Apparato Digerente PDF
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Università di Verona
Dott.ssa Cecchini
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This document is an anatomical overview of the human digestive system, detailing the different organs and their functions. It describes the organs of the digestive tract from the mouth to the anus, as well as the accessory organs like the liver and pancreas.
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Apparato digerente Questo file creato dalla Dott.ssa Cecchini-Dip. di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento-Università di Verona non può essere riprodotto in alcun modo a scopo di lucro (art. 4 L. 633/41). Ogni violazione del diritto d’autore sarà perseguita secondo la legge vigente....
Apparato digerente Questo file creato dalla Dott.ssa Cecchini-Dip. di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento-Università di Verona non può essere riprodotto in alcun modo a scopo di lucro (art. 4 L. 633/41). Ogni violazione del diritto d’autore sarà perseguita secondo la legge vigente. 1 L’apparato digerente è rappresentato da: un gruppo di organi che costituiscono il canale alimentare (cavo orale, faringe, esofago, stomaco, intestino tenue e crasso) organi ad esso accessori (denti, lingua, ghiandole salivari, fegato, colecisti, pancreas) Funzione: assunzione, elaborazione ed assorbimento i nutrienti alimentari 2 Il canale alimentare è un tubo che si estende dal cavo orale all’orifizio anale, passando attraverso la regione del collo, la cavità toracica e la cavità addominale e pelvica Lunghezza: circa 10 metri 3 Nel suo tragitto il canale alimentare è costantemente situato sul piano anteriore della colonna vertebrale Nel collo ha stretti rapporti con la laringe e la trachea Nel torace è situato nel mediastino posteriore, tra i due polmoni e dietro al cuore Nell’addome e nel bacino entra in rapporto con le diverse formazioni dell’apparato uro-genitale 4 Esofago 5 I vari segmenti dell’apparato digerente hanno diversa struttura, in relazione alla diverse funzioni 6 Il cavo orale, la faringe e l’esofago sono principalmente destinati ad assumere gli alimenti e a trasportarli verso i tratti inferiori Dopo una prima elaborazione (iniziale digestione orale degli zuccheri tramite l’amilasi salivare) il bolo alimentare viene convogliato verso le parti successive (stomaco, duodeno e resto dell’intestino tenue) in cui avviene il fenomeno digestivo, cioè la trasformazione degli alimenti da sostanze chimiche complesse a sostanze più semplici così da poter essere assorbite e passare nel torrente circolatorio 7 Successivamente, le restanti porzioni del canale digerente (intestino crasso: cieco, colon, retto) sono adibite all’espulsione delle scorie (feci) ed al riassorbimento di parte dei liquidi alimentari 8 Cavo orale La prima porzione del canale alimentare dove avviene la triturazione meccanica del cibo, l’insalivazione dello stesso e quindi la prima parte del processo digestivo Inoltre, per la presenza degli organi terminali del gusto, in esso avviene la percezione gustativa (dolce, acido, salato, amaro, umami o gusto del glutammato) 9 La cavità buccale è situata nella parte inferiore della faccia tra le fosse nasali superiormente e la regione sopraiodea inferiormente Le arcate dentarie (superiore ed inferiore) separano la stessa in una parte anteriore e laterale, al di fuori delle arcate, detta vestibolo della bocca ed una parte posta all’interno delle arcate dentarie, la bocca propriamente detta 10 11 12 13 La cavità buccale propriamente detta si estende posteriormente fino all’ istmo delle fauci (passaggio tra la cavità buccale e l’orofaringe) Superiormente all’istmo delle fauci si trova il palato molle che separa l’orofaringe dalla rinofaringe costituendo la parete postero-superiore della cavità buccale Ha forma ad arco ed è costituito da tessuto muscolare rivestito da tonaca mucosa 14 15 L’ugola o uvula è un prolungamento verticale di forma conica sul bordo libero del palato molle Durante la deglutizione il palato molle e l’ugola si sollevano chiudendo il passaggio verso la rinofaringe, impedendo l’ingresso di liquidi o cibo nella cavità nasale 16 Lingua E’ un organo accessorio dell’apparato digerente situato nello spazio circoscritto dalle arcate dentarie Ha struttura fibro-muscolare ed è mobilissima Rappresenta non soltanto l’organo essenziale del gusto, ma svolge anche un’importante azione nella masticazione, nella deglutizione, nella suzione e nell’articolazione dei suoni 17 La sua faccia superiore (dorso) presenta dei sollevamenti mucosi (papille) visibili ad occhio nudo o ancor meglio con una lente Nella parte medio-posteriore si notano dei rilievi circolari disposti a forma di V aperto in avanti (V linguale) che prendono il nome di papille vallate Oltre a questo tipo di papille vi sono anche papille fungiformi, filiformi, fogliate a seconda della loro conformazione Ad eccezione delle papille filiformi, le altre accolgono nella loro struttura i bottoni gustativi deputati alla percezione gustativa 18 19 Lingua: bottoni gustativi 20 Ghiandole Gli elementi cellulari specializzati nella secrezione costituiscono organi denominati ghiandole Gli epiteli che le costituiscono sono detti ghiandolari o secernenti Esistono cellule isolate che si comportano come unità ghiandolari indipendenti (ghiandole unicellulari) 21 Alcune ghiandole riversano il loro secreto all’esterno del corpo o in cavità comunicanti con l’esterno (esocrine) tramite un sistema di canali detti dotti escretori Altre invece immettono il loro secreto, detto ormone, direttamente nel torrente circolatorio (endocrine) e sono prive di dotti escretori 22 Ghiandole salivari La maggior parte della saliva è secreta dalle ghiandole salivari maggiori, esterne alla cavità buccale ma comunicanti con essa tramite dotti Queste sono: le ghiandole parotidi, sottomandibolari e sottolinguali Una piccola quantità di saliva è secreta poi da ghiandole minori situate a livello delle labbra, guance, palato e lingua 23 La saliva è essenziale per la formazione del bolo alimentare e per la sua progressione nelle prime vie digestive, per lo svolgimento delle funzioni gustative, per la detersione delle superfici mucose Provvede inoltre alla prima digestione di alcune sostanze (ad es. l’amido tramite l’enzima amilasi salivare detta ptialina, lipasi per la digestione dei grassi…) e possiede funzioni difensive (antibatterica ed antivirale) 24 Ghiandole parotidi (destra e sinistra): sono le più voluminose, poste dietro il ramo della mandibola Sono ghiandole sierose pure (sono sierose le cellule il cui secreto, fluido, è molto ricco di proteine, soprattutto enzimi) 25 PAROTIDI Sono contenute in una loggia, inferiormente e anteriormente all’orecchio, tra la cute superiormente ed il muscolo massetere inferiormente La saliva secreta dalle parotidi giunge nella cavità buccale tramite un dotto principale (dotto di Stenone) che sbocca nel vestibolo della bocca a livello del secondo molare superiore 26 Dotto di Stenone 27 Ghiandole sottomandibolari (destra e sinistra): occupano la regione sovraiodea, disposte contro la faccia interna della mandibola, accolte nelle loggia sottomandibolare Sboccano con il loro dotto (di Wharton) in prossimità del frenulo linguale 28 Frenulo linguale 29 Ghiandole sottolinguali (destra e sinistra): situate sotto la lingua, a forma di un’ oliva appiattita, sono poste superiormente e medialmente alle sottomandibolari, a ciascun lato della sinfisi mentoniera e del frenulo della lingua. Non sono contenute in una loggia, ma sono immerse in connettivo lasso Il dotto principale (di Bartolino) si apre nel pavimento buccale Sia le sottomandibolari che la sottolinguale sono a secrezione mista (sierosa e mucosa). Sono mucose le cellule la cui secrezione è vischiosa e ricca di glicoproteine 30 La faringe 31 La faringe è un condotto muscolo- membranoso impari, a direzione verticale posta anteriormente alla colonna vertebrale cervicale che appartiene sia all’apparato respiratorio che digerente. Dà passaggio, mai simultaneamente, sia al bolo alimentare (durante la deglutizione) sia all’aria che discende dalle fosse nasali verso la laringe (inspirazione) o dalla laringe risale alle fosse nasali (espirazione) 32 Si estende dalle coane in alto fino all’inizio della laringe e dell’esofago in basso La tonaca muscolare della faringe è formata da una serie di muscoli striati volontari che formano un involucro all’incirca continuo 33 34 35 Dall’alto verso il basso la faringe corrisponde successivamente alle fosse nasali, al cavo orale, alla laringe Viene quindi divisa in 3 parti: Rinofaringe Orofaringe Laringofaringe o ipofaringe 36 37 38 Esofago Condotto muscolo-membranoso, a direzione longitudinale, destinato a convogliare gli alimenti dalla faringe, alla quale fa seguito, allo stomaco, che lo continua E’ lungo circa 25 cm. Inizia a livello del margine inferiore della cartilagine cricoide, in corrispondenza della VI o VII vertebra cervicale (C6-C7). In basso ha per limite un orifizio circolare, detto cardias, per mezzo del quale si apre nello stomaco. Il cardias corrisponde al lato sinistro della X e XI vertebra toracica (T10-T11) 39 Dal punto di vista topografico, vi si possono distinguere quattro porzioni: una porzione cervicale una porzione media o toracica una porzione diaframmatica una porzione inferiore o addominale Se vuoto, risulta appiattito in senso antero- posteriore ed il lume in sezione apparirà sotto forma di un’ellisse, un ovoide o una semplice fessura 40 Nel suo tragitto presenta rapporti importanti con vari altri organi A livello cervicale, anteriormente è in rapporto con la trachea, posteriormente con la colonna vertebrale 41 A livello toracico, è profondamente nascosto nel mediastino posteriore. Anteriormente è in rapporto con la trachea, il bronco sinistro. Lateralmente a destra è in rapporto con la pleura mediastinica a sinistra con l’arco dell’aorta e il tratto iniziale dell’aorta discendente (T4-T5) quindi successivamente passa dietro il pericardio A livello diaframmatico impegna l’orifizio esofageo del diaframma La parte addominale è in rapporto anteriormente con la faccia inferiore del lobo sinistro del fegato, posteriormente con l’aorta addominale 43 La parete dell’esofago è costituita da quattro tonache concentriche che dall’interno all’esterno sono: Tonaca mucosa Tonaca sottomucosa (contenente ghiandole mucose) Tonaca muscolare (strato interno circolare ed esterno longitudinale) Tonaca avventizia (e sierosa solo nel tratto addominale data dal peritoneo) 44 La tonaca mucosa è data da un epitelio e una tonaca propria sottostante L’epitelio è di tipo pavimentoso pluristratificato non cheratinizzato (analogamente a quello del cavo orale). Questo epitelio, a livello del cardias, trapassa poi bruscamente nell’epitelio cilindrico della mucosa gastrica La tonaca propria è costituita da connettivo denso e fibre elastiche 45 46 47 La tonaca muscolare è costituita da: una tessuto muscolare striato nel suo terzo superiore o craniale associazione di muscolatura striata e liscia nel terzo intermedio muscolatura liscia nel suo terzo inferiore 48 49 50 Vascolarizzazione esofago Porzione cervicale: rami dell’arteria succlavia (art. tiroidee inferiori) Faringe ed esofago cervicale in visione posteriore 51 Porzione toracica: rami dell’aorta toracica (diretti e indiretti) 52 Vascolarizzazione esofago Porzione diaframmatica e addominale: arterie freniche inferiori e arteria gastrica sinistra (ramo del tripode celiaco) 53 Le vene esofagee costituiscono un plesso venoso periesofageo che: Nei 2/3 superiori dell’esofago è tributario della vena cava superiore Nel tratto inferiore dell’esofago, le vene proprie della parete si aprono nella vena gastrica sinistra, tributaria della vena porta 54 In tal modo, a livello del tratto addominale dell’esofago, si stabilisce un’anastomosi tra vena porta e vena cava superiore Ipertensione portale: varici esofagee possibili emorragie 55 Peritoneo Il peritoneo è una membrana sierosa (come pleura e pericardio), liscia lucida e trasparente Riveste la cavità addominopelvica ed i visceri in essa contenuti Il peritoneo è costituito da due lamine in continuità tra loro: il peritoneo parietale (riveste la superficie interna della parete addominopelvica) ed il peritoneo viscerale (che riveste in toto o parzialmente i visceri) 56 Organi intraperitoneali (es. stomaco e milza): quelli quasi interamente rivestiti dal peritoneo viscerale Organi retroperitoneali, sottoperitoneali: quelli situati rispettivamente posteriormente al peritoneo parietale (es. i reni) o inferiormente (es. vescica urinaria) al peritoneo parietale 57 Cavità peritoneale E’ uno spazio virtuale all’interno della cavità addominopelvica compreso tra la lamina parietale e la lamina viscerale del peritoneo Tale cavità contiene solo un sottile film di liquido peritoneale (acqua, elettroliti ed altre sostanze derivate dal liquido interstiziale dei tessuti adiacenti) che lubrifica la superficie del peritoneo agevolando il movimento reciproco dei visceri senza attrito (particolarmente importante durante la digestione) 58 La cavità peritoneale è completamente chiusa nel maschio mentre nella femmina è in comunicazione con l’ambiente esterno attraverso le tube uterine (tramite utero e vagina) Questa comunicazione può rappresentare una potenziale via di ingresso di agenti infettivi esterni (peritoniti) 59 Peritoneo A differenza del pericardio e delle pleure (sierose che rivestono cuore e polmoni in modo lineare), il peritoneo presenta varie pieghe che connettono gli organi tra loro o alle pareti dell’addome Queste pieghe (dette mesi e legamenti) accolgono nel loro spessore i vasi e i nervi che raggiungono i visceri avendo così anche funzioni trofiche oltre a funzioni di sostegno e fissità 60 Grande omento 61 Grande omento risvoltato 62 Il legamento falciforme (connette il fegato alla parete addominale anteriore e al diaframma) 63 Legamento falciforme 64 Piccolo omento Il piccolo omento: connette stomaco e duodeno al fegato (legamento epato- duodenale + legamento epato- gastrico). I due legamenti sono in continuità e vengono descritti separatamente per convenzione 65 Mesentere Il mesentere (piega a forma di ventaglio che connette la maggior parte dell’intestino tenue alla parete addominale posteriore) 66 67 Il mesocolon (due pieghe distinte, mesocolon trasverso e mesocolon sigmoideo, connettono le due porzioni dell’intestino crasso alla parete posteriore dell’addome) 68 Mesocolon Mesocolon trasverso 69 Stomaco E’ quel tratto dilatato del canale alimentare a forma di sacca allungata, situato tra l’esofago e l’intestino tenue, nel quale si accumula il bolo alimentare che sotto l’azione del succo gastrico viene trasformato in chimo Localizzato nella porzione superiore della cavità addominale, sotto al fegato ed al diaframma che lo ricoprono in gran parte; sopra al colon trasverso Occupa l’ipocondrio sinistro ed epigastrio 70 71 72 Dilatabile e contrattile, non è un organo fisso, ma sospeso Nel cadavere appare come una tasca a forma di cornamusa, appiattita in senso antero-posteriore, con due pareti (anteriore e posteriore) e due margini dette curvature: la piccola superiore, la grande inferiore Possiede due orifizi: il cardias superiore ed il piloro inferiore 73 Cardias 74 Superato il cardias e la regione cardiale dello stomaco, la porzione di stomaco posta superiormente è detta fundus o fondo gastrico che si adatta alla cupola diaframmatica Inferiormente, la porzione centrale e più ampia è rappresentata dal corpo Infine, fa seguito al corpo l’antro pilorico e il piloro che conduce al duodeno, prima porzione dell’intestino tenue 75 Il canale pilorico comunica con il duodeno tramite uno spesso sfintere dato dall’ispessimento della muscolatura liscia circolare, lo sfintere pilorico 76 La parete dello stomaco è data da: Tonaca mucosa Tonaca sottomucosa Tonaca muscolare (tre strati: esterno longitudinale, intermedio circolare ed interno obliquo) Tonaca sierosa 77 Quando lo stomaco è vuoto, la mucosa si presenta sollevata in pliche ondulate, le pliche gastriche Queste pliche si appianano via via che lo stomaco viene disteso dagli alimenti La superficie della mucosa presenta delle fossette nelle quali sboccano le ghiandole gastriche 78 79 L’epitelio di rivestimento della mucosa gastrica è completamente differente da quello esofageo. E’ cilindrico semplice Tutto l’epitelio gastrico ha attività mucosecernente La tonaca propria è completamente riempita di formazioni ghiandolari (cardiali, gastriche propriamente dette, piloriche) 80 Le ghiandole cardiali sono a muco Le ghiandole gastriche propriamente dette, del fondo e del corpo, sono costituite da vari tipi cellulari per la secrezione di: acido cloridrico, pepsinogeno, lipasi, gastrina, muco… Le ghiandole piloriche sono a muco 81 Vascolarizzazione dello stomaco Tripode/tronco celiaco (T12) 82 83 84 Intestino tenue Comprende quella porzione del tubo digerente che si estende dallo stomaco all’intestino crasso, destinata per eccellenza alla digestione ed all’assorbimento Il tenue si suddivide in tre porzioni: duodeno, digiuno, ileo (il digiuno ed ileo sono anche chiamati intestino tenue mesenteriale) 85 86 Intestino tenue La tonaca mucosa dell’intestino tenue è sollevata per la presenza di due ordini di rilievi (le pliche circolari ed i villi intestinali) che ne aumentano notevolmente la superficie assorbente (fino a 1000 per cm²) 87 I villi hanno forma variabile nei diversi tratti del tenue L’epitelio di rivestimento è cilindrico semplice con vari tipi di cellule tra cui enterociti assorbenti 88 Villo intestinale (altezza:0.4-0.6 mm) 89 Duodeno Il duodeno, la prima parte dell’intestino tenue, inizia all’altezza della I vertebra lombare, facendo seguito al piloro e termina sul lato sinistro della II vertebra lombare E’ lungo circa 25 cm 90 Forma una curva che abbraccia la testa del pancreas ed accoglie lo sbocco dei dotti pancreatico e biliare A livello del suo tratto discendente e medialmente si trovano due sporgenze, perforate ognuna da un orifizio. Queste sono: la papilla duodenale maggiore (di Vater) e la papilla duodenale minore 91 Papilla duodenale minore Papilla duodenale maggiore L’orifizio della papilla duodenale maggiore è il punto di sbocco comune del coledoco (vettore della bile) e del condotto pancreatico principale del Wirsung (vettore del succo pancreatico) La papilla minore corrisponde allo sbocco duodenale del dotto pancreatico accessorio 92 di Santorini Duodeno Vi si distinguono quattro porzioni: 1)Superiore 2)Discendente 3)Orizzontale 4)Ascendente 93 Parete Duodeno La parete duodenale è costituita da: tonaca mucosa (epitelio cilindrico semplice e tonaca propria contenente le ghiandole intestinali) tonaca sottomucosa: qui sono accolte le ghiandole mucose di Brunner (tipiche del duodeno) tonaca muscolare (strato circolare interno e longitudinale esterno) tonaca sierosa (il peritoneo riveste in modo incompleto il duodeno che risulta in gran parte applicato alla parete posteriore dell’addome rivestito dal peritoneo parietale. Solo la prima porzione del duodeno è rivestita completamente dal peritoneo tramite un prolungamento sul duodeno delle due lamine peritoneali dello stomaco) 94 Ghiandole a muco di Brunner (tonaca sottomucosa duodenale) 95 Ghiandole di Brunner Duodeno 96 Tenue mesenteriale: digiuno ed ileo Il tenue mesenteriale è lungo circa 6-8 metri ripetutamente avvolto su sé stesso Il pacchetto intestinale è ricoperto al davanti dal grande omento mentre posteriormente si ancora alla parete addominiale posteriore tramite il mesentere 97 98 Parete tenue mesenteriale Tonaca mucosa (epitelio cilindrico semplice e tonaca propria contenente le ghiandole intestinali) Tonaca sottomucosa (NON ci sono ghiandole) Tonaca muscolare (strato circolare interno e longitudinale esterno) Tonaca sierosa (mesentere: avvolge completamente il tenue mesenteriale ancorandolo alla parete addominale posteriore) 99 La vascolarizzazione arteriosa del duodeno è garantita da Arterie che derivano dal tripode celiaco e da arterie che derivano dall’arteria mesenterica superiore 100 L’irrorazione arteriosa del tenue mesenteriale: tramite numerosi rami arteriosi che derivano dall’arteria mesenterica superiore 101 Intestino crasso E’ l’ultima porzione del canale digerente Fa seguito all’ intestino tenue da cui è separato tramite la valvola-ileo-ciecale (che per la sua conformazione consente il libero afflusso del contenuto intestinale dall’ileo al cieco e ne impedisce il reflusso) Termina aprendosi all’esterno tramite un orifizio, l’orifizio anale, munito di un muscolo sfintere interno liscio (sfintere interno dell’ano) ed uno sfintere esterno striato (sfintere esterno dell’ano) 102 m. sfintere esterno m. sfintere interno m. sfintere esterno 103 Intestino crasso Dal punto di vista topografico si può suddividere in: Cieco (con annessa appendice vermiforme) Colon ascendente Colon trasverso Colon discendente Colon sigmoideo (cavità pelvica) Retto che termina con il canale anale e orifizio anale 104 105 106 107 Variations in the position of the vermiform appendix. a = retrocecal; b = paracolic; c = retro-ileal; d = pre-ileal; e = subcecal 108 Retto Sigma Canale anale 109 Sulla superficie esterna del colon sono visibili dei nastri longitudinali muscolari detti tenie (sono 3 e si riducono a 2 nel colon pelvico) che rappresentano lo strato circoscritto di muscolatura liscia longitudinale (assenti a livello dell’appendice vermiforme e del retto) La parete intestinale negli intervalli tra le tenie è come increspata e presenta sulla superficie interna delle tasche emisferiche (haustra) separate da pieghe falciformi (pieghe semilunari) Sulla superficie esterna, alle tasche corrispondono gibbosità ed alle pieghe semilunari corrispondono solchi Se si recidono le tenie l’intestino crasso diventa regolarmente cilindrico 110 La tonaca mucosa del crasso rispetto al tenue è più sottile e liscia. Non presenta villi. L’epitelio di rivestimento della tonaca mucosa è formato da cellule cilindriche simili a quelli del tenue (colociti), con funzioni assorbenti ma anche cellule caliciformi mucipare La lamina propria della mucosa accoglie ghiandole rappresentate soprattutto da elementi a secrezione mucosa 111 Quando il canale anale trapassa nell’orifizio anale, l’epitelio cilindrico semplice della mucosa viene ad essere sostituito da un epitelio pavimentoso composto, mentre scompaiono le ghiandole intestinali 112 113 Rapporti del retto nel maschio e nella femmina 114 Vascolarizzazione tratto intestinale ARTERIE MESENTERICHE 115 Arteria mesenterica superiore: nasce dall’ aorta addominale, 1 cm circa sotto il tripode celiaco, a livello di L1-L2 Irrora l’intestino tenue (tranne la prima parte del duodeno), cieco, colon ascendente e metà destra del colon trasverso 116 Arteria mesenterica superiore 117 Arteria mesenterica inferiore: nasce dall’ aorta addominale 3-4 cm sopra la biforcazione terminale dell’aorta addominale, a livello di L3 Irrora la metà sinistra del colon trasverso, colon discendente, sigma e parte del retto (porzione superiore) Le porzioni media e inferiore del retto sono irrorate da rami dell’arteria iliaca interna 118 Arteria mesenterica inferiore 119 4 Inferior vena cava 5 Iliohypogastric nerve and quadratus lumborum muscle 6 Ureter (abdominal part) 7 Psoas major muscle and genitofemoral nerve 8 Iliacus muscle 9 External iliac artery 10 Ureter (pelvic part) 13 Celiac trunk 14 Superior mesenteric artery 15 Left kidney 16 Abdominal aorta 17 Inferior mesenteric artery 18 Common iliac artery 19 Iliac crest 20 Sacral promontory 21 Rectum (cut) 23 Urinary bladder 120 121 Vene mesenteriche 122 123 Fegato Il fegato è un organo ghiandolare complesso a cui sono devolute molteplici funzioni (controllo della glicemia, metabolismo dei lipidi e delle proteine, metabolismo di farmaci, produzione della bile, partecipa all’attivazione della vitamina D, fagocitosi, sintesi di fattori della coagulazione..) Occupa la parte alta della cavità addominale, inferiormente al diaframma. Riempie quasi completamente l’ipocondrio destro, gran parte dell’epigastrio e la parte più alta dell’ipocondrio sinistro 124 1 Diaphragm 2 Costal margin 3 Transverse colon 4 Ascending colon with haustra 5 Free taenia of cecum 6 Ileum 7 Cecum 8 Falciform ligament of liver 9 Liver 10 Stomach 11 Gastrocolic ligament 12 Jejunum 13 Sigmoid colon 15 Terminal ileum 16 Meso-appendix 17 Mesentery 125 Presenta una faccia superiore o diaframmatica, convessa e liscia, ricoperta dal peritoneo viscerale. Questa faccia è ricoperta dalla cupola diaframmatica eccetto un breve tratto anteriore dove essa si viene a trovare in rapporto diretto con la parete addominale (leg. falciforme) E’ divisa in due lobi (destro e sinistro) dal legamento falciforme 126 2 Diaphragm 3 Diaphragmatic surface of liver 4 Falciform ligament of liver 5 Right lobe of liver 6 Fundus of gallbladder 8 Greater omentum 9 Aorta 10 Esophagus 11 Left lobe of liver 12 Stomach 13 Ligamentum teres 14 Transverse colon 127 Presenta poi una faccia inferiore o viscerale piana dove si trova una regione importante, l’ilo del fegato, e dei solchi che ne permettono la divisione in regioni: il lobo quadrato, delimitato dalla cistifellea e dal legamento rotondo (residuo della vena ombelicale fetale) Il lobo caudato, compreso tra la vena cava inferiore, l’ilo epatico, il legamento venoso (residuo del dotto venoso fetale di Aranzio che connetteva la vena ombelicale alla vena cava inferiore) 128 La faccia inferiore presenta poi delle impronte che riflettono la forma degli organi su cui giace (renale, colica, duodenale a destra, gastrica, esofagea a sinistra) 129 Legamento venoso Impressione esofagea Lobus caudatus SX DX Impressione gastrica Impressione renale Impressione duodenale Impressione colica Legamento rotondo Lobus quadratus 130 1 Fundus of gallbladder 2 Peritoneum (cut edges) 3 Cystic artery 4 Cystic duct 5 Right lobe of liver 6 Inferior vena cava 7 Bare area of liver 8 Notch for ligamentum teres and falciform ligament 9 Legamento rotondo 10 Falciform ligament of liver 11 Quadrate lobe of liver 12 Common hepatic duct 13 Left lobe of liver 14 Hepatic artery proper 15 Common bile duct Portal triad 16 Portal vein 17 Caudate lobe of liver 18 Ligamentum venosum 19 Ligament of inferior vena cava 131 132 133 134 Vascolarizzazione Il fegato è dotato di una vascolarizzazione molto ricca e particolare Infatti riceve due tipi di vasi afferenti: un’arteria (arteria epatica) ed una vena (vena porta) Emette poi dei vasi efferenti, le vene sovraepatiche che drenano poi nella vena cava inferiore 135 Il fegato riceve sangue da due fonti vasi afferenti: una fonte venosa (vena porta) una fonte arteriosa (arteria epatica) Il sistema portale consente al sangue refluo dal tubo digerente sottodiaframmatico, dalla milza, dalla colecisti e dal pancreas di attraversare il fegato prima di raggiungere la vena cava inferiore (fornisce al fegato circa il 60-70% dell’apporto ematico totale). 136 Vasi afferenti (che vanno al fegato): l’arteria epatica è ramo del tripode celiaco dell’aorta addominale. Fornisce sangue ossigenato (a. epatica comune, a. epatica propria, a. epatica dx e sx) La vena porta data dall’unione della vena mesenterica superiore, inferiore e lienale. Reca al fegato il sangue venoso raccolto nella porzione sottodiaframmatica del canale digerente, nel pancreas e nella milza. Fornisce sangue ricco di sostanze nutritive appena assorbite, farmaci o possibili microrganismi provenienti dal canale alimentare 137 Vena porta Arteria epatica comune 138 Vena porta 139 Architettura del fegato Il fegato in sezione appare suddiviso in aree poligonali (lobuli epatici), ciascuno costituito al centro da uno spazio circolare (vena centrolobulare) e da cordoni di cellule (epatociti) disposte attorno a raggiera Gli spazi presenti tra i cordoni prendono il nome di sinusoidi epatici, particolari capillari Dalle vene centrolobulari infine il sangue fuoriesce in vene di calibro maggiore (vene sottolobulari) fino a giungere nelle vene sovraepatiche che convergono svuotandosi nella vena cava inferiore 140 141 Alla convergenza di due o più lobuli spazi o triadi portali: dotto biliare arteria epatica vena porta 142 I sinusoidi sono capillari riccamente anastomizzati tra loro a decorso tortuoso con la membrana basale discontinua 143 Il fegato dal punto di vista chirurgico, può poi essere suddiviso in segmenti epatici chirurgicamente resecabili ciascuno dei quali è fornito indipendentemente da rami secondari o terziari della triade portale (dotto biliare, arteria epatica e vena porta) 144 Dal momento che il sangue drenato dal canale alimentare entra nel circolo portale epatico, spesso il fegato è un organo interessato da metastasi di tumori (diffusione a distanza di cellule neoplastiche) del canale alimentare sottodiaframmatico 145 Bile e vie biliari intra ed extra epatiche La bile è prodotta dagli epatociti e secreta in canalicoli presenti in ogni lobulo (canalicoli biliari) Questi confluiscono in duttuli biliari disposti tra i lobuli, che poi convergono a formare dotti interlobulari che confluendo in dotti dal calibro via via maggiore daranno origine al dotto epatico destro e sinistro che escono dall’ilo del fegato 146 Usciti dal fegato, il dotto epatico destro e sinistro si uniscono a formare il dotto epatico comune che dopo un breve tratto si unisce al dotto cistico (che è collegato alla colecisti, serbatoio della bile) formando il dotto coledoco Il coledoco quindi è il dotto a valle del dotto cistico, dato dalla confluenza del cistico e dell’epatico comune 147 Lobo caudato Cistifellea Lobo quadrato 148 La bile è un liquido giallo-verdastro costituito da acqua, acidi biliari, colesterolo, fosfolipidi, pigmenti, ioni Tra i pigmenti biliari, vi è la bilirubina derivato dell’eme che costituisce i globuli rossi, dopo la loro distruzione Gli acidi biliari contenuti nella bile sono responsabili dell’emulsione dei grassi favorendo la loro digestione da parte degli enzimi pancreatici Inoltre servono a mantenere in soluzione il colesterolo presente nella bile 149 La bile secreta dagli epatociti in modo continuo, viene a raccogliersi, nell’intervallo tra i pasti nella colecisti o cistifellea, sacchetto a forma di pera, che giace nella fossetta cistica, sulla faccia inferiore del fegato e che rappresenta la sede dove la bile subisce un processo di concentrazione 150 Il coledoco va a sboccare nella porzione discendente del duodeno, insieme al dotto pancreatico principale del Wirsung a livello della papilla duodenale maggiore di Vater coledoco 151 152 Pancreas Ghiandola mista (esocrina ed endocrina) retroperitoneale, annessa al duodeno nel quale riversa il suo prodotto di secrezione esocrina: il succo pancreatico Per i suoi caratteri macroscopici e microscopici la porzione esocrina presenta una grande somiglianza con le ghiandole salivari (in particolare la parotide) 153 Il pancreas è posto profondamente nella parte superiore dell’addome, al davanti del tratto superiore della colonna lombare dietro allo stomaco, tra la milza che corrisponde alla sua estremità sinistra e l’ansa duodenale che ingloba nella sua concavità tutta la sua estremità inferiore destra E’ un organo allungato in senso trasversale (circa 15 cm, pesa circa 80 gr), appiattito in senso antero- posteriore, molto più voluminoso alla sua estremità destra (testa) che alla sua estremità sinistra 154 155 156 Vi si distinguono tre parti: un’estremità destra o testa una parte intermedia o corpo un’estremità sinistra o coda Microscopicamente è costituito da una parte esocrina (97-99%) ed una endocrina (1-3%). 157 testa coda corpo 158 La parte esocrina è una ghiandola sierosa pura, costituita da vari lobi e lobuli, similmente all’architettura delle ghiandole salivari maggiori, in particolare la parotide. Il succo pancreatico è prodotto dalla parte esocrina e confluisce poi nei due dotti principali che si riversano nel duodeno. E’ composto principalmente da acqua, sali, bicarbonato di sodio (che tampona l’acidità del chimo proveniente dallo stomaco) ed enzimi (es. amilasi che scinde l’amido, tripsina ed altre peptidasi per la digestione delle proteine, lipasi per la digestione dei grassi) 159 Gli enzimi pancreatici sono secreti in forma inattiva (granuli di zimogeno). Si attivano successivamente nell’intestino tenue. Ciò impedisce che gli enzimi possano agire sul pancreas stesso danneggiandolo 160 La parte endocrina è data da piccoli aggregati epiteliali inframmezzati al tessuto esocrino: sono i cosiddetti isolotti pancreatici o isole di Langherans, responsabili della produzione di insulina (cellule beta) e glucagone (cellule alfa) che intervengono nella regolazione del metabolismo glicemico (il glucagone aumenta i livelli ematici di glucosio, l’insulina li abbassa) oltre alla somatostatina e il polipeptide pancreatico, ad azione regolatrice 161 Pancreas Isola di Langherans 162 Pancreas Isola di Langherans 163 Controllo nervoso della motilità gastrointestinale Innervazione parasimpatica stimola la motilità e la secrezione gastrointestinale Innervazione simpatica inibisce la secrezione e la motilità gastrointestinale 164 Sistema nervoso enterico Sistema nervoso proprio dell’apparato digerente situato all’interno della parete del tratto digerente è costituito da un grandissimo numero di neuroni localizzati nel tratto gastro- enterico Contribuisce a regolare la motilità del canale alimentare (peristalsi) e i processi secretivi degli organi del canale alimentare (secrezione acida ed enzimi digestivi) 165