Suinicoltura: Domande e risposte

Il settore suinicolo italiano comprende oltre 26.000 aziende attive, che allevano circa 8,5 milioni di capi (dati del 2016).

Il nord Italia ospita la maggior parte degli allevamenti suini, con un numero più elevato di capi rispetto al centro-sud.

Le aziende italiane si concentrano sull'allevamento di suini grassi (oltre 110 kg) e suini da 80 a 110 kg.

La dimensione media di un'azienda suinicola italiana è di 324 capi.

Tra il 2010 e il 2015 il numero di capi suini allevati in Italia è diminuito del 6,9%.

Le norme sul benessere animale hanno portato ad un aumento della dimensione media delle aziende suinicole.

L'Italia dipende dall'estero per la fornitura di carni fresche, refrigerate e suini vivi.

I maiali pesanti vengono macellati a un peso di 150-185 kg e vengono allevati per la produzione di salumi, come il prosciutto di Parma e San Daniele.

Le scrofe sono incinta per 114 giorni, pari a 3 mesi, 3 settimane e 3 giorni. Vengono di solito fecondate circa una settimana dopo aver svezzato i loro cuccioli.

I suinetti vengono allattati dalle scrofe per circa 3-4 settimane. Durante questo periodo, mangiano anche un mangime facilmente digeribile.

Le scrofe e i suinetti vivono in sale con gabbie individuali, progettate per permettere ai suinetti di raggiungere le mammelle senza essere schiacciati.

I suinetti vengono trasferiti ai reparti di ingrasso quando hanno circa 3-4 settimane e pesano 6-7 kg.

Le razze di suini autoctone italiane, come la Mora Romagnola, la Cappuccia e la Cinta Senese, sono state allevate in passato ma sono state sostituite da razze straniere per motivi di efficienza.

Le razze di origine europea, come Large White, Landrace e Duroc, dominano l'allevamento suinicolo italiano. Sono preferite per la loro crescita rapida e rendimento alla macellazione.

Incrociando diverse razze di suini, le aziende di selezione animale creano ibridi commerciali, come i suini 'Large White x Landrace'. Questi ibridi sono apprezzati per la loro crescita rapida e produttività migliore.

Un verretto è un suino maschio giovane, in fase di crescita, destinato alla riproduzione. Il termine 'verro' si riferisce ad un maschio adulto e maturo.

Una scrofa è una femmina adulta, in fase riproduttiva, che ha già avuto almeno un parto. Una scrofettella è una femmina giovane, non ancora in grado di riprodursi.

Un lattone è un suino giovane, svezzato, che pesa circa 25-35 kg. È un termine generico che può essere utilizzato per entrambi i sessi.

Un suinetto è un suino neonato, che non è ancora stato svezzato. Il termine può essere utilizzato per entrambi i sessi.

Suini post-svezzamento sono quei suini che hanno superato la fase dello svezzamento, ma non hanno ancora raggiunto l'età adulta e il peso di macellazione.

Il Disciplinare di Produzione è un documento che definisce le regole e i requisiti specifici per la produzione di un prodotto DOP, come il Prosciutto di Parma. Questo documento stabilisce le caratteristiche del prodotto, la sua area geografica di origine e il metodo di produzione.

Il Prosciutto di Parma DOP deve avere una forma tondeggiante, priva di imperfezioni. La parte muscolare scoperta oltre la testa del femore (noce) deve essere al massimo di 6 centimetri. Il peso deve essere tra 8 e 10 kg, ma non inferiore a 7 kg.

Il colore del Prosciutto di Parma al taglio deve essere uniforme, tra il rosa e il rosso, con parti grasse bianche. Deve avere un sapore delicato e dolce, poco salato e un aroma fragrante caratteristico.

Il Disciplinare di Produzione del Prosciutto di Parma richiede una lavorazione specifica che garantisce la qualità e l'autenticità del prodotto. La materia prima utilizzata deve essere di origine controllata e sottoposta a specifici processi di lavorazione.

Il Prosciutto di Parma DOP deve essere prodotto in una specifica zona geografica dell'Emilia Romagna, in Italia. Questa zona ha un clima e un ambiente particolari che contribuiscono al gusto unico del prosciutto.

Il Disciplinare di Produzione del Prosciutto di Parma garantisce l'autenticità e la qualità del prodotto, garantendo che ogni prosciutto soddisfi i requisiti stabiliti per ottenere la denominazione DOP.

I suini sono animali monogastrici, ovvero hanno uno stomaco semplice. Questo significa che non digeriscono l'erba come i ruminanti e hanno bisogno di mangimi specifici.

Il piano alimentare per le scrofe in lattazione deve essere ricco di energia e proteine per supportare la produzione di latte.

Con l'aumentare dell'età dei suini, la quantità di proteine nel mangime viene ridotta. Questo perché i suini giovani hanno bisogno di più proteine per la crescita.

Le diete liquide sono utilizzate per l'ingrasso dei suini. Questo tipo di mangime è più facile da digerire e favorisce l'aumento di peso.

Le scrofe in lattazione hanno bisogno di una dieta ricca di proteine e energia per produrre il latte necessario per i loro suinetti.

La lisina è un amminoacido essenziale per la crescita dei suini. Una quantità insufficiente di lisina può compromettere la crescita e lo sviluppo dei suinetti.

Le elevate temperature possono ridurre l'ingestione di cibo da parte delle scrofe e influire negativamente sulle loro prestazioni produttive.

Le scrofe in gestazione hanno bisogno di una dieta meno ricca di proteine e energia rispetto alle scrofe in lattazione. Questo perché il loro fabbisogno energetico è minore.

La carne di suino è un alimento ricco di acidi grassi insaturi e povero di colesterolo, rendendola una scelta nutriente e salutare.

La denominazione di origine "Prosciutto di Parma" è protetta a livello europeo come DOP, garantendo la qualità e l'origine del prodotto.

Il contenuto di sale nel prosciutto di Parma è limitato, tra il 4,2% e il 6,2%.

Il prosciutto di Parma deve avere un indice di proteolisi compreso tra il 24,0% e il 31,0%.

L'alimentazione dei suini destinati alla produzione del prosciutto di Parma deve essere liquida, spesso a base di broda o pastone.

La fase di magronaggio è il periodo durante il quale il suino raggiunge un peso compreso tra i 30 e gli 80 chilogrammi.

Durante la fase di ingrasso il suino raggiunge un peso compreso tra gli 80 e i 160 chilogrammi o superiore.

L'obiettivo dell'allevamento è ottenere un suino pesante, ma con un aumento ponderale giornaliero moderato.

L'alimentazione dei suini deve essere in forma liquida, preferibilmente con l'aggiunta di siero di latte.

Le tecniche di allevamento sono studiate per ottenere un suino pesante, assicurando un aumento di peso graduale.