Anatomia Torace PDF
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Università Vita-Salute San Raffaele
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Questo documento fornisce una descrizione dettagliata dell'anatomia del torace, includendo le coste, lo sterno e la colonna vertebrale. Fornisce informazioni sul sistema respiratorio. Include anche informazioni sui muscoli adiacenti e le connettività.
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ANATOMIA DEL TORACE A causa delle funzioni speciali del cuore e dei polmoni, la gabbia toracica deve fornire contemporaneamente una protezione significativa per il suo contenuto e un supporto unico per i polmoni. La parete toracica è un insieme di tessuti molli e ossei (struttura ossea, cartilaginea...
ANATOMIA DEL TORACE A causa delle funzioni speciali del cuore e dei polmoni, la gabbia toracica deve fornire contemporaneamente una protezione significativa per il suo contenuto e un supporto unico per i polmoni. La parete toracica è un insieme di tessuti molli e ossei (struttura ossea, cartilaginea e muscolare) che contiene i visceri toracici. Si trova tra il collo e l’addome, dal quale è separato ermeticamente dal diaframma (muscolo respiratorio), che permette di mantenere una pressione negativa nel torace e una pressione neutra nell’addome (chiusura ermetica). Funzioni di base: - delimita all'interno e protegge dai danni il cuore, i grandi vasi e il polmone - partecipa alla respirazione con il diaframma e i muscoli extratoracici La struttura scheletrica del torace è costituita dallo sterno anteriormente, 12 vertebre toraciche che formano la colonna vertebrale posteriormente e 12 paia di coste. La gabbia toracica è delimitata: - Anteriormente: sterno (impari e mediano), cartilagini costali - Lateralmente: 12 paia di coste - Posteriormente: colonna vertebrale, profilo posterolaterale coste, scapola (in parte) Sterno È un osso piatto che si trova sulla linea mediana anteriore del torace. Si estende longitudinalmente dalla base del collo fino a circa 15-20 cm. Lo sterno è composto da tre parti distinte che si ossificano separatamente da tre distinti precursori cartilaginei: - Manubrio: superiormente, ha una forma di trapezio isoscele e presenta strutture particolari per l’articolazione con la clavicola e la prima costa - Corpo: centralmente, convesso all’esterno, il suo margine laterale presenta faccette articolari per le cosiddette coste vere che si articolano direttamente con lo sterno - Processo xifoideo: inferormente, piccola lamina che protrude verso il basso e presenta una notevole varietà individuale A livello del manubrio troviamo l’incisura della fossetta giugulare, sulla linea mediana dello sterno, subito lateralmente troviamo la fossetta clavicolare con cui lo sterno si articolerà con la clavicola attraverso un’articolazione a sella. Sotto la fossetta clavicolare troviamo la faccetta articolare per la prima costa. Più in basso verrà poi delimitata dal manubrio una curva convessità interna, che terminerà con la base del manubrio nel punto in cui esso si articola con il corpo; in questo punto sulla faccia laterale vediamo la faccetta articolare per la seconda costa, la quale si trova a cavallo tra il manubrio e il corpo. Proseguendo verso il basso troviamo sul corpo altre 5 faccette articolari, così si arriva a sette. Lo sterno è un osso importante anche per i suoi punti di repere, primo fra tutto l’angolo di louis, il quale è facilmente percepibile alla palpazione ed inoltre, è un indice sicuro della seconda articolazione sterno-claveare (palpando questo angolo e spostandoci lateralmente e un po’ in basso saremo in contatto con il secondo spazio intercostale). Le prime 6 coste si connettono direttamente allo sterno, dalla settima alla decima si congiungono tra loro tramite l’arco costale (struttura cartilaginea), che poi si connette a sua volta allo sterno, mentre l’undicesima e la dodicesima sono dette aerofluttuanti, in quanto sono connesse alla colonna vertebrale posteriormente, ma anteriormente non sono collegate a nulla. Le articolazioni che riguardano lo sterno hanno un certo grado di movimento, il quale non è molto ampio ma è fondamentale per l’elasticità e la respirazione. Si hanno delle articolazioni anteriori: - Sternocostali, tra le coste e il corpo dello sterno - Intercondrali, tra le diverse cartilagini - Sternali, tra le diverse parti dello sterno Le articolazioni posteriori sono le costovertebrali, tra la testa della costa e le vertebre, ma non riguardano lo sterno. Coste Le coste e le loro cartilagini costali formano la maggior parte dello scheletro toracico e definiscono ampiamente le dimensioni e la forma della gabbia toracica. Ci sono 12 paia di coste che si articolano dorsalmente con le 12 vertebre toraciche sulla colonna vertebrale e ventralmente con lo sterno. Le coste sono segmenti ossei nastriformi (non vengono chiamate ossa lunghe perché non presentano un canale midollare all’interno) e hanno delle caratteristiche particolari a seconda della loro posizione. Aumentano in lunghezza dalla 1° alla 7° per poi diminuire fino alla 12°. Sono chiamate coste tipiche quelle dalla 3° alla 9°. Formate da una parte ossea, la costa propriamente detta, è completata anteriormente dalla cartilagine costale. Le coste non raggiungono lo sterno in avanti ma vi si articolano tramite una porzione cartilaginea, detta cartilagine costale. - Le prime 7 coste si connettono con la loro cartilagine costale direttamente sullo sterno e sono chiamate “costole vere” o coste vertebrosternali - Le coste 8°, 9° e 10° si connettono con la loro cartilagine costale alla cartilagine costale superiore andando a formare la cosiddetta arcata costale ("false coste" o coste vertebrocostali) - Le ultime due coste invece sono dette fluttuanti o coste vertebrali perché non hanno cartilagine costale, non si connettono allo sterno e terminano nel muscolo della parete addominale posterolaterale. La struttura della costa presenta il corpo centrale e poi le due estremità, sternale (porzione anteriore) e vertebrale (porzione posteriore). A partire dalla estremità vertebrale la costa si dirige verso il basso, poi forma un angolo (angolo della costa) e inizia a salire, formando una curva a convessità esterna, portandosi verso l'estremità sternale. Il corpo si estende dorsolateralmente da 5 a 7,5 cm e poi gira gradualmente in avanti e verso il basso. A questo livello la curvatura si accentua a formare l'angolo della costa e segna l'estensione laterale dei muscoli erettori spinali della schiena. L'estremità vertebrale presenta due strutture: - La testa della costa si articola con la colonna vertebrale (articolazione costovertebrale) per mezzo di due faccette articolari per l'articolazione con le due faccette articolari vertebrali toraciche: la faccetta inferiore si articola al corpo vertebrale adiacente; e quello superiore si articola con il corpo della vertebra sopra di esso. - Il collo della costa si estende dorsolateralmente per circa 2,5 cm. L'estremità del collo è segnata lateralmente da un tubercolo che presenta una faccetta articolare per l'articolazione con i processi trasversi delle vertebre cervicali. Prima costa: più corta, più larga e più curva delle altre. La sua testa si articola con una singola sfaccettatura del primo corpo vertebrale toracico. Questa costa è piatta e forma una superficie inferiore e una superiore, solcata al centro dalle scanalature intertubercolari per l'arteria succlavia e la vena succlavia. Questa separazione dal tubercolo consente l'attaccamento del muscolo scaleno anteriore. Seconda costa: ha una curvatura simile alla prima, ma è lunga quasi il doppio. Il suo angolo è poco definito e il corpo è segnato da un tubercolo per il muscolo dentato anteriore. L'articolazione della sua cartilagine allo sterno forma l'angolo di Louis. Undicesima e dodicesima costa: sono di forma diversa poiché hanno colli, angoli e scanalature costali quasi assenti e sono sequenzialmente più corte delle coste sopra. Inoltre, presentano solo una sfaccettatura articolare per la loro vertebra corrispondente Muscoli I muscoli intrinseci si originano e inseriscono nella struttura propria del torace, i muscoli estrinseci si inseriscono su strutture esterne al torace (es: spalla, omero). Tutti i muscoli che sollevano la gabbia toracica sono muscoli inspiratori, tutti i muscoli che abbassano la gabbia toracica possono essere chiamati muscoli espiratori. I muscoli intrinseci sono seguenti: - Elevatori delle coste: visibili nel momento in cui si va a sezionare il torace e li si può osservare vicino alla colonna vertebrale. 12 paia di muscoli dorsali posti profondamente a ridosso della colonna, sono tesi tra i processi trasversi delle vertebre toraciche (tranne l’ultima) e dell’ultima vertebra cervicale e i tubercoli e gli angoli delle coste sottostanti. Contraendosi, questi muscoli solleveranno la gabbia toracica, hanno quindi funzione inspiratoria. - Sottocostali: originano dalla prima porzione di ogni costa (faccia interna) e vanno a inserirsi tra il tubercolo e l’angolo della costa sottostante, dirigendosi in basso medialmente. Questi muscoli, contraendosi, abbasseranno la gabbia toracica, portando quindi ad una riduzione del suo volume e generando la funzione espiratoria. - Intercostali: sono i principali muscoli intrinseci del torace e queste vaste lamine muscolari sono tese tra una costa e l’altra. Occupano gli spazi intercostali, sono 11 per lato. Si tratta in realtà di tre strati muscolari: esterni, medi e interni. Alcuni gruppi di intercostali alzano la gabbia toracica, altri la abbassano, hanno un comportamento vario in quanto hanno fibre crociate. Si distinguono in: o Intercostali esterni: sono 11 su entrambi i lati. Originano al livello dei tubercoli delle coste dorsalmente e vanno ad inserirsi all’inizio delle cartilagini costali ventralmente, dove terminano in membrane sottili. Le membrane intercostali esterne continuano in avanti verso lo sterno. Sono tesi tra ogni costa e quella sottostante (inclusa anche la 12°): ogni muscolo intercostale esterno nasce dal bordo inferiore di una costa ed è inserito nel bordo superiore della costa sottostante. Sono più spessi degli intercostali interni e le loro fibre sono dirette obliquamente verso il basso e lateralmente sul retro del torace e verso il basso e in avanti nella parte anteriore del torace o Intercostale medio: origina posteriormente, al livello della linea ascellare media e si inserisce al livello dello sterno. o Intercostale interno: sono 11 su ciascun lato. Si estende dall’angolo costale alla cartilagine sternale. Ricopre la faccia interna del torace, andando a costituire la parte più interna della parete toracica, esso infatti aderisce direttamente con la sua fascia alla fascia endotoracica, una struttura a diretto contatto con le pleure polmonari. Inizia ventralmente allo sterno negli spazi tra le cartilagini delle coste vere e alle estremità ventrali delle cartilagini delle false coste. Si estende verso il basso fino agli angoli delle coste, dove prosegue verso la colonna vertebrale come sottili aponeurosi chiamate membrane intercostali interne (o posteriori). Ciascun muscolo intercostale interno nasce dal bordo inferiore sulla superficie interna della costa che si trova superiormente, così come dalla corrispondente cartilagine costale, ed è inserito nel bordo superiore della costa sottostante. Le loro fibre sono anche dirette obliquamente, ma passano inferiormente e posteriormente, in direzione opposta a quelle esterne. Nella sottile intercapedine tra l’intercostale esterno e l’intercostale interno, e quando presente anche l’intercostale medio, decorre il fascio vascolo-nervoso intercostale, che poggia sul margine superiore della costa sottostante lo spazio intercostale. Muscoli intrinseci: Sono di forme e strutture variegate e sono divisi in classi: Toraco-appendicolari: o Grande pettorale: situato anteriormente nel torace, forma gran parte della parete anteriore del cavo ascellare. Origini: 2/3 mediali della clavicola, margine sternocostale della faccia anteriore sternale, prime sei cartilagini costali, foglietto anteriore della guaina del retto addominale. Inserzione: grande tuberosità dell’omero. Azione: adduce e ruota omero internamente, se prende punto fisso all’omero, solleva il tronco o Piccolo pettorale: situato profondamente al gran pettorale. Origini: margine superesterno 4,5,3 costa Inserzione: processo coracoideo della scapola Azione: abbassa spalla e solleva coste (azione inspiratoria) o Dentato anteriore: situato nella parete toracica laterale. Origini: margine superoesterno delle prime 10 coste Inserzione in margine vertebrale scapola Azione: eleva coste e sposta scapola in avanti e aumenta il volume del torace (inspirazione) Movimento a manico di secchio delle coste per aumentare il volume della gabbia toracica. Spino-appendicolari (prevalentemente posteriori) o Trapezio: situato nella regione nucale e dorsale del torace. Origini: linea nucale superiore, protuberanza occipitale esterna, legamento nucale, processi spinosi delle vertebre cervicali e delle prime toraciche e dal legamento sovraspinoso. Inserzione: rachide, clavicola e scapola (acromion) Azione: sollevare e addurre la spalla, estensione testa ruotandola verso lato opposto o Gran dorsale: ricopre parte inferolaterale dorso (regione lombare) e la parte laterae del torace. Origini: sacro, cresta iliaca posteriore, processi spinosi vertebre lombari e ultime vertebre toraciche. Inserzione: solco bicipitale dell’omero Azione: adduce e ruota internamente l’omero, se prende come punto fisso l’omero, eleva il tronco e le coste (azione inspiratoria) o Romboide: diviso in superiore/maggiore e inferiore/minore. Origini: legamento nucale, processi spinosi ultime vertebre cervicali e prime toraciche. Inserzione: margine vertebrale della scapola Azione: adduce e porta la scapola medialmente o Elevatore della scapola: origina dalle lamine posteriori dei processi trasversi delle prime 4 vertebre cervicali per inserirsi sull’angolo mediale e in parte sul margine vertebrale della scapola. La sua azione eleva e porta medialmente la scapola oppure, prendendo punto fisso sulla scapola, estende ed inclina dal proprio lato il collo. Spino-costali o Dentato posteriore superiore: eleva coste (azione inspiratoria) o Dentato posteriore inferiore: abbassa coste (azione espiratoria) Diaframma: muscolo impari, forma a cupola con convessità superiore, divide la cavità toracica da quella addominale. Presenta 3 orifizi: della vena cava inferiore, esofageo, aortico. Centro tendineo: 3 fogliole centrali (dove poggia il cuore) e 2 laterali dove poggiano i polmoni. La faccia superiore del diaframma è a diretto contatto con le pleure, la parte centrale con il mediastino e la faccia ineriore con il peritoneo che avvolge fegato, stomaco, milza ed è inoltre in contatto con pancreas e reni. Con contrazione: il diaframma si abbassa, si ha l’innalzamento delle coste, inspirazione Rilascio contrazione: risale diaframma, riduce volume torace e aria spinta fuori dai polmoni. CUORE Organo cavo, struttura prevalentemente muscolare. Peso tra 250 e 400g. Ha vascolarizzazione autonoma ed è dotato di capacità contrattile autonoma grazie ad un proprio sistema di conduzione elettrica. Svolge la funzione di pompa, sostenendo così la circolazione del sangue. Da esso si dipartono 2 circolazioni: - Sistemica: il sangue entra nell’atrio sinistro, passa al ventricolo sinistro ed esce nell’aorta, che lo porta in tutto il corpo - Polmonare: il sangue arriva nell’atrio destro, passa al ventricolo destro ed esce nelle arterie polmonari, che lo portano ai polmoni per essere ossigenato, dopodiché torna nell’atrio sinistro tramite le vene polmonari Ha la forma di una specie di piramide a base triangolare rovesciata (base craniale e apice caudale). Alla sua base si inseriscono l’aorta, l’arteria polmonare e le vene cave. Si possono distinguere 3 versanti: - Faccia diaframmatica - Faccia anteriore/sternocostale - Faccia posteriore Situato nella parte anteriore del mediastino (spazio tra i due polmoni). Il suo asse maggiore è diretto da alto a destra in basso a sinistra. È ruotato lungo il proprio asse: avanti ventricolo destro, specularmente indietro ventricolo sinistro. La base cardiaca sta dietro lo sterno, mentre l’apice cardiaco si trova in basso a sinistra dello sterno (itto della punta). Dietro al cuore si trovano la trachea, l’esofago e i corpi vertebrali. Visione assiale: il cuore si trova nella parte più anteriore del torace (mediastino anteriore). Rapporti cuore mediati dal pericardio: - Anteriormente: tessuto adiposo e sterno - Posteriormente: strutture del mediastino medio e posteriore, trachea, esofago, aorta discendente, vena cava (inf o sup) - Lateralmente: polmoni - Inferiormente: diaframma Pericardio: pellicola resistente ma sottile (1 mm), sacco sieroso che riveste tutto il muscolo cardiaco tranne all’origine dei vasi, aderisce al cuore interamente, ma è connesso agli organi circostanti tramite legamenti. Protegge il cuore dall’attrito. È composto da 2 membrane: 1. Pericardio fibroso: esterno, ricco di collagene 2. Pericardio sieroso: interno, ha uno strato parietale e uno strato viscerale/epicardio (strettamente adeso al cuore) Tra le due membrane si trova il liquido pericardico, che ha la funzione di attutire colpi e l’attrito. È contenuto in quantitàtà modesta ma può raggiungere più di 1L. Il cuore è irrorato dalle 2 arterie coronarie, che hanno origine dalla radice aortica, dove dalla valvola aortica nasce l’aorta vera e propria nel ventricolo di sinistra - Coronaria sinistra: ha decorso breve, con un tronco comune da cui nascono l’arteria circonflessa (decorso trasversale lungo piano valvolare) e arteria interventricolare anteriore (decorso longitudinale). Vascolarizzano la parete anteriore, parte della posteriore e del setto interventricolare - Coronaria destra: avvolge orizzontalmente il cuore, termina con il ramo interventricolare posteriore. Vascolarizza atrio e ventricolo destri (faccia diaframmatica) e la parete posteriore di destra. Le vene coronarie seguono il decorso delle arterie, confluiscono nel seno coronarico che sbocca nell’atrio destro. Il cuore è innervato da un plesso di fibre nervose, che hanno funzioni: - Simpatiche (originano da gangli simpatici, a ridosso colonna vertebrale), aumento frequenza cardiaca e capacità contrattile - Parasimpatiche (derivano da nervo vago), diminuzione frequenza cardiaca e capacità contrattile Struttura esterna Base: ingresso e emergenza vasi 3 versanti: - Faccia diaframmatica - Faccia anteriore - Faccia posteriore Apice cardiaco Struttura interna Il cuore è diviso in due parti: cuore di destra e cuore di sinistra. Il cuore di sinistra deve esercitare una forza maggiore in quando deve pompare il sangue in tutto il corpo, quindi avrà parete muscolare più spessa. Cuore di destra e di sinistra sono divisi dal setto, mentre ogni cavità è divisa poi in atrio e ventricolo (Atri = serbatoi, Ventricoli = motori). L’unica parte non muscolare del cuore sono le 4 valvole, costituite da tessuto connettivale. Esse possono essere distinte in valvole a lembi e valvole semilunari. Sono tutte a senso unico, e fanno in modo che il sangue segua il percorso fisiologico impedendo il reflusso. A lembi: - Tricuspide: 3 lembi (anteriore, posteriore e settale), divide atrio e ventricolo di destra - Mitrale: 2 lembi (aortico e parietale) divide atrio e ventricolo di sinistra Le valvole a lembi sono collegate a muscoli papillari tramite corde tendinee, che tendono la valvola quando muscoli si contraggono, chiudendola (paracadute). Semilunari: - Valvola polmonare - Valvola aortica dividono ventricoli da grossi vasi di flusso (nidi di rondine). Percorso del sangue: Il sangue entra nell’atrio destro attraverso le vene cave (superiore e inferiore), e esce dalla valvola tricuspide per andare nel ventricolo destro, dal quale esce attraversando la valvola polmonare e si riversa nell’arteria polmonare. Dopo essere stato ossigenato, il sangue attraversa le vene polmonari (due a destra e due a sinistra) per entrare nell’atrio sinistro. Da qui attraversa la valvola mitrale e si riversa nel ventricolo sinistro, che lo pompa fuori dalla valvola aortica e dentro l’aorta. Forame ovale: si trova tra il ventricolo destro e quello sinistro, è un forame aperto nel feto poiché il sangue bypassa circolo polmonare in quanto ancora non respira, si chiude negli adulti. Fasi ciclo cardiaco 1. Fase di contrazione: inizio sistole (60 ms). Tutte le valvole sono chiuse, ed i ventricoli iniziano a contrarsi (modificazione della morfologia del cuore) con incremento della pressione interna fino a superare quella delle grandi arterie (aorta e arteria polmonare) 2. Fase di gittata sistolica (200 ms): uscita sangue dai ventricoli. Apertura delle valvole semilunari e gittata sistolica (ca. 70ml). Valori massimi pressori: 130mmHg nel ventricolo sinistro e 25 mmHg nel ventricolo destro 3. Fase di rilasciamento (40 ms): pressione in grossi vasi > pressione in ventricoli. Rilasciamento ventricolare e chiusura delle valvole semilunari. Tutte le valvole sono chiuse. 4. Fase di riempimento (durata variabile): pressione intraventricolare minima (inferiore a quella atriale), conseguente apertura delle valvole atrioventricolari e riempimento ventricolare fino all’equilibrio delle pressioni. Contrazione atriale (sistole atriale) che spinge attivamente il sangue nel ventricolo (10% del riempimento ventricolare) Atrio dx – tricuspide - ventricolo dx – valvola polmonare - arteria coronale – vene polmonari - atrio sx – mitrale - ventricolo sx – valvola aortica - aorta ascendente Diastole: valvole a lembi aperte, valvole semilunari chiuse Sistole: valvole semilunari aperte, valvole a lembi chiuse APPARATO RESPIRATORIO Formato dalle vie aeree, i polmoni e le strutture accessorie (pleure, diaframma, parete toracica e muscoli). L’apparato respiratorio, infatti, ha funzioni non solo respiratorie, ma anche sensitive. Le vie aeree possono essere distinte in: - Vie aeree superiori/extratoraciche: cavità nasali (seni paranasali), faringe, laringe, tracheacervicale - Vie aere inferiori/intratoraciche: trachea inferiore, albero bronchiale, polmoni Cavità nasali Il naso è una struttura impari e mediana, al cui interno si trovano 2 cavità simmetriche separate dal setto osseo-cartilagineo. Il naso è ricoperto da cute e muscoli mimici, che influiscono sulla mimica nasale. Piramide nasale: - Radice del naso - Dorso del naso - Punta del naso - Ali del naso La cavità interna è la cavità nasale vera e propria, rivestita da mucosa e divisa in vari meati per aumentarne la superficie. Prende rapporti: - Anteriormente: osso nasale e cartilagini nasali - Lateralmente: seni mascellari - Posteriormente: seni sfenoidali e segmento superiore della faringe - Superiormente: divisa dalla volta cranica da seno frontale e osso etmoide - Inferiormente: separata da cavità orale da palato duro e palato molle La struttura interna è prevalentemente di carattere osseo, piccola parte (setto e punta naso) di cartilagine, mentre la piramide nasale quasi esclusivamente da cartilagine, e la radice naso da tessuto osseo. Le cavità nasali sono suddiise in 3 segmenti per la presenza turbinati (escrescenze ossee rivestite da mucosa): - Meato superiore - Meato intermedio - Meato inferiore Comunicazioni - Anteriormente con ambiente esterno attraverso narici - Posteriormente attraverso meati con faringe - Con i seni paranasali Attiguamente alle cavità nasali si trovano 4 cavità paranasali, strutture vuote all’inerno delle ossa del cranio. Funzioni: riduzione del peso della testa, cassa di risonanza, strutture di riscaldamento dell’aria inalata dal naso. - Seno frontale: pari e simmetrico, tra margine superiore della cavità orbiaria e linea mediana. Meato medio. - Seno mascellare: pari e simmetrico, piamide rovesciata che si trova nell’osso mascellare con apice diretto verso le radici dentarie. Meato medio. - Seno sfenoidale: pari e simmetrico, in rapporto con ossa nasali e ipofisi. Meato supriore - Seno etmoidale: struttura a piccole celle che aumentano la superficie in cui arrivano fibre nervose per olfatto, piccole aperture nella lamina cribrosa dell’tmooide, tra seno frontale e mascellare. Anteriori – meato medio; posteriori – meato superiore. Strutture che si tappano in caso di sinusiti. Faringe Struttura condivisa con apparato digerente, è un tubo muscolare impari e mediado lungo circa 15 cm. Posteriormente non prsenza aperture, mentre anteriormente comunica con i seni nasali, la cavità orale e la laringe. Si divide in 3 porzioni: - Rinofaringe: pertinenza strettamente dell’apparato respiratorio, è la parte superiore. Separata dalle cavità nasali dal palato molle con l’ugola (chiude passaggio posteriore durante la deglutizione). Comunica con le cavità nasali attraverso le coane, riceve sbocco dalle tube uditive, tramite le quali comunica con l’orecchio medio. - Orofaringe: entrambi apparati (respiratorio e digerente), localizzata posteriormente al cavo orale, con cui comunica attraverso istmo delle fauci. Tonsille poste anteriormente ad essa. - Ipofaringe/laringofaringe (più caudale): di pertinenza di entrambi gli apparati (respiratorio e digerente). Duante la deglutizione l’epiglottide si chiude in modo che l’aria vada nella trachea e il cibo nell’esofago. Laringe Struttura più profonda del’alta via aerea, impari e mediana, esclusivamente di pertinenza dell’apparato respiratorio. Componenti ossee, cartilaginee, muscolari e tessuto connettivo elastico. Contiene epiglottide. La maggior parte della laringe è costituita da cartilagine, ma è divisa in vari segmenti: - Osso ioide: a ferro di cavallo, dà ancoraggio alla muscolatura della faringe e del pavimento della bocca, nonché alla membrana tiroidea che collega l’osso ioide alla cartilagine tiroidea - Cartilagine tiroidea: forma a scudo con concavità posteriore, determina una sporgenza (pomo d’Adamo). Ha du cornetti superiori che si fissano all’osso ioide e due cornetti inferiori che sono articolati alla cartilagine cricoidea - Cartilagine epiglottide: elastica, si artiolacon la faccia superiore della cartilagine tiroidea. Esclude la via respiratoria dalla via alimentare, chiudendo la laringe durante la deglutizione - Cartilagine cricoidea: forma ad anello, è il punto di passaggio laringe- trachea - Cartilagini aritenoidee: sono come dei cornetti, punto di sostegno dei muscoli delle corde vocali Tra cartilagine cricoide e tidoide: membrana cricotiroidea. Tra osso ioide e cartilagine tiroidea: membrana iotireoidea. Muscolatura laringea molto complessa Trachea Inizia sotto alla cricoide, è composta da una parte cartilaginea, ua parte muscolare e una parte epiteliale. Funzioni: permettere passaggio aria (entrata e uscita), mantenere pulite vie aeree. È formata da anelli incompleti a forma di C, posteriormente è solo composta da una parete muscolare (pars membranacea, a contatto posteriormente con esofago). Anteriormente. A contatto con la tiroide, il timpo, la vena cava superiore e le vene anonime di destra e di sinistra. Lunghezza 12/13 cm. Tra gli anelli si trova lo spazio intercartilagineo, all’interno del quale ci sono le fibre intercartilaginee La trachea si divide in 2 bronchi principali, che sono extrapolmonari. È presente uno sperone che divide i due bronchi principale, questo è detto carena tracheale/principale. Rami di divisione dei bronchi principali (albero bronchiale): 1. Bronchi lobari (polmoni divisi in lobi, ogni lobo polmonare ha il suo bronco lobare): a destra 3 lobi; a sinistra 2 lobi. Diretti ai lobi polmonari 2. Bronchi segmentari/zonali (9-10 segmenti in ognuno dei due polmoni) 3. Bronchi subsegmentari/lobulari 4. Bronchioli/bronchi priferici (più periferici), terminano in alveoli Dal centro verso la periferia la struttura cartilaginea viene persa. Polmoni Organi pari, rappresentano gli organi principali dell’apparato respiratorio, occupano la maggior parte volume cavità toracica. Si trovano nelle logge pleuriche/pleuropolmonari, che sono separate in mezzo dal mediastino. Fungono da mediatori per lo scambio di ossigeno con l’ambiente. I polmoni hanno forma piramidale con l’apice che arriva fino alle logge sovraclaveari, poi si allargano e hanno una base più o meno piatta. Polmone destro: ha un volume superiore, è composto da 3 lobi (superiore, medio e inferiore). È diviso da 2 scissure: scissura orizzontale/piccola scissura (separa il lobo medio dal superiore) e scissura obliqua/grande scissura (separa il lobo inferiore dal superiore e medio). Sulla faccia mediale del polmone destro si trova l’ilo polmonare, composto dal bronco principale destro posteriormente, arteria polmonare, vena polmonare superiore anteriormente e vena polmonare inferiore inferiormente. Dall’ilo polmonare arterie, vene e bronchi escono dal parenchima polmonare. L’arteria polmonare ha un tronco comune, il quale si divide in destro e sinistro, poi in lobari, segmentari ecc man mano che segue le varie divisioni dei bronchi principali. Questa drena il sangue ossigenato verso l’atrio sinistro. Polmone sinistro: dato che il cuore si sviluppa con la punta verso sinistra, il polmone sinistro è più piccolo rispetto al destro, per questo è formato solo da due lobi, superiore e inferiore, divisi dalla scissura obliqua maggiore. La faccia mediale del polmone sinistro ha un ilo polmonare praticamente speculare a quello del polmone di destra, presenta le impronte mediastiniche dell’aorta discendente, del cuore e dell’arteria succlavia I bronchi sono divisi in modo equivalente ai lobi polmonari. Dopo i rami principali, essi si ramificano in bronchi segmentari, ognuno destinato ad un segmento broncopolmonare. Ogni segmento è costituito da un ramo bronchiale, una o due arterie che seguono il bronco e 1 o 2 vene che sono destinate alla periferia. I segmenti broncopolmonari sono: - 10 nel destro (5 nel lobo inferiore, 2 nel lobo medio, 3 nel lobo superiore) - 9 nel sinistro (5 nel lobo superiore e 4 nel lobo inferiore) I segmenti si dividono poi in lobuli, definiti la più piccola entità anatomica macroscopicamente riconoscibile. Ogni lobulo ha diversi bronchioli e alveoli (terminazioni bronchioli), che sono circondati da una membrana in cui stanno pneumociti e piccoli vasi capillari arterovenosi Pleure Membrane sierose che avvolgono separatamente ciascun polmone. Si distinguono: - Foglietto viscerale: riveste la superficie dell’organo, aderendo alla loro superficie. Entra in profondità delle scissure interlobari, fino quasi all’ilo polmonare - Foglietto parietale: disteso sulle pareti delle logge pleuropolmonari. Si divide in costale (lateralmente), diaframmatica (inferiormente) e mediastinica (ricopre la superficie laterale del mediastino) Tra i due foglietti c’è una cavità virtuale piena di liquido che aiuta il movimento dei polmoni, scorrendo sulla parete toracica. Poiché il foglietto viscerale, a livello dell’ilo, continua con quello parietale, il polmone è circondato da uno spazio completamente chiuso, che prende il nome di cavità pleurica.