Cenni sulle Articolazioni PDF
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Summary
Questo documento descrive i diversi tipi di articolazioni nel corpo umano, spiegando le loro funzioni e caratteristiche. Esso include informazioni sulle articolazioni degli arti inferiori e superiori, soffermandosi su concetti come sinartrosi e diartrosi. Il documento è parte di un corso di massaggio tradizionale.
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Scuola di Massaggio ArteCorpo Via della Libertà 10, int. A 16129 Genova C.F. 95164610107 CORSO DI MASSAGGIO TRADIZIONALE C) CENNI SULLE ARTICOLAZIONI Le articolazioni costituiscono il “punto d’unione” delle ossa. Realizzando la connessione tra i segmenti scheletrici, esse hanno una duplice funzione: -attraverso l’attivazione del sistema muscolare, rivestono un ruolo fondamentale nella statica e nel movimento; - proteggono organi vitali (ad esempio, le ossa del cranio, articolate tra loro in una struttura solidissima, proteggono l’encefalo) Le articolazioni possono essere distinte in sinartrosi (articolazioni per continuità) e diartrosi (articolazioni per contiguità). Le sinartrosi costituiscono la forma più semplice di articolazione: presentano superfici articolari immobili (o poco mobili), unite tra loro da uno strato di tessuto connettivale, o cartilagineo. Ne sono esempi le suture (del cranio) e le sinfisi (la sinfisi pubica, l’articolazione tra corpo vertebrale e disco intervertebrale). Le diartrosi permettono invece il movimento: in esse, i capi ossei sono a contatto tra loro mediante le superfici articolari (cartilaginee) e sono circondati da un manicotto di connettivo (la capsula articolare) che delimita una cavità articolare. Le cartilagini articolari permettono lo scorrimento reciproco dei capi articolari. In generale, le articolazioni sono rinforzate da strutture di connettivo fibroso, i legamenti, che servono ad assicurare lo stretto contatto tra le superfici articolari e, al tempo stesso, a limitare l’ampiezza di alcuni movimenti. Alcuni legamenti sono intra-articolari, altri sono aderenti alla capsula articolare o, ancora, distanti da essa. Tuttavia… 1 Scuola di Massaggio ArteCorpo Via della Libertà 10, int. A 16129 Genova C.F. 95164610107 La coesione delle superfici articolari è essenzialmente determinata dal tono muscolare!! In base alla forma dei capi articolari, le diartrosi assumono nomi diversi. Le diartrosi nelle quali una superficie emisferica si articola con una cavità emisferica prendono il nome di enartrosi. 1) ARTICOLAZIONI DEGLI ARTI INFERIORI L’articolazione dell’anca (coxo-femorale) è costituita da due formazioni emisferiche, testa del femore ed acetabolo (enartrosi). La cavità acetabolare è resa più profonda dalla presenza di un anello fibrocartilagineo, il cercine cotiloideo, che ha la funzione di aumentare la congruenza tra le superfici articolari. La capsula fibrosa è robusta. Essa è rinforzata, all’esterno, da tre legamenti, all’interno dal legamento rotondo (che solidarizza testa del femore e cavità acetabolare). L’anca è un’articolazione a tre gradi di libertà: consente infatti di orientare l’arto inferiore in tutte le direzioni dello spazio (flesso-estensione, abduzione- adduzione, rotazione interna ed esterna) L’articolazione del ginocchio è costituita dall’estremità distale del femore, dall’estremità prossimale della tibia e dalla faccia posteriore della rotula. Il perone si articola con la tibia ma è completamente escluso dall’articolazione del ginocchio!! Il ginocchio rappresenta un’articolazione “incongruente”, essendo le superfici dei condili femorali molto convesse e quelle dei condili tibiali quasi pianeggianti: due semianelli fibrocartilaginei, i menischi (mediale e laterale) hanno la funzione di aumentare la profondità della superficie articolare tibiale e di favorire, quindi, la congruenza tra le superfici articolari. La capsula fibrosa presenta,anteriormente, un’apertura occupata dalla faccia posteriore della rotula. La capsula è rinforzata da numerosi legamenti: -Il legamento rotuleo (che costituisce lo strato profondo del tendine quadrici pitale) -I legamenti collaterali, mediale e laterale -I legamenti crociati, anteriore e posteriore Il ginocchio è un’articolazione ad un solo grado di libertà, la flesso-estensione. 2 Scuola di Massaggio ArteCorpo Via della Libertà 10, int. A 16129 Genova C.F. 95164610107 Possiede un secondo grado di libertà accessorio: la rotazione sull’asse longitudinale della gamba (che si verifica solo quando il ginocchio è flesso): questa consente di portare il piede verso l’esterno (abduzione) e verso l’interno (adduzione). L’articolazione tibio-tarsica è costituita, superiormente, da tibia e perone (solidamente articolati tra loro a formare il “mortaio crurale”), inferiormente dalla faccia superiore dell’astragalo (detto anche “talo”). Analogamente al ginocchio, la caviglia è un’articolazione ad un grado di libertà: consente infatti la flesso-estensione del piede. 2) ARTICOLAZIONI DELLA COLONNA VERTEBRALE -L’articolazione tra due corpi vertebrali contigui è rappresentata dalle superfici ossee, rivestite da cartilagine (i piatti vertebrali), saldate tra loro da un disco fibrocartilagineo (sinfisi). Esso presenta una parte periferica solida ed elastica, l’anello fibroso (formato da fasci fibrosi a decorso obliquo ed incrociato rispetto ai fasci vicini) ed una parte centrale, il nucleo polposo, costituito da una sostanza gelatinosa trasparente, contenente acqua (88%) ed una piccola percentuale di fibre collagene, di cellule ad aspetto condrocitario, connettivali e cartilaginee. -Due potenti nastri fibrosi solidarizzano i corpi vertebrali tra loro: il legamento longitudinale anteriore (che decorre anteriormente ad essi) e il legamento longitudinale posteriore (che decorre posteriormente ad essi). -Posteriormente, le vertebre sono articolate tra loro mediante le articolazioni interapofisarie (diartrosi): esse rendono possibili i movimenti di flesso- estensione, di inclinazione laterale e di rotazione del rachide. Numerosi legamenti solidarizzano tra loro le diverse componenti della colonna posteriore, “dinamica”, del rachide: il legamento sovraspinoso ( cordone continuo che collega gli apici dei processi spinosi: nel segmento cervicale diventa un vero e proprio setto fibroso di forma triangolare e prende il nome di legamento nucale), i legamenti interspinosi, i legamenti intertrasversari, i legamenti gialli. 3 Scuola di Massaggio ArteCorpo Via della Libertà 10, int. A 16129 Genova C.F. 95164610107 3) ARTICOLAZIONI DELL’ARTO SUPERIORE Le articolazioni dell’arto superiore comprendono: L’articolazione sterno-costo-claveare: unisce l’estremità mediale della clavicola con il manubrio dello sterno e con la prima cartilagine costale. L’articolazione acromio-claveare: è costituita dall’estremità laterale della clavicola e dall’acromion ed è rinforzata da robusti legamenti. L’articolazione scapolo-omerale (enartrosi): è costituita dalla fossa articolare della scapola, concava, e dalla testa omerale. Essendo la concavità della glenoide meno marcata rispetto alla convessità della testa, essa è resa più profonda dalla presenza un cercine glenoideo (formazione fibro-cartilaginea anulare che ne aumenta leggermente la superficie, consentendo una maggiore congruenza tra le superfici articolari). La capsula articolare è sottile e lassa, ma rinforzata dai tendini dei muscoli della cuffia dei rotatori e da due legamenti. L’articolazione della spalla è la più mobile di tutte le articolazioni del corpo umano: possiede tre gradi di libertà, consentendo l’orientamento dell’arto superiore nei tre piani dello spazio (flesso-estensione, abduzione-adduzione, rotazione interna ed esterna). L’articolazione del gomito: se, dal punto di vista anatomico, il gomito è costituito da un’unica articolazione (la cavità articolare è infatti unica) fisiologicamente è possibile distinguere due funzioni separate, che consentono i movimenti di prono-supinazione e di flesso-estensione. La prono-supinazione dell’avambraccio interessa l’articolazione tra radio ed ulna e consiste nel movimento rotatorio dell’avambraccio intorno al suo asse longitudinale: il radio ruota intorno all’ulna. Così, in posizione di pronazione, il radio risulta laterale all’ulna nella sua porzione prossimale, mentre risulta mediale rispetto ad essa nella sua porzione distale. La flesso-estensione del gomito interessa l’articolazione tra omero, ulna e radio: questi ultimi si articolano rispettivamente con troclea e condilo omerale. L’articolazione radio-carpica: è costituita dall’estremità distale del radio e dalla serie prossimale delle ossa del carpo. 4