Storia Economica: Età della Pietra e Metalli

L'età della pietra (Paleolitico e Neolitico) e l'età dei metalli sono fasi fondamentali nella storia dell'umanità.
Paleolitico: l'uomo era nomade, si basava sulla caccia e raccolta.
Neolitico: la rivoluzione agricola (circa 11.000 anni fa) portò all'agricoltura e all'allevamento degli animali, rendendo lo stile di vita sedentario.
Età dei metalli: l'uso del rame e del bronzo migliorò le armi e gli strumenti.

La popolazione mondiale ha avuto un aumento graduale fino a circa 1 miliardo nel 1900 e 8 miliardi nel 2023.
La rivoluzione agricola, la scoperta dei metalli e le invenzioni hanno portato a un aumento della popolazione.
La peste nera (1348) causò una diminuzione significativa della popolazione europea.
Il concilio di Trento (1545-1563) introdusse la registrazione dei dati demografici.
L'Inghilterra e l'Olanda si svilupparono economicamente e demograficamente grazie all'uscita dalla trappola malthusiana.
Napoleone iniziò la registrazione anagrafica nel 1811.

L'uomo comparve 7 milioni di anni fa e nel tempo si sviluppò, imparò l'agricoltura e l'allevamento degli animali.
L'agricoltura rimase il principale mezzo di produzione fino alla prima rivoluzione industriale (1700).
La trappola malthusiana, descritta da Thomas Robert Malthus, spiegava i limiti della produzione agricola.
La seconda rivoluzione industriale (1800) portò a cambiamenti demografici più rilevanti.

Diverse prospettive storiche, come quella marxista (conflitto tra classi) e quella degli stadi dello sviluppo economico (Rostow).
L'Occidente è stato percepito come guida delle civiltà, ma questo punto di vista è contestato dall'ascesa della Cina.
L'idea marxista della storia come lotta di classi è molto discussa.
L'analisi degli stadi dello sviluppo economico, come la teoria di Rostow, valuta le diverse fasi di crescita economica.

La produzione manifatturiera, secondo la teoria fisiocratica, era considerata secondaria all'agricoltura fino alla prima rivoluzione.
L'energia animata è stata utilizzata come principale fonte energetica prima dell'invenzione della macchina a vapore.
Con l'invenzione dell'energia inanimata (carbone, elettricità) e la nuova organizzazione del lavoro (fabbrica), aumentò la produttività.
Si verificò la comparsa di una nuova organizzazione del lavoro, in cui addetti a diversi compiti dovevano lavorare insieme.

La seconda rivoluzione industriale, con l'invenzione del motore elettrico e della fabbrica, portò a cambiamenti significativi a livello produttivo.
Si verificò l'utilizzo di metalli più resistenti come l'acciaio e l'alluminio nelle nuove tecnologie.
L'invenzione del telefono segnò un passo importante nella comunicazione.
L'imprenditore, le banche, e lo Stato svolsero ruoli cruciali nel processo di industrializzazione.

Lo Stato è essenziale per lo sviluppo economico; in particolare, la politica interna favorisce lo sviluppo, mentre quella estera potrebbe frenarlo.
L'Italia e la Germania si svilupparono nel corso del 1800.
Lo Stato tende a espandersi, ma questo comportamento è legato alla necessità di controllo e al momento storico.

L'unificazione degli Stati e la nascita di una serie di Stati moderni hanno creato un contesto per lo sviluppo della globalizzazione.
Lo Stato, in vari modi, interviene nell'economia.
Una caratteristica delle colonie americane, per esempio, era la scelta di mantenere un legame con l'Inghilterra, pur desiderando una maggiore autonomia.

L'Ottocento fu un periodo cruciale nello sviluppo delle città, dello Stato, dell'industria e della società.
L'urbanesimo, cioè lo spostamento di massa nelle città, era in crescita già dal Medioevo.
L'unificazione politica è fondamentale per lo sviluppo economico.

Il mercato globale è sempre esistito, ma i mercati regionali erano la norma prima dell'espansione europea.
Prima del 1500, gli scambi avvenivano su piccole scale e coinvolgevano le popolazioni vicine.
L'economia globale iniziò a prendere forma con l'espansione europea e l'apertura di nuovi mercati.

La guerra è sempre stata un fattore presente nella storia ed è difficile separare i due concetti.
L'ascesa dell'industria e lo sviluppo degli Stati sono eventi correlati nella storia.
L'industrializzazione portò a una crescita della popolazione e della necessità di maggiori risorse.

La fine della prima guerra mondiale segnò un punto di svolta nella storia politica.
Si sviluppò il concetto di Stato nazione e di imperialismo, con la conseguente espansione e il dominio di alcune nazioni su altri territori.
La Russia e l'Unione Sovietica avevano una profonda influenza sugli eventi politici e sociali del periodo interbellico.
Il trattato di Versailles ebbe conseguenze significative sulle economie e sulle politiche europee.

La Germania affrontò difficoltà economiche e sociali dopo la Prima Guerra Mondiale.
La crisi economica del 1929 colpì l'Europa e il mondo in modo drammatico.
Lo Stato iniziò a intervenire nell'economia per gestire la crisi e rilanciare la produzione.
Gli Stati Uniti assunsero un ruolo più importante nella politica globale dopo la Grande Depressione.