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This document contains questions about attachment theory, moral development, and cognitive development, relevant to psychology and specifically child development.

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1. Descrivi la strange situation, gli obiettivi, le modalità e due tipi di attaccamento insicuro: La Strange Situation è una procedura osservativa standardizzata ideata da Mary Ainsworth per valutare l’equilibrio tra il sistema di attaccamento ed il sistema di esplorazione e per mettere in l...

1. Descrivi la strange situation, gli obiettivi, le modalità e due tipi di attaccamento insicuro: La Strange Situation è una procedura osservativa standardizzata ideata da Mary Ainsworth per valutare l’equilibrio tra il sistema di attaccamento ed il sistema di esplorazione e per mettere in luce le differenze individuali negli stili di attaccamento. Si basa su 8 episodi di 3 minuti ciascuno nei quali il bambino, tra i 10 e 18 mesi, viene a trovarsi in situazioni di attivazione e di stress di intensità crescente. La classificazione del tipo di attaccamento si basa sull’osservazione del comportamento di esplorazione, delle reazioni emotive in presenza, assenza e riunione con il caregiver. Durante la procedura il bambino entra in contatto con un ambiente nuovo ed ha modo di sperimentare situazioni diverse nel corso delle quali è assieme alla madre, la madre e l’estraneo, l’estraneo, da solo. La valutazione si basa su alcuni indicatori di cui i principali sono: -L'ansia da separazione che si esprime in segnali di disagio -L'esplorazione che consiste nelle modalità attraverso cui il bambino entra in contatto con l'ambiente. -La paura dell'estraneo che si manifesta nelle reazioni alla persona sconosciuta in presenza ed assenza del caregiver -Il ricongiungimento alla madre, di solito i bambini insicuri ignorano o reagiscono in modo ambivalente il caregiver al rientro Pattern A, Attaccamento insicuro evitante. Caratterizza i bambini che durante il primo anno di vita hanno sperimentato un rapporto con una figura di attaccamento insensibile ai loro segnali e rifiutante sul piano del contatto fisico anche in circostanze stressanti. Non sembrano avere fiducia in un’adeguata risposta materna e mostrano uno spiccato distacco ed evitamento della vicinanza e del contato con la madre, in assenza della madre infatti si mostrano indifferenti, non reagiscono alla separazione e sembrano concentrati sui giochi ed oggetti, esibiscono un eccesso di autonomia e di attenzioni al compito, qualora la madre torna non si avvicinano a lei oppure evitano attivamente il contatto. Pattern B, Attaccamento Sicuro. Caratterizza i bambini che hanno avuto una madre sensibile ai segnali di sconforto e disagio e responsiva alle loro richieste. Confidano nella responsività della madre durante le situazioni di pericolo, stress o paura, mantengono una sicurezza interna che consente loro di esplorare il mondo. Nella separazione mostrano segni di disagio ma al ritorno mostrano chiaramente il desiderio di vicinanza e riescono ad essere facilmente calmati. Pattern C, Attaccamento Insicuro ansioso ambivalente. Questi bambini durante i primi mesi di vita hanno avuto una madre imprevedibile nelle risposte, affettuosa per un proprio bisogno e rifiutante su sollecitazione del bambino. I bambini ansioso ambivalenti appaiono quasi assorbiti dalla figura di attaccamento ma non riescono ad utilizzarla come base sicura da cui partire per esplorare l’ambiente. Durante la separazione esprimono evidenti segni di stress, disagio e angoscia che non vengono placati nemmeno col ritorno, anzi le si avvicinano per farsi consolare ma poi si allontanano e rifiutano manifestando ambivalenza, composta da comportamenti aggressivi o da lamentele passive ed incontrollabili. 2. - Lo sviluppo morale per Piaget: Piaget attraverso l’osservazione diretta ed il metodo clinico ha stilato delle fasi dello sviluppo morale. Secondo gli studi di Piaget fino ai 3-4 anni i bambini sono in un periodo PREMORALE caratterizzato da anomia ovvero assenza di regole; Dai 4-5 anni sino agli 8-9 prevale il REALISMO MORALE, caratterizzato dall’adozione di un punto di vista egocentrico, in questa fase il bambino valuta e giudica il comportamento in base al danno reale e oggettivo più che all’intenzionalità. In questo stadio prevale una morale eteronoma secondo cui la validità del principio morale dipende sia dall’autorità che li promulga sia dalla forza con cui vengono fatti rispettare. Sono più importanti le conseguenze che le intenzioni; Nella fase del RELATIVISMO MORALE c'è una concezione meno rigida delle regole, concepite come frutto di accordi ed in quanto tali passibili di cambiamento; Dopo gli 8 anni troviamo una MORALE AUTONOMA contraddistinta dalla progressiva importanza attribuita agli elementi specifici della situazione e alle intenzioni. Periodo dominato dall'idea che ciascuno abbia diritto al rispetto e alla giustizia. Le regole sono modificabili ed il rispetto e benessere degli altri è più importante dell'autorità. Nella formulazione dei giudizi morali il bambino è più flessibile e critico e mette in conto la situazione, le caratteristiche psicologiche dell'agente e la gravità del danno 3. Le Funzioni psichiche superiori: Secondo il pensiero di Vygotskij non solo la formazione del linguaggio interiore, ma l’intero sviluppo psicologico nel suo insieme può essere descritto come un processo di interiorizzazione dei mediatori simbolici, per mediatori simbolici si intende per esempio: la lingua scritta e parlata, il calcolo, il disegno. Per Vygostkij questi mediatori consentono agli individui di entrare in relazione tra loro all’interno della stessa cultura. Per lo studioso, all’inizio le attività intellettive si presentano in una forma naturale e non mediata, successivamente con l’interiorizzazione dei mediatori simbolici avviene la trasformazione in funzioni psichiche superiori, una tra tutte il pensiero. Per dimostrare questo suo pensiero ideò l’esperimento della memoria. Lo sperimentatore poneva domande la cui risposta corretta era il nome di un colore, il gioco aveva delle regole ovvero era vietato pronunciare il nome di alcuni colori e rispondere per più di due volte con lo stesso colore. A un gruppo di soggetti venivano però forniti dei MEDIATORI, ossia delle carte colorate per tenere a mente quali colori non nominare o quali colori erano già stati nominati due volte. I bambini più piccoli (5-7 anni) non fanno uso delle carte colorate: non ne capiscono la funzione, intorno agli 8-9 anni i bambini migliorano le prestazioni con l’uso dei mediatori, mentre gli adolescenti invece scoprivano la strategie di ripetere mentalmente ciò che volevano memorizzare: l’utilizzo di un mediatore interno rendeva superfluo l’uso del mediatore esterno. 4. La Zona di Sviluppo Prossimale: La zona di sviluppo prossimale è un concetto dello psicologo russo Vygotskij, essa definisce la distanza tra il livello di sviluppo effettivo e il livello di sviluppo potenziale, consente cioè di valutare la differenza tra ciò che il bambino è in grado di fare da solo e ciò che è in grado di fare con l’aiuto ed il supporto di un individuo più competente, adulto o coetaneo. Quindi il bambino può risolvere, grazie alla guida di un esperto, problemi e compiti che non sa ancora risolvere da solo ma che diventeranno ben presto parte delle sue abilità individuali. L’adulto ha il compito di guidare e supportare il bambino, deve rendere la nuova abilità comprensibile e modulare il proprio intervento in base alla velocità di apprendimento degli allievi. Il bambino ha il compito di partecipare in modo attivo all’apprendimento, deve collaborare con l’adulto e spingersi sempre verso il raggiungimento dell’autonomia 5. -I 3 metodi d'indagine di Piaget: Il primo metodo è l’osservazione giudata. Viene utilizzata nella primissima infanzia. Si differenzia dall’osservazione in quanto l’osservatore manipola entro un certo limite il contesto dell’esperimento. Vi è un’assenza di linguaggio, quindi si osserva il comportamento del soggetto in relazione agli stimoli proposti. E’ un metodo attivo e parteicpe basato su ipotesi interpretativa. Il secondo metodo è Il metodo Clinico. E’ analago al colloquio clinico. Viene sottoposto ai bambini dai 4-6 anni. Lo sperimentatore deve essere in grado di saper osservare e direzionare il dialogo con il bambino verso i punti d’interesse senza forzarlo. E’ un’osservazione pure e non condizionata; Il terzo metodo è il Metodo Critico. E’ analogo al metodo clinico ma è incentrato sulla manipolazione dell’oggetto in aggiunta al colloquio verbale con lo sperimentatore. L’obiettivo è di focalizzarsi sul problema e di catturare l’attenzione del bambino. E’ chiamato critico poiché culmina in una fase critica: il soggetto varia le risposte e le azioni in relazione alla fase dello sviluppo in cui si trova 6. - Differenze nella concezione di sviluppo cognitivo tra Vygotskij e Piaget: Piaget e Vygostkij concordano sul fatto che i bambini sono attivi costruttori della loro conoscenza grazie al linguaggio ma Vygotskij sosteneva che la maggior parte di cosa i bambini imparino derivi dalla cultura e società in cui vivono, Piaget invece crede che l’apprendimento si sviluppi in base a come il bambino interagisce con l’ambiente circostante. Per Piaget ai bambini dovrebbe essere data la possibilità di sviluppare da soli un modo per capire gli schemi mentre per Vygotskij si raggiunge un livello cognitivo maggiore se le informazioni e le abilità vengono insegnate da figure più esperte. 7. I Gesti Comunicativi: Negli ultimi mesi del primo anno di vita il bambino comincia ad utilizzare gesti come: indicare, mostrare, offrire, dare, e richieste ritualizzate. Questi gesti sono chiamati deittici, essi esprimono un’intenzione comunicativa e si riferiscono ad un oggetto o evento esterno osservabile. A differenza di gesti come afferrare questi sono inadeguati a raggiungere l’obiettivo in modo diretto ma sono utili a comunicare l’obiettivo ad un’altra persona. Insieme ai gesti deittici il bambino usa lo sguardo per comunicare l’intenzione, spesso guarda sia il destinatario della richiesta sia l’obiettivo. I gesti deittici vengono utilizzati sia per chiedere aiuto sia per attirare l’attenzione e condividere l’interesse per un evento esterno. Questa intenzione dichiarativa presuppone una capacità di attribuire stati mentali ed è quindi tappa fondamentale dello sviluppo comunicativo. Intorno agli 11-12 mesi compaiono i gesti referenziali ovvero gesti che non solo esprimono intenzione comunicativa ma il cui significato non cambia in base al contesto, sono gesti usati per riferirsi ad azioni, eventi, oggetti in modo specifico, quindi come il chiudere ed aprire la mano per salutare o scuotere la testa per dire no. Insieme ai gesti referenziali compaiono anche le prime parole. Intorno ai 16 mesi il vocabolario inizia a crescere ed i gesti iniziano a diminuire. 8. - L’approccio etologico ritiene essenziale al fine di comprendere la natura e la funzione del comportamento, osservarlo nell’ambiente naturale in cui si manifesta e descriverlo nel modo più obiettivo e completo possibile. Per non influenzare in alcun modo la spontaneità del comportamento osservato, l’approccio etologico adotta un’osservazione dissimulata in cui l’osservatore si nasconde o si maschera in modo da passare inosservato 9. - L'influenza dell'etologia sulla teoria dell'attaccamento: L’etologia è la scienza che studia il comportamento animale. Bowlby, grazie agli studi di Lorenz ed Harlow, ha sviluppato la Teoria dell’attaccamento. Lorenz osservando le prime ore di vita delle oche, descrive un fenomeno innato, che chiama imprinting, grazie al quale i cuccioli di alcune specie animali tendono a legarsi in maniera indissolubile al primo oggetto in movimento con cui entrano in contatto fin dalle primissime ore di vita, legame che rimane fissato per sempre. Harlow invece studiando il comportamento dei piccoli di scimmia, dimostrò che l’attaccamento si fonda sulla ricerca di contatto fisico e sulle sensazioni tattili. In un suo esperimento, i cuccioli di scimmia, vennero allevati da una coppia di madri artificiali, dotata di un biberon artificiale, tramite cui i piccoli potevano nutrirsi, e dal volto simile a quello di una scimmia vera e propria; Mentre l’altra era fatta di peluche, morbido e caldo, ma che non poteva nutrire i cuccioli. Harlow osservò che i piccoli tendevano a nutrirsi dal biberon della prima madre, quella metallica, ma trascorrevano la maggior parte del tempo in compagnia della seconda, quella più calda e accogliente di peluche, in quanto essa trasmetteva ai cuccioli un senso di calore materno e di protezione. 10. -Il nesso tra pensiero e linguaggio (Piaget e Vygotskij): Entrambi considerano l’individuo come attivo costruttore della propria conoscenza tramite il linguaggio, seppur con teorie differenti. Per Piaget quando il bambino nasce la sua forma di pensiero è autistica, credeva che il bambino non fosse consapevole del mondo esterno e che avesse un pensiero chiuso del mondo esterno, alla fine della crescita compare il pensiero logico. Tra il pensiero autistico e logico Piaget descrive uno stato intermedio, quello egocentrismo è una sorta di monologo che il bambino rivolge a se stesso senza preoccuparsi che gli altri lo comprendano e gli rispondano. Per Vygotskij il percorso evolutivo del linguaggio è completamente invertito. La funziona iniziale è comunicativa, il linguaggio è sociale, pratico, rivolto alle persone ed il reale. Progressivamente si sviluppa anche la funzione intrapersonale. Per lui il linguaggio ha una doppia evoluzione: da una parte serve per comunicare con la società, dall’altra si interiorizza, passando attraverso il linguaggio egocentrico, diventa uno strumento interno che guida il comportamento e il pensiero. 11. - Le 3 forme di rappresentazione di Bruner: Secondo Bruner, nel processo di sviluppo del pensiero si susseguono tre forme di rappresentazione: Esecutiva, Iconica e Simbolica. Nel primo anno di vita domina la forma Esecutiva, dove la realtà è codificata dall’azione, rappresentazione legata all’aspetto sensomotorio, al contatto e alla manipolazione degli oggetti, Si impara facendo; Tra i 6-7 anni domina la forma Iconica, qui si codifica la realtà con le immagini che possono essere visive, uditive, olfattive e tattili. L’apprendimento si genera dall’osservazione, Si impara vedendo fare, osservando un modello e imitando l’azione; Infine troviamo la forma Simbolica, qui si codifica la realtà attraverso linguaggio, simboli e pensieri. L’apprendimento avviene tramite il linguaggio che consente di ragionare in termini astratti. 12. - La strange situation e il sat le differenze: La Strange Situation consiste in 8 episodi di 3 minuti dove il bambino si trova in un ambiente nuovo, l’esperimento è di tipo osservativo. Il Sat invece è caratterizzato da una serie di immagini, che riproducono situazioni di separazione dalle figure adulte significative, insieme ad una spiegazione dell’evento riprodotto nell’immagine, questi items sono affiancati da specifiche domande. Quindi segue un metodo narrativo - rappresentativo. La Strange Situation viene applicata ai bambini fra i 10 e 18 mesi mentre con il SAT fra i 4 ed i 10 anni. Nella Strange Situation il termine “attaccamento” indica la richiesta di avvicinamento verso la madre, mentre nel SAT indica la volontà di mostrare la vulnerabilità, i bisogni e le emozioni negative. Nella Strange Situation il termine “evitamento” indica un evitamento fisico e comportamentale verso la madre, mentre nel SAT indica l’incapacità di esprimersi riguardo la separazione 13. - I modelli operativi interni con tutte le caratteristiche: I Modelli Operativi Interni sono rappresentazioni mentali teorizzati da Bowlby che hanno la funzione di indirizzare l’individuo nell’interpretazione delle informazioni che provengono dal mondo esterno e di guidare il suo comportamento nelle situazioni nuove. Essi sono essenzialmente rappresentazioni mnestiche che derivano dalla memoria episodica e dalla memoria semantica che il soggetto ha costruito dei genitori e di se stesso. Operano in modo inconscio e di conseguenze negli anni vengono trasferiti nella vita adulta. Nella memoria episodica l’informazione viene immagazzinata secondo sequenze, datati cronologicamente. Nella memoria semantica l’informazione ha la forma di enunciati generalizzati che riguardano il mondo, derivato dall’esperienza personale di un individuo o da quanto egli ha appresso dagli altri o dalla combinazione delle due cose. Quindi i ricordi dei comportamenti assunti sono immagazzinati nella memoria episodica, le generalizzazioni concernenti madre, padre e se stesso nella memoria semantica per il significato soggettivo e generale che assumono. 14. - Adult Attachment Interview: Adult Attachment Interview è un’intervista semi-strutturata, messa a punto da Mary Main, che valuta le differenze individuali di attaccamento negli adulti, usando come punto di riferimento gli stili di attaccamento della strange situation. Sono stati elaborati 4 stati della mente: Sicuro-Chiaro: non necessariamente l’individuo ha vissuto un’infanzia felice ma ha elaborato le sue esperienze passate; Distaccato- Svalutante: Non riconosce l’importanza delle relazioni di attaccamento e insiste sull’assenza di ricordi infantili; Preoccupato-Invischiato: L’individuo appare fortemente coinvolto in conflitti e difficoltà del passato, discorso caotico e confuso. Irrisolto-Disorganizzato: Mancata risoluzione dei traumi passati, il discorso è confuso e contraddittorio 15. -Lo sviluppo morale secondo Kohlberg: Kohlberg stila tre livelli di sviluppo morale, ognuno composto da 2 stadi: Preconvenzionale, prevalente nei bambini tra 9-10 anni, il bene ed il male vengono giudicati in base alle conseguenze negative o positive per il soggetto stesso. Nel primo stadio si attribuisce più importanza alle autorità. Nel secondo stadio è centrale l’individualismo ed il bambino giudica utile osservare le regole solo quando da esse deriva un vantaggio immediato e concreto; Convenzionale, dalla preadolescenza alla tarda adolescenza, è incentrato sui rapporti interpersonali e sui valori sociali a cui è data la precedenza rispetto alle forme di individualismo. Nel terzo stadio lo scopo principale è vivere in conformità con le aspettative della propria cerchia sociale e con quelle connesse ai ruoli di figlio, fratello, amico e non deludendo le aspettative altrui. Il ragazzo inizia ad intrattenere relazioni basate su fiducia, lealtà, rispetto e gratitudine. Nel quarto stadio viene giudicato giusto adempiere agli impegni assunti, sostenere l’ordine sociale e dare il proprio contributo ai gruppi e istituzioni. Postconvenzionale, caratterizzato dall’emergere di giudizi morali basati su principi astratti, di natura etica, che possono essere o meno condivisi dal gruppo di appartenenza. Nel quinto stadio emerge la consapevolezza che le leggi e le regole sono relative, frutto di accordi e di negoziazione e devono essere rispettate e preservate in quanto garanzia di imparzialità e di un contratto sociale che garantisce il rispetto dei diritti individuali. Nel sesto stadio l’individuo acquista la consapevolezza che le leggi e gli accordi sociali sono validi solo se basati su principi universali e su valori etici ed in caso di conflitto tra leggi e valori etici dà priorità sempre ai valori etici. 16. S.A.T. Separation Anxiety Test Il sat è uno strumento che misura la tipologia di attaccamento del soggetto sottoposto al test e la sua ansia da separazione rispetto le figure principali di attaccamento. Può essere applicato in più contesti oltre la Famiglia come per esempio la Scuola ed a bambini tra i 4 e 9 anni. Esso è caratterizzato da una serie di immagini, dove il viso del bambino è nascosto per non influenzare la risposta, che riproducono situazioni di separazione dalle figure adulte significative, insieme ad una spiegazione dell’evento riprodotto nell’immagine. Successivamente questi items sono affiancati da specifiche domande: inizialmente viene chiesto di rispondere empaticamente, dopo viene chiesto di giustificare il motivo di questa questa emozione ed infine si cerca di far prevedere al bambino cosa farà il soggetto nelle fotografie. Ogni prova ha tre situazioni di media intensità e tre di alta intensità. Successivamente si sviluppa un’analisi delle emozioni e delle modalità di risposta comportamentali a queste ipotetiche situazioni. Le risposte vengono classificate in 5 categorie: Attaccamento; Fiducia in sé; Attaccamento / Fiducia in sé; Evitamento; Addizionale. Ogni risposta viene classificata in 21 sottocategorie. Infine si riassumono i punteggi di ogni soggetto in tre indici. Attaccamento, Fiducia in sé, Evitamento. Attaccamento: la capacità del bambino di esprimere vulnerabilità e bisogni. Fiducia in sé: La capacità di affrontare la separazione in maniera più o meno autonoma Evitamento: Il grado di elusione del discorso sulla separazione 17. 3 tendenze intellettuali fondamentali di Piaget: Il bambino cerca di spiegare la realtà elaborando teorie, quest’ultime vengono racchiuse in tre tendenze fondamentali: Realismo, Animismo e Artificialismo. Il realismo consiste nel pensiero concreto, tutto quello che non è concreto non esiste, per esempio il pensiero senza il parlare non esiste. Un oggetto se non ha un nome non esiste. L’animismo consiste nell’attribuire agli oggetti caratteristiche tipiche della vita giornaliera o una coscienza. Parte in modo totale, tutto è vivo e cosciente quando entra in contatto col bambino. Successivamente, da vita solo agli oggetti in movimento, più avanti perde coscienza tutto quello che è moto dipendente. Infine da coscienza solo agli animali. L’artificialismo consiste nel considerare ogni cosa o evento opera dell’uomo. Qui avviene la partecipazione antropocentrica, che considera ogni elemento della realtà strettamente legata all’uomo. In un secondo momento gli elementi vengono considerati semi artificiali, fino ad arrivare alla consapevolezza che non tutto è stato creato dall’uomo. 18. Differenze fra Piaget e Vigotskij Piaget e Vygostkij concordano sul fatto che i bambini sono attivi costruttori della loro conoscenza grazie al linguaggio ma Vygotskij sosteneva che la maggior parte di cosa i bambini imparano deriva dalla cultura e società in cui vivono, Piaget invece crede che l’apprendimento si sviluppi in base a come il bambino interagisce con l’ambiente circostante. Per Piaget ai bambini dovrebbe essere data la possibilità di sviluppare da soli un modo per capire gli schemi mentre per Vygotskij si raggiunge un livello cognitivo maggiore se le informazioni e le abilità vengono insegnate da figure più esperte. Per Piaget i bambini possono imparare quando hanno sviluppato assimilazione, accomodamento e dopo l’equilibrio, quindi prima vedono qualcosa di nuovo cercando di assimilarlo con le conoscenze già acquisite, successivamente tramite accomodamento le differenzia più specificatamente. Mentre per Vygotskij il bambino può essere aiutato ad ottenere più facilmente e velocemente un’abilità. Per Piaget all’inizio il bambino si trova in un pensiero autistico quindi isolato dal mondo, successivamente il pensiero diventa egocentrico cioè considera solo il suo punto di vista visivo e mentale, arrivando in fine al pensiero logico astratto. Per Vygotskij invece il linguaggio è prima comunicativo e poi diventa un pensiero intrapsichico, per lui il linguaggio egocentrico non scompare ma rimane ed è usato per guidare le proprie azioni e parlare a se stesso. 19. Il concetto di stadio e caratteristiche: Lo stadio corrisponde a dei salti di qualità, dei cambiamenti che sono lenti e graduali. Ogni stadio è formato da tre fasi: Preparazione alla maturità funzionale di quello stadio, Consolidamento della maturità, Superamento in cui il bambino ha raggiunto il picco più elevato ed è pronto a compiere il salto di qualità. Ogni stadio ha 3 caratteristiche: Un passaggio da una fase più semplice a quella più complessa fino al passaggio ad un altro stadio senza perdere ciò che è stato ottenuto nel precedente; Nessuno stadio può essere saltato; Gli stadi sono uguali per tutti, cambia solo la velocità. 20. Sviluppo Morale secondo Bandura Secondo Bandura le interazioni sociali consentono al bambino di acquisire meccanismi di pensiero in grado di ridefinire la gravità e le responsabilità delle azioni trasgressive giudicate sulla base dei principi morali interiorizzati. Si parla di meccanismi di disimpegno morale che consentono all’individuo di ridurre il senso di colpa quando si compie azioni moralmente sbagliate. Bandura divide competenza e performance morale. La competenza è la capacità di mettere in atto un comportamento corretto, la performance include premi, incentivi e motivazioni che spingono l’individuo ad agire in maniera morale. 21. La teoria dell’attaccamento di Bowlby: La teoria dell’attaccamento fu sviluppata da Bowbly, in essa evidenziò il ruolo attivo del bambino nella ricerca e mantenimento della relazione col caregiver, quest’ultimo invece funge da base sicura. Nella teoria viene data attenzione a due tipi di comportamento: Attaccamento, ovvero la ricerca di attenzioni dal caregiver ed Esplorazione, ovvero la capacità del bambino di sentirsi sicuro ad esplorare l’ambiente in assenza della madre. Egli individuò 4 fasi dello sviluppo dell’attaccamento: 1 fase (1-2 mesi) Il bambino ricerca le attenzioni di chiunque e non ha capacità di discriminare le persone 2 fase (3-6 mesi) Il bambino inizia a discriminare la figura del caregiver dalle altre persone preferendolo 3 fase (6 mesi- 2 anni) Il rapporto con il caregiver primario si rafforza, il bambino inizia ad esplorare usando il caregiver come punto di riferimento, si sviluppano legami di attaccamento secondari 4 fase (2 anni in poi) Il bambino è in grado di comprendere le intenzioni e sentimenti altrui, sviluppa empatia e si adatta alle esigenze del caregiver creando un rapporto reciproco. 22. Intelligenza per Piaget: Piaget propone una teoria organismica in cui gli assunti di base sono: Lo sviluppo è comprensibile all’interno della storia evolutiva delle specie; L’organismo è attivo e si modifica attraverso gli scambi con l’ambiente; Lo sviluppo consiste nella trasformazione di strutture che non sono innate ma si costruiscono grazie all’attività dell’individuo. Secondo Piaget lo sviluppo mentale quindi è guidato dallo stesso principio dell’evoluzione biologica secondo cui strutture interne si modificano ogni qualvolta devono far fronte a nuovi bisogni. Queste modificazioni sono il risultato dell’interazione tra due processi: Assimilazione ed Accomodamento. Per Piaget l’intelligenza è sia assimilazione perché incorpora nei propri schemi i dati dell’esperienza ma è anche accomodamento perché modifica gli schemi attuali per adattarli a quelli nuovi, queste due funzioni complementari garantiscono un equilibrio tra continuità e cambiamento e determinano l’adattamento all’ambiente. 23. Gli stadi di Piaget: Per Piaget tra la nascita e l’adolescenza lo sviluppo cognitivo attraverso quattro stadi principali: Lo stadio sensomotorio: Dai 0 ai 2 anni. Il bambino comprende il mondo usando i sensi. Questo stadio è diviso in 6 sottostadi: Primo stadio 0-2 mesi, il comportamento del bambino è dominato da riflessi innati come suzione, riflesso di moro, afferramento; Secondo stadio 1-4 mesi, Quando il bambino scopre qualcosa cerca di ripeterlo per conservarlo. Terzo stadio 4-8 mesi, Il bambino cerca di ripetere azioni che hanno provocato risultati interessanti nell’ambiente; Quarto stadio 8-12 mesi, Qui il bambino mostra i primi segni di intenzionalità e utilizza schemi che già possiede in situazioni nuove; Quinto stadio 12-18 mesi, Qui il bambino sperimenta in modo attivo, quando il bambino trova un risultato interessante ad un’azione non la ripete ma la varia per capirne la natura. Sesto stadio 18-24 mesi, Il bambino inizia a costruire rappresentazioni mentali e quindi riesce a rappresentarsi nello spazio e risolvere situazioni mentalmente senza dover sperimentare fisicamente. Lo stadio preoperatorio: Dai 2 ai 6 anni. Il bambino rappresenta mentalmente gli oggetti, compaiono i primi giochi di fantasia ed una logica primitiva. Le prime manifestazioni dell’attività rappresentativa sono imitazione differita, gioco simbolico e linguaggio. Nell’imitazione differita il bambino riproduce un’azione qualche tempo dopo averlo percepito. Nel gioco simbolico il bambino tratta un oggetto come se fosse qualcos’altro. Quando inizia ad usare il linguaggio per riferirsi ad oggetti, persone il bambino mostra di saper usare schemi verbali per descrivere una realtà che si rappresenta mentalmente. Parte di questo stadio è l’egocentrismo intellettuale, ovvero ignora i punti di vista diversi dal proprio e non è conscio del fatto che altre persone hanno conoscenze, ricordi o emozioni diverse dalle loro. Lo stadio operatorio concreto: Dai 7 ai 12 anni. Le operazioni mentali isolate si coordinano e diventano concrete, il bambino riesce a coordinare i dati della percezione prima e dopo l’azione e capisce che le azioni mentali e fisiche possono essere reversibili. Quarto stadio: Dai 12 anni in poi. Qui il soggetto riesce a compiere operazioni logiche su premesse ipotetiche e di ricavarne le conseguenze appropriate. Una volta individuati i potenziali fattori coinvolti in un fenomeno li varia in modo sistematico per verificare quali causino quel fenomeno, questo pensiero operatorio formale opera su un piano puramente astratto e non ha bisogno di supporti materiali 24. Sviluppo Linguistico: I primi suoni che il neonato produce sono di natura vegetativa come sbadigli, ruttini, pianti. Dai 2 ai 6 mesi compaiono i suoni vocalici, durante questo periodo avvengono delle protoconversazioni dove il bambino si alterna con turni verbali con il genitore. Tra i 6-7 mesi appare la Lallazione canonica ovvero la produzione da parte del bambino di sequenze consonante vocale sillabiche, successivamente intorno ai 10- 12 mesi la Lallazione è variata ovvero il bambino produce sequenze complesse, sempre intorno a questa età compaiono anche le protoparole che assumono un significato specifico per ogni contesto. Tra i 9-12 mesi il bambino inizia anche ad utilizzare i gesti comunicativi chiamati deittici come indicare, offrire, mostrare, tra gli 11-12 mesi appaiono anche i gesti referenziali ovvero gesti che non variano in base al contesto. Tra gli 11-13 mesi compaiono le prime parole per indicare persone, oggetti, azioni. Tra i 17-24 mesi il bambino aumenta il numero di parole nel suo vocabolario in media dalle 5 alle 40 a settimana.

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