Tessuto Muscolare e Scheletrico

Fibre muscolari di tipo I, caratterizzate da contrazione lenta e metabolismo ossidativo aerobico.

Fibre muscolari di tipo IIa e IIb, con contrazione rapida e metabolismo glicolitico, sia ossidativo-glicolitico che solo glicolitico

Fibre che producono ATP tramite fosforilazione ossidativa (ciclo di Krebs).

Fibre che producono ATP tramite glicolisi anaerobica.

Muscolo striato involontario, costituito da cardiomiociti con nuclei centrali.

Cellule muscolari cardiache.

Giunzioni specializzate tra cardiomiociti che facilitano la trasmissione dell'impulso contrattile.

Struttura di connettivo denso regolare che connette il muscolo all'osso.

Un'unità di contrazione muscolare, compresa tra due linee Z, formata da filamenti spessi (miosina) e sottili (actina).

Fascio di proteine contrattili all'interno di una fibra muscolare, organizzate in lunghi fasci, che causano il bandeggiamento delle fibre striate.

Banda chiara all'interno del sarcomero, composta principalmente da filamenti sottili di actina.

Banda scura, contiene sia filamenti spessi di miosina che sottili di actina.

Regione centrale della banda A, contiene solo filamenti spessi di miosina.

Linea che delimita i confini di un sarcomero, dove i filamenti di actina si ancorano.

Sistema di estensioni tubulari della membrana plasmatica (sarcolemma) che si estende trasversalmente per circondare le miofibrille e connette con le cisterne terminali del reticolo sarcoplasmatico.

Rete di membrane che avvolge le miofibrille, coinvolto nel rilascio del calcio durante la contrazione muscolare.

Tessuto specializzato nella contrazione, trasformando energia chimica (ATP) in energia meccanica e termica.

Tessuto muscolare diviso in scheletrico e cardiaco, caratterizzato da striature.

Forma la maggior parte della massa muscolare, è volontario e controlla i movimenti del corpo.

Cellula muscolare scheletrica, multinucleata e formata dalla fusione di mioblasti (sincizio).

Struttura formata dalla fusione di più cellule, come le fibre muscolari scheletriche.

Cellule muscolari staminali che si fondono per creare fibre muscolari.

Masse di mesoderma da cui si sviluppano i muscoli.

Parte del somite che dà origine ai muscoli.

Mioblasti residui nel muscolo adulto, quiescenti e localizzati tra la lamina basale e il sarcolemma delle miofibre, coinvolte nella crescita muscolare post-natale.

Guaina di tessuto connettivo che riveste l'intero muscolo.

Guaina di tessuto connettivo che riveste i fasci di fibre muscolari.

Guaina di tessuto connettivo che riveste le singole cellule muscolari.

Membrana plasmatica che circonda le fibre muscolari, con invaginazioni chiamate tubuli T, ed interposta tra lamina basale ed il sarcolemma delle miofibre ci sono le cellule muscolari staminali: cellule satelliti.

Struttura formata da un tubulo T e da due cisterne terminali del reticolo sarcoplasmatico.

Privo di striature, le proteine contrattili non sono disposte in miofibrille regolari come nel muscolo scheletrico e cardiaco.

Actina associata a Tropomiosina e Troponina, proteine chiave nel processo contrattile.

Composti da Miosina, con teste che sporgono per interazioni con l'actina, e una parte centrale di meromiosina pesante, per contrazioni più durature.

Proteine come Vimentina e Desmina, fondamentali nell'architettura del muscolo liscio, con specificità in muscolo liscio viscerale e multi-unitario.

Addensamenti intracellulari che ancorano le proteine contrattili al citoplasma e alla membrana.

Cellule muscolari innervate singolarmente. Le contrazioni sono indipendenti.

Cellule muscolari con gap junctions che permettono la diffusione dello stimolo tra le cellule. Pochi neuroni modulano l'attività.

Il Muscolo Liscio può essere innervato in modo diverso, sia singolarmente (multiunitario) che con una rete di comunicazione (unitario).

Struttura formata da piccole terminazioni del reticolo sarcoplasmatico vicino ai tubuli T, localizzate vicino alla linea Z nei cardiomiociti.

Cellule muscolari cardiache specializzate nel condurre l'impulso elettrico, più grandi e con sarcoplasma ricco di glicogeno, differenti dalle cellule nervose.

Regione del cuore responsabile dell'inizio del battito cardiaco.

Il sistema nervoso autonomo regola il ritmo cardiaco. Il nervo vago lo rallenta, mentre l'adrenalina lo accelera.

Cellule muscolari lunghe e fusiformi, con un solo nucleo centrale, sarcoplasma ricco di fibrille e mitocondri; sono connesse tramite gap junctions.

Vescicole del sarcolemma, associate al reticolo sarcoplasmatico, simili ai tubuli T, nel tessuto muscolare liscio.

Una proteina che si lega al Calcio e causa una modificazione sterica che consente il legame tra actina e miosina.

Un sistema tubulare all'interno della fibra muscolare, originato dal sarcolemma, che si estende trasversalmente per circondare ogni miofibrilla.

Elementi del Reticolo Sarcoplasmatico, associati ai Tubuli T, che immagazzinano il calcio.

Strutture proteiche composte da 4 molecole di meromiosina leggera e 2 di meromiosina pesante. Costituiscono la parte centrale del sarcomero.

Strutture formate da due filamenti di actina-F avvolti ad alfa-elica, più due filamenti di tropomiosina e molecole di troponina. Si trovano ai margini del sarcomero.

Complexo proteico che si associa ai filamenti di actina e regola la contrazione muscolare. Lega il calcio e cambia la conformazione della tropomiosina, permettendo l'interazione tra actina e miosina.

Zona di contatto tra un motoneurone e una fibra muscolare. Qui viene rilasciata acetilcolina, che determina la depolarizzazione del sarcolemma e l'inizio della contrazione muscolare.

Ormone secreto da alcuni cardiomiociti dell'atrio che contribuisce al mantenimento dell'equilibrio idrico-salino.

Connessione tra le cellule muscolari cardiache tramite le gap junctions, che permette la diffusione dell'impulso contrattile in modo sincrono.

Giunzioni che assicurano l'adesione tra le cellule muscolari cardiache, conferendo resistenza meccanica al tessuto.

Giunzioni che permettono il passaggio diretto di ioni tra le cellule muscolari cardiache, consentendo la propagazione rapida dell'impulso contrattile.

Giunzioni che forniscono resistenza al tessuto cardiaco durante la contrazione.

Il Sistema Nervoso Autonomo regola il ritmo cardiaco: il nervo vago (parasimpatico) lo rallenta, mentre l'adrenalina (terminazione simpatiche) lo accelera.

Le fibre muscolari possono essere di tipo I (rosse), IIa (bianche) e IIb (bianche). Le fibre rosse sono lente, ricche di mioglobina e utilizzano il metabolismo ossidativo. Le fibre bianche sono veloci, povere di mioglobina e utilizzano il metabolismo glicolitico.

La velocità di contrazione muscolare dipende dalla velocità con cui la testa della miosina idrolizza l'ATP. Le fibre rapide idrolizzano l'ATP più velocemente, mentre le fibre lente lo fanno più lentamente.

Le fibre ossidative producono ATP tramite la fosforilazione ossidativa (ciclo di Krebs), che richiede ossigeno. Le fibre glicolitiche producono ATP tramite la glicolisi, che non richiede ossigeno.

Il miocardio è il tessuto muscolare del cuore. È un muscolo striato, ma involontario. I cardiomiociti non formano un sincizio e sono disposti in modo ramificato.

I cardiomiociti sono cellule lunghe, cilindriche, con uno o al massimo due nuclei in posizione centrale. Sono connesse da giunzioni intercellulari specializzate, i dischi intercalari, che permettono la rapida propagazione del segnale contrattile.

Il miocardio si contrae in modo tridimensionale, a differenza del muscolo scheletrico che si contrae in modo bidimensionale.

I dischi intercalari, giunzioni specializzate tra cardiomiociti, permettono una diffusione estremamente rapida dello stimolo contrattile da una cellula all'altra.

Tra le fibre del muscolo cardiaco si trova un fine tessuto connettivo che fornisce supporto alla rete capillare e soddisfa le alte richieste metaboliche del cuore.

I filamenti intermedi nel muscolo liscio sono composti da proteine come vimentina e desmina. Sono importanti per la forma e l'organizzazione della cellula muscolare.

Il muscolo liscio può essere innervato in due modi: multiunitario, con innervazione individuale, e unitario, con innervazione che si propaga attraverso gap junctions.