Psicologia: Storia della Psicologia

Cartesio propose una visione meccanicistica del corpo, separandolo dalla mente e sostenendo che il corpo fosse governato da leggi fisiche.

John Locke affermava che la mente nasce come "tabula rasa", una lavagna vuota su cui l'esperienza scrive le proprie informazioni.

Alexander Bain credeva che il movimento fosse il risultato di sensazioni, ovvero che la sensazione precede il movimento.

Lo strutturalismo cerca di comprendere la mente scomponendola nei suoi elementi base, come i mattoni di un edificio.

La teoria di Gibson si basa sul concetto di affordance, ovvero le proprietà di un oggetto che suggeriscono come utilizzarlo.

La nascita della psicologia come scienza è generalmente fatta risalire al 1879 con l'apertura del laboratorio di psicologia di Wilhelm Wundt a Lipsia.

L'approccio olistico di Gestalt sostiene che la percezione è un'esperienza unitaria non scomponibile in elementi separati.

La Gestalt sostiene che la relazione tra gli elementi di una percezione è fondamentale per l'esperienza percettiva stessa.

L'inconscio per Freud è una parte fondamentale della mente umana, presente sia in condizioni normali che patologiche, che influenza il comportamento e l'identità individuale. Non è qualcosa da eliminare, ma da comprendere.

La teoria cognitiva considera la mente come un sistema di elaborazione delle informazioni, simile a un computer. L'attenzione, la memoria, il linguaggio e il ragionamento sono processi mentali che vengono studiati come algoritmi.

Neisser è un importante esponente del cognitivismo. Ha contribuito a sviluppare l'approccio cognitivo alla psicologia, concentrandosi su come la mente elabora le informazioni.

Il connessionismo e il modularismo sono due approcci chiave della scienza cognitiva. Il connessionismo si basa su reti neurali artificiali, mentre il modularismo propone che la mente sia composta da moduli specializzati per compiti specifici.

Ippocrate credeva che il cervello fosse la sede dell'anima, un'idea rivoluzionaria per il suo tempo.

Gli studiosi medievali si focalizzavano sulla conoscenza descrittiva e classificatoria, descrivendo i fenomeni psicologici senza indagare i processi sottostanti.

Donders è famoso per aver sviluppato il metodo sottrattivo dei tempi di reazione, uno strumento fondamentale per studiare i processi mentali.

La psicologia della Gestalt adotta il metodo fenomenologico, mettendo al centro dell'analisi l'esperienza soggettiva del mondo, come viene percepita dall'individuo.

Il riflesso condizionato è un processo di apprendimento in cui uno stimolo neutro (che inizialmente non evoca una risposta specifica) viene associato a uno stimolo incondizionato (che evoca una risposta naturale). Questa associazione fa sì che lo stimolo neutro diventi uno stimolo condizionato che, da solo, è in grado di evocare la risposta condizionata.

Il condizionamento operante differisce dal condizionamento classico in quanto si basa sulle conseguenze del comportamento. Le azioni del soggetto sono influenzate dalle ricompense o dalle punizioni che seguono il comportamento.

La riflessologia russa e la scuola storico-culturale sono due importanti scuole psicologiche russe che hanno avuto un impatto significativo sul campo della psicologia nel XX secolo.

La teoria dell'informazione ha influenzato l'approccio cognitivista alla psicologia, che si focalizza su come gli individui elaborano, codificano e memorizzano le informazioni.

Secondo Aristotele, il cuore è la sede dell'anima, il centro della vita e delle emozioni.

Il principio di buona continuità è un principio della psicologia della Gestalt che afferma che la mente tende a percepire gli elementi in modo da mantenere continuità, anche quando sono discontinui. Ad esempio, vediamo una linea curva come intera anche se è interrotta da un intervallo.

Nel suo libro "L'Espressione delle Emozioni", Darwin ha dimostrato che le espressioni facciali delle emozioni sono innate, universali e condivise da specie diverse.

Le variabili intervenienti, introdotte nel neo-comportamentismo, sono costrutti teorici che non possono essere osservati direttamente ma che influenzano il comportamento. Questo concetto si discosta dal comportamentismo radicale che si concentra solo sui comportamenti osservabili.

L'approccio strutturalista analizza la percezione scomponendola nei suoi elementi di base.

Il movimento funzionalista si occupa di comprendere le funzioni dei processi mentali, come la memoria, il ragionamento e il linguaggio.

L'affordance descrive le proprietà di un oggetto che suggeriscono come utilizzarlo, come una sedia che suggerisce di sedersi.

Il comportamentismo si concentra sull'osservazione e sull'analisi del comportamento, ignorando i processi mentali interni.

Secondo Spencer, l'adattamento della mente all'ambiente è un processo di progressive modifiche delle relazioni interne per adattarsi a quelle esterne.

La psicologia scientifica si distingue dalla psicologia filosofica per il suo metodo di indagine. Si basa su metodi empirici e sperimentali, mentre la psicologia filosofica si basa su ragionamenti speculativi e analisi concettuali.

Per Vygotskij, il linguaggio è un processo di sviluppo delle strutture dell'intelligenza. L'ambiente sociale e culturale influenzano il linguaggio, che si evolve da interno a esterno.

L'afasia di Wernicke è un disturbo del linguaggio che colpisce la comprensione del linguaggio parlato e scritto.

William James è considerato il fondatore del funzionalismo, una scuola di pensiero che si concentra sull'utilità delle funzioni mentali per l'adattamento all'ambiente.

I comportamentisti rifiutarono di studiare i processi mentali interni, concentrandosi unicamente sui comportamenti osservabili.

Freud utilizzava principalmente due metodi nell'interpretazione psicoanalitica: l'analisi dei sogni e le associazioni libere.

La nascita del comportamentismo è generalmente attribuita alla lezione di Watson "La psicologia come la vede il comportamentista", in cui si affermava che l'oggetto di studio della psicologia doveva essere il comportamento osservabile.

La teoria del campo, usando la topologia, spiega il comportamento come risultato dell'interazione tra la persona e l'ambiente circostante. Questo rapporto è analizzato in termini di spazio e forze che agiscono su di esso.

Secondo Lewin, il comportamento non è solo determinato da fattori interni come la personalità, ma anche dall'ambiente in cui si verifica. Questo ambiente include le persone, gli oggetti e le situazioni che circondano l'individuo.

La frenologia sosteneva che le diverse facoltà mentali, come la memoria, la moralità o l'intelligenza, fossero localizzate in regioni specifiche del cervello. Questa teoria riteneva che la forma del cranio rivelasse lo sviluppo di queste facoltà.

Secondo Kuhn, un paradigma scientifico è un insieme di teorie, metodi e valori condivisi da una comunità di scienziati. Definisce cosa è considerato scienza legittima e come dovrebbe essere condotta la ricerca.

Durante una fase di scienza normale, gli scienziati si concentrano sulla risoluzione di enigmi e puzzle all'interno del paradigma dominante. Applicano le teorie esistenti per spiegare i fenomeni e realizzare nuovi esperimenti.

Locke sosteneva che la mente alla nascita è come una tabula rasa, una lavagna vuota. Le idee e le conoscenze vengono acquisite attraverso l'esperienza sensoriale e il ragionamento.

Aristotele riteneva che i sensi fornissero le informazioni grezze che l'intelletto elabora e organizza. L'intelletto ha il compito di comprendere ed elaborare le informazioni sensoriali.

Cartesio descrive il corpo come una macchina, un sistema fisico che funziona secondo principi meccanici. La mente, invece, è considerata una sostanza spirituale, separata dal corpo.