Hjelmslev: L'Asse del Processo e l'Asse del Sistema PDF

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Universitas Mercatorum

Serena Gennaro

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linguaggio semiotica analisi linguistica studi linguistici

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Questo documento analizza l'asse del processo e l'asse del sistema nel linguaggio secondo Hjelmslev. Vengono spiegati concetti come la doppia articolazione e come le parole si rapportano all'interno del linguaggio.

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Serena Gennaro - Hjelmslev: l’asse del processo e l’asse del sistema Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge s...

Serena Gennaro - Hjelmslev: l’asse del processo e l’asse del sistema Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 1 di 8 Serena Gennaro - Hjelmslev: l’asse del processo e l’asse del sistema Indice 1 IL PRINCIPIO DELLA DOPPIA ARTICOLAZIONE.................................................................................................... 3 2 PROCESSO E SISTEMA........................................................................................................................................ 4 3 LE DIPENDENZE.................................................................................................................................................. 6 BIBLIOGRAFIA............................................................................................................................................................. 8 Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 2 di 8 Serena Gennaro - Hjelmslev: l’asse del processo e l’asse del sistema 1 Il principio della doppia articolazione Per Hjelmslev i segni sono elementi che hanno un corrispondente sul piano opposto, e sono formati da unità minime denominate figure che non hanno un corrispondente sul piano opposto e sono, pertanto, prive di contenuto. Come ricordato dall’autore, infatti: L’autore suggerisce a questo proposito il principio della doppia articolazione, intendendo quel processo per il quale le lingue hanno al loro interno delle unità minime che non hanno, di per sé stesse, un significato proprio. Solo unendosi queste unità danno luogo a unità superiori e acquisiscono un significato. Per esempio all’interno di una narrazione. Questa doppia articolazione nel linguaggio implica che esistano delle parole o morfemi, dotate di significato proprio dato dall’unione di fonemi, come tali privi di significato proprio. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 3 di 8 Serena Gennaro - Hjelmslev: l’asse del processo e l’asse del sistema 2 Processo e sistema Qualsiasi sistema di segni - riprendendo la teoria già esposta da Saussure sui rapporti tra gli elementi linguistici che possono essere, ricordiamo, di natura sintagmatica o mnemonica - può essere studiato attraverso il piano dell’espressione e il piano del contenuto. Ciascuno di questi piani deve poi a sua volta essere analizzato partendo dal generale e identificando poi delle costanti sempre più piccole; questo processo deve, secondo l’autore, essere svolto attraverso due assi: l’asse del processo e l’asse del sistema. L’asse del processo è rappresentato da una linea orizzontale che va verso destra, mentre l’asse del sistema può essere rappresentato da una linea verticale che interseca quella del processo. Sull’asse del processo si dispongono gli elementi che costituiscono la catena del sintagma e le parole si dispongono dunque su questo asse una dopo l’altra per formare frasi ed espressioni. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 4 di 8 Serena Gennaro - Hjelmslev: l’asse del processo e l’asse del sistema Il processo che ne deriva è una gerarchia di funzioni logiche di tipo “e… e…” che vengono definite funzioni di relazione. Per esempio, nella frase “il bambino porta i compiti alla maestra”, la catena del sintagma sarebbe così composta: “il + bambino + porta + i + compiti + alla + maestra”, secondo una disposizione dei lemmi in un ordine gerarchico di tipo “e… e…”. L’operazione di analisi del processo è definita partizione, laddove questa permette di individuare catene e suddividere le catene individuate in ulteriori parti. Secondo l’autore all’interno del processo i segni sono allora parti della frase, le frasi sono parti della catena di un periodo e le lettere sono parti della catena di una parola. Ogni piccolo elemento rilevato viene così messo in concatenazione con altri per formare la frase. Sull’asse del processo gli elementi si susseguono in una continuità spazio-temporale e la relazione che si instaura viene definita sintagmatica. Passando ad analizzare l’asse del sistema notiamo come, come suggerito da Traini (2013, p.62): «gli elementi che potrebbero stare al posto di un elemento che è effettivamente presente in una particolare posizione del processo. A partire dall’ordine posizionale stabilito dal processo, il sistema indica le alternative possibili ai singoli componenti della catena (/un/ potrebbe sostituire /il/; /artigiano/ potrebbe sostituire /falegname/, ecc.). Così un sistema si può definire come una gerarchia di funzioni di tipo “o… o…” (un elemento oppure un altro oppure un altro), denominate funzioni di correlazione». Tornando al nostro esempio precedente, nella frase “il bambino porta i compiti alla maestra”, potremmo sostituire la parola “bambino” con la parola “fanciullo” o il termine “maestra” con il termine “insegnante”. Se gli elementi che compongono il linguaggio hanno un rapporto di sostituzione, laddove nella catena sintagmatica si può inserire indifferentemente un elemento oppure un altro, la relazione che si instaura viene definita paradigmatica. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 5 di 8 Serena Gennaro - Hjelmslev: l’asse del processo e l’asse del sistema 3 Le dipendenze Se il fine dell’analisi è quello di scomporre l’oggetto in elementi più piccoli, l’oggetto d’esame e le parti che lo compongono esistono in ragione delle dipendenze interne e delle relazioni tra i singoli elementi, tanto che, come ricordato da Hjelmslev «gli oggetti si possono descrivere solo attraverso le dipendenze, e questo è l’unico modo per definirli e coglierli scientificamente.» Attraverso l’analisi si intende allora far emergere e sottolineare le dipendenze interne ad un testo. Hjelmslev riconosce l’esistenza di diversi tipi di linguaggi, tra i quali, per esempio, i linguaggi ristretti - che possono servire solo a certi fini - e i linguaggi non ristretti - che si adattano ad un utilizzo più ampio e possono tradurre - e parlare di - tutti gli altri linguaggi (e per questo sono detti anche linguaggi passepartout). Come suggerito da Prampolini (2013, p. 116): «In questo modo, non è più la lingua a essere espressione di una generale facoltà semiotica, ma sono le varie semiotiche a ripetere, come tanti ricalchi strutturali, la forma della lingua: e questo è un ribaltamento rispetto alla ipotesi saussuriana». Per semiotiche connotative si intendono quelle «semiotiche il cui piano dell’espressione è una semiotica” (Fondamenti della teoria del linguaggio, p.122), in alternativa alle metasemiotiche, che si definiscono come «semiotiche il cui piano del contenuto è una semiotica». Un esempio di metasemiotica è la linguistica perché riflette, studia e ragiona sulla semiotica stessa. Tra i connotatori possiamo identificare, come suggerito da Traini (2013, p. 73): 1. «diverse forme stilistiche (versi, prosa, varie loro combinazioni); 2. diversi stili (d’invenzione o imitativo o entrambi); 3. diversi valori di stile (illustre, volgare, neutro); 4. diversi mezzi (parola, scrittura, gesto, segnalazioni con bandiere); Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 6 di 8 Serena Gennaro - Hjelmslev: l’asse del processo e l’asse del sistema 5. diversi toni (irritato, gioioso, ecc.); diversi idiomi, tra i quali bisogna distinguere: a) diversi vernacoli (lingua comune, lingue speciali di gruppi o professioni); b) diverse lingue nazionali; c) diverse lingue regionali (lingue standard, parlata locale, ecc.); d) diverse fisionomie (diverse “voci” o “registri”).» Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 7 di 8 Serena Gennaro - Hjelmslev: l’asse del processo e l’asse del sistema Bibliografia L. Hjelmslev, “La structure fondamentale du langage”, supplemento alla traduzione francese di Hjelmslev 1943; in versione inglese, “The basic structure of language”, è stato pubblicato postumo in Hjelmslev 1973 [trad. it., “La struttura fondamentale del linguaggio”, Versus, 43, pp. 3-40] L. Hjelmslev, Fondamenti della teoria del linguaggio, Einaudi, 1968 M. Prampolini, Ferdinand de Saussure, Carocci, Roma, 2013 S. Traini, Le basi della semiotica, Bompiani, 2013. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 8 di 8

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