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AmusingTangent9583

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Università degli Studi di Milano Statale

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biochemistry biology notes chemical properties of water science

Summary

These notes provide a basic overview of the chemical properties of water, including its presence in various states, the formation of hydrogen bonds, and the interplay with hydrophilic and hydrophobic molecules. They also define and illustrate the broader topic of bioelements and their role within living organisms. The study material covers relevant details for undergraduate studies in the field of science.

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LA CHIMICA DEI VIVENTI L’ ACQUA È la sostanza naturale più diffusa sul pianeta ed è anche la più versatile grazie alle sue caratteristiche chimico-fisiche e le sue funzioni biologiche. È presente allo stato liquido sulla superficie terrestre (al 73%), nel sottosuolo e nelle nubi; allo s...

LA CHIMICA DEI VIVENTI L’ ACQUA È la sostanza naturale più diffusa sul pianeta ed è anche la più versatile grazie alle sue caratteristiche chimico-fisiche e le sue funzioni biologiche. È presente allo stato liquido sulla superficie terrestre (al 73%), nel sottosuolo e nelle nubi; allo stato solido: calotte polari e montagne; come vapore nell’atmosfera. La molecola d’ acqua è binaria, siccome è costituita da due elementi: ossigeno e idrogeno, tra di loro legate tramite LEGAMI COVALENTI POLARI. La molecola di H2O ha la forma di un tetraedro non regolare, al centro vi è l’ossigeno mentre ai vertici le due molecole di idrogeno. Le DUE COPPIE di doppietti liberi E' un TETRAEDRO NON REGOLARE perché in teoria, l’OSSIGENO ha quattro vertici, due si legano alle molecole di IDROGENO, mentre gli altri due restano liberi). Dovuto alla presenza dei due doppietti liberi (ovvero gli e- non condivisi dell’O) vi è un’azione di repulsione, infatti, questi elettroni avendo ambedue cariche negative si respingono. A causa di questo, gli orbitali molecolari dei legami O-H a loro volta vengono spinti, formando un legame di 104,5° al posto di 109,5° (tipico dei tetraedri). → Tale struttura molecolare è definita PLANARE Inoltre l’acqua presenta dei DIPOLI, uno è POSITIVO/ δ+ (l’idrogeno è meno elettronegativo rispetto all’ossigeno, ciò lo porta ad avere una parziale carica positiva), mentre l’altro è NEGATIVO/ δ- (l’ossigeno è più elettronegativo, il che significa che attrae gli elettroni degli atomi di idrogeno verso di sé.). Questa differenza tra cariche, crea una molecola con un dipolo, con una leggera carica negativa sull'ossigeno e una leggera carica positiva sugli idrogeni. In questo modo si formano i legami dipolo-dipolo ovvero i LEGAMI A IDROGENO. La presenza di DIPOLI ci permette di definire l’acqua una molecola polare (avendo un δ+ e uno δ-) e d’altro canto le consente di fare dei legami con altre molecole di acqua. I LEGAMI A IDROGENO È il legame intermolecolare più forte (tra tutti i legami deboli). Nel caso dell’acqua, a T° di CONGELAMENTO (0°C), le molecole si organizzano andando a formare dei tetraedri regolari separati da tunnel esagonali vuoti. In questo caso, esse, sono più distanti tra di loro (rispetto allo stato liquido) quindi la densità diminuirà (c’è più spazio tra una molecola e l’altra) mentre il volume aumenterà (dato che ora occupano più spazio). ACQUA allo stato LIQUIDO ACQUA sottoforma di GHIACCIO Siccome questi legami sono forti, impiegheremo tanta energia per romperli, non a caso la T° di EBOLLIZIONE è pari a 100°C. TENSIONE SUPERFICIALE È determinata da forze di coesione che attirano le molecole di liquido verso il liquido stesso. Nel caso dell’H2O è abbastanza elevata, sempre a causa dei legami a idrogeno. Per tale motivo sulla sua superficie si crea una specie di pellicola che consente ad alcuni organismi di camminarvi sopra, grazie al loro peso. LE SOSTANZE IDROFILE Tipologie di sostanze che si sciolgono in acqua siccome presentano le stesse caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua. Si tratta di MOLECOLE POLARI che interagendo con l’acqua, anch’essa polare, si legano senza problemi. Il dipolo+ interagirà con il dipolo- della molecola polare; mentre il dipolo- dell'acqua interagirà con il dipolo+ della molecola stessa. Tra queste vi sono: - Composti polari: zucchero, alcol, HCl; - Sali ionici: NaCl (quando il sale si dissocia diventa Na+ e Cl-, per tale motivo è considerato polare) LE SOSTANZE IDROFOBE Tipologie di sostanze che non si sciolgono in acqua, ovvero MOLECOLE APOLARI, siccome non hanno una distribuzione settorializzata delle cariche positive e negative. Semplicemente sono disposte in maniera omogenea senza un dipolo+ e un dipolo-; per tale motivo sono molecole non in grado di stabilire relazioni inter-molecolari con l’H2O. Tra queste troviamo: - Molecole biatomiche omonucleari: O2, N2 quindi molecole costituite dallo stesso atomo; - CO2; - Sostanze lipidiche (in acqua non si scioglie): olio; - Benzina I BIOELEMENTI Si trovano negli organismi viventi e sono fondamentali siccome stanno alla base della vita. Tutti gli organismi viventi sono costituiti da bioelementi che uniti tra di loro formano le biomolecole. Queste ultime a loro volta vanno a costituire le cellule degli organismi viventi. A seconda del loro ruolo, i bioelementi possono essere classificati in I, II o III gruppo: NON SONO PRESENTI IN GRANDI QUANTITA’ MA FUNGONO COME QUESTI ELEMENTI SVOLGONO IMPORTANTI SCHELETRI DELLE HANNO DELLE FUNZIONI CATALITICHE CHE MOLECOLE, SONO CARICHE CHE VANNO A COADIUVARE AD QUELLI ANDRANNO A ALCUNE MOLECOLE COME MAGGIORMENTE COMPIERE UNA GLI ENZIMI. PRESENTI. DETERMINATA FUNZIONE IN BASE ALLA CARICA CHE POSSIEDONO. LE BIOMOLECOLE Sono molecole indispensabili per tutte le reazioni che avvengono all’interno del nostro organismo ed i processi biologici. Esse svolgono ruoli strutturali, energetici e funzionali all’interno delle cellule che compongono gli esseri viventi. Tra queste troviamo: CARBOIDRATI; PROTEINE; LIPIDI; ACIDI NUCLEICI. ATTENZIONE! Ricorda che tutti i bioelementi sono atomi, ma non tutti gli atomi sono bioelementi. I bioelementi si riferiscono agli atomi che hanno un ruolo chiave nella composizione e nel funzionamento degli organismi viventi, come il carbonio (C), l'idrogeno (H), l'ossigeno (O), l'azoto (N), il fosforo (P) e lo zolfo (S). ATOMI= presenti negli elementi in generale, sia esseri viventi che non BIOELEMENTI= atomi di esseri viventi I CARBOIDRATI Vengono chiamati anche “glucidi, zuccheri o saccaridi” sono molecole costituite da: CARBONIO (carbo)+ ACQUA (idrati). I carboidrati hanno un apporto energetico di circa 4 Kcal/g e si trovano principalmente negli organismi vegetali. Tra le varie funzioni troviamo: - Riserva di energia e produzione (glucosio) - Rivestono e proteggono le cellule vegetali (funzione strutturale) - In base al grado di complessità troviamo CARBOIDRATI: MONOSACCARIDI, DISACCARIDI e POLISACCARIDI. I MONOSACCARIDI Elementi composti da una sola molecola di zucchero e formati da CARBONIO+ ACQUA perciò (IDROGENO e OSSIGENO) nella proporzione: Significa che per ogni atomo di carbonio del nostro zucchero vi è una molecola d’acqua. Quindi se avessi due atomi di C, avrei due molecole di H2O. In tutto farebbe C2(H4O2). Questo perchè dopo le parentesi c'è "n. I monosaccaridi sono caratterizzati dalla presenza di numerosi piccoli “ganci”, i gruppi ossidrilici (-OH) che li rendono: → altamente solubili in acqua: questi ganci permettano ai monosaccaridi di sciogliersi molto facilmente in acqua, proprio come lo zucchero si scioglie nel tè. → molecole polari: i monosaccaridi hanno un lato un po' più carico negativamente e uno un po' più carico positivamente, rendendoli "polari". Questo aiuta ulteriormente a mescolarsi bene con l'acqua. Gruppi Ossidrilici (-OH): Ogni atomo di carbonio (eccetto l'atomo che forma il gruppo carbonilico) ha un gruppo ossidrilico attaccato Quando si trovano in acqua, queste molecole di zucchero tendono a ripiegarsi in sè stessi, formando una struttura ad anello o cerchio: struttura ciclica (emiacetale). I monosaccaridi si dividono in due classi: Un gruppo carbonilico è un particolare insieme di atomi Ovvero il n. di molecole di C all'interno di una molecola presenti nel nostro zuccchero. organica. È costituito da un atomo di carbonio (C) legato Esosi= 6 atomi di C con doppio legame a un atomo di ossigeno (O). Pentosi= 5 atomi di C E' rappresentato chimicamente come C=O. Il gruppo carbossilico si trova all'interno È formato da un atomo di della catena. carbonio che condivide due legami (legame doppio) con un atomo di ossigeno. Il gruppo carbossilico si trova all'inizio della catena. IL GLUCOSIO È tra i monosaccaridi più comuni siccome è una fondamentale fonte di energia (necessaria per la RESPIRAZIONE CELLULARE). Il glucosio è uno zucchero aldo-esoso (il gruppo carbonile si trova legato alla prima molecola di carbonio C-1 e in tutto ci sono sei atomi ci C) con formula C6 H12 O6. Anche il glucosio può trovarsi sia nella sua forma circolare che lineare, generalmente è più presente quella ad anello siccome la molecola si chiude in sé stessa quando si trova in acqua. ✓ Glucosio ha FUNZIONE ENERGETICA Identifichiamo cosi due forme diverse circolari: gli ANOMERI. GLUCOSIO FORMA LINEARE GLUCOSIO FORME CIRCOLARI (ANOMERI) Gruppo Carbonilico: E' presente all'inizio della catena nella forma lineare del glucosio ed è un gruppo aldeidico. Gruppi Ossidrilici: Ogni atomo di carbonio, eccetto quello del gruppo aldeidico, è legato a un gruppo ossidrilico (-OH). La differenza tra i due anomeri è la posizione del gruppo ossidrilico che si trova immediatamente a destra dell’atomo di ossigeno: - Conformazione α- glucosio se si trova sotto il piano ad anello; - Conformazione β- glucosio è rivolto verso l’alto. RICORDA! La posizione del gruppo ossidrile (-OH) legato al carbonio 1 (C1) è cruciale per distinguere tra gli anomeri alfa e beta dei monosaccaridi nella loro struttura ciclica. Le diverse conformazioni del glucosio sono importanti siccome in base all’anomero considerato, l’eventuale legame tra le molecole di glucosio sarà diverso, comportando di conseguenza diverse proprietà delle molecole di glucosio. In acqua il glucosio inoltre, va incontro al fenomeno della MUTAROTAZIONE (le due tipologie di conformazione α e β si convertono l’una nell’altra). Il glucosio è una molecola chirale, ciò significa che può esistere in due forme speculari (a specchio) non sovrapponibili. Per cui può trovarsi come: D-Glucosio: È la forma di glucosio più comune in natura e biologicamente attiva. Costituisce la maggior parte dei carboidrati e rappresenta l'unica forma di glucosio metabolizzata dal nostro corpo. Quando il D-glucosio si chiude ad anello, si possono formare due configurazioni distinte del gruppo ossidrilico (−OH) sul carbonio anomerico, conosciute come α (alfa) e β (beta). L-glucosio: poco comune e non viene usato dal nostro organismo. CH2OH indica un gruppo metilico (CH2) che ha un gruppo idrossilico (OH) attaccato ad esso. Questo gruppo è comune in molti zuccheri come il fruttosio e il glucosio. Dire gruppo "idrossilico" o "ossidrilico" è la stessa cosa! IL FRUTTOSIO Tipologia di zucchero cheto-esoso (gruppo carbonile in mezzo alla catena e sei atomi di C) con formula C6 H12 O6. Nonostante la formula sia uguale a quella del glucosio ha una struttura diversa da quella de glucosio, siccome quando la catena si chiude in se stessa andando a formare una forma ciclica, ha una struttura pentagonale (è dovuto dal fatto che il gruppo carbonile si trova nella seconda molecola di carbonio C-2). Anche in questo caso la conformazione è BETA siccome il gruppo ossidrilico legato all’O è rivolto verso l’altro, mentre la forma numerica sarà D: β- D- fruttosio. ✓ Fruttosio ha FUNZIONE ENERGETICA (nonostante il glucosio resti la principale fonte di energia) Possiamo dire quindi: Dolce: Il fruttosio è molto dolce, più dolce del glucosio. Solubilità: È altamente solubile in acqua. Isomeria: Ha isomeri come il glucosio con la stessa formula chimica ma una diversa struttura. IL RIBOSIO Zucchero aldo-pentoso (il gruppo carbonile è legato alla prima molecola di C-1 ed è formato da cinque molecole di C) con formula C5 H10 O5, più che avere una funzione energetica ha quella strutturale siccome è presente in tutte le cellule dato che compone strutture complesse come acido ribonucleico (RNA) e ATP. ✓ Ribosio ha FUNZIONE STRUTTURALE Differenza tra: RIBOSIO= zucchero presente nell' RNA DESOSSIRIBOSIO= zucchero presente nell' DNA Al posto di questo gruppo -OH presenta semplicemente un -H. Per tale motivo ha un ruolo diverso rispetto al desossiribosio. IL GALATTOSIO E’ uno zucchero semplice aldoesoso che si trova comunemente in natura. Ha la stessa formula chimica del glucosio (C6H12O6) ma differisce nella disposizione degli atomi, rendendolo un isomero del glucosio. Il galattosio è un componente del lattosio, lo zucchero presente nel latte. Quando il lattosio viene idrolizzato, si scinde in una molecola di glucosio e una di galattosio. I DISACCARIDI e IL LEGAME GLICOSIDICO Carboidrati formati dalla condensazione di due unità di zuccheri semplici (monosaccaridi: glucosio+ glucosio, fruttosio+ fruttosio, fruttosio+ glucosio). Prima di essere assorbiti, devono essere scomposti in monosaccaridi (zuccheri semplici) così da poter entrare in circolo, per tale motivo, in modo tale che rilascino energia all’organismo è necessario più tempo. I disaccaridi si formano dalla condensazione di due monosaccaridi, mediante un LEGAME GLICOSIDICO. Questa tipologia di legame si forma per condensazione, quindi per eliminazione di una molecola d’acqua è stata eliminata. Grazie alla CONDENSAZIONE si legano Due monosaccaridi si incontrano formando il legame glicosidico CONDENSAZIONE: è stata eliminata una molecola d'acqua: un gruppo ossidrile+ un idrogeno (in altre parole sono stati eliminati 2 atomi di H e uno di O) 1. A seconda della posizione degli atomi di C coinvolti nel legame, definirò il legame. Ogni atomo di carbonio in un anello monosaccaridico è numerato, solitamente a partire dal carbonio del gruppo aldeidico o chetonico (carbonio anomerico); 2. Identificherò il tipo di carbonio anomerico, per determinare se si tratta di un legame α o β in base alla posizione del gruppo ossidrile (-OH); 3. Esaminerò i carboni coinvolti (in questo caso è stato coinvolto il C1 del primo monosaccaride e il C4 del secondo monosaccaride); 4. Definirò il legame: in questo caso, si tratta di un LEGAME α (1,4) GLICOSIDICO. SACCAROSIO Tipologia di zucchero disaccaride, è dato dalla condensazione di glucosio+ fruttosio (due monosaccaridi diversi l’uno dall’altro). Coinvolge il C-1 del glucosio e il C-2 del fruttosio. ✓ Formato da α-GLUCOSIO + β-FRUTTOSIO Questo zucchero è quello che usiamo generalmente in cucina, a T° ambiente si presenta allo stato solido e cristallino capace di sciogliersi in acqua. Eliminato H2O LATTOSIO Disaccaride dato dalla condensazione di glucosio+ galattosio mediante un legame LEGAME β (1,4) GLICOSIDICO. (C- 1 del galattosio e C-4 del glucosio). ✓ Formato da β-GLUCOSIO + β-GALATTOSIO Si tratta dell’unico zucchero disaccaride di origine animale, siccome si trova nel latte. Coloro che hanno l’intolleranza al lattosio non sono in grado di scindere il lattosio in glucosio e galattosio. Perciò il lattosio non viene assorbito dal nostro corpo, causando cosi disturbi gastro-intestinali. Eliminato H2O I POLISACCARIDI Carboidrati formati dalla condensazione di numerose unità di monosaccaridi (uguali o diversi tra di loro) con un peso molecolare variabile in base al n. di costituenti. In base alla tipologia hanno differenti funzioni: ▪ RISERVA: i polisaccaridi vengono immagazzinati come granuli nei vegetali e negli animali per conservare le molecole di glucosio, che è la nostra principale fonte di energia. Immagazzinare energia sotto forma di polisaccaridi è più efficiente e stabile rispetto agli zuccheri semplici, siccome la fonte di energia fornita è a lungo termine, perciò utilizzabile quando l'apporto di zuccheri semplici è basso. ES. Amido: Principale polisaccaride di riserva nelle piante; Glicogeno: Principale polisaccaride di riserva negli animali e nei funghi. ▪ SOSTEGNO: costituiscono gran parte della struttura dei tessuti animali e soprattutto vegetali; ▪ SEGNALAZIONE: alle proteine cellulari (es. Proteine di membrana) possiamo avere associati anche i polisaccaridi che vengono riconosciuti da altre cellule, fungendo cosi da segnale. Siccome si tratta di una lunga catena di zuccheri semplici, sono poco solubili o insolubili in acqua. Possono comunque essere scomposti nei loro monomeri (unità) di partenza grazie all’IDROLISI. → IDROLISI: processo inverso della formazione del legame glicosidico in cui viene usata una molecola di H2O per rompere il legame. GLICOGENO Polisaccaride ramificato di riserva nell’uomo e negli animali, si accumula per 1/3 nel fegato e 2/3 nei muscoli, siccome hanno bisogno di molta energia per funzionare. → Costituito dalla ripetizione di unità monomeriche di α-GLUCOSIO legate tra di loro mediante legami α-1,4 (uniscono due molecole di glucosio attraverso i C-1 e C-4, creando una catena lineare); mentre i numerosi legami α-1,6 (si formano tra il C-1 di una molecola di glucosio e il C-6 di un'altra, permettendo la formazione di ramificazioni che modificano la geometria del glicogeno. Questa struttura ramificata rende il glicogeno una molecola molto compatta per immagazzinare energia in modo efficiente, e la rende facilmente accessibile quando necessario, per la liberazione rapida di glucosio al momento del bisogno per fornire energia all'organismo. AMIDO Simile al glicogeno, è un polimero dell’α-GLUCOSIO. Funge da riserva energetica negli organismi vegetali (nei semi, tuberi e radici) per la fotosintesi. Esiste in due forme: AMOLOSIO (semplice come il nome): molecola composto da 50-300 molecole di α-GLUCOSIO unite da legami α 1, 4 perciò la struttura dell’amilosio sarà lineare e non avrà ramificazioni; AMILOPECTINA (complicato come il nome): molecola composto da 1000-6000 molecole di α-GLUCOSIO unite da legami α 1, 4 con ramificazioni che si distaccano grazie a legami α 1,6 (sono di meno rispetto al GLICOGENO). CELLULOSA Polimero composto da molecole di soli β-GLUCOSIO (gruppo idrossile sopra il piano dell’anello). Questo comporta che abbia legami β-1, 4. Per tale motivo avrà proprietà differenti da quelle del glicogeno e dell’amido. ▪ Gli enzimi digestivi del corpo umano non sono in grado di scindere questo legame, ma lasciano la cellulosa così com’è; ▪ E’ costituita da 300-15000 unità di molecole di β-glucosio; ▪ Ha una struttura lineare, non ramificata Fibrille: tantissime unità di β- CELLOBIOSO: disaccaride costituito da sole glucosio unite tra di loro. due molecole di β-glucosio. I LIPIDI Vengono chiamati anche “grassi”, sono molecole idrofobe/anfifiliche non in grado di sciogliersi in acqua, ma al contrario solubili in composti idrocarburici o altri solventi non polari. Questo hanno una disposizione omogenea delle cariche e non hanno una polarità. → Tra le macromolecole che possiamo ingerire, sono quelli piu’ calorici con un apporto di 9 Kcal/g. I lipidi presentano strutture molto eterogenee, significa che esiste una grande varietà di tipi di lipidi, ognuno con diverse composizioni chimiche e strutturali per cui è difficile classificarli. Tra le funzioni dei lipidi nelle cellule: Funzione di riserva energetica (es. trigliceridi); Funzione strutturale (es. fosfolipidi di membrana); Ruolo funzionale (es. Ormoni di natura lipidica che mandano segnali alle cellule). Le categorie di lipidi sono: ACIDI GRASSI, TRIGLICERIDI, FOSFOLIPIDI, COLESTEROLO, SAPONI ACIDI GRASSI Lipidi costituiti da una TESTA IDROFILA (ama l’acqua, e contiene un gruppo carbossilico, per tale motivo si fanno chiamare acidi) e una CODA IDROFOBA (fobia dell’acqua, è costituita da una catena idrocarburica che va dai 16 ai 20 atomi di C). Gli acidi grassi con un basso n. di C sono più solubili in acqua. Man mano aumentiamo il n. di C, la catena idrocarburica si allunga, diventando sempre meno solubili siccome le catene idrocarburiche sono idrofobiche e non si sciolgono in acqua. Gli acidi grassi possono essere SATURI o INSATURI: - Siccome si sciolgono a T° piu' alte, a T°ambiente il grasso si Attraverso processi industriali è presenterà allo stato solido possibile, trasformare l'olio liquido in solido (es. Margarina) mediante - Avendo una struttura lineare (ha l'aggiunta di atomi di H che andrà a legami singoli), questa tipologia di saturare il nostro olio. grassi tendono a compattarsi, ponendosi vicini tra di loro e per questo fanno fatica a sciogliersi. CODA IDROFOBA: catena idrocarburica gruppo carbossile TESTA IDROFILA: OLIO D'OLIVA I DOPPI LEGAMI NEI GRASSI INSATURI I doppi legami dei grassi insaturi possono essere in conformazione “cis” o “trans” in base alla posizione degli atomi di H rispetto al doppio legame: - CIS: entrambi gli atomi di H si trovano sullo stesso piano, questa forma è quella che riscontriamo negli acidi grassi del nostro organismo e abbassa la T° di fusione del grasso (come per formare un sorriso, quando scatti la foto fai “ciiiss”). Poiché le molecole con configurazione cis non possono impilarsi in modo compatto, il grasso rimane più fluido a temperature più basse rispetto ai grassi saturi o ai grassi trans (che hanno configurazioni più lineari); - TRANS: hanno gli atomi di H in una disposizione spaziale opposta, per tale motivo hanno una forma più lineare e si possono impilare strettamente l’uno sull’altro, cosi come i grassi saturi. A causa di questo sono considerati meno salutari siccome aumentano i livelli di colesterolo LDL (colesterolo cattivo). Hanno un punto di fusione più alto. I TRIGLICERIDI Classe di lipidi, costituita dal legame estere tra 3 molecole di acidi grassi (uguali o diversi tra di loro) + 1 molecola di glicerolo. Questo legame si crea grazie alla condensazione (liberazione di una molecola d’acqua da ogni acido grasso). IL GLICEROLO/chiamasi anche GLICERINA è un composto inorganico presente in molti lipidi con formula C3H8O3. Si tratta di un alcool trivalente siccome è composto da 3 gruppi ossidrilici. Sono state eliminate 3 MOLECOLE di H2O a causa della CONDENSAZIONE. R1, R2, R3: Rappresentano le catene idrocarburiche dei tre acidi grassi attaccati al glicerolo. Non è obbligatorio usare la lettera "R" specificamente. La "R" è semplicemente una notazione generica utilizzata in chimica organica per rappresentare una catena idrocarburica I trigliceridi costituiscono una buona parte del nostro tex adiposo siccome si trovano negli adipociti. Costituiscono una forma di energia di riserva. I FOSFOLIPIDI Lipidi strutturali che costituiscono le membrane plasmatiche delle cellule. Sono caratterizzati dalla presenza di una porzione polare (gruppo fosfato) e una apolare (catene idrocarburiche). Per tale motivo vengono definite ANFITIPICHE. Quando si trovano in un ambiente acquoso si distribuiscono secondo un doppio strato in cui le teste idrofiliche sono rivolte verso l’esterno (stanno a contatto con l’acqua) e le code idrofobiche (hanno la fobia dell’acqua perciò la evitano) verso l’interno per tale motivo si parla di DOPPIO STRATO FOSFOLIPIDICO. Nelle membrane plasmatiche troviamo il doppio strato fosfolipidico. In base alla loro struttura chimica troviamo: IL COLESTEROLO Molecola organica lipidica appartenente alla classe degli steroli ed ha una struttura a quattro anelli. − Costituente insolubile delle membrane cellulari animali; − Precursore degli ormoni steroidei (il colesterolo è necessario per la produzione di questi ormoni); − Precursore della vitamina D; − Precursore degli acidi biliari; Nelle MEMBRANE CELLULARI è importante per la fluidità di membrana siccome è in grado di inserirsi tra un fosfolipide e l’altro: A T° alte: impedisce ai fosfolipidi della membrana di allontanarsi troppo, mantenendo la membrana stabile. A T° basse: evita che i fosfolipidi si avvicinino troppo, prevenendo la rigidità della membrana. In questo modo, il colesterolo aiuta a mantenere la fluidità e la flessibilità della membrana cellulare, garantendo che possa funzionare correttamente in diverse condizioni di temperatura. Siccome ha diverse funzioni il colesterolo, è necessario che raggiunga diverse parti del corpo attraverso il sangue, per mezzo delle LIPOPROTEINE (proteine in grado di legarsi ai lipidi). Sono di tre tipologie: I SAPONI Sono sali di sodio e potassio di acidi grassi superiori (costituiti da acidi grassi con catene di C lunghe), prodotti grazie alla reazione di saponificazione. Azione dei Saponi I saponi possono ridurre la tensione superficiale dell'acqua, permettendo una migliore bagnabilità delle superfici e la rimozione dello sporco (appena entrano a contatto con H2O rompono il suo film/la sua pellicola). Questo avviene grazie alla loro struttura anfipatica: Struttura Anfipatica: Hanno una testa idrofila (che ama l'acqua) e una coda idrofoba (che ama i grassi). Formazione delle Micelle: Le molecole di sapone formano micelle, con le teste idrofile rivolte verso l'esterno (verso l'acqua) e le code idrofobe verso l'interno (verso il grasso). Azione Detergente: Le micelle circondano le molecole di grasso, permettendo di solubilizzare e rimuovere il grasso dall'acqua. Le micelle, essendo idrosolubili, possono essere facilmente risciacquate via, portando con sé il grasso e lo sporco. Il processo con cui andiamo a produrre i saponi viene chiamata SAPONIFICAZIONE (processo di idrolisi basica, ovvero il processo opposto alla condensazione). Vengono spezzate delle molecole d’acqua per rompere dei legami. → Viene usato trattando a caldo la miscela oli o grassi con una soluzione concentrata di NaOH (idrossido di sodio) o KOH (idrossido di potassio). 1. Reagenti a. Grassi o Oli (Trigliceridi): Sono costituiti da molecole di glicerina legate a tre acidi grassi. b. Base Forte (Idrossido di Sodio o Potassio): Viene utilizzata per rompere i legami chimici dei trigliceridi. 2. Reazione Chimica a. Idrolisi: La base forte (NaOH o KOH) rompe i legami degli acidi grassi nella molecola di trigliceride. b. Formazione di Sapone: Gli acidi grassi liberati reagiscono con la base forte per formare sali di sodio o di potassio, che sono i saponi. c. Produzione di Glicerina: La glicerina, una volta liberata dagli acidi grassi, resta come sottoprodotto Trigliceride (grasso/olio) + 3NaOH/KOH → Glicerolo+ 3Sapone (sale dell’acido grasso) LE PROTEINE Vasto gruppo di composti organici composto da amminoacidi. Hanno un apporto di 4 Kcal/g. Hanno diverse funzioni siccome esistono diverse tipologie come: - Catalitica (enzimi) - Strutturale (collagene); - Trasporto (emoglobina) - Costituiscono gli ormoni (insulina); - Difesa (anticorpi) - Comunicazione cellulare (recettori sui neuroni); - Regolazione (tutti i fattori di trascrizione all’interno delle nostre cellule) In tutto esistono 20 amminoacidi che si susseguono in diverse sequenze dando vita a proteine diverse. In base alle proprietà di questi amminoacidi determineranno le caratteristiche della proteina formata STRUTTURA PROTEICA GENERALE conferisce conferisce proprità proprità basiche acide all'amminoacido all'amminoacido La molecola di C determina la struttura chirale dell’amminoacido. Intorno ad esso vi sono 4 gruppi di sostituenti diversi. Alcuni tra i 20 amminoacidi prendono il nome di amminoacidi essenziali (EAA) siccome non possono essere sintetizzati dal nostro organismo ma devono essere integrati con la dieta (LEUCINA, ISOLEUCINA, VALINA, LISINA, METIOLINA, TREONINA, FENILALANINA, TRIPTOFANO E ISTIDINA. Tutta la struttura degli amminoacidi appare uniformata, mentre la catena R (evidenziato in azzurro) prende le forme più svariate. Tra tutti gli amminoacidi, la glicina è quello più semplice siccome è l’unico a non essere chirale dato che non è legato a quattro costituenti diversi ma presenta due atomi H. Gli amminoacidi vengono definiti ANFOTERI dato che possiedono un gruppo acido (gruppo carbossilico) e uno basico (gruppo amminico). Grazie a questo l’amminoacido può esistere in una forma completamente cationica (se si trova in un ambiente acido) o in una completamente anionica (ambiente basico). Quando sul gruppo amminico vi è una carica positiva, mentre su quello carbossilico una negativa, l’amminoacido si troverà in una condizione dipolare o ZWITTERIONE (carica netta 0). La forma dell’amminoacido è influenzata molto anche dal PH della soluzione in cui si trovano. Gli AMMINOACIDI sono le unità di base proteiche legate tutte tra di loro mediante legami peptidici, andando a formare lunghissime catene cosi da creare una vera e propria proteina. Qualora queste catene fossero piccole il loro nome resterebbe peptide: ▪ DIPEPTIDI: tipologia di peptidi costituiti da 2 soli aa; ▪ POLIPEPTIDI: peptidi costituiti da poche unità di amminoacidi, superiore a due; ▪ CATENA POLIPEPTIDICA: catena lunghissima di peptidi, è un sinonimo di proteina. Il legame peptidico chiamasi anche GIUNTO PEPTIDICO, si forma per condensazione (liberazione di una molecola di H2O) degli amminoacidi. Si stabilisce tra il gruppo carbossilico di un amminoacido e il gruppo amminico di quello successivo con liberazione di una molecola di acqua. LA STRUTTURA PRIMARIA DELLA PROTEINA Sequenza di amminoacidi tenuti insieme da legami peptidici nella catena polipeptidica, è diversa per ogni proteina, siccome ciascuna ha la propria struttura primaria. Il DNA possiede il gene che fornisce il codice per la sequenza degli amminoacidi, mentre i gruppi R degli amminoacidi determinano il ripiegamento finale e la struttura della proteina. Questo processo combinato assicura che le proteine assumano le loro forme funzionali necessarie per svolgere le loro funzioni biologiche. LEGAMI PEPTIDICI Quindi, il DNA fornisce la sequenza base degli amminoacidi, mentre i gruppi R giocano un ruolo critico nel definire la struttura tridimensionale e, di conseguenza, la funzione della proteina. LA STRUTTURA SECONDARIA Una volta formatasi la catena di amminoacidi si ripiegherà su sé stessa in virtù delle forze elettrostatiche presenti. La catena si ripiega progressivamente cosi da stabilire quanti più legami di H tra il gruppo carbonilico e il gruppo –NH dei legami peptidici. → I LEGAMI A IDROGENO SI FORMANO TRA FLUORO, OSSIGENO e AZOTO (abbreviazione “FON”) in questo caso non c’è il fluoro ma ci sono comunque O e N che formano i legami. La proteina può assumere due conformazioni differenti in base al ripiegamento che assumo: ❖ α- elica: disposizione elicoidale/a spirale delle catene peptidiche, per ogni giro dell’elica sono coinvolti 3,6 unità di amminoacidi ❖ β-foglietto: catene parallele tra di loro che si piegano come un foglietto LEGAMI A IDROGENO (tra N e O) LA STRUTTURA TERZIARIA Quando la catena ha cominciato a ripiegarsi nella sua catena secondaria, la catena procederà nel suo andamento formando la struttura terziaria. Ci saranno porzioni distanti alla catena amminoacidica, ovvero il gruppo R (chiamato anche gruppo residuo o catena laterale) che possono interagire tra di loro e ripiegarsi. In questo modo la catena di amminoacidi subirà un ulteriore processo di torsione (struttura terziaria). I legami che si formeranno dipendono dalla proprietà dei gruppi residui degli amminoacidi che si trovano in quelle postazioni, si tratta di proprietà sparate, eterogenee (diverse) tra di loro. Per tale motivo i legami saranno diversi: − Ponti di solfuro (avviene tra due cisteine che presentano nei loro gruppi residui dei gruppi SH); − Legami Ionici (tra gruppi –NH3 e COO- e quindi i gruppi amminici e carbossilici di due tratti di potreina diversi) − Legami a idrogeno; − Forze di interazione idrofobiche (legami intermolecolari tra residui apolari di due aa) LA STRUTTURA QUATERNARIA Ultimo livello di organizzazione che dipende dall’unione di più subunità proteiche (catene proteiche) singole che vanno a formare un’unica proteina. Avviene mediante legami a H, forze di Van der Walls e legami ionici (in generale FORZE ELETTROSTATICHE). La struttura quaternaria è un ulteriore step che può così come non può essere presente in alcune proteine. Le subunità possono lavorare tra di loro collaborando o in maniera indipendente. Tuttavia, le proteine possono perdere la loro conformazione finale (struttura quaternaria) a causa di stress: FATTORI CHIMICI (acidi forti e basi forti) o FATTORI FISICI (calore, raggi UV). Si parla di DENATURAZIONE /STATO DENATURO. Perdendo la struttura biologica perdono le proprietà chimiche e di conseguenza le loro funzioni. L’unica cosa mantenuta nella proteina, dato che non dipende da forze elettrostatiche, è la struttura primaria, la quale rimane immutata. ES. ALBUME DELL’UOVO, inizialmente è trasparente ma quando lo versiamo su una padella calda diventa bianco. Avviene perché le proteine che lo costituiscono, si vengono a denaturare e perciò perdono la loro struttura originaria, assumendo anche caratteristiche diverse. Infatti, le caratteristiche che facevano assumere all’albume un colore trasparente si perdono e perciò l’albume assumerà una colorazione diversa. L’EMOGLOBINA Prima proteina in cui è stata studiata la struttura quaternaria. Una volta formate le quattro unità, queste si accoppiano e inizialmente formano DUE DIMERI e successivamente il TETRAMERO (struttura tetramerica: proteina formata da 4 subunità polipeptidiche). In tutto vi sono due catene α e due catene β, al centro di ogni catena troviamo un gruppo chiamato “protestico” chiamato “gruppo eme” in grado di legare l’ossigeno. Gli ERITROCITI (globuli rossi) sono dei sacchetti contenenti emoglobina. Quest’ultima è composta da quattro catene di amminoacidi con al centro un gruppo eme ciascuno, che a sua volta contengono un anello porfirinico contenente un atomo di FERRO ognuno. Ogni atomo di F è capace di legare una molecola di ossigeno nei polmoni, trasportandolo successivamente attraverso il sangue e rilasciandolo nei tessuti dove è necessario. GLI ACIDI NUCLEICI Depositari dell’info genetica, svolgono un importante ruolo nella sintesi di tutte le proteine. Nelle cellule esistono due categorie di acidi nucleici essenziali: RNA e DNA. Gli acidi nucleici sono POLIMERI (tante unità di monomeri, in questo caso tanti NUCLEOTIDI) Nel caso del DNA, è il principale depositario dell'informazione genetica che risiede proprio nella sequenza di nucleotidi che lo compongono. Localizzazione: DNA: Nucleo (eucariote), Citoplasma/nucleoide (procariote). RNA: Citoplasma (eucariote e procariote), Nucleo (eucariote). I NUCLEOTIDI sono monomeri che compongono le molecole di DNA e RNA. Tutti i nucleotidi presentano una struttura generale caratterizzata da tre parti: - Uno zucchero pentoso: costituito da 5 atomi di C; nel DNA è rappresentato dal DESOSSIRIBOSIO, mentre nell’RNA è rappresentato dal RIBOSIO. E’ l’elemento principale dei nucleotidi al quale si legano il gruppo fosfato e la base azotata; - Un gruppo fosfato: un derivato dell’acido fosforico che presenta cariche negativa; - Una base azotata: molecola eterociclica aromatica ASSUME UN ALTRO NOME QUANDO PRENDE QUESTO NOME SICCOME SI AGGIUNGE LA 3° COMPONENTE: è FORMATO SOLTATO DALLA BASE GRUPPO FOSFATO AZOTATA E LO ZUCCHERO LE BASI AZOTATE Si legano allo zucchero tramite un atomo di N legato al C in posizione 1. Si possono presentare in due forme chimiche: - PURINE: ognuno ha due anelli fusi (guanina e adenina). Per ricordarle usa la MNEMOFRASE “PURGA”: ovvero le PURine sono Guanina e Adenina. - PIRAMIDINE: ciascuno ha un anello fuso (citosina, timina e uracile); la timina si trova solo nel DNA mentre nel RNA troviamo l’uracile al suo posto. GLI ZUCCHERI PENTOSI Troviamo due tipologie diverse che differiscono per un solo atomo: DESOSSIRIBOSIO: zucchero presente nel DNA. Sul C2 presenta infatti un atomo di OH in meno, ovvero un gruppo ossidrile in meno. RIBOSIO: zucchero presente nell’RNA e sul C2 presenta il gruppo ossidrile. Come visto prima, uno zucchero è costituito da 5 atomi di C a partire dal primo a DX dell’O. 1. C1: lega la base azotata attraaverso un legame N-glicosidico; 2. C2: permette di discriminare il RIBOSIO dal DESOSSIRIBOSIO; 3. C3: partecipa al legame tra due nucleotidi consecutivi, nel moemnto in cui abbiamo due nucleotidi legati l’uno all’altro, questo C è coinvolto in questo legame. 4. C4: non ha molta importanza; 5. C5: legato al gruppo fosfato. IL DNA o ACIDO DESOSSIRIBONUCLEICO È il risultato di numerosi nucleotidi, grazie ad un legame “fosfodiesterico” (il gruppo fosfato è legato al C5 del nucleotide precedente e al C3 del nucleotide successivo). Siccome ogni catena di DNA ha un inizio e una fine le estremità libere che non sono legate a nessun gruppo fosfato prenderanno il nome di 5’ e 3’ (5 primo, 3 primo). STRUTTURA PRIMARIA DEL DNA: La BASE puo' essere citosina, timina, adenina, guanina. Fosfodiesterico perché un gruppo fosfato tiene legato un nucleotide all’altro. Si tratta di un legame COVALENTE (forte) che si genera mediante la condensazione in cui vengono eliminate due molecole d’H2O. Il DNA è una macromolecola a doppia elica siccome ha due filamenti (in alcuni casi è anche a singolo filamento, ovvero i parvovirus che appartengono alla categoria dei virus) che corrono in direzioni opposte (antiparallele). Sono tenute insieme grazie a LEGAMI A IDROGENO che si formano tra le rispettive basi azotate. ADENINA----- TIMINA (mediante 2 legami a idrogeno) CITOSINA ------- GUANINA (mediante 3 legami a idrogeno) La complementarietà delle basi è determinata da tre fattori: ♦ Il n. di siti di ciascuna base disponibili per formare legami a H; ♦ La geometria dell’ossatura zucchero-fosfato che avvicina le basi opposte; ♦ Le dimensioni molecolari delle basi opposte: le basi puriniche (A e G) sono più grandi delle basi pirimidiniche (T e C). L'appaiamento tra una base purinica e una base pirimidinica garantisce la distanza corretta tra i due filamenti della doppia elica del DNA. LE REGOLE DI CHARGAFF Studioso che studiò a lungo il DNA (non al RNA), rendendosi conto che esistono particolari rapporti tra le basi del DNA: - La percentuale dei quattro tipi di nucleotidi è la stessa nel DNA delle cellule provenienti da tex diversi del medesimo individuo; - La composizione delle molecole di DNA non è influenzata da faattori esterni o dall’età dell’organismo; - Il rapporto tra la percentuale di A e quella di G varia da una specie all’altra; - In tutte le specie la quantità di A=T mentre la quantità di C=G; di conseguenza la quantità delle purine è la stessa delle pirimidine. QUINDI A+T= C+G La struttura a doppia elica venne scoperta nel 1953. L’elica ha un diametro di 2nm e un avvolgimento destrogiro (si gira verso dx). Oltre ai legami a idrogeno che mantengono la doppia elica stabile, vi sono LE FORZE DI STACKING (interazioni deboli dovute all’impilamento delle basi che si trovano disposte piatte l’una sull’altra). La distanza tra una coppia di basi e la successiva è di 3,4 Å mentre un giro completo d’elica comprende 10 basi. L’RNA Acido ribonucleico coinvolto nei processi di codifica e decodifica e regolazione ed espressione dei geni (è LA MOLECOLA DI PASSAGGIO DAL DNA ALLE PROTEINE ). Cosi come il DNA presenta legami fosfodiesterici che legano i nucleotidi che lo compongono. Anche se in questo caso, l’RNA ha una singola catena e non la doppia elica. Esistono 3 tipologie di RNA: ▪ mRNA (RNA messaggero): molecola di RNA codificante di una proteina; ▪ tRNA (RNA trasporto): molecola di RNA non codificante, che trasferisce gli amminoacidi durante la sintesi proteica; ▪ rRNA (RNA ribosomiale): costituiscono i ribosomi, insieme ad alcune proteine; ▪ snRNA (small nuclear): Coinvolto nello splicing del pre-mRNA, rimuovendo gli introni e unendo gli esoni per formare l'mRNA maturo. ▪ microRNA: regola l'espressione genica a livello post-trascrizionale, legandosi a mRNA bersaglio e inibendo la traduzione o degradando l'mRNA. DIFFERENZA tra DNA e RNA LE CELLULE Unità di base dei viventi, hanno un volume talmente piccolo che per osservarli si necessita il MICROSCOPIO (strumento che permette di accrescere il potere di risoluzione; puo’ essere MICROSCOPIO ELETTRONICO o MICROSCOPIO OTTICO). Le cellule si dividono in CELLULE PROCARIOTE e CELLULE EUCARIOTE. CELLULE PROCARIOTE Tipologia di cellule presenti negli archei e batteri. Partendo dall’interno verso l’esterno sono composti da: 1. NUCLEOIDE: contiene il DNA sotto forma di un’unica molecola circolare alla quale sono associate proteine; 2. RIBOSOMI: costituiti da RNA e PROTEINE che viaggiano liberi nel citoplasma, grazie a questi avviene la sintesi proteica al loro interno; 3. CITOPLASMA: materiale semiliquido (CITOSOL che è fluido + particelle insolubili). Al suo interno avvengono le reazioni cellulari; 4. MEMBRANA PLASMATICA: composta da un doppio strato fosfolipidico semipermeabile, si trova al di sotto della parete cellulare; 5. PARETE CELLULARE: costituita da peptidoglicano (un polisaccaride: ovvero un tipo di carboidrato complesso che è costituito da un n. elevato di zuccheri semplici che si ripetono). La parete si occupa di dare forma e sostegno alla cellula. Esistono due tipi di parete cellulare (GRAM +: parete composta da uno spesso strato peptidoglicano; GRAM-: parete composta da sottile strato peptidoglicano più una membrana lipidica); 6. CAPSULA: strato di muco composto maggiormente da polisaccaridi, si occupa di proteggere la cellula procariote dall’attacco del S. immunitario, favorire l’adesione del batterio ad altre cellule e prevenire l’essicamento della cellula; 7. FLAGELLO: appendice costituita da una proteina (flagellino) capace di contrarsi, ruotando su sè stessa come un’elica, il flagello consente il movimento del batterio; 8. PILI: strutture simili ai flagelli ma molto più numerosi e piccoli. Essi consentono: l’adesione del batterio ad altri organismi, lo scambio del materiale genetico, ricavare protezione e cibo. I pili sessuali (pilo F= fertilità) intervengono nella congiunzione batterica. CELLULE EUCARIOTE Possono essere animali o vegetali, ambedue possiedono più meno gli stessi organuli cellulari (la componente interna) nonostante alcuni di questi siano presenti solo nelle cellule animali ma non in quelle vegetali, e viceversa. Gli organuli cellulari in comune sono: NUCLEO: duplica il DNA (e con le proteine ad esso associate forma la CROMATINA= portatrice dell’ info genetica) racchiuso da una doppia membrana (involucro nucleare) ed inoltre avviene la prima fase di sintesi proteica; NUCLEOLO: regione del nucleo con funzione dell’rRNA e la biogenesi dei ribosomi; RIBOSOMI: presenti in tutte le cellule eucariote e procariote composti da RNA ribosomiale (rRNA) e oltre 50 proteine. Sintetizzano le proteine e presentano 2 subunità: una maggiore e una minore (50S e 30S nelle cellule procariote, con coefficiente di sedimentazione di 60S; mentre nelle cellule eucariote 60S e 40S con coefficiente di sedimentazione di 80S); RETICOLO ENDOPLASMATICO: rete di membrane interconnesse che formano sacchetti appiattiti con spazio interno (lume), si trova intorno al nucleo e si divide in reticolo endoplasmatico rugoso (RER) e reticolo endoplasmatico liscio (REL); RER: costellato di ribosomi, dopo che le proteine sintetizzate entrano nel lume vengono modificate chimicamente e racchiuse in vescicole, successivamente inviate all’ App. Di Golgi e destinate alla secrezione, ai lisosimi o membrana plasmatica); REL: è la sede della sintesi dei lipidi di membrana, si occupa della degradazione di sostanze tossiche grazie al citocromo P450, nelle cell. Animali avviene la sintesi del glicogeno e infine si occupa anche di immagazzina ioni calcio); APPARATO DI GOLGI: seleziona, elabora, modifica e smista le proteine neosintetizzate provenienti dal reticolo endoplasmatico. Ha due facce, una rivolta verso il nucleo da cui entrano le proteine provenienti dal RE avvolte in vescicole, e l’altra da cui escono queste vescicole che successivamente si fonderanno con la membrana della cellula. In modo tale che tutto ciò’ sia possibile, quest’organello è costituito da cisterne appiattite che elabora le proteine, le confeziona e le smista inviandole alle loro destinazioni finali, nel caso delle cell. Vegetali si occupa anche di sintetizzare polisaccaridi per la loro parete; MITOCONDRI: centrali energetiche della cellula giacché producono energia tramite la respirazione cellulare, nei batteri aerobi non sono presenti (siccome necessitano di ossigeno per produrre energia). Costituiti da una doppia membrana (esterna e interna), esternamente è liscia e permeabile con funzione protettiva, internamente invece, da una membrana estesa e ripiegata che forma delle creste e divide lo spazio intermembrana dalla matrice. La membrana interna contiene un enzima responsabile della produzione di ATP, ovvero l’enzima ATP sintetasi. Le creste contengono molecole importanti per la produzione di ATP che si occuperanno successivamente del trasporto di elettroni che consentono la fosforilazione ossidativa (fase finale della resp. Cellulare). All'interno si trova la matrice, sostanza gelatinosa che contiene i ribosomi, DNA e diversi enzimi utili per la respirazione della cellula, vi si trovano inoltre numerosi cationi (per lo più il calcio) importante nelle sinapsi chimiche e contrazione muscolare; CENTRIOLI: disposti solitamente in coppia perpendicolarmente, hanno una struttura a raggiera (ruota a raggi) cilindrica cava, possono dividere il nucleo e assemblare il fuso mitotico (formato da microtubuli nella cell. Vegetale); PEROSSISOMI: piccoli organuli con interno granulare che contiene enzimi capaci (perossidasi e catalasi) di degradare perossidi tossici; VACUOLI: presenti sia nelle cellule animali che vegetali, in questi ultimi sono molto voluminosi, circondati da una membrana (il tonoplasto) che contiene una sostanza acquosa. Hanno la funzione di accumulare gli scarti e sostanze tossiche della cellula, mantengono la pressione idrostatica, contengono pigmenti che danno colorazione ai petali del fiore o frutti (cosi da attirare l’attenzione delle api e favorire l’impollinazione), in alcune piante scindono le proteine del seme in monomeri cosi da usarli per l’alimentazione; CITOPLASMA: composta da citosol + vari organuli cellulari + citoscheletro, soprattutto nelle cellule animali presenta delle cavità definite VACUOLI; MEMBRANA PLASMATICA: MEMBRANA NUCLEARE: avvolge il nucleo e grazie alla presenza di alcuni pori (pori nucleari) sulla sua superficie, consente il trasporto di sostanze dal nucleo al citoplasma LISOSIMI: presenti soltanto nelle CELLULE EUCARIOTE ANIMALI, luogo dove il materiale assunto e fagocitato (impacchettato) dalla cellula viene distrutto, siccome isolano gli enzimi digestivi dal citoplasma distruggendo i batteri che entrano nell’organismo. Il materiale non digerito viene espulso dalla cellula; CLOROPLASTI: presenti soltanto nelle CELLULE EUCARIOTE VEGETALI CROMOPLASTI E LEUCOPLASTI: PARETE DELLE CELL. VEGETALI: BIOCHIMICA https://youtu.be/bvVQSDUa-nU?si=g3m1PL0FOHHtb8BE

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