Studio complesso sui media

Studio Complesso sui Media

• Parlare dei media implica considerare diversi aspetti: sono oggetti proteiformi, industria rilevante, universo simbolico, investimento tecnologico, esperienza individuale, terreno politico, mediazione culturale, aggregazione sociale e passatempo.
• Lo studio della comunicazione ha seguito i problemi emergenti, attraversando varie discipline e moltiplicando ipotesi.
• La nascita della scienza sociale della comunicazione coincide con la diffusione dei media e le preoccupazioni sulla massificazione sociale.
• La scienza sociale della comunicazione si è spesso autoreferenziata, allontanandosi dalle teorie sociali e della modernità.
• Il settore degli studi sui media oscilla tra sottovalutazione del problema comunicativo e dei nessi tra media e società.
• La polarità tra ricerca amministrativa (americana, empirica, orientata al sistema dei media) e ricerca critica (europea, orientata alle relazioni generali tra sistema sociale e media) accentua la disomogeneità dell'area.
• La ricomposizione avverrà tramite l'approccio sociologico (fusionetra ricerca americana e sociologia della conoscenza), studio multidisciplinare (contenuti, trasmissione, efficacia, produzione) e mutamento prospettico temporale (conseguenze a lungo termine).

Ricostruzione per Fasi (McQuail)

• Prima fase (fino alla fine degli anni '30): fiducia nella potenza dei mass media, teoria ipodermica.
• Seconda fase (fino agli anni '60): riflessione, effetti limitati.
• Terza fase (dopo gli anni '60): ritorno al potere dei media (powerful media).
• Quarta fase (fine anni '70 ad oggi): influenza negoziata o visioni ecologiche, capacità dell'individuo di costruire la propria visione della realtà in accordo con i media di costruzione dei simboli.
• La prima fase (inizio 900' - fine anni '30): i media hanno potere assoluto di formare l'opinione pubblica e modellare il comportamento.
• La fiducia nei messaggi persuasivi su larga scala ha accelerato la creazione di un settore scientifico negli Stati Uniti negli anni '20 e '30.
• Il primo tema è la propaganda, culminata nel testo di Lasswell (1927): Propaganda Technique in the World War
• A partire dalla grande investigazione di Payne Fund negli Stati Uniti si avvia una una fase che dura fino anni '60, con studi sugli effetti di vari media e contenuti.
• L'attenzione si è spostata su come usare i media nella propaganda.
• Gli studiosi inizialmente distinsero gli effetti basandosi sulle caratteristiche sociali e psicologiche.
• Successivamente furono integrate variabili relative all'influenza personale e all'ambiente sociale.
• La teoria sul flusso della comunicazione a due stadi di Lazarsfeld dimostra la centralità della mediazione dei gruppi (famiglia, amici) nelle predisposizioni individuali e ruolo degli opinion leader.
• La difficoltà di accettare gli effetti limitati si ricollega all'avvento della televisione negli anni '50 e '60.
• La rinascita della ricerca sugli effetti mediatici è delineata da uno spostamento dell'attenzione sui cambiamenti a lungo termine e cognizioni.
• Noelle-Neumann (1983) definì questa fase come "ritorno ai media potenti", conservando l'idea dei media onnipotenti.
• Alla fine degli anni '70 prende forma un nuovo approccio di effetto al problema dei media: costruttivismo sociale.
• I media incidono sulla realtà costruendo i significati e offrendoli al pubblico.
• L'influenza del contesto sociale nel processo di mediazione per costruire significati.
• Studi europei: maggiormente storici, critici, e culturali che hanno favorito il Cultural Studies in Inghilterra.
• La fase di superamento dei media onnipotenti si distacca dai metodi che fanno pensare al "fallimento del comportamentismo".

Ricostruzione per Compresenza (Wolf)

• Le fasi successive non spariscono, ma sedimentano idee e paradigmi che si intrecciano.
• Viene messa in dubbio la caratterizzazione netta delle fasi, evidenziando la complessità del campo e le preclusioni tra modelli.
• Sara Bentivegna sottolinea la crescente "complessità" dell'oggetto di indagine e l'integrazione tra sistema dei media e altri sistemi sociali, con la capacità investigativa e interpretativa delle scienze sociali.
• Il mass media è visto come un sistema, in termini di contenuti veicolati, di trasformazione dei messaggi e livelli di efficacia.
• Gli studi della comunicazione mirano a capire le forme e processi della comunicazione analizzando la dinamica culturale della tarda modernità.
• Si studia l'interazione tra tecnologia di trasmissione e modi di pensare.

Vecchi vs Nuovi Media

• Cambiamenti nell'ecosistema mediale portano a rivedere la letteratura dei mass-media.
• L'articolo "The End of Mass Communication?" (Chaffee, Metzeger, 2001) pone in discussione la comunicazione dei mass-media.
• Trasformazioni verso abbondanza comunicativa e moltiplicazione piattaforme frammentano l'audience limitando la comunicazione di massa.
• La digitalizzazione e l'avvento della rete personalizzano il consumo e modificano i modelli di comunicazione.
• Le nuove tecnologie hanno generato una cesura linguistica e generazionale rispetto agli old media.
• Non esistono differenze di contenuti ma gli uomini contaminando le nuove manifestazioni comunicative.
• La compenetrazione tra vecchi e nuovi media dimostra che l'idea di studiare comunicazione significa concentrarsi sulle nuove tecnologie.
• Vecchi e nuovi media sono piattaforme condivise.
• Le teorie classiche vanno analizzate per la comprensione del presente, tenendo a mente la conoscenza delle spiegazioni.

I media sono oggetti complessi, un'industria rilevante e un universo simbolico. Lo studio della comunicazione ha seguito i problemi emergenti, attraversando varie discipline. La scienza sociale della comunicazione si è spesso autoreferenziata, allontanandosi dalle teorie sociali.