Summary

This document discusses the concept of "news" in journalism, exploring its nature, definition, and the factors shaping its production. It examines the roles of journalists and sources in creating and disseminating news. The document analyzes characteristics of news, including its relativity, discretion, and importance for the public.

Full Transcript

II Unità 1. La notizia 1.1. Premessa: ritorno al giornalismo - Ripartiamo dalla definizione di “giornalismo” indicataci dal Papuzzi: La registrazione di fatti, per farli diventare notizie, da valutare, inquadrare, ordinare secondo una gerarchia di notiziabilità (ovvero la capacit...

II Unità 1. La notizia 1.1. Premessa: ritorno al giornalismo - Ripartiamo dalla definizione di “giornalismo” indicataci dal Papuzzi: La registrazione di fatti, per farli diventare notizie, da valutare, inquadrare, ordinare secondo una gerarchia di notiziabilità (ovvero la capacità di un avvenimento di valere come notizia), e comunicare attraverso modelli convenzionali sulla base delle possibilità tecnologiche”. (Papuzzi). - La notizia: “Processo informativo che prende in considerazione l’universo degli avvenimenti” (Papuzzi). - Il Papuzzi integra la sua definizione divenutaci ormai familiare con la seguente considerazione che contiene un in sé una qualità appartenente all’operare del giornalista o dell’operatore dell’informazione: - “Nella sua essenza il giornalismo è precisamente dare conto di ciò che accade, attraverso la registrazione di eventi che incidono sulle nostre esistenze o nella percezione che ne abbiamo; ma anche attraverso l’eliminazione di quanto, una dato giorno, conta meno, o non conta affatto, o non conta come contava in passato”. (Papuzzi). Cosa fa notizia? Non solo l’imprevedibile (l’uomo che morde il cane) ma la normalità di ogni giorno che assume carattere di comune e pubblico interesse perché tocca la vita della comunità locale, nazionale, civile, particolare, ecc. (gli incidenti stradali, il costo della benzina, il costo della vita, il mal tempo, ecc.). 1.2. Relatività e discrezionalità - La descrizione dei fatti non risponde “fedelmente” all’accadimento se non altro per la condizionabilità di chi raccoglie ordina e comunica l’evento, il fatto, facendolo diventare notizia (relatività della notizia). Basti pensare al fatto che lo stesso accadimento può essere raccontato con variegate versioni, tutte contenenti legittimamente la verità, o è meglio dire parti di verità interpretate da chi riferisce. Quanto più è onesto e scrupoloso il lavoro di ricerca e di verifica del giornalista tanto più la versione dei fatti si avvicina alla realtà del fatto stesso. - Ciò inoltre non vuol dire che l’informazione non offre mai la verità dei fatti, al contrario lo fa ma è condizionata dal “medium” che è il giornalista stesso (discrezionalità di valutazione del giornalista). Per cui tanto più il giornalista svolge la sua funzione nella modalità più concretamente e onestamente vicina alla realtà tanto più il giornalista ha reso più vicina alla realtà la sua versione dei fatti. In questo senso è importante la capacità di selezione del giornalista, accompagnata dalla chiarezza ed esaustività (o completezza) della sintesi. “Sembrerebbe che la valutazione delle notizie sia la conoscenza sacra, l’abilità segreta del giornalista, che lo differenziano dalle altre persone” (Tuchman 1973) 1.3. Definizione di notizia “News is what’s different”- - Riprendiamo la definizione di notizia che da’ il Preziosi: “È il resoconto giornalistico di un fatto o avvenimento ritenuto degno di essere portato a conoscenza di un pubblico”. La selezione è dunque l’azione del giornalista (ogni notizia presuppone una selezione e ina interpretazione da parte del giornalista) che fa diventare un fatto conosciuto in una notizia da immettere nel circuito informativo. - Il Papuzzi la definisce propriamente come “oggetto fondamentale del lavoro giornalistico”. - Qualsiasi avvenimento è potenzialmente una notizia, ma nessun avvenimento di per sé è una notizia fino a quando il professionista la fa diventare tale, e cioè dopo aver riconosciuto l’interesse per i fruitori del proprio servizio di informazione. - I fatti dunque sono l’oggetto da cui può scaturire la notizia che non può derivare da qualcosa che non è avvento o è stato inventato. “La notizia infatti non può essere falsa perché ciò ne contraddirebbe la stessa definizione”. Non tutti i fatti ‘fanno’ o diventano notizia. Il giornalista deve saper riconoscere se un fatto ‘fa o non fa notizia’ (criteri di notiziabilità, tra i più usati: l’attualità del fatto, il pubblico interesse, la vicinanza geografica, l’inusualità e la rilevanza politico-istituzionale dei protagonisti). - La notizia è il resoconto di un fatto, “il rapporto su un evento e non l’esperienza dell’evento” (Halberstram 1992). “Perché un avvenimento possa dare origine a una notizia è necessario che si manifesti in forme evidenti e registrabili o certificabili” (Papuzzi, 11). Quando si allontanano le notizie dai fatti nascono le ‘pseudo-notizie’, cioè gli eventi originariamente concepiti e provocati per diventare notizia ed essere diffusi come tali dai mass media (Media event). Un secondo rischio è quello dell’omologazione che si ha quando non è più il fatto a generare la notizia ma è la notizia che genera il fatto: le notizie rincorrono se stesse per accontentare un pubblico ideale (predominio delle grandi agenzie di informazione). È la fine del giornalismo ‘sul campo’. Terzo rischio è operare una stretta identificazione tra la notizia e i fatti. (Preziosi). - La notizia inoltre nasce – e in qualche caso prende forma – in considerazione dei suoi lettori di riferimento. È lecito dunque domandarsi: La notizia a chi interessa? Quanto interessa? Perciò il giornalista deve conoscere bene il target di riferimento, le qualità che lo definiscono un determinato pubblico che ha scelto un genere di informazione, le aspettative che nutre, curando anche il modo con cui la notizia sia dalla parte della sua “audience” e non soltanto dalla parte dei fatti (identificazione). Per conquistare e coltivare l’attenzione e la fedeltà di un pubblico il giornalista deve saper parlare il suo linguaggio (farsi capire facilmente), suscitare emozione e come abbiamo detto prima, identificazione, corrispondere ai suoi interessi. Si tratta di un lavoro di mediazione (i media, i mass media) (Preziosi). Ciò che fa di un avvenimento una notizia è la relazione con un pubblico. Il giornalista è colui che sa cogliere questa relazione, cogliendo nell’avvenimento l’importanza e la necessità. Deve sapersi garantire la fedeltà dei lettori “trasformandola in diffusione vendibile agli inserzionisti pubblicitari” (Papuzzi, 15). - Questa doppia natura del giornale, e dei giornalisti, fa risaltare la contraddizione in termini etici e commerciali dell’informazione giornalistica: strumento di formazione dell’opinione pubblica e prodotto industriale da vendere sul mercato e da far sponsorizzare economicamente. Applicare principi etici a una attività commerciale diventa difficile. - Alberto Cavallari, specifica che la notizia “non è letteratura, arte, religione, musica, scienze, interpretazione e rappresentazione del mondo; ma specifica informazione relativa al mondo, alla sua geografia, alla sua letteratura, alle sue religioni, alle sue scienze, alle sue guerre, alle sue culture”. Una definizione che spiega una semplice, ma importante verità: “la notizia non è la realtà, ma è la realtà raccontata agli altri”. - “Tutto ciò che è nuovo, interessante e importante fa notizia”. Tale affermazione richiama l’attualità, cioè “l’immediatezza temporale”, la caccia della novità più recenti. Non bisogna dimenticare che “lo scopo essenziale della notizia non è di avvertire, istruire o divertire, ma di informare”. - Fattore importante per la scelta degli avvenimenti è data dalla cadenza di pubblicazione del “giornale” per cui si lavora. Un settimanale è diverso da un quotidiano e la cadenza è più “rilassata” e può persino dare tempo alla verifica. Così l’immediatezza della radio e della Televisione è ancor più consistente rispetto al quotidiano che produce la pubblicazione nell’arco della notte. Per radio, TV e informazione online l’immediatezza è più vicina alla sua definizione. 1.4. La formula delle W+H Lo stile della notizia deve essere conciso, chiaro e privo di commenti. - In ambito anglosassone è stata codificata la regola delle 5 W più la H a cui rispondere. A esse si aggiunta una sesta W. Sono le informazioni minime che servono a certificare l’avvenimento, il nocciolo della cosiddetta “cronaca giornalistica”. L’origine risale all’introduzione del telegrafo. Per trasmettere i dati di una notizia bisognava utilizzare l’estrema esiguità esigita dallo strumento di trasmissione, e cioè il telegrafo. Nel dettaglio le domande a cui rispondere per la redazione della notizia sono: Who (chi)?, il soggetto della notizia; What (cosa)?, il suo oggetto o contenuto; When (quando)?, il suo riferimento temporale; Where (dove)?, il luogo dell’accadimento; Why (perché)?, i motivi del fatto e le conseguenze che ne possono derivare; How (come)?, è la domanda che introduce l’aspetto descrittivo dei fatti. Where from? (da quale fonte)?, rimanda invece alla fonte e alla sua autorevolezza in fatto di veridicità. - Il principio di prevalenza. Per la costruzione della notizia si esordisce con l’elemento che più di ogni altro (tra i primi cinque soprattutto) riveste la maggiore rilevanza. La parte più rilevante poi va anche posta nel titolo stesso (headline). - Il lead dell’articolo , cioè il suo inizio, deve contenere il più possibilmente, il contenuto essenziale della notizia rispondendo alle domande di cui sopra. Il lead è cioè, il condensato della notizia stessa che poi sarà ripresa nelle sue parti (le 5 W + H + WF) per scendere nei dettagli senza la strettezza dell’attacco (in fondo nel lead va contenuta tutta la notizia per chi non ha tempo di leggere tutto il pezzo o gli articoli del giornale, informandosi nell’essenziale e rimandando a dopo la lettura approfondita della notizia, o scegliendo solo quelle che ritiene di suo interesse). Lead, titolo e introduzione (occhiello e sommario) devono quindi dare la notizia in estrema sintesi. L’articolo infatti si va completando partendo dai particolari più rilevanti sino ad arrivare alle altre informazioni meno importanti. - Il Russ-Mohl così costruisce la struttura ponendo al vertice la risposta alle W+H-WH (i 7 elementi) e poi via via sino alla base i particolari importanti, i retroscena e collegamenti, per finire con gli eventuali altri dettagli meno rilevanti. - Alcuni esempi ripresi dal Preziosi nella sua voce del dizionario: - "Hanno sparato al Papa"; "L’Onorevole Moro è stato rapito dalle Brigate Rosse"; "Arrestato Enzo Tortora. È accusato di collusioni con la camorra". In questi tre esempi l’elemento fondamentale è il ‘Chi?’, cioè il soggetto della notizia. Questa avrebbe avuto un peso diverso se il suo protagonista non fosse stato rispettivamente il capo della Chiesa cattolica, uno statista italiano noto e amato, un presentatore televisivo popolarissimo. - "Strage dell’IRA a Belfast. Morte otto persone"; "Sequestro di persona nella Locride. Rapito il figlio di un imprenditore milanese"; "Campioni del Mondo". In questi casi la notizia è il suo oggetto, ovvero il ‘Che cosa’; l’evento in sé. Il primo esempio ci parla di una strage, il secondo di un sequestro di persona. Il terzo è il titolo che uscì sulla prima pagina della Gazzetta dello Sport nell’estate dell’1982, quando la nazionale italiana di calcio vinse per la terza volta il titolo di Campione del Mondo: un grande titolo e una foto bastarono a esprimere che la notizia, per l’appunto, era riassumibile in quella sola espressione. - "Il Papa è arrivato a Cuba"; "Il cadavere di Moro è stato ritrovato in una strada tra piazza del Gesù e via delle Botteghe Oscure"; "Arriva in Tv il film La Vita è bella di Roberto Benigni". In questi esempi prevale il ‘Dove?’. L’interesse del lettore è cioè attratto dal luogo fisico in cui è avvenuto un fatto o dal canale televisivo in cui sarà trasmesso un film di successo. - "Giallo sulla liberazione di Farouk Kassam: prima o dopo l’annuncio del Tg?"; "Dopo vent’anni un italiano trionfa al Tour de France"; "Trapiantato per la prima volta un cuore artificiale". Tipici casi in cui prevale l’interesse temporale, il ‘Quando’. Così impostate le notizie pongono l’accento sulle priorità temporali di un evento, sulla sua frequenza nel tempo o sul fatto che esso sia avvenuto per la prima volta. - "L’Italia brucia per mano dei piromani"; "La pista bulgara dietro l’attentato al Papa"; "Suicida per amore". Dietro queste notizia c’è la prevalenza del ‘Perché?’, cioè delle ragioni per il quale un fatto avviene o è avvenuto. L’esempio della pista bulgara sull’attentato al Papa deve farci riflettere sul fatto che la notizia ha un ciclo vitale che varia da caso a caso: un incidente stradale può interessare anche solo per 24 ore. L’attentato al Papa può produrre i suoi effetti giornalistici nel corso delle settimane, dei mesi e degli anni. In questa logica evolutiva, spesso la notizia riemerge con il suo carico di ‘perché?’. La stessa logica può rivalutare il ‘Come?’, nonostante il suo rilievo esplicativo la faccia considerare come secondario nella costruzione della notizia. L’interrogativo ‘Come?’ assurge addirittura a priorità assoluta in alcuni casi. Quando, ad esempio, risponde ad alcune domande fondamentali: Silvia Melis si è liberata da sola o è stata rilasciata su pagamento di un riscatto? L’incidente mortale di Grace Kelly: come è avvenuto? Guidava la madre? Guidava la figlia? E così via... - Nella sintassi della notizia, cioè per la sua redazione, è importante tenere in conto tre caratteristiche fondamentali, e cioè: l’immediatezza e completezza (la notizia è immediata se si presenta nel lead, cioè risponde subito alla domanda di prevalente interesse, ed è completa se risponde anche alle altre domande e ai particolari a esse connessi); la chiarezza: farsi capire quando si scrive, usare una scrittura fatta di frasi brevi e non di proposizioni articolate e complesse, ricche di “che” o di “congiunzioni o di incisi; la sintesi: scrittura asciutta, ridotta all’essenziale, ma non per questo lacunoso o privo di informazioni importanti (è consigliabile evitare periodi lunghi, ridondanze, artifici dialettici, aggettivazioni cospicue, frasi e periodi retorici). 2. Criteri di selezione e valutazione - In base a quali criteri un giornalista valuta se un avvenimento è di interesse pubblico e può dunque diventare una notizia per il suo pubblico? In base a cosa seleziona alcuni eventi e scarta altri fatti? - I fattori che entrano in gioco sono innumerevoli e mutevoli. “Di volta in volta il carattere specifico di una notizia, ciò che determina l’interesse del pubblico, può essere la rilevanza, la novità, l’originalità, il mistero, la drammaticità, l’utilità. Non c’è un unico carattere dominante” (Papuzzi, 16). Ci vogliono esperienza (da fare) e fiuto (da coltivare): paradossalmente, possedere il senso della notizia diventa più importante che saperle redigere. Criteri non sono scritti ma appartengono all’esperienza, alla tradizione e al patrimonio della maggior parte dei giornalisti in possesso di una esperienza professionale a cui fare riferimento (maestri, praticantato). - Riguardo alla novità della notizia, il suo carattere intrinseco richiama anche l’idea di freschezza-attualità, idea che si fonda sul principio che il tempo della notizia non è quello in cui il fatto accade (o almeno non lo è esclusivamente e puntualmente) ma quello in cui viene scoperto e portato a conoscenza (idea che è anche alla base dello scoop: “battere sul campo”. - Ci sono due criteri a cui bisogna obbedire: la rappresentazione e la contrapposizione. A. Per il criterio della rappresentazione la notizia identifica modelli sociali. - Scrive il Papuzzi: “di fronte a un avvenimento il giornalista deve domandarsi come i protagonisti e la vicenda entrino in rapporto con i modelli sociali e culturali dominanti. Quanto più un fatto, una storia, sono rappresentativi dei comportamenti della gente, e anche delle mentalità, delle idee, dei pregiudizi, tanto più sono suscettibili di trasformarsi in notizie. Il criterio della rappresentazione agisce sugli avvenimenti facendoli diventare specchio della società in cui viviamo, scattare una fotografia dei comportamenti sociali, e non solo dare informazioni. B. Il criterio della contrapposizione: la notizia contesta un’opinione corrente. - Di fronte a un avvenimento, domandarsi se e quanto contrasti con un’opinione convenzionale, uno stereotipo diffuso, un modello consolidato. In questo caso, il contesto entra nel meccanismo della notizia come termine di paragone negativo: dare al lettore ciò che non si aspetta. È questo il criterio che guida al riconoscimento e valutazione di una notizia nuova, inattesa, che dà origine allo scoop. 3. Valori della notizia - I news values o valori notizia sono i criteri valutativi convenzionali che regolano la selezione, o notiziabilità, cioè la capacità di valere come notizie. La funzione che spetta a reporter, fotografi, redattori e produttori è quella dei Gatekeeper: “Individui che aprono e chiudono i cancelli che permettono il flusso dell’informazione” (Garrison, 1990). - Compito principale del giornalista è proprio l’accurata e fedele selezione della sovrabbondanza di notizie. Accurata e fedele in questo caso significa orientata alla necessità e al diritto del cittadino di essere informato. - Per il Papuzzi: “I valori notizia non sono indicatori di natura scientifica, non figurano in tabelle sui tavoli delle redazioni, sono formalizzazioni teoriche fatte dall’esterno, scaturite dall’osservazione empirica dei metodi di lavoro giornalistico. In più non hanno sempre lo stesso peso specifico, e in condizioni diverse possono variare anche nella stessa Redazione”. - Russ-Mohl invece propone la definizione di Wolf (1985): “Sono gli elementi attraverso i quali l’apparato informativo controlla e gestisce la quantità e il tipo di eventi da cui selezionare le notizie […] una componente della notiziabilità”. - I valori notizie non sono norme oggettive, indicano una serie di opzioni che servono a mettere in luce i contenuti e le attrattive di una notizia. - Sono molteplici, diversi fra loro e mutevoli nel senso che possono cambiare secondo il tipo di giornale, l’area culturale dei lettori, il genere dell’informazione, la linea editoriale, l’ora in cui giunge la notizia, la rilevanza degli altri avvenimenti del giorno. - Possiamo distinguere i valori-notizia in due grandi categorie: quelli che riguardano l’interesse del pubblico, e quelli che riguardano il lavoro della redazione. 3.1. Primo gruppo: l’interesse del pubblico In rapporto all’interesse del pubblico, se ne possono censire 10, così come li elenca il Papuzzi: a. Novità: carattere intrinseco della notizia (news, notizia, novità), importante e fondamentale ma a volte difficile da interpretare e applicare. Spesso scadono nella ripetitività e perdono la novità. Ripetitività e convenzionalità non sempre hanno un peso negativo (rito vacanze o avvenimenti sportivi) e possono rientrare nelle aspettative del pubblico. b. Vicinanza: da intendere sia in senso fisico che figurato: quanto più una notizia appartiene al contesto culturale dei lettori (geografico, politico, ideologico, psicologico) tanto più può riscuotere interesse. c. Dimensione: quanto è più grande la dimensione del fatto tanto più grande è l’impatto sul pubblico (le sciagure) d. Comunicabilità: ciò che risulta complicato, complesso, ritorto, tanto più suscita disinteresse, incapacità di concentrazione, abbandono dell’interesse; quanto più un fatto è semplice da comunicare e interpretare tanto più può produrre consenso e adesione. e. Drammaticità: le notizie che provocano impressione, emozione suscitano più interesse di quelle routinarie, piatte, diventano le preferite. Le notizie negative interessano più di quelle positive: “Bad news is good news”. f. Conflittualità: le contrapposizioni suscitano curiosità e interesse. Ogni conflitto con due poli protagonisti in contrasto (in ogni ambito: politico, sportivo, culturale, ecc.) produce schieramento in una delle due posizioni in contrasto, da una o dall’altra parte. g. Conseguenze pratiche: le notizie di pubblica utilità o informazioni di pubblico servizio (i rincari della benzina, lo sciopero dei trasporti, l’Imu e le tasse in generale, il tipo di influenza dell’anno, il maltempo e conseguenze, il calendario degli esami e le materie scolastiche, ecc.). h. Human Interest: la carica di umanità che una notizia può trasmettere; ad esempio, i sentimenti di solidarietà con le popolazioni disagiate da qualche tragedia o evento disastroso, l’amore per i piccoli o per gli animali, l’indignazione di fronte a soprusi e prepotenze, i maltrattamenti di genere, ecc.; ma anche vicende amorose o questioni sessuali. i. L’idea di Progresso: avanzamento nelle scienze, nell’industria, nelle tecniche tanto più è importante e incidente nella società, tanto più accresce l’importanza di una notizia (oggi per esempio le novità delle tecnologie telefoniche). l. Il Prestigio Sociale: criterio che si applica alle notizie su protagonisti della élite politica e sociale, ma anche ad ambienti sociali o paesi che esercitano influenza e determinano tendenze. (rischio di distorsione della geopolitica o sociogeografia mondiale). L’avvento della televisione e l’affermazione del linguaggio televisivo ha modificato il sistema dei valori notizia o apportato l’identificazione di valori diversi. - Da qui un secondo gruppo: quello che contiene le notizie il cui sistema di valori viene determinato dal lavoro di redazione, dal linguaggio utilizzato. Vi ha inciso il linguaggio del giornalismo televisivo nordamericano. I giornalisti televisivi statunitensi utilizzano un sistema riassunto nell’acrostico FACE, un nome formula che contiene le iniziali dei nuovi quattro valori apportati da questo linguaggio, e cioè: a. Feeling, il coinvolgimento sentimentale dei telespettatori b. Analysis, il loro coinvolgimento nella discussione di un problema c. Compelling, l’inserimento cioè di disastri, catastrofi, conflitti, crimini, corruzione, ecc., con l’ausilio di immagini emozionanti, spettacolari d. Energy, la capacità di una storia di generare l’interesse del pubblico (una sorta di energia appunto) e di mantenere il vitalismo del suo interesse. 3.2. Secondo gruppo: il lavoro della redazione Tre livelli di suddivisione: - Primo livello: la natura dell’avvenimento Possiamo distinguerli in a. Hard news, le notizie urgenti e drammatiche, legate all’evento, all’istante; sono le notizie legate agli aspetti istituzionali della vita associativa come la politica, l’economia, gli affari esteri, l’attività legislativa, confezionate come cronaca. b. Soft news, non hanno un diretto effetto drammatico o tragico e non hanno soprattutto il carattere dell’urgenza, della tempestività. Appartengono al valore-categoria dell’Human Interest (fatti di costume, cronaca rosa, vicende sentimentali, ecc.)e in Italia si suddividono ulteriormente in bianca (fatti amministrativi e politici) e nera (delitti). È il cosiddetto giornalismo di storie impastate da emozione e sentimenti. - Secondo livello: la tempestività (tempo): a. Attualità: a parità d’importanza le notizie più fresche hanno più probabilità di essere pubblicate anche se il tempo della notizia non è quello in cui il fatto accade ma quello in cui viene scoperto. b. Ritmo: i giornali si occupano soprattutto di fatti che si volgono in tempi medi o brevi, con il ritmo stesso dei giornali (cadenza, e periodicità). - Terzo livello: il flusso, in base al quale si possono distinguere: a. spot news, notizie impreviste e immediate; b. devéloping news, notizie attese o previste o richiedono un certo tempo per svilupparsi, come un’inchiesta giudiziaria una vicenda politica, ecc.; c. continuing news, notizie legate ad avvenimenti che si sviluppano frammentariamente, (episodi di guerra, iter di una legge); d. running news, notizie che sono ancora in corso (scomparse, sequestri) si sa come iniziano ma non come finiscono. - Russ-Mohl indica tre fattori determinanti la selezione delle notizie: i vincoli tecnologici (le circostanze tecniche e organizzative della redazione come per esempio l’orario di stampa o lo spazio a disposizione); l’acquiescenza alle fonti (come per esempio le agenzie); la linea editoriale (assecondare le aspettative dei “capi” o dei colleghi piuttosto che quelle del pubblico). 3.3. Valori notizia nel giornalismo online Come per il giornalismo in generale, anche per il giornalismo online i valori notizia si possono suddividere in due grandi categorie: e cioè l’interesse del lettore, e la modalità di lavoro della redazione. - I news-values più importanti della prima categoria sono la novità (freschezza della notizia) e la vicinanza (prossimità fisica, geografica, culturale, di interesse, ecc.). in questa seconda accezione si accentua l’informazione iperlocale, cioè una residenzialità ancora più prossima, ricuperando il disinteresse delle grandi testate su avvenimenti di questo genere. In questo senso, “il valore notizia della vicinanza può essere inteso anche come vicinanza di contesto sociale, di interessi, di identità culturale, di esperienze, per cui quanto più un evento è vicino al livello sociale, alle idee politiche del lettore, ai suoi gusti culturali, tanto più è suscettibile di dare origine a una notizia” (Papuzzi, 268). - Riguardo ai valori notizia attinenti al metodo di lavoro della redazione nell’informazione online rimangono validi i valori di spot, developping, continuing e running news. Il valore- notizia più importante in questa novità di situazione è la frequenza intesa come numero di volte che si riproduce un certo avvenimento o un insieme di avvenimenti fra loro analoghi. Si passa però dal concetto di periodicità a quello di flusso continuo dell’informazione per cui tutte le notizie tendono ad assumere il carattere di spot news e l’attualità si materializza nella possibilità di una informazione continua sempre più disponibile (siamo però ancora a livelli di ideale che di reale). - Il tipo di informazione che l’ipotetico lettore del web preferisce è quella che considera al suo diretto servizio, quella che risponde alle sue esigenze, ai suoi gusti, alle sue curiosità, alle sue necessità di informazione. Alla vastità dell’informazione corrisponde la soggettività della selezione operata in questo ambito dallo stesso fruitore che si costruisce il “suo” giornale” (l’overall informativo, il servizio reso disponibile da Google News in base al quale si può ricevere una selezione di notizie composta secondo i propri interessi, selezioni differenti per persone differenti. La selezione dell’individuo-lettore rende urgenti le news e da qui il carattere dell’hard news. Su Internet tutte le notizie sono hard news. La posizione è data non in base all’argomento ma alla sua attualità: la posizione migliore è data alla notizia ritenuta migliore distinguendo appunto non tanto in base all’argomento ma alla sua attualità. 4. I Valori impliciti alla notizia Partiamo da una considerazione che scaturisce da una ricerca condotta dal sociologo americano Herbert Ganz: ogni evento o storia contiene un consistente numero di valori che in modi diversi e con pesi diversi, intervengono sulla notiziabilità e prospettano differenti significati delle notizie. - In questo senso, la selezione delle notizie diventa un veicolo di trasmissione di un messaggio ideologico. - L’idea di Gans da cui scaturisce il suo saggio del 1980 Deciding What’s News (nato da una analisi applicata a quattro testate giornalistiche, due televisive e due cartacee) è che le notizie vengono fuori da un terreno fertile fatto di una mescolanza di elementi ideologici e culturali che ne contestualizzano e ne orientano la produzione, ancor prima di quanto facciano le scelte politiche, gli interessi economici, le convenienze delle lobby e le preferenze dei singoli giornalisti. - Dall’analisi vennero fuori alcuni valori durevoli, impliciti, (enduring values) che possono coincidere con i valori contenuti dalla “fede” professata dalla testata, cioè rispecchiano l’area culturale e ideologica a cui appartiene una testata giornalistica. Sono quei valori durevoli che garantiscono la credibilità della testata a livello della soggettività del lettore di quella testata e perciò favoriscono la fidelizzazione (il lettore, la massa dei lettori, vi si riconosce ideologicamente) Gli otto valori emersi sono: a. Etnocentrismo: ciò che accade nei confini nazionali americani è più importante di ciò che accade al di fuori. b. L’altruismo democratico: la denuncia dei media di ingiustizie, corruzioni ed errori dei governo contro quella politica che non persegue l’interesse pubblico. c. Capitalismo responsabile: la fiducia nella competizione economica. d. Idealismo pastorale: l’enfasi nelle vicende che fanno risaltare i problemi delle piccole città e la vita delle periferie. e. Individualismo: la denuncia della minaccia alla privacy proveniente dalle nuove tecnologie spesso invadenti. f. Moderatismo: la preferenza delle notizie che scoraggiano estremismi ed eccessi. g. Ordine: le notizie (anche violente e drammatiche) che hanno una valenza di deterrente e che per questo contribuiscono al restauro e alla custodia dell’ordine pubblico. h. Leadership: le notizie, in grande quantità, provenienti da fonti legati ai personaggi che esercitano la leadership. 4.1. Lo schema dei criteri di notizialibità da Russ-Mohl 5 gruppi: a. Criteri relativi all’evento: - Grado e livello gerarchico dei soggetti coinvolti - L’impatto sulla nazione e sull’interesse nazionale - La quantità di persone coinvolte. b. Criteri relativi al prodotto: - Novità (vicinanza alle scadenze di pubblicazione e frequenza) - Bilanciamento (l’equilibrio interno del notiziario, come nel notiziario regionale si distribuiscono le notizie in scaletta per assecondare le aspettative riguardanti le provincie) c. Criteri relativi al mezzo, che sono intrinseci alla specificità del mezzo per cui si lavora (esempio: le immagini sono importanti per la televisione) d. Criteri relativi al pubblico, cioè le notizie che permettono identificazione, notizie di servizio o notizie leggere e. Criteri relativi alla concorrenza, fare la propria scaletta intuendo cosa le altre testate possono inserire nella loro per essere originali o completi. 4.2. News values da Russ-Mohl 7 gruppi: a. Tempo (quando è accaduto un avvenimento e quando si possono prevedere eventuali sviluppi). Si costituisce di elementi relativi alla: - Attualità, ciò che nella dimensione temporale non è legato al presente difficilmente può diventare notizia. - Durata dell’avvenimento: si preferiscono fatti conclusi e puntuali a quelli che si protraggono nel tempo. - Continuità (tematizzazione e consonanza): i temi trattati da lungo tempo (mucca pazza, calciopoli, crisi economica, avventure giudiziarie di personaggi importanti, ecc.). Il criterio di continuità è solo apparentemente in contrasto con i precedenti. Si segue infatti con aggiornamenti continui un avvenimento in evoluzione, e si fa il possibile per fornire anche novità, nuovi particolari, retroscena, ecc. (es. il delitto di Novi Ligure, il Caso Cogne, l’omicidio di Sarah Scazzi o di Yara, ecc.). perciò oltre che di continuità si può parlare di tematizzazione e consonanza (si pone cioè l’accento su aspetti diversi dello stesso fenomeno). b. Vicinanza e impatto - Vicinanza geografica: la notizia perde valore quanto più aumenta la distanza del luogo dell’avvenimento. - Vicinanza politica: il valore di una notizia dipende dai rapporti politici ed economici con il paese dell’avvenimento. - Vicinanza culturale: il valore dipende dai legami linguistici, religiosi, letterari e scientifici che sussistono con il paese in cui il fatto avviene. - Impatto, l’effetto diretto della notizia sui fruitori, e non solo per vicinanza geografica, fisica ma per il forte interesse (una scoperta della medicina, per esempio, ma anche qualcosa che possa riguardare una forte emozione come i figli o i bambini in generale). c. Status - Centralità regionale e nazionale: l’importanza della regione, paese, dove avviene il fatto. - Influenza personale e notorietà: le persone importanti o influenti, politica società, economia, religione, spettacolo, sport, televisione, i VIP, ecc. d. Dinamica - Sorpresa: ciò che è inatteso, curioso, improvviso, sensazionale. - Struttura: meglio quando non c’è complessità, o le persone o gli interessi coinvolti sono pochi, o ancora il tema è unidimensionale. - Intensità: deve cioè essere superato un certo grado di intensità, deve avere una certa portata perché il fatto superi altri simili. e. Valenza - Negatività: “Only bad news are good news”. - Positività: annunci di successi, di progressi e sviluppi pionieristici (trattative di pace, tagli alle tasse, scoperte scientifiche e tecnologiche, ecc.). f. Identificazione (immedesimazione) - Personalizzazione: l’uomo al centro dell’avvenimento (human touch). Gli avvenimenti astratti sono più difficili da raccontare. - Etnocentrismo: preferenza delle notizie provenienti dalla propria area culturale. - Valore affettivo: quando sono coinvolti emozioni e sentimenti umani. g. Uso di immagini - Criterio che si è aggiunto con l’avvento della televisione per cui la notizia va accompagnata da immagini per necessità di linguaggio. Nei suoi sviluppi più recenti il web ha trasformato le foto in notizie a sé stanti e così i video. La notizia ormai passa dalla prova dell’immagine. (Esercizio: riconoscere nei giornali il valore notizia contenuto dalla notizia). 5. Le fonti “Chi si limita a selezionare e rielaborare, riduce il giornalismo a strumento per diffondere ciò che vogliono le agenzie di stampa […]. Un giornalismo degno di questo nome rende invece di pubblico dominio tutto ciò che senza di esso rimarrebbe celato. Interroga, scava, va a fondo nei retroscena” (Michael Haller, in Russ-Mohl, 85). Le fonti “sono realtà e persone in grado di documentare in modo quanto più diretto possibile della veridicità di ciò che viene riferito” (Di Cicco, Dizionario). Forniscono informazioni sugli avvenimenti oggetto di notizia specie quando il giornalista non è presente. - Sono la base della notizia: la loro quantità e qualità fanno la differenza tra i giornali e i tra giornalisti. La ricerca (attraverso l’uso delle fonti) è l’obiettivo principale di ogni forma di giornalismo e la verifica la sua essenza. Nella ricerca delle fonti la prima regola è l’accuratezza e la seconda andare controcorrente (criterio della contrapposizione). - L’accesso alle fonti è un indice di libertà e indipendenza del giornalista specie quando queste, oltre che accessibili, non sono controllate o manipolate. - Un ruolo importante svolgono oggi le fonti istituzionali: uffici stampa, portavoce degli organismi, enti pubblici e privati, organizzazioni di ogni tipo in ambito internazionale e nazionale (ambito politico, sindacale, finanziario, artistico, religioso, sociale, culturale). Gli stessi protagonisti della vita pubblica sono diventati possibili fonti da cui ottenere direttamente la notizia. - Non tutte le fonti sono ugualmente autorevoli, affidabili e credibili. E non tutte sono ugualmente accessibili. La fonte inoltre non ci restituisce l’integrità dell’evento ma ce ne mette a disposizione una versione: è un diaframma rispetto ai fatti così come sono accaduti. Non ci dà la verità, ma una sua verità. Perciò vanno vagliate con attenzione e verificate dal giornalista. Quanto più diretto è il suo rapporto con fonti di buon livello e qualità, tanto più è in grado di dare informazioni di prima mano. - Ad ogni modo conoscere l’identità della fonte consente al lettore di valutarne il grado di partigianeria, di schieramento. Nessuna fonte infatti è realmente e totalmente neutra. Chiarirne la posizione rende più limpida la notizia. - La fonte comunque è sempre parziale e limitata rispetto alla totalità e alla complessità dell’avvenimento. Perciò l’importanza di un trattamento che ne compensi la parzialità in modo da garantire veridicità e correttezza. - La fonte può anche rappresentare l’esperienza dell’avvenimento (i protagonisti di una vicenda di cronaca possono fornire la ricostruzione di un fatto, in questo caso può succedere che la fonte ha perduto la sua qualità di fonte per essere direttamente l’avvenimento). - Il giornalista è tenuto a mantenere sulle proprie fonti il massimo riservo. Si parla in proposito di segreto professionale analogo a quello cui sono tenuti altri professionisti (per esempio, il medico). - Il fattore tempo gioca un ruolo importante. Il giornalista deve tenere in conto la deadline, cioè il momento in cui la notizia deve già essere pronta. Quando non ha la possibilità del contatto con quante più fonti possibili che pensa possano offrire informazioni utili alla comprensione della notizia è obbligato a gerarchizzarle secondo il criterio del “sentire” prima e dopo. - La natura dell’avvenimento (circostanze, dinamica, effetti, presenze, ecc.) determina l’importanza delle fonti. - A differenza dello storico, il giornalista non deve ricostruire verità storiche, ma soltanto fornire notizie, con onesta visione dei fatti. Le fonti lo aiutano a certificare ciò che è accaduto o sta accadendo. Se è presente, è lui stesso la garanzia; se non è direttamente presente deve configurare le fonti disponibili e accessibili, e certificare se sono di primo o secondo livello (fonti primarie o secondarie). La differenza tra primo e secondo livello non riguarda l’importanza della fonte ma soltanto la sua credibilità. - Sono fonti primarie quelle che garantiscono credibilità all’informazione o perché possiedono una autorevolezza istituzionale o perché viene loro riconosciuta una competenza specifica (ministri, sindaci, magistrati, avvocati, poliziotti, docenti, sindacalisti, i verbali delle sedute parlamentari o di un consiglio di amministrazione, atti processuali, epistolari e carteggi, ecc.). La fonte di primo livello è un atto manifesto e registrabile (una notizia cioè) a prescindere dalla veridicità dell’informazione che fornisce. - Sono fonti secondarie quelle la cui attendibilità è affidata alla stessa citazione giornalistica, nel senso che è il giornalista stesso, dando loro voce, a legittimarle agli occhi del suo pubblico (il testimone oculare, lo spettatore di una manifestazione, il vicino, una confidenza, ecc.). Devono essere sempre controllate (verificate) e messe in relazione con altre fonti. - Russ-Mohl aggiunge una terza categoria di fonti che chiama “terziarie” (di terzo livello): sono quelle costituite dalle notizie prodotte dagli altri che il giornalista deve saper consultare e leggere per fare ispirare la sua curiosità e il suo istinto. Il giornalista deve infatti informarsi e stare attento alla produzione del mondo dei media che gli sta attorno. - Data la moltiplicazione delle offerte informative accentuate e accelerate dal web, bisogna saper individuare quelle che possono rientrare nell’interesse e necessità del proprio pubblico (uno dei criteri di selezione fondamentali). - L’attendibilità o credibilità della fonte è un elemento determinante ai fini della nascita di una notizia. Perciò sulle fonti si giocano due grandi responsabilità degli operatori dell’informazione: la professionalità e la deontologia. Tra fonti e giornalista si può innescare, infatti, un rapporto di mutua complicità e convenienza che mortifica l’informazione. L’idea che il giornalista abbia confidenti e soffiate è sostanzialmente fondata ma in assenza il giornalista deve scrupolosamente e capillarmente controllare le fonti ufficiali sino a costruirsi un suo sistema di fonti da sondare. - Le fonti vanno citate, specie se si tratta di fonti di primo livello. Per ragioni di opportunità o in rispetto alla privacy si può anche omettere l’identità della fonte, criterio riconosciuto dal codice di procedura penale come diritto al segreto professionale del giornalista. - L’esperienza americana ha codificato quattro modalità di identificazione delle fonti: off the record (la fonte non vuole che l’informazione sia usata in alcuna forma); deep background (l’informazione può essere usata ma senza identificare la fonte); background (si può citare la fonte ma solo nella sua funzione, non anagraficamente); on the record (fonte e informazione possono essere citate e usate senza restrizione alcuna). - La pubblicità delle fonti costituisce un limite alla discrezionalità del giornalista. Ma l’identificazione delle fonti oltre che una aspettativa del lettore è anche un suo diritto. Riguardo alla integrità delle fonti, le dichiarazioni devono rimanere chiare e più vicine alla originalità. L’esattezza delle dichiarazioni è un atto di rispetto alla fiducia che il lettore dà al giornalista di riferimento. Le virgolette rappresentano l’esatta riproduzione delle parole della fonte. Quando per ragioni di concisione ed efficacia si deve operare una sintesi (come avviene spesso nei giornali italiani) ci si deve attenere a criteri di veridicità sostanziale. Resta il rischio della deformazione. Le forzature di dichiarazioni raccolte e le citazioni in contesti diversi dall’originale modificano e deformano la notizia. Numerosissimi i casi di contestazione, di smentita e di richiesta di rettifica, quando non si arriva persino alla denuncia. 5.1. Metodo di lavoro Per approfondire un determinato tema occorre raccogliere più informazioni possibili per chiarire il contesto e spiegare ogni tipo di dettaglio utile alla comprensione dell’evento (documentazione, materiali, elementi fattuali, ecc.). Riesaminare criticamente i fatti o motivare (spiegare) le differenti prese di posizione, implica indagare e documentarsi senza stancarsi. Il riesame critico e accurato evita il rischio di riprodurre errori o falsare l’informazione. Confrontare le diverse fonti e utilizzarle in modo critico e prudente. La cura dei dettagli è necessaria e imprescindibile. - Le tre fasi per la costruzione di un buon servizio giornalistico: a. Completare: cioè integrare il quadro in cui le informazioni mancanti, per rispondere in modo esauriente e preciso alle 7 W. In alcuni casi è necessario coinvolgere i rappresentanti di pareri contrari o diversi. b. Fedeltà ai fatti: si assicura con la verifica accurata e precisa accertando la veridicità o la falsità della notizia. Un azione di verifica semplice è quella di consultare (e confrontare) il fatto con almeno un’altra agenzia, specie quando non si ha chi può riferire direttamente dal luogo dell’avvenimento. La certezza viene prima della velocità. c. Ricostruire: cioè svolgere delle indagini più approfondite per capire l’esatta dinamica dei fatti. Quando persistono dubbi è conveniente dare la versione più plausibile rilevando anche le incertezze e i dubbi. 5.2. Il giornalismo investigativo - “Il giornalismo vero, quello che si sente in dovere verso il pubblico, è sempre stato investigativo, non si impegna mai a diffondere semplici annunci” (Holzer, 1988). - Il giornalismo investigativo è una ricerca particolarmente lunga e approfondita che spesso prendono avvio sulla base di informazioni riservate passate alla redazione di una testata giornalistica alla quale lavora un intero team di reporter. Le informazioni vanno sempre verificate e confermate poiché non sempre le fonti sono credibili (rischio del giornalismo investigativo non verificato e confermato sono l’uso delle fonti anonime). D’altra parte, senza la protezione delle fonti (anonimato9 il giornalismo non può arrivare a garantire la sua funzione di guardia della democrazia. L’obiettivo è spesso la scoperta di uno scandalo o la verifica di fatti, avvenimenti, comportamenti non chiari e lesivi della vita pubblica. (es. Report di Milena Gabanelli). - Il giornalismo investigativo che arriva a rendere pubbliche rivelazioni ricevute per il bene comune è giustificato solo se si serve di mezzi leciti (mezzi illegali per esempio possono essere le registrazioni di colloqui all’insaputa delle persone coinvolte, effrazioni per mettere le mani su documenti riservati, ecc.). - Un caso discutibile è l’inchiesta undercover (sottocopertura) in cui il reporter non palesa la sua vera identità e arrivare così alle informazioni che gli interessano. Ciò talvolta può risultare necessario. - Attraverso il crowdsoursing, reso possibile dalle potenzialità di Internet, i giornalisti possono arrivare a reperire informazioni grazie alle indicazioni dei lettori. - Alcune fonti in Internet possono essere poco affidabili o incomplete o non aggiornate., perciò bisogna sempre verificare. Strumenti importanti sono il telefono e la posta elettronica. 5.3. Quando di mezzo ci sono le persone… - Nelle interviste alle persone bisogna andare preparati dopo un approfondito esame del materiale reperito. Nell’intervista a un personaggio importante o nella costruzione del suo profilo bisogna arrivare a conoscere approssimativamente le cose più importanti che lo riguardano.. Google, wikipedia e Facebook sono fonti alla portata di mano rapidi e utili ma attenzione alla terminologia adeguata (es., il TG1 all’elezione di Papa Francesco, weekipedia si, ma attenti al linguaggio che si usa nel dare l’informazione). - Quando le persone che vengono intervistate diventano protagoniste dirette dell’avvenimento doloroso, tragico, catastrofico, il tatto e la sensibilità prevalgono su tutto poiché ci si trova di fronte a persone che stanno vivendo una dei più difficili momenti della loro vita. Per cui domande inutili e stupide in nome dell’emotività e della spettacolarizzazione non solo sono da bandire ma da condannare (Volver, Kika). Solo se il servizio è a favore della vittima (che lo ha richiesto ed è quindi d’accordo) la questione passa a un livello di discutibilità (casi particolari ed esemplificativi sono Striscia la notizia o Le Iene). (Materiale ripreso da Papuzzi; Di Cicco in Dizionario FSC; in Russ-Mohl vedi capp. 5 e 6). 6. Le Agenzie di Stampa 6.1. 7.1. Definizione - “Una impresa pubblica o privata che raccoglie, elabora e distribuisce quotidianamente, a pagamento, a organi giornalistici, non giornalistici e a privati, in ambito nazionale o regionale o anche estero, in telescrivente o radiotelescrivente o da computer a computer, o in videoterminale o su un televisore, informazioni generali o settoriali oppure, per cavo o via radio, informazioni specializzate (fotografiche, filmate, in voce)” (Sergio Lepri). - “È un’impresa editoriale specializzata nella raccolta delle notizie, nella loro elaborazione secondo le più rigide regole della deontologia giornalistica e nella loro distribuzione in abbonamento a giornali, radio e televisioni. Si tratta di un operatore fondamentale nel mondo dell’informazione. Si rivolge agli stessi operatori del settore informativo” (Di Cicco, Dizionario della Comunicazione). 6.2. Natura e funzione - Sono fonti indirette - che si distinguono dalle dirette, persone presenti al fatto o come protagonisti/vittime, o come testimoni - che offrono un servizio di diffusione delle notizie organizzandosi e proponendosi. - Producono materiali elaborati nella varietà delle forme di informazione, di comunicati stampa, all’articolo, spesso già sotto forma di notizia. Con l’obiettivo del controllo dell’informazione attraverso interventi di orientamento e di persuasione. - Con lo sviluppo dell’informazione come industria, si è assistito alla moltiplicazione esponenziale delle fonti intermedie (o indirette). Ne fanno parte gli uffici stampa, uffici di pubbliche relazioni, di promozione, addetti stampa, segreterie, portavoce. - Le principali fonti indirette sono le Agenzie di Stampa che forniscono la maggior parte delle segnalazioni, delle comunicazioni, delle informazioni e delle notizie che concorrono a formare i contenuti di una testata giornalistica. - Sono fonti indirette speciali poiché nella maggior parte dei suoi prodotti rendono disponibili notizie già elaborate e dalla attendibilità garantita. - Ne fanno parte gli uffici stampa, uffici di pubbliche relazioni, di promozione, addetti stampa, segreterie, portavoce. - Nel mondo se ne recensiscono circa 130. Le quattro più grandi, con una rete mondiale, sono: Associated Press, United Press, Reuters e France Press. Tra le altre grandi (per peso politico) la Tass (Mosca) e Nuova Cina (Pechino). - Altre agenzie internazionali sono: la tedesca DPA (Deutsche Press Agentur), la spagnola Efe, la giapponese Kyodo, e l’italiana ANSA. In Italia si contano altre otto agenzie di carattere nazionale, tra cui l’AGI (Agenzia Italia), l’Adn-Kronos, l’ASCA, Dire e Radiocor. 6.3. I prodotti delle Agenzie di Stampa - Le Agenzie di Stampa si rivolgono a un pubblico universale (anche se in alcune casi con un taglio specialistico, es. Dow Jones). Ciò comporta la completezza (tutte le notizie possibili) e accuratezza (con garanzie di verifica) dell’informazione. - Una delle qualità dei loro prodotti è la flessibilità dei materiali di informazione per offrire la massima possibilità di manipolazione redazionale alle testate che li utilizzeranno. Tra questi: - Il flash, notizia di una o due righe, quasi un annuncio che comunica l’evento in maniera secca, lapidale; - Il take, notizia concisa, non superiore di regola alle 24 righe, costruita intorno alla formula delle 6 W+H. - Le agenzie distribuiscono anche materiale completo tra cui servizi, interviste, reportage, corrispondenze, ecc., che le piccole testate locali o provinciali utilizzano senza altri interventi di editing. 6.4. Cenni storici - Le prime Agenzie di Stampa nascono in Europa nella seconda metà dell’Ottocento con l’obiettivo di distribuire informazioni ai giornali. Le Agenzie di Stampa storiche sono Havas Wolff e Reuter, che prendono nome dai loro fondatori. - La prima fu quella fondata da Charles-Louis Havas che nel 1832 avvia a Parigi un servizio di traduzione di notizie in lingua inglese, tedesca e spagnola. Ottenne la concessione del telegrafo per diffondere le sue notizie tradotte e rendere disponibili quelle riguardanti la Borsa di Parigi. - Due suoi ex impiegati, Bernhard Wolff e Paul Julius Reuter, aprirono altre due agenzie simili a Berlino e a Londra. - Nel 1859, Havas, Wolff e Reuter stipularono un accordo in cui si dividevano in tre parti corrispondenti ad altrettante zone geografiche il monopolio dell’informazione. Havas: Francia, Italia, Spagna, Portogallo e Medio Oriente. Wolff: Germania, Scandinavia, Balcani e Russia. Reuter: i territori dell’Impero Britannico. - Con l’espansione delle Agenzie di Stampa americane, nate anch’esse nel XIX secolo, il monopolio europeo cominciò a venir meno. - Tra le Agenzie storiche americane le più importanti sono: L’Associated Press (AP, 1848), la United Press (UP, 1892), la Dow Jones & Co. (prima agenzia specializzata nell’informazione economica e finanziaria, 1882). - In Italia la prima agenzia di Stampa fu la Stefani, nata nel 1853 per volontà di Cavour. - Tra le due grandi Guerre, nel 1934 a Riga venne stabilito un nuovo accordo a livello mondiale che riconosceva i principi della libertà di informazione e della libera concorrenza. - Nel 1928 la Reuter comincia a utilizzare la telescrivente per la trasmissione simultanea dei messaggi dattiloscritti resi disponibili a quanti erano collegati grazie a un abbonamento. - L’ANSA (Agenzia Nazionale Stampa Associata) fu costituita nel 1945 dopo la caduta del fascismo e della agenzia che aveva fondato il regime: l’Agenzia nazionale dello stato Fascista e della Repubblica Nazionale.

Use Quizgecko on...
Browser
Browser