Il 1500: Società, Religione e Politica in Europa PDF

Summary

Questo documento fornisce un riassunto del 1500 in Europa, concentrandosi sulle riprese economiche e sui conseguenti cambiamenti sociali e politici. Il documento esplora i fenomeni contemporanei dell'inflazione e degli squilibri sociali, analizzando le conseguenze su diverse classi sociali, come la nobiltà, i contadini e la borghesia mercantile.

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Il 1500 È un secolo caratterizzato da: SOCIETÀ RELIGIONE POLITICA Ripresa economica con Diffusione della Riforma L’impero universale di Carlo V conseguente aumento della protestante La Spagna asso...

Il 1500 È un secolo caratterizzato da: SOCIETÀ RELIGIONE POLITICA Ripresa economica con Diffusione della Riforma L’impero universale di Carlo V conseguente aumento della protestante La Spagna assolutista di popolazione (protestantesimo, calvinismo, Filippo II e l’Inghilterra di Accentuazione del divario tra anglicanesimo) Elisabetta I ricchi e poveri Controriforma Le guerre di religione in Ascesa sociale della Francia borghesia RIPRESA ECONOMICA E SQUILIBRI SOCIALI NEL CINQUECENTO L’AUMENTO DELLLA POPOLAZIONE E LA RIVOLUZIONE DEI PREZZI A partire dalla seconda metà del 1400 l’Europa conobbe un nuovo periodo di crescita economica, che raggiunse il suo apice verso la metà del 1500 e proseguì fino all’inizio del 1600. Si verificano 2 fenomeni in contemporanea: L’inflazione partì dalla Spagna e dal Portogallo, ma si diffuse ben presto in tutta Europa, in particolare in Francia, Inghilterra e Olanda: Spagna e Portogallo avevano un’amplissima disponibilità di metalli preziosi, ma non un artigianato fiorente, infatti acquistavano qualsiasi genere di prodotto e di conseguenze esportarono l’inflazione nei Paesi che li rifornivano di merci. LE CONSEGUENZE SOCIALI DELLA RIVOLUZIONE DEI PREZZI Le conseguenze della crescita incontrollata dei prezzi furono le seguenti: i salari persero valore le rendite delle proprietà agrarie e fondiarie persero valore veniva favorito chi voleva fare investimenti (il denaro costava poco e si deprezzava costantemente) Queste trasformazioni economiche ebbero effetti diversi sulle categorie sociali del tempo: NOBILI CONTADINI E ARTIGIANI BORGHESIA MERCANTILE Entrano in crisi perché hanno Il loro salario perse potere Trae beneficio da questa basato la loro ricchezza sulla d’acquisto. situazione perché controlla i proprietà. In certi casi non potevano più traffici ed è coinvolta nei processi Cercarono di resistere alla crisi nemmeno permettersi i beni di produttivi. con alcune misure: prima necessità (pane e cereali) aumentano i contratti I contadini vengono sfruttati I mercanti attivi nel settore d’affitto a breve termine dai nobili a costi bassissimi o, della lana aumentano le riscossioni in in altri casi, perdono (mercanti-imprenditori) natura e i contratti di l’appezzamento di terra che ebbero molti vantaggi dando mezzadria = il contadino coltivavano (per il pascolo) e lavoro ai contadini perché divideva i prodotti con il vengono ridotti in miseria evitarono i controlli delle padrone Ai contadini viene richiesto corporazioni e potevano in Spagna e in Inghilterra in dai mercanti di lavorare la aumentare o diminuire il particolare trasformano molti lana in casa > è il lavoro a lavoro in base al mercato. terreni agricoli in pascoli per domicilio. Esso veniva pagato aumentare la produzione di a cottimo (in base alla lana, molto richiesta sui quantità di materia prima mercati lavorata) e dava la possibilità in alcuni casi riescono a ai contadini di lavorare anche reintrodurre le corvées quando il lavoro nei campi non poteva essere svolto. Si trattava di prodotti di bassa qualità e a basso prezzo. SI ACCENTUA IL DIVARIO TRA RICCHI E POVERI Nella II^ metà del 1500 l’Europa fu investita da un’ondata di miseria, alla quale si aggiunsero periodi di carestia > i contadini, durante questi momenti, non avevano altra soluzione che trasferirsi in città e mendicare nelle pubbliche piazze. Questa parte di popolazione instabile e disperata provocò, nelle campagna e nelle città, disordini, sommosse, episodi di banditismo > divennero un problema sociale da affrontare a cui lo Stato doveva trovare delle soluzioni, anche se all’epoca solo di stampo repressivo. Nel corso del secolo le autorità cercarono di limitare e regolamentare la mendicità in vari modi: in Inghilterra vengono emanate le leggi sui poveri, che ne affidavano l’assistenza alle parrocchie i poveri vennero distinti in vecchi e invalidi (che andavano solo assistiti) e abili al lavoro (che venivano collocati nelle workhouses, dove erano impiegati nei lavori forzati) nelle grandi città malati e invalidi venivano indirizzati verso gli ospizi (spedali), che gradualmente divennero vere e proprie carceri dove i poveri venivano impiegati nei lavori forzati la mendicità veniva regolamentata con “patenti” che autorizzavano a mendicare solo coloro che non avrebbero potuto in alcun modo lavorare L’ASCESA SOCIALE DELLA BORGHESIA Il ‘500 fu anche un periodo di sviluppo economico (grande sviluppo delle attività manifatturiere e dei commerci), infatti gli storici parlano di “protoindustrializzazione” e “protocapitalismo” PROTOINDUSTRIALIZZAZIONE PROTOCAPITALISMO Nuova forma di organizzazione del sistema Si affermano grandi compagnie mercantili e produttivo, grazie a: finanziarie che non avevano lo scopo di produrre sviluppo del lavoro a domicilio, che garantì un beni di consumo, ma di ottenere profitti grazie ad consistente aumento della produzione attività di mediazione e credito > si tratta delle attività dei mercanti-imprenditori, pienamente grandi banche e della nuova classe di banchieri coinvolti nei processi produttivi e in grado di (Fugger e Welser, banchieri genovesi e commercializzare su vasta scala i prodotti finiti fiamminghi) che investivano in imprese commerciali. Queste compagnie erano ramificate in tutta Europa attraverso una rete di filiali. Le città principali delle grandi compagnie furono: Siviglia, Lisbona, Anversa, Amsterdam, Venezia e Genova. I grandi istituti di credito e il prestito a interesse divennero indispensabili anche per i sovrani, sempre più bisognosi di denaro (le tasse non bastavano) per: finanziare nuove imprese coloniali o guerre mantenere gli eserciti coprire i costi di funzionamento dell’apparato statale Finanziare una monarchia comportava grandi rischi per i banchieri (qualora i sovrani non fossero stati in grado di rimborsare i prestiti, come succede a fine ‘500 quando la Spagna dichiara più volte bancarotta, provocando il fallimento di grandi banche europee) ma anche enormi possibilità di guadagno e di affermazione sociale. Questa borghesia andò, infatti, a formare una nuova nobiltà, di estrazione cittadina e basata sul denaro, contrapposta alla vecchia nobiltà feudale, che riteneva disonorevole qualsiasi attività manuale e commerciale. Il valore dell’individuo non si misurava in base alle sue origini familiari, ma dipendeva unicamente dalle sue capacità. Si apre quindi un nuovo periodo di prosperità, frutto dell’intraprendenza della classe borghese, mentre la vecchia nobiltà terriera vedeva progressivamente ridotto il suo ruolo. Nonostante i contrasti, nel lungo periodo i costumi della nobiltà vecchia e nuova divennero in parte simili. Un’altra parte della borghesia, quella legata alle professioni giuridiche (notai, avvocati…), ebbe la possibilità di affermarsi nella società, poiché mise a disposizione le sue competenze per il funzionamento della burocrazia statale, sempre più complessa. Spesso erano gli stessi sovrano ad affidare incarichi prestigiosi a membri della borghesia, ricompensandoli con titoli nobiliari (nobiltà di toga per distinguerla dalla nobiltà di spada, cioè di origine feudale-militare). LE FONTI: IL BANCHIERE E SUA MOGLIE CAMBIA LA GEOGRAFIA DEL PRIMATO EUROPEO Spagna e Portogallo furono i primi a beneficiare dei traffici e dell’afflusso di ricchezze dal Nuovo Mondo. Tuttavia il loro primato non era destinato a durare per sempre, anche perché le classi dirigenti di questi Paesi facevano un eccessivo affidamento sull’oro e sull’argento delle colonie, come se fosse inesauribile: non investirono nella produzione manifatturiera e agricola interna, ma intensificarono le importazioni, divenendo dipendenti dalle altre nazioni > progressiva decadenza economica. Soprattutto la Spagna visse una difficile situazione economica a fine ‘500, poiché decise di partecipare a numerosi e continui conflitti. Per allestire e mantenere costosissimi eserciti terrestri e potenti flotte fu costretta a contrarre prestiti con le maggiori banche europee, ricorrendo all’uso delle lettere di cambio (o cambiali = documento che conteneva la promessa o l’ordine di pagamento di una somma di denaro a una scadenza stabilita). Questo innescò un meccanismo disastroso per la Spagna, i cui galeoni provenienti dalle Americhe attraccavano direttamente nei paesi creditori (Paesi Bassi e Genova). Dall’inizio del 1600 si assiste al declino dell’Europa meridionale e mediterranea, mentre Olanda e Inghilterra conobbero un andamento opposto grazie alla maggiore intraprendenza e al vivace spirito di iniziativa della loro classe borghese. LA RIFORMA PROTESTANTE LE CAUSE 1. La corruzione morale della Chiesa Simonia = compravendita di cariche ecclesiastiche Non veniva rispettato il voto di castità = papi e cardinali hanno figli e amanti Nepotismo = cardinali e papi usano la propria influenza per favorire i propri parenti Lusso = vivevano nel lusso, nonostante Gesù avesse predicato il contrario Preparazione teologica = le conoscenze in materia di fede dei sacerdoti erano piuttosto basse e non rispondevano alle esigenze di approfondimento di molti laici I possedimenti = la Chiesa possedeva in tutti i Paesi d’Europa immense proprietà, le cui rendite dovevano servire per assistere i malati o mantenere scuole e ospedali. In realtà, le somme ricavate erano spesso usate a esclusivo vantaggio del clero Le pratiche esteriori = la Chiesa negava il dialogo ai movimenti di riforma spirituale e morale dei fedeli che davano importanza alla preghiera e alla riflessione teologica e dava valore a pratiche esteriori come pellegrinaggi, elemosine, culto fanatico delle reliquie. 2. La vendita delle indulgenze Indulgenza = diminuzione o cancellazione delle pene da scontare in purgatorio per i crimini commessi. Per ottenere l’indulgenza il fedele doveva pentirsi del reato commesso, confessarsi e compiere “opere buone”. Ma anche offrire denaro alla Chiesa era considerato opera buona e si arrivò a ritenere che bastasse pagare per diminuire la pena in purgatorio di un parente già defunto. Inizialmente l’indulgenza era un provvedimento straordinario (es.: si poteva ottenere partecipando ad una crociata), poi si trasforma in un appuntamento a cadenza prestabilita: i giubilei. A questi eventi partecipavano masse indefinite di fedeli e l’introito economiche che ne derivava era enorme. 3. Il papa era sgradito a molti La sua autorità per i sovrani degli Stati nazionali e i principi tedeschi doveva limitarsi all’ambito spirituale, invece il pontefice agiva sia in campo politico (influenzando decisioni internazionali o facendo la guerra) sia in campo economico (riscuotendo tasse per le casse papali). Inoltre, Carlo V d’Asburgo diventa sovrano nel 1519 e viene appoggiato dal papa perché progettava di rilanciare l’unità imperiale e cristiana. Molti principi europei erano pertanto ostili verso gli Asburgo e il papa e miravano al distacco da Roma. La situazione si aggrava quando papa Leone X utilizza le indulgenze per finanziare la costruzione della cupola di S. Pietro. 4. La necessità di un rinnovamento spirituale Alcune personalità dell’Umanesimo avevano avvertito l’esigenza di un ritorno alle origini della Chiesa, basata sui principi di semplicità e povertà sostenuti nei Vangeli. In particolare, Erasmo da Rotterdam mirava a riformare il cristianesimo dall’interno: proponeva il ritorno ad una religiosità intima, basata sulle Sacre scritture. MARTIN LUTERO E LA ROTTURA CON LA CHIESA DI ROMA La Riforma luterana ha inizio nell'ottobre del 1517, con la pubblicazione delle 95 tesi del monaco agostiniano Martin Lutero (secondo la tradizione, affisse sul portone della Cattedrale di Wittenberg). Attraverso questo scritto, egli si scaglia contro lo scandalo della compravendita di indulgenze: è questa un'occasione per condannare moralmente anche l'atteggiamento dei papi, che all'epoca vivevano come re in corti sfarzose, lontani dalla povertà predicata dal Vangelo. La situazione si aggravò quando Leone X utilizzò le indulgenze per finanziare la costruzione della cupola di San Pietro > scandalo. IL CONTENUTO DELLA DOTTRINA DI LUTERO Lutero era rimasto profondamente disgustato da un viaggio a Roma in cui aveva toccato con mano la corruzione e la dissolutezza della corte papale e pertanto aveva trovato conforto e una risposta ai suoi dubbi nelle Sacre Scritture. Da questa lettura deriva una visione pessimistica dell’uomo: è incomparabilmente piccolo e fragile di fronte a Dio è incapace per sua natura di ricevere la grazia divina e quindi di ottenere la salvezza attraverso le opere buone che servono solo per ringraziare Dio > unicamente Dio può salvare l’uomo, che deve vivere di pura fede = giustificazione per sola fede è così debole che è difficile riconoscergli la capacità di scelta (il libero arbitrio) a causa del peccato originale può affidarsi solo a Dio per essere salvato e deve quindi vivere di pura fede Lutero riconosce validità solo a due sacramenti: battesimo e comunione (matrimonio e ordine sacro non vengono aboliti, ma considerati riti ecclesiastici) e nega che il papa sia infallibile. Il culto dei santi non era più riconosciuto, poiché solo Dio può stabilire la santità degli uomini. LE FONTI: PALA D’ALTARE NELLA CHIESA DI SANTA MARIA DI WITTENBERG LA REAZIONE DELLA CHIESA E DELL’IMPERATORE Il papa, Leone X, ritenne Lutero eretico > “anticristo in persona” > con la bolla Exsurge Domine 1520 condannò il riformatore ma Lutero bruciò questo documento papale e quindi fu scomunicato. Carlo V, imperatore del Sacro Romano Impero, intervenne a favore della chiesa perché era profondamente cattolico e perché voleva avere il papa come alleato nella lotta contro la Francia > per questo convocò la DIETA DI WORMS 17/18 aprile 1521 per convincere Lutero ad abbandonare le sue idee. Lutero si rifiutò e si rifugiò per un anno nel castello di un principe tedesco (Federico III di Sassonia) seguace della riforma > EDITTO DI WORMS 1521 dottrina considerata eretica e vietata nei territori imperiali. LE RIVOLTE SOCIALI DEI CAVALIERI E DEI CONTADINI Si tratta di ribellioni sociali che si diffondono con la diffusione della Riforma sulla base di rivendicazioni diverse, seguite poi da stragi e massacri. LA RIVOLTA DEI CAVALIERI LA RIVOLTA DEI CONTADINI CLASSE SOCIALE Cavalieri tedeschi chiamati Ritter Contadini PROTAGONISTA appartenenti alla piccola nobiltà Subivano soprusi ed erano schiacciati da Decaduti in seguito all’introduzione difficoltà economiche dell’artiglieria negli eserciti moderni La Riforma luterana offriva loro la (la cavalleria non era più reparto speranza di maggiore giustizia sociale (si fondamentale) era scagliata contro la ricchezza della Chiesa) CAPO DELLA Ulrich von Hutten Monaco agostiniano Thomas Munzer RIVOLTA Franz von Sickingen OBIETTIVI Vogliono ripristinare l’antico ordine Abbattimento sia della Chiesa sia dello feudale in Germania e impossessarsi Stato per giungere a un egualitarismo dei beni della Chiesa basato sulla partecipazione collettiva ai beni della terra e sull’abolizione delle tasse ecclesiastiche (rivendicazioni esposte nel Manifesto dei 12 articoli). I contadini assaltarono chiese, conventi e castelli. ESITO FINALE Nel 1523 vengono sconfitti dai grandi I principi tedeschi si adoperarono in una principi feudali, che vogliono dura repressione (incitata dallo stesso mantenere l’ordine costituito Lutero), sfociata nel 1525 nella battaglia di Frankenhausen, dove più di 100.000 contadini vengono uccisi e Munzer decapitato. I PROTESTANTI E LO SCONTRO CON L’IMPERO La riforma luterana si diffuse tra i principi tedeschi, perché a loro faceva comodo poter confiscare i terreni appartenenti alla chiesa di Roma (erano pari ad 1/5 del loro territorio). Era inoltre auspicabile governare su un popolo che non doveva più pagare tasse sotto forma di offerte alla Chiesa. I principi tedeschi che si erano convertiti protestarono nel 1529 nella dieta di Spira contro l’imperatore che non concedeva loro la libertà religiosa. Per questo vennero chiamati protestanti. Nel 1531 si unirono politicamente e militarmente nella Lega di Smalcalda. Carlo V arrivò a scontrarsi militarmente contro i principi protestanti, ma questi si rifiutarono di rinunciare al loro credo. Nel 1555 Carlo V firmò la pace di Augusta: stabilita la libertà religiosa ma con una limitazione: il diretto di scelta non per gli individui, ogni principe era libero di scegliere la propria religione, ma i sudditi di ogni regione dovevano seguire la religione scelta dal proprio principe (cuius regio, eius religio). Riconosciuta l’esistenza di due forme di religione cristiana: cattolica e luterana > rottura dell’unità del mondo cristiano realizzata nel Medioevo. LA RIFORMA SI DIFFONDE La predicazione di Lutero ebbe una vasta eco oltre la Germania: si diffuse in Danimarca, Svezia, Paesi Bassi, mentre in Spagna e in Italia non ebbe seguito, soffocata dalla repressione cattolica. LA CHIESA CALVINISTA In Svizzera la riforma si diffuse grazie alla predicazione di Zwingli prima e di Giovanni Calvino poi, e infatti prese il nome di Calvinismo. CHI? ZWINGLI CALVINO DOVE? A Zurigo A Ginevra FINALITÀ Desiderava recuperare il messaggio Riformulare il rapporto tra Dio e l’uomo > in originario di Cristo nella sua purezza base alla dottrina della predestinazione, è inziale Dio che decide misteriosamente e liberamente chi salvare e chi condannare (le opere buone non valgono ai fini della salvezza) METODI Democratizzazione della vita civile > Esalta le opere buone intese come impegno partecipazione diretta dei fedeli alla civile e lavoro umano come strumenti per gestione della comunità glorificare Dio. Azione armata in difesa della Riforma L’uomo dimostra a Dio la propria fede non contro l’alleanza militare dei cantoni solo dedicandosi alle pratiche religiose, ma cattolici anche: con l’attività lavorativa disciplinata e paziente con comportamenti onesti Il successo economico e la ricchezza dell’uomo sono i segni della predilezione divina Calvino creò una vera e propria comunità in cui il potere politico si fondeva con quello religioso: un apposito organismo (gli Anziani) aveva il compito di controllare la condotta morale e l’ortodossia religiosa dei cittadini. Da Ginevra furono bandite tutte le attività considerate immorali: - gioco d’azzardo - spettacoli e balli - consumo di alcol Inoltre, fu imposto un rigido sistema di censura e vigeva una fortissima intolleranza che puniva la trasgressione con l’allontanamento dalla comunità. LA CHIESA ANGLICANA Enrico VIII, sovrano inglese della dinastia Tudor, decise di approfittare del fenomeno della Riforma e liberarsi dell’obbedienza verso la Chiesa di Roma per: esercitare un controllo assoluto sul clero impossessarsi dei beni della Chiesa Per farlo scelse come occasione una vicenda personale: voleva risposarsi con la damigella di corte Anna Bolena e chiese l’annullamento del proprio matrimonio con Caterina d’Aragona (figlia di Isabella e Ferdinando), colpevole di non essere riuscita a dargli il tanto desiderato figlio maschio. Fece dichiarare nullo il matrimonio dai vescovi inglesi ma il papa lo scomunicò. Al rifiuto del papa nel 1534 Enrico pubblicò l’Atto di supremazia, con il quale l’Inghilterra si separava dalla Chiesa di Roma e veniva fondata una nuova Chiesa, quella Anglicana, di cui il re inglese era l’unica autorità. Capo supremo della Chiesa d’Inghilterra, sciolto ogni vincolo di obbedienza verso il papa = SCISMA ANGLICANO. Così Enrico VIII poté: risposarsi con Anna Bolena scegliere personalmente i vescovi sopprimere tutti i conventi rendere obbligatorio l’uso dell’inglese nelle pratiche di culto Cominciano in Inghilterra una serie di persecuzioni e di condanne nei confronti di coloro che non aderiscono alla Riforma. Es.: Thomas More viene condannato a morte. Con Elisabetta I, figlia di Enrico VIII, la Chiesa anglicana ottiene il suo aspetto definitivo: - alla direzione della Chiesa viene posto l’arcivescovo di Canterbury - il re è il protettore della Chiesa LA CONTRORIFORMA CONTRORIFORMA O RIFORMA CATTOLICA? L’età della Controriforma corrisponde al periodo intercorso tra il Concilio di Trento (1545) e il termine delle guerre di religione, cioè la pace di Westfalia (1648). Per gli storici si impone subito una questione di tipo terminologico: Controriforma: termine coniato in ambito protestante per indicare l’opposizione cattolica alla diffusione della riforma. Riforma cattolica: espressione con cui la storiografica cattolica ha indicato il rinnovarsi della Chiesa nell’età moderna. Lo storico Hubert Jedin ha mostrato (1946) che le due espressioni non vanno contrapposte: entrambe qualificano ciò che avviene nella Chiesa dopo Lutero > non c’è solo la volontà di estirpare l’errore protestante, ma una ripresa di vitalità e una correzione degli abusi (una “riforma”) anche in ambito cattolico. La distinzione tra Riforma cattolica e Controriforma può essere risolta riferendosi ai protagonisti del mondo cattolico che reagiscono alla Riforma protestante: RIFORMA CATTOLICA CONTRORIFORMA È l’insieme di iniziative sorte dalla base delle masse Fu avviata dal papato per rinnovare la Chiesa e cattoliche e non dal vertice. Sorgono infatti in soprattutto frenare la diffusione delle teorie questo periodo numerosi ordini religiosi: protestanti, nella convinzione che potessero essere Cappuccini: desiderosi di tornare alla purezza sconfitte tramite misure di severo controllo della primitiva regola di S. Francesco (Concilio di Trento) Teatini: propagandano la fede tra le masse e curano gli ammalati Scolopi: dediti all’educazione dei giovani Barnabiti: assistono gli infermi e i poveri Orsoline: impegnate nell’istruzione femminile Oratoriani: assistono i poveri e formano i giovani Carmelitani scalzi: forma rigida di clausura I GESUITI Ebbero un ruolo di particolare importanza nel combattere le eresie e diffondere la fede in ogni parte del mondo. L’ordine dei Gesuiti o Compagnia di Gesù fu fondato nel 1534 da Ignazio di Loyola. L’ordine dei Gesuiti si caratterizza per: impegno missionario di evangelizzazione rigida organizzazione gerarchica (l’ordine era posto alle dipendenze di un generale eletto a vita tenuto a rispondere del proprio operato solo al papa) solida preparazione teologico-culturale impegno missionario attività di educazione > grazie a loro si diffondono collegi e scuole in tutta Europa (gratuità dell’insegnamento e apertura a studenti di tutte le classi sociali; poi si specializzano nella formazione delle classi dirigenti). IL CONCILIO DI TRENTO Si aprì nel 1545 convocato a Trento da papa Paolo III e si protrasse fino al 1563. La città venne scelta come punto geografico d’incontro tra i vescovi italiani cattolici e quelli tedeschi protestanti, ma i protestanti non furono presenti. I provvedimenti del Concilio di Trento furono i seguenti: DIFESA DELLE POSIZIONI TEOLOGICHE LA CHIESA SI RIORGANIZZA ▪ Contro il “sola Scriptura” (libero esame della ▪ Si rafforza la struttura gerarchia e organizzativa Bibbia) si riafferma la necessità della guida e della Chiesa dell’interpretazione del sacerdote delle Sacre ▪ Si individua nella “cura delle anime” il compito Scritture (carattere divino del sacerdozio e condanna delle traduzione della Bibbia in lingue principale del clero (obbligo di residenza dei diverse dal latino) vescovi nelle loro diocesi e dei parroci nelle loro parrocchie) ▪ Si creano i seminari per la formazione dei sacerdoti ▪ Contro il “sola fide” (giustificazione per sola ▪ Si crea il catechismo per diffondere la dottrina fede) si riafferma il valore delle opere buone ai fedeli per la salvezza dell’anima ▪ Si istituisce l’Indice dei libri proibiti 1571 per ▪ Si riafferma l’esercizio del libero arbitrio da controllare la diffusione di idee con la stampa > parte di ogni uomo la formula imprimatur (si stampi) esprimeva l’approvazione dell’autorità ecclesiastica, ▪ Si riafferma il valore dei 7 sacramenti come mentre i libri ritenuti eretici venivano vietati veicoli di grazia (non puri simboli) (rigida censura) ▪ Si riafferma il culto dei Santi e della Vergine, ▪ Si istituisce la Congregazione del Santo Uffizio, rifiutato da Lutero che coordinava i lavori del tribunale ▪ Supremazia del papa come vicario di Cristo e dell’Inquisizione, per combattere le eresie >processi per eresia, tortura, rogo, caccia alle successore di Pietro. streghe. CARLO V D’ASBURGO L’ALBERO GENEALOGICO Nel 1519 viene nominato imperatore Carlo V d’Asburgo, il quale, grazie alle sue parentele riuscì a riunire un impero vastissimo, che comprendeva regno di Borgogna, regno di Spagna (comprensivo di domini in Italia e in America) e Sacro Romano Impero. UN IMPERO SU CUI NON TRAMONTA MAI IL SOLE Carlo V è stato uno dei più grandi sovrani della storia moderna, anche se nel suo sogno di una monarchia universale possiamo riconoscere dei tratti tipicamente medievali. Il suo Impero era così vasto che si diceva che su di esso non tramontasse mai il sole, ma comprendeva regno eterogenei geograficamente e culturalmente. IL SOGNO DI CARLO V Sognò di creare una monarchia universale in grado sia di garantire un ordine politico pacifico ‒ avente nel cattolicesimo il suo fondamento morale e religioso ‒ sia di opporre un'invalicabile barriera all'espansione dei Turchi. Il sogno di Carlo V era quindi quello di restaurare un impero universale caratterizzato da pace, giustizia ed unità politica e religiosa. L’unità politica e religiosa era veramente difficile da realizzare a causa della presenza dei luterani e della rivalità tra gli Stati europei. Il sogno di Carlo V andò infatti fondamentalmente deluso. I PROBLEMI AFFRONTATI DA CARLO V L’imperatore fu costretto ad impegnarsi contemporaneamente su più fronti: Problemi pratici: a)creare un’amministrazione unitaria > risolto lasciando una certa autonomia ai vari regni amministrati da governatori di fiducia scelti tra i familiari; b)reperimento di risorse per finanziare le sue imprese > richiesta di nuovi tributi suscitando ostilità tra i sudditi. Conflitto tra FRANCIA E IMPERO > la Francia si sentiva accerchiata > lo scontro durò quasi quarant’anni e si trasformò in lotta per il predominio in Italia in lotta per il predominio in Europa. PRIMA FASE 1521-1529: In ITALIA contro le coalizioni anti-imperiali organizzate dal sovrano francese Francesco I. Causa: Carlo V assedia e conquista il Ducato di Milano nel 1521 per collegare i domini spagnoli e tedeschi e così ristabilisce gli Sforza togliendolo ai francesi. Nel 1526 il re francese Francesco I organizzò una coalizione anti-imperiale, la LEGA DI COGNAC, alla quale aderì anche il papa Clemente VII insieme ai principi dei maggiori Stati italiani. Fatto inatteso: Carlo V, indignato per l’appoggio del papa ai francesi, in tutta risposta nel 1527 fece scendere in Italia 14mila lanzichenecchi, mercenari tedeschi protestanti, che devastarono e saccheggiarono Roma. Durante il sacco di Roma il papa fu costretto a rifugiarsi nella fortezza di Castel Sant’Angelo. Francesco I si arrese e firmò la PACE DI CAMBRAI 1529 impegnandosi a rinunciare a Napoli e Milano. Nel frattempo furono cacciati i Medici da Firenze (famiglia del pontefice) dove fu ristabilito un governo repubblicano > Clemente VII promise a Carlo di farlo diventare re d’Italia e imperatore se avesse riportato i Medici al potere a Firenze > Carlo V pose sotto assedio la città che resistette per dieci mesi ma nell’agosto del 1530 dovette cedere. Il conflitto tra Francia e Spagna continuò anche dopo la morte del re di Francia Francesco I e l’abdicazione dell’imperatore Carlo V. Nel conflitto entrò anche l’Inghilterra perché Filippo II aveva sposato Maria la Cattolica, figlia di Enrico VIII. Il lungo conflitto tra Spagna e Francia si arrestò con la battaglia di San Quintino del 1557> sconfitta francese a cui si aggiunsero le gravi difficoltà economiche e terminerà nel 1559 con la PACE DI CATEAU-CAMBRÈSIS, la quale definì le sorti dell’Italia e segnò un momento decisivo per la formazione dell’Europa moderna: - La Francia rinunciava ai domini italiani, tagliata fuori dalle vicende della penisola. Ottiene la Lorena. - La Spagna si assicurava l’egemonia in Italia (dominio diretto sul Ducato di Milano e tre viceré nei Regni di Napoli, Sicilia e Sardegna). Otteneva anche lo Stato dei Presidi (5 città della costa toscana importanti per il controllo del Tirreno). Solo Venezia era autonoma. SECONDA FASE DEL CONFLITTO 1552- 1555: Nel 1535 si riaprì il conflitto con la Francia dopo che, alla morte senza eredi dell’ultimo Sforza, Carlo V ottenne il controllo diretto del Ducato di Milano. Intanto Francesco I aveva stretto due alleanze spregiudicate: il sovrano francese, re cristianissimo, si era unito agli infedeli e agli eretici contro cui Carlo V era impegnato, pur di sconfiggere l’Asburgo. Francesco: > nel 1536 firmò un trattato con il sultano turco SOLIMANO IL MAGNIFICO che stava minacciando l’Ungheria e Vienna > nel 1542 si accordò con i principi tedeschi luterani riuniti nella lega di Smalcalda = strategia per costringere l’avversario a dividere le proprie forze su più fronti di guerra > MA nessuno prevalse e si accordarono con la PACE DI CREPY 1544. Contro i TURCHI > I Turchi ottomani avanzavano infatti nel Mediterraneo verso Occidente. Carlo V cerca di contrastare la loro espansione, ma questa guerra, intrapresa da Carlo V con lo spirito delle crociate medievali, si limita però di fatto al solo contenimento. TERZA FASE DEL CONFLITTO 1552-1555 In GERMANIA contro i prìncipi protestanti. La tensione tra l’imperatore e i principi protestanti sfociò in una guerra che durò 25 anni. Carlo V si dedicò alla ricomposizione delle divisioni tra cattolici e protestanti. A tale scopo l’imperatore sollecitava la convocazione di un concilio che papa Paolo III aprì nel 1545 a Trento. Due anni dopo assemblea spostata a Bologna > i protestanti disertano e ripartono le ostilità. Enrico II, figlio e successore di Francesco I, nel 1552 occupò con l’aiuto dei protestanti di Germania, tre vescovati nella Lorena > Carlo V non riuscì a reagire e nel 1555 firmò la PACE DI AUGUSTA > libertà di fede per i principi protestanti e venne applicato il principio del «CUIUS REGIO EIUS RELIGIO» (“Di chi [è] la regione, di lui [sia] la religione): ogni suddito tedesco doveva seguire la religione del proprio sovrano oppure poteva andarsene in un altro territorio. CARLO V ABDICA Logorato nel fisico e nel morale, essendo ben consapevole di aver visto fallire il proprio disegno di monarchia universale cattolica, Carlo abdicò (1555-56), dopo aver affidato : Figlio Filippo Fratello Ferdinando Spagna, colonie americane Corona imperiale, territori Paesi Bassi, territori italiani asburgici, Boemia e Ungheria LA SPAGNA ASSOLUTISTA DI FILIPPO II La Spagna di Filippo II (1556-98) gode in Europa di una posizione privilegiata: non è divisa dal punto di vista religioso; può contare su enormi entrate grazie ai domini coloniali; si avvantaggia della crisi francese; aspira a consolidare l’unione con l’Inghilterra, avviata con il matrimonio con Maria Tudor (1553-58). L’INTOLLERANZA RELIGIOSA DI FILIPPO Filippo II è stato definito el Rey Prudente, perché non viaggiò come il padre, ma si stabilì a Madrid, al centro della Castiglia. Da lì cercò di controllare gli immensi domini attraverso una rete burocratica e concentrò in sé ogni potere decisionale. È stato inoltre definito il “braccio” secolare della Controriforma, in quanto ebbe il fermo proposito di estirpare l’eresia: si scagliò contro gli infedeli perseguitando le minoranze religiose presenti in Spagna: ebrei (“marranos”) e musulmani (“moriscos”), in nome di un ideale di purezza di sangue (limpieza de sangre). I Moriscos si ribellanno intorno al 1568-70, ma saranno deportati e poi espulsi a inizio ‘600. LA GUERRA CONTRO I TURCHI Dopo la caduta di Tunisi e Cipro (1570) in mano degli ottomani che le sottraggono ai veneziani > si fa strada l’idea di una nuova crociata. La Spagna partecipò alla Sacra Lega (promossa dallo Stato pontificio di papa Pio V a cui si uniscono ducato di Savoia, repubbliche di Genova e Venezia, Spagna) che distrusse la flotta turca a Lepanto (all’ingresso del golfo di Corinto) il 7 ottobre 1571. La battaglia di Lepanto entrò subito nel mito, poiché fu rappresentata come decisiva per le sorti dell’Europa cristiana; in realtà, sul piano politico e militare, Lepanto fu un episodio come altri nella storia secolare dei rapporti tra europei e ottomani. LE FONTI: LA BATTAGLIA DI LEPANTO NELL’ARTE CATTOLICA LA RIVOLTA DEI PAESI BASSI E LA NASCITA DELLE PROVINCE UNITE I Paesi Bassi erano un dominio di grande importanza economica per la Spagna, e sotto Carlo V godevano di una notevole autonomia. Filippo II tenta sottometterli alla Spagna e di frenare la diffusione del calvinismo > ne nasce una ribellione nel 1566. I motivi della rivolta furono i seguenti: tassazioni esorbitanti che mettevano in pericolo i floridi commerci cittadini stanziamento di guarnigioni spagnole a controllo del territorio opposizione della Spagna cattolica alla diffusione del protestantesimo restaurazione del Tribunale dell’Inquisizione e attuazione degli editti contro l’eresia La durissima repressione, condotta dal Duca d’Alba, che instaura un regime del terrore, peggiora la situazione: i ribelli calvinisti trovano un leader in Guglielmo d’Orange e si danno alla pirateria a danno delle navi spagnole. Le truppe spagnole (soldati mercenari che non ricevono la paga a causa della bancarotta spagnola), allora, saccheggiano Anversa e ottengono la reazione delle province cattoliche del Sud, ancora fedeli al cattolicesimo, contro la Spagna. Le province dei Paesi Bassi, ora unite, riescono a ottenere un trattato di pace, la pacificazione di Gand, nel 1576. Il nuovo generale Alessandro Farnese riguadagna però l’appoggio dei nobili del Sud, mentre il Nord dà vita alla Repubblica delle Province Unite o Olanda nel 1581, che sopravvive alla controffensiva spagnola perché l’attenzione di Filippo II si rivolge all’Inghilterra e alla Francia. L’impero di Filippo II si ingrandisce con l’acquisizione del Portogallo nel 1580, ma le difficoltà non sono mancate: enormi spese, militari e non, hanno portato a frequenti bancarotte (1557, 1575 e 1596) la Spagna è logorata dalla guerra contro l’Inghilterra (fino al 1604), dalla lotta contro la ribellione dei Paesi Bassi (fino al 1609), e dall’intervento in Francia (fino al 1598). L’INGHILTERRA DI ELISABETTA I POLITICA ED ECONOMIA NELL’ETÀ ELSABETTIANA Nella II^ metà del ‘500 l’Inghilterra si avvia a diventare una grande potenza sotto la guida della regina Elisabetta I, figlia di Enrico VIII e Anna Bolena. Appena salita al trono 1558 ripristina l’anglicanesimo (prima di lei, la sorellastra Maria Tudor, detta Maria la sanguinaria Bloody Mary, moglie di Filippo II, aveva tentato di restaurare il cattolicesimo con ferocia contro la volontà della popolazione) e attuò importanti riforme e fu chiamata la regina vergine (il nome dello stato della Virginia, 1^colonia inglese in Am Sett, fu dato in suo onore) o sposa della nazione perché non voleva contrarre matrimonio visto che era nata da nozze non riconosciute dalla Chiesa. Durante il suo regno, l’età elisabettiana, che durò quasi 50 anni (fino al 1603), ottenne il consenso dei ceti produttivi con varie riforme economiche: i proprietari si avvantaggiano della vendita dei beni ecclesiastici e avviano le recinzioni delle terre comuni > sistema agricolo rivoluzionato perché si avvantaggiano le enclosures per sviluppare colture più intensive e produttive e per incrementare l’allevamento ovino e di conseguenza la produzione di lana (abbandonati gli open fields gestiti dai villaggi); coinvolge nelle attività mercantili e industriali anche l’aristocrazia > nuova classe di imprenditori e commercianti. la produzione inglese viene difesa dalla concorrenza estera; inizia la sfida alle monarchie iberiche nel campo dei commerci e delle colonie: intensifica il commercio con Paesi Bassi, Scandinavia e Russia. I mercanti inglesi impiantarono inoltre basi navali anche nel Mediterraneo orientale > attività colonizzatrice. Per quanto riguarda i rapporti con la Spagna, Elisabetta spezza il legame creatosi sotto Maria Tudor ma inizialmente mantiene relazioni apparentemente buone con la Spagna, senza scoraggiare né accogliere le proposte di matrimonio di Filippo II. Al tempo stesso appoggia la pirateria ai danni dei galeoni spagnoli (i corsari inglesi, con l’autorizzazione della sovrana, assalivano i galeoni spagnoli carichi d’argento provenienti dall’America, esercitavano il contrabbando verso le colonie spagnole e prestavano aiuto ai ribelli olandesi). LA GUERRA CON LA SPAGNA La politica anticattolica di Elisabetta punta sul rafforzamento della Chiesa Anglicana > ribadisce l’autonomia da Roma e il primato della Corono sulla gerarchia ecclesiastica inglese > nel 1570 viene scomunicata. I rapporti con i cattolici irlandesi e la Spagna diventano molto tesi. A complicare la situazione > Maria Stuart, nuova regina di Scozia nel 1561 e fervente cattolica era appoggiata dal papato ma non era ben vista dagli scozzesi in maggioranza calvinisti + Maria era stata indicata dai cattolici come legittima erede al trono inglese > nel 1567 un’insurrezione popolare costrinse Maria ad abdicare in favore del figlio Giacomo VI > imprigionata, fuggì presso la corte inglese sperando di trovare protezione dalla cugina> la vicenda culmina nella decapitazione di Maria Stuart (1587) con l’accusa di alto tradimento per una congiura di palazzo in cui sembrava coinvolta. Ciò darà a Filippo II il pretesto per tentare l’invasione dell’Inghilterra (1588), anche se le motivazioni che lo spingono alla guerra sono principalmente economiche e politiche. Nel 1588 130 navi spagnole, la cosiddetta Invincibile Armata, salparono da Lisbona alla conquista dell’Inghilterra. La flotta inglese era meno numerosa, ma le sue navi erano più leggere più agili nelle manovre + tecnica dell’abbordaggio spagnoli + tempeste + esperienza ammiragli + uso artiglieria inglesi Contro ogni previsione, la flotta spagnola, messa in difficoltà anche dalle tempeste, subì una terribile sconfitta, venne dispersa e tornò in Spagna > declino della potenza spagnola e ascesa dell’Ingh nel 600. LE FONTI: L’INVINCIBILE ARMATA SI ARRENDE AGLI INGLESI LE GUERRE DI RELIGIONE IN FRANCIA Dopo la pace di Cateau-Cambrèsis (1559) la Francia può affrontare il conflitto religioso che si sta sviluppando al suo interno e che produrrà mezzo secolo di sanguinose guerre civili. Il Paese era così diviso: La Lega cattolica controllava il nord-est e il sud-est L’Unione ugonotta (così venivano chiamati i calvinisti francesi) controlla il sud-ovest e parte del centro Le regioni centrali erano neutrali All’inizio degli anni sessanta del 1500 i luoghi di culto protestanti presenti in Francia erano circa 1400 e le casate più importanti erano divise in cattolici e protestanti: CASATE CATTOLICHE CASATE PROTESTANTI Guisa Rohan Lorena Coligny Montmorency Condé Borbone PRIMA GUERRA DI RELIGIONE (1562-63) 1562: primo editto > di Saint Germain promulgato da Caterina de Medici a nome di Carlo IX > di tolleranza: il culto pubblico può avvenire al di fuori dei centri urbani, il culto privato nelle città > libertà di culto agli ugonotti purché risiedessero fuori dalle mura cittadine. Reazione dei cattolici: strage di Vassy 1 marzo 1562 > al passaggio del duca di Guisa, capo della fazione cattolica, 70 ugonotti in preghiera sono uccisi “sequestro” della famiglia reale a Fontainebleau ad opera del duca di Guisa e suo trasferimento forzato a Parigi; il principe di Condé, protestante, occupa Orléans 1563: editto di Amboise (secondo editto di tolleranza, più restrittivo) SECONDA GUERRA DI RELIGIONE (1567-68) 1567: viene scoperta la congiura ugonotta (Condé e Coligny) per rapire la famiglia reale a Meaux La Michelade: massacro di cattolici a Nîmes il giorno di S. Michele battaglia di Saint-Denis dove vengono sconfitti gli ugonotti decreto di espulsione di tutti i pastori protestanti dal suolo francese 1568: pace di Longjumeau, favorevole ai cattolici TERZA GUERRA DI RELIGIONE (1568-70) 1568: Carlo IX si proclama capo della Santa Lega che unifica le varie leghe cattoliche presenti in Francia Sentendosi in pericolo Condé e Coligny si rifugiano nella fortezza della Rochelle difesa da truppe ugonotte Carlo IX sopprime ogni libertà di culto per gli ugonotti l’esercito olandese di Guglielemo d’Orange, chiamato da Coligny, entra in Francia in difesa degli ugonotti, mentre Carlo IX ottiene finanziamenti dalla Spagna 1569: battaglia di Jarnac: sconfitta ugonotta Coligny viene condannato a morte per alto tradimento dal Parlamento di Parigi (a maggioranza cattolica) battaglia di Montcourt: sconfitta ugonotta 1570: editto di Saint-Germain favorevole ai protestanti (ai quali vengono concesse quattro piazzeforti di sicurezza: La Rochelle, La Charité, Cognac, Montauban) IL MASSACRO DI SAN BARTOLOMEO Nella notte tra il 23 e il 24 agosto 1572 avviene quello che passò alla storia come massacro di San Bartolomeo: la pacificazione religiosa tra cattolici e ugonotti viene sancita a Parigi dal solenne matrimonio fra Margherita di Valois, figlia di Caterina de’ Medici e sorella di re Carlo IX e il re di Navarra Enrico di Borbone, esponente della fazione ugonotta. Ma quello che doveva essere un segno di pacificazione religiosa appare agli occhi dei cattolici più fanatici come una provocazione e all’indomani del matrimonio, nel corso di una sola notte, 3.000 ugonotti che si trovavano in città per le nozze, sono massacrati nelle loro case e per le strade dalla folla cattolica a Parigi, inferocita. Pare che Caterina e Carlo abbiano voluto fomentare la folla per liberarsi del capo degli ugonotti. In poche ore la strage si estende alle altre città francesi: 7800 morti a Lione, 500 a Orléans. Subito dopo il re Carlo IX si assume la responsabilità dell’accaduto e revoca la libertà di culto in Francia. LA GUERRA DEI TRE ENRICHI La situazione peggiorò quando, nel 1574, salì al trono il terzogenito di Caterina, Enrico III > privo di eredi > si aprì il problema della successione. Due aspiranti: Enrico di Guisa > capo dei cattolici Enrico di Borbone > capo degli ugonotti = conflitto che portò alla morte di Enrico di Guisa e poi di Enrico III > divenne quindi sovrano di Francia Enrico di Borbone con il nome di ENRICO IV > nel 1593 incoronato re di Francia. Si convertì solennemente dal calvinismo al cattolicesimo per riportare l’unità nel paese (fu un abile mossa politica, il sovrano infatti avrebbe pronunciato la famosa frase: Parigi val bene una messa). Ma per evitare altri motivi di guerre e assicurare un’effettiva libertà religiosa, nel 1598 promulgò l’editto di Nantes, che garantiva ai calvinisti francesi/ugonotti la libertà di culto, l’uguaglianza politica e civile e il possesso di alcune importanti piazzeforti militari (la Rochelle e Montepellier) >> rese legale per la prima volta nella storia la libertà religiosa. Queste concessioni permisero agli ugonotti di formare uno Stato dentro lo Stato > potenziale pericolo per la Corona. POLITICA DI ENRICO IV Attivismo governativo: o Politica sociale > favorisce l’ascesa della borghesia, cui affida la riscossione delle tasse e a cui consente l’accesso alle cariche amministrative e giudiziarie > gli incarichi pubblichi divennero ereditari tramite il pagamento di una somma annuale (la pualette) > riuscì a limitare la potenza della grande nobiltà MA si creò una NOBILTA’ DI TOGA con gli elementi della borghesia che avevano acquistato un terreno o un incarico statale unito a un titolo nobiliare VS NOBILTA’ DI SPADA discendente dai grandi casati feudali. o Politica istituzionale > accentra tutti i poteri nelle mani del sovranoin modo da poter ristabilire l’egemonia statale o Politica economica > affidata al ministro delle finanze duca di Sully, incentiva la produzione agricola con l’eliminazione di pedaggi, la bonifica delle paludi, la realizzazione di strade e canali, la diminuzione degli interessi sul denaro investito nel settore o Politica fiscale > contiene le spese e colpisce gli abusi o Politica commerciale > sposa il mercantilismo proteggendo i mercati interni con il massimo sviluppo della produzione locale, riducendo le importazioni e incoraggiando le esportazioni. o Politica militare > ristruttura e rafforza l’esercito o Politica estera > progetto di coalizione antiasburgica che non porta a termine perché viene assassinato > ucciso in un attentato (pugnalato nella sua carrozza) il 14 maggio 1610.

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