le nazioni più povere risultano ancora indietro. o per la prima volta viene a?rontato il tema del “genere” evidenziando come può influenzare l’accesso ai servizi sanitari. o governi di tutti i paesi investano nell’assistenza sanitaria di base un ulteriore 1% de loro prodotto interno lordo. 24 milioni italiano soXrono è patologie croniche non trasmissibili = SPESA SSN 67 miliardi di euro/anno. Tumori, problemi cardiovascolari e diabete è sono “complessivamente responsabili” di oltre il 70% delle morti in tutto il mondo, cioè circa 41 milioni di persone”. 5 fattori di rischio che favoriscono queste patologie: 1. inattività fisica; 2. alimentazione non corretta; 3. tabagismo; 4. abuso di alcol; 5. inquinamento dell’aria. In Italia in particolare, sovrappeso, obesità infantile e sedentarietà. IN ITALIA: o il mito del nord-est o di?erenze NORD-SUD o recessione economica o recessione economica o sanità “eccellente”, “regione virtuosa” o regionalizzazione o welfare state Riorganizzazione prevista della rete dei servizi o sanità pubblica e privata sanitari o la povertà (ridefinizione ospedali e/o ULSS) Ambiente come garanzia di copertura sanitaria. NEL VENETO: Dal 1° gennaio 2017 è aziende sanitarie provinciali (da 20 a 9, compattate 1 per provincia + San Donà e Bassano) Importante modificazione dell’assetto sanitario in Veneto, processi di integrazione, dimensioni organizzative imponenti. LE AZIENDE SANITARIE IN VENETO Fino al 31/12/2016 Strutture ospedaliere e territoriali in provincia di Treviso o ULSS 7 Pieve Soligo (con Conegliano e Vittorio Veneto o ULSS8 Asolo (con Castelfranco e Montebelluna) o ULSS 9 Treviso (con Oderzo) 3 CAMBIA LA PROSPETTIVA A SECONDA DEL PUNTO DI OSSERVAZIONE: Contesto dal punto di vista ECONOMICO (es. la ricchezza di un Paese, la disponibilità di risorse per pagare i servizi, per comprare beni come cibo o medicinali.) Dal punto di vista POLITICA (es. democrazia o dittatura, regimi totalitari) Contesto in senso GEOGRAFICO (es. aree montane, densità di popolazione e accessibilità ai servizi nel territorio) Contesto SOCIALE (es. aree degradate, povertà, anche culturale) LA SANITÀ ITALIANA Qual è l’organizzazione sanitaria attuale in Italia? Oggi lo stato italiano garantisce l’assistenza sanitaria, ma un tempo esistevano le Mutue. o diversità di trattamenti garantiti o fasce di popolazione senza copertura L’organizzazione dei servizi per la salute in Italia: Istituzione SSN (servizio sanitario nazionale) nel 1978 (Legge 23/12/1978 n.833) PRINCIPI FONDAMENTALI L. 833/78 o uguaglianza di tutti i cittadini o uniformità delle prestazioni (superamento squilibri territoriali nel Paese) o unità e globalità degli interventi (superamento frantumazione e settorializzazione) o programmazione (attraverso appositi documenti di programmazione: PSN e PSR) o partecipazione dei cittadini o decentramento territoriale SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE Ora in Italia: SSN è sistema pubblico di carattere universalistico che garantisce assistenza sanitaria a tutti i cittadini. È finanziato attraverso la fiscalità generale e le entrate dirette, percepite dalle aziende sanitarie locali (ticket sanitari e prestazioni a pagamento) Come l’insieme di tutti i SSR, è la dimensione comune in tutto il Paese dei servizi per la salute. È pubblico direttamente gestito dallo Stato. SSR (servizio sanitario regionale) è ciascuna regione, nell’ambito della cornice nazionale del SSN, organizza la propria realtà dei servizi sanitari. In convenzione con il SSR o private accreditate: o servizi residenziali e semiresidenziali di cure intermedie (riabilitazione) o residenze sanitarie assistenziali (RSA, per la non autosu?icienza) o hospice o residenzialità protetta (gruppo in appartamento) 4 o centri diurni (anziani, disabili) SERVIZIO SANITARIO REGIONALE Garantisce le cure di urgenza e per problemi acuti di salute: o gli ospedali e la rete dell’urgenza/emergenza o agisce con cure erogate in regime di ricovero AZIENDE SANITARIE Organi: direzione strategica. DIRETTORE GENERALE coadiuvato da: 1. direttore sanitario 2. direttore servizi sociali e della funzione 3. territoriale (Regione Veneto) 4. direttore amministrativo 5. direttore dipartimento prevenzione 6. direttori distretti sanitari ARTICOLAZIONE DELL’AZIENDA SANITARIA o OSPEDALE (anche in più di uno, organizzati in dipartimenti, servizi ed unità operative, nel veneto struttura Hub & Spoke) o DISTRETTI sociosanitari che assicurano: - cure domiciliari (ADI) - assistenza specialistica ambulatoriale o DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE o DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE o ASSISTENZA PRIMARIA attraverso convenzione con MMG medici di medicina generale, che non fanno parte dell’ULSS e sono dipendenti SSR SALUTE LA DIFESA DELLA SALUTE Un diritto fondamentale Art. 32 Costituzione italiana o La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti; o Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana. Legge n.833 del 23 dicembre 1978 istituzione del SSN Servizio Sanitario Nazionali Il servizio sanitario nazionale è costituito dal complesso delle funzioni, delle strutture, dei servizi e dele attività destinati alla promozione, al mantenimento ed al recupero della salute fisica e psichica di tutta la 5 popolazione senza distinzione di condizioni individuali o sociali e secondo modalità che assicurino l’eguaglianza dei cittadini nei confronti del servizio. L’attuazione del servizio sanitario nazionale compete allo Stato, alle Regioni e agli Enti locali territoriali, garantendo la partecipazione dei cittadini. DEFINIZIONE SALUTE: È “uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale, non soltanto l’assenza di malattia” O.M.S. È “una condizione di armonico equilibrio funzionale, fisico, psichico, dell’individuo dinamicamente integrato suo ambiente naturale e sociale” Sepilli (antropologo) È “lo stato fisico – psichico individuale e la situazione ambientale e di convivenza che consente una compiuta realizzazione della persona umana in se stesso e nei rapporti con gli altri” A. Giobbi Soltanto verso la fine degli anni 70, con la dichiarazione di Alma-Ata dell’O.M.S., viene riconosciuta e acquistata sempre maggiore rilievo, l’importanza della componente sociale nel perseguimento del benessere fisico e mentale. O.M.S. “la capacità di adattamento e di autogestirsi di fronte alle sfide sociali, fisiche ed emotive” O.M.S. SALUTE ECOLOGICA La salute è un ritmo particolare tra il dentro e il fuori, tra l’individuo e l’ambiente. Si tratta in tal senso di prendersi cura di sé e insieme delle proprie appartenenze, delle relazioni interpersonali e delle connessioni con il più vasto ambiente in tutte le sue forme. Un essere umano ha esperienza di salute sentendosi un organismo vivo in un mondo vivo. MODELLO ECOLOGICO BRONFENBRENNER 6 LA SALUTE DELLA POPOLAZIONE o le determinanti della salute biologiche e psicosociali (= logica di come la salute si mantiene) o i problemi prioritari di salute (= logica di dove la salute viene persa) o i rischi per la salute (= logica di dove intervenire con maggiore e?icacia) o attenzione a non confonderli tra loro: sono collegati ma non sono la stessa cosa. LE DETERMINANTI DELLA SALUTE - il patrimonio di salute posseduto in partenza - l’accesso alle cure - l’esposizione a fattori ambientali - l’abbandono di atteggiamenti a rischio - gli stili di vita sani Due facce di una stessa medaglia… Un medesimo fattore può essere benefico o negativo, è la modalità in cui si esprime che lo rende tale: o l’età è è concetto neutro, ma cambia molto se sei giovane o anziano o reddito è incide in maniera spaventosa se non si è benestanti, o al contrario, se si è nella fascia sociale di povertà. Tra i fattori determinanti della salute sempre più si impongono i fattori di diseguaglianza sociale. Che cosa “compone” la salute? Fattori biologici e genetici Fattori comportamentali e stili di vita Fattori psicologici, cognitivi e d emotivi 1. Capacità di leggere dentro sé stessi 2. Capacità di prendere decisioni 3. Capacità di risolvere problemi 4. Capacità di a?rontare in modo flessibile ogni situazione 5. Capacità di analizzare e valutare le situazioni 6. Capacità di esprimersi in modo e?icace 7. Capacità di interagire e relazionarsi con gli altri in modo positivo 8. Capacità di comprendere gli altri 7 9. Capacità di riconoscere le proprie emozioni e quelle degli altri 10.Capacità di governare le tensioni 11.Fattori familiari e sostegno sociale 12.Fattori che influenzano il comportamento dei consumatori (es. pubblicità) 11.Fattori culturali 12.Fattori socioeconomici 13.Fattori ambientali Le 7 pratiche rilevanti per la salute: 1. dormire 7 o 8 ore al giorno 2. fare colazione quasi tutti i giorni 3. non consumare mai o solo raramente cibi fuori pasto 4. avere attualmente un peso uguale o vicino a quello ideale, secondo le tabelle peso/altezza 5. astenersi dal fumare sigarette 6. non consumare alcolici, o consumarne solo moderatamente 7. praticare regolarmente esercizio fisico. Nessuna è per “curare”, sono tutte PRE EVENTO (= preventive, meglio ancora, di promozione) Si fondano sull’adozione di stili di vita sani ed eliminazione di comportamenti a rischio, presuppongono motivazione ed atteggiamenti scelti dal singolo che si prende cura della propria salute. I PROPRI PRIORITARI DI SALUTE Nel mondo occidentale: 1. Malattie cardiovascolari 2. Malattie cerebrovascolari 3. Incidenti 4. Tumori 5. Diabete 6. Nefropatie 7. Malattie respiratorie 8. Malattie infettive 9. Disagio psichico e disturbi psichiatrici I rapporti OMS sono importanti fonti che periodicamente illustrano sullo stato di salute nel mondo, nel nostro continente, nel nostro Paese… Capire i fattori di rischio e le politiche ci permette di prefigurare anche come potrebbe/dovrebbe evolvere la nostra professione per essere all’altezza delle future richieste di professionalità. I 10 principali rischi per la salute (OMS 2002): 1. Fumo di tabacco 2. Ipertensione arteriosa 3. Sovrappeso ed obesità 4. Alcool 8 5. Ipercolesterolemia 6. Sedentarietà e scarsa attività fisica 7. Basso consumo di frutta e verdura 8. Droghe 9. Rapporti sessuali non protetti 10.Carenza di ferro Nuovi rischi per la salute OMS 2019: 11. Guerre 12. Catastrofi naturali 13. HIV AIDS 14. Ebola 15. Dengue 16. La «vaccine hesitancy» 17. I cambiamenti climatici 18. Resistenza agli antibiotici 19. Malattia X Attenzione, pur che collegati, problemi prioritari di salute e rischi per la salute non sono la stessa cosa. I problemi prioritari di salute sono le patologie/malattie per le quali sono necessarie cure (ad esempio, l’infarto che quando accade è accompagnato da alta mortalità/disabilità, richiede cure tempestive, ricoveri in apposite strutture…) I rischi per la salute sono legati alla sfera della prevenzione/promozione: la sedentarietà, la dislipidemia non sono malattie, ma portano ad aumento infarti, ictus ecc… Neanche l’ipertensione è realmente una malattia (= non si muore per ipertensione, ma l’ipertensione causa danni alla parete vasale, sfianca il cuore ecc… che possono indurre la comparsa di infarto, ictus. IL PANORAMA DELLA “SALUTE” (attuale, nel mondo occidentale) 9 PIANO SOCIO SANITARIO VENETO 2019/2023 COME APPROCCI POSSIBILI o promozione e mantenimento o prevenzione o cura o riabilitazione o palliativismo o terminalità Stare in salute è ben diverso che curare la malattia I PROBLEMI PRIORITARI DI SALUTE PROMOZIONE: educazione alla salute (= stili di vita sani) PREVENZIONE: educazione sanitaria (= prevenzione dei rischi) Cura e riabilitazione: educazione terapeutica (= strumenti di “cura”). In ogni caso, ottica forte dell’evoluzione di pensiero dalla posizione di potere dell’operatore al trasferimento di proprie competenze all’utente. Utilizzando la longevità come indicatore indiretto della Salute alcuni studi internazionali hanno e?ettuato una stima quantitativa dell’impatto di alcune determinanti sulla Salute: - fattori socioeconomici e lo stile di vita, contribuiscono per il 40-50% - lo stato e le condizioni dell’ambiente per il 20-30% - i servizi sanitari per il 10-5% Non solo assistenza sanitaria… 10 CARTA DI OTTAWA DEL 1986, NELLA QUALE SI DELINEA LA PROMOZIONE DELLA SALUTE Come un intervento multifattoriale teso a a?rontare alcuni grandi problemi delle nazioni, quali: o ridurre le disuguaglianze sociali nelle opportunità di raggiungere e mantenere la salute; o incrementare la prevenzione e ra?orzare le risorse di coping; o migliorando la qualità della vita. SALUTE Salute come adattamento/accettazione/coping/reazione. Gestione della propria salute, autodeterminazione ed autonomia (= scelte per la propria salute) aspetti culturali ed antropologici: o valore della salute per la società, per la persona; o vissuto della salute nelle diverse persone e culture. ETICA E SALUTE “anche la salute è un “compito”, per il cittadino e per la collettività”; “promozione della gestione responsabile della salute”. ESSERE MALATO, SENTIRSI MALATO DESEASE è (concetto clinico-biologico) ILLNESS è (esperienza umana, vissuto di malattia) SICKNESS è (malattia nel contesto sociale, culturale) è il modo in cui un gruppo sociale rappresenta, interpreta, mette in atto strategie legate alla “malattia socializzata”. Riferimento alla salute in termini socioculturali. Es. il fenomeno della ludopatia (Dal vocabolario inglese dei sinonimi/contrari il contrario è wellness) TO CURE and TO CARE (curare e prendersi cura, approccio riparatorio ed approccio di sostegno…) “non tutte le persone possono essere curate dalla malattia (to cure) ma di tutte possiamo prenderci cura (to care)” Ed infine, malattia non solo come semplice patologia ma anche malessere esistenziale, conseguenza di determinate scelte di vita, di spostamento di valori, di errate gestioni dell’ambiente materiale ed umano. 11 IL CONTINUUM SALUTE-MALATTIA Salute e malattia sono i due poli di un “unico filo”. Questi due poli sono “estremi”, di fatto è condizione poco realistica nella vita umana pensare ad un assoluto, totale, immodificabile e continuo benessere o ad una malattia totalmente coinvolgente (se non nella parte terminale della vita, come condizione che impedisce la sopravvivenza). Più spesso, l’uomo è in una condizione “fluttuante” di maggior/minor benessere. ATTENZIONE A NON FRAMMENTARE L’UOMO! Anche gli infermieri possono correre il rischio dell’eccesso. ESEMPIO è per non limitarsi alla dimensione fisica, rischiare di contrapporre la dimensione psicologica (e non di integrarla). Non c’è una barriera tra dolore fisico e so?erenza (psicologia) perché il dolore fisico può accompagnarsi ad angoscia di temere che il dolore sia dovuto ad un male inguaribile, e l’ansia, al contrario, può aumentare la percezione nocicettiva. IL CONCETTO DI SALUTE DAL NURSING Il concetto di salute sviluppato dalle teoriche del nursing: alcuni spunti. o è la condizione in cui è mantenuta l’indipendenza della persona (Henderson); o è un continuum, non statico, dalla dipendenza all’indipendenza e viceversa (Roger, Logan e Thierney) o è un processo dinamico, di continuo adattamenti (Roy) ASSISTENZA SANITARIA Il dilemma dei termini: di?erenziarsi per identificarsi: o assistenza infermieristica? o Nursing? o Caring? o Cure infermieristiche? Il valore di fondo è un approccio centrato sulla persona. La filosofia del caring è centrata sulla persona. Una prima precisazione: o ASSISTENZA NON PROFESSIONALE (la mamma che si occupa del figlio, i figli che si occupano dei genitori) o ASSISTENZA PROFESSIONALE (persone con ruolo socialmente riconosciuto, anche la badante viene rientrata come fornitore di assistenza professionale) Si fonda su una competenza specifica, è un caring competente; questa competenza deriva da una formazione specifica. Il professionista possiede ed esercita la competenza dopo essersi formato seguendo un apposito percorso studi. Il caring competente è fondato sulla sorveglianza ed esita in una presa di decisioni, che ha per proprio centro il paziente. Noi ancora prima di osservare, attraverso l’olfatto, possiamo dedurre che problematiche ci possono essere. 12 ASSISTENZA O CURE? AD-SISTERE = stare vicino (parte da una fisicità, toccare un corpo estraneo è per noi toccare il nostro conscio): o assistenza sanitaria come termine generico o assistenza fisioterapica o assistenza infermieristica o assistenza logopedica o assistenza medica o assistenza… CURE è legame profondo tra azioni competenti e disponibilità/volontà ed interessa ad occuparsi della persona assistita. Il senso della prossimità e della vicinanza come valore professionale: non tirare, non spingere, ma stare accanto… Con questo mi viene in mente lo psicologo, le persone che aiutano i non vedenti, tutte quelle persone che collaborano e aiutano le persone per farle vivere nel mondo come tutti gli altri cercando di capire il passo della persona. Questa competenza la può svolgere l’infermiere. La prima fase dell’assistenza: TI ACCOLGO TI ACCETTO TI ASCOLTO Partiamo dall’accoglienza, bisogna accogliete tutti nella nostra attività, anche se è la nostra nemica. Passiamo nell’accettare, ti aiuto, però prima trovando il tuo passo, a capire la malattia che ti hanno diagnosticato. Ti ascolto così da capire anche dentro di te cosa stai provando. AIUTO PROFESSIONALE Non è il comportamento di solidarietà sociale che non richiede saperi strutturati ma è il fondamento della professione dell’infermiere: il motivo per cui esiste come professionista e per cui è indispensabile. CONCETTO DI ADVOCACY Possiamo definire l’atto di advocacy come l’azione di essere promotore. Rappresenta un principio fondamentale per l’assistenza infermieristica. Farsi garante nei confronti di un assistito ha lo scopo di aiutarlo ad operare scelte consapevoli per la propria salute e di supportare nella difesa dei propri diritti. Gli infermieri svolgono un ruolo determinante nel processo di advocacy, in particolare in un periodo storico caratterizzato da cambiamenti del panorama sanitario e dei luoghi di cura, associati alla complessità crescente delle richieste di pazienti. PROFESSIONI D’AIUTO L’infermieristica può essere a pieno titolo considerata una PROFESSIONE D’AIUTO (= è una connotazione di sostanza, non una definizione formale, per norma di legge) perché utilizza la relazione d’aiuto. 13 Le professioni di aiuto sono diverse, quelle classicamente intese sono psicologo, psicoterapeutica, psichiatra, ma in ogni caso sono ricomprese tutte le professionalità che sostengono le persone in di?icoltà di tipo psicologico, sociale e esistenziale. La legittimazione della natura di “professione di aiuto” per l’infermiere: DPR 739/94 – profilo professionale “l’assistenza infermieristica è di natura tecnica, relazionale ed educativa”. Il PATTO INFERMIERE-CITTADINO: “mi impegno a…” darti risposta, fornirti informazioni, favorire il mantenimento delle tue relazioni, … rispettare il tuo tempo…, aiutarti ad a?rontare… insegnarti… Nella specificità infermieristica, l’aiuto è rivolto a sviluppare autonomia ed adattamento ai problemi di salute a cui le persone posson andare incontro; Come professionista d’aiuto, l’infermiere può andare incontro ai rischi che corrono le professioni d’aiuto come il BURN-OUT. CURE FONDAMENTALI è “fundamental care” Fondamentali per chi, quando? o per la persona assistita o del “prendersi cura” o per la formazione è dove emerge tutta l’autonomia, la competenza e la responsabilità infermieristica CURA “riguardo, attenzione… specialmente per l’incolumità di persone, la conservazione di cose o per la propria salute” “il complesso di mezzi terapeutici e delle prescrizioni medice… uso continuato di un farmaco o di un mezzo terapeutico” ASSISTERE E CURARE Nella lingua inglese: TO CARE: le cure di mantenimento della vita, comprendono tutte le attività quotidiane che hanno la funzione di mantenere la vita assicurando l’energia e le condizioni necessarie per la sua continuazione. TO CURE: le cure di riparazione o di trattamento della malattia, comprendono le azioni necessarie a identificare e rimuovere gli ostacoli che impediscono la vita e ne minacciano la continuazione. CURARE CON CURA «..Tutto ciò che ruota attorno alla cura delle persone deve, sì, fare riferimento a un solido bagaglio di competenze professionali, ma senza dimenticare la necessità di un atteggiamento moralmente responsabile. Il lavoro di cura richiede preparazione, ma ha bisogno anche di una competenza sull’ascolto, le parole, gli sguardi. Le competenze tecniche saranno arricchite da quelle competenze della vita emotiva che consentono di mantenere nel tempo lo sguardo iniziale, indispensabile per continuare a coltivare la motivazione, 14 l’autenticità di un incontro personale. “Curare senza aver cura, è il paradosso che rende anonime le strutture dei servizi...» Il “care” o caring (= prendersi cura) non può essere rivendicato in modo esclusivo dall’infermieristica, ma diventa strategico per gli infermieri diventare bravi/ i più bravi in questo campo, in modo che si a?ermi la valenza/rilevanza/indispensabilità della loro funzione per la società. ASSISTENZA INFERMIERISTICA F. NIGHTINGALE 1859 Interventi sull’ambiente per renderlo salubre (luce, igiene, comfort, alimentazione) V. HENDERSON 1897-1996 Funzione specifica dell’infermiera è quella di assistere l’individuo, sano o malato, per aiutarlo a compiere tutti quegli atti tendenti al mantenimento della salute o della guarigione (o a prepararlo ad una morte serena) – atti che compirebbe da solo se disponesse della sua forza, della volontà o delle cognizioni necessarie – e di favorire la sua partecipazione attiva in modo da aiutarlo a riconquistare il più rapidamente possibile la propria indipendenza. PRINCIPI FONDAMENTALI DELL’ASSISTENZA INFERMIERISTICA: “…mentre è importante stabilire che esistono bisogni comuni a tutti, è altrettanto importante rendersi conto che tali bisogni vengono soddisfatti a seconda del modo diverso di concepire la vita, di cui esistono varietà infinite”. Ciò significa che l’infermiera, nonostante la sua competenza e la volontà di riuscire, non potrà mai comprendere pienamente che cosa rappresenti il benessere per un’altra persona e si troverà imbarazzata a provvedervi. Potrà soltanto aiutare l’assistito a compiere quegli atti tendenti a raggiungere uno stato che per lui significa salute, o benessere o guarigione o una buona morte. FOCUS COMUNE o attenzione centrata sulla persona e non sulla malattia o finalità dell’assistenza è quella di promuovere autonomia, facilitare adattamento o intervento infermieristica: sia a persona sane che malate ASSISTENZA SANITARIA: a cosa “serve” l’infermiere? perché è importante che si sviluppi l’infermieristica? L’infermiere: non è colui che fa, ma colui che rende possibile. CARING INFERMIERISTICO azioni, pensieri e principi AZIONI Interventi di tipo preventivo, curativo e riabilitativo; interventi di natura tecnica, educativa e relazionale in risposta a specifici bisogni del paziente. Le azioni infermieristiche: dalla presenza alla risposta. 15 PENSIERI o occuparsi o preoccuparsi o aver cura o aver rispetto di chi si cura SENTIMENTI o ricettività o disponibilità a?ettiva o empatia l’essenza della cura è prendersi a cuore l’essenza dell’uomo. PRINCIPI DEL CARING: o cure infermieristiche centrate sul paziente e sulla famiglia o presenza (= essere presenti) o dare comfort o intimità e tocco o sorveglianza o favorire autodeterminazione o sostenere autocura o rispettare le diversità multiculturali o caring della famiglia LE CURE INFERMIERISTICHE DOVE: o ospedale o territorio: domicilio del paziente o strutture intermedie (RSA, ospedali di comunità) o strutture semi-residenziali o strutture ambulatoriali specialistiche o hospice o … “ogni situazione di cura è una situazione antropologica, ovvero che riguarda l’uomo inserito nel suo ambiente, intessuto da ogni tipo di legame simbolico” Così l’approccio antropologico appare come il percorso più opportuno per scoprire le persone che vengono curate e rendere significative l’informazione che esso contiene. NURSING SARTORIALE “per noi che prestiamo assistenza infermieristica, la nostra assistenza infermieristica è qualcosa che, se non contribuiremo a far progredire ogni anno, ogni mese, ogni giorno, contribuiremo a far regredire”. 16 LA STORIA DELL’ASSISTENZA E DELL’INFERMIERISTICA L’ASSISTENZA A.C La cura dei malati non è un’istanza dei nostri tempi; Anche nella preistoria, l’uomo ebbe cura del proprio simile; l’assistenza alle origini fu propria di qualsiasi persona che aiutava un’altra a provvedere a tutto ciò che era necessario per sopravvivere… “Se per medicina si intende qualsiasi atto o procedimento finalizzato all’allontanamento di un agente patogeno, di un sintomo morboso, di un qualsivoglia elemento che turbi lo stato di salute, allora si può certamente dire che l’origine di questa scienza coincida con l’origine stessa dell’uomo e che sia strettamente legata a risvolti di carattere religioso, filosofico, paleontologico ed etnologico” La maggior parte delle alterazioni ossee riscontrate negli scheletri della preistoria sono di origine traumatica; alcune di essere mostrano addirittura i segni di un tentativo di riduzione e di contenzione. La trapanazione del cranio fu largmanete praticata. ANTICO EGITTO I sacerdoti di Sejmet, mediatori con le divinità e conoscitori di un ampio assortimento di droghe, tra questi Sabni, che godevano del titolo di “medico capo e scriba della parola del dio”. I medici civili, capaci di e?ettuare guarigioni con la magia Aiutanti, denominati ut che non erano considerati terapeuti, assistevano in gran numero alla casta medica, anticipando la corporazione degli infermieri. MESOPOTAMIA La medicina egizia è contemporanea a quella mesopotamica. Codice di Hammurabi In 13 articoli è specificate le responsabilità del medico ed i castighi per la mala praxis. Concezione soprannaturale della malattia: si tratta di un castigo divino imposto da diversi demoni dopo la rottura in tabù. è medico doveva stabilire quale, tra circa 6000 demoni, era quello che causava il problema. è la diagnosi include una serie di domande rituali per determinare l’origine del male. 17 GRECIA La medicina greca con la civiltà minoica arriva già ad un alto grado di sviluppo, anche sociale; A Cnosso esistevano per esempio già bagni e latrine e l’arte medica era esercitata da esperti remunerati. La medicina ha contenuti magici e misterici: Apollo è considerato il fondatore dell’arte Medica La medicina assume valore di scienza autonoma è rilevanza culturale acquisita dalla figura di Ippocrate. (giuramento di Ippocrate). Ippocrate separò sempre più la pratica e le teorie mediche dalla riflessione filosofica, entro cui esse erano prima incluse. La medicina ippocratea, in primo luogo, prese le distanze dalla tradizione religiosa, ossia dalla tendenza ad attribuire le cause di alcune malattie ad una origine divina. Innovativa metodologia da seguire: 1. l’importanza e la centralità dell’esperienze 2. osservazione attenta e sistematica dei sintomi 3. analisi dei sintomi per risalire alle cause interne della patologia 4. costruzione di un quadro teorico complessivo e coerente 5. scelta della terapia ROMA Una vera e propria formazione all’arte della medicina non esisteva in Roma. Chiunque poteva dichiararsi medico e aprire un ambulatorio. Galeno, nel II secolo d.C., nota come molti dei suoi presunti colleghi non sappiano neppure leggere. Il medico Tessalo, vissuto durante il governo di Nerone, pretendeva di formare alla medicina in meno di sei mesi. L’esercizio della professione era remunerativo e molti, del tutto inesperti, come ciabattini e tessitori, diventavano da un giorno all’altro medici o meglio lo diventavano facendo esperienza sulla pelle dei loro pazienti. Il salasso era considerato una sorta di panacea per molte malattie e pure essendovi una farmacopea abbastanza sviluppata nella Roma antica non esisteva la professione del farmacista: il medico preferiva confezionarsi da solo i farmaci da adoperare badando bene a dar loro un profumo o un colore piacevole. EUROPA MEDIOEVO Cristianesimo: cure erogate per spirito caritativo Rivolte ai bisogni fondamentali della persona. Compiti assistenziali sono svolti dalle donne ed era presente anche l’assistenza in casa. EUROPA 1400 1. l’istituzione ospedaliera trae origine nello Spirito caritativo del medioevo, senza distinzione tra bisogni di tipo sanitario o di altro tipo (= malati di povertà). Quindi ospedale come ospizio, medico-monaco 2. nel 1400: evoluzione e inizio della c.d. “riforma ospedaliera del XV secolo”, medicina che inizia a legittimarsi come scienza, il medico si laicizza (= si occupa della cura del corpo, mentre la cura dell’anima è lasciata al sacerdote). EUROPA 1500/1600 3. spesso, costruzione di strutture ospedaliere anche sontuoso ma poco funzionali, per celebrare i benefattori che avevano donato i fondi. 18 4. Decadimento dei grandi ospedali tra il 500 e il 600, a causa del sovra?ollamento e scarsa igiene 5. Pessima qualità del personale di assistenza EUROPA: 3 SANTI RIFORMATORI SAN GIOVANNI DI DIO Fondatore ordine FATEBENEFRATELLI (Spagna); costruzione e gestione degli ospedali. Organizzazione: INFERMIERE MAGGIORE: responsabile del funzionamento dell’infermiera e del coordinamento delle attività INFERMIERE MINORE: reclutato fra i laici con funzione di assistenza. S. CAMILLO DE LELLIS o fondatore dell’ordine dei CAMILLIANI (Italia) o risposta attraverso i religiosi del depauperamento provocato dal Concilio di Trento o formazione del personale recuperato nei bassi strati sociali e quindi privo di vocazione e adeguata istruzione S. VICENZO DE PAOLI o fondatore dell’ordine LE FIGLIE DELLA CARITÀ comunità femminile non di clausura (Francia) o assistenza ai poveri e ai bisognosi o l’assistenza vinee data dalla nobiltà e dalla borghesia o le ragazze del popolo reclutate per le prestazioni più umili ASSISTENZA AI MALATI Rilancio dell’istituzione ospedaliera nel 700’, (evoluzione delle conoscenze cliniche) formazione dei medici che da studenti vengono istruiti sull’assistenza (infermieristica = da infirmus) Nell’800 si consolida la rivoluzione ospedaliera. La professione medica si orienta sempre di più agli aspetti della cura permessi dalle scoperte scientifiche e tecnilogiche avvenute. CULTURA DELL’ILLUMINISMO o valore della ragione umana liberata dal peso delle credenze religiose o rinnovo delle istituzioni politiche o estensione dei diritti MENTALITÀ SCIENTIFICA o nuove conoscenze e discipline o approccio scientifico è sperimentazione o invenzioni e scoperte è fonti per il progresso 19 L’INFLUENZA DELL’ILLUMINISMO Spinta di evoluzione, ma anche rischio che il riduzionismo e l’enfasi “biologica” (= al corpo) e alla malattia faccia perdere di vista il paziente/persona, per concentrarsi sulla lesione e sulla sua riparazione (= come si aggiusta un motore), spingendo alla frammentazione e limitazione alla sola prospettiva fisica. IN EUROPA NUOVE CONDIZIONI PRODUTTIVE ECONOMICHE – SOCIALI - POLITICHE 1 è CONSEGUENZE o non più concetti di carità e benevolenza, ma concetti di garanzia, solidarietà, obbligo di tutela o ridimensionamento dell’azione degli ordini religiosi, non sostituiti da altre strutture funzionanti e conseguente impoverimento dell’assistenza o reclutamento negli ospedali di personale laico di bassa/bassissima estrazione sociale o nessuna forma di istruzione o scarso compenso economico 2 è CONSEGUENZE o spostato il baricentro dalla persona bisognosa alla sua infermità o gli ospedali sono strutturati a padiglioni: nei diversi padiglioni sono ospitati i reparti per specificità di malattia o classificazione dei ricoverati secondo le malattie o le nuove concezioni cliniche, organizzative, igieniche sotto stretto controllo medico o gli infermieri chiamati a compiere lavori domestici e sorveglianza notturna FLORENCE NIGHTINGALE Considerata la prima infermiera secondo la moderna concezione. o guerra di Crimea 1854 o cura dei feriti o concezione naturalistica dell’assistenza o aria/luce/acqua come importanti elementi per la salute o ambiente terapeutico o condizioni igieniche 20 o importanza dell’epidemiologia e della statistica medica per interpretare le informazioni sull’evoluzione della malattia e sull’e?icacia delle prestazioni Punta alla formazione delle infermiere (nel 1860 fonda a Londra la prima scuola di formazione infermieristica in senso moderno). Intende l’infermieristica vista come professione. Dà enfasi alla necessità di conoscenze e preparazione delle infermiere. Punta ad un lavoro socialmente riconosciuto. Lavoro aperto alle donne di una certa levatura sociale. Completa autonomia economica delle scuole per infermiere dall’ospedale. Nell’organizzazione delle Nightingale Schools era esclusa qualsiasi interferenza fra l’opera del medico e quella delle infermiere. Due requisiti fra gli obiettivi formativi: la perfetta padronanza e competenza delle tecniche irreprensibilità del carattere e della condotta. Rapida di?usione delle scuole nel Regno Unito, in America, in Italia: Grace Baxter 1896 c/o Croce Azzurra di Napoli – Dorothy Snell 1910 c/o Regina Elena di Roma. AMERICA PRIMI 900 Lilian Wald (1867-1940) Rinunciò agli studi medici per assistere gli immigrati residenti nei quartieri poveri di New York, organizzando il centro assistenziale di Henry Street. Fondò, grazie all’aiuto di sponsor privati, il servizio di assistenza infermieristica di New York poi esteso a tutta la nazione. Si impegnò per assicurare assistenza sociale ed infermieristica agli immigrati ed ai derelitti, senza nessun pregiudizio di carattere razziale o religioso. Fu una grande sostenitrice del progetto di Margaret Sanger per il controllo delle nascite. Nel 1910, grazie a Lilian Wald che l’aveva proposto, la Columbia University di New York istituì la prima cattedra universitaria e la prima Facoltà di infermieristica del mondo. Prima di allora l’infermieristica veniva insegnata all’interno degli ospedali. EUROPA 1900 L’Italia come fanalino di coda nel processo di evoluzione dei sistemi sanitari; Scarsa attenzione per l’assistenza infermieristica, preparazione del personale assolutamente scadente. Situazione sanitaria – dopo l’Unità d’Italia – estremamente precaria, scarsa sensibilità ai bisogni, ai diritti e agli interessi dei cittadini, ospedale ancora come ospizio per poveri e cronici. Nel periodo tra le due guerre (prima metà del 900’), l’ospedale è visto come “cronicario”: il posto dove si va a morire, dove si concentrano i gravi/incurabili; i ricchi si curano a casa propria; Solo molto lentamente si modifica la prospettiva come luogo di cura per acuti, inteso come momento parziale del processo di mantenimento/cura/recupero della salute (visione che al giorno d’oggi prevale). La spinta a questo cambio di prospettiva: nuovi risultati di guarigioni che le scoperte scientifiche e tecnologiche assicurano (= anche i benestanti usano sempre più spesso le strutture sanitarie) I SUCCESSI DELLA MEDICINA E I DANNI La disponibilità di farmaci, apparecchiature, ricerca e nuove conoscenze danno maggiore speranza di guarigione. Si tratta di guarigione da patologie fisiche (= il corpo) 21 Rischio di un concomitante allontanamento da disattenzione alla realtà antropologica del malato, per un interesse prevalente alla realtà fisiopatologica (la sua malattia) o distacco nella relazione o spersonalizzazione del rapporto o medicalizzazione della salute o malato come malattia di cui è portatore, diagnosi medica, numero di letto, subordinato alle decisioni mediche che definiscono “cosa è meglio per lui”. L’AFFERMAZIONE DEL MODELLO BIOMEDICO è la supremazia della medicina e la medicalizzazione della salute. Sono tendenze pur che molto forti ma attenzione a non dogmatizzare questa a?ermazione. C’è sempre l’eccezione che conferma la regola: medici sensibili, umani ed attenti alla persona, infermieri che, pur dichiarandolo come fondamento della propria professione, non valorizzano la persona nella sua completezza. Gli assunti ed i principi enunciati riguardano le due diverse scienze, quella medica e quella infermieristica; Tuttavia, sono le persone ed il loro modo di essere “professionisti” che interpretano e testimoniano veramente le parole e danno loro credibilità. SUPERAMENTO DEL MODELLO BIOMEDICO Perché questo cambiamento? Progressiva insoddisfazione dei pazienti. Cambiamento della cultura (con a?ermazione più forte del senso del “diritto” dei cittadini) Convinzione sempre più di?usa di una necessità irrinunciabile: o è indispensabile promuovere la salute o per promuovere la salute, è indispensabile che i cittadini diventino sempre più attivi, partecipi e responsabili della propria salute INFERMIERISTICA EUROPA: primi 900 Parte da livelli molto bassi di formazione/competenza; Condizioni lavorative non decenti; Immagine professionale scadente; Pur che presenti movimenti per promuovere l’evoluzione professionale (= disegni di legge, scelte politiche, ecc…) il miglioramento è molto lento. INFERMIERISTICA ITALIA: primi 900 Le qualità femminili (dolcezza, pazienza…) sono ritenute doti giuste, ne fanno una figura “più adatta”. La donna è “nata per…”, “è portata” a… Spinta alla qualificazione infermieristica La situazione assistenziale italiana era inadeguata all’evolvere della medicina ed uno dei punti di maggiore criticità era appunto l’assistenza infermieristica. 22 Per paradosso, l’a?ermazione della necessità di elevare la formazione è stata fortemente sostenuta dai medici, che vedevano in pericolo i risultati delle conquiste scientifiche per comportamenti igienicamente pericolosi o tecnicamente incompetenti degli infermieri. Si parta da una connotazione fortemente, se non esclusivamente pratica. (le cose che l’infermiere fa, il suo magionario = un infermiere che “fa”) Di?icoltà a valorizzare/rinforzare la dimensione intellettuale della professione (= un infermiere che “ragiona su quello che fa”). Ancor oggi, un nodo non completamente sciolto. INFERMIERE LAICHE E SUORE OSPEDALIERE Presenza storica di personale religioso: dettato ideologico della vocazione scelta dimensione “professionale” è di?icoltà a contemperare. Dibattito presente sin dagli inizi del 900, presente sino a tempi recenti, recentemente ridotto per la mancanza di vocazioni religiose. LA FORMAZIONE E L’ASSISTENZA INFERMIERISTICA In senso moderno, una prima nuova prospettiva per la formazione in Italia risale agli anni Venti del Novecento, in relazione al fabbisogno di personale qualificato per non compromettere i risultati sempre più avanzati legati all’evoluzione della scienza medica; è considerato il primo grande momento di evoluzione professionale. Bisogno di figure che fossero in grado di sorvegliare il decorso dei malati ed intervenire tecnicamente in modo corretto; Prime scuole sul modello inglese: tra il 1925 e il 1929 (scuola Convitto): 2 anni di durata (portata a 3 nel 1973 per adesione all’“Accordo di Strasburgo”) Insegnamento non solo realizzato da medici ma anche da infermiere esperte. Accesso esclusivo alle donne. Internato obbligatorio (Convitto) ed enfasi alla moralità delle allieve. Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, nel 1948. Viene promulgata la Costituzione della Repubblica italiana. Art. 32: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana. Il secondo grande momento di modernizzazione della Formazione: Accordo di Strasburgo 1967 (ratificato in Itali nel 1973) o 10 anni di scolarità obbligatoria minima o non più obbligo di internato ("Convitto”) o apertura della professione anche ai maschi o esame finale di stato abilitante all’esercizio professionale o 4600 ore di attività di cui almeno metà di tirocinio (= esperienza sul campo) guidata da infermieri insegnanti o libera circolazione in Europa (= riconoscimento del titolo nell’ambito europeo) 23 il modello delle Scuole Convitto, a gestione regionale è esistito sino al 1996 (pur superato l’obbligo di internato dal 1971), con il successivo passaggio alla formazione universitaria (diplomi universitari poi trasformati in Lauree Triennali) LA FORMAZIONE INFERMIERISTICA DAL 1980 AL 2000 È il terzo grande periodo di cambiamento/evoluzione per la professione infermieristica. Fortemente voluto, perseguito per anni, poi “improvvisamente” arrivato. Non abbiamo ancora chiara idea di cosa abbia significato e cambiato sino ad oggi. 1993: attivazione del Diploma Universitaria in Scienze infermieristiche 1996: chiusura definitiva delle Scuole Infermiere Regionali 2001: passaggio da Diploma Universitario a Laurea Triennale in Infermieristica (come e?etto della riforma Moratti 3+2) 2005: istituzione della Laurea Magistrale in Scienze infermieristiche ed Ostetriche L’ATTUALE FORMAZIONE UNIVERSITARIA È uno dei 3 elementi che definiscono i “paletti” che configurano la professione (= l’infermiere “è” ciò che i suoi studi lo hanno preparato ad essere). Contribuisce a definire le competenze di cui il professionista deve “essere dotato” (= costituiscono gli obiettivi formativi a cui si ispira il percorso di studi). Questi obiettivi sono declinati come “obiettivi di apprendimento”, il cui elenco è costruito secondo una metodologia adottata a livello europeo dei c.d. “Descrittori di Dublino” I DESCRITTORI DI DUBLINO 2004 = i risultati attesi dopo un corso di formazione: 1. conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) 2. conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) 3. autonomia di giudizio (making judgements) 4. abilità comunicative (communication skills) 5. capacità di apprendere (learning skills) IL PERCORSO ATTUALE DELLA FORMAZIONE INFERMIERISTICA UNIVERSITARIA 24 IN SINTESI - un processo di evoluzione estremamente lento per decenni, poi diventato vorticoso (ultimi 20 anni) - impatto, nella fisionomia della professione, di molti elementi: cambiamenti della società, cambiamenti della cultura in generale e della cultura della salute; crisi economica dei nostri anni. Percorso fatto dalla professione e traguardi raggiunti dalla comunità professionale. LA PROFESSIONE INFERMIERISTICA INFERMIERISTICA E PROFESSIONE LAVORO è attività di produzione di beni o servizi, legislativamente tutelata, esplicata nell’esercizio di un mestiere, una professione o similari. PROFESSIONE è (dal vocabolario) “da profiteri” dichiarare apertamente…. ↓ Un’occupazione in cui la conoscenza professata in qualche settore della cultura e delle scienze è utilizzata nella sua applicazione ai problemi altrui o nell’esercizio di un’arte basata su di essa. MESTIERE è esercizio di attività lavorativa, specialmente manuale, frutto di ESPERIENZA e PRATICA a scopo di lucro. ARTE è attività umana fondata su accorgimenti tecnici, su studio ed esperienza. Connotazione di una professione (Gallino, dizionario di sociologia) PROFESSIONE: “un’attività lavorativa che possiede delle precise specificità: 25 o un corpo sistematico di conoscenza o svolgere funzioni centrali per la società o essere sottoposta ad un controllo sociale o ricevere riconoscimenti sociali ed economici” Come le occupazioni si trasformano in professioni? La professione acquista le sue caratteristiche fondamentali attraverso un processo di professionalizzazione, mediante il quale un gruppo occupazionale costruisce la propria area di competenza e passa lentamente allo status di professione strutturata e socialmente riconosciuta. Le cosiddette “professioni intellettuali” consistono nell’espletamento di attività di natura prevalentemente, anche se non sempre esclusivamente, intellettuale il cui esercizio richiede un peculiare formazione culturale, scientifica e tecnica. Esse si caratterizzano per l’autonomia decisionale nella scelta delle modalità di intervento, e per la responsabilità diretta e personale sul proprio operato; PROFESSIONI INTELLETTUALI: possono essere “regolamentate” e “non regolamentate” Lo stato attraverso una legge o appositi regolamenti (ministeriali, regionali, ecc…) definisce quali siano i criteri minimi per esercitare una professione attraverso la cosiddetta “regolamentazione dell’accesso” Solitamente l’iter di regolamentazione si compone di: o la definizione di un titolo di studio o l’espletamento di un tirocinio o praticantato o il superamento di un esame valutativo delle competenze acquisite (ad esempio l’esame di Stato) o l’iscrizione ad un Albo o Collegio professionale PROFESSIONI REGOLAMENTATE è chi esercita in assenza dei requisiti previsti, commette il reato di esercizio abusivo di attività professionale ai sensi dell’art. 348 del Codice penale. PROFESSIONI NON REGOLAMENTATE è sono tutte quelle professioni il cui esercizio non è vincolato al possesso né di alcun requisito né di specifica formazione, se non quelli stabiliti dal Codice civile. Infermieristica è professione intellettuale, definita da: Art 2229 codice civile Professioni intellettuali regolamentate: requisiti di abilitazione all’esercizio professionale ed obbligo iscrizione ad albo\ collegio. DPR 739\94 Profilo Professionale L’infermiere è «l’operatore sanitario che in possesso del diploma universitario abilitante e dell’iscrizione all’albo professionale è responsabile dell’assistenza generale infermieristica» Il Testo unico delle leggi sanitarie (R.D. n. 1265/1934) distingueva coloro che operavano nel campo della sanità in tre categorie: -professioni sanitarie principali (medico chirurgo, veterinario, farmacista e, dal 1985, l’odontoiatra); -professioni sanitarie ausiliarie (levatrice, assistente sanitaria visitatrice e infermiera diplomata); -arti ausiliarie delle professioni sanitarie (odontotecnico, ottico, meccanico ortopedico ed ernista, tecnico sanitario di radiologia medica e infermiere abilitato o autorizzato). L’infermieristica è una professione sanitaria (nell’ambito delle professioni intellettuali) 26 o per legge: la più recente normativa: Direttive 2005/36/CE recepita in «Elenco delle professioni regolamentate» prodotto da Dipartimento Politiche Europee, per la circolazione in Europa dei professionisti. o per aXermazione di una cultura propria, patrimonio della comunità professionale. o l’infermieristica è professione perché una norma di legge la definisce tale, ha quindi i requisiti di una professione. o l’infermieristica è professione sanitaria, altre norme la ricomprendono nell’ambito delle professioni per la salute, con le specifiche implicazioni che il campo della salute comporta (Profilo professionale è emanato dal Ministero Salute, vedi anche DM che classifica le classi delle professioni sanitarie) o l’infermieristica è professione di aiuto: non c’è norma, ma una cultura sottostante che la qualifica come tale nella comunità professionale e dalla cittadinanza/società. INFERMIERISTICA COME SCIENZA Sono cambiati: o i problemi di salute della popolazione e si sono diversificati per popolazioni (estremizzandosi, es. obesità/denutrizione) o struttura della società nel mondo occidentale: invecchiamento, cronicità, nuclei familiari, ecc… o i sistemi sanitari e dei servizi garantiti (figure di supporto, LEA…ospedale/territorio) o le normative (formazione, esercizio professionale) o prove di eXicacia degli interventi erogati o la formazione è universitaria La comprensione di questi elementi diventa la necessaria chiave di lettura per capire dove siamo inseriti e come interpretare al meglio il nostro ruolo. Nel mondo accademico, un ambito del sapere si legittima ed acquista identità quando definisce il suo campo, i suoi contenuti unici e specifici… Quando la disciplina viene dichiarata e riconosciuta. (es. Settori Scientifico- Disciplinari come elementi di classificazione in Università) L’infermieristica può essere considerata una scienza? Sono riconosciuti come elementi definenti una scienza: 27 o un campo materiale (= insieme di conoscenze) o solidità metodologica o campo applicativo o ragione storica L’infermieristica possiede? o un proprio oggetto di interesse e studio o un proprio punto di vista, diverso da quello di tutte le altre scienze o un proprio sapere (corpo di conoscenze) ATTENZIONE! L’infermieristica non è una disciplina speculativa, ma una disciplina “pratica” orientata alla produzione di competenze integrate e non solo di capacità tecnico applicative. Lo sforzo di creare professionisti che sappiano portare avanti, “oltre quanto già raggiunto”: enfasi sulla cultura propria della professione come patrimonio della comunità professionale. Quali sono i fenomeni di interesse per l’infermieristica? METAPARADIGMA è prospettiva ampia che permette di comprendere di che cosa si occupa una determinata disciplina, il suo campo, i suoi confini, il suo scopo, elementi che di?erenziano le discipline fra loro. o MAPPA COGNITIVA in grado di guidare lo studio e lo sviluppo delle conoscenze in un determinato campo. o METODO DEDUTTIVO, dal generale al particolare – definizione a priori PARADIGMA è insieme di conquiste scientifiche riconosciute universalmente; rappresenta un modello teorico di interpretazione e di soluzione dei problemi. Qual è lo specifico infermieristico? Le teorie infermieristiche Molte infermieri/e hanno proposto una loro visione dell’infermieristica, proponendo delle teorie in cui definiscono la loro interpretazione dei 4 paradigmi (uomo – salute – ambiente - assistenza) L’infermieristica, a sua volta, utilizza altre teorie: o Teoria generale dei sistemi (von Bertalan?y) o Teoria della motivazione: gerarchia dei bisogni umani (Maslow) o Teoria del cambiamento (Lewin) o Teoria del caos o della complessità … ed altre Molte infermieri/e hanno proposto una loro visione dell’infermieristica, proponendo delle teorie in cui definiscono la loro interpretazione dei 4 paradigmi (uomo – salute – ambiente - assistenza) Cambiando il “modo di vedere” cambia ciò che si intende per assistenza. 28 Il punto di vista: Hildegard Peplau Persona: organismo che vive in equilibrio precario “cioè in uno stato di fluidità fisiologica, psicologica, sociale e la vita è un processo di tensione verso un equilibrio stabile, cioè verso uno schema fisso che non viene raggiunto tranne che con la morte” Ambiente: non viene definito in modo specifico, lo si deduce. è tutto ciò che è estraneo all’organismo e da cui derivano la cultura, i valori e le abitudini di una persona. Salute: movimento in sviluppo della personalità verso una vita creativa, costruttiva, produttiva, personale e comunitaria. Assistenza infermieristica: è il processo interpersonale che promuove la salute è identifica l’ampiezza, la gamma e la variazione di intensità dei problemi umani ricorrenti che devono essere a?rontati nella vita quotidiana. Il punto di vista: Virginia Henderson Persona: unica unità costituita da mente e corpo, indivisibili tra loro. La persona è un’entità che necessita di assistenza, per poter perseguire la propria salute o incamminarsi verso una morte tranquilla. Salute: rappresenta l’autonomia della persona a gestire i propri bisogni di salute Ambiente: non definito in particolar modo. Consiste in tutto ciò che è esterno alla persona e che influisce il suo bisogno di salute Assistenza: lavoro di gruppo per poter sostenere la persona e i suoi bisogni di salute, finché non ripristina la propria autonomia. Metodo scientifico è: 1. approccio sistematico e logico 2. basato sulla raccolta dati e verifica di ipotesi SCIENZE NATURALI studiano i fenomeni fisici e biologici, caratteristiche: o oggettività o osservazione o sperimentazione o generalizzazione 29 SCIENZE UMANE Studiano i processi mentali e sociali ed il comportamento del singolo e della collettività. Le scienze umane non puntano alla conoscenza attraverso lo studio sperimentale (metodo qualitativo vs metodo quantitativo). La disciplina infermieristica L’esistenza del nursing acquista senso se, utilizzando un proprio sapere, persegue un suo scopo e riesce a produrre propri risultati. Un suo sapere: esistenza di una indipendenza culturale, non semplice conoscenza presa a prestito; Uno scopo: beneficio del paziente che si persegue, che altri professionisti non sarebbero in grado di assicurare allo stesso livello. Un risultato di salute: un cambiamento\modificazione di “stato”, migliorativo, che potenzi al massimo grado possibile l’indipendenza e l’autonomia nell’autocura. Una disciplina si connota come autonoma nel momento in cui riesce ad avere il controllo sulla pratica (perché ha alla base le conoscenze che permettono tale controllo). Secondo A. Meleis infermiera studiosa esperta statunitense contemporanea. L’infermieristica è una scienza: o umanistica, poiché ha l’uomo come oggetto di studio e come beneficiario dei risultati dell’assistenza; o dialogica, poiché instaura una relazione reciproca con l’assistito al fine di comprendere i suoi bisogni di salute; o organizzata, poiché si articola in una serie di principi, concetti ed asserzioni di base, teorie e modelli che costituiscono la struttura concettuale della disciplina; o prescrittiva, poiché si prefigge uno scopo pratico, ovvero quello di soddisfare e migliorare le condizioni di partenza dell’assistito. Come si collegano tra loro disciplina/scienza infermieristica e professione infermieristica? Disciplina: si riferisce al campo culturale Professione: si riferisce al campo dell’attività professionale. Per esemplificare: Dalla disciplina è concetto di adattamento e delle modalità con cui l’infermiere promuove l’adattamento Dalla professione è gli interventi specifici applicati (quali sono, come si realizzano). 30 LA REGOLAMENTAZIONE DELLA PROFESSIONE INFERMIERISTICA Oggi abbiamo un Profilo professionale ma non è sempre stato così fino a poco tempo fa (1999) avevamo un Mansionario. Regio Decreto n° 1310 del 2/5/1940: funzione e compiti dell’infermiera professionale 1° mansionario art. 2 le attribuzioni assistenziali dirette ed indirette proprie dell’infermiera professionale, tanto nel campo ospedaliero quanto nell’esercizio privato sono le seguenti: assistenza completa dell’infermo, alle dirette dipendenze del medico; … art.3 dietro ordinazione del medico, l’infermiera professionale può eseguire manovre o interventi: …….. o) intubazione d’urgenza r) tamponamento nasale anteriore d’urgenza Regio Decreto n° 1310 del 2/5/1940: funzione e compiti dell’infermiera professionale- art. 4 l’attività degli infermieri generici a) assistenza completa dell’infermo alle dirette dipendenze dei sanitari e della professionale preposta al reparto; Accordo Strasburgo (1967) ratificato in Italia con legge 795 del 1973 Adeguamento della formazione allo standard europeo: o 10 anni scolarità minima o durata del corso: portato da 2 a 3 anni o inserimento, oltre alle discipline mediche, anche delle scienze umane e la lingua straniera 14 marzo 1974 D.P.R. N° 225 “Modifiche al Regio Decreto del 1940 sulle mansioni degli infermieri prof. e generici (Mansionario) Art. 1- le attribuzioni di carattere organizzativo ed amministrativo degli II.PP. sono le seguenti: a) programmazione dei propri piani di lavoro e di quelli del personale alle proprie dipendenze, loro presentazione ai superiori e successiva attuazione. gli I.P. sono inoltre tenuti a: 1. partecipare alle riunioni periodiche di gruppo ed alle ricerche sulle tecniche e sui tempi di assistenza 2. promuovere tutte le iniziative di competenza per soddisfare le esigenze psicologiche del malato… 31 14 marzo 1974 D.P.R. N° 225 “Modifiche al Regio Decreto del 1940 sulle mansioni degli infermieri prof. e generici (Mansionario) art. 2 - le attribuzioni assistenziali dirette ed indirette degli infermieri professionali sono le seguenti: 1.assistenza completa all’infermo art. 3 - dietro ordinazione del medico, l’I.P. - prelievi ematici - medicazioni - frizioni MANSIONARIO VS PROFILO PROFESSIONALE MANSIONARIO è atto regolarmentare di carattere fortemente esecutivo, attributivo di specifici compiti e basato su una elencazione di compiti e attribuzioni ai quali l’esercizio professionale deve attenersi e quindi limitarsi. PROFILO PROFESSIONALE è atto normativo di natura regolamentare che definisce il contenuto peculiare del tipo di prestazione, i titoli professionali richiesti e le specifiche abilitazioni stabilite dalla legge per l’esercizio della professione e che, concretamente, prevede un’ampia attribuzione di autonomia e responsabilità. Decreto Ministeriale 14/9/1994 n° 739 PROFILO dell’INFERMIERE ART. 1 È individuata la figura professionale dell’infermiere con il seguente profilo: l’infermiere è l’operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante e dell’iscrizione all’Albo Professionale, è responsabile dell’assistenza generale infermieristica. ART. 2 L’assistenza infermieristica preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa è di natura tecnica, relazionale, educativa. Le principali funzioni sono la prevenzione delle malattie, l’assistenza dei malati e dei disabili di tutte le età e l’educazione sanitaria. ART. 3 l’infermiere: a. partecipa all’identificazione dei bisogni di salute della persona e della collettività, b. identifica i bisogni di assistenza infermieristica della persona e della collettività e formula i relativi obiettivi c. pianifica, gestisce e valuta l’intervento assistenziale infermieristica d. garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico – terapeutiche e. agisce sia individualmente sia in collaborazione con gli altri operatori sanitari e sociali f. per l’espletamento delle funzioni si avvale, ove necessario, dell’opera del personale di supporto, g. svolge la sua attività professionale in strutture sanitarie pubbliche o private, nel territorio e nell’assistenza domiciliare, in regime di dipendenza o libero-professionale. 32 ART. 4. L'infermiere contribuisce alla formazione del personale di supporto e concorre direttamente all'aggiornamento relativo al proprio profilo professionale e alla ricerca. ART. 5. La formazione infermieristica post-base per la pratica specialistica è intesa a fornire agli infermieri di assistenza generale delle conoscenze cliniche avanzate e delle capacità che permettano loro di fornire specifiche prestazioni infermieristiche nelle seguenti aree: a. sanità pubblica: infermiere di sanità pubblica; b. pediatria: infermiere pediatrico; c. salute mentale-psichiatria: infermiere psichiatrico; d. geriatria: infermiere geriatrico; e. area critica: infermiere di area critica. ART. 6 In relazione a motivate esigenze emergenti dal Servizio sanitario nazionale, potranno essere individuate, con decreto del Ministero della sanità, ulteriori aree richiedenti una formazione complementare specifica. DEONTOLOGIA Riguarda i comportamenti degli operatori e quindi le facoltà, i doveri e le responsabilità proprie ai loro status professionali. Orienta all’idea professionale con 2 funzioni: 1. per la società, indica i doveri da attribuire ad una professione 2. per gli operatori, indica delle regole per risolvere i problemi legati all’esercizio professionale “Non è una semplice enunciazione di regole, è un vero e proprio “vademecum” della professione di come l’infermiere si pone, si comporta, si rapporta… È uno strumento per esprimere la propria competenza e la propria umanità. Il codice è degli infermieri e per gli infermieri…” Ci dà idea dell’evoluzione di principi e valori, in coerenza con il cambiamento della società in cui la professione è inserita. Ma anche ci dà il senso di una continuità dell’impegno, di una “storia” che vale, di una professione che ha radici solide. RESPONSABILITÀ ETICO-DEONTOLOGICA È il motore che muove le attività di un bravo infermiere in quanto non ha lo scopo di obbligare a comportarsi in un certo modo, ma crea la motivazione per “sentirsi” responsabile ed impegnato per ciò che fa per il paziente. 1960 è fortemente critica per evidente impronta cattolica accentuata dipendenza dal ruolo medico esprime moralità come rispetto della disciplina. Rappresenta tuttavia un momento di presa di coscienza professionale. Gli esercitanti di un’attività lavorativa sentono il bisogno di dichiarare pubblicamente i principi propri di comportamento. Evidenza la consapevolezza della peculiarità e specificità del loro operato. Volontà di garantire e tutelare, attraverso il rispetto di tali principi, coloro che ne usufruiscono… 1977 è successivo alla promulgazione del mansionario (DPR 225/74). Precede la legge di riforma sanitaria. Più articolato presenta una premessa e la suddivisione in titoli; salto concettuale soprattutto nel definire la figura professionale. Richiami all’attività dell’infermiere intesa anche come prevenzione e riabilitazione e non solo cura e prevenzione passaggio da un codice deontologico – decalogo del 1960 a un codice deontologico – quadro che delimita senza costringere. Comincia a vedere nei cittadini il principale referente delle sue azioni. 33 1999 è o premessa o principi etici della professione o norme generali o rapporti con la persona assistita o rapporti professionali con colleghi e altri operatori o rapporti con le istituzioni 2009 è approvato dal Comitato centrale della Federazione Collegi IPASVI con deliberazione n. 1/09 del 10 gennaio 2009, durato 10 anni fino ad aprile 2019. Cambiamento di “stile”: enfasi ai valori fondanti della professione, molto più dettagliati ed approfonditi che non nel passato. 2019 è Approvato il 13 aprile 2019 dal Consiglio Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI), frutto di un lavoro importante di consultazione con tutti i professionisti (oltre un anno di lavoro, dei vari Ordini Provinciali). Le maggiori novità introdotte rispetto al precedente: o ampliamento del ruolo del professionista infermiere sia nell’ambito del management che clinico o enfasi alla spinta per lo sviluppo e la crescita professionale del professionista. È aperto da una PREMESSA, ad opera della Presidente FNOPI, di assoluto spessore, che inquadra l’«anima del documento» e merita senz’altro di essere studiata ed approfondita. Il Codice è diviso in 8 Capi e 53 articoli: ben 11 articoli riguardano il rapporto diretto dell’infermiere con la persona, dal dolore alla privacy, dall’assistenza ai minori alle cure di fine vita, fino al segreto professionale. o CAPO 1 PRINCIPI E VALORI PROFESSIONALI o CAPO 2 RESPONSABILITA’ ASSISTENZIALI o CAPO 3 RAPPORTI PROFESSIONALI o CAPO 4 RAPPORTI CON LE PERSONE ASSISTITE o CAPO 5 COMUNICAZIONE o CAPO 6 ORGANIZZAZIONE o CAPO 7 LIBERA PROFESSIONE o CAPO 8 DISPOSIZIONI FINALI INFERMIERISTICA E REGOLAMENTAZIONE Ha la funzione fondamentale di regolare il comportamento professionale e concorre a definire l’identità professionale (ma non la esaurisce) LA RELAZIONE NELLA CURA Pedagogia e Psicologia della salute ci aiuteranno a completare: o principi generali della comunicazione (assiomi della comunicazione) o processo comunicativo o forme di comunicazione: - verbale - para verbale (tono voce, intonazione, intercalare… - non verbale (espressione comportamento spaziale, distanze interpersonali e significato-zona intima/personale/sociale/pubblica…) non è possibile NON COMUNICARE (= anche il silenzio è comunicazione) non è possibile NON RELAZIONARSI (= non si può non essere in rapporto con gli altri, perché il rapporto è costitutivo della condizione umana) il modo di essere in relazione equivale al modo di comportarsi 34 la modalità sana di comportamento equivale ad una modalità sana di mettersi in rapporto con gli altri ne deriva che la modalità di relazione che mettiamo in atto come persone e come professionisti coincide con il nostro comportamento (Blandino, 2005) Capacità relazionale, dunque come “capacità di stabilire relazioni su?icientemente buone (=saper sviluppare una modalità «sana» di lavorare con l’utente ed espletare le proprie funzioni professionali… se essere in relazione equivale al modo di comportarsi…. ciò che bisogna fare è istituire sane modalità di comportamento…” COMUNICAZIONE EFFICACE è volontà/interesse a comunicare, tecniche-competenza comunicativa e contenuto della comunicazione. È presupposto indispensabile per: o accertamento e presa in carico infermieristica o relazione paziente-infermiere (di aiuto) o azione educativa Relazione come strumento di cura e di lavoro. RELAZIONE NELLA CURA L’assistenza infermieristica di qualità è fatta di più componenti, tra cui primariamente: o competenza relazionale o competenza tecnica o interventi basati su prove di e?icacia o buona organizzazione del servizio L’assistenza infermieristica è relazione di aiuto e la professione infermieristica è una professione di aiuto (Helping profession) (ma non è l’unica professione di aiuto); L’aiuto “passa” attraverso un contatto/prossimità che ha il suo ponte di collegamento nella comunicazione. RELAZIONE D’AIUTO Non è una relazione paritaria (il che non significa che i due soggetti coinvolti non abbiano pari valore e dignità); Infermiere: è formato su competenze di cura ed assistenza. Il paziente ha l’esperienza diretta (della malattia, del contesto in cui vive, delle proprie preferenze e valori). è secondo Rogers “situazione in cui uno dei partecipanti cerca di favorire una valorizzazione maggiore delle risorse personali del soggetto ed una maggiore possibilità di espressione” 3 condizioni necessarie: 1. accettazione incondizionata (= capacità di accogliere e non giudicare l’altro) 2. congruenza (= capacità di avere lucida consapevolezza) 3. empatia (= dimensione socioa?ettiva che funge da fondamento della relazione; “mettersi nei panni dell’altro”) (C. Rogers: approccio centrato sulla persona) 35 Per essere e?icace nella relazione di aiuto, chi aiuta deve avere una buona percezione di sé come persona; “se una persona che aiuta non ha interesse per il proprio sviluppo fisico, intellettivo ed emotivo, non è in grado di aiutare un altro a realizzarsi in nessuna di queste dimensioni” (Carkhu?) La “giusta distanza” o meglio, la “giusta vicinanza”: l’infermiere è a contatto con persone che so?rono o comunque vivono situazioni emotivamente pregnanti; Grosso impegno a governare le proprie ed altrui emozioni; Non so?ocare ma elaborare, riconvertire in energia positiva! ABILITÀ UTILI PER GESTIRE IL COLLOQUIO o abilità di porre domande: domande aperte e domande chiuse o abilità di ascoltare: ascolto critico (= decodifica dei messaggi) ed ascolto empatico. Non interrompere, rispettare le pause e i silenzi, riformulare le risposte del paziente per verificarne la comprensione. FACILITANO: Usare a?ermazioni ampie ed aperte, o?rire orientamenti generali, ascoltare, riconoscere i sentimenti dell’assistito, usare il silenzio, fornire informazioni, riflettere o ripetere le parole dell’assistito, condividere le osservazioni, chiarire, sintetizzare, validare, verbalizzare pensieri e sentimenti. OSTACOLANO: fare commenti stereotipati, dare consigli o esprimere la propria opinione, essere d’accordo con l’assistito, difendere, approvare, usare cliché rassicuranti, richiedere una spiegazione, esprimere disapprovazione, minimizzare i sentimenti dell’assistito, cambiare argomento, essere in disaccordo con l’assistito. RELAZIONE D’AIUTO EFFICACE o conquistare la fiducia del paziente o conoscerne la storia o conoscerne il vissuto soggettivo (“agenda del paziente”) EDUCAZIONE TERAPEUTICA Nella nostra cultura, soprattutto come operatori sanitari tendiamo a dare enfasi alla minaccia e alla prescrizione. Lo ha detto il medico… se non fai così vedrai cosa ti succede… Necessità invece di puntare sulla consapevolezza e sulla motivazione. È dimostrata l’e?icacia di questo approccio: la psicologia della salute ci aiuta a capire il ruolo della motivazione nei cambiamenti che riguardano l’uomo, la sua vita, il suo impegno per la cura della salute. La pedagogia ci aiuta ad apprendere come fare, in quanto infermieri, a «lavorare insieme al paziente». RELAZIONE COME STRUMENTO DI LAVORO o le relazioni di lavoro con altre persone: comunicare, confrontare, mettere in comune, o?rire\ricevere; o equipe multiprofessionali e le relazioni con altri professionisti, rispetto delle competenze ed integrazione o lavorare in gruppo e gruppi di lavoro (le dinamiche, i climi...) INFERMIERISTICA E REGOLAMENTAZIONE Ha la funzione fondamentale di regolare il comportamento professionale e concorre a definire l’identità professionale (ma non la esaurisce). L’identità professionale è sia deontologica che scientifica che personale. È infatti il risultato di: o principi e valori di riferimento 36 o solide conoscenze scientifiche o capacità di azione consapevole e ragionata 1996 è patto infermiere-cittadino è naturale prosecuzione dell’evoluzione della riflessione deontologica “contratto” diretto tra professionista e cittadino. Io mi impegno nei tuoi confronti a: PRESENTARMI al nostro primo incontro, spiegarti chi sono e cosa posso fare per te SAPERE CHI SEI, riconoscerti, chiamarti per nome e cognome FARMI RICONOSCERE attraverso la divisa e il cartellino di riconoscimento FAVORIRTI nel mantenere le tue relazioni sociali e familiari PROMUOVERE e partecipare ad iniziative atte a migliorare le risposte assistenziali infermieristiche all’interno dell’organizzazione GARANTIRTI le migliori condizioni igieniche e ambientali AIUTARTI ad a?rontare in modo equilibrato e dignitoso la tua giornata supportandoti nei gesti quotidiani di mangiare, lavarsi, muoversi, dormire, quando non sei in grado di farlo da solo. INSEGNARTI quali sono i comportamenti più adeguati a ottimizzare il tuo stato di salute nel rispetto delle tue scelte e stile di vita. GARANTIRTI competenza, abilità e umanità nello svolgimento delle prestazioni assistenziali RISPETTARE la tua dignità, le tue insicurezze e garantirti la riservatezza ASCOLTARTI con attenzione e disponibilità quando hai bisogno STARTI VICINO quando so?ri, quando hai paura, quando la medicina e la tecnica non bastano SEGNALARE agli organi e figure competenti le situazioni che ti possono causare danni e disagi INDIVIDUARE i tuoi bisogni di assistenza, condividerli con te, proporti le possibili soluzioni, operare insieme per risolvere i problemi DARTI RISPOSTE chiare e comprensibili o indirizzarti alle persone e agli organi competenti RISPETTARE il tuo tempo e le tue abitudini QUALI VALORI PREGNANTI NEL NOSTRO CODICE DEONTOLOGICO? centralità della persona rispetto dei diritti e dei principi etici rispetto della volontà, autonomia, capacità di autodeterminazione della persona assistenza infermieristica come servizio fondata su conoscenze validate competenza e senso del limite per assicurare cure sicure valore dell’integrazione interprofessionale QUALE VALORE HANNO LE NORME DEONTOLOGICHE? Fanno parte del potere ordinistico (= non emanate dagli organi legislativi dello Stato, ma da Ordini/Collegi cui è attribuito il potere di sanzionare i propri iscritti quando non rispettano i dettati deontologici previsti dai rispettivi Codici deontologici). Le sanzioni irrogabili da Ordini/Collegi hanno diversi gradi (vanno dall’avvertimento, alla censura … alla sospensione … alla radiazione a seconda della gravità dell’addebito). (Attenzione: in Italia, la legge n.42/99 attribuisce anche un e?etto giuridico al dettato del codice deontologico (cfr. L 42/99). 37 ALTRE NORMATIVE IMPORTANTI PER LA NOSTRA PROFESSIONE Legge 26 febbraio 1999 n. 42 “disposizioni in materia di professioni sanitarie…” o scompare l’ausiliarietà della professione o riconoscimento dell’autonomia e responsabilità professionale o abrogazione del mansionario o per definire campo di attività e responsabilità delle professioni sanitarie, richiamo a: - profilo professionale - codice deontologico - ordinamenti didattici dei corsi di formazione Per il dettato di questa legge, anche il codice deontologico (= norme provenienti da ordini e collegi professionali e con valenza ordinistica) acquista rilevanza giuridica (= il giudice le considera per giudicare l’operato dell’infermiere dal punto di vista penale e civile). (ha cioè assunto la valenza di riferimento normativo extragiuridico = ha assunto rilevanza giuridica, anche se proveniente da norme non di diretta produzione del sistema giuridico) In sintesi: La L. 42/99, per la professione infermieristica, abolisce il mansionario e prevede che la regolamentazione della professione avvenga mediante: - 3 criteri guida (riferimento al profilo professionale, alla formazione base e post base e al codice deontologico) - 2 limiti (le competenze previste per medici ed altri professionisti sanitari laureati) - 1 principio (rispetto reciproco delle specifiche competenze) Legge 10 agosto 2000, n. 251 “disciplina delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, prevenzione nonché della professione ostetrica” Gli operatori delle professioni sanitarie dell’area delle scienze infermieristiche e della professione sanitaria ostetrica svolgono con autonomia professionale attività dirette alla prevenzione, alla cura e salvaguardia della salute individuale e collettiva, espletando le funzioni individuate dalle norme istitutive dei relativi profili professionali nonché dagli specifici codici deontologici ed utilizzando metodologie di pianificazione per obiettivi dell’assistenza. Legge 1/2/2006 n.43 “disposizioni in materia di professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitaria e della prevenzione e al Governo per l’istituzione dei relativi ordini professionali” In conformità all’ordinamento degli studi dei corsi universitari, disciplinato ai sensi dell’articolo 17, comma 95, della legge 15 maggio 1997, n.127, e successive modificazioni, il personale laureato appartenente alle professioni sanitarie di cui all’articolo 1, comma 1, della presente legge, è articolato come segue: a. professionisti in possesso del diploma di laurea b. professionisti coordinatori in possesso del master di primo livello in management o per le funzioni di coordinamento c. professionisti specialisti in possesso del master di primo livello per le funzioni specialistiche d. professionisti dirigenti in possesso della laurea specialistica 38 DM 2/4/2001 e DM 19/2/2009 OBIETTIVI FORMATIVI QUALIFICANTI I laureati nella classe, … sono i professionisti sanitari dell’area delle scienze infermieristiche e della professione sanitaria ostetrica che svolgono con autonomia professionale attività dirette alla prevenzione, alla cura, alla riabilitazione e alla salvaguardia della salute individuale e collettiva, espletando le funzioni individuate dalle norme istitutive dei relativi profili professionali nonché dagli specifici codici deontologici ed utilizzando metodologie di pianificazione per obiettivi dell’assistenza nell’età evolutiva, adulta e geriatrica. I laureati nella classe sono dotati di un’adeguata preparazione nelle discipline di base, tale da consentire loro sia la migliore comprensione dei più rilevanti elementi, anche in relazione al genere, che sono alla base dei processi fisiologici e patologici ai quali è rivolto il loro intervento. Particolare rilievo, come parte integrante e qualificante della formazione professionale, riveste l'attività formativa pratica e di tirocinio clinico, svolta con almeno 60 CFU con la supervisione e la guida di tutori professionali appositamente assegnati, coordinata da un docente appartenente al più elevato livello formativo previsto per ciascun specifico profilo professionale e corrispondente alle norme definite a livello europeo ove esistenti. I laureati della classe, in funzione dei suddetti percorsi formativi, devono raggiungere le competenze previste dagli specifici profili professionali. In particolare, i laureati nella classe, in funzione dei suddetti percorsi formativi, devono raggiungere le competenze professionali di seguito indicate e specificate riguardo ai singoli profili identificati con provvedimenti della competente autorità ministeriale. Il raggiungimento delle competenze professionali si attua attraverso una formazione teorica e pratica che includa anche l'acquisizione di competenze comportamentali e che venga conseguita nel contesto lavorativo specifico di ogni profilo, così da garantire, al termine del percorso formativo, la piena padronanza di tutte le necessarie competenze e la loro immediata spendibilità nell'ambiente di lavoro. NORME CHE REGOLAMENTANO SPECIFICHE ATTIVITÀ INFERMIERISTICHE (solo per conoscenza generale) Dopo l’abrogazione del mansionario e l’entrata in vigore della legge 42/99, alcune norme hanno regolamentato campi specifici di attività come: D.Lgs n. 187 del maggio 2000: in ambito di protezione da radiazioni, specifica che l’infermiere può essere delegato dal medico specialista alla gestione di aspetti pratici legati alla somministrazione di radiofarmaci (prima considerata esclusiva competenza medica). Prevista apposita formazione. DPCM settembre 2000 in ambito di medicina trasfusionale elenca serie di attività infermieristiche attinenti all’attività trasfusionale (logica ancora «mansionariale»). L n. 120 aprile 2001 e successiva L n. 69 marzo 2004, relative all’utilizzo dei defibrillatori semiautomatici a personale sanitario non medico, adeguatamente formati. Il mansionario…un fantasma che ritorna… Attuale Bozza di Accordo Stato-Regioni su «Ridefinizione, implementazione ed approfondimento delle competenze e delle responsabilità professionali dell’infermiere e dell’infermiere pediatrico» Grande dibattito\scontro tra professioni (medica in particolare) per un supposto sforamento in campi non propri. logica ancora mansionariale (introdurre attività aggiuntive, come quella di suturare ferite!) e non di personalizzazione e presa in carico spinta derivante da necessità di «distribuire» le cose da fare, più che riconoscere competenze raggiunte dagli infermieri con una valorizzazione sviluppata nel tempo Grossa preoccupazione della Federazione FNOPI!! ALTRE NORME CHE HANNO IMPATTO SULL’ESERCIZIO PROFESSIONALE DELL’INFERMIERE: Le norme che regolano l’attività delle figure di supporto: - operatore sociosanitario (OSS) - operatore sociosanitario con formazione complementare (OSSS) è queste norme determinano i rapporti e le responsabilità che l’infermiere assume nei confronti delle figure di supporto. 39 LE NORME SULLE FIGURE DI SUPPORTO CONFERENZA STATO-REGIONI (seduta del 22 febbraio 2001) Oggetto: Accordo tra il Ministro della sanità, il Ministro per la solidarietà sociale e le Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano per la individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell’operatore sociosanitario e per la definizione dell’ordinamento didattico dei corsi di formazione. Legge regionale Veneto 16 agosto 2001, n. 20 (BUR n. 75/2001) LA FIGURA PROFESSIONALE DELL’OPERATORE SOCIO-SANITARIO. LEGGE REGIONALE Veneto 9 agosto 2002, n. 17 Modifiche alla legge regionale 16 agosto 2001, n. 20 “La figura professionale dell’operatore socio-sanitario”. CONFERENZA STATO REGIONI SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2003 Oggetto: Accordo tra il Ministro della salute, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano per la disciplina della formazione complementare in assistenza sanitaria della figura professionale dell’Operatore sociosanitario di cui all’articolo 1, comma 8, del decreto- legge 12 novembre 2001, n. 402, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 gennaio 2001, n.1. LE FIGURE DI SUPPORTO La conoscenza delle indicazioni contenute nella normativa sulle figure di supporto è indispensabile per l’infermiere. Per: o essere in grado di definire i confini o stabilire se un’attività può essere attribuita o meno ad un operatore di supporto o riconoscere contesti/condizioni di garanzia per l’utente Infermiere competente ma anche culturalmente forte (non solo nello specifico campo professionale) La conoscenza della normativa: necessaria per non incorrere in inutili rischi di trascurare impegni\obblighi previsti per legge, ma anche per non rischiare di occupare sfere di competenza di altre professioni. La cultura generale come cornice: ad esempio, la «gerarchia delle norme» come chiave per capire le indicazioni di norme di diverso «livello». Gli “altri” professionisti sanitari. Se funziona bene… è una squadra che può fare goal!! 22 professioni sanitarie, medico, odontoiatra, farmacista, psicologo-psicoterapeuta. 40 EDUCAZIONE TERAPEUTICA QUALE COMPETENZA INFERMIERISTICA? Le diverse prospettive: o informare, istruire, educare …; o educazione alla salute, educazione sanitaria, educazione terapeutica o per facilitare adozione di stili di vita sani, sviluppare capacità di autocura se colpiti da malattie… QUALE DIFFERENZA? 1. educazione alla salute è cambiare il suo stile di vita per farlo stare bene e restare in salute 2. educazione sanitaria è es. lavaggio delle mani 3. educazione terapeutica QUALE CONTESTO OPERATIVE? o I servizi territoriali caratterizzati da: - Interventi a tempo limitato - multiprofessionalità o esperienza in evoluzione, per i cambiamenti della sanità e le nuove prospettive dei Servizi Sanitari o cronicità e terminalità che possono rappresentare: relazione professionisti/utente potenzialmente demotivante spesso, scarsa adesione ai trattamenti COMPLIANCE è adattamento al regime terapeutico finalizzato a contrastare e, se possibile, far regredire i processi potenzialmente dannosi ACCORDO TERAPEUTICO è rappresenta il consenso informato dell’utente al progetto terapeutico, riabilitativo o palliativo. ALLEANZA TERAPEUTICA Empowerment del paziente (= dargli/restituirgli potere): o sviluppare competenze o stimolare/far emergere senso di autoe?icacia o stimolare sviluppo abilità di coping Il concetto di “engagement” Tra i suoi significati: … fidanzamento ingaggio coinvolgimento partecipazione Come termine comincia a comparire in articoli e documenti riferiti all’educazione terapeutica, concetto sovraordinato ad autocura, autodeterminazione, compliance… Il concetto di “patient engagement” CONOSCERE PER DECIDERE Patient engagement model è modello di assistenza dove la persona assume un ruolo molto più attivo nel suo percorso di cura. 41 La partecipazione dell’assistito è fortemente incoraggiata, attraverso l’educazione, l’ascolto dei suoi bisogni e il costante dialogo. è PER L’ASSISTITO migliora la qualità di vita e lo stato psicologico durante il percorso di cura è PER IL SSN persona più consapevole è più coinvolta è meno soggetta ad aggravamenti e ricadute ALCUNE STRATEGIE è 1. più valore all’empowerment dell’assistito, l’health literacy, ovvero la sua educazione riguardo alla terapia, la sua aderenza a quest’ultima e la condivisione delle scelte con il medico curante 2. visione ampia e sistemica, e un approccio multidisciplinare del percorso assistenziale 3. comprendere che l’engagement è un processo complesso e soggettivo, che spesso si raggiunge per gradi 4. sensibilizzare all’importanza e formare al patient engagement i professionisti sanitari, a partire dalla loro istruzione universitaria 5. coinvolgere attivamente nel processo di engagement volontari e caregiver 6. coinvolgere le associazioni di persone con patologie croniche 7. ricordare che le nuove tecnologie possono favorire l’engagement del paziente, ma non sostituiscono la relazione terapeutico-assistenziale COINVOLGIMENTO EDUCAZIONE TERAPEUTICA (OMS) L’educazione terapeutica del paziente (ETP) deve permettergli di acquisire e mantenere le capacità che gli consentono di realizzare una gestione ottimale della propria vita con la malattia. L’ETP è finalizzata ad aiutare i pazienti e le loro famiglie a comprendere la malattia e il suo trattamento, a cooperare con gli operatori sanitari, a vivere una vita sana e a mantenere o migliorare la loro qualità di vita. 1. rallentare evoluzione della malattia 2. prevenire complicanze evitabili 3. gestire e?icacemente la terapia farmacologica prescritta 4. assumere stili di vita sani e compatibili con la malattia\disabilità 5. garantire qualità di vita della persona Sono documentati scientificamente: 1. riduzione dell’uso di farmaci 2. riduzione del dolore 3. aumento della qualità di vita percepita 4. miglioramento parametri vitali (stabilizzazione) Educazione al singolo, alla famiglia/caregivers, alla collettività; 1. a pazienti in fase acuta (spesso, a causa delle dimissioni precoci) 2. a pazienti con malattie croniche (per controllare e convivere con la propria malattia) Può rappresentare stimolo al cambiamento o il cambiamento può essere solo della persona o per cambiare bisogna avere una motivazione che “spinge a…” o paura di conseguenze o desiderio di maggior benessere (soprattutto) accettazione da parte della comunità\ gruppo di appartenenza (=adesione ai valori della comunità di cui si fa\si vorrebbe far parte) 42 Perché se ogni curante è un “educatore naturale”, ogni paziente è un “autodidatta obbligato” perché l’ET, quando eseguita correttamente, è: uno strumento di provata efficacia. conviene ai curanti e ai pazienti riduce la spesa sanitaria e previdenziale DALLA PEDAGOGIA Anche eventi non intenzionalmente educativi lo possono diventare nel momento in cui il soggetto li governa. Per il professionista infermiere: l’educazione è parte integrante del programma clinico assistenziale; solitamente si realizza per progetti educativi strutturati, solo. ORGANIZZAZIONE DELLE CURE INFERMIERISTICHE o ambienti di lavoro sempre più complessi (dimensione delle strutture, tecnologia…) o molteplicità e varietà dei soggetti coinvolti (infermieri, medici, pazienti, familia

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