Domande Mura da Riassunti PDF

Summary

Il documento contiene un questionario con domande e risposte sulla storia della disabilità. Le domande coprono diversi aspetti, dalla cultura antica alla pedagogia speciale, e sono rivolte a uno studente di scuola secondaria.

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Capitolo 1: Cenni storici sulla disabilità 1. Qual è la prima immagine storica di una persona disabile documentata? o a) Un re egiziano o b) Un servo con poliomielite o c) Un generale romano o d) Un contadino greco 2. Nella cultura giudaica, cosa veniva...

Capitolo 1: Cenni storici sulla disabilità 1. Qual è la prima immagine storica di una persona disabile documentata? o a) Un re egiziano o b) Un servo con poliomielite o c) Un generale romano o d) Un contadino greco 2. Nella cultura giudaica, cosa veniva proibito alle persone disabili? o a) Partecipare alla guerra o b) Il culto religioso o c) Accedere alla scuola o d) Possedere proprietà 3. Come venivano trattati i bambini deformi nella Grecia antica? o a) Integrati nelle famiglie o b) Esiliati o c) Sacrificati agli dèi o d) Educati in scuole speciali 4. Quale documento di Platone include riferimenti alle persone con disabilità? o a) La Repubblica o b) Le Leggi o c) Il Simposio o d) Timeo 5. La "mostruosità" nella cultura antica era legata alla paura di: o a) Calamità naturali o b) Malattie contagiose o c) Sterilità collettiva o d) Guerra 6. Quale fu una delle prime civiltà a documentare casi di disabilità? o a) Romana o b) Egiziana o c) Babilonese o d) Ebraica 7. Nel Medioevo, i bambini disabili erano spesso: o a) Curati in monasteri o b) Allontanati dalla società o c) Educati per diventare sacerdoti o d) Mandati a lavorare nei campi 8. In quale epoca la disabilità iniziò a essere vista come una condizione medica piuttosto che un segno divino? o a) Medioevo o b) Rinascimento o c) Età moderna o d) Età antica 9. Quale filosofo greco ha discusso l'importanza dell'eugenetica nella società? o a) Socrate o b) Aristotele o c) Platone o d) Senofonte 10. Chi scrisse di separare i corpi sani dai malati nella società giudaica? o a) Sticker o b) Aristotele o c) Platone o d) Filone di Alessandria 11. Nella cultura romana, quale gruppo di persone aveva accesso limitato ai diritti civili? o a) Schiavi o b) Bambini o c) Donne o d) Persone con disabilità 12. Cosa rappresentava la poliomielite in epoca antica? o a) Un segno di debolezza o b) Un'opportunità di integrazione o c) Una punizione divina o d) Una condizione naturale 13. Secondo Sticker, le disabilità venivano distinte come: o a) Inferiorità genetica o b) Mostruosità sociale o c) Corpi sani e malati o d) Normale e patologico 14. Nel mondo antico, chi aveva il potere di decidere il destino dei bambini disabili? o a) Le madri o b) I capi tribali o c) I sacerdoti o d) I capi militari 15. Cosa suggeriva la cultura greca riguardo ai neonati deformi? o a) Dovevano essere curati o b) Dovevano essere uccisi o c) Erano segni di fortuna o d) Venivano accolti nelle famiglie 16. Qual era l'opinione comune sui disabili nella cultura giudaica? o a) Erano maledetti o b) Erano protetti dalle leggi religiose o c) Dovevano essere esclusi dalla vita religiosa o d) Potevano assumere ruoli di responsabilità 17. Quale civiltà antica vedeva la disabilità come una manifestazione della collera divina? o a) Romana o b) Babilonese o c) Greca o d) Egiziana 18. Come venivano trattate le persone disabili nelle antiche leggi di Hammurabi? o a) Erano isolate o b) Ricevevano cure mediche o c) Venivano impiegate come schiavi o d) Erano venerate 19. Quando iniziò l'interesse accademico verso la storia della disabilità? o a) Nel XVIII secolo o b) Nel XIX secolo o c) Nel XX secolo o d) Nel XXI secolo 20. Il concetto di "mostruosità" nella cultura antica si riferiva a: o a) Malformazioni fisiche o b) Errori morali o c) Influenze demoniache o d) Punizioni divine Capitolo 2: Dagli interessi intellettualistici sull’uomo alla relazione educativa - Jean Marc Itard 1. In quale epoca operò Jean Marc Itard? o a) XVII secolo o b) XVIII secolo o c) XIX secolo o d) XX secolo 2. Chi fu il “selvaggio dell’Aveyron”? o a) Un bambino con disabilità motoria o b) Un adolescente ritrovato nei boschi o c) Un bambino sordomuto o d) Un bambino cieco 3. Quale fu l'obiettivo principale di Itard nell'educare il selvaggio dell’Aveyron? o a) Curare la sua cecità o b) Integrarlo nella società o c) Fargli imparare a scrivere o d) Curare le sue ferite fisiche 4. Che metodo educativo utilizzava Itard? o a) Metodo mimico-gestuale o b) Metodo sensoriale o c) Metodo orale o d) Metodo visivo 5. In quale istituto lavorava Itard quando si occupò del selvaggio? o a) Istituto dei Ciechi o b) Istituto dei Sordomuti o c) Istituto per la Riabilitazione o d) Liceo di Parigi 6. Cosa sosteneva Itard riguardo il ritardo del selvaggio dell’Aveyron? o a) Era dovuto alla sua nascita o b) Era dovuto all’abbandono e alla mancanza di educazione o c) Era irrecuperabile o d) Era causato da una malattia ereditaria 7. Quali furono i cinque obiettivi principali di Itard nel lavoro con il selvaggio? o a) Insegnare a leggere e scrivere o b) Riattivare le sue capacità fisiche o c) Legarlo alla vita sociale e risvegliare la sua sensibilità o d) Integrarlo nella vita militare 8. Quale metodo venne criticato da Itard per l’educazione dei disabili? o a) Metodo medico o b) Metodo filosofico o c) Metodo sociale o d) Metodo religioso 9. Cosa considerava Itard fondamentale per il recupero del selvaggio? o a) La riattivazione sensoriale o b) L’uso della tecnologia o c) La segregazione o d) Il supporto della famiglia 10. Quale fu il contributo più importante di Itard alla pedagogia speciale? o a) La classificazione delle disabilità o b) La creazione di istituti speciali o c) La dimostrazione che anche i casi gravi potevano essere educati o d) L’invenzione di nuovi strumenti didattici 11. Quale delle seguenti caratteristiche fu considerata parte del metodo di Itard? o a) L’imitazione o b) L’isolamento o c) La terapia farmacologica o d) La punizione 12. Itard cercò di sviluppare nel selvaggio dell’Aveyron la capacità di: o a) Comunicare verbalmente o b) Disegnare o c) Ballare o d) Dipingere 13. Itard criticò fortemente: o a) Le scuole tradizionali o b) Le tecniche mediche o c) La filosofia dell'insegnamento o d) Le teorie psicoanalitiche 14. Per Itard, la relazione educativa doveva essere: o a) Fredda e distaccata o b) Basata su un forte legame emotivo o c) Focalizzata sull’obbedienza o d) Limitata a incontri occasionali 15. Itard lavorò a stretto contatto con: o a) Medici e psicologi o b) Filosofi o c) Familiari del selvaggio o d) Artisti 16. L’approccio educativo di Itard può essere considerato un precursore della: o a) Psicanalisi o b) Ricerca scientifica o c) Programmazione per obiettivi o d) Educazione religiosa 17. Madame Guerin svolse un ruolo fondamentale nella vita del selvaggio dell’Aveyron come: o a) Insegnante di musica o b) Figura materna e mediatrice o c) Psicologa o d) Infermiera 18. Quale fu il punto di partenza per l’educazione del selvaggio secondo Itard? o a) La socializzazione o b) La punizione o c) Il rinforzo positivo o d) La segregazione 19. Qual era la concezione della diversità nel contesto tardo-illuministico in cui operava Itard? o a) Era accettata e valorizzata o b) Era fortemente disprezzata o c) Era ignorata o d) Veniva studiata scientificamente 20. Itard è considerato uno dei precursori della: o a) Filosofia moderna o b) Medicina psichiatrica o c) Pedagogia speciale o d) Teoria evolutiva Capitolo 3: Scienza e metodo nell’educazione delle persone con disabilità intellettiva - Edouard Seguin 1. Quale fu il principale contributo di Edouard Seguin all’educazione dei disabili? o a) Lo sviluppo di un metodo educativo specializzato per disabili intellettivi o b) La creazione di istituti specializzati per ciechi o c) L’integrazione dei disabili nelle scuole normali o d) La creazione di nuovi strumenti farmaceutici 2. Secondo Seguin, l’educazione dei disabili doveva essere: o a) Limitata alla loro condizione o b) Rivolta all’integrazione sociale e culturale o c) Focalizzata sulla punizione o d) Basata su principi religiosi 3. Qual era il "Metodo Fisiologico" di Seguin? o a) Un sistema di diagnosi delle disabilità o b) Un programma educativo che includeva l’attività fisica, l’intelligenza e la volontà o c) Un metodo di segregazione dei disabili o d) Un insieme di tecniche terapeutiche 4. Qual era l’obiettivo finale del metodo di Seguin? o a) Curare le malattie mentali o b) Integrare i disabili nel mondo del lavoro o c) Migliorare la condizione fisica dei disabili o d) Ridurre la dipendenza dei disabili dagli altri 5. Quali discipline furono integrate nel metodo di Seguin? o a) Religione e filosofia o b) Psicologia, igiene e filosofia o c) Scienze mediche e tecnologie o d) Storia e geografia 6. In quale paese Seguin sviluppò la sua carriera di educatore? o a) Francia o b) Stati Uniti o c) Italia o d) Inghilterra 7. Seguin sosteneva che l’educazione doveva rivolgersi a quale aspetto della persona disabile? o a) Solo l’aspetto fisico o b) Solo l’aspetto mentale o c) La totalità della persona o d) Solo l’aspetto emotivo 8. Il metodo di Seguin prevedeva: o a) Punizioni severe per correggere il comportamento o b) L’uso dell’imitazione come strumento educativo o c) L’isolamento dei disabili o d) L’insegnamento di arti visive 9. Cosa criticava Seguin nel lavoro dei suoi predecessori come Itard e Pinel? o a) L’eccessiva attenzione ai sensi o b) La mancanza di rigore scientifico o c) L’uso di tecniche mediche invasive o d) La troppa enfasi sulle emozioni 10. Seguin diede particolare importanza all’educazione di quale tipo di disabilità? o a) Disabilità motorie o b) Disabilità intellettive o c) Cecità o d) Sordità 11. Il “Metodo Fisiologico” di Seguin si basava su: o a) Terapie farmacologiche o b) Educazione fisica e sensoriale o c) Cure psichiatriche o d) Educazione religiosa 12. Quale fu una delle principali innovazioni di Seguin nel campo educativo? a) L’uso della tecnologia b) La creazione di scuole differenziali c) L’integrazione dei sensi e delle abilità motorie nell’educazione d) La separazione dei disabili dal resto della società 13. Secondo Seguin, l'imitazione nell'educazione dei disabili serviva a: a) Sostituire le funzioni perse b) Migliorare la memoria a breve termine c) Modificare le abitudini del soggetto d) Eliminare comportamenti problematici 14. Quale fu uno dei principali materiali didattici introdotti da Seguin? a) Tavole per la lettura b) Materiali per sviluppare la motilità e sensibilità c) Kit di linguaggio gestuale d) Lavagne magnetiche 15. Seguin riteneva che la calma fosse: a) Una componente essenziale per l’insegnante b) Una caratteristica che il bambino doveva sviluppare c) Un obiettivo secondario dell'educazione d) Non necessaria in un contesto educativo 16. Il metodo di Seguin si componeva di tre fasi principali: a) Fissazione, riconoscimento, evocazione b) Insegnamento, ripetizione, valutazione c) Riconoscimento, imitazione, azione d) Ascolto, risposta, applicazione 17. La fase di "evocazione" nel metodo Seguin richiede: a) La ripetizione di una serie di compiti b) La capacità di ricordare un oggetto in assenza c) L’uso della memoria sensoriale d) L’interazione con un gruppo 18. La riflessione di Seguin sulle disabilità intellettive si basava principalmente su: a) Approcci medici b) Teorie religiose c) Approcci educativi integrati d) Filosofie antiche 19. Il traguardo più ambizioso dell'educazione secondo Seguin era: a) L'autonomia lavorativa e sociale b) L’apprendimento della lettura c) La cura delle disabilità fisiche d) L’integrazione nelle scuole ordinarie 20. Seguin considerava la disabilità intellettiva come: a) Un problema genetico b) Una malattia fisica c) Un’infermità del sistema nervoso d) Una manifestazione psicologica Capitolo 4: La disabilità intellettiva nel contesto scientifico e culturale italiano 1. Quale evento segna l'inizio delle iniziative per l'educazione dei disabili intellettivi in Italia? o a) La nascita della Società di Freniatria o b) La promulgazione della Legge n. 517 o c) L’apertura del primo asilo per disabili o d) La fondazione della Lega per la protezione dei deficienti 2. Chi fu il primo presidente della Società di Freniatria? o a) Andrea Verga o b) Cesare Lombroso o c) Giuseppe Ferruccio Montesano o d) Sante de Sanctis 3. Come venivano definiti i disabili intellettivi nel XIX secolo in Italia? o a) Frenastenici o b) Portatori di handicap o c) Malati mentali o d) Diversamente abili 4. Quale istituto venne aperto nel 1887 a Milano per i disabili intellettivi? o a) Istituto Medico Pedagogico o b) Ospedale per Frenastenici o c) Asilo-scuola per deficienti o d) Scuola Magistrale Ortofrenica 5. Nel XIX secolo, la disabilità intellettiva era vista principalmente come: o a) Una malattia psichica o b) Una condizione ereditaria o c) Una malattia curabile o d) Una debolezza delle funzioni cerebrali 6. Chi fu Sante de Sanctis? o a) Un educatore o b) Un medico o c) Un legislatore o d) Un filosofo 7. Nel 1899, Sante de Sanctis fondò: o a) Il primo reparto di neuropsichiatria infantile o b) L’Associazione romana pro deficienti e anormali o c) La prima scuola differenziale o d) L’Istituto Medico Pedagogico 8. Nel 1925, Sante de Sanctis pubblicò un'opera importante nel campo della disabilità intellettiva. Quale fu? o a) Educazione dei deficienti o b) Trattato di pedagogia speciale o c) Neuropsichiatria infantile o d) Psicologia e disabilità 9. Quale strumento diagnostico introdusse De Sanctis per i bambini con disabilità intellettiva? o a) Test mentali o b) Reattivi mentali o c) Questionari psicologici o d) Analisi comportamentali 10. Nel metodo di Sante de Sanctis, la valutazione dei bambini disabili prevedeva: o a) Test clinici e diagnostici o b) Un’analisi globale delle funzioni psichiche o c) Colloqui con i genitori o d) La somministrazione di questionari 11. Quale figura professionale collaborava con gli insegnanti per valutare i bambini disabili, secondo il metodo di De Sanctis? o a) Assistenti sociali o b) Medici scolastici o c) Psicologi o d) Logopedisti 12. Quale istituzione aprì nel 1899 in Italia per l'educazione dei bambini disabili intellettivi? o a) Istituto Medico Pedagogico o b) Asilo-scuola per deficienti o c) Ospedale psichiatrico infantile o d) Scuola Magistrale Ortofrenica 13. De Sanctis affermava che i test mentali dovevano essere integrati con: o a) Una valutazione completa della persona o b) Un'osservazione familiare o c) Una terapia medica o d) Un esame psicologico approfondito 14. Come venivano classificati i disabili intellettivi da De Sanctis? o a) Per livello di intelligenza o b) Per tipo mentale e grado di insufficienza o c) Per tipo di disabilità fisica o d) Per livello di competenze sociali 15. Quale strumento utilizzava De Sanctis per creare un profilo personale degli studenti? o a) Test di intelligenza o b) Carta biografica o c) Scheda scolastica o d) Questionario familiare 16. Secondo De Sanctis, dovevano essere collocati i bambini con gravi disabilità intellettive? o a) Nelle classi comuni o b) In istituti medico pedagogici o c) In manicomi o d) In case di cura private 17. Quale importante istituzione venne fondata da Giuseppe Ferruccio Montesano? o a) La Scuola Magistrale Ortofrenica o b) La prima scuola differenziale o c) Il primo reparto di neuropsichiatria o d) L’Istituto Medico Pedagogico 18. Nel metodo di Montesano, il materiale didattico doveva essere: o a) Autoeducativo o b) Standardizzato o c) Personalizzato dal maestro o d) Basato su tecnologie moderne 19. Quale metodo utilizzava Montesano per valutare il livello di conoscenze degli alunni? o a) Test di valutazione o b) Colloquio clinico individuale o c) Osservazione in classe o d) Esame scritto 20. Per Montesano, i bambini tardivi: o a) Dovevano essere segregati o b) Dovevano essere reinseriti nelle classi comuni o c) Dovevano essere mandati in istituti o d) Dovevano essere formati in classi differenziali permanenti Capitolo 5: Dalla medicina alla pedagogia - Maria Montessori (continua) 1. Quale fu uno dei principali contributi di Maria Montessori al mondo dell'educazione? o a) Lo sviluppo di un metodo pedagogico scientifico o b) La creazione di nuove tecnologie didattiche o c) La costruzione di scuole per disabili o d) L'introduzione dell'educazione religiosa nelle scuole pubbliche 2. Quale approccio usava la Montessori per l’educazione dei bambini con disabilità? o a) Metodo basato sulla punizione o b) Metodo scientifico e sperimentale o c) Approccio clinico-psichiatrico o d) Metodo mimico-gestuale 3. In che anno la Montessori pubblicò "Il Metodo della Pedagogia Scientifica"? o a) 1907 o b) 1909 o c) 1911 o d) 1925 4. Qual era l'obiettivo principale del metodo Montessori? o a) Insegnare disciplina severa ai bambini o b) Liberare il potenziale del bambino attraverso la libertà e l'autonomia o c) Preparare i bambini al lavoro industriale o d) Insegnare teorie scientifiche avanzate ai bambini 5. La Montessori fondò la sua prima “Casa dei Bambini” a: o a) Roma o b) Torino o c) Milano o d) Napoli 6. Cosa significava “autoeducazione” secondo Montessori? o a) Il bambino doveva imparare a casa o b) Il bambino imparava da solo attraverso l'ambiente e i materiali didattici o c) Gli insegnanti dovevano lasciare i bambini liberi di studiare senza guida o d) I genitori dovevano essere coinvolti attivamente nell’insegnamento 7. Quale fu il ruolo della Scuola Magistrale Ortofrenica nella formazione Montessori? o a) Formare insegnanti specializzati nell'educazione dei bambini disabili o b) Formare medici per le cliniche psichiatriche o c) Preparare i bambini al lavoro agricolo o d) Creare nuovi strumenti didattici 8. Quale figura fu importante per Montessori nello sviluppo del suo metodo? o a) Jean Marc Itard o b) Edouard Seguin o c) Sigmund Freud o d) Carl Rogers 9. Il metodo Montessori si basa su quali principi? o a) Libertà e disciplina o b) Forza e rigore o c) Obbedienza e imitazione o d) Isolamento e controllo 10. Cosa proponeva Montessori per i bambini con difficoltà intellettive? o a) L'uso di materiali specifici per stimolare i sensi e le abilità cognitive o b) La segregazione in classi speciali o c) La limitazione delle attività motorie o d) La riduzione del tempo passato a scuola 11. Montessori riteneva che il compito degli insegnanti fosse: o a) Controllare rigidamente ogni attività del bambino o b) Guidare il bambino e permettergli di auto-correggersi o c) Imporre un programma di studi fisso o d) Esaminare i bambini frequentemente per valutarne i progressi 12. Montessori riteneva che la “libertà” in classe significasse: o a) L’assenza di regole o b) La possibilità per i bambini di muoversi e scegliere le attività autonomamente o c) Lasciare che i bambini facciano ciò che vogliono senza guida o d) La completa indipendenza dagli insegnanti 13. Quale delle seguenti caratteristiche appartiene al materiale didattico Montessori? o a) È autocorrettivo o b) Deve essere usato solo sotto la guida dell’insegnante o c) È focalizzato sull’insegnamento della scrittura o d) È standardizzato per tutte le scuole 14. Qual è il ruolo dell’ambiente nel metodo Montessori? o a) Serve a limitare i movimenti del bambino o b) Favorisce lo sviluppo autonomo del bambino attraverso stimoli sensoriali o c) È usato per punire o premiare i bambini o d) È progettato per adattarsi ai bisogni degli insegnanti 15. Il metodo Montessori pone particolare enfasi su quale tipo di sviluppo? o a) Cognitivo e sociale o b) Fisico e motorio o c) Emotivo e comportamentale o d) Sociale e spirituale 16. Secondo Montessori, la disciplina dovrebbe essere: o a) Imposta dall’insegnante o b) Insegnata attraverso il controllo o c) Interna e autodisciplinata o d) Sostenuta da punizioni e premi 17. Quale caratteristica è fondamentale nel ruolo dell'insegnante Montessori? o a) Essere una guida discreta e attenta o b) Essere un’autorità inflessibile o c) Applicare un programma rigido o d) Monitorare costantemente il lavoro del bambino 18. L'ambiente preparato di Montessori mira a: o a) Controllare il comportamento del bambino o b) Incoraggiare l'indipendenza e l'autodisciplina o c) Ridurre le interazioni sociali tra i bambini o d) Imporre un programma strutturato 19. Qual è la principale differenza tra il metodo di Montessori e quello di Itard e Seguin? o a) Montessori si concentra sull’autonomia del bambino o b) Itard e Seguin preferivano un controllo rigido dell'educazione o c) Montessori promuove la dipendenza dall'insegnante o d) Itard e Seguin rifiutavano il coinvolgimento emotivo nell'educazione 20. Montessori ha applicato il suo metodo principalmente a: o a) Bambini con disabilità intellettiva o b) Bambini normodotati o c) Adulti o d) Adolescenti Capitolo 6: Istruzione e educazione - Un itinerario lungo e complesso 1. La Riforma Gentile del 1923 segna l’inizio di quale importante cambiamento? o a) L'obbligo scolastico per ciechi e sordi o b) La chiusura delle scuole speciali o c) L'inclusione totale dei disabili nelle classi ordinarie o d) La separazione dei disabili nelle scuole speciali 2. Secondo il Regio Decreto del 1928, quali scuole furono istituite per i bambini disabili? o a) Scuole ortofreniche o b) Istituti medici o c) Ospedali psichiatrici o d) Classi aggiunte 3. Le classi differenziali nel sistema scolastico italiano furono create per: o a) Alunni con lievi deficit psichici o b) Alunni con gravi disabilità fisiche o c) Bambini con talenti speciali o d) Studenti immigrati 4. Fino a quale periodo le classi differenziali furono diffuse in Italia? o a) Fine Ottocento o b) Metà anni '70 o c) Inizio anni '60 o d) Fine anni '50 5. La Legge n. 517 del 1977 abolì: o a) Le classi differenziali o b) L'educazione speciale nelle scuole o c) L'insegnamento nelle scuole per ciechi o d) Gli istituti medici per disabili 6. Cosa stabiliva la Legge n. 118 del 1971 in tema di integrazione scolastica? o a) L’inserimento degli alunni disabili nelle classi comuni o b) La creazione di classi speciali o c) L’obbligo per i disabili di frequentare solo scuole speciali o d) La formazione di insegnanti di sostegno 7. Quale fu uno degli elementi chiave della Legge n. 517/77 per l’integrazione scolastica? o a) L’introduzione dell’insegnante di sostegno o b) La creazione di scuole speciali o c) La riduzione del numero di alunni disabili nelle classi o d) L’aumento del numero di studenti per classe 8. Cosa sancisce la Legge quadro 104/1992? o a) I diritti delle persone con disabilità o b) L'esclusione dei disabili dalle classi ordinarie o c) L’obbligo di istituire scuole speciali o d) La separazione degli alunni disabili in strutture specializzate 9. Secondo la Legge 104/1992, l'insegnante di sostegno è considerato: o a) Un tecnico del deficit o b) Una figura di sistema che attiva risorse per l'integrazione o c) Un assistente personale dello studente disabile o d) Un educatore separato dall’insegnamento regolare 10. Quale funzione viene attribuita agli organi collegiali scolastici dalla Legge n. 477 del 1973? o a) Assicurare la gestione democratica della scuola o b) Valutare gli alunni disabili o c) Implementare metodi speciali di insegnamento o d) Coordinare l’integrazione tra scuole speciali e regolari 11. La Legge n. 820 del 1971 introduce: o a) Il tempo pieno nella scuola primaria o b) Classi speciali per i bambini con difficoltà di apprendimento o c) L'abolizione delle scuole differenziali o d) L'obbligo di frequenza per tutti i bambini disabili 12. La Relazione Falcucci del 1975 propone: o a) L’inserimento sperimentale di alunni con disabilità nelle classi comuni o b) La creazione di scuole separate per disabili gravi o c) L'insegnamento a distanza per disabili o d) L'istituzione di nuove classi differenziali 13. In quale anno è stata promulgata la Legge n. 517 che generalizza l'integrazione scolastica degli alunni disabili? o a) 1973 o b) 1977 o c) 1981 o d) 1990 14. Qual era uno degli obiettivi principali della Legge 517/1977? o a) L'integrazione degli alunni disabili nelle classi comuni o b) L'inserimento obbligatorio di tutti i disabili nelle scuole speciali o c) L'abolizione delle scuole materne per disabili o d) L'integrazione parziale nelle scuole secondarie 15. La Relazione della Commissione parlamentare del 1963 evidenziava: o a) L’inadeguatezza della legislazione riguardante i ragazzi "irregolari" o b) L’eccellenza delle classi differenziali o c) Il fallimento delle scuole speciali o d) L’efficacia delle scuole integrate 16. Cosa intende la Relazione Finale della Commissione per l'integrazione scolastica del 1975 con "protagonismo dell’alunno disabile"? o a) Coinvolgere attivamente i disabili nel loro percorso educativo o b) Separare i disabili in classi speciali per migliorare l’apprendimento o c) Delegare l'educazione dei disabili ai servizi sociali o d) Garantire la loro esclusione da attività scolastiche regolari 17. Cosa propose la Relazione del 1975 riguardo alle classi con alunni disabili? o a) Non più di 15-20 alunni per classe o b) Un massimo di 30 alunni per classe o c) Classi separate per disabili gravi o d) L'abolizione delle classi differenziali solo per i bambini sordi 18. La Legge n. 104/1992 promuove: o a) L’assistenza e l’integrazione scolastica dei disabili o b) La creazione di scuole specializzate per disabili fisici o c) L’esclusione di alunni disabili dalle scuole comuni o d) La riduzione del sostegno scolastico per i disabili 19. Qual è stata una delle innovazioni promosse dalla Legge n. 104/1992 per migliorare l’inclusione scolastica? o a) L'eliminazione delle barriere architettoniche o b) L'aumento del numero di alunni nelle classi comuni o c) La creazione di scuole per bambini con disabilità mentali o d) L'introduzione dell’insegnamento domiciliare obbligatorio 20. Qual è l'obiettivo principale dell’insegnante di sostegno, secondo la Legge n. 104/1992? o a) Facilitare l'integrazione dell'alunno disabile nella classe o b) Garantire l'isolamento educativo degli alunni disabili o c) Coordinare le attività motorie degli alunni o d) Ridurre il tempo scolastico per i disabili Capitolo 7: Una stagione di cambiamenti: spinte emancipatrici e mutamenti politico-sociali 1. Quale movimento ha influenzato maggiormente la riforma scolastica negli anni '60 e '70 in Italia? o a) Il movimento associazionistico dei disabili e delle loro famiglie o b) Il movimento delle donne o c) Il movimento per i diritti dei lavoratori o d) Il movimento religioso 2. Cosa portò alla creazione di nuove norme per l’integrazione scolastica negli anni '70? o a) Le pressioni da parte dei sindacati o b) La denuncia della condizione di isolamento dei disabili e delle loro famiglie o c) Le riforme economiche o d) La diffusione di nuove tecnologie didattiche 3. Quale reportage del 1965 portò alla luce le condizioni degradanti dei disabili in Italia? o a) Un'inchiesta di Luciano D'Alessandro o b) Un rapporto di Sante de Sanctis o c) Una ricerca di Maria Montessori o d) Un'indagine condotta dall'ONU 4. Qual era lo scopo della Legge n. 118 del 1971? o a) Garantire l’integrazione dei disabili nelle classi comuni o b) Separare gli alunni con disabilità in scuole speciali o c) Fornire servizi sanitari gratuiti ai disabili o d) Creare nuove scuole differenziali 5. Quale fu una delle prime leggi che stabilì il diritto all'inclusione scolastica per i disabili? o a) La Legge n. 104/1992 o b) La Legge n. 118/1971 o c) La Legge n. 517/1977 o d) Il Regio Decreto del 1928 6. Cosa prevedeva la Legge n. 118 del 1971 per gli alunni con disabilità fisiche gravi? o a) L’obbligo di assistenza scolastica o b) L’esclusione dalle scuole comuni o c) La creazione di istituti medici o d) L'insegnamento a distanza 7. Quale fu una delle critiche principali verso il sistema scolastico italiano negli anni '60 e '70? o a) La sua incapacità di accogliere e valorizzare le diversità o b) L’eccessivo numero di insegnanti o c) La sovrappopolazione delle scuole speciali o d) La mancanza di scuole per i disabili 8. Qual era il carattere principale della scuola negli anni '60 in Italia, secondo il movimento di contestazione? o a) Selettivo e meritocratico o b) Inclusivo e democratico o c) Autoritario ma integrativo o d) Basato su principi inclusivi e sociali 9. Quale fu una delle richieste principali del movimento riformista negli anni '60? o a) La chiusura delle classi speciali o b) L’introduzione di un sistema scolastico selettivo o c) La creazione di più scuole differenziali o d) L’aumento degli insegnanti nelle scuole speciali 10. Quali nuove discipline furono introdotte negli anni '60 come risposta al disadattamento scolastico? o a) Pedagogia Speciale e Neuropsichiatria Infantile o b) Filosofia e Storia dell'Educazione o c) Psicologia e Sociologia o d) Scienze dell’educazione e Antropologia 11. Cosa si intendeva per "inserimento selvaggio" negli anni '70 riguardo all'integrazione dei disabili? o a) L'inserimento dei disabili nelle classi comuni senza adeguato supporto o b) La creazione di classi speciali senza insegnanti formati o c) L'integrazione solo per disabili con lievi difficoltà o d) L'inclusione di disabili in strutture sanitarie 12. Qual era la convinzione limitata di alcune scuole riguardo l'integrazione dei disabili negli anni '70? o a) Che la socializzazione fosse sufficiente o b) Che solo i disabili fisici dovessero essere integrati o c) Che i disabili dovessero essere esclusi dalle scuole comuni o d) Che i disabili mentali non potessero essere educati 13. Come venivano gestiti gli alunni disabili nelle classi comuni negli anni '70? o a) Venivano spesso isolati con l’insegnante di sostegno in aule separate o b) Venivano pienamente integrati nelle attività della classe o c) Partecipavano solo a metà delle attività scolastiche o d) Venivano lasciati a casa con insegnamento a distanza 14. Quale fu uno dei risultati positivi dell’integrazione scolastica negli anni '70? o a) La rimozione dell'handicap come concetto fisso o b) L'aumento del numero di scuole speciali o c) La riduzione del numero di insegnanti di sostegno o d) L'introduzione del sostegno medico obbligatorio nelle scuole 15. Cosa significava la parola "emancipazione" per il movimento dei disabili negli anni '70? o a) La liberazione dal controllo delle istituzioni mediche o b) L’ottenimento di cure mediche gratuite o c) La possibilità di scegliere tra scuola speciale e scuola regolare o d) L’accesso a programmi di formazione professionale 16. Quale fu una delle conseguenze della Legge n. 517 del 1977 per le scuole italiane? o a) La chiusura definitiva delle classi differenziali o b) La creazione di scuole speciali per disabili gravi o c) La riduzione dell’obbligo scolastico o d) La reintroduzione delle classi differenziali 17. Negli anni '70, quale concetto iniziò a diffondersi nel campo dell'educazione scolastica? o a) L’inclusione scolastica dei disabili o b) La separazione dei disabili in classi differenziali o c) L’esclusione dei disabili dalle scuole comuni o d) L’integrazione dei disabili solo in scuole speciali 18. Qual era uno degli scopi principali della Legge n. 104/1992 per i disabili? o a) Promuovere l'integrazione scolastica e sociale o b) Separare gli alunni disabili in scuole speciali o c) Garantire cure mediche per tutti i disabili o d) Creare istituti psichiatrici per alunni con disabilità mentali 19. Quale fu il ruolo dell'insegnante di sostegno introdotto dalla Legge n. 517/1977? o a) Aiutare nell’integrazione scolastica degli alunni disabili o b) Offrire supporto esclusivamente agli alunni con disabilità fisiche o c) Fornire assistenza domiciliare ai disabili o d) Supportare solo gli alunni con disturbi comportamentali 20. Cosa prevedeva il concetto di “scuola per tutti” promosso dagli anni '70 in Italia? o a) L'inclusione di alunni disabili nelle classi comuni o b) La creazione di istituti per bambini con gravi disabilità o c) La separazione degli alunni disabili nelle scuole speciali o d) L'educazione a distanza per gli alunni disabili Capitolo 8: La pedagogia della diversità e l’inclusione scolastica 1. In che modo la "pedagogia della diversità" si differenzia dalla pedagogia tradizionale? o a) Si concentra sull'individualizzazione dell'insegnamento o b) Favorisce l’omogeneità del gruppo o c) Si focalizza solo sui soggetti con difficoltà motorie o d) Prevede la separazione dei bambini in base al livello cognitivo 2. Qual è l'obiettivo principale della pedagogia della diversità? o a) Garantire a ogni studente il massimo sviluppo del proprio potenziale o b) Uniformare i programmi didattici per tutti gli studenti o c) Focalizzare l'attenzione solo sugli alunni disabili o d) Preparare gli studenti al lavoro manuale 3. Quale concetto è centrale nella pedagogia inclusiva? o a) L’uniformità delle esperienze scolastiche o b) La valorizzazione delle differenze individuali o c) La selezione degli alunni in base alle capacità o d) La rigidità del programma didattico 4. Quale ruolo svolgono gli insegnanti nella pedagogia della diversità? o a) Mediatori e facilitatori dell'apprendimento o b) Controllori del rispetto delle regole o c) Valutatori di competenze tecniche o d) Giudici della performance scolastica 5. La pedagogia inclusiva si basa su quale principio fondamentale? o a) La partecipazione attiva di tutti gli alunni o b) La separazione dei bambini con disabilità in classi speciali o c) La rigidità del programma didattico o d) L’omogeneità del gruppo classe 6. Cosa si intende per "curricolo inclusivo"? o a) Un programma educativo che tiene conto delle esigenze di ogni studente o b) Un insieme di materie specializzate per disabili o c) Un programma ridotto per i bambini con difficoltà o d) Un curricolo separato per i bambini con disabilità 7. Quale principio guida la progettazione didattica nella pedagogia inclusiva? o a) Flessibilità e adattabilità alle esigenze individuali o b) La standardizzazione degli obiettivi o c) L’omogeneità delle prestazioni o d) La selezione degli studenti più meritevoli 8. Nella pedagogia della diversità, l’insegnante di sostegno ha il compito di: o a) Supportare la classe e l’alunno disabile attraverso la mediazione didattica o b) Seguire l’alunno disabile separatamente dagli altri o c) Garantire che l’alunno disabile svolga compiti diversi rispetto ai suoi compagni o d) Sostituire l'insegnante principale durante le ore di lezione 9. Qual è l'approccio pedagogico utilizzato per l'inclusione di alunni con disabilità nella classe? o a) Approccio personalizzato e flessibile o b) Approccio basato su test standardizzati o c) Approccio selettivo e competitivo o d) Approccio basato sulla separazione 10. L'inclusione scolastica è basata sul principio che: o a) Tutti gli alunni, indipendentemente dalle loro capacità, devono partecipare attivamente alla vita scolastica o b) Gli alunni con disabilità devono essere separati in classi speciali o c) Gli alunni con disabilità devono seguire programmi educativi ridotti o d) Solo gli alunni con lievi difficoltà possono essere inclusi nelle classi comuni 11. Cosa significa “Universal Design for Learning” (UDL) nel contesto dell'inclusione scolastica? o a) Un modello educativo che consente flessibilità nell’insegnamento per rispondere alle diverse esigenze di apprendimento o b) Un programma esclusivo per alunni con disabilità intellettiva o c) Un progetto educativo destinato solo a studenti con bisogni educativi speciali o d) Un metodo di insegnamento rigidamente strutturato 12. Quale ruolo ha il concetto di “differenziazione didattica” nella pedagogia inclusiva? o a) Fornire strategie di insegnamento che si adattino ai diversi stili di apprendimento degli studenti o b) Separare gli studenti con disabilità dagli altri alunni o c) Proporre un solo metodo di insegnamento per tutti gli studenti o d) Valutare tutti gli studenti con gli stessi criteri 13. La "scuola inclusiva" si basa sull'idea che: o a) Tutti i bambini, con e senza disabilità, devono imparare insieme e supportarsi a vicenda o b) Gli alunni con disabilità devono essere educati separatamente o c) Gli alunni devono essere divisi per livello di abilità o d) Le scuole speciali devono essere potenziate per accogliere meglio gli alunni disabili 14. In che modo viene promosso l'apprendimento cooperativo nella classe inclusiva? o a) Favorendo il lavoro di gruppo tra tutti gli studenti o b) Separando gli alunni con disabilità dagli altri o c) Affidando compiti individuali per migliorare la competitività o d) Limitando la collaborazione tra gli alunni 15. La valutazione nella scuola inclusiva è: o a) Continuativa e personalizzata, in base alle capacità e ai progressi di ciascun alunno o b) Basata su esami standardizzati uguali per tutti o c) Ridotta per gli alunni con disabilità o d) Eliminata per gli alunni con disabilità intellettiva 16. Qual è l'obiettivo della "pedagogia della mediazione" nella scuola inclusiva? o a) Facilitare l'interazione e il dialogo tra tutti gli alunni o b) Controllare il comportamento degli alunni con disabilità o c) Separare gli alunni con difficoltà dagli altri durante le attività scolastiche o d) Evitare che gli alunni con disabilità partecipino alle attività fisiche 17. Quale delle seguenti è una delle strategie chiave nella pedagogia inclusiva? o a) Lavorare su obiettivi specifici e adattati a ogni singolo alunno o b) Usare metodi uniformi per tutta la classe o c) Limitare l'accesso degli alunni disabili ad alcune attività o d) Eliminare completamente il supporto didattico 18. Quale concetto fondamentale promuove la pedagogia della diversità? o a) La valorizzazione delle capacità individuali di ogni alunno, indipendentemente dalle differenze o b) La conformità alle norme sociali o c) L'integrazione solo di alunni con disabilità lievi o d) L'educazione separata per ogni tipo di disabilità 19. Quale ruolo ha la famiglia nell'approccio inclusivo della pedagogia della diversità? o a) Partecipare attivamente al processo educativo del proprio figlio o b) Osservare passivamente l'evoluzione scolastica del figlio o c) Lasciare che l'insegnante si occupi interamente dell'alunno o d) Intervenire solo in caso di problemi disciplinari 20. Qual è la finalità ultima dell'inclusione scolastica secondo la pedagogia della diversità? o a) Garantire il successo educativo e sociale di ogni studente, indipendentemente dalle sue capacità o b) Promuovere l’omogeneità all’interno del gruppo classe o c) Fornire istruzione specializzata solo agli alunni con disabilità o d) Ridurre il numero di insegnanti di sostegno nelle scuole Capitolo 9: Disabilità e inclusione sociale - Un percorso culturale e legislativo 1. Qual è stata la prima legge italiana a riconoscere il diritto dei disabili all’integrazione sociale? o a) La Legge n. 118/1971 o b) La Legge n. 104/1992 o c) La Costituzione Italiana o d) Il Regio Decreto del 1928 2. La Legge n. 104/1992 è conosciuta principalmente per: o a) Definire i diritti delle persone con disabilità, inclusa l'integrazione sociale e scolastica o b) Istituire scuole speciali per disabili o c) Separare le persone con disabilità dal resto della società o d) Creare istituti psichiatrici per persone con disabilità 3. La Legge n. 68/1999 promuove: o a) Il diritto al lavoro per le persone con disabilità o b) La segregazione lavorativa dei disabili o c) L’abolizione delle quote di riserva per i disabili nel lavoro o d) La creazione di centri di riabilitazione per lavoratori disabili 4. Quale fu uno degli obiettivi principali della Legge n. 18/2009? o a) Ratificare la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità o b) Creare scuole speciali per disabili gravi o c) Istituire programmi di lavoro esclusivamente per disabili fisici o d) Limitare l’accesso delle persone con disabilità a certi lavori 5. La Costituzione Italiana riconosce il diritto dei disabili a: o a) Ricevere assistenza e cure speciali per garantire l'integrazione sociale o b) Essere separati dagli altri nelle scuole e nei luoghi di lavoro o c) Frequentare solo istituti speciali o d) Essere assistiti esclusivamente in ospedali psichiatrici 6. La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dall’Italia, sancisce il diritto a: o a) Partecipare attivamente alla società senza discriminazioni o b) Essere assistiti solo in ambito medico o c) Frequentare esclusivamente istituti specializzati o d) Ricevere aiuti economici per tutta la vita 7. Qual è il principio fondamentale della Legge n. 68/1999 riguardante il lavoro dei disabili? o a) Promuovere l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità attraverso il sistema delle quote o b) Garantire che le persone con disabilità ricevano assistenza medica sul lavoro o c) Limitare l’accesso delle persone con disabilità ai settori industriali o d) Stabilire istituti lavorativi separati per i disabili 8. La Legge n. 18/2009 ha come obiettivo principale: o a) Tutelare i diritti e la dignità delle persone con disabilità, promuovendo la loro piena inclusione nella società o b) Separare le persone con disabilità in istituti speciali o c) Limitare l’accesso delle persone con disabilità all’istruzione superiore o d) Creare un sistema di sostegno solo per le persone con disabilità fisiche 9. Il sistema delle "quote di riserva" previsto dalla Legge n. 68/1999 riguarda: o a) L'obbligo per le aziende di assumere una percentuale di lavoratori con disabilità o b) La riduzione del numero di ore lavorative per le persone con disabilità o c) La creazione di posti di lavoro esclusivamente per persone con disabilità intellettiva o d) L’inserimento lavorativo solo di persone con disabilità fisica 10. Cosa prevede la Legge n. 18/2009 per migliorare l’inclusione sociale delle persone con disabilità? o a) L’adozione di piani individuali per l'inclusione lavorativa e sociale o b) La creazione di centri specializzati per la formazione professionale o c) L’assegnazione di fondi per la costruzione di istituti separati o d) L’obbligo di impiego solo in settori specifici 11. Cosa garantisce la Legge n. 328/2000 in tema di disabilità? o a) Il sistema integrato di interventi e servizi sociali per le persone con disabilità o b) L’accesso a istituti specializzati per l’assistenza medica o c) Il diritto a cure gratuite per le persone con disabilità o d) La creazione di strutture di isolamento per persone con gravi disabilità 12. Qual è l’obiettivo del "Progetto di vita" promosso dalla Legge n. 104/1992? o a) Favorire l’autonomia e l’inclusione sociale delle persone con disabilità o b) Offrire un supporto psicologico continuo o c) Garantire un’istruzione speciale in istituti separati o d) Fornire assistenza medica continua 13. La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità promuove: o a) Il diritto alla piena partecipazione alla vita politica, sociale e culturale o b) L’esclusione dei disabili dalle attività lavorative faticose o c) La creazione di posti di lavoro protetti o d) L’obbligo di cure mediche specializzate per tutta la vita 14. Quale principio guida la legislazione italiana sull'inclusione lavorativa delle persone con disabilità? o a) La promozione della piena autonomia e integrazione nel mercato del lavoro o b) La creazione di posti di lavoro protetti e separati o c) L’obbligo di garantire assistenza medica durante le ore lavorative o d) La riduzione degli oneri fiscali per le aziende che assumono disabili 15. Qual è l’obiettivo del “Dopo di noi”, previsto dalla Legge n. 112/2016? o a) Garantire un futuro dignitoso alle persone con disabilità quando i familiari non sono più in grado di occuparsene o b) Fornire assistenza medica continua alle persone con disabilità o c) Creare strutture specializzate per disabili adulti o d) Separare i disabili dalle loro famiglie per favorire l’inclusione lavorativa 16. Quale fu uno degli obiettivi principali della Legge n. 328/2000? o a) L’integrazione dei servizi sociali, educativi e sanitari per i disabili o b) La creazione di scuole specializzate per disabili intellettivi o c) La riduzione delle barriere architettoniche negli edifici pubblici o d) L’assistenza domiciliare continua 17. La Legge n. 68/1999 stabilisce che: o a) Le aziende con più di 15 dipendenti devono assumere una quota di lavoratori con disabilità o b) Le aziende devono fornire assistenza psicologica ai lavoratori disabili o c) Le persone con disabilità devono lavorare solo in settori protetti o d) I datori di lavoro possono esonerarsi dall’assumere disabili pagando una sanzione 18. La ratifica della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità avvenuta nel 2009 da parte dell’Italia è considerata: o a) Un passo fondamentale verso il riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità o b) Una decisione meramente simbolica o c) Un obbligo imposto dalle istituzioni europee o d) Un passo indietro per l’integrazione sociale 19. Qual è uno degli strumenti previsti dalla legge italiana per favorire l’occupazione delle persone con disabilità? o a) Le convenzioni di integrazione lavorativa tra aziende e servizi per l’impiego o b) La separazione dei disabili in centri di lavoro specializzati o c) L’esonero delle aziende dall’assunzione di disabili o d) L’assegnazione di lavori protetti 20. Quale fu uno degli obiettivi della Legge n. 68/1999? o a) Favorire l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità attraverso la formazione e il sostegno o b) Limitare l'accesso al lavoro per le persone con disabilità o c) Creare centri di lavoro separati per i disabili o d) Aumentare il numero di scuole speciali per disabili adulti Capitolo 10: L’inclusione scolastica e sociale oggi: sfide e prospettive 1. Qual è una delle principali sfide per l’inclusione scolastica oggi? o a) La mancanza di formazione specifica per gli insegnanti o b) L'eccessiva attenzione alle differenze culturali o c) L’esclusione degli alunni con disabilità dalle attività sociali o d) La chiusura delle scuole speciali 2. Come si può migliorare l’inclusione scolastica nel futuro? o a) Offrendo più formazione continua agli insegnanti o b) Aumentando il numero di scuole speciali o c) Riducendo il numero di alunni disabili nelle classi comuni o d) Eliminando l'insegnamento di sostegno 3. Qual è una delle prospettive future per l'inclusione sociale delle persone con disabilità? o a) Potenziare l'integrazione lavorativa attraverso politiche attive del lavoro o b) Creare più istituti speciali o c) Aumentare le ore di assistenza medica o d) Favorire la separazione tra persone disabili e non disabili 4. La didattica inclusiva promossa oggi punta su: o a) L’individualizzazione dei percorsi di apprendimento o b) La creazione di programmi educativi unici per tutti o c) La formazione di classi differenziali o d) L’educazione esclusiva nelle scuole speciali 5. Cosa significa “barriere invisibili” nel contesto dell’inclusione scolastica? o a) Pregiudizi e stereotipi che ostacolano la piena integrazione degli alunni con disabilità o b) Barriere fisiche non visibili nelle strutture scolastiche o c) Differenze culturali tra alunni o d) Difficoltà nel comprendere i materiali didattici 6. Cosa prevede l’approccio dell’inclusione nel contesto scolastico moderno? o a) La rimozione di barriere fisiche e sociali per facilitare la partecipazione di tutti gli alunni o b) La riduzione del numero di alunni disabili nelle classi comuni o c) La creazione di spazi separati per alunni con disabilità gravi o d) L'adozione di una didattica uniforme per tutti 7. In che modo le tecnologie digitali possono supportare l’inclusione scolastica? o a) Offrendo strumenti personalizzati per l’apprendimento degli alunni con disabilità o b) Sostituendo completamente l’insegnamento tradizionale o c) Creando programmi educativi standardizzati per tutti gli alunni o d) Limitando l'uso dei libri di testo 8. Qual è il ruolo della famiglia nell’inclusione scolastica oggi? o a) Partecipare attivamente alle decisioni educative per il figlio disabile o b) Delegare completamente all’insegnante di sostegno o c) Lasciare che il bambino gestisca autonomamente il proprio percorso scolastico o d) Osservare senza 9. Cosa si intende per "progettazione universale" nell'inclusione scolastica? o a) Creare ambienti e materiali didattici che siano accessibili a tutti gli studenti, senza bisogno di adattamenti speciali o b) Creare un unico programma didattico per tutti gli studenti o c) Progettare lezioni basate sulle esigenze degli studenti con disabilità o d) Separare gli studenti in base alle loro abilità cognitive 10. Qual è uno degli obiettivi principali della progettazione inclusiva nel contesto scolastico odierno? o a) Ridurre al minimo le barriere all’apprendimento per tutti gli studenti o b) Garantire che ogni studente segua lo stesso percorso educativo o c) Separare gli alunni disabili nelle classi differenziali o d) Favorire l’insegnamento esclusivamente teorico 11. Cosa rappresenta una “buona prassi inclusiva” nel contesto scolastico? o a) Un insieme di metodologie didattiche che valorizzano la diversità degli alunni o b) La separazione dei bambini con disabilità dagli altri studenti per periodi specifici o c) La creazione di programmi educativi separati per gli studenti disabili o d) La limitazione dell’uso di strumenti tecnologici in classe 12. Qual è una delle difficoltà che le scuole affrontano oggi per promuovere l’inclusione sociale? o a) La mancanza di risorse finanziarie per supportare adeguatamente l'inclusione o b) La presenza di troppi insegnanti di sostegno nelle classi o c) L'eccessiva diversificazione delle metodologie didattiche o d) L’aumento degli alunni nelle classi differenziali 13. Come possono i piani educativi individualizzati (PEI) contribuire all’inclusione scolastica? o a) Adattando gli obiettivi educativi alle capacità specifiche di ogni studente o b) Garantendo un percorso educativo uniforme per tutti gli studenti o c) Limitando il numero di alunni disabili nelle scuole comuni o d) Introducendo programmi educativi separati per gli alunni con disabilità 14. Cosa prevede il concetto di “cittadinanza attiva” in relazione all'inclusione scolastica? o a) Promuovere il coinvolgimento attivo di tutti gli alunni, inclusi quelli con disabilità, nella vita sociale e culturale della scuola o b) Separare gli alunni con disabilità dalle attività sociali o c) Organizzare eventi dedicati solo agli alunni disabili o d) Consentire agli alunni disabili di partecipare solo a determinate attività 15. Qual è il ruolo della comunità scolastica nell’inclusione degli alunni con disabilità? o a) Favorire la creazione di un ambiente accogliente e inclusivo per tutti gli studenti o b) Limitare le interazioni tra gli alunni con disabilità e gli altri o c) Favorire l’inserimento degli alunni disabili nelle scuole speciali o d) Garantire che gli alunni disabili siano educati separatamente 16. Quali sono gli ostacoli che spesso impediscono una piena inclusione degli alunni con disabilità nella scuola? o a) Pregiudizi e mancanza di formazione adeguata del personale scolastico o b) L'uso eccessivo delle tecnologie in aula o c) La mancanza di materiali didattici standardizzati o d) La presenza di troppi insegnanti nelle classi 17. Come la collaborazione tra insegnanti, famiglia e servizi sociali può migliorare l'inclusione scolastica? o a) Coordinando strategie educative che tengano conto delle esigenze specifiche degli alunni o b) Riducendo il coinvolgimento della famiglia nell’educazione del bambino o c) Separando gli studenti con disabilità nelle classi speciali o d) Limitando le interazioni tra insegnanti e famiglie 18. Come può essere definita una scuola inclusiva? o a) Un ambiente che accoglie tutti gli studenti, adattando l'insegnamento alle diverse esigenze o b) Una scuola che educa solo alunni con disabilità lievi o c) Un ambiente che separa gli alunni in base alle loro capacità o d) Una scuola che offre solo corsi specifici per alunni con difficoltà cognitive 19. Qual è uno degli strumenti più efficaci per valutare il successo dell’inclusione scolastica? o a) La valutazione continua e personalizzata dei progressi di ciascun alunno o b) I test standardizzati uguali per tutti gli studenti o c) L'uso di tecniche di insegnamento uniformi per tutta la classe o d) La separazione degli alunni con disabilità per periodi specifici 20. Qual è una delle prospettive future per migliorare l’inclusione sociale delle persone con disabilità? o a) Potenziare le tecnologie assistive e migliorare l’accessibilità in tutti i contesti scolastici e sociali o b) Creare nuove scuole speciali per disabili o c) Ridurre il numero di alunni disabili nelle classi comuni o d) Separare gli studenti con disabilità dalle attività extrascolastiche Capitolo 11: Il futuro dell'inclusione - Nuove sfide e opportunità 1. Quale sarà una delle principali sfide per il futuro dell'inclusione scolastica? o a) Adattare i programmi educativi alle esigenze di una società sempre più complessa e diversificata o b) Ridurre il numero di insegnanti di sostegno nelle scuole o c) Mantenere una separazione tra alunni disabili e non disabili o d) Creare più istituti specializzati per disabili 2. Come si possono sfruttare le tecnologie assistive nel contesto dell’inclusione? o a) Favorendo l’accesso a strumenti personalizzati per migliorare l’apprendimento e la comunicazione o b) Sostituendo completamente l'insegnamento tradizionale con le tecnologie o c) Riducendo l’utilizzo di tecnologie per alunni con difficoltà cognitive o d) Limitando l’uso di strumenti tecnologici ai soli alunni con disabilità fisiche 3. Qual è uno dei fattori chiave per promuovere un'inclusione efficace nel futuro? o a) Formare insegnanti e personale scolastico in modo continuo e specifico o b) Creare classi differenziali per ogni tipo di disabilità o c) Ridurre il numero di ore scolastiche per gli alunni con disabilità o d) Favorire la separazione tra alunni con e senza disabilità 4. Cosa si intende per "scuola del futuro" nell'ambito dell'inclusione? o a) Una scuola che sia flessibile, aperta a tutte le diversità e capace di adattare gli insegnamenti alle esigenze individuali o b) Una scuola specializzata per alunni con disabilità intellettiva o c) Una scuola che separa gli alunni con difficoltà cognitive dagli altri o d) Una scuola con un programma unico per tutti gli studenti 5. Qual è una delle opportunità emergenti per migliorare l’inclusione sociale nel futuro? o a) L’uso di tecnologie che permettono di personalizzare l'apprendimento o b) La creazione di nuove scuole differenziali o c) La riduzione del numero di insegnanti di sostegno o d) L’aumento del numero di istituti separati per disabili 6. Cosa significa "inclusione 4.0" nel contesto dell'educazione? o a) L'integrazione delle nuove tecnologie per migliorare l’apprendimento e l'accessibilità degli alunni con disabilità o b) La separazione degli alunni disabili in classi speciali con tecnologie avanzate o c) L’eliminazione del supporto umano per lasciare spazio alle tecnologie o d) La creazione di programmi educativi esclusivamente online per alunni disabili 7. Qual è uno degli strumenti digitali che può facilitare l'inclusione scolastica nel futuro? o a) Le piattaforme di apprendimento online con accessibilità personalizzata o b) I test standardizzati uguali per tutti o c) Le lavagne interattive solo per alunni con disabilità o d) La creazione di laboratori digitali separati per studenti disabili 8. Quale sarà una delle priorità per migliorare l’inclusione lavorativa nel futuro? o a) La creazione di ambienti lavorativi accessibili e inclusivi per tutti o b) L’aumento delle ore di lavoro protetto per i disabili o c) La separazione degli ambienti di lavoro per persone con disabilità o d) La creazione di lavori esclusivamente manuali per persone con disabilità fisiche 9. Come possono le istituzioni scolastiche contribuire a costruire una cultura dell’inclusione nel futuro? o a) Promuovendo la partecipazione attiva di tutti gli studenti, indipendentemente dalle loro capacità o b) Separando gli alunni con disabilità in aule speciali per favorire il loro apprendimento o c) Limitando l’inclusione a un numero ristretto di alunni disabili o d) Riducendo l’utilizzo di tecnologie didattiche per gli alunni con disabilità 10. Cosa prevede il concetto di "inclusione digitale" nel contesto scolastico? o a) Utilizzare strumenti tecnologici per favorire l'apprendimento personalizzato di tutti gli alunni o b) Offrire programmi tecnologici esclusivamente agli alunni con disabilità fisiche o c) Separare gli alunni disabili nelle classi tecnologiche avanzate o d) Limitare l'uso di tecnologie in classe per prevenire la disattenzione 11. Quale sarà una delle principali opportunità per l’inclusione nel futuro? o a) L’adozione di una didattica flessibile e personalizzata grazie all'uso delle nuove tecnologie o b) La creazione di nuovi istituti specializzati per alunni con disabilità gravi o c) L'aumento del numero di insegnanti di sostegno nelle scuole differenziali o d) La riduzione delle ore di sostegno per gli studenti con disabilità 12. Come potranno le scuole favorire l'inclusione in un contesto multiculturale e multilinguistico? o a) Adottando programmi che tengano conto delle differenze culturali e linguistiche di tutti gli alunni o b) Separando gli alunni in base alle loro capacità linguistiche o c) Creando classi speciali per alunni con background culturali diversi o d) Limitando l'accesso a programmi inclusivi agli studenti con buone competenze linguistiche 13. In che modo l’intelligenza artificiale potrebbe supportare l'inclusione scolastica nel futuro? o a) Creando percorsi di apprendimento personalizzati e monitorando i progressi di ogni alunno o b) Sostituendo completamente gli insegnanti di sostegno o c) Separando gli studenti in base ai risultati scolastici ottenuti o d) Automatizzando la gestione delle classi per ridurre il lavoro degli insegnanti 14. Quale sarà uno degli obiettivi principali per migliorare l'accessibilità nel futuro? o a) Eliminare tutte le barriere fisiche e digitali per permettere a tutti di partecipare alle attività scolastiche e lavorative o b) Creare nuove strutture speciali per alunni con disabilità fisiche o c) Limitare l'uso delle tecnologie per gli studenti disabili o d) Aumentare il numero di posti di lavoro protetti per persone con disabilità 15. Cosa significa "accessibilità universale" nel contesto dell'inclusione? o a) Garantire che tutti gli spazi, fisici e digitali, siano fruibili da qualsiasi persona, indipendentemente dalle sue abilità o b) Creare accessi separati per persone con disabilità fisiche o c) Garantire un accesso limitato a determinate risorse per gli alunni con disabilità o d) Ridurre l'accesso agli spazi pubblici per persone con disabilità 16. Quale sarà una delle sfide principali nell’inclusione sociale dei disabili in futuro? o a) Combattere i pregiudizi e le discriminazioni ancora presenti nella società o b) Creare più istituti specializzati per alunni con disabilità intellettive o c) Limitare l’inclusione solo alle persone con disabilità fisiche o d) Ridurre l'accesso a programmi di inclusione per prevenire conflitti 17. Come si potrebbe migliorare l’integrazione delle persone con disabilità nel mercato del lavoro? o a) Creando incentivi per le aziende che assumono persone con disabilità e migliorando la formazione professionale inclusiva o b) Offrendo solo lavori protetti per persone con disabilità o c) Limitando l'accesso al lavoro a persone con disabilità intellettive o d) Aumentando il numero di ore di lavoro per i disabili 18. Quale sarà il ruolo della "formazione continua" per gli insegnanti nel futuro dell'inclusione? o a) Garantire una preparazione costante e aggiornata per affrontare le sfide dell'inclusione o b) Limitare la formazione a specifiche aree dell’inclusione o c) Ridurre l'importanza della formazione a favore dell'esperienza sul campo o d) Rendere la formazione per l'inclusione facoltativa 19. Quale concetto è centrale per il futuro dell'inclusione sociale e scolastica? o a) La flessibilità educativa e lavorativa per adattarsi alle esigenze di ciascun individuo o b) La creazione di scuole speciali per ogni tipo di disabilità o c) L'aumento delle classi differenziali per una migliore gestione degli alunni disabili o d) La riduzione dell'insegnamento individualizzato per alunni disabili 20. Quale sarà una delle opportunità più promettenti per l'inclusione sociale nel futuro? o a) L'uso di tecnologie innovative per abbattere le barriere e migliorare l'accesso a istruzione, lavoro e vita sociale o b) La costruzione di nuovi istituti dedicati esclusivamente a persone con disabilità o c) La riduzione delle interazioni tra persone disabili e non disabili per evitare conflitti o d) L’introduzione di programmi educativi differenziati per ogni disabilità Risposte Corrette Capitolo 1: 1. b 2. b 3. c 4. b 5. a 6. b 7. b 8. b 9. c 10. d 11. d 12. c 13. c 14. c 15. b 16. a 17. b 18. b 19. c 20. a Capitolo 2: 1. b 2. b 3. b 4. b 5. b 6. b 7. c 8. a 9. a 10. c 11. a 12. a 13. b 14. b 15. a 16. c 17. b 18. a 19. d 20. c Capitolo 3: 1. a 2. b 3. b 4. d 5. b 6. a 7. c 8. b 9. b 10. b 11. b 12. c 13. c 14. b 15. a 16. a 17. b 18. c 19. a 20. c Capitolo 4: 1. a 2. a 3. a 4. a 5. d 6. b 7. b 8. a 9. b 10. b 11. c 12. a 13. a 14. b 15. b 16. b 17. a 18. a 19. a 20. b Capitolo 5: 1. a 2. b 3. b 4. b 5. a 6. b 7. a 8. b 9. a 10. a 11. b 12. b 13. a 14. b 15. a 16. c 17. a 18. b 19. a 20. a Capitolo 6: 1. a 2. a 3. a 4. b 5. a 6. a 7. a 8. a 9. b 10. a 11. a 12. a 13. b 14. a 15. a 16. a 17. a 18. a 19. a 20. a Capitolo 7: 1. a 2. b 3. a 4. a 5. b 6. a 7. a 8. a 9. a 10. a 11. a 12. a 13. a 14. a 15. a 16. a 17. a 18. a 19. a 20. a Capitolo 8: 1. a 2. a 3. b 4. a 5. a 6. a 7. a 8. a 9. a 10. a 11. a 12. a 13. a 14. a 15. a 16. a 17. a 18. a 19. a 20. a Capitolo 9: 1. a 2. a 3. a 4. a 5. a 6. a 7. a 8. a 9. a 10. a 11. a 12. a 13. a 14. a 15. a 16. a 17. a 18. a 19. a 20. a Capitolo 10: 1. a 2. a 3. a 4. a 5. a 6. a 7. a 8. a 9. a 10. a 11. a 12. a 13. a 14. a 15. a 16. a 17. a 18. a 19. a 20. a Capitolo 11: 1. a 2. a 3. a 4. a 5. a 6. a 7. a 8. a 9. a 10. a 11. a 12. a 13. a 14. a 15. a 16. a 17. a 18. a 19. a 20. a

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