Capitolo 1 - Problemi Economici e Analisi
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This chapter introduces fundamental economic concepts and methods, primarily using graphical representations to illustrate economic principles. It focuses on the concept of scarcity and how economic agents make decisions in the face of it.
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I.PROBLEMI ECONOMICI E COME ANALIZZARLI L\'Economia politica è una scienza sociale che studia alcuni aspetti del comportamento umano, quelli legati alla produzione, al consumo, e alla distribuzione di beni e servizi. In economia politica gli *agenti economici *(individui, imprese, collettività) han...
I.PROBLEMI ECONOMICI E COME ANALIZZARLI L\'Economia politica è una scienza sociale che studia alcuni aspetti del comportamento umano, quelli legati alla produzione, al consumo, e alla distribuzione di beni e servizi. In economia politica gli *agenti economici *(individui, imprese, collettività) hanno a disposizione risorse scarse e scelgono come allocarle tra usi alternativi in modo da ottenere il massimo vantaggio possibile. Si studiano problemi concreti e le scelte che si fanno per risolverli. Il termine stesso *economia* fa riferimento a qualcosa di molto pratico: deriva dal greco *oikos* (casa) e *nomos* (legge), e letteralmente significa amministrazione della casa. Il problema economico fondamentale è la ***scarsità***. A fronte di desideri potenzialmente illimitati, tutti dobbiamo fare i conti con la limitatezza delle risorse a disposizione. Fattori di produzione quali le materie prime (come la terra e i minerali), il lavoro, il capitale (che include tutti quei fattori di produzione che sono a loro volta il risultato di un processo produttivo, come un impianto o una scrivania), che possono essere trasformati in beni e servizi utilizzando tecnologie a produttività finita, sono disponibili in quantità limitate. Data la disponibilità limitata di risorse è necessario compiere delle scelte per decidere come allocare (distribuire) risorse limitate tra diversi usi alternativi. L\'economia permette di interpretare fenomeni importanti e che possono sembrare lontani quali la crescita di economie anche distanti e molto diverse dalla nostra, la produzione e distribuzione della ricchezza, la disponibilità di medici e medicinali; e problemi che possono apparire più vicini, come la relazione tra reddito e istruzione e il funzionamento del mercato dell\'acqua minerale. A. PRINCIPI E METODI DI ANALISI L\'analisi economica descrive il comportamento umano costruendo *modelli economici: *si tratta di rappresentazioni semplificate della realtà. In ogni modello economico, l\'algebra assicura la coerenza logica, i grafici danno l\'intuizione, le parole spiegano i risultati. Operativamente, in questo insegnamento faremo ricorso prevalentemente a rappresentazioni grafiche, limitando l\'utilizzo dell\'algebra allo stretto necessario. Nella sezione \"AVVIAMENTO E PREREQUISITI\" è disponibile una risorsa che serve a ripassare i concetti di analisi base che ognuno deve padroneggiare prima di iniziare a studiare la materia (in caso di lacune, è necessario rispolverare un testo delle superiori). Come introduzione all\'analisi delle questioni economiche, il testo \"Istituzioni di economia\" studia la relazione tra reddito e istruzione e spiega come sia possibile rappresentarla in termini grafici utilizzando un semplice sistema di assi cartesiani. Qui vedremo insieme come rappresentare questa relazione, lasciando per lo studio a casa la lettura dell\'esempio, presente sul testo \"Istituzioni di economia\" del mercato dell\'acqua imbottigliata. La figura che segue, Play Video [* Scarica*](https://giurisprudenza.i-learn.unito.it/pluginfile.php/410940/mod_page/content/73/cap1.FIG1redditoedu.mp4) partendo dai dati riportati nella Tabella 1.1 del testo, illustra come rappresentare graficamente la relazione tra anni passati a scuola e reddito guadagnato (supponendo che si passino 5 anni alle elementari, 3 alle medie inferiori, 5 alle medie superiori, e 5 all\'università). La retta spezzata congiunge i punti identificati dai dati riportati nella Tabella 1.1 e fornisce una descrizione grafica della relazione tra le due variabili di interesse. Come spiegato sul libro di testo, e illustrato nella figura 1.1, senza far violenza ai dati possiamo semplificare la rappresentazione grafica, approssimando la linea spezzata con una linea con pendenza costante. Play Video [* Scarica*](https://giurisprudenza.i-learn.unito.it/pluginfile.php/410940/mod_page/content/73/cap1.FiG2linea.mp4) La linea rossa così ottenuta è una retta inclinata positivamente, che indica in modo chiaro e immediato a chi la osserva che a più istruzione si associa più reddito. Abbiamo utilizzato un modello economico che, concentrandosi su due variabili permette una rappresentazione grafica semplice (utilizza due assi, uno per ogni variabile), e che prende come dato il valore di tutte le altre variabili che potrebbero incidere sulla relazione di interesse (età, genere, luogo di residenza, condizioni economiche della famiglia di origine, e così via). Ogni modello economico può essere letto in chiave: **1. Positiva (o descrittiva): **considera le correlazioni e le relazioni di causa effetto alla base di un fenomeno osservato. Osservando la relazione tra istruzione e reddito, ad esempio, si può concludere che (in media) chi studia di più guadagna di più (correlazione positiva); se si volesse stabilire una relazione di causa effetto (se si studia di più, si guadagna di più, dovremmo ricorrere a metodi di analisi più avanzati, che tengano conto degli altri fattori che qui tenevamo come dati, fissi, e che potrebbero incidere sulla relazione che stiamo studiando). **2. Normativa (o prescrittiva): **considera che cosa sarebbe meglio fare per ottenere un determinato risultato. Nel nostro esempio, se l\'obiettivo fosse quello di aumentare il livello medio di reddito si potrebbe discutere se adottare misure atte ad aumentare la permanenza sui banchi di scuola (si potrebbe ad esempio elevare l\'età della scuola dell\'obbligo, oppure abbassare le tasse universitarie). **B. RAZIONALITA\' E CONFRONTO DI COSTI E BENEFICI** Supporremo che gli agenti economici agiscano *razionalmente:* prendono le loro decisioni confrontando tutti i costi e i benefici associati ad una scelta, allocando le risorse scarse a loro disposizione al fine di ottenere il massimo benessere personale. In questo senso, il comportamento razionale è egoistico. Non significa che sia di per sè giusto o sbagliato. Altre materie analizzano come il comportamento umano dipende da fenomeni sociologici, antropologici, psicologici, e da sentimenti importanti moralmente giusti (o sbagliati) quali altruismo, onestà, sensi di colpa (invidia, gelosia, despotismo). Anche se importanti, le considerazioni di carattere morale non sono le più rilevanti per la nostra materia, che non esprime giudizi. L\'Economia politica descrive il comportamento degli agenti economici come scelta tra le conseguenze economiche delle diverse azioni che ognuno/a può intraprendere. Ad esempio, potrebbe includere in un modello economico l\'altruismo tra gli elementi che determinano il benessere personale (questa ed altre estensioni dei modelli economici, base, di scelta che studieremo in questo insegnamento sono oggetto di corsi specialistici). Un agente razionale scglie confrontando costi e benefici (associati a una scelta). Per comprendere il processo di scelta si distingue tra 1. **COSTI E BENEFICI TOTALI: **quando si tratta di decidere se intraprendere o no un\'attività (es. aprire un\'azienda, comprare un computer), si confrontano i costi e benefici totali derivanti dall\'impiegare le proprie risorse in quella attività piuttosto che in altre. 2. **COSTI E BENEFICI MARGINALI**: quando si tratta di decidere fino a che punto portare avanti un\'azione (es. quante unità acquistare o produrre di un bene), si confrontano i costi e benefici marginali, ovvero quanti benefici rispetto ai costi possono ottenere quando si svolge un\'attività in misura leggermente superiore. Un altro importantissimo concetto è quello di **COSTO-OPPORTUNITA\'. **Ogni scelta comporta una rinuncia; definiamo *costo-opportunità* di una scelta il valore della migliore delle alternative possibili a cui si rinuncia quando si decide di allocare parte delle proprie risorse ad un determinato uso. II.POLITICA ECONOMICA, STATO E MERCATO, LIVELLI DI ANALISI L\'Economia politica studia come funziona il mondo che ci circonda. Una volta spiegato il funzionamento di un fenomeno, se si hanno in mente obiettivi da raggiungere, è possibile suggerire quali politiche porre in essere per conseguire tali obiettivi. Si passa così dalla visione positiva dell\'Economia politica, a quella normativa della Politica economica. A. EFFICIENZA, EQUITA\', SCAMBI E BENESSERE Per definire che cosa è \"meglio\", in economia si utilizza il criterio dell\'EFFICIENZA: Quando si raggiunge l\'**efficienza economica** (detta *efficienza paretiana*, dal nome di Vilfredo Pareto (1848-1923) che per primo ha definito questo concetto) il benessere è massimo, nel senso che le risorse sono allocare in modo che non sarebbe possibile migliorare il benessere di tutti/i, e neanche solo la situazione di qualcuno senza peggiorare quella qualcun altro. Un\'economia che opera in modo efficiente utilizza le risorse scarse al meglio, senza sprechi. Come vedremo nella seconda parte del corso, se le posizioni di partenza di chi partecipa al mercato sono disuguali (c\'è chi è molto ricco e chi è molto povero), un\'allocazione efficiente non è necessariamente **EQUA**, anzi: pur senza sprecare risorse ci sarà chi starà meglio di altri e chi peggio, anche se il sistema economico non potrebbe operare meglio di così. Se lo scambio è volontario deve necessariamente accrescere il benessere almeno dei due agenti economici che accettano di commerciare. Lo scambio consente di utilizzare al meglio le proprie risorse: cedendo quel che è relativamente abbondante e ottenendo quel che è relativamente scarso, si riduce la scarsità per ciascun partecipante al mercato. E\' importante notare che questo meccanismo funziona solo se le risorse e i bisogni dei vari individui sono *diversi*, e che la *specializzazione*** **consentita dall\'accesso ai mercati (chi sa insegnare l\'economia non ha bisogno di saper fare il pane) consente a ciascuno di sfruttare i propri *vantaggi comparati*** **(esempio: lasciare 50 centesimi ad un povero che si offre di riportare il carrello, anche se si sarebbe perfettamente in grado di riportarlo, è utile se abbiamo un modo migliore di occupare il tempo e le energie). In effetti, nella storia, gli esseri umani sono riusciti ad accrescere enormemente il proprio benessere grazie alla loro capacità di comunicare, specializzarsi, e scambiare beni e servizi (capacità che li distinguono da altre specie animali). Affinchè lo scambio possa avvenire, è necessario che la collettività normi e tuteli il diritto di proprietà, che definisce in modo inequivocabile l\'oggetto dello scambio (chiarendo che cosa è di chi). B. DIVERSI SISTEMI PER ALLOCARE LE RISORSE Il problema della scarsità non si può risolvere, ma può essere affrontato in modi diversi da società diverse.\ Nell\'**economia di mercato** sono le libere scelte degli individui (famiglie e imprese) che perseguono il proprio interesse a determinare la domanda e l\'offerta di beni e servizi. Come teorizzaro da Adam Smith nel XVIII secolo, se il mercato è libero, la libera interazione tra soggetti individuali che cercano di massimizzare egoisticamente la propria soddisfazione garantisce il raggiungimento del massimo benessere collettivo (durante il corso ci occuperemo più in dettaglio di questo meccanismo, e dei suoi possibili guasti), funzionando come una \"mano invisibile\" che alloca le risorse scarse tra usi alternativi. All\'estremo opposto rispetto ad un\'economia di mercato troviamo un\'**economia pianificata**, nella quale un\'autorità centrale decide tutto: pianifica l\'allocazione delle risorse nel tempo, decide quanto e come produrre, distribuisce beni e servizi secondo criteri che esso stesso stabilisce. Questo sistema può funzionare bene quando criteri e scopi sono facili da definire, come ad esempio nel caso della costruzione di una piramide. Ma entra in crisi quando il benessere economico dipende dalla soddisfazione di bisogni molto dettagliati e personalizzati, perché una struttura centrale non può raccogliere e utilizzare bene tutte le informazioni che sarebbero necessarie a tale scopo. Nella realtà, nessuna economia moderna si affida esclusivamente al mercato o ad un0autorità centrale quando si tratta di decidere che cosa, come, e per chi produrre, ovvero di scegliere come allocare le risorse (scarse) a disposizione. La maggior parte delle economie moderne sono **economie miste**, operano utilizzando un sistema che è una combinazione delle due forme viste in precedenza in cui lo stato interviene nell\'economia, interferendo quindi con il libero mercato, al fine di correggerlo quando non riesce ad allocare al meglio le risorse. C. LIVELLI DI ANALISI L\'economia politica, intesa come scienza economica, studia l\'economia in senso lato. L\'economia politica è tradizionalmente suddivisa in due branche principali: macroeconomia e microeconomia. - La MICROECONOMIA studia il comportamento di agenti economici individuali che operano all\'interno di un sistema economico (consumatori, imprese, lavoratori, investitori), e spiega il modo in cui essi interagiscono tra loro formando unità più grandi quali mercati e industrie. La microeconomia si occupa della produzione, del consumo, e dei prezzi nei singoli mercati (ad esempio, nel mercato del caffè). Quando affrontiamo un problema microeconomico ci occupiamo delle scelte che una società deve effettuare per decidere *che cosa e quanto *produrre, *come* produrre, e *per chi* produrre. - La MACROECONOMIA studia le grandezze economiche aggregate, come la spesa totale (domanda aggregata) e la produzione totale (offerta aggregata) di sistemi economici considerati nel loro complesso. Si occupa di variabili quali il livello e la crescita nel tempo della produzione nazionale, il tasso a cui cresce il livello generale dei prezzi (inflazione), la percentuale di persone non occupate e che cercano un impiego (tasso di disoccupazione), l\'eccesso di importazioni rispetto alle esportazioni (disavanzo commerciale), etc. Il nostro corso si concentra sullo studio della microeconomia e introduce, nell\'ultima parte, concetti di macroeconomia statica. Per chi fosse interessata/o gli ultimi capitoli del libro di testo sono dedicati allo studio della macroeconomia in senso lato (argomento trattato in corsi più avanzati o che valgono più CFU). III\. IL MERCATO In un\'economia di mercato gli individui si confrontano sui mercati; qualcuno domanda beni, qualcuno offre beni, e dall\'incontro di domanda e offerta si determina (spontaneamente) un prezzo, detto *prezzo di mercato*. **IPOTESI DI CONCORRENZA PERFETTA\ **Nella prima parte del corso considereremo mercati perfettamente concorrenziali, in cui ciò esiste un elevato numero di imprese in competizione tra loro. Supporremo che compratori e venditori siano troppo piccoli per influenzare il prezzo di mercato, e si comportino come *price-taker* (vale a dire agenti che prendono il prezzo come dato). La concorrenza perfetta è un ideale a cui nella realtà ci si può al più avvicinare, come nel caso di mercati sui quali si scambiano beni omogenei quali i prodotti agricoli (patate, carote, zucchine) che sono commercializzati da molti venditori in concorrenza tra loro. Anche se la concorrenza perfetta non è di questo mondo, è un utile punto di riferimento per l\'analisi del benessere generato da altre forme di mercato. Studiare questa forma di mercato estremamente semplice serve come punto di partenza per chi voglia capire qualcosa di economia, e intenda successivamente procedere all\'analisi di mercati più complessi e realistici (che saranno oggetto di studio della UD8 di questo corso). Un esempio semplice che spiega il funzionamento di un mercato che opera in concorrenza perfetta è quello proposto dal testo \"Istituzioni di economia\", che illustra come interagiscono consumatori e produttori sul mercato delle arance. A. DOMANDA La *legge della domanda* dice che esiste una relazione tra prezzo e quantità domandata: quando il prezzo di un bene aumenta (diminuisce) la quantità domandata di quel bene diminuisce (aumenta). Come vedremo nella UD3 - in cui studieremo l\'effetto reddito e l\'effetto sostituzione - questa legge vale per la maggior parte dei beni (detti beni ordinari); fanno eccezione i beni detti di Giffen. **CURVA DI DOMANDA. La relazione tra prezzo e quantità domandata può essere rappresentata graficamente in un sistema di assi cartesiani da una** ***curva di domanda*****.** La curva di domanda mostra la quantità domandata del bene in corrispondenza di ogni prezzo, ed è inclinata negativamente. Play Video [** Scarica**](https://giurisprudenza.i-learn.unito.it/pluginfile.php/410940/mod_page/content/73/Fig.UD2.1_Domanda.mp4) **Curva di domanda individuale**\ La curva di domanda individuale indica quante unità del bene domanda un individuo in corrispondenza di ciascun prezzo. Serve a rappresentare un comportamento, quello relativo al consumo di beni e servizi. Nella prossima UD, quando studieremo teoria del consumatore, vedremo cosa c\'è alla base di questa relazione negativa tra prezzo e quantità. **Curva di domanda di mercato\ **La curva di domanda di mercato indica la quantità che si domanda di un bene in un mercato nel suo complesso (ad esempio, la domanda di mercato delle bottigliette di acqua minerale). Ponendo il prezzo sull\'asse delle ordinate e la quantità sull\'asse delle ascisse (una convenzione che adotteremo sempre in questo corso) la domanda di mercato si ottiene sommando orizzontalmente le domande individuali di tutti i consumatori. Il testo \"Istituzioni di economia\" mostra come si ottiene la curva di domanda di mercato nel caso in cui sul mercato ci sono solo due consumatori di arance offrendo un esempio numerico (figura 2.2). Play Video [* Scarica*](https://giurisprudenza.i-learn.unito.it/pluginfile.php/410940/mod_page/content/73/Fig.UD2.2_Dmercato.mp4)\ La pendenza negativa della curva di domanda di mercato indica che al diminuire del prezzo nuovi consumatori decideranno di entrare nel mercato (inizieranno a domandare il bene), e che chi già stava domandando il bene ne domanderà una quantità superiore). B. OFFERTA La *legge dell\'offerta* dice che esiste una relazione tra prezzo e quantità offerta: quando il prezzo di un bene aumenta (diminuisce) la quantità offerta di quel bene aumenta (diminuisce). Questa legge vale per tutti i beni. CURVA DI OFFERTA\ La relazione tra prezzo e quantità offerta può essere rappresentata graficamente in un sistema di assi cartesiani attraverso una curva di offerta. La curva di offerta mostra la quantità offerta del bene in corrispondenza di ogni prezzo, ed è inclinata positivamente. Play Video [** Scarica**](https://giurisprudenza.i-learn.unito.it/pluginfile.php/410940/mod_page/content/73/Fig.UD2.3_Offerta.mp4) **Curva di offerta individuale\ **La curva di offerta individuale indica quante unità del bene offre un produttore in corrispondenza di ciascun prezzo. Come la curva di domanda, anche la curva di offerta rappresenta un comportamento, in questo caso quello relativo alla produzione di beni e servizi.\ Vedremo in dettaglio cosa determina le scelte dei produttori nell\'UD5. Già leggendo l\'esempio del mercato dell\'acqua minerale del primo capitolo del libro di testo risulta chiaro che l\'offerta è determinata dal confronto tra il costo di produrre più bottiglie, e il prezzo che se ne può ricavare: più il prezzo è alto, più bottiglie conviene vendere, se produrre di più ha costi (marginali) crescenti. Il libro di testo illustra la curva di offerta utilizzando l\'esempio di un coltivatore di arance, che offre le arance a patto che il prezzo sia abbastanza alto, e che non può offrire più di una determinata quantità di frutta sul mercato (figura 2.3). Più in generale, possiamo rappresentare la curva di offerta individuale come nella figura animata precedente. **Curva di offerta di mercato\ **Si ottiene sommando orizzontalmente le offerte individuali di tutti i produttori presenti sul mercato. Ponendo il prezzo sull\'asse delle ordinate e la quantità sull\'asse delle ascisse la curva di offerta di mercato si ottiene sommando orizzontalmente le offerte individuali di tutti i venditori. Il libro di testo spiega (e mostra) come si ottiene la curva di offerta di mercato nel caso semplice in cui sul mercato ci sono solo due produttori (figura 2.4). IV\. EQUILIBRIO E RUOLO DEI PREZZI Dall\'analisi congiunta di domanda e offerta di mercato si può stabilire come si determinano (spontaneamente) il prezzo di mercato e la quantità scambiata (acquistata dai consumatori e venduta dai produttori). A. EQUILIBRIO DI MERCATO Il mercato è in equilibrio quando la quantità che i consumatori sono disposti ad acquistare è uguale alla quantità che i produttori sono disposti ad offrire. Il prezzo in corrispondenza del quale domanda e offerta si eguagliano è detto *prezzo di equilibrio*. Graficamente il mercato è in equilibrio in corrispondenza dell\'intersezione tra curva di domanda e curva di offerta, ovvero nel punto in cui le due curve si incrociano. Play Video [* Scarica*](https://giurisprudenza.i-learn.unito.it/pluginfile.php/410940/mod_page/content/73/Fig.UD2.4_equil.mp4) In equilibrio nessun soggetto ha incentivo a spostarsi (a variare la quantità che domanda o offre sul mercato), e la quantità scambiata è la massima possibile, nel senso che sia consumatori che produttori non vorrebbero scambiare né più né meno di quanto stanno scambiando. B. DISEQUILIBRIO Che cosa accade quando (per motivi di cui parleremo nella UD6) il prezzo di mercato non coincide con il prezzo di equilibrio? In questo caso il mercato si trova *momentaneamente* in una situazione di disequilibrio. A seconda che il prezzo si trovi momentaneamente al di sotto o al di sopra del prezzo di equilibrio di mercato, sul mercato si può osservare un: - **eccesso di domanda (o PENURIA): q**uando il prezzo è inferiore al prezzo di equilibrio di mercato, la domanda è superiore all\'offerta; - **eccesso di offerta (o ECCEDENZA):** quando il prezzo è superiore al prezzo di equilibrio di mercato, la domanda è inferiore all\'offerta. Graficamente, possiamo rappresentare le due situazioni di disequilibrio di mercato considerando cosa accade quando il prezzo è superiore al prezzo di equilibrio (in figura p~1~\>p~E~) e quando il prezzo è inferiore al prezzo di equilibrio (in figura p~2~\