Fra cielo e terra: L'enigmatica storia degli Ebrei PDF

Document Details

HallowedHeliotrope6395

Uploaded by HallowedHeliotrope6395

Tags

storia ebraica antico testamento terra di canaan Medio Oriente

Summary

Questo documento fornisce una panoramica storica sulla regione del Giordano e la Terra di Canaan, concentrandosi sulla storia del popolo ebraico. Include approfondimenti su concetti chiave come la Terra di Canaan e la rivelazione di Jahve, offrendo una prospettiva storica completa.

Full Transcript

## Fra cielo e terra ### L'enigmatica storia degli Ebrei ### 1 Popoli e insediamenti nella regione del Giordano **Concetti chiave:** * La Terra di Canaan è una striscia di territorio sulla costa del Mediterraneo orientale, compresa tra il mare a ovest e il deserto siriano a est, e caratterizzata...

## Fra cielo e terra ### L'enigmatica storia degli Ebrei ### 1 Popoli e insediamenti nella regione del Giordano **Concetti chiave:** * La Terra di Canaan è una striscia di territorio sulla costa del Mediterraneo orientale, compresa tra il mare a ovest e il deserto siriano a est, e caratterizzata dalla presenza del fiume Giordano. * La regione era abitata da tribù nomadi o seminomadi, ma con il tempo si formarono anche alcune città-stato; nel sud si erano invece insediati i Filistei. **Tanti ambienti naturali:** * Il contesto geografico nel quale si colloca la storia degli Ebrei è costituito da una sottile fascia di territorio che va dal mar Mediterraneo sud-orientale al deserto siriano, chiamata Terra di Canaan. * Il termine "Canaan" deriva dall'ebraico Kena'an e indica il colore rosso porpora prodotto nella regione (sempre il color porpora, ma attraverso l'equivalente greco, è alla base del nome dei Fenici; GEOSTORIA II Medio Oriente, p. 81). * Esso compare inoltre nella Bibbia: Canaan è figlio di Came nipote di Noè, leggendario progenitore delle popolazioni che vissero in quell'area. * La regione è caratterizzata dalla presenza di ambienti naturali diversi. Al centro si trova la valle del fiume Giordano; a est del fiume si distende un vasto altopiano attraversato da corsi d'acqua di portata ridotta, che tendono a prosciugarsi in estate. A ovest, invece, abbiamo in alto una zona montuosa, solcata da vallate fertili, e in basso un altro altopiano che digrada verso le zone desertiche della penisola arabica. Le coste sono sabbiose e poco adatte alla costruzione di porti. **I nomadi e le città-stato:** * Il territorio venne abitato inizialmente da tribù nomadi o seminomadi, che sfruttavano i terreni seguendo i cicli stagionali o la presenza di pozzi, e si spostavano alla ricerca di zone più favorevoli anche dopo lunghi periodi stanziali. **Luoghi:** * La Terra di Canaan si estende lungo la costa mediterranea tra la penisola anatolica e l'Egitto. * Fin dal III millennio a.C., per la felice posizione geografica al centro delle rotte commerciali e delle vie carovaniere che collegavano Egitto, Mesopotamia e Asia Minore, fu interessata dalle migrazioni di numerosi popoli semitici provenienti dalle zone interne del deserto arabico. * Alla fine del II millennio a. C. risalgono invece le invasioni dei popoli del mare. L'area si caratterizzò così per la forte frammentazione politica, che rese difficile la formazione di uno stato unitario. ### 2 Il sacro e la storia: le origini degli Ebrei **Concetti chiave:** * La storia del popolo ebraico è narrata nella Bibbia; in quanto testo sacro degli Ebrei, la Bibbia ha scopi diversi da quelli di un'indagine storica, e i suoi contenuti devono pertanto essere analizzati criticamente. * L'origine degli Ebrei resta incerta; sappiamo però che nel XII secolo a.C. erano stanziati nella Terra di Canaan. **Il troppo e il troppo poco:** * Dal punto di vista degli studiosi moderni, la ricostruzione della storia ebraica presenta caratteristiche assolutamente uniche. Per un verso, essi dispongono di un documento essenziale, costituito dai circa 40 libri della Bibbia considerati sacri dagli Ebrei. * In essi è infatti raccontata una porzione molto significativa della vicenda del popolo ebraico, a partire dal momento in cui intorno al XIX secolo a.C. il mitico progenitore Abramo, insieme con il suo clan familiare, sarebbe giunto nella Terra di Canaan provenendo da Ur, città sumera presso la foce dell'Eufrate. Secondo il primo libro della Bibbia, la Genesi, fu Abramo a ricevere la rivelazione di Jahvè, che si manifestò a lui come l'unico vero dio e lo designo capostipite di una nazione che avrebbe avuto in quella terra lontana la propria sede. * Al tempo stesso, però, la Bibbia, redatta in un lunghissimo arco di tempo da autori molto diversi e a partire da ottiche politiche e religiose differenti, non può essere considerata un testo storico nel significato moderno del termine: i diversi libri (biblia, in greco, da cui il nome) che la compongono sono infatti accomunati dall'intenzione di illuminare la costante presenza della divinità lungo l'intera storia ebraica. Fra tutti i popoli, infatti, Jahvė avrebbe scelto gli Ebrei per instaurare con loro un rapporto di particolare predilezione: essi costituirebbero pertanto il "popolo eletto", e lo scopo della Bibbia è quello di documentare lo sviluppo di questa relazione peculiare fra un dio e il popolo da lui prescelto nel corso del tempo. * Insomma, degli Ebrei noi sappiamo al tempo stesso troppo e troppo poco: troppo, perchè disponiamo di un racconto a volte dettagliatissimo di secoli e secoli di storia ebraica; troppo poco, perchè questo racconto è largamente intessuto di elementi religiosi e si propone finalità diverse rispetto a quelle della moderna ricostruzione storica IL RAMO D'ORO I Bibbia degli Ebrei, p. 78. **Jahvè, un dio dal profilo complesso:** * Proprio per il suo carattere di opera composita, la Bibbia fornisce un profilo complesso della divinità ebraica. * Riveste grande importanza il rispetto che si deve alla potenza divina, manifestato per esempio dal fatto che non è consentito realizzarne alcuna immagine - la religione ebraica è infatti anicònica (vieta le raffigurazioni della divinità), un elemento che la differenzia nettamente da quella greca, dove invece assistiamo a una sterminata proliferazione di statue o effigi degli dèi - e neppure pronunciarne il nome; un divieto, quest'ultimo, che trova sanzione persino in uno dei comandamenti (le norme che lo stesso Jahve avrebbe dettato al suo popolo in marcia dall'Egitto alla "Terra promessa"). L'interdizione relativa al nome del dio ha fatto si che esso venisse invocato attraverso espressioni più generiche, come adonài, "signore", che attraverso le traduzioni greche e poi latine della Bibbia è approdato infine al lessico cristiano, nel quale è tuttora in uso. * Questi tratti, che sembrano rimandare a una divinità distante dall'esperienza umana, convivono peraltro nella Bibbia con rappresentazioni di carattere antropomorfo: secondo il racconto biblico, i comandamenti sono scritti dal dito stesso di Jahvè, e quest'ultimo è soggetto a sentimenti o a processi psicologici prettamente umani, come la rabbia, la gelosia, il pentimento o il rammarico. **La Bibbia al vaglio della storia:** * Nel ricostruire la storia ebraica occorre inoltre considerare il particolare ruolo che la Bibbia ebraica ha avuto nella nostra tradizione culturale. Il cristianesimo, infatti, considera a sua volta sacri e divinamente ispirati non solo i testi che raccontano la vita di Gesù e la storia delle prime comunità cristiane, ovvero il "Nuovo Testamento", ma anche quelli dell'antica alleanza" tra Jahvè e gli Ebrei, o "Antico Testamento", cioè appunto la Bibbia ebraica. E data l'enorme influenza esercitata sulla cultura europea dal cristianesimo per almeno un millennio e mezzo, molto a lungo i dati contenuti nella Bibbia sono stati ritenuti autentici non solo dal punto di vista religioso, ma anche per le informazioni storiche che fornivano. * Solo in tempi relativamente recenti gli studiosi hanno iniziato a trattare la Bibbia alla stregua di qualsiasi altra fonte, cercando riscontri alle sue affermazioni in fonti alternative o in dati forniti dall'archeologia. Così, per esempio, la tesi della provenienza mesopotamica di Abramo, capostipite degli Ebrei, è stata smentita dalla ricerca archeologica, che non documenta alcun massiccio spostamento di popolazioni da Ur nel II millennio a.C. **Politeismo e monoteismo, quanti sono gli dèi?** * Poliesimo e monoteismo, due termini opposti con la stessa base greca: derivano infatti da theos, "dio", a cui si aggiunge in un caso il prefisso "mono-" (da monos, "solo"), nell'altro il prefisso "poli-" (da polys, "molto"). "Politeista" è dunque una religione in cui si adorano molte divinità, come avveniva in Mesopotamia, in Egitto e poi in Grecia e a Roma. "Monoteismo" si riferisce invece a quelle religioni che - come l'ebraismo, il cristianesimo, l'islam - ammettono l'esistenza di un solo dio. * Chi sono, innanzitutto, i "politeisti"? Ebbene, il fatto curioso è che né un Greco né un Romano, e probabilmente neanche un Sumero o un Egizio, per parlare della propria religione, avrebbe mai detto "io sono un politeista". Questo modo di definire le religioni fu introdotto in realtà da un Ebreo di Alessandria, Filone (I secolo a.C. - I secolo d.C.). Filone ricorreva al termine "politeista" per indicare i "gentili", ossia i non Ebrei, Greci o Romani che fossero. Questa insistenza nell'indicare gli altri, i "non Ebrei", come "popoli dai molti dei" trova una spiegazione se pensiamo alla prospettiva di chi - essendo Ebreo - adorava un solo e unico dio e non concepiva che si potesse fare altrimenti. Per un osservatore come lui, il tratto più caratterizzante della religione greca e romana non poteva che risultare la molteplicità degli dei che venivano onorati. * Passiamo ora ai "monoteisti". Contrariamente a quanto si possa pensare, il termine non nacque nell'antichità: non fu coniato da un Ebreo di Alessandria e neppure da un Greco che guardava stupito o indignato al mondo ebraico. A creare "monoteismo" fu un teologo inglese del XVII secolo, Henry More. La parola "monoteismo", insomma, che sembra cosi antica, giunge invece abbastanza tardi sulla scena della nostra cultura. Ma il fatto ancor più singolare è che Henry More non la usò per definire la religione di coloro che credono in un solo dio. Al contrario, la riferi esclusivamente agli Ebrei, perché essi non credono nella Trinità cristiana - ossia nel fatto che la divinità sia composta da Padre, Figlio e Spirito Santo-, ma ritengono che Dio sia unico e solo, non distinto in tre persone, e quindi, in particolare, negano la divinità di Gesù, che per i cristiani è il Figlio di Dio. ### 3 Dall'Egitto alla "Terra promessa" **Concetti chiave:** * É difficile dimostrare la storicità delle migrazioni del popolo ebraico narrate nella Bibbia, tra le quali l'Esodo dall'Egitto alla Terra di Canaan. * Sappiamo invece con certezza che nella Terra di Canaan si verificó una differenziazione religiosa, economica e sociale fra tribù ebraiche del nord e del sud. **Da ospiti a schiavi:** * Con Abramo inizia, nella tradizione, la complessa vicenda del popolo ebraico; a lui, secondo il racconto biblico, segui il figlio Isacco e a questi Giacobbe. * be, detto Israele, Giacobbe ebbe 12 figli, che la tradizione considera i capostipiti, o patriarchi, delle 12 tribù che insieme formavano il "popolo di Israele". * Fu probabilmente per sfuggire a una carestia che le tribu nomadi ebraiche, verso il XVII-XVI secolo a.C., migrarono in Egitto. * Il soggiorno in questa terra - protrattosi per 450 anni secondo una tradizione, per 120 secondo un'altra-costituisce un evento chiave nella ricostruzione biblica della storia più antica di Israele. Gli Ebrei sarebbero stati gradualmente emarginati, per essere poi sfruttati e costretti a estenuanti prestazioni obbligatorie a beneficio dei faraoni. Di fronte a questa situazione, Jahvè si sarebbe mosso a compassione per il "popolo eletto", incaricando Mosè di porsi alla sua testa e di guidarlo fuori dall'Egitto, in direzione della Terra di Canaan. * La fuga fu resa possibile da un altro intervento divino, che avrebbe inflitto agli Egizi una serie di gravissime calamita, capaci infine di piegare la volontà del faraone e di indurlo ad acconsentire alla partenza degli Ebrei. * Evento cruciale di questa fase della storia ebraica, secondo il racconto biblico, è il nuovo patto che Jahve strinse con il suo popolo, rivelandosi a Mosè nel deserto del Sinai e consegnandogli le Tavole della Legge. * Custodite in uno scrigno, la cosiddetta arca dell'Alleanza, queste tavole diverranno il simbolo più sacro per gli Ebrei. **Ripensare la storia:** * La fuga dall'Egitto avvenne davvero? I racconti connessi con la fuga dall'Egitto hanno avuto un'enorme importanza nella tradizione ebraica: il "passaggio" (in ebraico Pesaq, da cui il termine "Pasqua") dal Paese del Nilo alla "Terra promessa" era ricordato ogni primavera in una festa solenne, tuttora celebrata dagli Ebrei osservanti. Tuttavia, anche in questo caso è arduo desumere dal testo biblico elementi utili per l'inquadramento storico degli eventi. Una fonte egizia collega l'arrivo degli Ebrei con gli Hyksos (▸lezione 2, p. 50), i quali, se furono davvero popoli in migrazione dalla Mesopotamia, potrebbero aver coinvolto nel loro spostamento gli Ebrei. La Bibbia serberebbe dunque il ricordo di alcuni gruppi di Ebrei che, intorno al XIII secolo a.C., sarebbero stati in Egitto, dove inizialmente operarono in modo volontario al servizio dei faraoni, poi furono precettati al lavoro obbligatorio. Non sappiamo quale relazione sia esistita tra questi gruppi e le tribù rimaste in Palestina; tuttavia, poiché la memoria di una schiavitù non è onorevole, il fatto che la Bibbia ne parli sembra confermare che si sia trattato di un evento reale. **Da dove vengono gli Ebrei?** * Fallito il tentativo di dimostrare l'attendibilità del racconto biblico, nel corso del Novecento altre teorie hanno cercato di chiarire l'origine degli Ebrei, nessuna, però, è stata in grado di esibire prove decisive. * In effetti, una campagna di scavi condotta da archeologi israeliani ha portato alla luce una formazione nelle alture centrali della Terra di Canaan. * Circa 250 comunità montane avrebbero costituito un nuovo nucleo sociale, che si sarebbe successivamente ingrandito: questa sarebbe l'origine degli Ebrei, che non sarebbero dunque arrivati dall'esterno, ma sarebbero indigeni del territorio da essi storicamente abitato. ## La storia di Giosuè: * Sempre secondo il racconto biblico, gli Ebrei, guidati da Mosè fino alle soglie della Terra di Canaan, scesero alla volta delle città e delle terre cananee per prenderne possesso. Successore di Mosè era Giosuè, un abile condottiero. * Conquistata Canaan, egli avrebbe spartito le terre fra le 12 tribù in cui erano tradizionalmente divisi gli Israeliti. Tuttavia, dopo poco tempo le dieci tribù del nord si allontanarono dalla fede in Jahvè per votarsi a Baal - divinità onorata in tutta l'area cananea -, mentre le due del sud, dove si trovava Gerusalemme, si mantennero fedeli al culto tradizionale. * La ricerca storica non ha confermato la notizia di una conquista violenta di Canaan, e si possono ipotizzare dinamiche di vario tipo tra le città-stato della pianura e le genti delle campagne o degli altopiani. L'opinione più accreditata è che l'insediamento degli Ebrei sia stato un processo che interessò il XIII e il XII secolo a.C. ## Tribù del nord e tribù del sud: * Un dato meglio documentabile è appunto la divisione tra nord e sud del Paese, attribuibile a differenze di natura religiosa, economica, sociale e di organizzazione interna. * Nel nord, infatti, le terre erano più fertili e si prestavano all'agricoltura, le relazioni con i popoli dell'area mesopotamica avviate da tempo, le vie di comunicazione aperte e funzionanti verso l'interno e verso il mare; ed è probabilmente questa apertura all'esterno il dato storico che nella Bibbia viene presentato come perdita della propria integrità e della fedeltà alle tradizioni religiose. * Il sud, invece, era molto roccioso e più povero, e la sua ricchezza consisteva nella presenza della città di Gerusalemme; gli Ebrei stanziati in quest'area erano quindi più conservatori nei confronti del patrimonio culturale originario. * Nonostante questa divisione, le tribù mantennero fra loro relazioni più o meno pacifiche, anche se per lungo tempo non formarono uno stato unitario. * Le differenze religiose rivelano anche che il monoteismo fu in realtà il risultato di un processo storico che vide la fede in Jahvè convivere a lungo con altri culti: non a caso, la Bibbia è piena delle terribili punizioni divine inflitte agli idolatri (ossia gli "adoratori di idoli").

Use Quizgecko on...
Browser
Browser