Summary

Questi appunti di anatomia, contengono argomenti di approfondimento su metodi quantitativi per studiare la morfologia degli organismi. Gli argomenti includono esempi come la morfometria e la deviazione standard, rendendoli utili a studenti di biologia e scienze.

Full Transcript

ANATOMIA 8/01 Studio **quantitativo e comparativo** dei caratteri morfologici degli organismi viventi (animali o vegetali) o delle strutture. Si utilizza lo studio matematico delle forme di oggetti appartenenti alla stessa popolazione statistica. Una delle sue applicazioni l'identificazione di popo...

ANATOMIA 8/01 Studio **quantitativo e comparativo** dei caratteri morfologici degli organismi viventi (animali o vegetali) o delle strutture. Si utilizza lo studio matematico delle forme di oggetti appartenenti alla stessa popolazione statistica. Una delle sue applicazioni l'identificazione di popolazioni di organismi viventi, che possono assumere diverse forme o dimensioni a seconda dell'ambiente in cui si sono sviluppati. MORFOLOGIA Studio delle forme organizzate in sistema così nel campo biologico come in quello geografico sociale e linguistico. Si utilizzano studi matematici, con una stessa popolazione statistica, dati che devono essere elaborati. Le informazioni sulla variabilità tra le diverse specie di animali e piante, fondamentali per la ricostruzione delle dinamiche evolutive e per lo studio dei fenomeni di speciazione, sono oggi ottenute principalmente attraverso una analisi biomolecolare del genoma e delle proteine, attraverso lo studio delle strutture citologiche della specie. Per secoli, invece, la classificazione tassonomica degli organismi e lo studio della diversità della vita si sono basati sulla descrizione qualitativa della forma delle strutture biologiche. A partire dagli inizi del ventesimo secolo, con un certo ritardo rispetto alle altre discipline scientifiche, anche lo studio delle forme biologiche ha vissuto la propria **"rivoluzione quantitativa", attraverso l'utilizzo delle misure lineari dei tratti morfologici, quali lunghezze, larghezze e distanze tra punti (MORFOMETRIA) per comparare gli individui.** Questo approccio, che ha offerto agli studi biologici rigore e oggettività, è ancora utilizzato con buoni risultati in combinazione con altre metodologie, ma si presenta oggi inadeguato per risolvere parte dei problemi che i biologi affrontano nello studio delle differenze di forma. Nello sport lo sviluppo di un organismo durante l'età evolutiva è inteso sotto il profilo antropometrico (statura, peso, indici, lunghezza e diametri) ma anche sotto il profilo dello sviluppo dell'apprendimento dell'attività motoria. **VALORI DI RIFERIMENTO** **Sono basati su misurazioni eseguite sulla popolazione sana, raggruppata per classi di età e sesso.** **Sorgenti accreditate sono, ad es.:** **National Center for Health Statistics** **World Health Organisation (WHO)** DISTRIBUZIONE NORMALE O CURVA DI GAUSS 1. E' la più importante distribuzione statistica continua e trova numerose applicazioni nello studio dei fenomeni biologici 2. Fu proposta da Gauss (1809) nell'ambito della teoria degli errori 3. Il nome «normale» deriva dalla convinzione che molti fenomeni fisico-biologici si distribuiscono con frequenze più elevate nei valori centrali e con frequenze progressivamente minori verso gli estremi della variabile 4. E' detta anche Curva Degli Errori Accidentali in quanto, soprattutto nelle discipline fisiche, la distribuzione degli errori commessi nel misurare ripetutamente una stessa grandezza, è molto bene approssimata da questa curva. ![](media/image2.jpeg)Per [[descrivere correttamente una variabile]](https://paolapozzolo.it/statistica-descrittiva-analisi-esplorativa/), non è sufficiente utilizzare una [[media statistica]](https://paolapozzolo.it/media-statistica/) come la media aritmetica o la mediana. Questi indici, seppur molto importanti per sintetizzare una distribuzione statistica, forniscono infatti una visione solo parziale della distribuzione della variabile che si sta analizzando. L'indice di posizione ti permette di farti un'idea di cosa avviene nella parte centrale della distribuzione, ma non ti permette di capire cosa avviene nelle altre parti della distribuzione e, in assenza di variabilità, fare un'analisi statistica su una variabile non avrebbe senso: una singola osservazione sarebbe sufficiente per conoscere tutto ciò che riguarda quella variabile. Per questo, **agli indici di posizione è sempre importante abbinare anche un indice di variabilità, come la deviazione standard**. Deviazione standard: è difficile da capire Una delle combinazioni più frequentemente utilizzate per descrivere una variabile quantitativa è la media associata con la deviazione standard. La media infatti serve per misurare il baricentro della distribuzione ma da sola non è sufficiente per descrivere adeguatamente la distribuzione di una variabile quantitativa. Non ti dice nulla, infatti, sulla variabilità dei dati. Per sopperire a questa mancanza, c'è la deviazione standard che si utilizza proprio per misurare quanto sono lontane le unità statistiche dalla media. In pratica, **la deviazione standard sintetizza le deviazioni dalla media.** E' necessario tener presente la variabilità del gruppo in rapporto ad uno specifico carattere. Lo scarto quadratico medio (o **deviazione standard** o scarto tipo) è un indice di dispersione statistico, vale a dire una stima della variabilità di una popolazione di dati o di una variabile casuale. E' la dispersione dei dati intorno ad indice di posizione. ![](media/image4.png) Media altezza, football americano l'altezza media è più spostata rispetto alla popolazione media. Vedere come sono messe le curve. La forma che il corpo umano assume durante le diverse fasi del ciclo vitale è la risultante dell\'equilibrio tra le dimensioni assolute del corpo stesso e i rapporti dimensionali tra le sue varie parti. Affinché la definizione delle diverse forme (morfologia) sia espressa in termini obiettivi, occorre quantificare il dato di osservazione e cioè esprimere in unità di misura le dimensioni di lunghezza, larghezza e altezza (morfometria). Le misurazioni effettuate mediante uno specifico **strumentario** costituiscono il fondamento della scienza chiamata **ANTROPOMETRIA** (dal greco ἄνθρωπος, \"uomo\", e -μετρία, derivato da μέτρον, \"misura\"), letteralmente la **misurazione del corpo umano nel suo insieme** (statura, peso) e nei suoi segmenti (testa, tronco, arti), di cui vengono rilevate le [dimensioni misurate tra punti anatomici o architetturali di riferimento (punti cefalometrici e somatometrici) e calcolati i rapporti dimensionali reciproci espressi in percentuale (indici antropometrici). Questi si stabiliscono secondo determinate regole (o canoni), che definiscono le proporzioni corporee armoniche per una data statura e un peso corrispondente.] **Antropometria, accrescimento e composizione corporea** L\'antropometria è largamente utilizzata nel contesto degli studi sull\'accrescimento (**auxologia)** attraverso la **misurazione diretta delle dimensioni somatiche** di statura, peso, perimetro toracico, diametro del polso, perimetro del braccio e della coscia, spessore delle pliche cutanee, che sono le dimensioni più significative per seguire le fasi dell\'accrescimento per quanto riguarda lo sviluppo della massa scheletrica e la distribuzione della massa muscolare e della massa grassa. Dati che variano nel tempo. L\'evoluzione di tali componenti nel bambino e nell\'adolescente riflette le modificazioni della composizione corporea che si verificano sotto il controllo ormonale nel periodo prepubere e pubere con tempi e modalità diverse nei due sessi. Le variazioni del rapporto peso/statura, o indice di massa corporea (Body mass index, BMI), rappresentano in sintesi la forma del corpo nel suo insieme. Queste dimensioni nel loro complesso e i rapporti tra esse costituiscono pertanto degli utili **indicatori** che permettono di predire il tipo costituzionale dell\'adulto e nello stesso tempo di proporre strategie d\'intervento allo **scopo di ridurre i fattori di rischio** **di varie patologie**; per es., la malnutrizione o una dieta carente, condizione frequente nei paesi tropicali non industrializzati, induce ritardi nell\'accrescimento e nell\'insorgenza della pubertà, mentre un\'alimentazione troppo ricca può portare a un eccesso di tessuto grasso con conseguente obesità. Attualmente sono state introdotte nuove tecniche per definire la composizione del corpo, che si avvalgono di misurazioni fisico-chimiche, tra cui si va ampiamente diffondendo la tecnica dell\'analisi dell\'impedenza bioelettrica. Essa consiste nel misurare le variazioni di flusso, dovute alla diversa composizione in elettroliti e conduttività dei tessuti, di una debole corrente elettrica applicata al corpo. PERCENTILI: analisi dei dati = DOMANDA D'ESAMEEEEEEE!!!! **Riguardano le caratteristiche antropometriche riferite alla popolazione in generale e/o quando necessario a quella di gruppi specifici** (es. Maschi, Bambini, ecc.) I valori statistici di misura antropometrica vengono divisi in 100 parti percentuali dette "PERCENTILI". Il 1° percentile indica che il 99% della popolazione ha dimensioni maggiori, il 95° percentile indica che solo il 5% della popolazione ha dimensioni maggiori. (QUINDI QUOTA MOLTO PICCOLA, il bambino è molto alto rispetto alla popolazione). Applicabile in qualunque modello di distribuzione della variabile Metodo semplice che permette di valutare un soggetto nel tempo Valuta se i parametri misurati deviano dalla norma o si accentuano/riducono col progredire dell'età del soggetto che svolge una determinata attività fisica ![](media/image6.png)Il percentile o meglio i diagrammi percentili sono l'unità di misura che si utilizza per stabilire come procede la crescita del bambino in peso e in altezza. Si sono realizzati prendendo come termine di paragone gruppi formati da 1000 bambini maschi della stessa età. I bambini vengono suddivisi a seconda del peso e/o della statura, dopodiché vengono inseriti in 100 sottogruppi(1-100%) ciascuno formato da 10 bambini. Ogni gruppetto di 10 bambini è un centile e ogni centile è rappresentativo dell'uno per cento della popolazione infantile dell'età anagrafica presa in esame. Nel primo centile si trovano i bambini di dimensioni più piccole, nel centesimo quelli più alti e grossi. **La maggior parte della popolazione infantile è posizionata tra il 25° e il 75° percentile.** I bambini al 50° centile sono i bambini di dimensioni medie. **Percentili di crescita: che cosa e perché.** ![](media/image8.png)In genere, si riferisce l\'accrescimento corporeo a un determinato **percentile** e i **grafici** rappresentano l\'andamento medio della crescita corporea nella fase evolutiva (infanzia e adolescenza) e sono adattati alla nostra popolazione. Vengono periodicamente rinnovati e aggiornati, da apposite commissioni di esperti ricercatori. Sono realizzati controllando il peso e l\'altezza di migliaia di bambini di età diverse e poi dividendo le misure ottenute in modo che una proporzione definita dei bambini campione viene a trovarsi sopra e sotto un definito centile. Queste tabelle sono costituite da una serie di linee curve, dette "**curve di crescita**", che si ottengono dall'unione di alcuni punti le cui coordinate sono fornite da due diversi valori sull'asse delle ordinate e delle ascisse, corrispondenti all'età anagrafica, al peso, alla lunghezza e alla misura della circonferenza cranica. Come si esprime il BMI: kilogrammi su metri Range di BMI delle diverse fasce d'età In pratica, se un **bambino** ha una statura che si colloca al 10° **percentile**, significa che il 10% degli altri bambini appartenenti alla sua stessa popolazione di confronto è più piccolo di lui, mentre il 90% è più alto. Ad ogni età e per ogni misurazione, il novantacinquesimo centile rappresenterà i bambini più grandi: solo 5 su 100 saranno più grandi e i restanti 95 saranno più piccoli. All\'altro estremo, il quinto centile rappresenterà i bambini piccoli, i restanti 95 saranno più grandi.

Use Quizgecko on...
Browser
Browser