Storia Italiana: Brigantaggio e Statuto Albertino

Il 17 marzo 1861, il Parlamento del Regno d'Italia si riunì a Torino, con deputati da tutte le regioni appena unite.

Il governo italiano era guidato dai liberali di Cavour, in seguito chiamati Destra storica.

Lo Statuto Albertino, con le sue leggi elettorali, fu esteso a tutto il Regno. Il diritto di voto era riservato agli uomini maggiorenni che sapevano leggere e scrivere, possedevano un certo patrimonio e pagavano tasse.

Le donne, i contadini analfabeti e molti cittadini urbani erano esclusi dal voto.

Il censimento del 1861 rivelò che il Regno d'Italia aveva circa 22 milioni di abitanti, anche se il Veneto e il Lazio non erano ancora parte del regno.

La guerra civile tra i briganti e lo stato italiano si sviluppò nel sud Italia tra il 1861 e il 1864.

Le bande di briganti erano formate da ex soldati borbonici, piccoli proprietari terrieri e contadini. I briganti consideravano i Piemontesi stranieri e si ribellarono a nuove leggi come la leva militare obbligatoria.

La rivolta dei briganti fu particolarmente violenta nel 1862, con l'occupazione di molti centri abitati.

Il periodo post-unificazione italiana caratterizzato da sfide come l'integrazione del Sud, l'annessione di Roma e le tensioni con la Francia e il Papa.

La repressione che seguì l'unificazione italiana, caratterizzata da azioni violente contro i briganti e gli oppositori politici.

La Prussia, membro della Confederazione germanica, aspirava all'unità e all'indipendenza dagli Asburgo.

La legge introdotta dalla Prussia che abolì i dazi interni tra gli stati tedeschi, promuovendo il libero commercio e lo sviluppo economico.

Il periodo di rapida crescita industriale e tecnologica che trasformò la Prussia nella guida dell'unificazione tedesca.

Il conflitto tra l'Austria e la Prussia per il dominio della Confederazione germanica, che portò alla guerra e al ribaltamento degli equilibri politici.

Il Secondo Reich, o secondo impero tedesco, è stato creato nel 1871 a seguito della vittoria prussiana nella Guerra franco-prussiana.

L'annessione dell'Alsazia e della Lorena alla Germania nel 1871, in seguito alla sconfitta della Francia nella guerra franco-prussiana.

La Comune di Parigi è stata un governo rivoluzionario e di breve durata che governò Parigi nel 1871, in seguito alla sconfitta della Francia nella guerra franco-prussiana.

L'annessione di Roma al Regno d'Italia nel 1870, che ha segnato la fine dello Stato Pontificio.

La Legge delle Guarentigie, approvata nel 1871, ha regolato i rapporti tra il Regno d'Italia e la Santa Sede, garantendo la libertà religiosa.

Il "Non expedit" era una direttiva del Papa che proibiva ai cattolici italiani di partecipare alla vita politica del Regno d'Italia.

La trasformazione della Germania in una potenza economica e militare dominante in Europa nel periodo successivo alla sua unificazione nel 1871.

Il processo di unificazione della Germania, completato nel 1871, attraverso la vittoria della Prussia nella guerra franco-prussiana.

L'unione delle due Confederazioni (Nord e Sud) ha portato alla nascita di una Germania con una popolazione numerosa.

L'esercito tedesco era considerato altamente potente e preparato per la guerra.

La Germania era ricca di risorse naturali, importanti per lo sviluppo industriale.

La Germania aveva un sistema educativo e infrastrutturale (ad esempio le comunicazioni) molto efficiente.

Otto von Bismarck, durante il Congresso di Berlino, ha saputo gestire le controversie internazionali e garantire un ambiente favorevole alla crescita della Germania.

Bismarck ha agito per gli interessi di vari gruppi, dai proprietari terrieri e l'aristocrazia militare agli industriali e ai banchieri.

La Destra storica ha governato l'Italia dal 1861 al 1876, affrontando diverse sfide economiche.

L'aumento delle tasse per ripagare il debito pubblico ha avuto conseguenze negative sull'economia italiana, ostacolando l'industria e il mercato interno.

La Sinistra storica era un gruppo politico di democratici che si ispiravano alle idee di Mazzini. Erano favorevoli a politiche liberal-democratiche e progressiste.

Francesco Crispi, un leader della Sinistra storica, fu il secondo presidente del Consiglio dopo l'unità d'Italia. Attuò politiche sociali importanti.

La politica protezionistica di Crispi mirava a proteggere i produttori italiani dalla competizione internazionale, imponendo dazi sulle merci straniere.

Papa Leone XIII succedette a Pio IX nel 1878. Si interessò ai problemi sociali dell'epoca industriale e scrisse l'enciclica Rerum Novarum per affrontare la questione del lavoro e delle relazioni tra lavoratori e datori di lavoro.

L'enciclica è una lettera del Papa rivolta ai vescovi e a tutti i fedeli, su argomenti di fede, morale o società.

L'alleanza tra la Prussia e l'Italia nel 1866, in cui i Prussiani avrebbero attaccato l'Austria da nord, mentre gli Italiani l'avrebbero attaccata da sud. In caso di vittoria, l'Italia avrebbe ottenuto il Veneto.

La guerra che scoppiò nel 1866 tra Austria e Prussia, caratterizzata da una vittoria schiacciante della Prussia in sole 4 settimane grazie alla battaglia di Sadowa.

L'unione degli Stati tedeschi del nord sotto la guida della Prussia, risultato della vittoria prussiana nella guerra austro-prussiana del 1866. Questa unificazione escluse gli Stati tedeschi del sud che formarono una confederazione separata.

Il ruolo dell'Italia nella guerra austro-prussiana del 1866. L'Italia, nonostante un'alleanza con la Prussia, subì sconfitte a Custoza e Lissa. Solo Garibaldi ottenne una vittoria a Bezzecca, ma alla fine fu costretto a ritirarsi a causa della firma dell'armistizio tra Prussia e Austria.

La restituzione del Veneto all'Italia da parte dell'Austria, imposta dalla Prussia dopo la vittoria nella guerra austro-prussiana del 1866. Tuttavia, l'Austria mantenne il Trentino con Trento e la Venezia Giulia con Trieste.

Il periodo storico che segue la guerra austro-prussiana del 1866, considerato come la terza guerra d'indipendenza italiana. Questo periodo fu caratterizzato da sconfitte militari e dal mancato ottenimento di Trento e Trieste, che portarono a un sentimento di irredentismo.

Il sentimento di protesta e di lotta per la liberazione dei territori italiani ancora sotto il dominio austriaco (Trento e Trieste). Questa era la reazione alla mancata restituzione di questi territori dopo la terza guerra d'indipendenza.

La guerra che scoppiò nel 1870 tra la Francia e la Germania. La Francia, preoccupata per l'unificazione della Germania, dichiarò guerra alla Germania ma fu sconfitta a Sedan, con Napoleone III fatto prigioniero.