Ustioni e trattamento

Un paziente viene classificato come grande ustionato quando la superficie corporea ustionata supera il 30% nel caso di un adulto, o il 10% nel caso di un bambino o un anziano.

Le ustioni di primo grado interessano solo lo strato esterno della pelle (epidermide).

Le ustioni di II grado superficiale coinvolgono l'epidermide e lo strato superiore del derma.

Le ustioni di II grado profondo coinvolgono l'epidermide e il derma in profondità.

Le ustioni di III grado interessano l'epidermide, il derma e l'ipoderma.

La carbonizzazione è un'ustione molto grave che coinvolge tutti gli strati cutanei, nonché i muscoli e le ossa.

Il metodo della 'regola del 9' è un metodo precedente per stimare l'estensione delle ustioni, che si basava sull'assegnare un 9% ad ogni distretto corporeo. Oggi si usano tabelle specifiche per sesso e età.

È estremamente importante fare una diagnosi corretta delle ustioni, in quanto il ricovero di un paziente in un centro grandi ustionati è molto costoso e un errore può comportare danni economici e organizzativi.

Le ustioni di secondo grado superficiale si presentano come bolle o flittene, che rappresentano un ambiente ideale per la guarigione per seconda intenzione. Le bolle non vanno rotte.

Le flittene nelle mucose (bocca, congiuntiva) sono difficili da individuare perché la struttura dell'epitelio non ne permette la formazione stabile.

Le ustioni di secondo grado profondo danneggiano il derma profondo, dando alle lesioni un aspetto biancastro e meno doloroso rispetto alle ustioni superficiali.

Le ustioni di terzo grado si presentano con un'escara (crosta) e sono caratterizzate da una profondità variabile a seconda della causa dell'ustione.

La profondità di un'ustione da acqua può richiedere almeno una settimana per essere definita.

Le ustioni da fiamma viva si definiscono più rapidamente, in 3-4 giorni, a seconda della sede.

La valutazione del grado di un'ustione in pronto soccorso deve tenere conto del tempo trascorso dall'evento.

Le ustioni possono avere gravi conseguenze medico-legali, soprattutto in casi di incidente sul lavoro o aggressione.

Il trapianto di cute prelevato dallo stesso paziente (autoinnesto) è un procedimento che garantisce una guarigione per seconda intenzione, in cui il derma rimane intatto e la guarigione avviene mediante la migrazione dei corneociti.

Il prelievo di cute per un autoinnesto deve essere effettuato in una zona ricca di annessi cutanei, come il cuoio capelluto. Questo favorisce la guarigione per seconda intenzione, grazie alla migrazione dei corneociti dai follicoli piliferi.

Nell'autoinnesto, si può prelevare uno strato di cute con uno strumento chiamato dermotomo, con uno spessore di 2-3 mm. Questo permette di preservare il derma, garantendo una guarigione per seconda intenzione.

Un mesh è una rete che viene applicata alla cute per aumentare la superficie coperta dal trapianto. Questo facilita l'attecchimento e il drenaggio, riducendo il rischio di essudato.

In caso di ustioni gravi, l'omoneinnesto (trapianto di cute da un donatore diverso) è un'opzione salvavita. La compatibilità è meno importante rispetto ad altri organi, perché l'incompetenza immunitaria del paziente favorisce l'attecchimento.

Gli xenoinnesti (trapianto di cute da animali) non sono più usati a causa del loro costo elevato e della disponibilità di cute da donatori multiorgano.

Le medicazioni biologiche, pur essendo costose, sono utili per le ustioni. Tuttavia, non sono adatte per superfici ampie.

Quando si fa un autoinnesto, si possono fare dei taglietti di scarico per facilitare il drenaggio e ridurre il rischio di essudato, senza bisogno di utilizzare il mesh.

Le escarotomie sono incisioni chirurgiche praticate sulla pelle ustionata per alleviare la pressione e migliorare la circolazione. Si effettuano quando le escare, il tessuto ustionato morto, diventano rigide e comprimono i tessuti sottostanti, ostacolando il flusso sanguigno.

La tecnica di Alexander è un metodo di innesto cutaneo che prevede l'utilizzo di un autoinnesto, ovvero pelle prelevata dallo stesso paziente, che viene esteso e reso più fragile tramite dei tagli effettuati sul lembo cutaneo. Questo viene poi protetto da un omoinnesto, pelle prelevata da un donatore, che agisce sia come protezione meccanica che biologica.

La tecnica di Cuomo è un metodo di innesto cutaneo che prevede l'applicazione diretta di pelle da donatore sulla superficie ustionata. Dopo circa 10-15 giorni, l'epidermide, la parte più superficiale della pelle, viene rigettata, mentre il derma, la parte più profonda, resta in sede e diventa un terreno ideale per un successivo autoinnesto.

La gestione della cute nei pazienti ustionati è fondamentale perché il prelievo di pelle, anche in piccole quantità, può essere un problema in caso di ustioni estese. Per il prelievo da donatori cadavere, è possibile utilizzare tutta la cute, ad eccezione di mani e viso.

Le stanze dove vengono ricoverati i pazienti ustionati sono a pressione positiva, questo significa che l'aria all'interno della stanza è leggermente più alta rispetto all'ambiente esterno.

I pesi sul torace possono essere utilizzati in alcuni casi di ustioni gravi per aiutare la respirazione, soprattutto quando i pazienti hanno difficoltà respiratorie a causa di lesioni ai polmoni o al torace.

In caso di ustioni gravi, la ventilazione può essere compromessa, soprattutto quando le ustioni interessano il torace o i polmoni. Questo può richiedere l'uso di ventilazione meccanica per supportare la respirazione.

Il coma farmacologico, indotto da farmaci, viene utilizzato per gestire il dolore e l'infiammazione in caso di ustioni gravi. La durata del coma farmacologico varia a seconda della gravità delle ustioni, ma può arrivare fino a 3 mesi.

In chirurgia ricostruttiva, "simile con simile" significa utilizzare tessuti simili per forma e funzione per l'innesto. Un esempio è il prepuzio per la ricostruzione palpebrale.

Il danno da caustici può manifestarsi molto tempo dopo l'esposizione, a causa della lenta penetrazione del prodotto chimico nei tessuti.

Incidenti domestici e aggressioni personali sono le cause più comuni di danno da caustici.

La ricostruzione palpebrale è fondamentale per il recupero della vista dopo un'ustione al viso. Ricostituisce la funzione della palpebra, permettendo un possibile trapianto di cornea.

Il foglietto esterno del prepuzio è un tessuto ideale per la ricostruzione palpebrale a causa della sua somiglianza con la struttura della palpebra.

Le lesioni da caustici sono complesse da gestire a causa dell'estensione del danno e della conseguente formazione di cicatrici retratte.

La terapia riabilitativa è fondamentale dopo un'ustione, soprattutto per aree complesse come la mano. Aiuta a gestire la guarigione delle cicatrici e a ripristinare la funzionalità.

La palpebra è composta da due strati: uno anteriore, con pelle e muscolo, e uno posteriore, con cartilagine e congiuntiva.

La ricostruzione di un padiglione auricolare distrutto da un'ustione è possibile, ricreando sia le strutture cartilaginee che ossee.

La pelle della palpebra è la più sottile del corpo umano, con uno strato sottocutaneo lasso e privo di grasso.

Il tarso è una struttura cartilaginea che conferisce forma e sostegno alla palpebra. La congiuntiva è una membrana mucosa che riveste la faccia interna della palpebra e il bulbo oculare.

La giunzione muco-cutanea è il punto di incontro tra la pelle e la congiuntiva, che garantisce la continuità tra i due strati.

La palpebra svolge funzioni protettive e garantisce la scorrevolezza dell'occhio. È una struttura sofisticata in pochi millimetri di spessore.