Summary

These notes cover fundamental concepts in clinical nursing, including the holistic approach to patient care, various aspects of health and illness, different healthcare models and types of patient care. Concepts like health, wellness, pathology, and various aspects of care such as primary, secondary, and tertiary prevention are explained in detail.

Full Transcript

***Infermieristica Clinica*** **[Qual è l'oggetto fondamentale dell'infermieristica?]** Il lavoro dell'infermiere è: - Tecnico - Relazionale - Educativo Ci occupiamo della persona, essendo un essere **unito**. Ciò è alla base della [teoria olistica], fondamento dell'infermieristica. ***...

***Infermieristica Clinica*** **[Qual è l'oggetto fondamentale dell'infermieristica?]** Il lavoro dell'infermiere è: - Tecnico - Relazionale - Educativo Ci occupiamo della persona, essendo un essere **unito**. Ciò è alla base della [teoria olistica], fondamento dell'infermieristica. ***Olismo***= visione unica dell'essere umano, costituito da tre dimensioni: - Biologica (es. sistemi) - Psicologica (es. emozioni) - Socioculturale (es. dimissioni) *Ad-sistere stare accanto* **[Chi è l'infermiere?]** - **Normativa**: Profilo professionale DMR 739/94 - **Ruolo:** - Tecnico - Relazionale - Educativo - **Ambito**: - Preventivo - Curativo - Riabilitativo - Palliativo (persone malate terminali cercando di alleviare le sofferenze, Hospis=olismo) - **Aree di assistenza** - Sanità pubblica - Salute mentale - Geriatria - Area critica Pediatria - Ampliamento competenze e responsabilità (professionisti e specialisti) L 43/06 L 190/14 **[Concetti correlati alla salute:]** 1. **Salute e stato di benessere** [Salute]= stato di completo benessere fisico, psichico, sociale e non la semplice assenza di malattia Anche se, una persona malata può essere considerata in salute perché sfrutta a pieno le sue potenzialità (es. diabetici) [Stato di benessere]= stato di salute ottimale, in cui l\'individuo sfrutta al massimo il potenziale umano, si muove verso l\'integrazione delle funzionalità umane, ha grande autocoscienza e grande autocompiacimento e si assume la responsabilità della propria salute, può essere: - Emozionale, capacità di far fronte alle emozioni e la giusta gestione di essi - Mentale, giusto stato cognitivo e psicologico (problem solving) - Intellettuale - Professionale, realizzazione - Sociale, relazioni significative e sane - Spirituale - Fisico, mantenersi in forma e in salute (sport, alimentazione, ecc.) 2. **[Malattie e patologia]** *Malattia*=alterazione di un organismo vivente, causata da malfunzionamenti organici o funzionali *Patologia*= alterazione organica rilevabile dà segni/sintomi clinici e alterazioni di laboratorio. Parametri definitivi e misurabili **[Terminologia correlata al concetto di patologia:]** - Eziologia= la causa della patologia - Incidenza= di una particolare patologia in una specifica popolazione durante un particolare periodo di tempo - Morbilità= il numero di individui affetti da una particolare patologia in una specifica popolazione - Mortalità= il tasso di morte o il rapporto del numero dei morti per una determinata popolazione - Fisiopatologia= studio delle alterazioni dei normali processi fisiologici a causa della patologia - Prevalenza= il numero di casi di una patologia in una determinata popolazione durante un particolare periodo di tempo - Segno= di una patologia; può essere, osservato, udito, misurato, percepito - Sintomo= di una patologia o malattia; la condizione che il soggetto collega a quanto sta avvenendo - Prevenzione primaria= Prevenzione dell\'insorgenza di una patologia in una popolazione suscettibile o potenzialmente tale; include la promozione dello stato di salute e le vaccinazioni - Prevenzione secondaria= trattamento precoce per ridurre la durata e la gravità della malattia, circoscrivere il contagio e limitare le complicanze - Prevenzione terziaria= Assistenza sanitaria volta a limitare il grado di disabilità o a favorire la riabilitazione in presenza di patologie croniche irreversibili 3. **[Continuum salute-malattia]** Immagine che contiene testo, schermata, Carattere, linea Descrizione generata automaticamente 4. **[Mantenimento e promozione dello stato di salute]** **Mantenimento dello stato salute**: esercitare un controllo verso il proprio stato di salute e mantenere lo stato di benessere - Prevenzione dello stato di malattia (identificazione dei fattori di rischio diagnosi precoce) - Promozione dello stato di salute (strategie volte a incrementare lo stato di benessere) - Ruolo attivo della persona assistita **[Assistenza sanitaria]** Personale sanitario: L'équipe sanitaria è costituita da personale altamente specializzato e strettamente cooperante al fine di soddisfare i bisogni assistenziali delle persone assistite **[Assistenza sanitaria applicata ai diversi livelli di prevenzione:]** Il sistema di erogazione dei servizi sanitari: - **Assistenza primaria**= fornita dal medico o infermiere di famiglia - **Assistenza secondaria**= invio del paziente in strutture sanitarie per accertamenti, diagnosi/consultazione - **Assistenza terziaria**= assistenza fornita in ospedale Assistenza infermieristica prestata in diversi ambiti di cura: RSA, case di cura, Centri di riabilitazione, Unità di cure subacute, assistenza domiciliare, hospice ![Immagine che contiene testo, schermata, diagramma, Carattere Descrizione generata automaticamente](media/image2.png) [Consumerismo]= consapevolezza del cittadino dei suoi diritti. Tutto ciò ha permesso di portare a delle nuove modalità di erogazione dell'assistenza, per evitare che si convogliassero tutti i casi all'interno degli ospedali per acuti sono state istituiti altri luoghi per gestire gli assistiti. **[Innovazioni dei processi organizzativi e dei modelli assistenziali]** Con la nuova panoramica clinico assistenziale, dovuta soprattutto all'età media e alla percentuale delle malattie croniche, assistiamo ad una revisione dell'assistenza e delle modalità di organizzazione. I punti fondamentali erano: - **Riduzione** assistenza ospedaliera - **Aumento** assistenza territoriale Questi due presupposti portarono ad una **rivisitazione dei percorsi clinico-assistenziali** (continuità delle cure con approccio multidisciplinare -- deospedalizzazione), acquisizione di **competenze avanzate** e alla **valorizzazione dei ruoli e delle competenze** acquisite in ambito formativo **[Contesti assistenziali territoriali:]** - Dipartimenti di salute pubblica - Strutture per luogotenenti - Agenzia di assistenza domiciliare - Consultori familiari Tutti ciò richiede delle [competenze specifiche] e causa una maggior cautela da parte dell'infermiere dato che si trova da solo senza "l'appoggio" di un medico. Competenze come: esperienza decisionale autonoma, pensiero critico, accertamento ed educazione sanitaria, oltre a competenze di base di assistenza infermieristica **[Contesti e tipologie di assistenza infermieristica]** Istituzioni classificate in base alla durata delle cure: - Assistenza **ambulatoriale** - **Degenza breve** - Assistenza **per acuti** = Il termine acuzie si riferisce alla gravità e al grado in cui cambiano le condizioni di - Assistenza di **luogotenenza**= costoso, ultimamente breve **[Unità operativa a gestione infermieristica:]** - U.O **post acuti** - **Ponte** fra ospedale e territorio - **Garante** di appropriatezza delle cure - **Riduzione** dei costi e giorni - **Staff:** infermiere dirigente, coordinatore infermieristico, case manager, infermieri **[Ospedale di comunità a gestione infermieristica:]** Assistenza riabilitativa: Favorisce il recupero individuale nelle ADL (activity day living), bisogni di base IDL= instrumental activity living Assistenza in Hospice= caratteristiche di un'abitazione, raccolta Assistenza domiciliare Soddisfare i bisogni di salute a breve termine **Self care** Caregiver= chi si occupa della salute del suo nucleo familiare Forme: - AD - ADP - ADI=VMD stato funzionale da parte dell'UVD. Team multidimensionale. PAI predisposto dal team e assicurato dal case manager(professionista che fornisce e/o coordina i **servizi sociali e sanitari**). Responsabile terapeutico che coordina gli interventi e verifica i risultati *Destinarati*=pazienti terminali, con riacutizzazioni di patologie croniche; in dimissione protetta; non autosufficienti - OD, sfruttate misure di carattere ospedaliero [ADI: assistenza domiciliare integrata] -stilare un **PAI**, piano assistenziale individuale \- **percorso ADI** Immagine che contiene testo, calligrafia, diagramma, Piano Descrizione generata automaticamente **[Assistenza riabilitativa]** La riabilitazione è il processo per cui si aiutano gli individui a raggiungere il loro livello o3male di funzionalità fisica, mentale e psico-sociale. Terapia fisica e occupazionale. Favorire recupero individuale ed indipendenza nelle ADL (bisogni di base). **[Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA)]** - Socio-sanitaria, più sanitaria - Medici e infermieri - Utenti disabili, non autosufficienti **[Modelli di erogazione dell'assistenza]** Una volta che lavoro in una struttura abbiamo diverse modalità in cui organizzo e svolgo il mio lavoro: 1. **modello tecnico** (**nursing funzionale**)= consiste in frammentazione delle attività, non avendo una visione complessiva dei pazienti 2. **Team nursing (piccole equipe)=** abbiamo una figura che gestisce un numero limitato di pazienti (divisi per numero o per patologia a discrezione dell'infermiere), oltre ciò gestisce anche l'intera equipe 3. **Primary Nursing**= un infermiere ha la completa responsabilità dei suoi assistiti, può anche esserci una collaborazione tra gli infermieri intorno al lui 4. **Total Care**=Un infermiere è responsabile di un piccolo gruppo di paziente, tipico delle terapie intensive **[Case Management]** È un infermiere che si occupa di un gruppo di pazienti accompagnandoli per tutto il loro percorso. Aiuta a diminuire i tempi di attesa, ottimizza i costi (PDTA) e migliora l'esperienza del paziente. Questa figura si fonda sul ***chronic care model*** ![Immagine che contiene testo, schermata, cerchio, Carattere Descrizione generata automaticamente](media/image4.png)Immagine che contiene testo, schermata, Carattere, Blu elettrico Descrizione generata automaticamente **[Infermiere di famiglia]** Lavora accanto al medico di medicina generale. **[Accettazione accoglienza del paziente durante il ricovero]** **Accoglienza**= evoca una situazione di affettività, cordiale, approvare, includere. Si mostra al paziente l'U.O. Si fa l'accertamento e si chiedono informazioni. È il primo tassello della **presa in carico,** si inizia a fondare una base di fiducia tra paziente e infermiere. Il personale deve essere sempre **riconoscibile**, esempio divisa, cartellino, colori. **Accettazione**= sul lato amministrativo, registrazione del paziente in quel contesto ospedaliero. Il paziente è tenuto a firmare un documento sull'accettazione del trattamento sanitario, consenso generale (no trattamento invasivo). Registra la persona nei sistemi informatici. Ciò può causare anche un trauma per l'assistito, in cui si trova in subordinazione. L'infermiere **coordina tutta l'equipe** che si occupa di un determinato caso. Bisogna fare attenzione tra processo di accettazione e dimissione, a seconda dei casi. Quindi, trovando i giusti momenti, si inizia a programmare la sua dimissione (educarlo, chiedere informazioni familiari, ecc.) **[Tipologie di ricovero:]** Elezione: - Ordinario, patologia non urgente, segnalato dal medico, - Ricovero programmato, posto letto con l'ammissione nella lista d'attesa sotto la responsabilità Urgente: principalmente svolta dal pronto soccorso, per le persone che necessitano di ricovero immediato e che giungono con i mezzi propri o con i mezzi del Servizio di Soccorso di Emergenza--Urgenza Ricovero in DH-DS: Day Hospital, è un ricovero medico programmato a ciclo diurno, disposto dal medico specialista di U.O. Sotto forma di accesso singolo o di cicli di accesso di durata inferiore alle 24 ore, per fini diagnostici e/o terapeutici. Invece, Day surgery, è programmato nel corso del quale è effettuato un intervento chirurgico semplice, non eseguibile in ambito ambulatoriale, ma che non necessita di prolungata degenza che di norma non comporta il pernottamento in ospedale **[Tipologie di accessi:]** 1. **Alberghiero in solvenza**: a sua scelta richiede un trattamento alberghiero differenziato con pagamento della camera; il personale dell'ufficio "accettazione ricoveri" predispone l'apposita scheda per presa visione della tariffa e impegno di pagamento da assolvere alla dimissione 2. **Libera professione intramuraria**: Il paziente ricoverato assolve al pagamento delle prestazioni presso la cassa spedalità dell'ufficio accettazione ricoveri, compresi gli onorari del personale sanitario ed i costi relativi alla degenza [Cittadini stranieri:] a. **Comunitario**: procedure identiche, tessera team b. **Extra comunitario indigente**: STP (straniero temporaneamente presente), no permesso di soggiorno, carattere di urgenza valore di sei mesi c. Straniero con **copertura amministrativa** **[Preparazione di degenza:]** - **Attrezzature** necessarie -\> prevenire ritardi - Posizione del letto orizzontale e più bassa -\> **comfort** - Arredi sistemati in modo da **accedere agevolmente al letto** **[Accertamento]**: - Essere **cordiali** -\> riduce ansia - Comunicare **nome e ruolo** - **Valutare** l'aspetto generale del paziente - Notare atteggiamenti anche **non verbali** - Controllare **prescrizione** del **medico** - **Insegnare** come si usa **l'attrezzatura** - **Accompagnare** **paziente** in **bagno** Tutto ciò può essere delegato a chi troviamo di supporto (oss, ecc.) **[Responsabilità infermieristica nell'ambito della visita medica]** L'infermiere garantisce la **corretta somministrazione farmaceutica** La visita medica può essere svolta in [due modi:] - [Modello Biomedico] (Disease centered) = dove il medico si focalizza solo sulla patologia senza coinvolgere la persona assistita (paternalistico). Prevalgono domande chiuse, comunicazione inefficace tra medico e paziente - [Patient centered] = coinvolgimento del paziente **[Dimissioni:]** 1. Dimissione a **domicilio** - Dopo analisi accurata del paziente - Comunicata prima 2. Dimissioni **critiche a domicilio**= attuata quando emergono problematiche di natura socio-sanitarie tali da rendere difficile l'ordinaria dimissione; possono essere candidati all'ADI pazienti ricoverati di qualsiasi età, clinicamente dimissibili, che hanno perso la loro autonomia o che richiedono interventi assistenziali a medio/lungo termine effettuabili anche domicilio. La struttura ospedaliera e i servizi territoriali devono interagire durante il ricovero, in modo precoce 3. Dimissioni verso **struttura riabilitativa=** pazienti che necessitano di un ulteriore periodo di ricovero. A scopo riabilitativo e assistenziale. Il medico procede con la chiusura amministrativa del ricovero. Il coordinatore infermieristico organizza l\'eventuale trasporto in ambulanza per il giorno della dimissione. 4. Dimissioni verso **Hospice=** Il paziente ha accompagnato nelle ultime fasi della vita con un adeguato approccio sanitario inclusivo. Compito dell'unità operativa E organizzare. L\'eventuale ricovero presso. Virgola che deve essere pianificato durante il ricovero, data la scarsità di strutture disponibili. 5. Dimissione **volontaria=** avviene per esplicita richiesta del paziente, anche in presenza di motivato parere contrario del sanitario responsabile. Virgola e per essere valida deve nascere da una manifestazione autentica e non equivoca della volontà della persona, principio di autodeterminazione. I sanitari hanno l\'obbligo di far sottoscrivere al richiedente la dichiarazione di dissenso. Per i pazienti minori o incapaci può essere espressa esclusivamente dai genitori o dal rappresentante legale. 6. Dimissioni verso **strutture sub-acute=** Il paziente che non necessita più di permanenza presso l\'unità operativa per acuti, ma richiede ancora controllo clinico, se rispondente ai criteri di arruolamento previsti nella normativa regionale, può essere dimesso e, previ accordi con la struttura aziendale di cure subacute, accenderne per cure appropriate. **[Lettera di dimissioni]** Permette il **collegamento alla continuità assistenziale**, fornendo al medico ricevente tutte le informazioni relative al ricovero. Il medico redattore, al termine della compilazione, provvede alla stampa di duplice copia di cui una è consegnata al momento della dimissione in busta chiusa, al paziente ad un suo delegato ed una è conservata nella cartella clinica. Nella lettera sono previste, anche: - Eventuali prestazioni occorrenti - Riferimento telefonico dell\'unità operativa - Data di stesura - Identificativo del medico, redattore - Elenco dei medici dell\'unità operativa **[Camera di degenza]** La persona che soggiorna in ospedale si trova in un ambiente che di familiare non ha ben poco, e non solo per il tipo di servizi offerti, ma anche per la sistemazione logistica ed architettonica degli spazi. *Caratteristiche:* - Le pareti devono essere di materiali facilmente lavabili e di colori che contribuiscono al benessere - Il pavimento deve essere senza giunture e gli angoli presenti nella stanza devono essere arrotondati - La luminosità: luce naturale o luce artificiale diretta (bassi costi ma abbaglia), indiretta (luce proiettata sul soffitto, soffusa che favorisce il riposo) e intermedia (luce filtrata che si diffonde verso l'alto e verso il basso) - I rumori devono essere attenuati nell'intera unità operativa perché possono dare luogo ad irritabilità *Requisiti:* - Piacevoli: comodo - Funzionali: strutturati per soddisfare le esigenze del malato, degli operatori e garantire il benessere - Sicuri: evitare che possano creare rischi per l'incolumità - Economici: rapporto qualità-prezzo e durata *Materasso:* - Alto cm 15-18 - Igienico - Silenzioso - Maneggevole - Economico *Materassi speciali:* - A pressione alternata - Con drenaggio centrale - Con fodera impermeabile - Con segmenti ai siliconi o alle sfere di poliestere *Articolazioni del letto:* - Elettrica: con comandi collegati ad una presa e usati direttamente dal malato - Manuale: manopole ai piedi del letto che permettono l'innalzamento della testa, dei piedi e a livello delle ginocchia *Tipologia di letti*: - Articolati - Semiarticolati - Letti con testata a pannello ribaltabile (tavolino) - Letti speciali: sandwich, elettroidraulico, girevole, da ginecologia, da medicheria o da visita, da radiologia, culla termostatica, incubatrice *Accessori letto:* - Archetti solleva cuscini - Spondine laterali - Archetti metallici (S. Anderson) - Staffa sollevamalati (capra) - Asta per fleboclisi **[Rifacimento del letto]** *Obiettivi:* - Migliorare il comfort e l'igiene della persona - Ridurre la carica microbica, eliminare la polvere, cellule morte, di sfaldamento dagli effetti letterecci e corpi estranei - Ridurre le pieghe e le grinze della biancheria per evitare alterazioni cutanee sulle zone di compressione *Può essere:* **Chiuso** -- le coperte sono portate sin alla testa del letto e sotto i guanciali **Aperto** -- le coperte sono piegate per rendere facile l'entrata del paziente *Materiale occorrente:* - Federa - Copriletto - Coperta lenzuola sopra - Traversa - Lenzuolo sotto - Coprimaterasso - Sacco per biancheria sporca *Preparazione del paziente:* 1. Spiegare al paziente come può collaborare alla procedura 2. Allontanare i mobili dal letto (es. comodino, sedia) 3. Allontanare il letto dal muro 4. Rimuovere il campanello se attaccato 5. Mettere il letto ad un'altezza comoda per poterlo rifare 6. Posizionare il paziente supino 7. Mettere le lenzuola e il contenitore della biancheria a portata di mano 8. Rispettare la privacy *Riordinare il letto non occupato:* a. Lavare le mani b. Indossare i guanti c. Togliere le lenzuola sporche estraendole dalla testata del letto ai piedi ruotando attorno al letto d. Avvolgerle tutte insieme formando un involucro unico e cestinarle *Bisogno sonno/riposo:* Per bisogno di riposo e sonno si intende la necessità della persona di interrompere periodicamente i rapporti sensoriali e mori volontari al fine di recuperare le funzioni. **Riposo**: stato di relativa inattività o diminuzione dele funzionalità del corpo sia a livello fisico che mentale *Fabbisogno secondo le diverse fasce d'età:* - Lattante: 18-20 ore - Bambino 12-14 ore - Ragazzo 10-12 ore - Adolescente 8-9 ore - Adulto 6-8 ore - Anziano 6 circa ore *Fattori che influenzano il sonno:* - La personalità (es. Stress, umore ecc.) - L\'ambiente - Alcool e caffeina - Farmaci - Esercizio fisico *Assicurare il bisogno di sonno/riposo:* - Raccolta di informazioni - Evidenziazione dei problemi - **[Interventi]**: ambiente e comfort, temperatura, ventilazione, umidità, livello minimo dei rumori, telefono, campanelli, carrelli, luce personale, igiene personale, aiuto nel posizionamento, rispetto delle abitudini, rimozione di disagio o dolore (medico), rilassamento progressivo **[Le malattie infettive]** Fino a prima del covid, si pensava di aver sconfitto la maggior parte delle malattie infettive e anche di essere adeguati a saperle gestire, ma invece con il covid ci si è reso conto che non eravamo adeguati a gestire una simile situazione. Le malattie infettive sono provocate da una varietà importante di agenti patogeni, che possono essere: - Esogene: microorganismo proveniente dall'ambiente esterno; - Endogene: microorganismo proveniente dalla flora batterica residente, come ad esempio nell'intestino o nelle mucose. In queste condizioni può accadere uno squilibrio di difese immunitarie o una proliferazione che può espandersi (localmente e non) **[Presupposti per un'insorgenza:]** - Interazione patogeno-ospite, non sempre causa malattia - Penetrazione - Invasione - Presena o produzione di tossine - Sudore **[Segni clinici di un'infezione:]** - Rossore - Dolore - Calore - Putrefazione - Dolore (segno) **[Fattori di rischio e determinanti]** - Esposizione all'agente eziologico che influenza sia la natura che la probabilità che si verifichi la malattia - Soggetti suscettibili alle infezioni o che non hanno aderito ai trattamenti di cura (prevenzione e profilassi) - Comportamenti e atteggiamenti individuali e degli operatori sanitari, errata percezione dei rischi da parte del pubblico, conoscenze, convinzioni, percezioni da parte dei professionisti - Vulnerabilità del sistema di risposta da parte delle organizzazioni (risorse e organizzazione adeguata) **[Malattie infettive in base al luogo]** - Infezioni **comunitarie**: erano in incubazione in comunità - Infezioni **correlate all'assistenza (ICA):** si sviluppano all'interno delle strutture dove viene erogata l'assistenza quando il patogeno non era già presente nel paziente all'arrivo nella struttura **Semmelweiss** dimostrò efficacemente che l'ospedale potevano rappresentare un **rischio dei pazienti**. Dopo che dei medici studenti, controllando altri pazienti o anche defunti con le **mani non lavate**, **portavano le malattie** tra i pazienti. Così diete un primo pensiero sull'importanza dell'igiene. Nell 1800 **F. Nightingale** pioniera della **professione infermieristica moderna** diceva che "... la più grande umiliazione per un ospedale è essere all'origine di una malattia infettiva o vedere l'infezione propagarsi". Lei riuscì a dimostrare con la statistica le morti per la scarsa igiene nella guerra in Crimea. **[Il conteso in cui operiamo]** Ci troviamo in un contesto delicatissimo e difficilissimo, con numerosi device ma anche le numerose terapie che abbassano le difese immunitarie, come il problema relativo alla resistenza agli antibiotici. ![Immagine che contiene testo, schermata, diagramma, cerchio Descrizione generata automaticamente](media/image6.png) **[Diversi tipi di infezioni che possiamo incontrare in ospedale]** Sono malattie di origine infettiva contratta in ambiente sanitario virgola, che aggravano la patologia di base. Possono interessare i ricoverati ma anche gli stessi operatori. Al momento del ricovero non sono evidenti né in incubazione. Si possono manifestare durante il ricovero ma anche alla dimissione. Consideriamo i diversi tipi di infezioni che possiamo incontrare in ospedale: - Contratti sviluppatesi al di fuori dell\'ospedale virgola che richiedono un ricovero ospedaliero - Contratti al di fuori dell\'ospedale, ma che diventano clinicamente evidenti durante un ricovero ospedaliero - Contratti sviluppatesi durante un ricovero ospedaliero - Contratta dal personale ospedaliero durante la propria attività lavorativa **[Impatto economico delle ICA (infezioni correlate all'assistenza)]** - Costi **diretti** = struttura sanitaria, per il paziente e per la società determinati dalle spese per le cure mediche - Costi **indiretti**= Correlati alle perdite conseguenti alla riduzione della produzione - Costi **intangibili**= sofferenze fisiche e morali **[Fattori di rischio delle ICA]** - **Modificabili**, perché assistenziali - **Scarsamente modificabili**, dipendono dalle condizioni del paziente La non applicazione di appropriate misure di controllo rappresenta un fattore di rischio cruciale. Ogni anno in Italia si verificano da 450.000 a 700.000 casi di ICA (5-8%) responsabili di 5000 decessi. **[La catena delle infezioni]** - Agente eziologico: agente patogeno, in grado di causare malattie. Alcuni microrganismi sono nocivi. Altri vivono sul o nel corpo umano senza causare danni. Possono essere: - **Tradizionali** - **Opportunisti**= commensali, generalmente poco o per nulla patogeni o virulenti, che determinano la malattia **solo** nell\'ospite **compromesso parzialmente** o **immunodepresso** - **Transitoria,** costituita da normali microbi che si acquisiscono entrando in contatto con oggetti o con un\'altra persona. Il lavaggio delle mani può eliminarli - **Residente**, abitante permanente della cute e di solito non può essere rimossa con il lavaggio delle mani. Vive e si moltiplica, in modo innocuo, in profondità negli strati della cute. - I gruppi più grandi di agenti patogeni sono batteri, virus e funghi - Gli agenti patogeni meno comuni sono protozoi, elminti e prioni - La flora normale può diventare patogena, quando la persona assistita è Particolarmente vulnerabile o se entra in regioni del corpo che normalmente non abita. Quando il patogeno entra in un\'ospite, quattro fattori determinano se esso svilupperà l\'infezione: - Virulenza dell\'organismo. - Ambiente ospitante. - Numero di organismi. - Capacità delle difese dell\'ospite di prevenire l\'infezione. - Serbatoio: la fonte, substrato dove vive il patogeno e può o meno moltiplicarsi (uomo, animale, ecc.). - La maggior parte degli agenti patogeni fiorisce in un **ambiente** **caldo** (la temperatura ideale per l\'esistenza è di 35 °maggiormente), **umido** (es. ambiente delle ferite, il tratto genito urinario, la gola e le vie respiratorie) e **buio** (es. in profondità nelle ferite e sotto le medicazioni, talvolta, la luce ultravioletta viene utilizzata per rimuovere gli agenti patogeni). Per questo motivo il serbatoio umano è il più comune, insieme alla maggior parte dei viventi - Alcuni serbatoi sono **non viventi**. Questi includono suolo, acqua, cibo e superfici ambientali. - Porta d'uscita: affinché l\'infezione si diffonda, un agente patogeno deve uscire dal serbatoio. Nel caso di serbatoio umani animali, il portale di uscita **più frequente** è costituito da **liquidi corporei**. - tratto gastro-intestinale - mucose - cute - via urinaria - placenta - Modalità e vie di trasmissione: la più frequente è il contatto diretto o indiretto. Vediamole: - **Contatto diretto**= implica il contatto fisico o il contatto con le secrezioni di una ferita, ma può verificarsi anche attraverso graffi e morsi. - **Contatto indiretto**= contatto con un veicolo, un oggetto contaminato che trasferisce un agente patogeno. Alcuni microbi possono essere vivi solo pochi secondi sui materiali, altri possono vivere per anni. Dipende dal tipo di microrganismo e dall\'ambiente. - **Trasmissione tramite droplet**= Il patogeno viaggia attraverso goccioline d\'acqua espulse quando una persona infetta espira, tossisce, starnutisce o parla, oppure durante l\'aspirazione e l\'igiene orale. Il droplet deve essere inalato o entrare nell\'occhio di una persona suscettibile. Anch\'essi, possono percorrere solo pochi metri, entro tale distanza possono facilmente contaminare materiali, che poi trasmettono l\'organismo per contatto. - **Trasmissione per via aerea**= Che organismi volano a distanze considerevoli attraverso le correnti d\'aria, infettando un gran numero di persone. I comuni agenti patogeni trasportati dall\'area sono gli agenti del morbillo e della tubercolosi virgola e molte micosi. - **Vettore**= organismo che trasporta un agente patogeno, ha un\'ospite suscettibile. La zanzara è un comune vettore di malattie. - Porta d'ingresso: il modo in cui i patogeni entrano nell'ospite, come le naturali vie del corpo. Congiuntiva dell\'occhio, narici, bocca, uretra, vagina e ano. Questi sono i potenziali portali d\'ingresso, così come le aperture anomale, come tagli, graffi e incisioni chirurgiche. - Ospite suscettibile: Un\'ospite suscettibile, o compromesso, è una persona a rischio di infezione a causa di difesa inadeguate contro l\'agente patogeno invasore. Tra i fattori che possono aumentare la suscettibilità ci sono: - Età, - Sistema immunitario compromesso, - Condizioni di immunodeficienza. ![Immagine che contiene testo, schermata, cerchio, design Descrizione generata automaticamente](media/image8.jpeg) Le M.I. seguono in **ciclo** ben definito: 1. **Incubazione** - avviene tra l\'invasione riuscita dell\'agente patogeno e la prima comparsa dei sintomi. La persona non sospetta di essere stata infettata, ma può essere in grado di infettare gli altri 2. **Prodromo** - è caratterizzato dalla prima apparizione di sintomi vaghi 3. **Malattia** - l\'assistito si ammala quando compaiono i segni e i sintomi della malattia 4. **Declino -** le difese immunitarie della persona assistita riducono con successo il numero di microbi patogeni, segni e sintomi dell\'infezione iniziano a svanire 5. **Convalescenza --** la guarigione inizia quando il numero di microrganismi rimanenti si avvicina a zero. Possono, inoltre, essere classificate per **posizioni** e **durata**. Per **posizioni**: - **Locali**= causano danni in una regione limitata del corpo - **Sistemiche**= si verificano quando gli agenti patogeni invadono il sangue o la linfa e si diffondono in tutto il corpo (**Batteriemia**, presenza clinica di batteri nel sangue, **Setticemia**, Infezioni sistemiche asintomatica che si diffonda attraverso il sangue) Infezione **primaria**= prima infezione che si verifica in una persona assistita Infezione **secondaria**= quella che segue un\'infezione primaria, specialmente in assistiti in immunocompromessi. Un'infezione può essere acuta cronica o latente. - Acuta= esordio rapido, ma durano solo poco tempo - Cronica= sviluppano lentamente e durano settimane, mesi o addirittura anni. Alcuni di queste, come la febbre recidivante, si ripresentano dopo periodi di remissione. - Latente= Non provocano sintomi per lunghi periodi di tempo, anche decenni. La tubercolosi e il virus dell\'HIV ne sono un esempio. **[Strategia preventive per la trasmissione delle infezioni]** Immagine che contiene testo, schermata, Carattere, Blu elettrico Descrizione generata automaticamente 1. **[Igiene delle mani]** Dopo il contatto con le mani i germi possono sopravvivere per un **tempo variabile** (da 2 a 60 minuti). In assenza di una corretta igiene, più lunga è l'assistenza e più sarà alto il grado di contaminazione. **Tipologie di lavaggio**: **Lavaggio Sociale** ![](media/image10.png) **Lavaggio Antisettico** Immagine che contiene testo, schermata, Carattere, numero Descrizione generata automaticamente **Antisepsi Alcolica** ![Immagine che contiene testo, schermata, Carattere, linea Descrizione generata automaticamente](media/image12.png) **Lavaggio Pre-Operatorio** Immagine che contiene testo, schermata, Carattere, numero Descrizione generata automaticamente Abbiamo **5 momenti** dettati dal **WHO per il lavaggio delle mani** 1. Prima del **contatto con il paziente**, come gesti di cortesia, ecc. 2. Prima di una **manovra asettica** (asettica=manovra in assenza di microorganismi), come contatto con membrane mucose, contatto con presidi medici, contatto con cure non intatte, ecc. 3. Dopo **un'esposizione ad un liquido** biologico, come membrane mucose, cute non integra, presidi medici o con campioni clinici, pulizia, ecc. 4. Dopo il **contatto con il paziente** 5. Dopo il contatto con ciò che **è stato a contatto con il paziente**, tutto ciò che riguarda il letto 2. **[Corretto uso dei DPI]** I DPI comprendono indumenti e/o presidi specifici da indossare per salvaguardare la persona, in particolare cute, occhi, bocca, dall\'esposizione a germi patogeni. I destinatari di tali preoccupazioni sono tutti gli operatori standard la cui attività comporta il contatto col paziente o i suoi materiali biologici e tutti coloro che possono venirne a contatto, anche personale addetto alla pulizia, considerando sempre ogni paziente è campione biologico **come potenzialmente infetto**. **Precauzioni standard**: a. Guanti prima di venire in contatto con sangue o altri liquidi biologici b. Sostituire i guanti per ogni paziente c. Utilizzare camici, mascherine e occhiali protettivi durante l\'esecuzione di procedure che possono determinare schizzi di sangue o altri liquidi biologici d. Mai reincappucciare aghi, né manipolarli. **[Si applica a TUTTI i pazienti]** Sono, nello specifico, le seguenti: - Lavare le mani - Uso dei guanti - Uso dei dispositivi di protezione individuale - La collocazione del paziente - Adozione di pratiche sicure per la prevenzione dell\'esposizione degli operatori sanitari a patogeni trasmissibili per via ematica - Le procedure di sanificazione ambientale - La gestione dei dispositivi medici - La gestione della biancheria e delle stoviglie - Il trattamento dei rifiuti. 1985: precauzioni universali per l'HIV **[Precazioni basate sulla modalità di trasmissione]** I DPI sono: - **Guanti** - **Dispositivi di protezione respiratoria** - **Camici** - **Occhiali, visiere, schermi protettivi** **[I Guanti]** L'utilizzo dei guanti rappresenta un momento fondamentale per la riduzione del rischio di contaminazione da contatto con materiale biologico potenzialmente infetto. Gli stessi presidi non assicurano, comunque, una protezione dagli incidenti occupazionali causati da pungenti e /o taglienti. I guanti **possono essere**: - **Sterili Chirurgici**, intervento chirurgico, Cateterismo arterioso e venoso centrale e tutte le manovre assistenziali da eseguirsi in asepsi - Sterili non chirurgici, medicazioni, prelievi bioptici, endoscopia operativa, amniocentesi e tutte le manovre assistenziali da eseguirsi in asepsi - **Non sterili** da indossare con manovre assistenziali da NON eseguirsi in asepsi, ma che comportino o prevedano presenza di materiale organico potenzialmente infetto (prelievo, uso padelle/pappagalli...) - **Per usi vari** Possono anche essere di differenti **[materiali]**, come: - **Lattice** - **Nitrile** - **Vinile** - **Polietilene** Le sue **[caratteristiche]** sono: - Buona vestibilità - Conservazione della sensibilità tattile - Resistenza alla trazione - Assenza di microporosità - Scarse o assenti potenzialità allergiche - Minima lubrificazione - Assenza di odori sgradevoli - Mantenimento nel tempo di colore, forma, resistenza - Possibilità di diverse taglie [Guanti sterili, come metterseli]: - Lavaggio mani - Apriamo il pacchetto con attenzione a non toccare la superficie interna - Con una mano prendiamo il guanto dell'altra mano facendo attenzione a non toccare la superficie esterna dei guanti **[Protettori Respiratori]** Proteggere il personale sanitario dal contatto con materiale infetto del paziente: secrezioni respiratorie, droplet, schizzi di sangue o fluidi corporei, come previsto nelle precauzioni standard e aggiuntive. Proteggere i pazienti dall'esposizione di agenti infettivi provenienti dal naso o dalla bocca degli operatori sanitari durante una procedura che richiede una tecnica sterile o asettica. Limitare disseminazioni dell'ambiente di potenziali secrezioni respiratorie infette (es. far indossare a pazienti con tosse) I dispositivi di protezione respiratoria sono i seguenti: - **Mascherina chirurgica**= Proteggi il paziente, oggi, per le caratteristiche che presentano, costituiscono un efficace sistema di barriera anche per l\'operatore sanitario. Sono indicate per contenere e filtrare le goccioline provenienti dal cavo Rino-Oro-faringeo. Per essere valida deve trattenere tutto quanto è presente nell'espirato; pertanto, la mascherina deve essere indossata in maniera idonea. Viene utilizzata in: sala operatoria, sala medicazione, camera d\'isolamento, sul paziente in isolamento respiratorio. - **Maschere facciali filtranti**= si adottano per proteggere le vie aeree dell\'operatore sanitario dalle goccioline presenti in sospensione o dai miei organismi presenti nell\'area e che, per le dimensioni talmente piccole, potrebbero raggiungere gli alveoli. Sono monouso e non garantiscono tenuta in presenza di barba e baffi. Il campo di applicazione riguarda: assistenza al paziente con tubercolosi, COVID o altra malattia a trasmissione aerea, Durante l\'esecuzione di alcune procedure che generano aerosol. Possiamo Ottenere una classificazione di queste maschere: - **Maschere per procedure o isolamento** **[Camici Protettivi]** Devono essere indossati durante l'esecuzione di manovre assistenziali a rischio, poiché il loro scopo è quello di proteggere l'operatore da possibili spandimenti di materiale organico su divisa e/o sulla cute scoperta **Tipologie**: - Sterili - Non sterili - Monouso o Autoclavi **Caratteristiche** **tecniche**: - Idrorepellenza; - Impermeabilità; - Traspirabilità. **Situazioni in cui si indossa**: - Esecuzione di procedure assistenziali che possano produrre l'emissione di sangue o di altri liquidi biologici; - Esecuzione di interventi chirurgici - Esecuzione di pratiche assistenziali in stanze d'isolamento **Come indossarli**: Dopo aver effettuato il lavaggio delle mani Vanno sostituiti se imbrattati Vanno considerati puliti nella parte interna quando si tolgono Deve essere effettuato il lavaggio delle mani dopo che sono stati rimossi. **[Occhiali, Visiere, Schermi protettivi]** Tali DPI devono essere utilizzati dagli operatori sanitari per proteggere congiuntive e altre mucose del viso da eventuali contaminazioni da schizzi di sangue o di altro materiale biologico. ![Immagine che contiene testo, schermata, Carattere, linea Descrizione generata automaticamente](media/image15.png) **[DPI per i Piedi]** Proteggono passivamente dai rischi di scivolamento, da agenti atmosferici... Non hanno puntale come le calzature di sicurezza o protezione. Sono autoclavabili e traspiranti. Sono disponibili dei copri scarpe di protezione. **[Sequenza di utilizzo dei DPI]** Per **metterli**: Immagine che contiene testo, cartone animato, vestiti, illustrazione Descrizione generata automaticamente Per **toglierli**: 1. Rimozione guanti senza toccare la cute 2. Togliere il camice 3. Igiene delle mani 4. Rimuovere gli occhiali di protezione o visiera 5. Rimuovere la maschera toccando solo le stringhe e non la superficie contaminata 6. Igiene delle mani **[2° Livello: precauzioni per modalità di trasmissione]** In associazione alle Precauzioni Standard, applicarle per i pazienti con infezioni o colonizzazioni documentate o sospette da microrganismi altamente trasmissibili o epidemiologicamente importanti. 1. **Precauzioni da** **Contatto**: vengono utilizzate nei casi come infezioni intestinali, respiratorie, cutanee o del sito chirurgico, congiuntiviti. 2. **Precauzioni da** **Droplet**: meningiti, polmoniti, faringiti, pertosse, scarlattina; malattie virali (influenza, parotite); Rosolia 3. **Precauzioni da** **Trasmissione Aerea:** morbillo, SARS, Tubercolosi **[Precauzioni di isolamento]** **Isolamento**: separazione di un paziente gravemente ammalato per impedire il diffondersi dell'infezione, oppure il proteggere il paziente da possibili fattori di rischio Le attuali tecniche di isolamento sono caratterizzate da una strategia ad ampio raggio rivolta ad assicurare, a pazienti ed operatori sanitari, il mantenimento di un ambiente il più sicuro possibile all'interno della struttura sanitaria. Isolare un paziente non significa sempre doverlo ricoverare in stanza singola: anzi, la maggior parte delle volte, questo non sarà possibile. Sarà però possibile, anzi [necessario] procedere ad un Isolamento funzionale applicando le precauzioni di isolamento sulla base della modalità di trasmissione della malattia infettiva. Abbiamo due tipi di isolamento: - **Funzionale**= allestimento di materiale dedicato per l\'assistenza (guanti, camici, ecc.) e con sistemazione in posto letto attiguo ad un Paziente con basso livello di rischio di contrarre un\'infezione - **Protettivo**= può essere utilizzato in situazioni ad alto rischio, per prevenire infezioni in persone di cui si conosce la situazione immunitaria compromessa. In pazienti con neutropenia (leucociti neutrofili 500/mm3) come risultato della chemioterapia, radioterapia o farmaci immunosoppressori sono i primi candidati. Anche pazienti con ustioni estese o dermatiti sono ad alto rischio. Tali pazienti sono ospitati in una stanza singola. Un lavaggio meticoloso delle mani deve essere praticato da tutti, inclusi il paziente e familiari. Le visite sono limitate. Non sono ammessi frutta e verdura fresche, solo cibi in scatola o cotti. - **[Sorveglianza sanitaria del personale esposto a rischio biologico]** Il sistema sanitario prevede: 1. L\'assistenza al personale con malattia professionale associata alle attività lavorativa 2. L\'identificazione dei rischi di infezione collegati alla struttura e al lavoro 3. L\'istituzione di appropriate misure di prevenzione dell\'esposizione e della trasmissione di malattie infettive - **[Controllo delle procedure lavorative]** La nostra pratica quotidiana deve basarsi sui principi ***l\'Evidence Based Practice***. Tutte le decisioni che riguardano la pratica professionale dovrebbero essere prese: 1. Sulla base di studi di ricerca 2. Selezionati e interpretati secondo gli specifici criteri **[Glossario]** **Sepsi**= presenza di patogeni **Asepsi**= assenza di infezioni, procedimento previsto per non contaminare un sito precedentemente disinfettato **Antisepsi** o **batteriostati**= pratica finalizzata alla neutralizzazione di una carica microbica per blocco della riproduzione e non necessariamente per uccisione dei germi **Disinfezione**= pratica rivolta alla distruzione di un germe specifico o in generale di tutti i germi patogeni (non necessariamente degli sporigeni) presenti in un determinato sito. In generale si ottiene mediante l\'impiego di sostanze chimiche dette disinfettanti **Sterilizzazione**= metodica finalizzata alla eliminazione di tutti gli esseri viventi, patogeni e no, comprese le spore, presenti su un determinato substrato solido, liquido o aeriforme. Si ottiene con mezzi chimici ma soprattutto fisici (calore, raggi gamma, filtri) **Disinfestazione**= pratica di distruzione di ectoparassiti o altre specie (topi, ratti) vettori di malattie infettive **Decontaminazione**= abbattimento della carica microbica esponendo all\'azione di agenti disinfettanti o sterilizzanti articoli non precedentemente detersi e non necessariamente per uccisione dei germi **[La sanificazione ospedaliera]** Sanificare significa rendere igienicamente sano l'ambiente e gli strumenti, in modo da arrestare la diffusione microbica ed il relativo anello della catena contaminante. La tecnica della sanificazione comprende quattro livelli distinti, ma non indipendenti tra loro, e cioè: - La pulizia; - La disinfezione; - La sterilizzazione; - La disinfestazione. **Scopo**: riduzione della carica microbica tramite allontanamento (non distruzione) dei microrganismi in un determinato ambiente o substrato **[Gestione dei rifiuti sanitari]** Sono rifiuti qualunque sostanza e oggetto che derivi da attività umana o da cicli naturali, abbandonato o destinato all'abbandono. - **Riduzione** della quantità e la loro pericolosità - **Valorizzazione** dei rifiuti, con il recupero dei materiali - **Smaltimento** corretto dei rifiuti con tecnologie compatibili per minimizzare l'impatto ambientale Per obbligo di legge siamo obbligati a smaltire correttamente i rifiuti. Possiamo distinguere i rifiuti in **due classi**: 1. In funzione **dell'origine,** che si distinguono in; 2. In funzione del grado di **pericolosità,** si distinguono in due classi; [Codice CER (catalogo europeo dei rifiuti)] È un sistema europeo che permette di risalire alla pericolosità di un rifiuto attraverso dei codici - **Prima** coppia= indica la **fonte**, da dove proviene - **Seconda** coppia= specificazione del capitolo, indica il **processo produttivo** - **Terza** coppia= indica la **tipologia** del rifiuto **[I rifiuti sanitari]** Sono i rifiuti che derivano da strutture pubbliche e private che svolgono attività medica e veterinaria di prevenzione, di diagnosi, di cura, di riabilitazione e di ricerca. Di questi distinguiamo diverse categorie: - Pericolosi a **rischio infettivo=** es. taglienti o pungenti sporchi di liquidi biologici - Pericolosi **non a rischio infettivo=** es. taglienti o pungenti non sporchi - **Non pericolosi** - Che richiedono **particolari modalità di smaltimento** - **Assimilabili agli urbani** **[Rifiuti sanitari a rischio infettivo]** Rifiuti che presentano un rischio biologico, nonché' gli oggetti e i materiali da eliminare venuti a contatto con sangue o materiale biologico infetto o presunto tale. Si dividono in: - **non taglienti/non pungenti** - **Oggetti taglienti/pungenti** (aghi, siringhe, bisturi monouso, fialette di vetro, lancette pungi-dito, rasoi, ecc.) **[Come riconoscerli]** **I Regola** I rifiuti sono P.R.I se: - provengano da ambienti di isolamento infettivo - siano venuti a contatto con qualsiasi liquido biologico secreto od escreto dei pazienti isolati **II Regola** I rifiuti sono P.R.I se: sono contaminati da alcune sostanze biologiche, quali: - sangue - urina/feci nel caso in cui ci sia una patologia che li infetta nel paziente - altri liquidi biologici La raccolta avviene all'interno di ciascuna Unità Operativa, Servizio e Ambulatorio dove vi sono gli appositi contenitori che vanno collocati in posizione idonea. Tutti i contenitori di qualunque forma o tipo atti a contenere rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo solidi e liquidi hanno il simbolo del rischio biologico. **[Sacche per le urine]** Contenuto **non infetto**: Feci, urine e sangue possono essere fatti confluire nelle acque reflue che scaricano nella rete fognaria. Le sacche vuote che hanno contenuto urina devono essere smaltite negli appositi contenitori per rifiuti sanitari ospedalieri Contenuto **infetto**: Devono essere smaltite come rifiuti pericolosi nei contenitori preposti. Annodare il tubo di collegamento del sacco dell'urina infetta per evitare fuoruscita di materiale biologico pericoloso. [Modalità di smaltimento]: utilizzare i guanti, aprire la valvola e appoggiare la sacca sulla griglia della vuota, il contenuto defluisce per gravità nella rete fognaria **[Assorbenti igienici femminili e flebo]**: se **infetti** vanno nei rifiuti speciali, se **non infetti** nei rifiuti urbani **[Modalità di raccolta dei rifiuti P.R.I.]** I rifiuti P.R.I. vengono raccolti in un doppio imballaggio Imballaggio **primario**= è il contenitore che sta a **diretto contatto con i rifiuti** e che deve essere **smaltito insieme ai rifiuti** stessi Imballaggio **secondario**= **contiene l'imballaggio primario**, ma non necessariamente deve essere smaltito insieme ad esso Preparazione doppio imballaggio Quando si utilizza un nuovo contenitore, è necessario: - Inserire il sacco in **polietilene**, avendo cura di fissarlo ai bordi del contenitore; - Riempire il contenitore lasciando lo spazio per consentirne la chiusura (riempire per i ¾) Chiusura - Chiudere sempre il sacco con **l'apposita fascetta** **attaccata** al **coperchio**; - Apporre il **coperchio**, premendo sugli **angoli opposti seguendo la diagonale e ripiegare le alette di chiusura posizionate sui due lati qualora fossero presenti** Applicare sul coperchio dei contenitori chiusi **etichetta adesiva** riportante il nome della SOD/Servizio e QR code codice centro di costo Criticità - Contenitori privi di etichetta; - Contenitori non chiusi correttamente; - Contenitore con sacco interno non chiuso con la fascetta. **[P.R.I. -- Taglienti e pungenti]** Il materiale tagliente o pungente costituisce la componente **più rilevante per pericolosità potenziale** dei rifiuti ospedalieri; pertanto, richiede le **maggiori precauzioni** ed attenzioni in fase di smaltimento. Contenitori per taglienti/pungenti L'utilizzo di **contenitori idonei** può costituire uno strumento di **prevenzione delle punture accidentali**. Vi sono alcuni **requisiti strutturali** e **operativi** che dovrebbero essere soddisfatti: **FUNZIONALITÀ**, **ACCESSIBILITÀ**, **VISIBILITÀ** e **COMODITÀ** - **Accessibilità**, deve essere facilmente visibile, raggiungibile dagli operatori e stabile per evitare cadute e fuoriuscite accidentali. Da 0 a 15 gradi al di sotto del livello degli occhi, l'altezza ideale è di circa 132 - 134 cm - **Visibilità**, deve essere distinguibile per forma e colore, aperture e livello di riempimento visibile ![Immagine che contiene testo, schermata, Carattere, numero Descrizione generata automaticamente](media/image17.png) **[RIFIUTI SANITARI CHE RICHIEDONO PARTICOLARI SISTEMI DI GESTIONE]** Questi **rifiuti** sono: - **farmaci** scaduti o inutilizzati= apposito sacchetto che verrà riconsegnato alla farmacia - medicinali **citotossici** e **citostatici** per uso umano o veterinario= garze, DPI, vanno nei rifiuti a **rischio infettivo** - **organi** e parti antonimiche non riconoscibili= la manipolazione di questo espone anche al rischio chimico per l'uso della formaldeide. Si farà il prelievo delle parti conservate con la formaldeide, la divisione della formalina dal pezzo (deve avvenire sotto K e con i DPI), la parte va posta in un adeguato contenitore che verrà successivamente smaltito correttamente - **piccoli animali** da esperimento - **sostanza stupefacenti** e altre sostanze psicotrope= rifiuti taglienti [Parti anatomiche riconoscibili]= vengono tumulate nei cimiteri in delle parti apposite con altre parti amputate **[Rifiuti sanitari non pericolosi]** Di quali si tratta? - Pile e batterie alcaline (CER 16.06.04) - Toner (CER 16.02.14) Apparecchiature fuori uso (CER 16.02.14) Come vengono raccolti? - Utilizzando imballaggi idonei in grado di garantire il loro contenimento; - Non richiesti imballaggi particolari; - Non richieste etichettature particolari, salvo l'identificazione del rifiuto. **[Rifiuti sanitari non pericolosi]** Immagine che contiene testo, schermata, Carattere, numero Descrizione generata automaticamente **[Rifiuti sanitari assimilabili agli urbani]** Provenienti dalle cucine, dall'attività di ristorazione e residui dei pasti provenienti dai reparti. Anche, vetro, carta, cartone, plastica, imballaggi... spazzatura. Se provenienti da pazienti infetti vanno considerati come rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo. Sempre da inviare alla raccolta differenziata. Le **bottiglie in vetro delle flebo**, private di deflussori e aghi, vanno conferite nel contenitore per rifiuti a rischio infettivo se: provenienti da pazienti in isolamento infettivo contaminati da materiale biologico Vanno avviate a recupero mediante **raccolta differenziata** se non hanno contenuto sostanze pericolose Criticità - Sacche piene di urine - Presenza di rifiuti infetti: es. garze sporche di sangue, aghi, cateteri vescicali rimossi ed altro **[Deposito temporaneo]** - Mantenere i contenitori in posizione verticale - Impedire l\'accesso alle persone non autorizzate - Illuminazione, ricambi d\'aria - Cartellonistica e simbolo del rischio biologico - Tempo massimo di permanenza, 5 giorni **[In caso di rottura accidentale del contenitore con fuoriuscita di materiale]** 1. Allontanare gli estranei 2. Indossare i DPI 3. Assemblare il nuovo contenitore 4. Raccogliere il materiale fuoriuscito con l'ausilio di strumenti monouso da destinare successivamente allo smaltimento come rifiuto potenzialmente infetto 5. Decontaminare l'area con soluzione di ipoclorito per 10 min 6. Rimuovere il liquido decontaminante con panno monouso e smaltire nel contenitore per i rifiuti a rischio infettivo 7. Lavare accuratamente l'area inquinata con detergente/disinfettante **[Rischi connessi allo smaltimento dei rifiuti]** **Rischio biologico**=possibilità di venire a contatto con microrganismi patogeni (batteri, funghi, virus ecc) in grado di trasmettere malattie. **Rischio chimico**= il rischio derivante da sostanze chimiche o lavorazioni che determinano esposizione a sostanze chimiche: - possono determinare **effetti acuti o cronici** - modalità con cui è possibile entrare in **contatto con sostanze chimiche**: inalazione, contatto cutaneo, ingestione accidentale, contatto oculare. **[Processo di Assistenza Infermieristico]** Mantenendo sempre il **[pensiero critico]**, cioè, mantenere sempre vigile il dubbio, considerando cosa può essere meglio per il paziente in base alle necessità. È un approccio attivo che l'infermiere deve mantenere nello svolgimento delle sue attività, e per la presa delle decisioni. Deve mantenere la curiosità del ricercatore. Importantissima è sicuramento l'esperienza che acquisisco, giorno dopo giorno, con la pratica. Bisogna, inoltre, essere onesto intellettualmente. Il processo è distinto in 5 fasi: 1. **Accertamento** Definizione: "*Deliberata e sistematica raccolta di dati (soggettivi e oggettivi) volta a determinare, sia per il passato che per il presente, le condizioni di salute e lo stato funzionale del cliente*" *(M. **Gordon**, 1994)* È come un'anamnesi medica. Serve per individuare il problema assistenziale, partendo dalla raccolta dei dati (**soggettivi** e **oggettivi**) e la loro analisi. È la raccolta dati intenzionale e sistematica per determinare lo stato di saluti attuale e passato di una persona e lo stato funzionale presente e passato dei modelli di adattamento della persona. **Tipi di accertamento:** - Accertamento iniziale= è attuato nel momento in cui il paziente entra nella struttura sanitaria, riceve assistenza da un servizio domiciliare. - Accertamento mirato= valutare uno stato specifico problema - Ri-Accertamento= valuto nel tempo le mutazioni dello stato di salute - Accertamento di Emergenza= si fa nelle situazioni di pericolo vitale, serve per preservare la vita, si attua in tempi rapidissimi **[Fonti di accertamento]** **Primarie=** il paziente è fonte primaria dei dati, **segni** **Secondarie=** quando il paziente non è in grado di fornirci dati I dati forniti dalle fonti possono essere **quantitativi /oggettivi** (Es. Il numero di episodi di vomito nel periodo considerato) oppure, possono essere **qualitativi/soggettivi** (Es. Le preferenze e le scelte relative allo stile alimentare) **[Luoghi di accertamento]** Può essere attuato in ogni contesto. Bisogna instaurare un ambiente di **pieno comfort** con il paziente. Invitarlo ad un **ascolto attivo.** Per un adeguato accertamento abbiamo bisogni dei pilastri fondamentali, infatti ci basiamo su: - **Osservazione**, capacità di "guardare" il paziente, non solo con gli occhi ma anche con l'udito e l'olfatto - **Intervista**, le tecniche verbali includono la possibilità di fare domande **aperte** o **chiuse.** Ciò che può facilitare una conversazione sono certamente l'empatia, usare affermazione ampie e aperte, ascoltare, fornire informazioni, sintetizzare, ecc. Per l'intervista ci sono delle fasi che ci possono aiutare a prepararla. Nella fase preparatoria si decide quali dati sono utili e importanti ed è importante controllare quale è il **PROPRIO SENTIMENTO** nei confronti di un paziente. Successivamente abbiamo la fase introduttiva dove viene spiegato al paziente cosa andremo a fare. Nella fase di mantenimento, ci si concentra sugli obiettivi. - **Intuizione,** uso dell'introspezione, dell'istinto e dell'esperienza clinica per esprimere un giudizio clinico sul paziente - **Esame fisico,** utilizzeremo i 4 sensi, osservazione, palpazione, percussione, odori, ecc. Quindi, la racconta dei dati è oggettiva. Raccolgo tutti i dati per un'analisi diagnostica. Gli **strumenti per l'accertamento globale**: - Modelli funzionali di **Gordon** - Modello **testa-piedi** 2. **Diagnosi infermieristica** ![](media/image20.png) È un giudizio clinico sulle risposte date dall'individuo, dalla famiglia o dalla società ai problemi di salute e ai processi vitali, reali o potenziali. La diagnosi infermieristica fornisce le basi per effettuare una scelta degli interventi assistenziali infermieristici che porteranno al conseguimento degli obbiettivi dei quali è responsabile l'infermiere (**NANDA** international, 2003). La NANDA è il leader mondiale della classificazione della DI. Le tassonomie NANDA: 1 livello: **dominio** -- relative definizioni 2 livello: **classe** -- insieme di criteri 3 livello: **concetto diagnostico** Il **titolo** della diagnosi comprende **due parti:** il **focus,** della diagnosi, cioè il concetto diagnostico della diagnosi e il **descrittore o modificatore** ev. della diagnosi 1. **Etichetta** diagnostica (diagnosi + descrittore), es. compromesso, ridotto, deficit, ritardato, inefficace, alterato, aumentato 2. La **definizione** spiega il significato della diagnosi 3. **Caratteristiche** definenti rappresentano i segni e sintomi 4. **Fattori** sono i fattori causali e concausali che influiscono sulla risposta effettiva o potenziale del paziente al problema di salute Un metodo che ci ricorda questi fattori è il **Metodo PES** (P= problema, E= eziologia, S= segni/sintomi). Per la **NANDA** esistono diverse **tipologie di diagnosi**: 1. **Promozione** **della salute**= qualificatore **positivo** (efficace mantenimento della salute\...), disponibilità di **migliorare** ancora lo stato di benessere 2. **Di rischio**= problema che **potrebbe svilupparsi** a seguito di una condizione di salute (rischio di...), diagnosi ipotetiche, 3. **Focalizzate su problema attuale/[reali] (*problem focused*)** = qualificatore **negativo**, problema esistente al momento dell'accertamento 4. **A sindrome**= etichetta data ad un **gruppo di diagnosi** infermieristiche che spesso avvengono assieme. È utilizzato per problemi complessi. Ci sono situazioni in cui l'infermiere necessita di una collaborazione di altri professionisti per risolvere il problema, cioè i **problemi collaborativi**, dove l'infermiere non è il prescrittore dell'assistenza. In questi problemi l'infermiere è **sempre responsabile** ma **collabora**, la gestione di essi prevede l'infermiere impegnato nella gestione dell'assistenza **riconoscendone l'insorgenza**. Come evitare gli errori nella formulazione della diagnosi Ricordarsi sempre che le diagnosi infermieristiche **non sono nuovi vocaboli per indicare**: Diagnosi mediche Stato patologici Trattamenti o strumenti Effetti collaterali di farmaci Indagini diagnostiche Situazioni L'enunciato diagnostico **non va scritto in termini di**: Segni (per es. pianto, livello di emoglobina) Interferenze (per es. dispnea) Obiettivi (per es. provvederà da solo alla cura della colostomia) Bisogni del cliente (per es. bisogno di camminare ad ogni turno, bisogno di esprimere le proprie paure) Bisogni infermieristici (per es. cambio della medicazione, controllo della pressione arteriosa) Obiettivi del processo di assistenza: Affermazioni specifiche, misurabili, **realistiche**. Devono contenere: - Soggetto (Chi?) - Verbo (Quale azione?) - Condizione (In quali circostanze?) - Criterio (Quanto bene?) - Tempo specifico (Quanto?) = **breve/medio**, il raggiungimento è atteso come evento fondamentale nel percorso e proteso al raggiungimento di un obiettivo a lungo termine, e **lungo termine**, obiettivo il cui raggiungimento è atteso nell'arco di settimane o mesi. Servono per: - La soluzione del problema - Evidenziare un progresso verso la soluzione del problema - Evidenziare un progresso verso un migliore stato di salute - Mantenere buone condizioni di salute e di funzionalità Obiettivi per i problemi collaborativi: Sono dell'infermiere e riflettono la responsabilità dell'infermiere nelle situazioni in cui occorrono interventi sia di prescrizione medica sia infermieristica 3. **Pianificazione** L'obiettivo del pianificare è **l'uso migliore delle risorse disponibili** al fine di **aiutare la persona** a **raggiungere** i **risultati attesi**. È inoltre un metodo per **comunicare all'intera equipe** quale assistenza infermieristica il **nostro utente richiede**. La pianificazione può essere: 1. **Iniziale**= ha inizio il primo contatto con l'assistito e prosegue fino alla conclusione della relazione infermiere-assistito 2. **Continua**= può essere effettuata da qualsiasi infermiere e si effettua con la raccolta di nuove informazioni e con la valutazione della risposta dell'assistito fornita 3. **Della dimissione**= processo di preparazione dell'assistito all'uscita della struttura sanitaria. Tale processo comprende al contempo l'educazione dell'assistito all'autocura e al mantenimento della continuità assistenziale fra il personale che lo ha in carico e chi si occuperà di lui dopo la dimissione Prevede **3 momenti:** 1. Stilare diagnosi e problemi collaborativi con conseguente organizzazione in base alle **[priorità d'intervento]** ![](media/image22.png) 2. Stabilisco i **NOC** (*Nursing Outcam Classification*), cioè un **cambiamento dello stato del paziente in risposta all'intervento infermieristico** 3. Pianificare gli interventi, **NIC** (*Nursing Intervention Classification*), sulla base dei **NOC** si stabiliscono gli interventi infermieristici (azioni il cui scopo è assistere il paziente ad affrontare con successo i problemi e a raggiungere dei risultati positivi in termini di benessere) Per i NOC è nata la *College of Nursing della University of Iowa,* presso la quale è stato istituito uno tra i **principali centri per la classificazione infermieristica e l'efficacia clinica**, successivamente applicato anche ai **NIC**. La Tassonomia **NOC** è caratterizzata da cinque livelli: - **Domini, (7)** - **Classi (34)** - **Risultati (540)** - **Indicatori** - **Scale di misurazione**. Tutti e cinque i livelli sono stati codificati per **l'uso nella pratica clinica infermieristica**. Questa struttura aiuta gli infermieri a identificare i **risultati da applicare nella loro pratica clinica** e fornisce i fondamenti per **l'insegnamento della classificazione NOC** negli ambiti di formazione. La Tassonomia **NIC** è caratterizzata da tre livelli: - **Domini, (7)** - **Classi, (30)** - **Interventi, (565)** 4. **Attuazione** Gli interventi infermieristici che costituiscono le "prestazioni infermieristiche" sono classificati a seconda del grado di responsabilità decisionale e possono essere: - **Autonomi**= sono attuati sulla base delle diagnosi infermieristiche e non richiedono la prescrizione medica - **Dipendenti**= fanno riferimento a eventi che cadono sotto la responsabilità del medico, quindi con una diagnosi medica - **Interdipendenti**= è necessario un programma educativo che prevede la collaborazione di altre discipline Gli interventi infermieristici **se programmati** sono considerati una **diagnosi infermieristica**, in base alla loro finalità posso essere: **Monitoraggio** e **vigilanza**, **Prevenzione**, **Soluzione** o **cura** E, in base alla loro natura possono essere: Educativi formali e informali, Di counselling per supporto emotivo, Sull'ambiente, Tecnico-assistenziale, Di supporto fisico nelle abilità di vita quotidiana (ADL). Le prescrizioni di intervento **ben formulate** contengono i seguenti elementi: - il **ruolo del paziente** - **l'azione dell'infermiere** espressa con un verbo (es. Agire per supportare, coinvolgere, addestrare, istruire, informare, dimostrare) - Le caratteristiche **dell'azione dal punto di vista temporale** (quando iniziare l'attività e con quale frequenza, la durata dell'intervento e come va effettuato (es. Insegnare al paziente a eseguire esercizi di dorso flessione plantare per almeno 3 volte al giorno per circa 15 minuti a piede alternato e mantenendo la forza muscolare premendo con la pianta del piede sulla testata del letto per circa 5 minuti) In pratica nella quarta fase del processo infermieristico si **realizza concretamente l'assistenza infermieristica**. Cioè, nella fase di attuazione **l'infermiere mette in atto** le abilità necessarie per far fronte alle diagnosi infermieristiche del paziente e per risolvere i bisogni di salute del paziente. L'attuazione degli interventi: l'esecuzione richiede alcuni (o tutti) dei seguenti interventi: - **Accertare** e **controllare** (ad esempio, registrare i parametri vitali) - **Svolgere** **interventi** terapeutici - Rendere il **paziente più sereno ed aiutarlo** nelle attività della vita quotidiana (ad esempio, riposizionarsi) - Assicurare le **funzioni respiratorie** - Assicurare **l'alimentazione e l'idratazione** 5. **Valutazione** Durante questa fase del processo infermieristico viene accertata l'effi**cacia del piano di assistenza** rispondendo a queste domande che devono **sorgere spontanee**: 1. Come è **progredito il paziente** in termini di **obiettivi** stabiliti nel piano? 2. Il paziente ha **nuove necessità**? 3. Il **piano di assistenza richiede di essere [revisionato]**? L'analisi costante del nostro piano di assistenza, attraverso la valutazione **promuove un meccanismo di feedback** permettendoci, in un clima di assoluta **circolarità ed elasticità**, di **modificare obiettivi**, interventi e **rivalutare costantemente** **LE DOMANDE (DA RIPETERSI ALL'INFINITO):** Le condizioni del paziente sono migliorate, peggiorate o stazionarie? Le diagnosi infermieristiche erano accurate? Le necessità del paziente sono state soddisfatte? Il paziente ha raggiunto l'obiettivo documentato nel piano di assistenza? Quali interventi infermieristici dovrei correggere o interrompere? Dovrei rivedere le priorità dei miei interventi? Strumenti a supporto dell'assistenza Strumenti di pianificazione: - **Prevedere** l'evoluzione dei bisogni di assistenza infermieristica di un paziente - **Scegliere** gli interventi da realizzare (decision making) - **Prescrivere** al gruppo infermieristico il da farsi - **Organizzare** l'assistenza e gli operatori di supporto - **Garantire** la continuità degli interventi Progettare l'assistenza di quel paziente= **[Piani di assistenza]** **Strumenti di documentazione**: - **Riportare dati**, informazioni che documentano l'evoluzione dei problemi del paziente - **Registrare attività** infermieristiche realizzate - **Riportare/comunicare i risultati perseguiti** Documentare la storia di quel paziente= **[Cartella clinico-infermieristica integrata]** **Piani di assistenza** **Standard**= elaborati da un **gruppo di infermieri esperti** in una determinata specialità e sono scritti per una popolazione di assistiti con una **specifica diagnosi medica** (es. sostituzione protesi d'anca, mastectomia...) **Individualizzati**= elaborati **per ogni** assistito **dall'infermiere per i pazienti che richiedono una elevata personalizzazione delle decisioni**. Si utilizzano per gestire situazioni assistenziali molto complesse Importante è inserire anche gli **indicatori di risultati** **[Esame fisico: testa-piedi]** Ha lo scopo di prelevare dei dati **soggettivi**, tra cui sintomi, e dati **oggettivi** che vengono invece osservati e misurati direttamente dall'operatore. Le **tecniche** sono: - **Ispezione**= rilevare, tramite **osservazione**, determinate caratteristiche fisiche e comportamentali. Anche grazie l'ausilio di strumenti, come torcia, otoscopio, ecc. Osserverò sudorazione, colorito, presenza di asimmetrie - **Palpazione=** generalmente le punta delle dita o il palmo della mano (ma non sempre) - **Percussione=** si usano i polpastrelli, per provocare delle vibrazioni e suoni che possono essere acuti e ottusi - **Auscultazione=** diretta senza l'uso di strumenti, e indiretta con l'uso di strumenti. **[Preparazione all'esame fisico]** Pensare come **interagire** Mettere a proprio **agio** la persona Adattare **l'illuminazione** e **l'ambiente** Controllare i **materiali** necessari **[Esame fisico: sequenza]** **Valutazione globale** **Parametri vitali** \> peso altezza (BMI), frequenza, respirazione **Esame neurologico** \> scheda di Glasgow Posizione seduta - **Cute-Tegumenti** -- ispezione e palpazione - **Capelli e peli**= alopecia, irsutismo, infestazioni - **Unghie**= ippocratismo digitale - **Testa**= cranio e volto (miosi= restrizione della pupilla, metriasi= dilatata, anisocoria= pupille differenti), orecchie (esame dimetrico e strumentale, non arrossata), naso (controllare eventuali rossori), bocca e faringe, occhi (**Mistagmo**= movimento involontario) - **Collo=** simmetria, presenza di masse, cicatrici **Posizione sdraiata** - **Arti superiori**= braccia (simmetria, gomiti, polsi e mani, unghie) - **Torace: braccia dietro la nuca** - **Addome: mani lungo i fianchi** - **Pelvi** **Posizione seduta** - Arti inferiori - Colonna vertebrale: postura, andatura, equilibrio, movimenti, dolorabilità Gli infermieri in Italia non svolgono l'esame fisico, ma dobbiamo introdurlo. Un accertamento eseguito in modo corretto permette di pianificare l'assistenza in modo appropriato. **[Cura di sé e igiene del corpo]** In base alla cultura di appartenenza troveremo un'educazione sull'igiene differente. I motivi che ci spingono a promuovere la cura del se sono diversi, passano dai motivi sociali e psicologici a quelli strettamente legati alla salute personale. Ciò è importante anche provvedere all'igiene della cute, dato che svolge funzioni fondamentali, come: - Protezione - Isolamento - Omeostasi (meccanismo di autoregolamentazione) - Ci rivela agli altri **[Ruolo infermieristico nell'igiene]** Andiamo oltre alla dimensione anatomica e funzionale. Si deve trasmettere, durante la cura personale: - Senso terapeutico ai gesti di cura per ridurre l'imbarazzo - Modalità di relazione interessata ed entrare in contatto con lui - Volontà di capire e conoscere i bisogni della persona Il momento dell'igiene può essere un modo per fare una valutazione visiva **[Percezione di sé da parte dell'assistito]** Durante l'assistenza la persona non è completamente autonoma e indipendente. Quindi bisogna instaurare un'assistenza evitando di cadere nell'imbarazzo. Usando ad esempio del paravento ecc. per la completa privacy del paziente. **[Funzioni della cute]** La cute è costituita da tre strati Strato esterno \> **Epidermide** Qui abbiamo 4 o 5 strati, **5** con l acute **più spessa** (mani e piedi, il quinto strato è il **lucido**), **4** dove è più **sottile** (basale, granuloso, spinoso e corneo, **creatina** nel corneo è una proteina) Cellule di **Langeranz**= aspetto immunitario Cellule di **Merkel**= tutti gli aspetti della sensibilità tattile e dolorosa Strato sottocutaneo \> **derma e ipoderma** Nel **derma** è il tessuto connettivo deputato al sostegno, abbiamo i **vasi sanguigni**, le ghiandole sudoripare, gli **annessi cutanei** (peli), e i **nervi** Nell'**ipoderma** abbiamo per lo più il **tessuto adiposo** che conferisce le forme del corpo insieme alla regolazione termica **Melanociti**= colorito cutaneo, melanina **Emoglobina**= trasportata dall'ossigeno nel sangue **[Gli effetti dell'invecchiamento sulla cute]** I principali cambiamenti con l'invecchiamento sono: - Secchezza, richiede maggior attenzione sui prodotti - Fragilità, delicatezza nel trattamento - Maggiore difficoltà a guarire Ricordando che nell'anziano abbiamo più probabilità della presenza di malattie (es. diabete, problemi cardiaci) che rendono la cute più esposta al rischio di danni. Le modificazioni del derma che possiamo osservare: - Compromissione della funzionalità di barriera - Assottigliamento dell'epidermide (circa 15%) - Ridotta capacità rigenerativa - Ridotta elasticità, rallenta la produzione di melanina - Aumento della pigmentazione, con la comparsa di macchie **[Cura della cute: procedure applicative]** Sono atti fondamentali per prenderci cura della cute, proteggendola ed evitando i piccoli o grandi problemi che si possono verificare in particolari situazioni di disabilità (arrossamenti, irritazioni, fissurazioni) 1. Detersione 2. Idratazione 3. Protezione **[Condizione di rischio]** 1. **Disabilità**= gli effetti dell'immobilità, anche temporanea, sono particolarmente evidenti se il paziente è costretto a letto o sulla sedia a rotelle. 2. **Incontinenza**= evitare gli sfregamenti e cambi frequenti **[Fattori che influenza la cura del sé]** a. **Funzione neuromuscolare** b. **Funzione sensoriale=** modificare l'ambiente per aiutare il self care c. **Funzione energetica=** scegliere le giuste attività, o una dieta adeguata d. **Patologie** e. **Dolore** f. **Salute mentale=** l'incapacità di concepire correttamente la realtà, effetti da una psicosi, come depressione, ecc. g. **Capacità cognitive=** la compromissione di tali funzioni può portare a non essere consapevoli del proprio stato igienico h. **Ambiente** i. **Motivazione=** chi ha un'immagine positiva di sé è più invogliato a curare la propria persona j. **Cultura, valori e credenze** **[La cura di sé nell'impatto sulle attività di vita quotidiana]** - Di base o ADL = attività essenziali - Intermedie o IADL= attività che utilizzano strumenti nella vita quotidiana - Avanzate o AADL= attività di tipo ludico, ricreativo e sociale **[Deficit della cura di sè]** *Definizione di \\>* *Stato in cui la persona ha una compromissione delle funzioni motorie o cognitive, che provoca una diminuita capacità di svolgimento delle attività di cura di sé. Teorica Dorothea Orem* **Accertamento della cura di sé** Si fa durante l'accertamento iniziale, analizzando il grando di autonomia o di supporto richiesto dalla persona assistita e tutte le ADL **[Interventi assistenziali per la gestione del deficit nella cura di sé]** Dove è possibile ricavare le potenzialità del paziente non bisogna sostituirlo. L'obiettivo è sempre quello di riportarlo alla normalità. **[Aspetti legali alla cura del sé ]** Assistenza nella **vestizione** Immagine che contiene testo, schermata, numero, software Descrizione generata automaticamente Nella situazione di difficoltà o incapacità di vestirsi bisogna concordare e istruire paziente e familiare alla selezione in modo sicuro per la persona assistita e per se stesso, inoltre: - Prendersi il tempo necessario e procedere a tappe - Preferire la posizione seduta - Predisporre gli abiti vicino alla persona - Incoraggiare la persona ad indossare abiti normali anziché pigiama o camicia da notte - Se la persona ha difficoltà motorie o emiplegia consigliare di partire dalla parte plegica per la vestizione e dalla parte sana nella svestizione - Preferire abiti comodi, con elastici, chiusure lampo, o velcro evitando i bottoni, etc. Lo **scopo** di assistere i pazienti durante la vestitura è di poter permettere: - La vestitura ai pazienti immobilizzati a letto o che non sono in grado di vestirsi o spogliarsi in modo autonomo - L'apprendimento delle modalità più efficaci per mettere o togliere gli indumenti - Il mantenimento dell'autonomia della persona (mettere a disposizione il materiale e lasciare che il paziente si metta e tolga gli indumenti) Assistenza nell'**eliminazione** Nella situazione di difficoltà o incapacità dell'attività di eliminazione. L'eliminazione ha come scopo l'eliminazione dei **prodotti di rifiuto** che si formano a seguito dell'utilizzazione degli alimenti e delle bevande. Il tipo e la quantità di alimenti ingeriti incidono sulla produzione e la frequenza di eliminazione urinaria e fecale. Una delle caratteristiche di questa attività di vita quotidiana è che di norma viene effettuata in privato, effettuarla in condizioni diverse e con aiuto crea forte disagio. Sono molti i fattori che incidono sul raggiungimento o mantenimento dell'indipendenza in questa funzione: - **L'alterazione della mobilità**: chi non riesce a camminare può avere difficoltà a raggiungere la toilette, specialmente se ci sono delle scale. Le persone su una sedia a rotelle hanno difficoltà a servirsi dei servizi igienici (necessità di porte larghe, rampe speciali). Le persone con apparecchi gessati o con l'artrite sono in grado di entrare in bagno ma non a svestirsi. - **L'allettamento**: chi è allettato dipende completamente da altri. A meno che una persona non riesca a stare seduto, o non sia in grado di muoversi, si dovrebbe preferire l'uso della comoda a quello della padella. - **I disturbi cognitivi** Ci sono varie modalità di eliminare in caso di difficoltà ad usufruire dei servizi igienici: - I **sedili rialzati**: i pazienti che hanno difficoltà a sedersi o a rialzarsi da una tazza del bagno di altezza standard possono utilizzare dei sedili rialzati che permettono di compiere movimenti meno ampi. Un sedile rialzato è utile anche dopo un intervento chirurgico all'anca. - La **comoda**: è una sedia a rotelle con un asse da servizio igienico sotto cui è posto un contenitore estraibile. Necessaria per i pazienti che non deambulano fino al bagno o che non sono in grado di fare le scale, ma che sono in grado di trasferirsi dal letto alla sedia e quindi di gestirsi l'eliminazione. - La **padella**: è un recipiente largo e basso, opportunatamente sagomato e solitamente fornito di manico, per eliminare feci o urine in condizioni di allettamento. - Il **pappagallo o storta**: è un recipiente a base larga e collo ripiegato nel quale viene introdotto il pene durante la minzione a letto. - **L'urocondom**: è un cilindro di gomma piuttosto spessa che si infila sul pene ed è collegato tramite un tubo di raccordo a un sacchetto di raccolta. La sacca di raccolta può essere fissata sulla coscia e facilitare così la mobilità. Lo **scopo** di assistere i pazienti durante l'eliminazione è di poter permettere: - L'eliminazione ai pazienti immobilizzati a letto o che non sono in grado di recarsi in bagno in modo autonomo e sicuro - L'assunzione della posizione più efficace per l'eliminazione - Il mantenimento dell'autonomia della persona (mettere a disposizione il materiale e lasciare che il paziente si posizioni da solo se in grado) ![Immagine che contiene testo, schermata, software, Pagina Web Descrizione generata automaticamente](media/image24.png) Assistenza nella **cura del corpo** La detersione può essere effettuata con: comuni tensioattivi e per affinità Tensioattivi= risultato di un sistema detergente composto da tensioattivi e acqua, che mediante l'azione meccanica permette la rimozione dalla cute dello sporco. Affinità= agisce rimuovendo con sostanze grasse il grasso della cute stessa (film idrolipidico) e lo sporco ad esso adeso (latte detergente, olio) I detergenti sono suddivisi in due categorie: - Detergenti **solidi** (sapone tradizionale, detergente sintetico solido) e detergenti liquidi (detergente sintetico liquido, latte detergente, shampoo, bagno schiuma, doccia schiuma, detergente intimo). - Sapone **tradizionale** -- ottimo potere lavante ma a lungo termine può delipidizzare la pelle in modo eccessivo - Saponi **sintetici** -- sapone non sapone, (syndet), agenti che hanno sostituito il sapone tradizionale, l'aggiunta di sostanze eudermiche migliorano le proprietà e regolano facilmente il pH. - Possono essere sia **liquidi** che **solidi** e hanno una composizione diversa dal sapone tradizionale essendo formulati con miscele energiche di tensioattivi a pH acido, addizionati a surgrassanti e sostanze funzionali specifiche. **[Pulizie Parziali]** - Igiene dei **capelli**=permette di eliminare lo sporco e il sebo dal cuoio capelluto, migliorando la circolazione. La cura dei capelli è necessaria come qualsiasi altra parte del corpo, occorre verificare se il lavandino ha una doccetta che può essere utilizzata, o comunque possono essere utilizzate vaschette idonee al lavaggio. Nelle persone con patologie croniche vanno valutate le difficoltà e necessità di aiuto della persona, vanno analizzate le preferenze relative alla lunghezza ed eventualmente va preferito un taglio corto, facilmente gestibile. Per favorire l'autonomia si possono preferire spazzole allungate che permettono di pettinare anche la parte posteriore della testa. Invece, per la rasatura, è necessario valutare la capacità di coordinazione degli arti superiori, la fermezza della mano e le capacità visive della persona assistita. È preferibile un rasoio elettrico - Igiene delle **mani** - Igiene degli **occhi=** durante la pulizia le mani devono essere accuratamente pulite e se si utilizzano delle garze o manopole partire dal canto interno (angolo nasale) a quello esterno e risciacquare o cambiare garza. Mai passare da un occhio all'altro con la stessa garza o mano qualora ci siano processi infiammatori in atto. Le persone che portano occhiali, lenti a contatto o protesi necessitano di cure particolari. Nelle persone confuse o incoscienti verificare la presenza di lenti a contatto, se rimangono a lungo nell'occhio si possono verificare danni gravi. - Igiene del **naso**= le narici vengono pulite soffiando delicatamente il naso quotidianamente. Se vi è difficoltà a soffiarsi il naso utilizzare un cotton fioc inumidito. Se vi sono inseriti dei sondini è necessario controllare le superfici delle narici se vi sono lesioni da decubito e pulire frequentemente e delicatamente le mucose, spostando la sede di appoggio del sondino - Igiene delle **orecchie**= non richiedono particolari cure se non una regolare pulizia del padiglione auricolare quotidiana - Igiene dei **piedi**= solitamente ci si lava i piedi quando si fa il bagno o la doccia e si tagliano le unghie quando è necessario. Le unghie è preferibile limarle piuttosto che tagliarle. I piedi sono suscettibili di lesioni cutanee da cui possono derivare danni importanti. Calli, unghie incarnite, abrasioni possono compromettere la mobilità. Spesso gli anziani hanno la cute secca a causa della riduzione della secrezione delle ghiandole sebacee e vanno incontro a screpolature. Frequentemente presentano malformazioni causate da varie patologie (artrite reumatoide, osteoartrite) e questo favorisce dolore, lesioni e abrasioni, causate soprattutto da calzature inadatte. Le unghie possono diventare opache, desquamate ed ipertrofiche. È necessario valutare lo stato della circolazione al piede del paziente con patologie vascolari periferiche, quali diabete mellito e altre patologie che colpiscono la circolazione e la sensibilità periferica. Se i problemi dei piedi non vengono risolti con un'accurata igiene e trattamenti adeguati i pazienti possono andare incontro all'amputazione o altre disabilità. In questi casi l'ispezione e una igiene speciale giornaliera del piede possono evitare lo sviluppo di ulcere e le complicanze che portano all'amputazione. - Igiene del cavo orale= la pulizia dei denti e della bocca dopo i pasti con lo spazzolino e il filo interdentale. Nei pazienti che non si alimentano dopo interventi chirurgici o che hanno subito traumi o interventi al volto, comatosi o anziani oppure malati con febbre elevata o in ventilazione meccanica, necessitano di accurate pulizie e cure del cavo orale. La colonizzazione batterica del cavo orale è stata considerata una concausa di alcune polmoniti nosocomiali, in particolare nei pazienti critici e negli anziani. In caso di portatori di protesi dentarie è necessario garantire un'igiene della bocca e della protesi dopo i pasti e controllare regolarmente lo stato delle gengive sottostanti. Alterazioni del cavo orale: - Carie - Gengivite - Paradontite o malattia paradontale - Mucosite - Stomatite - Afta - Alitosi La valutazione dell'igiene orale mira ad accertare la necessità di aiuto, la condizione si salute del cavo orale, gli stili di vita e le abitudini della persona Immagine che contiene testo, diagramma, schermata, linea Descrizione generata automaticamente - Igiene del **perineo**= è l'area che richiede maggiori attenzioni, va frequentemente lavata per evitare infiammazioni, infezioni e cattivi odori. La pulizia deve essere sempre fatta partendo dalla parte anteriore a quella posteriore dopo ogni evacuazione. ![Immagine che contiene testo, schermata, software, Pagina Web Descrizione generata automaticamente](media/image26.png) Assistenza nell'**alimentazione** L'attività dell'alimentazione ha come scopo di fornire gli elementi nutritivi essenziali per la vita. La capacità di alimentarsi è data quasi per scontata, finché non si verificano alcune situazioni che impediscono di farlo e provocano problemi di dipendenza come: - La difficoltà alla deglutizione: spesso correlato ad un ictus cerebrale o ad un trauma cranico o altre patologie neuromuscolari. Se vi è una disfagia è opportuno non alimentarlo per bocca fino a quando non è stato riabilitato per il rischio di soffocamento o di ingestione nella trachea di sostanze alimentari. La consistenza del cibo è fondamentale; addensare le bevande, evitare cibi secchi (fette biscottate) e cibi appiccicosi (cioccolato, miele). - La disabilità fisica: l'immobilizzazione di un arto, magari della mano più usata può impedire la capacità di alimentarsi. Esistono molti ausili. La capacità di alimentarsi autonomamente rappresenta una delle più importanti abilità di cura della propria persona. La capacità di alimentarsi richiede: - desiderio di scegliere i cibi e di mangiare (appetenza), - forza e coordinamento muscolare per portare il cibo alla bocca, - capacità di masticare e deglutire. Immagine che contiene testo, elettronica, schermata, numero Descrizione generata automaticamente Lo scopo di assistere i pazienti durante il pasto è di poter procurare: - Una alimentazione adeguata al suo stato di salute; - Il mantenimento dell'autonomia della persona (evitare di imboccare se non necessario). **[Parametri Vitali]** Per convenzione sono stati individuati **5** parametri fondamentali: - Frequenza **cardiaca** - Frequenza **respiratoria** - **Pressione arteriosa** - **Temperatura corporea** - **Dolore** Sono sufficienti per avere un quadro generale? No, ci forniscono solo un'analisi su emozioni, coscienza ed eventuali patologie evidenti. Nell'accertamento iniziale, per avere una visione più generale, si vedono anche: - Saturazione - Glicemia - Parametri **antropometrici (peso, altezza, ecc.)** **Segno=** concreto, immediatamente visibile **Vitale**= necessario per la vita Quindi, i segni vitali ci servono per indicare lo **stato di salute dell'individuo**. L'infermiere deve mantenere **elevato il livello di osservazione**, competenze task, perché le **condizioni vitali possono variare** con il tempo. È ovvio che i parametri fanno parte non solo dell'accertamento, ma in qualsiasi situazione dove ve ne è la necessità. Naturalmente, l'infermiere deve conoscere bene il proprio paziente, e anche i suoi range di normalità. Per gli adulti i Range normali: **Temperatura**: 36 -- 37,5 °C - Media ascellare= 36,5°C - Media timpanica/orale= 37 °C - Media rettale= 37,5 °C **Polso**: 60 -- 100 battiti al minuto - Media: 72 al minuto **Pressione arteriosa**: 100-140/60-90 mmHg - Media: 120/80 mmHg **Funzione respiratoria**: 12 -- 20 atti al minuto - Media: 16 atti al minuto **[La Temperatura Corporea]** È il rapporto tra il calore prodotto e quello disperso dal nostro organismo. L'uomo è **omeotermo**, cerca di mantenere sempre costante la sua temperatura, con la **termogenesi** si genera calore, con la **termodispersione** la perde, tutto per mantenere l'omeostasi (attitudine propria degli organismi viventi a conservare le proprie caratteristiche al variare delle condizioni esterne dell\'ambiente tramite meccanismi di autoregolazione). Il nostro corpo produce calore (**termogenesi**) attraverso: - Processi metabolici - Movimento muscolare Invece, per la **termodispersione**: - Evaporazione, vapore acqueo - Conduzione, da un corpo caldo ad uno più freddo - Convenzione, attraverso l'ausilio di acqua e aria - Irraggiamento, sole o sorgente di calore - Minzione ed evacuazione L'**ipotalamo** regola la nostra temperatura corporea, e mantiene l'omeostasi. Il nostro organismo usa un feedback negativo. Esprimiamo la temperatura attraverso la **scala Celsius**. Invece il termometro clinico è graduato dai 35 ai 42 gradi (piressia=presenza di febbre) questo termometro è diviso ogni dieci parti. Quando la temperatura dell'ipotalamo è **maggiore di 37°C**, il nostro organismo risponde con la **vasodilatazione**, permettendo la dispersione di calore. Quando, invece, scende **sotto i 37°C** abbiamo la **vasocostrizione**, l'organismo tende a mantenere il calore. Tutto ciò ha un limite, fino ad un certo livello questo meccanismo funziona. Bisogna ricordare che, la temperatura corporea durante la giornata varia, come ad esempio la mattina, oppure per le donne durante il ciclo mestruale e la menopausa ha una temperatura più elevata. Grande attenzione va verso la febbre nel neonato perché i meccanismi di termoregolazione **non sono maturi**. La comprensione dei fattori che influenzano la temperatura corporea può essere anche: - Età - Ambiente - Ora del giorno - Esercizio fisico - Stress - Ormoni Tabella dei range di normalità corporea in base alla sede di misurazione ![Immagine che contiene testo, Carattere, schermata, numero Descrizione generata automaticamente](media/image28.png) Variazioni della T.C. Una variazione può dipendere: 1. da grosse variazioni della temperatura ambientale alle quali l'organismo non è in grado di adattarsi nonostante i meccanismi fisiologici di correzione messi in atto (ipotermia o ipertermia). Queste variazioni possono essere anche chiamate variazioni da causa **estrinseca** (come l'assideramento, il colpo di calore, il colpo di sole); 2. da una alterata regolazione dei meccanismi termoproduttori e termodispersori. Queste variazioni possono essere anche chiamate variazioni da causa INTRINSECA (come l'ipotermia intrinseca e l'ipertermia febbrile); **Ipotermia intrinseca** Si definisce ipotermia da causa intrinseca un abbassamento della T.C. al di sotto dei 35°C che si verifica indipendentemente dalla temperatura ambientale. Fra le cause ricordiamo: - Gravi carenze alimentari; - Alcuni stati tossici o infettivi (colera); - Gli stati di paralisi muscolare; - Alcuni disordini endocrini (ipotiroidismo, iposurrenalismo) **Ipertermia febbrile o febbre o piressia** La febbre, o piressia, si verifica quando, in un adulto, la temperatura orale è superiore a 37,8 °C o la temperatura rettale uguale a 38,3 °C. Una persona con la febbre viene definita in stato febbrile; senza febbre, viene definita in **stato non febbrile**. Alcune persone, specialmente gli anziani hanno valori basali medi inferiori (valori indispensabile per mantenere le attività fondamentali dell\'organismo). Ne consegue che essi avvertono la febbre a temperature inferiori rispetto alle tradizionali temperature. - **Effetti diurni**. La temperatura corporea Norm di una persona cambia da circa 0,6 °C nel corso della giornata; quindi, occorrono diverse rilevazioni - Una **febbre moderata** (fino a 39,5 °C) è la naturale difesa del corpo contro l\'infezione e non rappresenta alcun tipo di minaccia per la maggior parte delle persone. In particolare, la febbre: 1. Uccide o inibisce la crescita di innumerevoli microrganismi; 2. Favorisce la fagocitosi; 3. Causa la disgregazione lisosomi e l\'autodistruzione di cellule infettate da virus; 4. Causa il rilascio di interferone, una sostanza che protegge la cellula da infezioni virali L\'**iperpiressia**, cioè la febbre **superiore a 41 °C**, è **pericolosa** e richiede un intervento per prevenire il **danneggiamento delle cellule** corporee, specialmente nel cervello virgola che causa confusione, delirio, convulsioni o coma. La disregolazione è causata dalla presenza nel **sangue di sostanze prodotte dai leucociti dette pirogeni, endogeni o leucocitari** (citochine: interleuchine o interferoni, e prostaglandine in qualità di mediatori della flogosi) in risposta a una serie di eventi: - Infezioni; - Presenza di varie tossine; - Neoplasie; - Traumi cranici; - Stati infiammatori cronici; - Necrosi tissutali. Quindi non è vero che la febbre indichi sempre la presenza di un'infezione, e non è neppure vero che in tutte le infezioni ci sia sempre febbre, come nelle infezioni localizzate lievi (foruncolo, raffreddore) e negli organismi defedati che non sono in grado di difendersi adeguatamente (infezioni apirettiche). Dal punto di vista della patologia umana, le sostanze comunque che rivestono maggior interesse sono i pirogeni esogeni o batterici. **[Il Decorso dell'episodio febbrile]** È normalmente caratterizzato da 3 fasi: - **Fase di ascesa o prodromica**= corrisponde al momento in cui i mediatori innescati dalle citochine agiscono sui neuroni del centro termoregolatore che innesca la risposta termoconservativa. È caratterizzata dalla sensazione soggettiva di freddo, dalla eventuale comparsa di brivido (aumento della termogenesi) e del pallore cutaneo, che consegue alla vasocostrizione (riduzione della termodispersione). La T.C. aumenta progressivamente e talvolta con rapidità. Il paziente sente freddo e tenta di coprirsi. - **Fase di acme o plateau o fastigio**= corrisponde al periodo in cui il centro termoregolatore si regola su un livello più elevato di quello fisiologico (modifica del set point) con conseguente aumento della temperatura, raggiungendo valori che sono proporzionali alla riduzione della sensibilità dei neuroni del centro. Scompare la sensazione di freddo che è sostituita da quella di caldo. Tale fase perdura fino a che la produzione in eccesso di pirogeni endogeni permane, a seconda della causa. - **Fase di defervescenza**= : corrisponde alla ridotta produzione di citochine pirogene, che può essere graduale (per lisi) o rapida (per crisi), riportando al valore di 37°C la soglia di sensibilità agli stimoli termici dei neuroni del centro termoregolatore. Se avviene per LISI non vi sono sintomi particolari, salvo un lieve senso di calore seguito da benessere dovuto alla ritrovata normalità. Se avviene per CRISI si verifica una notevole vasodilatazione accompagnata da sudorazione profusa (diaforesi) che può rendere il paziente disidratato e spossato. **[Curve Termiche]** A seconda della causa l'andamento della febbre nel tempo è diverso. La febbre si valuta costruendo la cosiddetta **curva termica**, cioè un grafico in cui si riporta le rilevazioni della T.C. nella giornata per tutto il periodo febbrile. In questo modo si rilevano i valori **minimi** e **massimi**, il numero di episodi di incremento e di defervescenza, la durata dell'acme. Alcune curve sono caratteristiche: - **Febbricola**, non viene mai raggiunta 38 °C Immagine che contiene testo, linea, Diagramma, schermata Descrizione generata automaticamente - **Febbre continua**, l'acme ha oscillazioni inferiori a un grado nelle 24h ![Immagine che contiene testo, linea, Diagramma, diagramma Descrizione generata automaticamente](media/image30.png) - **Remittente**, le oscillazioni quotidiane sono maggiori di un grado, ma la T.C. non torna mai al valore di set point (normalità) Immagine che contiene linea, Diagramma, diagramma, testo Descrizione generata automaticamente - **Intermittente**, si passa ripetu

Use Quizgecko on...
Browser
Browser