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Questi appunti trattano il capitolo 10 di economia politica, concentrandosi su banche, monete e mercato del credito, spiegando concetti come moneta, ricchezza, tasso di interesse, investimento e consumo nel tempo.

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Capitolo 10 BANCHE MONETE E MERCATO DEL CREDITO Cos'è la moneta e cos'è la ricchezza Tasso di interesse e consumo nel tempo Banche e moneta Tasso di interesse e banca “Attraverso il credito, l’investimento e il risparmio è possibile redistribuire le proprie spese nel tempo. Nel mercato de...

Capitolo 10 BANCHE MONETE E MERCATO DEL CREDITO Cos'è la moneta e cos'è la ricchezza Tasso di interesse e consumo nel tempo Banche e moneta Tasso di interesse e banca “Attraverso il credito, l’investimento e il risparmio è possibile redistribuire le proprie spese nel tempo. Nel mercato del credito creditori e debitori realizzano transazioni mutuamente vantaggiose, ma hanno interessi contrastanti sul tasso di interesse, sull’utilizzo del finanziamento e sulle modalità di restituzione della somma. La relazione fra creditore e debitore è del tipo principale-agente: non c’è contratto che possa garantire al creditore (il principale) la restituzione della somma prestata da parte del debitore (l’agente). Per risolvere questo problema, i creditori spesso chiedono ai debitori di investire parte delle proprie risorse nel progetto finanziato. Come conseguenza, gli individui con un patrimonio troppo esiguo spesso non possono accedere al credito, o possono farlo soltanto pagando interessi più alti. La moneta, rappresentata da banconote, depositi bancari e qualsiasi altro mezzo utilizzabile per l’acquisto di beni e servizi, è accettata come mezzo di pagamento in quanto può essere riutilizzata per lo stesso scopo. Le banche sono imprese orientate alla massimizzazione del profitto e, svolgendo attività di erogazione di credito, creano moneta. La banca centrale crea un particolare tipo di moneta detto moneta legale, ed eroga prestiti alle banche ad un tasso di interesse di riferimento da essa fissato. Il tasso di interesse applicato dalle banche sui prestiti erogati a imprese e famiglie dipende dal tasso di riferimento fissato dalla banca centrale.” ​ Cos'è la moneta e cos'è la ricchezza: attraverso lo strumento del credito è possibile trasferire al presente una parte del potere di acquisto futuro. →Moneta: La moneta: Indichiamo come moneta qualcosa che facilità gli scambi (un mezzo di pagamento) rappresentato da banconote, depositi bancari e qualsiasi altra cosa utilizzabile per l’acquisto di beni e servizi, che viene accettata come pagamento perché chi la accetta potrà impiegarla per lo stesso scopo. Quest’ultimo ‘perché’ è importante, in quanto distingue lo scambio effettuato tramite moneta dal baratto, nel quale i beni sono scambiati tra loro direttamente.close è un mezzo di pagamento rappresentato da banconote, depositi bancari e qualsiasi altra cosa utilizzabile per l’acquisto di beni e servizi, e viene accettata come pagamento perché altri potranno impiegarla per lo stesso scopo. Perché la moneta svolga questa funzione, tutti o quasi devono credere che, una volta accettata in cambio di beni e servizi, sarà possibile utilizzarla per l’acquisto di altri beni e servizi. Ciascuno deve cioè aver fiducia nel fatto che la moneta sia accettata come mezzo di pagamento. Denaro = Un mezzo di scambio utilizzato per acquistare beni o servizi (banconote, depositi bancari, assegni…) Il denaro consente il trasferimento di potere d'acquisto tra le persone. Affinché il denaro svolga la propria funzione, tutti gli individui devono fidarsi che gli altri accetteranno il proprio denaro come pagamento. ​ →Le funzioni della moneta Mezzo di scambio ​ – Accettata da tutti come mezzo di pagamento ​ – Accettata da tutti per remunerare i fattori produttivi Unità di conto ​ – Usata per esprimere il valore dei beni e servizi ​ – Il valore dei beni viene espresso mediante i prezzi misurati in moneta Riserva di valore ​ – Mezzo per conservare nel tempo il valore della propria ricchezza ​ (se i prezzi rimangono stabili) ​ →Reddito e ricchezza Reddito = La quantità di denaro che si riceve in un certo periodo di tempo (flusso). da guadagni di mercato, investimenti, governo Ricchezza = Stock di cose possedute o valore di tale stock. ​ = fabbricati, terreni, macchinari, beni strumentali ​ – debiti dovuti + crediti ​ La ricchezza tende a diminuire per : – l’uso (consumo) – effetto del passare del tempo (deprezzamento) ​ Il risparmio si genera quando il consumo è inferiore al reddito (aumenta la ricchezza) ​ L’investimento è una forma di spesa che mira a generare un flusso futuro di reddito per accrescere la ricchezza ​ →Il tasso di interesse e il consumo nel tempo C'è un trade-off tra il consumo di beni adesso e quello successivo. Il costo opportunità di avere più beni ora è avere meno beni in futuro. Prendere in prestito e prestare ci consente di riorganizzare la nostra capacità di acquistare beni e servizi nel tempo ​ →Prendere a prestito Prendere in prestito ci consente di acquistare di più ora, al costo di acquistare di meno in seguito. Tasso di interesse (r) = Il Prezzo (costo opportunità) per anticipare un po' di potere d'acquisto nel tempo. (1+r)=Trade-off tra consumo attuale e futuro (MRT: tasso marginale di trasformazione) ​ →Esempio del grafico Julia otterrà 100 $ tra un mese. Ma può scegliere di consumare già ad inizio mese, e prendere in prestito una somma 94,34) -Chi detiene il titolo adesso può venderlo a un prezzo maggiore di quello a cui lo ha comprato b) Tasso di riferimento aumenta a 7% - 100/1,07 =93,46 (Se si ha esternalità positiva (il costo marginale sociale è maggiore del costo marginale privato) invece lo stato può intervenire attraverso il sussidio Pigouviano, ovvero un sussidio volto a incentivare attività economiche che generano esternalità positiva. 3) Bisogna far rispettare il risarcimento per le parti interessate. =>lo stato potrebbe chiedere ai proprietari il pagamento di un risarcimento per i costi imposti ai lavoratori. Il risarcimento è uguale alla differenza tra il costo marginale sociale e il costo marginale privato. Una volta risarciti i lavoratori il costo sopportato dai proprietari diventa uguale alla somma tra costo marginale privato e risarcimento, ovvero diventa uguale al costo marginale sociale e viene scelto un livello di produzione ottimale. In questo caso il beneficio per i lavoratori è maggiore poiché ricevono il risarcimento pagato dai proprietari. →Tassa inquinamento - imposta Pigouviana Il governo applica una tassa per unità sulla produzione, pari al MEC. Il produttore che massimizza il profitto sceglie la produzione dove MPC = prezzo al netto delle tasse, che è la produzione socialmente ottimale. La tassa costringe i produttori ad affrontare L'intero costo delle loro decisioni. L'imposta corregge il segnale fornito dai prezzi La riduzione dei profitti dei proprietari delle piantagioni è più elevata, dal momento che essi si trovano a dover pagare un'imposta oltre che a ridurre la produzione. Gli introiti derivanti dalla tassazione vengono incassati dallo Stato. →Risarcimento Il governo richiede ai proprietari delle piantagioni di pagare un risarcimento ai pescatori per ogni tonnellata prodotta. La compensazione richiesta è pari alla differenza tra MSC e MPC (area grigia). Il costo marginale sostenuto dai proprietari delle piantagioni diviene pari al costo marginale sociale I pescatori sono completamente risarciti e i produttori scelgono il livello di produzione socialmente ottimale. -Effetto simile sui profitti rispetto alla tassa sull'inquinamento, ma i pescatori stanno meglio (ricevono il pagamento invece del governo). →Limiti pratici dell'intervento pubblico Limitazioni simili a quelle per la contrattazione privata: Informazioni mancanti: il governo potrebbe non conoscere l'esatta compensazione necessaria per correggere il problema. Misurazione - I costi sociali marginali sono difficili da misurare. Lobbismo - Il governo può favorire il gruppo più potente, nel qual caso potrebbe imporre un risultato Pareto efficiente che è ingiusto. →Perché esistono le esternalita' positive/negative? =>Le esternalità si creano a causa della presenza di diritti di proprietà incompleti\ contratti incompleti, che non specificano e non fanno rispettare ogni aspetto dello scambio o dell’attività economica a causa della presenza di informazioni asimmetriche e non verificabili. -I costi esterni causano il fallimento del mercato a causa di contratti incompleti. -I contratti incompleti non specificano e non fanno rispettare ogni aspetto dello scambio o dell'attività economica che possa ledere gli interessi di tutte le parti interessate. -I contratti che includono costi/benefici esterni non possono essere fatti rispettare perché le informazioni pertinenti non sono verificabili o asimmetriche (non note al decisore). -Pertanto, in realtà è impossibile utilizzare contratti o diritti di proprietà in modo che tutti i costi/benefici sociali siano inclusi nel processo decisionale. FALLIMENTI DI MERCATO →Tipologia di beni Rivalità: si ha quando gli individui sono in competizione per l’utilizzo di un bene o di un servizio Escludibilità: si ha quando è possibile escludere qualcuno dall’accesso o dall’utilizzo di un bene Non rivale nel consumo= il consumo del bene da parte di un individuo NON pregiudica il consumo dello stesso bene da parte di un altro individuo Non escludibile = è impossibile (o non conveniente) evitare che il bene, una volta prodotto venga consumato da chiunque lo desideri 1 Esempio bene privato:bene rivale ed escludibile es. generi alimentari, vestiti, case, la mela/gelato del supermercato 2 Esempio bene comune: beni non escludibili, ma rivali es. campi aperti destinati al pascolo, pesca, falda acquifera, bosco comune 3 Esempio bene tariffabile o di club\pubblici artificialmente scarsi: beni pubblici per i quali è possibile l’esclusione es. tv ad abbonamento tariffa per pedaggio autostradale, abbonamento piscina/club privato 4 Esempio bene pubblico puro:bene il cui consumo da parte di un individuo non ne impedisce il consumo da parte di un altro individuo. I beni pubblici sono beni non rivali e non escludibili es. la difesa nazionale, regole matematiche, vista di un’eclissi, istruzione, conoscenza, infrastrutture, ambiente, salute. ​ +mali pubblici: cose che le persone non vogliono e che potrebbero pagare per non avere, come i rifiuti o l’inquinamento →1. Beni pubblici e fallimenti di mercato ​ I mercati in genere allocano beni privati. Ma per gli altri 3 tipi, i mercati non sono possibili o rischiano di fallire. I beni non rivali hanno un costo marginale pari a zero, quindi non è possibile impostare prezzo = MC a meno che la produzione/fornitura non sia sovvenzionata. È impossibile fissare un prezzo per i beni non escludibili perché il fornitore non può escludere coloro che non hanno pagato. =>Quando un bene non è privato, la sua allocazione potrebbe richiedere l’introduzione di politiche pubbliche Esempio: se un agricoltore investe in un progetto di irrigazione di comunità, altri agricoltori ricevono esternalità positive, ma è difficile fargli pagare i benefici o scrivere contratti che garantiscano un livello di irrigazione Pareto efficiente (ricordate l'Unità 4) =>Mercati mancanti Tra i motivi più frequenti di incompletezza dei contratti vi è la presenza di informazione asimmetrica, ovvero il fatto che una delle parti coinvolte è a conoscenza di informazioni di cui l’altra parte non è a conoscenza. →2. Informazioni asimmetriche Quando le informazioni sono asimmetriche, una parte sa qualcosa di rilevante per la transazione ma l'altra parte no. -Due forme di informazione asimmetrica: 1. Informazione nascosta:emerge quando alcune caratteristiche di quanto è scambiato o altri aspetti della transazione sono noti solo ad alcuni degli individui coinvolti, avviene pre-contratto→ porta a un problema di selezione avversa. Uno dei contraenti non ha abbastanza informazione prima di sottoscrivere un contratto + problema che si verifica in uno scambio quando le condizioni offerte da una parte spingono alcune delle controparti ad abbandonare il mercato. ​ Esempio: gli acquirenti di auto usate non conoscono tutti gli attributi dell'auto, ad es. qualità, ma i venditori si. 2. Azione nascosta: sorge quando un’azione compiuta da uno dei soggetti coinvolti in una relazione contrattuale non può essere verificata dagli altri soggetti,avviene post-contratto→ porta a un problema di azzardo morale. Il deficit di informazione di uno dei contraenti si verifica dopo aver sottoscritto il contratto.+una situazione nella quale una delle parti di un’interazione compie un’azione che ha un impatto sui profitti o sul benessere dell’altra parte e tale azione non è controllabile tramite contratto perché è non osservabile o non verificabile. ​ Esempio- Disoccupazione involontaria perché i datori di lavoro non possono osservare l'esatto sforzo lavorativo dei dipendenti (Unità 6). →Esempio #1: Assicurazione sanitaria L'assicurazione sanitaria è volontaria. Prendete il punto di vista della compagnia di assicurazioni, che non può osservare la salute delle persone che acquistano l'assicurazione. Gli acquirenti conoscono il loro stato di salute. I meno sani sono più propensi ad acquistare.In assenza di informazioni sul proprio stato di salute futuro le persone saranno più propense ad assicurarsi, ma la situazione cambierebbe se la scelta potesse essere presa disponendo di informazioni sulla salute futura. -Si tratta quindi di informazione asimmetrica dato che le chi sottoscrive la polizza sa quale sia il proprio stato di salute, ma la compagnia assicurativa no. Per essere redditizia, l'azienda deve applicare prezzi sufficientemente alti e solo le persone meno sane sono disposte ad acquistare. Questa selezione avversa significa che la maggior parte delle persone che acquistano un'assicurazione sa già di avere un problema di salute. Manca un mercato: molte persone (più sane) che vorrebbero acquistare un'assicurazione rimarranno senza assicurazione. Per ovviare molti paesi adottano politiche di sottoscrizione obbligatoria di programmi assicurativi o di copertura sanitaria universale finanziata mediante imposte. →Esempio #2: Assicurazione della macchina Qualsiasi forma di assicurazione ha anche un problema di azione nascosta: l'acquirente può correre più rischi ora che è assicurato. ​ Esempio: L'acquisto di una copertura completa contro i danni può rendere qualcuno più negligente nella guida. In caso di incidente l’assicuratore non potrà escludere il rimborso, anche se i danni sono stati causati da una guida imprudente o dall’abuso di alcool, dato che queste informazioni sono note solo all’assicurato. Si ha quindi un problema di azzardo morale. Le compagnie di assicurazione possono porre alcuni limiti in un contratto,ma non possono imporre altri tipi di comportamento, ad es. velocità di guida. Questo problema di azzardo morale è un altro problema principale-agente Azzardo morale: "Any situation in which one person makes the decision about how much risk to take, while someone else bears the cost if things go badly" (Krugman, 2008). →3. Prezzo > Costo marginale Le imprese possono fissare il prezzo al di sopra del costo marginale a causa di: Concorrenza limitata, ad es. vendita di prodotti differenziati (Unità 7) Diminuzione dei costi medi di lungo periodo a causa di economie di scala, ad es. monopolio naturale (Unità 7) Fallimento del mercato perché l'allocazione non è Pareto efficiente La perdita secca può essere eliminata attraverso la discriminazione dei prezzi (allocazione "ingiusta" pk le aziende catturano l'intero surplus) o la politica della concorrenza. I LIMITI DEI MERCATI Una gran parte delle decisioni relative all’allocazione delle risorse non è presa dai mercati. →I mercati dovrebbero allocare tutto? Argomenti contro l'utilizzo dei mercati per tutto: Mercati ripugnanti: i mercati non possono, ad esempio, occuparsi dell’allocazione alcuni beni e servizi (es. compravendita di organi destinati al trapianto, l’adozione dei bambini schiavitù)perché ciò potrebbe rappresentare una violazione di norme etiche e sociali Altre istituzioni possono essere più efficaci (ad es. governi, famiglie) Argomenti contro l'utilizzo dei mercati per tutto: Beni di merito: beni che dovrebbero essere disponibili a tutti, indipendentemente dalla loro capacità di pagare ad es. formazione scolastica, copertura sanitaria, difesa legale (patrocinio dello stato), sicurezza in caso di incendio (pompieri). Alla base dell'intervento dello Stato c'è anche la convinzione che l'accesso ai beni meritori determini esternalità positive che beneficiano la società nel suo complesso. C'è anche l'idea di miopia da parte degli individui, che potrebbero non essere consci dell'importanza di accedere a tali beni (paternalismo?). Per esempio nel caso della vaccinazione contro determinate malattie contagiose. RIASSUMENDO 1.Motivi dei fallimenti di mercato Esternalità positive e negative Beni pubblici Informazione asimmetrica (azzardo morale e selezione avversa) Concorrenza limitata (P > MC) 2. Soluzioni possibili: regolamentazione, tassazione, compensazione 3. Limiti dei mercati- non tutti i beni dovrebbero avere un mercato Beni di merito Mercati ripugnanti LA MACROECONOMIA (Capitoli 9,13,14, 15) Capitolo 13 ​ →Cos'è il PIL ? (reprise) Il PIL (Prodotto Interno Lordo - Gross Domestic Product) è il valore di mercato di tutti i beni e i servizi finali prodotti in un paese in un dato periodo di tempo. «Valore di mercato» = prezzi dei beni prodotti. Più alto è il prezzo maggiore il contributo al PIL di un bene/servizio «Di tutti» = tutto ciò che viene prodotto e venduto nei mercati. Escluso il lavoro sommerso, escluso il lavoro domestico «I beni e i servizi» = sia i beni tangibili che compriamo al supermercato, sia i servizi (parrucchiere, biglietti concerti) «Finali»= non si contano i beni intermedi. Solo i beni intermedi che non vengono venduti ad altre imprese e che quindi figurano come scorte di magazzino ​ →Cos'è il PIL? (2) «Prodotti in un paese» = un prodotto rientra nel calcolo del PIL se è prodotto all'interno dei confini del paese. - Se un cittadino inglese lavora in Italia il suo reddito è conteggiato nel PIL. -Se invece un cittadino italiano apre una fabbrica in Svizzera la produzione di quella fabbrica figurerà nel PIL svizzero. ​ →I 3 modi di calcolare il PIL 3 modi equivalenti di misurare il PIL: 1. Spesa totale in prodotti nazionali ​ Il valore somma di tutti i beni e i servizi finali (no beni intermedi-acquisti e vendite) 2. Produzione totale domestica (Misurata come valore aggiunto) ​ VA = produzione/ricavi - valore beni intermedi-acquisiti 3. Reddito totale nazionale (salari + profitti) ​ Reddito = retribuzioni/ salari + profitti ​ Profitti = produzione - beni intermedi - retribuzioni dipendenti(ricavi - costi) ​ =>Differenza tra PIL nominale e PIL reale Il rapporto tra PIL nominale e PIL reale è misurato dal deflatore del PIL= (PIL nominale\ PIL reale) x 100 PIL nominale = quantità prodotta x prezzo di quell’anno (Q x prezzo corrente) PIL reale = quantità prodotta x prezzo del primo anno preso in considerazione (Q x prezzo costante) ~>Variazione percentuale del PIL nominale\ reale = ​ →Esportazioni e importazioni Come rendiamo conto delle transazioni internazionali? Per esempio, la produzione estera è anche consumo interno (importazioni); e la produzione interna è anche consumo estero (esportazioni) → Includiamo le esportazioni (X) ed escludiamo le importazioni (M), in modo che il PIL includa il valore aggiunto, il reddito o il consumo della produzione interna. ​ X– M= NX (esportazioni nette) ​ →Il settore pubblico nella macroeconomia Come incorporiamo il settore pubblico? -lo trattiamo come un altro produttore -i servizi pubblici sono "comprati" tramite le tasse - Assumiamo che il costo di produzione catturi il valore aggiunto ll settore pubblico influenza il livello del reddito prodotto in un paese tramite: -G, la spesa pubblica per beni e servizi (ipotizziamo venga stabilita dal governo per un dato ammontare G) - TR, i trasferimenti che accrescono il reddito disponibile (YD) delle famiglie - TA, le imposte che riducono il reddito disponibile (YD) delle famiglie (ipotizziamo un'imposta proporzionale sul reddito con aliquota t, per cui: TA =tY ​ →Cosa c'è nella spesa pubblica G ? Spesa per infrastrutture e trasporti Costo dell'amministrazione pubblica (regioni, province, ministeri, etc) Istruzione, Sanità, Difesa Politica industriale (incentivi per imprese) ​ →Le componenti del PIL (inteso come SPESA) Consumo (C) = Spesa nei beni di consumo e i servizi Investimenti (I) = Spesa per beni strumentali di nuova produzione (compresi attrezzature, edifici e scorte = produzione invenduta) Spesa pubblica (G) = Spesa pubblica per beni e servizi (esclusi i trasferimenti, per evitare doppi conteggi) Esportazioni nette (saldo/bilancia commerciale) = Esportazioni (X) - importazioni (M) ​ PIL = DA = C+I+G+X- M (in questo caso misuriamo il PIL come spesa in beni e servizi, che si può indicare anche come domanda aggregata) I consumi sono gli acquisti di beni e servizi effettuati dalle famiglie Gli investimenti sono la spesa da parte delle imprese in nuove attrezzature e edifici commerciali La spesa pubblica è la spesa per consumi e investimenti da parte dello Stato Le esportazioni sono i beni e i servizi prodotti internamente che vengono acquistati e trasferiti all’estero Le importazioni sono i beni e i servizi prodotti in altri paesi ​ →SPESA = PRODUZIONE = REDDITO = PIL Ricordatevi che, siccome il PIL può essere misurato come spesa totale, produzione totale o redditi totali prodotti in un'economia in un dato periodo, possiamo considerare come equivalenti: la spesa totale (domanda aggregata), la produzione totale (offerta aggregata) il reddito totale Questo perché sia che noi misuriamo il PIL Come spesa, come produzione o come reddito, il suo valore sarà sempre lo stesso. ​ →Componenti del PIL (inteso come spesa). Anno 2013 Nella maggior parte dei paesi, i consumi privati costituiscono la quota maggiore del PIL. In Cina nel 2022 i consumi sono aumentati al 53% e gli investimenti sono diminuiti al 42% ​ →Fattori della crescita del PIL Sebbene il consumo costituisca circa il 70% del PIL degli Stati Uniti, L'effetto degli investimenti sul PIL è stato più di 3 volte maggiore rispetto ai consumi, perché i consumi sono più stabili. ​ =>Come le famiglie affrontano gli shock Il termine shock viene usato in economia per riferirsi ad un evento inatteso, ad esempio condizioni climatiche particolarmente avverse o guerre. Possiamo distinguere due casi: quando lo shock colpisce una singola famiglia (es. malattia o morte di un familiare) o quando un evento positivo o negativo colpisce l’intera economia (es. epidemia). ​ Quando lo shock colpisce singolarmente vi sono due possibili strategie per affrontarlo: Autoassicurazione: risparmiare per poter mantenere lo stesso livello di consumo Condivisione del rischio: aiuto tra individui per sostenere collettivamente il costo di un evento negativo ​ Quando lo shock colpisce l’intera economia la condivisione del rischio è meno efficace, ma proprio quando l’economia è colpita da tali shock che la condivisione del rischio potrebbe rivelarsi ancora più necessaria, dal momento che la sopravvivenza della comunità richiede che le famiglie che sono state relativamente risparmiate dall’evento avverso aiutino quelle colpite più duramente. ​ =>Perché il consumo tende ad essere più stabile? Le famiglie vogliono mantenere costante nel tempo il livello del loro consumo di beni e servizi. Per raggiungere questo obbiettivo le famiglie devono programmare in anticipo le loro azioni (autoassicurazione), risparmiare e ottenere prestiti. Questa stabilizzazione dei consumi può essere ostacolata da alcuni fattori che hanno quindi l’effetto di rendere il consumo più volatile: Accesso limitato al mercato del credito: l’ammontare che una famiglia può prendere in prestito è limitato. Le famiglie con poca disponibilità economica spesso non riescono ad ottenere prestiti, se non a tassi di interesse molto elevati. Scarsa autodisciplina: incapacità o difficoltà di risparmiare Condivisione del rischio limitata o impossibile ​ =>Perché la spesa per investimenti è più volatile? Esistono molte ragioni per le quali un’impresa può essere indotta ad accelerare o rimandare una decisione di investimento nel tempo. Le innovazioni consentono alle imprese di produrre output a costi inferiori o di ottenere un prodotto di maggiore qualità, e quindi di espandere la loro quota di mercato. Gli investimenti da parte di un’impresa spingono altre imprese ad investire In un’economia in forte crescita, i profitti sono alti e le imprese possono usarli per finanziare progetti di investimento In un'economia in forte crescita l’accesso a fonti finanziare esterne all’impresa diventa più facile ​ Le aspettative sulla domanda futura possono generare un circolo vizioso oppure un circolo virtuoso ​ →Il ciclo economico La crescita economica capitalistica non è un processo lineare e omogeneo, ma è caratterizzata da oscillazioni tra fasi positive e fasi negative Ciclo economico = periodi alternati di alti tassi di crescita positivi (boom) e periodi di crescita modesta o addirittura negativi (recessioni). Ciclo economico = il passaggio da una fase di espansione a una di recessione e di nuovo a una di espansione ​ Recessione = fase negativa + periodo in cui la produzione è in calo o al di sotto del suo livello potenziale +periodo nel quale la produzione aggregata di un’economia si riduce + il livello di produzione è al di sotto del suo livello normale o potenziale Di solito classificata come calo del PIL in due trimestri /quarters (6 mesi) consecutivi. ​ →La crescita del PIL reale in Italia negli ultimi 30 anni Tasso di crescita del PIL reale in Italia: Source: Trading Economics ​ →La crescita italiana negli ultimi 60 anni ​ →Recessione: l'economia tedesca oggi è in recessione? Tecnicamente no! Recessione= calo del PIL in due trimestri/quarters (6 mesi) consecutivi. Ma non cè da stare troppo «sereni».. Capitolo 9 ​ →Gli indicatori dell'occupazione Utili per analizzare ​ - La struttura dell’occupazione ​ - L'andamento del mercato del lavoro Tasso di attività/ Tasso di inattività Tasso di occupazione Tasso di disoccupazione ​ →Il mercato del lavoro ​ →Tasso di attività Indica le persone che sono nel mercato del lavoro (cioe' che hanno un lavoro o lo stanno cercando) rispetto al totale della popolazione in età lavorativa Si esprime come rapporto tra le forze di lavoro e la popolazione in età lavorativa: ​ Ta= FL/POP Dipende da: -variabili demografiche (sesso, età, stato civile, etc.) -economiche e sociali (struttura produttiva, movimenti migratori, livello di istruzione, etc.) Se il tasso e' basso vuol dire che ci sono tanti inattivi ​ →Tasso di occupazione Indica le persone che sono occupate rispetto al totale della popolazione in età lavorativa Si esprime come rapporto tra gli occupati e la popolazione totale in età lavorativa: ​ To = Occupati/POP ​ →Tasso di disoccupazione Indica le persone in cerca di occupazione rispetto alla forza lavoro complessiva Si ottiene come rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le forze di lavoro ll tasso di disoccupazione non tiene conto dei Neet e degli scoraggiati/inattivi. Si può calcolare anche per specifiche segmenti della popolazione: giovani, donne, immigrati, etc. Spesso il tasso di disoccupazione varia molto in base alla categoria di individui considerata ​ Td =in cerca di occupazione/FL ​ →NEET (Not in Education, Employment or Training) Quota di popolazione di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non è né occupata né inserita in un percorso di istruzione o di formazione Nel 2010, in Italia, oltre 2 milioni di giovani risultavano fuori dal circuito formativo e lavorativo (22,1%). La quota dei NEET è più elevata tra le donne (24,9%) che tra gli uomini (19,3%) e nel Mezzogiorno è quasi doppia (30,9% complessivamente, 33,2% per le donne) rispetto al Centro-Nord (16,1%). Nel confronto con i Paesi dell'Unione Europea (in media 15,3%), I'Italia mostra la percentuale più elevata di NEET dopo la Bulgaria e la Lettonia. La quota meno alta si registra nei Paesi Bassi (5,8%), seguiti da Lussemburgo (6,1%), Danimarca (6,9%) e Svezia (8,3%). ​ →Differenza tra tassi Il tasso di attività' /inattivita' (FL/POP) ci dà un'informazione su quanti sono gli inattivi, gli scoraggiati, coloro che hanno smesso di cercare lavoro. ​ - Ci può indicare se in un paese le donne/i giovani partecipano al mondo del lavoro ​ -Se ci sono determinate categorie sociali che rimangono fuori dal mercato del lavoro Il tasso di occupazione (OCC/POP) ci dice quanta parte della popolazione riesce effettivamente ad avere un lavoro ​ -è per costruzione minore del tasso di attività (a meno che non esista neanche un disoccupato) Il tasso di disoccupazione (DIS/FL) non ci dice niente sugli inattivi. Ci indica indirettamente il rapporto tra occupati e disoccupati. ​ →Scenari per prox laboratorio 1. Cosa indica avere un basso tasso di attività e un basso tasso di disoccupazione? 2. Cosa succede al tasso di attività se in un periodo di boom economico gli inattivi si mettono in cerca di lavoro? ​ a) E cosa succede al tasso di disoccupazione? 3. Cosa succede al tasso di attività se in un periodo di recessione i disoccupati smettono di cercare lavoro? ​ a) E cosa succede al tasso di disoccupazione? ​ →Tasso di attività in Italia (2000-2020) ​ →Tasso di occupazione in Italia (2000-2023) Il tasso di occupazione scende dopo la crisi,finanziaria del 2007/08,peggiora ulteriormente con le misure di austerity del governo MONTI 2011 e poi da allora ricomincia a crescere, anche oltre i livelli precedenti al 2007, con in mezzo la crisi del covid (2020) che lo fa scendere solo temporaneamente nel 2021. ​ →Tasso di disoccupazione in Italia (2000-2023) -Diminuzione del tasso di disoccupazione, a partire dagli anni 2000 (contratti a tempo determinato). Poi un grande aumento a partire dalla crisi finanziaria e con l'austerity. -Dal 2015 il tasso di disoccupazione ricomincia a scendere, per poi arrivare a livelli minori di quelli del 2000. -Da leggere anche in combinazione con un maggiore tasso di occupazione e un maggiore tasso di attività, rispetto a punto di inizio nel 2000 ​ →Come si è evoluto il mercato del lavoro in italia negli ultimi 20 anni Rispetto a 20 anni fa in Italia c'è una maggiore quota di persone che hanno o cercano un lavoro, e la quota di quelli che lo sta cercando è diventata più bassa. E' quindi migliorato il mercato del lavoro italiano? Problema di mancata crescita di salari e produttività. ​ →I dati italiani come trovarli ​ →Mercato del lavoro: un confronto europeo ​ →Mercato del lavoro: un confronto europeo Capitolo 13 ​ →Il ciclo economico e la disoccupazione -Evoluzione storica della crescita del PIL/GDP e del tasso di disoccupazione in UK dal 1875 al 2010 -Ogni volta che la crescita è negativa il tasso di disoccupazione aumenta -Il ciclo economico influisce sui risultati del mercato del lavoro! ​ →Legge di Okun Legge di Okun = relazione forte e stabile tra la variazione del tasso di disoccupazione e tasso di crescita del PIL. -Le variazioni del tasso di crescita del PIL sono correlate negativamente con il tasso di disoccupazione. -La produzione diminuisce→ La disoccupazione aumenta →Il benessere crolla =>La relazione tra il tasso di crescita del PIL e la variazione del tasso di disoccupazione prende il nome di Legge di Okun. Coefficiente di Okun = Grado di correlazione =>Il coefficiente di Okun consiste nella variazione percentuale del tasso di disoccupazione che ci si aspetta a seguito di una variazione dell’1% del tasso di crescita del PIL. La relazione tra produzione, disoccupazione e benessere può essere riassunta nel modo seguente: Capitolo 14 LA FUNZIONE DI DOMANDA AGGREGATA E IL MODELLO DEL MOLTIPLICATORE ​ →Il modello, la finestra temporale e i prezzi Le variazioni della domanda e della produzione nel breve periodo ​ - Nel breve periodo i prezzi non cambiano (Nel medio e lungo periodo invece i prezzi e i salari possono cambiare) Cosa influenza la propagazione degli shock in un'economia? =>La propagazione degli shock le economie sono soggette a frequenti shock che colpiscono la domanda aggregata, come una diminuzione degli investimenti delle imprese o un aumento del risparmio da parte delle famiglie. Per valutare l’impatto totale della spesa per investimenti o di una riduzione della spesa pubblica gli economisti utilizzano il concetto di moltiplicatore. Per moltiplicatore si intende un meccanismo attraverso il quale una variazione della spesa autonoma determina,attraverso effetti diretti e indiretti, un aumento del livello di produzione aggregata. Con il termine moltiplicatore si indica anche il rapporto tra la variazione finale della produzione aggregata e l’aumento iniziale della spesa. Il moltiplicatore è uguale a 1 quando l’aumento totale del PIL è uguale all’aumento iniziale della spesa il moltiplicatore è maggiore di 1 quando l’aumento totale del PIL è maggiore dell’iniziale aumento della spesa ​ -Cosa succede se per esempio diverse imprese aumentano i loro investimenti? Come cambia il PIL? ​ - Cosa succede se le famiglie iniziano a consumare di meno del loro reddito? ​ - Cosa succede se il governo aumenta la tassazione? Capitolo 14* ​ →Offerta e domanda aggregata Offerta aggregata(Y): quantità di beni e servizi che un sistema economico è in grado di produrre in un determinato periodo. Dipende dai fattori produttivi disponibili, lavoro (N) e capitale (K), e dallo stato della tecnologia (T). ​ Y= F(K, N, T) Domanda aggregata (AD): quantità totale di beni richiesta dal sistema economico, ottenuta sommando la spesa per consumi (C), la spesa per investimenti(I ),la spesa pubblica (G) e le esportazioni nette (NX) - somma della domanda di beni e servizi prodotti in un economia. ​ AD =C+I+G+ NX Quando i fattori produttivi sono pienamente impiegati, il prodotto Y è al suo livello potenziale o di pieno impiego (Y*). ​ →Livello di equilibrio del prodotto Nel breve periodo si ipotizza che la forza lavoro, il capitale e la tecnologia siano dati, che le imprese siano disposte a vendere qualsiasi quantità di prodotto consentita dalla capacità degli impianti e che i prezzi rimangano invariati. La curva di offerta aggregata può pertanto essere rappresentata come una retta orizzontale al livello dei prezzi correnti. Basta quindi concentrarsi sulla curva di domanda aggregata per trovare il prodotto (e quindi il reddito) di equilibrio. Il prodotto Y, in altri termini, si trova al livello di equilibrio quando la quantità di beni offerta è uguale a quella domandata: ​ →Funzione del consumo C= Cot C, Y Il consumo aggregato ha 2 parti: 1. consumo autonomo = L'importo fisso che si spenderà, indipendentemente dal reddito 2. Consumo dipendente dal reddito Pendenza della F del consumo = propensione marginale al consumo (c1) La propensione marginale al consumo (MPC) varia da persona a persona: Le famiglie povere con vincoli di credito reagiscono molto alla variazione del reddito corrente, quindi il loro MPC è elevato Per le famiglie benestanti, il reddito corrente conta poco per il consumo corrente, quindi il loro MPC è piccolo -Le aspettative sul reddito futuro si riflettono nel consumo autonomo. -Se ci si aspetta una recessione il consumo autonomo diminuisce. -Attenzione 1-c1 è la propensione marginale al RISPARMIO. ​ →Una stima della funzione di consumo per l'Italia →il modello del moltiplicatore in questo modello sono possibili solo due tipi di spesa, i consumi e gli investimenti il consumo è formato da due variabili: -ammontare fisso: l’importo che gli individui spendono indipendentemente dal loro reddito (detto consumo autonomo) -ammontare variabile che dipende dal reddito corrente Il consumo aggregato è quindi = consumo autonomo + consumo che dipende dal reddito ​ →Equilibrio del mercato dei beni* 1. Domanda aggregata (AD) = funzione del consumo +investimento-funzione del consumo aggregato ​ AD= Co + c,Y +I Si presume che l'investimento sia indipendente dalla produzione (Y) La pendenza della linea AD è inferiore a 45° perché MPC l'aumento iniziale della spesa ​ →La crisi del '29 Nel 1929, una diminuzione della produzione del reddito si trasformò in un disastro economico globale, noto come la grande depressione. Lo shock fece traslare la curva della domanda aggregata dal livello pre-crisi a quello della crisi. La crisi fu resa molto più grave dal crollo della domanda di beni di consumo. La riduzione del consumo avvenne in due passaggi: il punto A rappresenta la situazione iniziale dell’economia. Nel 1929 vi fu un’iniziale caduta degli investimenti che comportò una diminuzione della produzione. in seguito alla diminuzione della produzione (data dalla caduta degli investimenti) molte famiglie tagliarono la spesa per beni di consumo, e vi fu uno spostamento da A a B. Successivamente vi fu uno spostamento da B a C, dato dal fatto che anche le famiglie che avevano mantenuto il lavoro tagliarono le spese in quanto stava diventando sempre più chiaro che non si trattava di uno shock temporaneo. Questo fece traslare la funzione del consumo verso il basso. A: equilibrio nel mercato dei beni(1929) B: caduta degli investimenti =spostamento in basso della AD C: caduta del consumo autonomo = ulteriore spostamento in basso della AD incertezza dovuta al crash del mercato finanziario, pessimismo, crisi bancaria e collasso dell'accesso al credito Principali spiegazioni della caduta del consumo: → l’incertezza sullo stato dell’economia provocata dal drammatico crollo della borsa rese sia le imprese sia le famiglie molto caute, inducendole a rimandare gli acquisti di macchinari, attrezzature e beni di consumo durevoli. → Il pessimismo: a causa della paura di perdere il lavoro e di vedere i propri redditi diminuire in futuro, le famiglie divennero anche più pessimiste riguardo alla propria capacità di mantenere il livello di spesa precedente. →La crisi bancaria e il collasso del credito IL RUOLO DEL SETTORE PUBBLICO ​ →Aggiunta del settore pubblico alla domanda aggregata AD = C+I+G Il governo entra nell' AD tramite Spesa pubblica: esogena; sposta la curva AD verso l'alto=> il suo ammontare non varia al variare del reddito e può essere quindi considerata una grandezza esogena un aumento della spesa pubblica fa traslare la curva della DA verso l’alto. Consumo: il MPC della famiglia è basato sul reddito disponibile (1-t)Y=> La spesa per consumi delle famiglie dipende dal loro reddito al netto della tassazione. Il reddito disponibile delle famiglie, ovvero il reddito dopo il pagamento delle imposte, è uguale a (1 – t)Y =>la funzione del consumo aggregato sarà uguale a C = co + c1 (1 – t)Y Investimento: dipende dal tasso di interesse e dal tasso di profitto al netto delle imposte (non lo modelleremo) ​ →Esportazioni nette e domanda aggregata AD = C+I+G+ NX→NX = esportazioni - importazioni -L'ammontare delle esportazioni è considerato esogeno. -L'ammontare delle importazioni dipende dal reddito nazionale. =>Le esportazioni nette→ esportazioni – importazioni = X – M Le importazioni dipendono dal reddito e la variazione nelle importazioni dovuta a un aumento unitario del reddito totale è detta propensione marginale all’importazione (m) e assume valori compresi fra zero e uno. Le esportazioni nette sono quindi uguali a = X -mY -Propensione marginale all'importazione = La frazione di ogni unità aggiuntiva di reddito spesa per le importazioni →Il modello del moltiplicatore rivisto: tassazione e propensione alle importazioni AD =C0+ C1(1- t)Y + I+G+X - mY Il risparmio, la tassazione e le importazioni sono indicati come perdite dal flusso circolare del reddito. Riducono la dimensione del moltiplicatore (se il moltiplicatore è più piccolo, la curva della domanda aggregata è più piatta). Parte del reddito familiare va direttamente al governo come tasse. Differenza tra reddito e reddito disponibile. E parte del reddito viene utilizzato per acquistare beni all'estero Moltiplicatore più piccolo = curva AD più piatta. Il moltiplicatore in un’economia con settore pubblico è uguale a = ​ →Mercati esteri e domanda aggregata Nelle economie moderne ciò che succede nel resto del mondo non solo è fonte di shock, ma influisce anche sull’efficacia delle politiche economiche realizzate da ciascun paese. Le fluttuazioni economiche nei mercati esteri possono determinare effetti positivi o negativi sulla DA di un paese. 1. Le fluttuazioni del tasso di crescita di importanti mercati esteri influenzano l'economia interna attraverso la domanda di esportazioni. 2. La domanda di importazioni attenua le fluttuazioni interne. 3. Il commercio estero limita l'uso dello stimolo fiscale se la propensione marginale all'importazione è elevata. ​ →Esempio Francia 1981 L’apertura al commercio internazionale può portare benefici, ma se la mal progettata può non dare i risultati sperati. Un esempio è quello della Francia: nel 1981 Mitterrand vinse le elezioni presidenziali e il primo ministro da lui nominato, Pierre Mauroy, portò avanti un programma di stimolo alla domanda aggregata, attraverso un aumento della spesa pubblica e una riduzione della pressione fiscale. La figura mostra cosa accadde alla Francia e al suo principale partner commerciale, la Germania. Le barre viola mostrano la produzione francese e quelle arancioni la produzione tedesca. La politica espansiva francese produsse un iniziale aumento della crescita francese che fu però rapidamente riassorbita. Della politica fiscale espansiva della Francia finirono insomma per beneficiare soprattutto i suoi partner commerciali, che producevano beni più competitivi. La Francia arretrò nel gruppo dei paesi europei, andando incontro ad una minore crescita e ad un elevato disavanzo. L’esperimento di Mitterrand evidenzia i limiti dell’utilizzo degli stimoli fiscali per cercare di stabilizzare una recessione →Mitterand vince le elezioni e il primo ministro Pierre Mauroy implementa uno stimolo alla domanda (più spesa pubblica G e meno tasse t) →La domanda aggregata aumenta e il bilancio dello stato peggiora →Tuttavia una buona parte del consumo serve a comprare beni importati dalla Germania la Germania beneficia dello stimolo fiscale Francese (crescita del GDP positiva), senza spendere «un marco» di bilancio pubblico ​ →Prima leva: la politica fiscale ​ →Stabilizzazione dell'economia Il governo stabilizza le fluttuazioni economiche in diversi modi: 1. La spesa pubblica è ampia ed esogena-La spesa pubblica è stabile (esogena) e ciò ha un effetto stabilizzante sull’economia 2. Un'aliquota fiscale più alta può smorzare le fluttuazioni e abbassa il moltiplicatore 3. L'assicurazione contro la disoccupazione aiuta le famiglie a regolare i consumi mantenendoli stabili 4. Intervento attivo attraverso la politica fiscale finalizzato a stabilizzare la domanda aggregata -Il regime di indennità di disoccupazione e l'aliquota proporzionale sono stabilizzatori automatici = Compensano automaticamente un'espansione o una contrazione dell'economia. Il paradosso del risparmio Nel corso di una crisi una famiglia vede il suo bilancio andare in rosso ed è preoccupata di una riduzione della sua ricchezza. Decide quindi di ridurre le spese e aumentare il risparmio. Se questa decisione sembra l’opzione migliore per la famiglia, essa non lo è per l’economia nel suo insieme. Se tutte le famiglie facessero lo stesso vi sarebbe un aumento del risparmio e una riduzione della spesa per consumi, che traslerebbe la curva di domanda aggregata verso il basso. Questo fenomeno è noto come paradosso del risparmio. Il tentativo di tutte le famiglie simultaneamente di aumentare i risparmi riducendo i consumi non fa che peggiorare ulteriormente la situazione economica generale, riducendo il reddito. Il fatto che ciò che è vero per una parte dell’economia non sia vero per l’economia nel suo insieme è noto come fallacia di composizione. Questo effetto può essere evitato grazie all’intervento pubblico: lo Stato può contribuire ad assorbire gli shock lasciando operare gli stabilizzatori automatici e può stimolare l’economia aumentando, ad esempio, la spesa pubblica o riducendo momentaneamente la tassazione. Il taglio delle imposte e l’aumento della spesa pubblica durante una recessione rappresenta una forma di stimolo fiscale. La figura mostra in che modo l’aumento della spesa pubblica contribuisce a bilanciare la diminuzione del consumo. Se lo stato, per contrastare la riduzione della domanda aggregata decide di aumentare la spesa pubblica dal livello G al livello G’ la curva della domanda aggregata trasla verso l’alto e l’economia si muove nel punto C. ​ →Stimolo fiscale Il governo può contrastare il calo dell'AD da parte del settore privato attraverso lo stimolo fiscale, cioè con una politica fiscale ESPANSIVA. ​ Tagliare le tasse (t) per incoraggiare il settore privato a spendere di più ​ Aumentare la spesa (G), che aumenta direttamente AD L'aumento di G opera tramite il moltiplicatore, quindi l'aumento di Y sarà tipicamente maggiore dell'aumento di G. Ma questa politica non andrebbe implementata in una fase di espansione dell'economia. ​ →Amplificare le fluttuazioni: politica di austerità Se implementata durante una fase di recessione una politica di austerità (politica fiscale restrittiva aumentando la spesa pubblica e diminuendo la tassazione)potrebbe quindi peggiorare il bilancio statale ed essere dannoso rendendo ancora più acuta la recessione riducendo ulteriormente la DA La politica di bilancio dello stato Nonostante ciò, le politiche di stimolo all’economia sono spesso seguite da misure di austerità e ciò accade per il debito pubblico (corrisponde alla somma di tutte le obbligazioni vendute nel tempo per finanziare il disavanzo di bilancio – obbligazioni scadute). ​ →Finanziare lo stimolo fiscale -Il saldo del bilancio dello stato è dato dalla differenza tra le entrate pubbliche e la spesa pubblica→Bilancio pubblico =T-G -Quando il bilancio ha un saldo negativo si parla di disavanzo o deficit pubblico (le spese sono maggiori delle entrate) →Lo stimolo fiscale si tradurrà in un saldo di bilancio negativo (deficit di bilancio pubblico). -Quando il bilancio ha un saldo positivo (le entrate sono maggiori delle spese) si parla di avanzo pubblico→Se non viene invertito dopo la recessione, aumenterà il debito pubblico. -Un avanzo di bilancio pubblico è quando le entrate fiscali sono maggiori della spesa pubblica. Avanzo e disavanzo primario Il deficit dello stato al netto degli interessi prende il nome di disavanzo primario, si parla invece di avanzo primario quando le entrate sono maggiori della spesa al netto degli interessi. quando c’è disavanzo di bilancio lo Stato è costretto a prendere in prestito le risorse necessarie per coprirlo. Gli stati perdono denaro emettendo titoli di stato che vengono acquistati da famiglie e imprese (le famiglie li acquistano in modo indiretto, ad esempio attraverso i fondi pensione). Quando i titoli di stato iniziano ad essere percepiti come rischiosi si può verificare una crisi del debito sovrano ​ →Le finanze del settore pubblico Deficit di bilancio primario =T-G Pro-ciclico (perché?) il governo deve indebitarsi per coprire il divario tra spesa ed entrate, emettendo obbligazioni ​ Debito pubblico = Somma di tutte le obbligazioni vendute nel tempo per finanziare il disavanzo di bilancio - obbligazioni scadute(debito rimborsato). ​ Crisi del debito sovrano = una situazione in cui i titoli di stato vengono considerati rischiosi (rischio di insolvenza). Quando i titoli di stato iniziano ad essere percepiti come rischiosi si può verificare una crisi del debito sovrano. ​ →Debito pubblico -Un grande stock di debito rispetto al PIL può essere un problema perché il governo deve pagare gli interessi sul proprio debito e per farlo potrebbe essere costretto ad aumentare le imposte. -Ma, non esiste un punto in cui il governo debba ripagare tutto il suo stock di debito: può rinnovarlo emettendo nuove obbligazioni: Rollover -Un rapporto debito/PIL sempre crescente è insostenibile, ma non esiste una regola che dica esattamente quanto debito(rapporto debito pubblico\ PIL) sia problematico​ →Rapporto debito/PIL Il livello di indebitamento di un governo è misurato in relazione alla dimensione dell'economia (rapporto debito/PIL). -L'indebitamento può diminuire : se il saldo di bilancio primario è positivo se il PIL sta crescendo più velocemente del debito pubblico se l'inflazione è alta (il valore reale del debito diminuisce) Debito pubblico italiano → ​ → Debito/Pil: un confronto internazionale (in %) ​ →L’avanzo primario in Italia e in Europa LA SECONDA LEVA: LA POLITICA MONETARIA E I MECCANISMI DI TRASMISSIONE ​ →Il tasso di interesse e gli investimenti Il tasso di interesse influenza le scelte di investimento.. Se il tasso di interesse nei mercati finanziari è alto le imprese non faranno molti investimenti 1. Perché chi può investire lo farà solo se il tasso di profitto dell'investimento è maggiore del tasso di interesse. Se il tasso di interesse è alto molti progetti non saranno sufficientemente profittevoli per giustificare l'investimento. 2. Perché chi invece deve prendere a prestito per poter investire avrà costi molto alti per l'indebitamento. Pochi saranno i progetti per cui i ritorni siano abbastanza alti da giustificare l'indebitamento ​ →Funzione di investimento aggregato Gli investimenti→Le imprese possono decidere cosa fare con i propri profitti: -Possono decidere di distribuirli -Possono decidere di risparmiare -Possono investire all’estero -Oppure decidere di investire nel proprio paese Funzione di investimento aggregato = Un'equazione che mostra come la spesa per investimenti nell'economia nel suo complesso dipende da: ​ -tasso d'interesse (negativamente) ​ -aspettative di profitto(positivamente). L’insieme di tutti i potenziali progetti d’investimento può essere rappresentato dalla funzione dell’investimento aggregato, che mette in relazione la spesa per investimenti dell’economia con altre variabili, come il tasso di interesse e i profitti attesi. Se il tasso di interesse diminuisce gli investimenti aumentano passando da C ad E. In questo caso migliorano le aspettative di profitto e la retta trasla verso destra (punto D). Capitolo 15 ​ →La politica monetaria nel modello del moltiplicatore Per stabilizzare l'economia la banca centrale stimola gli investimenti diminuendo il tasso di interesse. Questo SPOSTA la curva di domanda aggregata verso L'alto. la politica monetaria espansiva agisce sull'economia aumentando la base monetaria e riducendo i tassi di interesse. Ciò porta a un incremento degli investimenti privati e della spesa per consumi, determinando un moltiplicatore positivo sul PIL. Tuttavia, il successo dipende dalla sensibilità degli investimenti al tasso di interesse e dalla propensione marginale al consumo. ​ →Tasso di interesse e tasso di cambio Il tasso di cambio = numero di unità di moneta nazionale che possono essere scambiate per una unità di moneta straniera. -Il T di interesse nazionale influenza la D di moneta nazionale nel mercato dei cambi stranieri, e quindi influenza il tasso di cambio → (apprezzamento/deprezzamento della moneta nazionale)=>tassi di interesse più alti attirano flussi di capitale esteri, rafforzando la valuta domestica (apprezzamento). Viceversa, tassi più bassi portano a un deprezzamento della valuta. Questo meccanismo è particolarmente rilevante nelle economie aperte, dove il commercio internazionale gioca un ruolo cruciale. L'effetto complessivo sulla domanda aggregata dipende dal peso relativo delle esportazioni e importazioni nel PIL. -Il tasso di cambio influenza la domanda relativa per beni prodotti nazionalmente, quindi influenza le esportazioni nette. -Perciò il tasso di interesse ha un impatto sulla domanda aggregata tramite il mercato dei beni finanziari.la trasmissione della politica monetaria attraverso il tasso di cambio è una strategia utilizzata soprattutto in economie fortemente dipendenti dal commercio estero. Un deprezzamento valutario aumenta le esportazioni nette e può stimolare la crescita economica. Tuttavia, il libro avverte sui rischi di instabilità valutaria e di guerre valutarie tra Paesi. ​ →Il Tasso di cambio come meccanismo di trasmissione della politica monetaria ​ →I limiti della Politica Monetaria 1. Il tasso di interesse di breve periodo (tasso di riferimento) non può essere inferiore a zero ("zero lower bound")=>in presenza dello zero lower bound, le banche centrali devono ricorrere a strumenti non convenzionali come il quantitative easing (QE), che comporta l'acquisto di titoli per ridurre i rendimenti e stimolare gli investimenti. Inoltre, per i Paesi dell’eurozona, l’assenza di una politica monetaria indipendente rappresenta una sfida, poiché dipendono dalle decisioni della BCE, che deve bilanciare gli interessi di tutti i membri. ​ Quando l'economia è in recessione, un tasso di interesse nominale pari a zero potrebbe non essere sufficiente per stabilizzare l'economia. ​ Quantitative easing = Central bank purchases of financial assets aimed at increasing investment by reducing yields =Acquisti di attività finanziarie da parte delle banche centrali volti ad aumentare gli investimenti riducendo i rendimenti. 2. A country without its own currency does not have its own monetary policy =Un paese senza una propria moneta non ha una propria politica monetaria E.g. countries of the euro-zone

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