Lezione 4 - Mille anni di guerre (PDF)
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Summary
La lezione 4, intitolata "Mille anni di guerre", si concentra sulla storia degli Hittiti e sul Vicino Oriente antico. Vengono descritti gli Hittiti, una nuova potenza in Anatolia, e la loro lingua, oltre che il loro impero, la cultura e lo stile di vita del periodo. Il documento evidenzia la storia politica, linguistica e culturale di questo periodo.
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# Lezione 4 - Mille anni di guerre ## 1 - Gli Hittiti, una nuova potenza in Anatolia **Concetti chiave:** - Intorno al 1650 a.C. emerse la potenza degli Hittiti, popolo di lingua indoeuropea insediato in Anatolia. - Nei quattro secoli seguenti essi costruirono un impero esteso fino alla Siria, gi...
# Lezione 4 - Mille anni di guerre ## 1 - Gli Hittiti, una nuova potenza in Anatolia **Concetti chiave:** - Intorno al 1650 a.C. emerse la potenza degli Hittiti, popolo di lingua indoeuropea insediato in Anatolia. - Nei quattro secoli seguenti essi costruirono un impero esteso fino alla Siria, giungendo a scontrarsi con gli Egizi. - La loro forza si fondava sui carri da guerra trainati da cavalli. - L'impero crollò intorno al 1200 a.C. a causa di rivalità interne e delle incursioni dei popoli del mare. **La lingua degli Hittiti:** - All'inizio del II millennio a.C., nella penisola anatolica (l'odierna Turchia) si stabilirono gli Hittiti, giunti probabilmente dalle steppe della Russia meridionale. - Gli Hittiti appartenevano al ceppo linguistico indoeuropeo: questa scoperta risale al 1915, quando si riuscì a decifrare la loro scrittura (conservata da un ricco archivio reale) e si comprese che la loro lingua era diversa da quasi tutte le altre del Vicino Oriente, appartenenti invece al gruppo semitico. - La nozione di "indoeuropeo" risale alla fine del XVIII secolo, quando lo studio comparato permise di constatare forti affinità fra lingue come il latino, il greco, il celtico, il tedesco arcaico, il sànscrito. - Per fare un esempio, "padre" si dice *pater* in latino, *patèr* in greco, *pitar* in sanscrito, *fadar* nel tedesco arcaico. - Questa scoperta spinse gli studiosi a ipotizzare che tutte queste lingue derivassero da un unico ceppo originario, definito appunto "indoeuropeo". **Ripensare la storia:** - Che cosa significa "indoeuropeo"? In tempi più vicini a noi questa nozione ha conosciuto purtroppo tragiche declinazioni razziali. - Alla fine dell'Ottocento si cominciò a favoleggiare di "popoli indoeuropei", distinti dai "popoli semitici", i quali facevano capo a una diversa famiglia linguistica, e si parlò di una superiore "razza ariana", cui sarebbero appartenuti i primi, in opposizione a una "razza semitica", moralmente e intellettualmente inferiore, cui sarebbero appartenuti i secondi. - Anche gli orrori del nazismo, nel Novecento, trovano una delle loro radici in questa contrapposizione, che è in realtà destituita di qualsiasi fondamento storico e scientifico. - Termini come "indoeuropeo" e "semitico", infatti, non indicano una qualche unità di carattere etnico, ma solo l'affinità esistente fra le lingue parlate da popoli diversi. **Un territorio montuoso, ma ricco di materie prime:** - Il territorio nel quale gli Hittiti si erano insediati era montuoso, ricco di boschi, non particolarmente favorevole allo sviluppo dell'agricoltura o alla costruzione di città. - L'abbondanza di legname e di metalli stimolava invece gli scambi commerciali con i popoli vicini e, di conseguenza, anche gli scambi culturali (così, per esempio, gli Hittiti accolsero il sistema di scrittura cuneiforme che veniva usato in Mesopotamia). **La forza degli Hittiti: cavalli e carri:** - Una delle grandi novità introdotte dagli Hittiti fu l'utilizzo del cavallo, un animale ancora sconosciuto ai popoli del Vicino Oriente, ma già addomesticato nelle pianure di cui gli Hittiti erano originari. - Il cavallo trainava i carri da guerra, che erano veloci e maneggevoli anche perché montati su due ruote piccole e dotate di raggi che le alleggerivano, mentre le ruote piene, usate in Mesopotamia, risultavano molto più pesanti. - La tecnica bellica hittita rimase a lungo insuperata grazie a questo micidiale strumento. **Costruzione e apogeo dell'impero:** - La potenza hittita emerse intorno al 1650 a.C., quando il sovrano Khattushili I impose il suo potere sulla parte centrale dell'Anatolia e vi stabili la capitale Khattusha (o Hattusha, oggi Boğazkale, in Turchia). - Verso il 1590 a.C., il re Murshili I fu in grado di conquistare le città siriache di Aleppo e Karkemish, e di guidare una grande spedizione in Mesopotamia, nel corso della quale saccheggiò e distrusse Babilonia: gli Hittiti avevano ormai dato vita a un impero. - I domini hittiti raggiunsero la massima espansione verso il 1350 a.C., sotto il re Suppiluliuma, che giunse a minacciare l'area di influenza egizia in Siria e in Palestina, approfittando di un momento di crisi del grande regno del Nilo. **Il declino:** - Fu il faraone Ramses II a guidare la ripresa della potenza egizia, organizzando, come già sappiamo una grande spedizione militare contro gli Hittiti. - Una memorabile battaglia ebbe luogo nel 1275 a.C. presso la città siriaca di Kadesh: la propaganda egizia attribuì al proprio sovrano un successo trionfale, ma in realtà il confronto si concluse senza vincitori né vinti, e inaugurò nel Vicino Oriente un periodo di equilibrio politico fra le due potenze egemoni, hittita ed egizia. - Questo periodo, tuttavia, non durò a lungo, perché intorno al 1200 a.C. sia l'Egitto sia l'Impero hittita furono colpiti dalle violente invasioni dei popoli del mare, un'entità etnica per noi sfuggente, proveniente forse dall'Europa meridionale, ma alla quale non sappiamo dare una fisionomia precisa (il loro nome, così generico, è quello usato dalle fonti egizie per definirli). - In questo periodo essi investirono a ondate successive tutta l'area del Mediterraneo orientale, alla loro pressione si aggiunse il crescente espansionismo degli Assiri, la nuova potenza egemone della regione mesopotamica di cui ci occuperemo tra poco. - A tali aggressioni l'Impero hittita, minato anche da rivalità interne alla classe dirigente, non resse: a partire dal XII secolo a.C. gli Hittiti scomparvero di fatto dalla geografia politica del Mediterraneo orientale. ## 2 - Dal dominio assiro alla rinascita babilonese **Concetti chiave:** - Gli Assiri, popolo della Mesopotamia settentrionale, dopo una lunga fase di consolidamento, realizzarono a partire dal IX secolo a.C. un vasto impero, che dalla Mesopotamia si estendeva fino al Mediterraneo. - Il loro dominio era fondato sull'oppressione dei popoli sottomessi, di cui seppero però ereditare la cultura. - Rivolte interne indebolirono l'impero, favorendo la rinascita di Babilonia, che nel VII secolo a.C. conobbe un periodo di splendore. **Un popolo guerriero:** - Gli Assiri, popolo di lingua semitica, avevano occupato sin dal III millennio a.C. l'alta valle del Tigri. - Il nome "Assiri” è legato a quello della loro capitale Assur, e Assur si chiamava anche il dio supremo che adoravano (la loro religione comprendeva peraltro una molteplicità di dèi). - Nel corso dei secoli gli Assiri maturarono una spiccata attitudine alla guerra, forse perché fin dalle loro origini, per sopravvivere in una regione che era un crocevia di migrazioni, dovettero tenere testa ad attacchi e a scorrerie di altre popolazioni. - Il terrore ispirato dalla loro ferocia si coglie ancora nelle fonti e non è del tutto infondato. - Tale crudeltà viene a volte addirittura esibita nelle iscrizioni fatte realizzare dai sovrani in ricordo delle proprie imprese: nel trattare le popolazioni sottomesse o nel reprimere le ribellioni essi procedevano con deliberata durezza, allo scopo di scoraggiare ogni tentativo di sottrarsi al loro dominio. **Continuità e rottura:** - Dopo una prima stagione di affermazione militare nel XVIII secolo a.C., tra il XIV e il XII secolo a.C. gli Assiri estesero il proprio controllo su un'ampia parte della Mesopotamia e sulla Siria, giungendo fin quasi al mar Nero. - Tra l'altro, i conquistatori si impadronirono del cosiddetto Regno di Mitanni, fondato nel XV secolo a.C. da una popolazione forse di origine caucasica, gli Hurriti, e divenuto in seguito abbastanza potente da sfidare le massime potenze militari del tempo. - In un primo momento tali conquiste rimasero relativamente precarie; soltanto a partire dal IX secolo a.C., sotto i regni di Assurnasirpal II e Salmanassar III prese forma un vero e proprio Impero assiro, organizzato come una potente macchina bellica capace di assoggettare i popoli dell'intera Mesopotamia, della Siria, della Fenicia e della Palestina (nell'VIII-VII secolo a.C.) e persino dell'Egitto (sottomesso nel 671 a.C.). - Come già era accaduto ai primi conquistatori della Mesopotamia, gli Assiri non cancellarono le culture precedenti, ma ne assorbirono molti tratti, relativi in particolare alla lingua (parlavano e scrivevano in accadico-babilonese), alla legislazione (ebbero codici di leggi simili a quelli babilonesi) e ai racconti mitici o letterari (come l'Epopea di Gilgamesh, da loro trascritta e tramandata).