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anatomia gabbia toracica anatomia comparata zoologia

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Questo documento fornisce una panoramica dettagliata della gabbia toracica negli animali domestici. Viene descritta l'anatomia e la classificazione delle coste, sottolineando differenze tra diverse specie. Sono inclusi schemi e figure anatomiche.

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GABBIA TORACICA La gabbia toracica è una struttura rigida con la cavità toracica che è divisa in due dal diaframma (principale muscolo laminare respiratorio): (1) parte craniale al diaframma è la cavità toracica propriamente detta (polmoni e cuore); (2) parte caudale al diaframma è la porzione intra...

GABBIA TORACICA La gabbia toracica è una struttura rigida con la cavità toracica che è divisa in due dal diaframma (principale muscolo laminare respiratorio): (1) parte craniale al diaframma è la cavità toracica propriamente detta (polmoni e cuore); (2) parte caudale al diaframma è la porzione intratoracica della cavità addominale (stomaco, milza, fegato). (Il diaframma è assente in uccelli e rettili). La porzione intratoracica della cav. Addominale è posta cranialmente alla cavità addominale. La gabbia toracica accoglie la cavità toracica e la parte craniale della cavità addominale. Lo scheletro del torace, o gabbia toracica, è costituito dalle vertebre toraciche, dalle coste e dallo sterno. Lo spazio delimitato dalla gabbia toracica presenta un apice costituito da un’apertura craniale situata tra le prime due coste (apertura toracica craniale) ed un’altra apertura toracica caudale che rappresenta la base ed è collocata tra le ultime coste e gli archi dell’ipocondrio (regione della cavità addominale tra le arcate costali). L’apertura caudale del torace è formata dall’ultima vertebra toracica e dalla porzione prossimale dell’ultimo paio di coste, nonché dal corpo delle coste, l’arco costale e la cartilagine xifoidea della parte caudale dello sterno. L’apertura craniale è invece formata dalla prima vertebra toracica, il primo paio di coste e dal manubrio dello sterno. In corrispondenza della parete toracica, oltre alle coste, è possibile considerare l’arco dell’ipocondrio e gli spazi intercostali, mentre per l’angolo dell’arco dell’ipocondrio si intende l’angolo formato dagli archi dell’ipocondrio dei due lati. Superficie esterna: faccia dorsale (doccia vertebro-costale, per il passaggio di vasi e nervi), ventrale e facce laterali Superficie interna: faccia dorsale (doccia polmonare), ventrale e facce laterali. o Nei Mammiferi domestici il torace è appiattito in senso latero-laterale ed è particolarmente stretto alla sua estremità craniale. Questo appiattimento è molto più pronunciato negli Equidi e nel Bovino che nei Suidi e soprattutto nei Carnivori nei quali le pareti laterali sono più arrotondate. o La gabbia toracica del suino è quella + soggetta a variazioni perché li abbiamo selezionati per avere + costine. Anche nelle diverse razze (soprattutto cani) ci sono molte differenze. COSTE Le coste formano la parete laterale della gabbia toracica e sono separate dagli spazi intercostali. Le coste sono delle ossa pari e piatte, lamine di tessuto compatto con all’interno il tessuto spugnoso (e quindi non possiedono un canale diafisario). Ogni costa è formata da una porzione ossea prossimale (osso della costa), la costa vera e propria e da una porzione cartilaginea (cartilagine costale). Tutte le coste si articolano dorsalmente con le vertebre toraciche, mentre ventralmente esse sono in rapporto più o meno direttamente con lo sterno. Le coste possono essere classificate in: - Coste sternali o vere = sono le prime sette/nove coste si collegano direttamente con lo sterno tramite la loro porzione cartilaginea distale. - Coste asternali o false (o spurie) = sono le coste più caudali che si collegano con lo sterno soltanto indirettamente attraverso arco costale cartilagineo o dell’ipocondrio. - Coste fluttuanti = l’ultima coppia di coste prende questo nome perché possono terminare liberamente nella parete toracica laterale senza, cioè, instaurare alcun collegamento cartilagineo con lo sterno. Non si inseriscono né nell’arco costale né nello sterno. Sono articolate alle vertebre toraciche solo prossimalmente ma non allo sterno. Sono le + mobili tra tutte. o Presenti solo nel cane e nel gatto (consente all’animale di compiere movimenti > es. sedersi) e occasionalmente nel bovino. Le coste sono in numero pari al numero delle vertebre toraciche. I carnivori possiedono quindi 13 coste, il maiale 14 o 15, i ruminanti 13 ed il cavallo 18. Le coste hanno una comune struttura di base che può essere suddivisa in diverse regioni: - Estremità prossimale o dorsale. Testa/capitello = è provvista di una superficie articolare craniale arrotondata e di una caudale (faccette articolari della testa), che si articolano con le fossette costali craniali e caudali (fovea costale craniale e caudale) di due corpi vertebrali vicini. Le due faccette articolari della testa sono separate da una depressione, il solco della testa. La testa si articola con i 2 corpi della 2 vertebre vicine e con le 2 semi faccette articolari dei corpi delle vertebre. Le 2 semi faccette dei 2 corpi della vertebra sono a forma di C che unendosi formano una superficie tonda complementare che accoglie la testa o capitello della costa. Il solco della testa accoglie il legamento coniugale del capitello (interosseo: tra le teste di due coste; questo legamento va da una testa all’altra quindi dalle 2 coste e arriva al pavimento della colonna vertebrale). Presenza capsula articolare. Collo = unisce il capitello ed il tubercolo, sostiene la testa e la delimita dal corpo. Le due facce si incontrano per delimitare i 2 margini. Scorrono vasi e nervi che innervano i muscoli intercostali (fascio vascolo-nervoso). Ad eccezione del bovino, La sua lunghezza diminuisce progressivamente in direzione caudale (dalle coste sternali a quelle asternali). Verso la 18° costa/18° vertebra il collo si fonde con il tubercolo per permettere un maggior allargamento della gabbia toracica durante la respirazione. La fusione delle faccette articolari permette un aumento della mobilità delle ultime coste → espansione gabbia toracica e ingresso aria nei polmoni.. Tubercolo costale (tuberosità costale) = ha una faccetta /superficie articolare che si articola con il processo trasverso della vertebra toracica corrispondente. Distalmente la testa della costa si continua con il segmento intermedio, il corpo, che risulta chiaramente separato dalla testa dall'evidente angolo costale. - Corpo = costituisce quasi tutta la costa. Il corpo è incurvato ed appiattito presentando così una faccia esterna, una faccia interna e due margini. La faccia esterna, convessa in ogni senso, presenta lungo il margine craniale una doccia per inserzioni muscolari che si attenua ventralmente. La faccia interna, concava e liscia, è percorsa lungo il margine caudale da una scissura vascolo- nervosa detta doccia costale (solco costale), destinata ai vasi e ai nervi intercostali. Nella restante sua estensione dà attacco ai muscoli intercostali interni o è ricoperta dalla pleura. I margini sono uno craniale, concavo e smusso, ed uno caudale, convesso, sottile e tagliente. Presentano qualche rugosità che segue gli attacchi dei muscoli intercostali. Nelle varie specie il corpo delle coste può presentare alcune differenze, talvolta notevoli: o nei carnivori le coste appaiono più curve rispetto a quanto si osserva negli altri animali domestici. La lunghezza delle coste aumenta fino alla decima costa, per diminuire gradatamente in quelle successive. o Nel maiale le coste dal 2º al 4º paio sono appiattite e notevolmente larghe, mentre quelle più caudali appaiono un po' più esili. In questa specie, la prima costa è fortemente ispessita in corrispondenza dell'estremità sternale e si articola con la costa controlaterale tramite una cartilagine costale poco sviluppata accolta in una comune cavità articolare dello sterno. o Le coste del bovino sono appiattite, taglienti su entrambi i margini e più larghe in corrispondenza dell'estremità sternale. Le coste dal 6º al 8º paio cune sono quelle più larghe e quelle dal 7º al 10° paio sono più lunghe. o Nel cavallo, invece, la curvatura delle coste aumenta progressivamente fino all'undicesima e diminuisce successivamente con l'aumentare della loro disposizione obliqua. Procedendo in direzione cranio-caudale, la larghezza delle coste diminuisce, mentre il loro spessore aumenta. - Estremità distale o ventrale si continua con la cartilagine costale per mezzo di una sinfisi. A livello della giunzione costocondrale si assiste ad una curvatura della parete toracica laterale in direzione dello sterno, dando origine al ginocchio costale. o Nei carnivori questa curvatura si osserva a livello delle cartilagini costali. Nelle coste sternali la cartilagine costale termina con un tubercolo articolare in corrispondenza dello sterno e le coppie di cartilagini costali dello stesso paio si inseriscono tra segmenti sternali adiacenti, tranne la prima costa che si articola direttamente con il manubrio dello sterno. Le cartilagini delle coste asternali si sovrappongono caudo-ventralmente formando un semicerchio detto arco costale. I due archi costali convergono medialmente definendo l'angolo dell'arco costale, in cui sporge il processo xifoideo dello sterno. Cartilagine corta→ prime coste Movimenti delle coste durante inspirazione ed espirazione A. Inspiro→ muscoli inspiratori→ rotazione in avanti delle coste B. Espiro → rotazione indietro delle coste STERNO Lo sterno è un osso impari, posto sul piano sagittale mediano ed è formato da segmenti ossei che prendono il nome di STERNEBRE (S) (nuclei ossei circondato da un anello fibrocartilagineo). Le sternebre sono unite da cartilagine (tessuto fibrocartilagineo) e articolate tramite sincondrosi sternali, che, con il passare dell’età tendono ad ossificare. Nello sterno si distinguono in senso cranio-caudale le seguenti porzioni: - Estremità craniale: Manubrio dello sterno o appendice tracheliana (A) = è la porzione posta cranialmente all’articolazione con il secondo paio di cartilagini costali e risulta poco sviluppato nei mammiferi domestici a causa della clavicola rudimentale. Il manubrio accoglie le cavità articolari per il primo paio di coste ed è sovrastato cranialmente dalla cartilagine del manubrio, detta cartilagine tracheliana, che è palpabile alla base del collo. o Nei carnivori la cartilagine tracheliana presenta una forma conica non appuntita o nel cavallo essa è lunga, ricurva ed è compressa latero-lateralmente o nei ruminanti questa cartilagine è assente o è rappresentata da un sottile rivestimento cartilagineo che copre l'estremità craniale del manubrio. - Corpo (B) = nei carnivori è cilindrico nei ruminanti largo e appiattito nel cavallo mostra una sporgenza ventrale a forma di carena, detta cresta o carena sternale (posta sulla faccia/margine ventrale). Il corpo è generalmente formato da 4-6 sternebre (6 nel cane, 5 nei ruminanti e nel cavallo, 4 nel maiale). o Nel maiale e nei ruminanti il corpo dello sterno è appiattito dorso-ventralmente o nel cavallo esso assume una forma a carena compressa latero-lateralmente. Il margine dorso-laterale del corpo dello sterno manifesta una serie di incisure costali che accolgono le cartilagini costali delle coste sternali. Le incisure più caudali sono meno distanziate tra loro e forniscono punti di inserzione per più paia di cartilagini costali. - Estremità caudale: Appendice xifoidea o ensiforme (processo xifoideo) (C) = è formato da una struttura appiattita a forma di paletta, completata caudalmente dalla cartilagine xifoidea. Quest'ultima sporge nello spazio delimitato dai due archi costali, che prende il nome di regione xifoidea. o Nei cavalli e nei ruminanti la cartilagine xifoidea appare larga e appiattita. o Nelle altre specie di mammiferi domestici essa è piuttosto esile. La cartilagine xifoidea costituisce una valida area di inserzione per la linea alba dell’addome e per alcuni muscoli addominali. - Faccia dorsale - Faccia laterale Particolarità di specie o Nel cavallo lo sterno è leggermente incurvato in senso longitudinale ed è appiattito dorso- ventralmente nella parte caudale. L'estremità craniale è talmente compressa in senso latero-laterale che in questo tratto la faccia dorsale e la faccia ventrale sono ridotte a delle semplici creste ed i margini laterali diventano vere facce. Sulle prime tre sternebre, la faccia ventrale è sostituita da una cresta estremamente rilevata, regolarmente convessa e prolungata fino all'estremità del manubrio; questo aspetto è così caratteristico che si parla più spesso di carena sternale che di cresta sternale. Nel cavallo anziano nella carena dello sterno le cartilagini non diventano osso. In tutti gli altri animali la cartilagine dello sterno diventa osso. o Nel bovino lo sterno è largo e appiattito dorso-ventralmente, ristretto alle sue estremità e molto più grosso cranialmente che caudalmente. Si articola con otto paia di cartilagini costali. La prima sternebra (manubrio) è massiccia, piramidale, elevata quasi perpendicolarmente sulla seconda, con la quale si articola mediante una diartrosi che permette limitatissimi movimenti laterali. o Nel cane lo sterno è assai allungato, esile ed appiattito latero-lateralmente; è incurvato su tutta la sua lunghezza con convessità ventrale. o Nel gatto è gracile e lungo come nel Cane, ma poco incurvato. Il manubrio, invece, è meno lungo che nella specie precedente, articolato nel mezzo con il primo paio di cartilagini costali. o Nel coniglio che formano uno sterno un po' meno esile di quello dei Carnivori. o Nel maiale lo sterno è quasi rettilineo con un corpo allargato nella sua parte media e ristretto alle estremità. Il manubrio è pochissimo sviluppato, appiattito da un lato all'altro. o Maiale, gatto e coniglio: lo sterno è molto allungato e fatto di tanti cilindretti di tessuto osseo schiacciati in senso dorso-ventrale e articolati tra di loro. o Il torace del cane varia in relazione al cane: il torace del levriero assomiglia al torace di cavallo. ARTICOLAZIONI DEL TORACE ARTICOLAZIONI COSTOVERTEBRALI Le articolazioni tra le coste e le vertebre (articolazioni costovertebrali) possono essere distinte in articolazioni tra la testa della costa e la cupola costale portata dai corpi delle vertebre, ed in articolazioni tra le tuberosità costali ed i processi trasversi delle vertebre (articolazioni costotrasversarie). Le due articolazioni coinvolte in ogni costa sono separate da una distanza variabile che aumenta in direzione caudale. Ciò comporta che, poiché più è breve la distanza tra le due articolazioni e maggiore risulta la possibilità di movimento, le coste più caudali sono quelle maggiormente coinvolte nei movimenti respiratori. Ciascuna cupola costale è formata dalle fosse costali di due vertebre adiacenti, completate da un'intaccatura del disco intervertebrale. ARTICOLAZIONI VERTEBRO-COSTALI PROPRIAMENTE DETTE/ DELLA TESTA DELLA COSTA Si tratta di una diartrosi, in particolare di una enartrosi (segmenti di sfera, testa e cavità glenoidea). Le superfici articolari sono il capitello della costa e le semifaccette articolari posizionate sul corpo delle vertebre toraciche. Le due faccette articolari della testa di una costa si articolano con la fovea costale della vertebra toracica dello stesso numero e la fovea costale della vertebra precedente. La prima articolazione avviene tra la semifaccette articolare caudale della VII e ultima vertebra cervicale e quella della prima vertebra toracica, mentre l’ultima articolazione avviene tra le semifaccette della penultima e ultima vertebra toracica. Il disco intervertebrale è disposto in corrispondenza del solco della testa della costa. I mezzi di unione sono: - Due capsule articolari indipendenti essendoci due cavità articolari separate. Esistono generalmente due sinoviali per l'articolazione di ciascuna testa costale, una craniale e una caudale. - Legamento radiato della testa della costa rinforza le capsule articolari. Origina sul contorno ventrale della testa della costa e divergendo si porta rispettivamente sul corpo di ciascuna vertebra e sul disco intervertebrale. - Legamento coniugale del capitello o interosseo = legamento che vi è tra le teste di due coste dello stesso paio che sembra essere più debole in corrispondenza delle ultime coste. Nasce nel solco della testa, si collega con il legamento controlaterale passando al di sopra del disco intervertebrale e viene sormontato dal legamento longitudinale dorsale. Tra il legamento interosseo ed il disco intervertebrale si trova una piccola borsa sinoviale sottolegamentosa. Una analoga formazione sinoviale separa questo legamento da quello longitudinale dorsale. Movimenti: di ampliamento e di restringimento durante la respirazione. ARTICOLAZIONI COSTOTRASVERSARIE Si tratta di una diartrosi, in particolare di una artroidia (tra superfici piane). Le superfici articolari sono la faccetta articolare del tubercolo costale e la faccetta del processo trasverso della vertebra toracica corrispondente. I mezzi di unione sono: - Unica capsula articolare - Legamento costo-trasversario ventrale - Legamento costo-trasversario dorsale Movimenti di rotazione attorno all’asse del collo della costa, nonché una modificazione del diametro del torace come l’articolazione propriamente detta. ARTICOLAZIONI COSTOCONDRALI Nel caso di carnivori ed equini sono delle sinartrosi cartilaginee, in particolare delle sinfisi (ossocartilagine ialina-tessuto connettivo fibroso-cartilagine ialina-osso), mentre nel caso di maiali e bovini (ruminanti) si trattano di diartrosi, in particolari artroidie (tra superfici piane). Le superfici articolari sono l’estremità distale delle coste e le cartilagini costali. Il rapporto tra lo sterno e le cartilagini costali delle coste sternali è diretto, mentre quello con le coste asternali avviene indirettamente tramite la sovrapposizione delle loro cartilagini costali che formano l'arco dell'ipocondrio. Movimenti: generalmente, solo dei movimenti modesti, legati a una certa elasticità della regione. ARTICOLAZIONI CONDROSTERNALI Sono delle diartrosi, in particolare delle artroidie (tra superfici piane). Superfici articolari sono le cartilagini costali delle coste sternali e lo sterno. o Nel maiale e nel cavallo soltanto la prima coppia di coste si articola con il manubrio in una comune cavità articolare. Le restanti coste vere si collegano su entrambi i lati con il corpo dello sterno nelle fossette articolari (incisure costali) e vengono circoscritte da piccole capsule articolari. Mezzi di unione: capsula articolare e per ciascuna articolazione 2 legamenti sternocostali o radiali, uno dorsale e uno ventrale. Movimenti: poco estesi, si effettuano in senso cranio caudale. ARTICOLAZIONI INTERCONDRALI Articolazioni poste tra le cartilagini delle coste asternali. Inoltre, fasci giallastri ed elastici uniscono l'estremità distale di ciascuna cartilagine con il margine caudale di quella che la precede. La cartilagine della prima costa asternale è a sua volta unita molto intimamente, per gran parte della sua lunghezza, con quella dell'ultima costa sternale. L'insieme contribuisce alla costituzione dell'arco costale - un tempo "arco dell'ipocondrio" - elastico ma molto solido. ARTICOLAZIONI TRA LE STERNEBRE/ INTRINSECHE DELLO STERNO Le articolazioni tra le sternebre sono delle sinartrosi cartilaginee, in particolare delle sincondrosi sternali (interposta cartilagine ialina); si trovano sopratutto nell'animale giovane e comprendono una sincondrosi manubriosternale, delle sincondrosi intersternali e una sincondrosi sternoxifoidea, che subiscono progressivamente un processo di ossificazione. o Nel maiale e nei ruminanti può permanere un'articolazione di tipo sinoviale a livello manubriosternale. (sincondrosi- sinostosi e nel maiale e ruminanti diartrosi fra la I-II sternebra) Superfici articolari: sternebre Mezzi di unione: sullo sterno poggia dorsalmente il legamento sternale, che si inserisce caudalmente alla prima coppia di coste e si allarga in direzione caudale. o Nei carnivori tale legamento può mancare; o nel maiale e nei ruminanti esso si presenta lievemente aperto a ventaglio fino alla cartilagine xifoidea e o nel cavallo termina con tre branche in corrispondenza delle ultime coste vere e sulla cartilagine xifoidea. Legamenti trasversari: legamenti che tengono in sede la parte cartilaginea delle coste sul pavimento dello sterno (si vedono nell’immagine del PPT dello sterno). Rachide nel suo insieme La mobilità del rachide è elevata nella regione cervicale. Estese superfici articolari e capsule articolari ampie nelle articolazioni tra i processi articolari consentono estesi movimenti di flessione, estensione, rotazione, inclinazione laterale e circumduzione. Nel tratto toracico ed in quello lombare la mobilità della colonna vertebrale è inferiore rispetto al tratto cervicale. In particolare, piccoli movimenti di flessione, estensione e rotazione sono possibili nel tratto lombare del rachide per la presenza di ampie superfici articolari, mentre nel tratto toracico questi movimenti sono ancora più limitati per la presenza sia dei processi spinosi molto sviluppati che per i rapporti articolari con le coste. Nella porzione più craniale del tratto toracico del rachide possono ancora realizzarsi movimenti rotatori; questi però si perdono andando in direzione caudale, dove l'unico movimento possibile è nel senso della flessione e dell'estensione. Nell'articolazione lombosacrale l'ultima vertebra lombare si articola, insieme al disco intervertebrale, con l'osso sacro. Inoltre, i processi articolari vengono rinforzati dal legamento ileolombare e, nel cavallo, integrati dall'articolazione intertransversaria lombosacrale. Le vertebre dell'osso sacro subiscono un processo di ossificazione completa che coinvolge anche i dischi intervertebrali e che è accompagnata dalla riduzione dei processi vertebrali e dalla fusione dei corpi vertebrali. Si tratta di un processo che serve prevalentemente per la trasmissione diretta della forza dagli arti inferiori al tronco. Per questa peculiarità morfologica le vertebre del tratto sacrale sono praticamente prive di possibilità di movimento tra loro. Il tratto coccigeo del rachide, al contrario, risulta estremamente mobile, grazie alla morfologia complessivamente semplificata delle vertebre e soprattutto per la forma biconvessa dei corpi vertebrali. Le vertebre toraciche, unite dalle articolazioni che abbiamo descritto, le coste e lo sterno costituiscono il torace osseo. Quest'ultimo è completato e chiuso da muscoli, di cui i principali sono gli intercostali (che riempiono gli intervalli tra le coste e tra le cartilagini costali) e dall'altra parte il diaframma, fortemente convesso nel torace, che lo separa dall'addome. Questo insieme, tappezzato internamente dalle pleure, contiene gli organi essenziali della respirazione e della circolazione. Per questi importanti visceri svolge un ruolo, in qualche modo passivo di protezione. Possiede anche un ruolo attivo, essenziale nella meccanica respiratoria e coadiuvante nella circolazione.

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