Anatomia II: Vascolarizzazione Arteri e Vene dell'Arto Superiore - PDF

Document Details

CredibleGyrolite5172

Uploaded by CredibleGyrolite5172

Università di Ferrara

Arianna Gonelli

Tags

anatomy arteries veins human body

Summary

These notes detail the arterial and venous vasculature of the upper limb, focusing on the hand's vascularization. The document explains the structures involved, including the dorsal carpal arch and related arteries and veins. Anatomical diagrams and illustrations accompany the detailed descriptions.

Full Transcript

Anatomia II, Lezione 68, 05/05/2021 Professoressa: Arianna Gonelli **[VASCOLARIZZAZIONE ARTERIOSA DELLA MANO E SISTEMA VASCOLARE VENOSO DELL'ARTO SUPERIORE ]** **VASCOLARIZZAZIONE DELLA REGIONE DORSALE DELLA MANO** Sono coinvolte tre strutture: l'*arcata dorsale del carpo*, la *prima arteria met...

Anatomia II, Lezione 68, 05/05/2021 Professoressa: Arianna Gonelli **[VASCOLARIZZAZIONE ARTERIOSA DELLA MANO E SISTEMA VASCOLARE VENOSO DELL'ARTO SUPERIORE ]** **VASCOLARIZZAZIONE DELLA REGIONE DORSALE DELLA MANO** Sono coinvolte tre strutture: l'*arcata dorsale del carpo*, la *prima arteria metacarpica dorsale* e il *ramo digitale dorsale del quinto dito*. *Immagine 1* L'**arcata dorsale del carpo** è data da processi di anastomosi tra il ramo carpico dorsale della radiale, che scendendo dalla radiale dà il maggior contributo alla formazione dell'arcata dorsale stessa, e il ramo carpico dorsale della ulnare. A queste strutture si uniscono l'arteria interossea anteriore e l'arteria interossea posteriore dell'arteria ulnare. Da questa arcata si originano tre **arterie metacarpiche dorsali**, ciascuna delle quali forma una sorta di ramo anastomotico. Esse sono arterie perforanti prossimali per l'arcata più profonda, non per quella più superficiale. Terminano il loro percorso a livello delle teste dei metacarpi, dove si biforcano. Ognuna di loro dà origine ad un'arteria perforante distale, che va verso l'arcata palmare superficiale. Le **arterie digitali dorsali** hanno sede nei margini adiacenti del secondo, terzo, quarto e quinto dito. Emettono rami terminali, a livello della prima falange. Queste arterie digitali dorsali, per quanto riguarda il pollice, sono anche laterali per il secondo dito. Esse provengono dalla prima arteria metacarpica dorsale, ramo dell'arteria radiale, mentre il ramo digitale dorsale del quinto dito deriva dal ramo carpico dell'arteria ulnare. ![](media/image2.png)**VASCOLARIZZAZIONE DELLA REGIONE PALMARE DELLA MANO** *Immagine 2* Sono coinvolte l'*arcata palmare profonda*, l'*arcata palmare superficiale*, l'*arteria principale del pollice* e l'*arteria radiale dell'indice*. L'**arcata palmare profonda** si viene a creare dall'anastomosi dei rami terminali dell'arteria radiale con il ramo profondo dell'arteria ulnare. Ha origine e si sviluppa a livello della prima filiera delle ossa metacarpali e a livello dei muscoli interossei, che si trovano sotto il capo obliquo del muscolo adduttore del pollice e dei tendini dei muscoli flessori delle dita. Essa dà origine a dei rami per la rete palmare del carpo e a tre arterie metacarpali palmari, le quali, a loro volta, daranno origine alle arterie digitali palmari dell'arcata palmare superficiale. *Immagine 3* L'**arcata palmare superficiale** ha inizio a livello dell'osso pisiforme e si dirige all'esterno, passando trasversalmente sui tendini dei muscoli flessori superficiali delle dita e sui muscoli lombricali, andando a incrociare i rami digitali del nervo mediano. È formata principalmente da vasi che provengono dall'arteria ulnare ed è ricoperta dal muscolo palmare breve e dall'aponeurosi palmare. Nell'immagine di destra (*immagine 3*) si può apprezzare la struttura dell'arco palmare superficiale con la formazione delle arterie palmari digitali, prima comuni e poi proprie, nel momento stesso in cui si biforcano nella porzione terminale. Si può anche vedere la struttura dell'arco palmare profondo, la considerazione precedentemente trattata riguardante l'arteria principale del pollice e la diversa provenienza per la parte della superficiale, per la parte della profonda, per la parte proveniente dall'arteria radiale e dall'arteria ulnare. ![](media/image4.png)*Immagine 4* Dall'immagine 4 si può notare come dalle quattro arterie digitali palmari comuni, ciascuna si biforchi a dare le arterie digitali palmari proprie. Anche le arterie digitali palmari nei loro percorsi sono accompagnate da rami digitali comuni dal nervo ulnare e dal nervo mediano. Ogni arteria digitale palmare fornisce due rami dorsali che si inseriscono nelle parti molli della superficie dorsale delle falangi, media e distale delle dita, e si anastomizza con le arterie digitali dorsali. Ciascuna riceve lo sbocco anche della corrispondente metacarpica palmare che fa da collegamento tra l'arcata palmare superficiale e l'arcata palmare profonda. **VASCOLARIZZAZIONE DELL'ARTO SUPERIORE: VENE** Conclusa la descrizione delle principali arterie che caratterizzano l'arto superiore, si descrivono le vene presenti a livello dell'arto superiore. La prima struttura venosa che va considerata nel sistema di drenaggio dell'arto superiore è la **vena ascellare**, indicata nell'immagine 5. La vena ascellare si forma per confluenza delle due vene brachiali, a livello dell'area inferiore del muscolo grande pettorale e termina a livello della prima costa come vena succlavia. Decorre nel cavo ascellare e, rapportandosi con l'arteria ascellare, si troverà prima in posizione mediana e poi in posizione ventrale. Ha una parete spessa, una componente muscolare notevole, che presenta un andamento circolare e longitudinale, e al suo interno sono presenti valvole. È da considerarsi il punto di raccordo di tutto il sangue refluo dell'arto superiore. ![](media/image6.png) *Immagini 5 (a sinistra) e 6 (a destra)* A livello ascellare drena tutta l'articolazione scapolo-omerale, i muscoli relativi della spalla, i muscoli toraco-appendicolari, i linfonodi ascellari, la cute della regione pettorale e la mammella. I principali rami affluenti della vena ascellare sono: la vena toracica suprema, le vene toraco-acromiali, la vena toracica laterale, la sottoscapolare, le circonflesse anteriori e posteriori dell'omero e la vena cefalica. *Immagine 7* Da notare la presenza della *vena toracica laterale* grazie alla quale la vena ascellare rientra nel circolo anastomotico presente tra la vena cava superiore e la vena cava inferiore. La vena toracica laterale riceve le vene costo-ascellari, che si anastomizzano con la vena epigastrica superficiale (affluente della femorale): in questo modo si crea un circolo anastomotico tra la vena cava inferiore e la vena cava superiore. ![](media/image8.png) Le vene dell'arto superiore, dotate di valvole, sono le radici dell'arteria ascellare. Nell'arto superiore vi sono due sistemi venosi distinti: quello delle **vene superficiali** (indicate in azzurro chiaro), che decorrono nel sottocute, e quello delle **vene profonde** (indicate in blu) che seguono il percorso delle rispettive arterie. *Immagine 8* **SISTEMA VENE SUPERFICIALI DELL'ARTO SUPERIORE** Sia per la descrizione del sistema delle vene superficiali che di quelle profonde, si utilizzerà un ordine di tipo centripeto: dalle reti venose della mano si risale lungo tutto il percorso della parte libera dell'arto superiore e del cinto pettorale. *Immagine 9* Le vene superficiali dell'arto superiore sono: la vena cefalica (nell'immagine 9 è visibile il punto di partenza fino alle ramificazioni terminali), la vena basilica, la vena mediana del gomito, le vene mediane dell'avambraccio e tutti i loro affluenti. Queste vene hanno delle caratteristiche comuni: condividono il percorso sottocutaneo, entrando in diretto contatto con la fascia superficiale. Le vene superficiali dell'arto superiore, essendo a livello di sottocute, non sono satelliti delle rispettive arterie. Hanno un'importante componente muscolare e presentano delle valvole, ma in numero inferiore rispetto a quelle nella medesima regione per le vene profonde. Presentano numerose anastomosi sia tra di loro che con le vene profonde, questo è reso possibile dalle **vene perforanti** (indicate nell'immagine a destra) che fanno da ponte tra la regione più superficiale e quella profonda; sono strutture vascolari venose che non presentano valvole e hanno il solo compito di mettere in comunicazione le due regioni. Presentano, come le vene superficiali, uno sviluppo pari a quello delle masse muscolari che attraversano lungo tutto l'arto. Raccolgono la maggior parte del sangue delle vene profonde e sboccano in corrispondenza della radice dell'arto. ![](media/image10.png)*Immagine 10* A livello della regione della mano vi sono la **rete venosa palmare** e la **rete venosa dorsale**. Le vene superficiali della mano originano dall'estremità distale delle dita e sono: le vene digitali proprie, sia palmari che dorsali, connesse tra loro tramite le vene intercapitolari. Le reti anastomotiche che si formano sono più sviluppate nel dorso, ma sono presenti anche nell'avambraccio e si continuano con la vena cefalica e poi con la vena basilica. Nell'arcata venosa palmare della mano è presente una rete di vene esili che defluiscono, risalendo, nelle vene superficiali dell'avambraccio o, in generale, nella rete venosa dorsale della mano. Tra le due reti venose, quella dorsale rappresenta nella mano il sistema venoso di drenaggio principale: è formata da grossi vasi, che fanno molte anastomosi tra loro. Essa defluisce prossimalmente nel lato radiale in vena cefalica, mentre nel lato ulnare in vena basilica. Può essere presente anche una terza vena che prende il nome di **vena cefalica accessoria** che origina centralmente rispetto alla rete venosa dorsale e sbocca nella vena cefalica a metà dell'avambraccio. *Immagine 11* La **vena cefalica** ha origine dalla rete venosa dorsale della mano nel lato radiale, risale verso l'avambraccio e si mantiene sempre sottocutanea e nello stesso lato. A livello della piega del gomito emette la cosiddetta **vena mediana del gomito**, che è un grosso ramo venoso che fa anastomosi con le vene profonde e con la vena basilica. La vena cefalica risale poi lungo il solco bicipite laterale del braccio arrivando fino alla clavicola; infine, sbocca in vena ascellare. Lungo tutto il suo percorso riceve molti rami tributari cutanei di tutta la porzione dell'avambraccio e delle parti laterali del braccio e della spalla; riceve inoltre come tributarie la vena toraco-acromiale e la vena cefalica accessoria, prima di far terminare il suo decorso in vena ascellare. Nell'immagine a destra (*immagine 12*) è visibile il punto in cui la vena cefalica si trova a livello della piega del gomito prima di risalire nella porzione del braccio. ![](media/image12.png)*Immagine 12* La **vena basilica** ha origine dalla rete venosa dorsale della mano, dal lato ulnare: decorre nell'avambraccio sempre dal lato ulnare e, a livello della piega del gomito, riceve la vena mediana, che è un ramo della cefalica. Poi prosegue il suo percorso nel solco bicipitale mediale del braccio restando superficiale e sottocutanea. Trapassa la fascia brachiale e si getta nella vena brachiale mediale. Lungo tutto il suo percorso, a partire dalla rete venosa dorsale della mano, passando per la regione dell'avambraccio e la piega del gomito, riceve diverse vene tributarie ed è coinvolta, come tutte le vene superficiali dell'arto superiore, in numerose anastomosi sia con la vena cefalica che con le vene brachiali tramite i rami perforanti, che collegano la regione superficiale e quella profonda del sistema venoso. *Immagine 13* In questa immagine è visibile l'andamento della vena cefalica e della vena basilica rispetto alla fascia antibrachiale a livello della piega del gomito. La vena cefalica si mantiene sempre nella porzione radiale dell'avambraccio, della piega del gomito e del braccio; è diverso, invece, il decorso della vena basilica, che fa anastomosi a livello della piega del gomito e continua il suo percorso nella porzione ulnare. La presenza di queste vene perforanti fa sì che la vena basilica, che ha andamento superficiale, dreni più in profondità per poi, infine, mettersi in comunicazione con le brachiali. ![](media/image14.png)*Immagine 14* La **vena mediana dell'avambraccio** ha origine dalla rete venosa palmare superficiale e risalendo si getta nella vena basilica o nella vena mediale del gomito. Talvolta si biforca in vena mediana cefalica e in vena mediana basilica, le quali successivamente raggiungono le loro diverse destinazioni nella parte ulnare e radiale. *Immagine 15* In questa immagine si apprezzano l'andamento della vena mediana dell'avambraccio nel momento in cui si biforca in vena cefalica e basilica. Vengono rappresentate tre situazioni diverse, tutte potenzialmente possibili a livello dell'arto superiore. ![](media/image16.png)*Immagine 16* Si possono vedere stigmatizzate tre condizioni del sistema venoso riguardanti la vena mediana dell'avambraccio. **SISTEMA VENE PROFONDE DELL'ARTO SUPERIORE** *Immagine 17* Le vene profonde dell'arto superiore hanno un percorso parallelo alle loro arterie corrispondenti: generalmente per ciascuna arteria vi sono due vene, che drenano il sangue refluo proveniente da tutte le aree profonde dell'arto superiore, contraendo molte anastomosi. Sono vasi venosi con un numero importante di valvole. ![](media/image18.png)*Immagine 18* Si utilizza per la descrizione sempre un andamento di tipo centripeto: partendo dalle vene profonde della mano, procedendo con quelle dell'avambraccio, del braccio e infine del cinto pettorale. Per quanto riguarda le vene profonde della mano, si hanno le **vene palmari digitali comuni**: esse affluiscono nell'arcata venosa palmare superficiale che è accompagnata dall'arcata arteriosa palmare superficiale; allo stesso modo l'arcata venosa palmare profonda delle **vene palmari metacarpiche** è accompagnata dalla sua corrispettiva arcata arteriosa palmare profonda. Vi è dunque parallelismo nell'area superficiale, dell'arcata venosa palmare superficiale con la sua corrispettiva arcata arteriosa palmare superficiale, e nell'area profonda, tra l'arcata venosa palmare profonda e l'arcata arteriosa palmare profonda. In generale tutte le vene profonde della mano drenano nelle due vene ulnari e nelle due vene radiali. Le vene profonde dell'avambraccio sono rappresentate dalle due **vene ulnari** e dalle due **vene radiali**. Il loro decorso avviene parallelamente a quello delle arterie viste in precedenza. A livello del gomito le due ulnari e le due radiali si uniscono dando origine alle **vene brachiali**. Le vene tributarie delle vene profonde dell'avambraccio sono vene satellite interossee del compartimento anteriore e posteriore, che inviano un grosso ramo alla vena mediana del gomito. A livello del braccio le vene profonde sono rappresentate dalle **vene brachiali**: esse sono vene satelliti delle arterie brachiali, che confluiscono a livello della porzione inferiore del muscolo grande pettorale nella vena ascellare. Solitamente la vena brachiale mediale riceve come tributaria la vena basilica, successivamente le brachiali confluiscono nella vena ascellare, ossia il primo tratto vascolare venoso trattato nella vascolarizzazione venosa dell'arto superiore. Il circolo si chiude nel momento in cui la vena ascellare termina il suo decorso a livello della prima costa dove poi diventerà vena succlavia.

Use Quizgecko on...
Browser
Browser