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Anatomia dello Scheletro delle Estremità Superiori PDF

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Summary

Questo documento fornisce informazioni sull'anatomia dello scheletro delle estremità superiori, inclusi i dettagli delle ossa e delle articolazioni associate. Sono incluse le funzioni e un'ampia panoramica di ciascun elemento.

Full Transcript

. 3^ ORA LO SCHELETRO DELLE ESTREMITA’ SUPERIORI ARTO SUPERIORE E CINGOLO TORACICO (O SCAPOLARE) 90 Lo scheletro dell’arto superiorecomprende: SPALLA > Cingolo scapolare (clavicola e scapola) ARTO SUPERIORE > Braccio (omero); avambraccio (ulna – medialmente- e radio –lateralmente-) MANO > polso (car...

. 3^ ORA LO SCHELETRO DELLE ESTREMITA’ SUPERIORI ARTO SUPERIORE E CINGOLO TORACICO (O SCAPOLARE) 90 Lo scheletro dell’arto superiorecomprende: SPALLA > Cingolo scapolare (clavicola e scapola) ARTO SUPERIORE > Braccio (omero); avambraccio (ulna – medialmente- e radio –lateralmente-) MANO > polso (carpo , metacarpo ) e DITA (falangi) FUNZIONI: - Prensile - Tattile - Equilibrio del corpo Lo scheletro dell’arto superiore: cinto scapolare spalla: clavicola o toracico scapola arto libero braccio: omero superiore avambraccio: ulna e radio mano: polso palmo dita carpo, metacarpo e falangi 92 Il cinto scapolare è formato da 4 ossa: 2 clavicole localizzate anteriormente e 2 scapole localizzate posteriormente Non vi è articolazione con la colonna vertebrale 93 LA SCAPOLA E’ un osso piatto, triangolare che forma la parte posteriore del cinto scapolare. E’ situata posteriormente, appoggiata alla gabbia toracica, tenuta in sede da muscoli scheletrici. 94 Scapola Osso pari, piatto e triangolare posto sulla superficie postero-laterale del torace dove copre le coste dalla 2^ alla 7^ e presenta 3 processi: La spina, l’acromion ed il processo coracoideoFaccia costale Faccia dorsale E’ collegata al torace indirettamente tramite l’articolazione con la clavicola e l’articolazione di questa con lo sterno. La testa , i processi e le parti più spesse della scapola contengono osso spugnoso, il resto è formato da un esile strato di osso compatto. SCAPOLA La faccia anteriore detta costale, è leggermente concava, e presenta piccole protuberanze dette (creste) ad andamento obliquo deputate alle inserzioni muscolari. La faccia posteriore presenta una sporgenza detta spina della scapola, che termina lateralmente con grosso processo osseo chiamato acromion che tramite una faccetta articolare si articola con la clavicola (articolazione acromionclavicolare). La spina divide il lato posteriore in due fosse, una sovraspinata e una sottospinata, dove sono allocati rispettivamente il muscolo sovra e sotto-spinato. LA SCAPOLA La faccia anteriore appoggiata alla gabbia toracica. La faccia posteriore presenta una sporgenza detta spina della scapola che termina con un’espansione, l’acromion. In alto e lateralmente è presente la cavità glenoidea, che rappresenta una grande superficie per la connessione articolare con l’arto superiore. 97 Vista laterale della scapola. Osserviamo una superficie ovalare chiamata cavità glenoidea dove si articola la testa dell’omero. Tra la cavità glenoidea ed il corpo della scapola è presente una superficie circolare ristretta chiamata collo della scapola. La clavicolaE’ un osso pari posizionato tra sterno e scapola, sviluppato in lunghezza E’ classificato come osso piatto ed è formato prevalentemente da osso spugnoso con un lieve strato di osso compatto, non presenta cavità midollare. Presenta un corpo cilindrico a forma di S, un’estremità mediale contenente una faccetta articolare per articolarsi con il manubrio sternale (articolazione sterno- clavicolare) ed una estremità con una faccetta articolare per articolarsi con l’acromion scapolare (articolazione acromion-clavicolare). La clavicola Connette il cinto scapolare allo scheletro assile Le estremità sono dette: acromiale (laterale) e sternale (mediale). Non essendo un osso propriamente lungo non presenta una epifisi ed una diafisi bensì un CORPO nella parte centrale che viene detto III medio clavicolare e rappresenta la parte apprezzabile alla palpazione e non è sede di inserzioni muscolari. La clavicola E’ appiattita nella porzione laterale e prismatico nella metà medialeL’estremità laterale o acromiale, piatta, si articola con la scapola (articolazione più forte). L’estremità mediale o sternale , non piatta e più grande si articola con lo sterno (articolazione più debole) 103 La clavicola Le clavicole fungono da montanti atti ad ancorare le braccia al tronco permettendo il movimento delle scapole e delle articolazioni della spalla rispetto al tronco. Legamento coraco-acromiale Legamento Legamento Il legamento conoide e quello trapezoide uniscono trapezoidale conoide la clavicola al processo coracoideo della scapola e formano i legamenti coracoclavicolari molto robusti che danno stabilità all’articolazione anche se non si legano direttamente all’acromion. La clavicola In caso di frattura della clavicola il coinvolgimento dei legamenti coraco-claveari (conoide e trapezoide, che stabilizzano l’articolazione acromion-claveare) tipico di queste fratture, determina un aumentato rischio di mancata consolidazione con esiti invalidanti La clavicola La clavicola è responsabile della limitazione dell’ampiezza del movimento della spalla ARTO SUPERIORE Omero (braccio) Si articola con la scapola e con radio e ulna Radio (avambraccio) Ulna Carpo (8) polso Metacarpo (5) palmo Falangi (14) dita 107 OMEROE’ un osso pari del corpo che forma lo scheletro di ciascun braccio. Esso è localizzato tra la scapola e i segmenti ossei dell’avambraccio ossia il radio e l’ulna. Contribuisce a formare due articolazioni importanti dell’arto superiore, in alto quella della spalla ed in basso quella del gomito. E’ suddiviso in: Estremità prossimale Corpo Estremità distale. OMEROL'estremità prossimale dell'omero è parte che è prossima alla spalla articolandosi con quest’ultima a livello dell’articolazione scapolo-omerale. Presenta: Una testa a forma semi-sfera che si articola con la cavità glenoidea della scapola. Un collo anatomico che separa la testa dall’epifisi prossimale. La grande tuberosità che è un processo osseo posto lateralmente e che presenta due superfici (anteriore e posteriore) il cui compito è quello di dare inserzione ai capi terminali dei muscoli della cuffia dei rotatori. La piccola tuberosità che è un processo osseo più piccolo dove prende inserimento il muscolo sottoscapolare. Il solco intertubercolare o bicipitale posto tra le due tuberosità dove decorre il tendine del muscolo brachiale e sui cui margini si inseriscono i tendini dei muscoli pettorale e grande dorsale. Il collo chirurgico posto inferiormente che separa le tuberosità dal corpo dell'omero. OMERO Tra le due tuberosità e le due creste è compreso il solco bicipitale dell’omero che dà passaggio al tendine del capo lungo del muscolo bicipite; le due creste pertanto formano i labbri del solco bicipitale che possono anche distinguersi in mediale e laterale. Sul labbro laterale s’inserisce il muscolo grande pettorale, sul labbro mediale prendono attacco il muscolo grande dorsale e il muscolo grande rotondo. OMERO Il corpo dell’omero è il tratto posto tra l'estremità prossimale e quella distale. Ha forma cilindrica superiormente mentre è triangolare inferiormente. Presenta tre facce e tre margini dove prendono origine diversi muscoli. A metà della faccia antero-laterale è presente un’ area rugosa che si restringe a punta verso il basso formando la tuberosità deltoidea dove è Nella faccia antero-mediale poco al di sotto della metà si apre il foro accolto un capo del muscolo deltoidea. A metà del margine laterale la diafisi presenta un ampio solco poco profondo detto solco del nervo radiale nutritizio diretto in basso che da passaggio ai vasi sanguigni dell’omero. OMEROL'estremità distale dell'omero è la parte prossima all’avambraccio e va a costituire la complessa articolazione del gomito. A questo livello si distinguono: La cresta sopracondiloidea mediale e laterale che vanno a costituire rispettivamente il bordo interno e il bordo esterno dell'estremità distale dell'omero da cui prende origine il capo omerale del muscolo pronatore rotondo deputato alla rotazione del radio rispetto all’ulna. Dalle creste sopracondiloidee prendono origine l'epicondilo mediale (sul cui solco decorre il nervo ulnare) e laterale (sulla cui superficie prendono origine il gruppo superficiale dei muscoli estensori dell’avambraccio). La fossa coronoidea e la fossa radiale sono due incavi presenti sulla faccia anteriore subito sopra la troclea. La prima accoglie il margine anteriore del processo coronoideo dell’ulna durante la flessione del gomito, la seconda viene in rapporto con il margine della testa del radio nella flessione del gomito. La fossa olecranica è un incavo posteriore situato sopra la troclea che accoglie il becco dell’olecrano quando il gomito è esteso. Troclea e capitulum sono localizzati nel margine inferiore dell’epifisi distale; la prima a forma di puleggia si articola con l’incisura semilunare trocleare dell’ulna, la seconda di forma sferoidale si articola con la testa discoidale del radio. OMERO Tra l’epicondilo e l’epitroclea si localizzano le superfici articolari per le ossa dell’avambraccio; medialmente si trova la troclea dell’omero, per l’articolazione con l’ulna e lateralmente il condilo dell’omero, per l’articolazione con il radio. La troclea ha forma di puleggia mentre il condilo è un rilievo emisferico. Sulla faccia anteriore dell’estremità distale si trova la fossa coronoidea nella quale, durante la flessione dell’avambraccio sul braccio, si pone il processo coronoideo dell’ulna. AVAMBRACCIOIl radio è un osso lungo che, situato lateralmente all’ulna, entrambi i segmenti scheletrici costituiscono, lo scheletro dell’avambraccio. Tra le due ossa, in corrispondenza della loro diafisi, lo spazio interosseo è occupato da una membrana fibrosa interossea (sindesmosi). AVAMBRACCIOL’ulna è l’osso mediale. Il radio è situato lateralmente all’ulna, ed è più corto e più sottile Si articolano tra loro su 3 livelli: -articolazione radio-ulnare prossimale -articolazione radio-ulnare distale -membrana interossea antebrachiale Si articolano con l’omero (prossimale) e con le ossa del carpo (distale-processi stiloidei). RADIO E’ l’osso più corto delle due ossa dell’avambraccio; è leggermente arcuato e ha una forma simile a un prisma. Un’estremità del radio comunica direttamente con l’altra estremità dell’osso dell’omero della parte superiore del braccio, che crea in parte l’articolazione del gomito. L’altra estremità è collegata alle ossa e alle articolazioni più piccole che compongono il polso. Il radio si collega anche con l’osso ulnare lateralmente, formando una sorta di triangolo con le ossa del polso. La funzione principale è di facilitare il movimento del polso, poiché si collega direttamente a quest’ultimo. La parte superiore dell’osso più vicina al gomito funge anche da punto di attacco per i muscoli bicipiti. RADIO E’ l’osso laterale dell’avambraccio, presenta un corpo (diafisi) leggermente curva con la convessità in fuori (triangolare prismatico) con un margine anteriore formante una cresta (palpabile), un margine mediale che presenta una tuberosità dove si inserisce il bicipite. L’estremità superiore si presenta a forma di disco con la superficie incavata a coppa prende il nome di capitello, ha forma cilindrica e si articola con il condilo sferoidale dell’omero. L’estremità inferiore più voluminosa e di forma quadrilatera presenta nella faccia laterale il processo stiloideo (che sporge più in basso del processo stiloideo dell’ulna) per l’articolazione del polso. La faccia mediale corrisponde all’incisura ulnare che si articola con la testa dell’ulna nell’articolazione radio ulnare distale. La faccia posteriore è caratterizzata dal tubercolo dorsale delimitato da un solco obliquo e stretto (palpabile) IL CAPITELLO RADIALE Il capitello radiale è la caratteristica zona allargata che costituisce l'estremo prossimale del radio. Completamente liscio per la presenza di uno strato di cartilagine articolare, il capitello radiale è la porzione di radio deputata a interagire con l'omero, per formare l'articolazione del gomito, e con l'estremità prossimale dell'ulna, per genere l'articolazione radio-ulnare prossimale. caduta su un braccio esteso. Inferiormente al capitello radiale ci sono come sostegno il collo del radio e Per via della posizione che occupa, il capitello radiale è la parte di radio più a rischio di frattura, in occasione di una la tuberosità radiale, quest’ultima è la porzione di radio designata ad accogliere il capo terminale del muscolo bicipite brachiale. L'epifisi distale del radio E’ l'estremità del radio più prossima al polso ed è anatomicamente importante in quanto, stabilendo contatti con le ossa del carpo (ossa del polso), partecipa attivamente alla formazione dell'articolazione del polso. Presenta un processo stiloideo lateralmente su cui trovano inserzione il capo terminale del muscolo brachioradiale ed uno dei due capi del legamento collaterale radiale del polso. L’ incavo ulnare che è la concavità in cui alloggia perfettamente la superficie laterale della testa dell'ulna. La "faccetta articolare laterale e mediale " che sono le aree deputate a connettere il radio alle ossa del carpo (rispettivamente scafoide e semilunare), a costituire l'articolazione del polso. ULNA E’ l’osso mediale dell’avambraccio. E’ parallelo al radio ed è formato da una diafisi e due epifisi. L’epifisi prossimale possiede due grosse protuberanze: l’olecrano (che è più in alto, curvo in avanti ed a forma di becco che ad avambraccio esteso entra nella fossa olecranica dell’omero e costituisce l’apice del gomito) ed il processo coronoideo ( che sporge sotto l’olecrano e presenta una incisura radiale che si articola con la parte laterale della testa del radio) e due incisure articolari dette semilunare e radiale dove si articolano rispettivamente omero e radio. La diafisi è a sezione triangolareche lateralmente presenta un margine interosseo, il foro nutritizio. L’epifisi distale va a costituire la testa o capitello dell’ulna in cui medialmente è presente una protuberanza detta processo stiloideo dell’ulna. La parte laterale detta circonferenza articolare si articola con il radio. Un solco superficiale separa la testa dal processo stiloideo. ULNA L’olecrano dell’ulna costituisce la sporgenza del gomito Nell'articolazione del gomito sono quindi coinvolte tre ossa: ❑ l'estremità inferiore dell'omero; ❑ l’estremità superiore del radio; ❑ l’estremità superiore dell’ulna. ULNA L’osso ulnare è un po’ più lungo del radio, ma condivide la stessa forma prismatica. Un’estremità di questo osso completa la struttura del gomito, insieme alle estremità del radio e alle ossa dell’omero. A differenza del radio, l’ulna non ha una connessione diretta con l’articolazione del polso e, pertanto, non ha alcuna funzione nel muovere la mano e il polso. È, tuttavia, direttamente collegato con la parte superiore del braccio ed è il punto di attacco del muscolo tricipite, i muscoli inferiori della parte superiore del braccio. LO SCHELETRO DELLA MANO Lo scheletro della mano comprende: Ossa carpali (formano il polso) Ossa metacarpali (formano il palmo) Falangi (formano la mano). Carpo: 8 ossa brevi disposte in due serie abbastanza ordinate Metacarpo: 5 ossa lunghe Falangi: 14 ossa lunghe (tre per dito ad eccezione del 1°). Le ossa della mano contribuiscono alla capacità di presa della mano, garantiscono stabilità al bambino durante la camminata a quattro zampe, costituiscono articolazioni molto importanti (es: l'articolazione del polso) e, infine, danno inserzione ai tendini dei muscoli della mano. Il carpo E’ un complesso osseo costituito da otto ossa brevi di forma all’incirca cuboide, disposte su due file, una distale ed una prossimale. La fila prossimale è costituita in senso latero- mediale dallo scafoide, dal semilunare, dal piramidale e dal pisiforme. La fila distale, sempre in senso latero-mediale, è costituita da trapezio, trapezioide, grande osso (o capitato) e uncinato (detto così perché sulla faccia palmare presenta un’apofisi a forma di gancio “l’uncino”) Lo scafoide (o navicolare) è il più voluminoso ed il più esterno, presenta una sporgenza globosa e si articola con il radio nella porzione prossimale. Le ossa della fila prossimale hanno un ruolo rilevante nel costituire l'articolazione del polso in quanto scafoide e semilunare si articolano con le due superficie articolari del radio piramidale e pisiforme danno inserzione al legamento collaterale ulnare dell’articolazione del polso. Le ossa carpali della fila distale si articolano ai metacarpi in particolare l'uncinato si unisce a due ossa metacarpali adiacenti. L'osso scafoide carpale è un osso breve di forma allungata con l’asse maggiore diretto in senso laterale. Presenta una faccia prossimale di forma convessa che si articola con il radio nell’articolazione radio- carpica; la faccia distale di forma concava si articola con l’sso trapezio e trapezoide , sul lato mediale si articola con il semilunare e capitato, la faccia palmare presenta il tubercolo scafoideo (sporgenza globosa diretta in fuori). Per la posizione estremamente critica che occupa, lo scafoide è l'osso del carpo più predisposte a fratture. Tra le cause principali di frattura dello scafoide, rientrano le cadute con le mani estese in avanti atteggiate a difesa. Metacarpo E’ il segmento medio della mano (palmo), costituito da cinque ossa metacarpali lunghe che presentano una diafisi e due epifisi e denominate I, II, III, IV, V. La base delle ossa metacarpali che sono disposte a ventaglio è slargata, a forma piramidale, si articola con il carpo e con le ossa metacarpali adiacenti, l’estremità distale detta capitello ed arrotondata si articola con la prima falange delle dita. Falangi Formano lo scheletro delle dita (denominate I, II, III, IV e V dito), sono ossa lunghe e, in ciascun dito se ne trovano tre (il pollice ne possiede solo 2). Tutte le falangi presentano un corpo e due estremità la cui lunghezza diminuisce andando in senso distale. La base delle falangi si articola con l’estremità distale delle ossa metacarpali.

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