Sviluppo del Sé e Emozioni nella Prima Fanciullezza

La capacità di un bambino di comprendere e distinguere le proprie emozioni da quelle degli altri, imparando a riconoscere le cause, le espressioni e le conseguenze delle emozioni.

Il bambino comincia a sviluppare la consapevolezza di sé e del proprio posto nel mondo. Questo include il riconoscimento delle proprie capacità, preferenze e caratteristiche.

Il bambino vede se stesso in modo positivo e non realistico, sopravvalutando le proprie abilità e minimizzando gli errori. Questo meccanismo aiuta a proteggerlo dalla frustrazione.

Il bambino sviluppa la propria identità personale, comprendendo che le sue azioni hanno un impatto sugli altri e che esistono delle regole che governano il suo comportamento.

Il bambino si basa sull'esperienza personale per costruire la propria autostima, confrontando il presente con il passato.

Il bambino crede che le sue capacità sono innate e immutabili. Questo porta a sentirsi frustrati quando si ha successo, ma anche a rinunciare facilmente.

Il bambino crede che le sue capacità possono essere sviluppate con lo sforzo e la pratica. Questo lo incentiva a perseverare anche in presenza di difficoltà.

Il bambino comincia a confrontare se stesso con gli altri, cercando di capire dove si colloca all'interno del gruppo. Questo può portare a una maggiore consapevolezza, ma anche a insicurezze.

Un paradigma che misura la capacità di resistere alla tentazione posticipando la gratificazione. Consiste nell'offrire al bambino un premio immediato o un premio più desiderabile in un momento futuro.

La capacità di controllare i propri impulsi e resistere alle tentazioni.

Un modo di gestire l'autocontrollo che implica il ragionamento, la pianificazione e la rivalutazione degli obiettivi.

Un modo di gestire l'autocontrollo che coinvolge le emozioni e la motivazione, meno studiato.

La capacità di regolare le proprie emozioni in base alle situazioni, un aspetto fondamentale per l'autocontrollo.

La fase dello sviluppo morale in cui i bambini basano le loro decisioni sul rispetto delle regole degli adulti e sulle conseguenze materiali delle azioni, senza considerare l'intenzione.

La fase dello sviluppo morale in cui i bambini comprendono che le regole sono frutto di accordi reciproci e le valutazioni morali si basano sull'intenzione dietro l'azione.

La capacità di comprendere e attribuire stati mentali e intenzioni agli altri, essenziale per la comprensione e la valutazione morale.

La capacità innata di distinguere tra azioni giuste e sbagliate, che secondo Surian, rappresenta il punto di partenza per lo sviluppo morale.

La capacità di provare emozioni in base alle esperienze altrui, fondamentale per lo sviluppo del senso di colpa e della moralità.

Un senso negativo che si prova quando si è consapevoli di aver fatto qualcosa di sbagliato e si attribuisce a sé la causa del danno.

Una tecnica educativa in cui viene spiegato al bambino perché un'azione è sbagliata e vengono suggerite soluzioni per rimediare.

Una tecnica educativa che si basa sull'utilizzo di regole, autorità e punizioni.

Una tecnica educativa che implica il ritiro dell'affetto e dell'attenzione come conseguenza di un comportamento negativo.

Un ciclo disfunzionale che si instaura nelle relazioni tra genitori e figli, caratterizzato da escalation di comportamenti negativi e reazioni negative reciproche

La capacità di riconoscere e comprendere le emozioni degli altri. I bambini iniziano a riconoscere le espressioni emotive all'età di circa 5 anni.

La comprensione che le emozioni sono influenzate da fattori interni come credenze, desideri e ricordi. I bambini iniziano a comprendere questo concetto intorno ai 7 anni.

Il modo in cui le persone controllano le loro espressioni emotive in situazioni sociali. Questo comportamento inizia a svilupparsi nei bambini in tenera età, con la consapevolezza che le espressioni non sempre corrispondono ai sentimenti.

Strategie comportamentali che i bambini usano per gestire le emozioni negative, come coprirsi gli occhi o le orecchie per bloccare gli stimoli spiacevoli.

Il gioco immaginativo in cui i bambini usano oggetti e situazioni immaginarie per esprimere e gestire le proprie emozioni.

La capacità di esprimere e gestire il dispiacere per la sofferenza di qualcun altro. Questa capacità inizia a svilupparsi intorno ai 2 anni, ma si differenzia dalla semplice imitazione.

Una sensazione negativa che deriva da una valutazione negativa di sé in generale. È spesso associata a un senso di inadeguatezza e al desiderio di scomparire.

Un collegamento tra le emozioni e il comportamento morale. Le emozioni permettono ai bambini di comprendere gli effetti materiali ed emotivi delle proprie azioni, guidandoli verso le regole sociali.

L'attitudine a valutare se un'azione è giusta o sbagliata. I criteri di valutazione cambiano con l'età, da una valutazione basata sulle conseguenze a una più complessa e astratta.

L'attitudine a seguire le regole e le aspettative sociali. Si sviluppa gradualmente, dall'obbedienza immediata a una comprensione più profonda delle norme e dei principi sottostanti.

L'incapacità di riconoscere ed esprimere le proprie emozioni, oppure di sentirsi troppo coinvolti nell'emotività altrui, rendendo difficile provare empatia.

Strategie cognitive che le persone usano per giustificare il proprio comportamento immorale, riducendo il senso di responsabilità o la gravità delle proprie azioni.

Un modello di comportamento genitoriale in cui il genitore cede alle richieste del figlio dopo una reazione negativa, insegnando al figlio che la ribellione e l'aggressività sono efficaci.

L'uso della forza fisica come mezzo educativo, anche se coerente, può insegnare al bambino che è giusto essere violenti e può limitare la comunicazione.

La tendenza delle madri di bambini aggressivi a rinforzare negativamente il comportamento ribelle, mentre le madri di bambini non aggressivi tendono a rinforzare positivamente comportamenti prosociali.

Uno stile di parenting che si caratterizza per un alto livello di calore e controllo, con un focus sull'indipendenza e la maturità del figlio.

Uno stile di parenting che si caratterizza per un alto livello di controllo e un basso livello di calore, con un focus sull'obbedienza e la disciplina.

Uno stile di parenting che si caratterizza per un basso livello di controllo e un alto livello di calore, con un focus sul piacere e la libertà del figlio.

Uno stile di parenting che si caratterizza per un basso livello di controllo e un basso livello di calore, con un focus sulle proprie esigenze e poco interesse per il figlio.

La componente affettiva-emotiva e la funzione di controllo sono due elementi chiave dello stile educativo.

Le relazioni familiari sono un fattore chiave nello sviluppo morale del bambino, influenzate dalle pratiche educative e dal clima familiare.

Il tipo di interazione tra genitori e figli, come l'incoraggiamento, la guida e la comunicazione.

L'ambiente familiare in cui crescono i figli, composto da fattori come la sicurezza, il sostegno e la coesione.

Accettazione, guida, protezione, insegnamento e comunicazione sono cinque aspetti chiave del parenting positivo.

Le disposizioni personali dei genitori, le caratteristiche del bambino, la qualità della relazione di coppia, le risorse materiali e culturali sono importanti fattori che influenzano il modo in cui i genitori esercitano il loro ruolo.

L'età del bambino, le spiegazioni date, la qualità della vita familiare precedente, la relazione tra i divorziati e la capacità di mantenere una funzione genitoriale autorevole sono fattori importanti che influenzano l'impatto del divorzio sui figli.

Una situazione in cui il bambino viene utilizzato come strumento di ricatto da uno dei genitori, spesso con l'obiettivo di screditare l'altro genitore.

Qualsiasi forma di cattivo trattamento fisico, emotivo, sessuale o di trascuratezza che danneggia la salute, la sopravvivenza, lo sviluppo o la dignità del bambino.

Un trauma che si verifica nei primi anni di vita, che influisce sulle modalità di elaborazione delle informazioni sociali, sul riconoscimento delle emozioni negative e sulla regolazione delle emozioni.