Teorie della Comunicazione di Massa

Un modello di comunicazione che sostiene che i media iniettano direttamente idee e ideologie nelle masse, influenzandole profondamente.

Questo fenomeno ha dimostrato che i media potevano causare panico e paura, influenzando le persone e i loro comportamenti.

La manipolazione dell'opinione pubblica attraverso i media, utilizzando messaggi persuasivi per rafforzare una visione politica o ideologica.

Un'analogia che descrive i media come strumenti che possono ipnotizzare le persone, rendendole più passive e meno critiche.

Questa scuola di pensiero critica la società moderna, affermando che i media trasformano la cultura in un'industria che promuove conformismo e pensiero semplificato.

Un esperimento che dimostra che le persone possono obbedire a figure autoritarie, anche quando si tratta di compiere azioni immorali.

McLuhan sosteneva che il potere dei media non risiede nei contenuti, ma nel modo in cui trasformano la società, creando nuove forme di interazione e comunicazione.

L'idea che i media non vanno giudicati solo per i loro contenuti, ma anche per il loro impatto sul modo di pensare e vivere della società.

L'idea che la televisione, attraverso la sua ampia diffusione, abbia contribuito a creare un senso di connessione globale tra persone in luoghi diversi, creando una percezione condivisa di eventi mondiali.

Gli effetti immediati dei media sull'individuo, cioè come l'esposizione a contenuti mediatici possa influenzare i comportamenti o le decisioni in modo diretto e immediato.

Gli effetti a lungo termine dei media sull'individuo, cioè come l'esposizione ripetuta ai contenuti mediatici possa influenzare le percezioni, le convinzioni, i valori e la visione del mondo.

L'apprendimento che avviene osservando il comportamento di altri, specialmente modelli familiari o figure autoritarie. Questo apprendimento può portare ad acquisire nuovi comportamenti o a modificare quelli esistenti.

Un famoso studio di Albert Bandura che ha dimostrato come i bambini, dopo aver osservato un adulto aggressivo in un filmato, tendono a riprodurre comportamenti aggressivi verso un pupazzo.

Un filone di ricerca che si concentra sugli effetti negativi dei contenuti violenti dei media, analizzando sia le reazioni fisiologiche (ad esempio, battito cardiaco accelerato) che cognitive (ad esempio, difficoltà di concentrazione).

Un fenomeno che si verifica quando l'esposizione a contenuti violenti attiva una risposta fisiologica nell'individuo, rendendolo più predisposto a rispondere in modo aggressivo, anche se non c'è una vera necessità. L'individuo potrebbe interpretare erroneamente l'origine della sua eccitazione.

La teoria di Paul Lazarsfeld che sostiene che i media non sono onnipotenti e non hanno un'influenza diretta sulle persone, ma sono solo uno dei tanti fattori che plasmano l'esperienza umana.

La teoria che afferma che la cultura e la società interagiscono in modo dinamico, creando un ambiente simbolico che gli individui assimilano sin dalla nascita. I media, con le loro rappresentazioni del mondo, contribuiscono a modellare le percezioni sociali e culturali di individui attraverso l'esposizione ripetuta.

Un fenomeno che si verifica quando l'esposizione prolungata alla televisione porta a una convergenza di opinioni e atteggiamenti tra il pubblico, creando un'omogeneizzazione delle visioni del mondo. Si evidenzia confrontando le opinioni di chi guarda molta televisione e chi ne guarda meno.

Un fenomeno che si verifica quando l'influenza dei media viene rafforzata da eventi reali che si allineano ai messaggi veicolati dai media, amplificando l'impatto emotivo e cognitivo di tali messaggi.

Un processo attraverso il quale i media influenzano le priorità del pubblico, determinando quali temi vengono considerati importanti e urgenti nella società. I media non dicono cosa pensare, ma a cosa pensare, guidando l'attenzione pubblica su determinate tematiche.

Un filone di ricerca che si concentra sulle capacità dei media di plasmare la percezione pubblica, influenzando l'immagine di persone, organizzazioni o situazioni. Questa influenza può essere esercitata attraverso la presentazione selettiva delle informazioni o la manipolazione delle immagini.

L'idea che i media, attraverso la continua esposizione a contenuti violenti, possono contribuire a creare un clima generale di paura e insicurezza nella società. Le persone possono percepire il mondo come un luogo più pericoloso di quanto non sia in realtà.

Lo studio che considera il cervello come un elaboratore di informazioni, analizzando come l'esposizione ai media influenza i processi cognitivi, come il pensiero, la memoria e la comprensione.

Questo approccio si concentra sul ruolo attivo del fruitore dei media, evidenziando come le scelte che compie riflettano le sue caratteristiche psicologiche. L'uso dei media è finalizzato a uno scopo e ha carattere propositivo, ovvero viene utilizzato per soddisfare bisogni e desideri.

Differenze individuali e fattori ambientali influenzano l'effetto dei media.

Diverse fonti di comunicazione competono per l'attenzione del fruitore, che ha un ruolo attivo nella scelta di cosa consumare.

La pubblicità, soprattutto televisiva, ha un forte impatto sociale e culturale ma sembra attraversare una crisi di attenzione da parte del pubblico.

La pubblicità cerca di influenzare il comportamento dei consumatori, sfruttando un processo che implica diverse fasi: esposizione, attenzione, comprensione, accordo, formazione di un atteggiamento e comportamento.

L'idea che la pubblicità possa influenzare a livello inconscio, al di sotto della consapevolezza individuale, è ampiamente diffusa. La pubblicità subliminale si riferisce a messaggi nascosti che potrebbero influenzare il comportamento senza che l'individuo ne sia consapevole.

Gli stimoli subliminali sono presentati per un tempo così breve da non essere consapevolmente percepiti. Vengono elaborati dalla Memoria Sensoriale, che conserva brevemente le informazioni sensoriali.

Un esperimento con Coca-Cola, in cui è stato mostrato un fotogramma «Drink Coke» per-1/48 di secondo, ha dimostrato che le persone non sono consapevoli del messaggio ma le vendite di Coca-Cola sono aumentate durante l'intervallo del film.

La ricerca sulla pubblicità subliminale è controversa e criticata, poiché non sono state condotte con metodologie scientificamente rigorose. Molti studi hanno presentato limiti metodologici come l'assenza di gruppi di controllo, la mancanza di verifiche statistiche e l'ignoranza delle variabili ambientali.

Gli stimoli subliminali possono influenzare le risposte immediate delle persone, ma non sembrano influenzare il comportamento quotidiano o le abitudini di acquisto a lungo termine. Le decisioni quotidiane sono complesse e influenzate da molti fattori, mentre i messaggi subliminali vengono presentati in modo isolato e privo di interferenze.

L'attrazione verso i messaggi subliminali è evidente, soprattutto in prodotti come audiocassette per migliorare autostima o memoria, che però sono spesso privi di fondamento scientifico.

Il processo persuasivo della pubblicità si articola in diverse fasi: esposizione, attenzione, comprensione, accordo, formazione di un nuovo atteggiamento e comportamento.

La pubblicità all'aperto, come poster illuminati, autobus pubblicitari e messaggi in luoghi insoliti, si inserisce nei percorsi quotidiani delle persone, rendendo più difficile ignorare i messaggi pubblicitari.

L'effetto placebo si verifica quando gli individui sperimentano cambiamenti positivi in ​​risposta a un trattamento, anche se il trattamento è in realtà inefficace. Ciò accade perché le loro aspettative influenzano la loro esperienza.

La pubblicità cerca di influenzare le nostre scelte di acquisto creando atteggiamenti positivi verso prodotti e marchi.

Il grado di interesse e coinvolgimento che una persona ha nei confronti di un prodotto o di un messaggio determina l'intensità con cui elabora le informazioni.

Le persone che sono più attente all'immagine sociale e alla percezione che gli altri hanno di loro, sono più influenzate dai messaggi pubblicitari che si concentrano sulle caratteristiche del cliente e sulle relazioni sociali.

Le persone che sono più pragmatiche, sono più propense ad essere influenzate dai messaggi pubblicitari che mettono in evidenza i benefici pratici e tangibili di un prodotto.

La pubblicità può influenzare i nostri sogni e aspirazioni, creando un'immagine desiderabile del prodotto che si discosta dalla realtà quotidiana.

Oltre a indurre un acquisto immediato, la pubblicità contribuisce a costruire un'immagine duratura di un marchio o di un'azienda, influenzando la nostra percezione nel tempo.

I media di massa hanno un impatto significativo sulla nostra percezione della realtà sociale, fornendo un'esperienza più ampia di quella che possiamo vivere nella vita quotidiana.

I media tendono a semplificare e a distorcere la rappresentazione dei gruppi sociali, con un'accentuazione di stereotipi.

La rappresentazione delle persone con disabilità nei media è spesso limitata a casi estremi, portando a pregiudizi e false percezioni.

La pubblicità in tema di salute deve essere formulata in modo da essere efficace nel persuadere le persone ad adottare comportamenti sani.

La teoria del prospetto di Kahneman e Tversky spiega come le persone prendono decisioni in condizioni di incertezza, basandosi su potenziali guadagni e perdite.

Le emozioni hanno un ruolo cruciale nell'influenzare il modo in cui le persone percepiscono e interpretano le informazioni sulla salute.

Comprendere come i messaggi vengono formulati e come le emozioni influenzano le decisioni è fondamentale nell'ambito della comunicazione per la salute.

La tendenza a concentrarsi sulla prima cifra numerica di un rapporto, ignorando il denominatore. Questo può portare a valutazioni errate del rischio, perché il numeratore più alto può dare l'illusione di un rischio maggiore, anche se la proporzione è la stessa.

Indica la probabilità effettiva che un evento si verifichi in un gruppo specifico.

Confronta il rischio tra due gruppi, ad esempio quelli esposti a un fattore (come un trattamento) rispetto a quelli non esposti.

Presentare il rischio relativo può essere fuorviante, perché può sembrare più grave rispetto al rischio assoluto.

Invece di concentrare l'informazione sul rischio relativo, è fondamentale presentare il rischio assoluto per dare una valutazione più precisa e realistica.

La tendenza a fare affidamento su informazioni o dati preesistenti, anche se non affidabili, quando si formano giudizi o si fanno stime.

La percezione che un evento o un concetto sia più probabile o frequente semplicemente perché è più facile da richiamare alla mente.

Il modo in cui le opzioni o i dati di un problema vengono presentati influenzano il processo decisionale.

La tendenza a mettere in atto comportamenti rischiosi per evitare una perdita certa, anche se la probabilità di successo è bassa.

L'effetto framing suggerisce che le persone sono più disposte ad accettare situazioni rischiose quando le opzioni sono presentate in termini di perdite, e preferiscono situazioni certe quando le opzioni sono presentate in termini di guadagni.

Una sensazione, positiva o negativa, associata a un particolare attributo o oggetto. Questa sensazione intuitiva influenza i giudizi e i comportamenti.

I messaggi relativi alla promozione della salute possono essere più efficaci se formulati in termini di guadagno o perdita, a seconda dell'orientamento individuale (ricerca di ricompense o evitamento di minacce).

Una situazione, sostanza o evento che ha il potenziale di causare danni.

La probabilità che una persona entri a contatto con un pericolo e che il pericolo si trasformi in un danno.

I messaggi che riguardano i rischi vengono comunicati da una fonte (ad esempio, un medico) a un ricevente (ad esempio, il pubblico) e la comprensione di questi messaggi è fondamentale per la sicurezza degli individui.

Il processo di valutazione e comunicazione dei rischi associati a tecnologie, pratiche e prodotti. Questo processo è importante per promuovere la consapevolezza e le decisioni informate.

Un individuo accetta una nuova tecnologia o uno strumento basandosi sulla sua valutazione dei rischi e dei benefici associati. Questa valutazione influisce sul processo decisionale.

Le euristiche sono scorciatoie mentali che semplificano i processi decisionali, spesso utilizzando regole generali invece di un'analisi completa. Possono portare a errori di giudizio o bias cognitivi.

L'euristica della rappresentatività valuta la probabilità di un evento in base a quanto sembra simile a un modello o stereotipo già noto, ignorando dati statistici o probabilità oggettive.

La comunicazione sulla salute cerca di influenzare i comportamenti delle persone per migliorare la loro salute tramite messaggi persuasivi. Tuttavia, le persone spesso non adottano comportamenti preventivi nonostante la conoscenza dei rischi.

Il processo decisionale può essere analizzato da due punti di vista: l'approccio normativo, che studia le decisioni ottimali basate su modelli logici e matematici, e l'approccio descrittivo, che analizza come le persone prendono realmente le decisioni, considerando errori, bias cognitivi e contesti sociali.

L'approccio normativo al processo decisionale si basa su modelli logici e matematici per analizzare i costi e benefici, cercando di determinare la scelta ottimale.

L'approccio descrittivo al processo decisionale si focalizza sul modo in cui le persone effettivamente prendono le decisioni, considerando errori, bias cognitivi, emozioni e contesto sociale.

Le decisioni razionali si basano su dati oggettivi, probabilità e analisi logica per arrivare a conclusioni logiche. Tuttavia, non sempre abbiamo accesso a tutte le informazioni necessarie per prendere decisioni razionali.

I bias cognitivi sono errori di giudizio o distorsioni sistematiche che possono influenzare le nostre decisioni e la nostra percezione della realtà. Spesso derivano da euristiche, scorciatoie mentali che semplificano il processo decisionale.

Il modo in cui le informazioni vengono comunicate influenza il modo in cui le persone le interpretano e prendono decisioni. Ad esempio, l'effetto framing mostra come la presentazione di un messaggio può influenzare la percezione del rischio.

Il modo in cui le persone elaborano le informazioni, soprattutto le emozioni, influenza il loro processo decisionale. Le emozioni possono influenzare la percezione del rischio e la valutazione dei possibili benefici e svantaggi.

La memoria è un'abilità cognitiva di base che influenza il modo in cui le persone apprendono, ricordano e utilizzano le informazioni. Le euristiche come la disponibilità si basano sulla nostra memoria.

Per comunicare in modo efficace sulla salute ed evitare il rischio di bias cognitivi, è necessario comprendere i meccanismi psicologici che influenzano il processo decisionale, come le euristiche.

Il rischio si riferisce alla possibilità di un danno o un evento negativo che può verificarsi a causa di un pericolo.

Il rischio percepito è influenzato da fattori psicologici, culturali e sociali, può essere diverso dal rischio reale e variare da persona a persona.

Il rischio reale si basa su dati oggettivi e analisi scientifiche, fornisce una valutazione oggettiva del pericolo.

Il condizionamento classico è l'associazione diretta di uno stimolo negativo con un evento, portando alla paura o a una fobia.

L'apprendimento sociale implica l'osservazione del comportamento altrui per apprendere i pericoli.

È la capacità di identificare, valutare e gestire i pericoli in modo consapevole e responsabile.

Le emozioni negative, come la paura, hanno un impatto maggiore rispetto a quelle positive, aumentando la memoria e il ricordo degli eventi dolorosi.

Le frequenze naturali sono il formato migliore per comunicare i rischi, semplici e chiare per tutti.

L'analfabetismo statistico è l'incapacità di comprendere e interpretare correttamente dati numerici e probabilità.

La comunicazione del rischio ha lo scopo di informare e guidare le persone a prendere decisioni consapevoli per ridurre, evitare o accettare i rischi.

L'incontrollabilità del rischio aumenta la paura, mentre la possibilità di gestire il rischio la riduce.

Gli eventi con un impatto su larga scala, come le pandemie, suscitano maggiore paura e preoccupazione.

Le immagini cariche di emotività hanno un impatto maggiore rispetto ai dati statistici, spingendo a prendere decisioni preventive.

Le vittime identificabili suscitano maggiore empatia e dolore, influenzando profondamente la nostra percezione del rischio.